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Vincitori Premio Asimov Edizione X 2024 - 2025








Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere


      D' Agostino Chiara Michela Liceo Classico E Coreutico G. Da Fiore ( Rende, Calabria )

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Antonella Viola, rinomata immunologa e divulgatrice scientifica, affronta con grande lucidità e competenza il tema della sessualità umana nel suo libro Il sesso è (quasi) tutto. Attraverso una prospettiva scientifica e sociologica, l’autrice esplora il ruolo del sesso nella nostra vita, intrecciando biologia, cultura e psicologia in un discorso ricco e stimolante. Uno dei punti di forza del libro è senza dubbio la chiarezza con cui Antonella Viola espone concetti complessi. Le sue spiegazioni scientifiche, pur dense di informazioni, risultano accessibili anche ai lettori meno esperti. Viola utilizza un linguaggio diretto, privo di tecnicismi inutili, e ricorre spesso a esempi pratici per illustrare le sue argomentazioni. Questo stile rende la lettura scorrevole e coinvolgente, senza mai perdere di vista il rigore scientifico. Viola riesce a catturare l'attenzione del lettore grazie a una narrazione fluida e alla capacità di affrontare temi delicati con tatto e ironia. La sua scrittura è vivace, e il tono informale contribuisce a creare un legame diretto con chi legge. L’autrice invita alla riflessione su argomenti che toccano la sfera personale e sociale di ciascuno di noi, stimolando un dialogo interno e, spesso, lasciando emergere nuove prospettive. La sessualità è un tema universale, ma l'approccio di Viola si distingue per la capacità di intrecciare scienza e attualità. Il libro affronta questioni moderne come l’identità di genere, l’evoluzione del ruolo della donna nella società e il rapporto tra sesso e tecnologia. Questi argomenti, trattati con un equilibrio raro, rendono il libro particolarmente rilevante per il pubblico contemporaneo. Pur non essendo il primo libro a trattare il tema della sessualità, Il sesso è (quasi) tutto si distingue per il taglio scientifico e divulgativo che Viola adotta. La sua capacità di sintetizzare conoscenze provenienti da discipline diverse e di metterle in relazione con il quotidiano è notevole. In un panorama editoriale spesso dominato da toni sensazionalistici o eccessivamente accademici, il libro si pone come un esempio di divulgazione equilibrata e innovativa.
Il libro di Antonella Viola è un viaggio affascinante nel mondo della sessualità, che unisce la solidità della ricerca scientifica alla leggerezza di una narrazione piacevole e accessibile. Nonostante alcune parti possano risultare meno incisive, soprattutto per chi ha già una certa familiarità con i temi trattati, il testo riesce comunque a stimolare il pensiero e ad arricchire il lettore.
Valutazione complessiva:
4 stelle su 5
Voto: 8/10

      De Buono Anna Sofia Liceo Classico Bernardino Telesio ( Cosenza, Calabria )

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SESSO E SCIENZA, UN SAGGIO ILLUMINANTE E PROVOCATORIO
“Il sesso è (quasi tutto)” è un saggio scientifico della scienziata, divulgatrice e professoressa di patologia generale Antonella Viola. Pubblicato nel 2024 da Feltrinelli editore, parla dell'evoluzione,del sesso e della medicina di genere.
L'autrice affronta diversi temi. Inizialmente spiega come tutti gli esseri viventi abbiano da sempre un'innata spinta verso la riproduzione per evitare l'estinzione, successivamente affronta il tema dell'origine della vita spiegando il ruolo del DNA, l'acido nucleico che conserva nel nucleo delle nostre cellule il codice genetico. Si prosegue poi parlando delle mutazioni, infatti nella moltiplicazione delle cellule e dell'RNA spesso le informazioni vengono copiate male e si va incontro a mutazioni (stesso fenomeno che accade con le malattie genetiche), tuttavia queste mutazioni si sono rivelate necessarie per l'evoluzione della specie. In più si fa una distinzione tra riproduzione asessuata, ad esempio quella dei batteri, e una sessuata, quella di noi esseri umani, perciò il sesso biologico non è comparso all'inizio dei tempi ma si è sviluppato per questioni di riproduzione quando i gameti sono diventati diversi.
Un altro dei temi affrontati è la monogamia sociale, la coppia, spiega l'autrice, è stata inventata per fornire le migliori cure parentali alla prole. "In realta l'infedeltà sembra essere una regola della natura" ci dice Antonella Viola, infatti solitamente i maschi ingravidano una donna e la "abbandonano" per ingravidarne altre. La coppia quindi sarebbe nata con il tempo per far sì che i figli vivano il più a lungo possibile, perciò le alternative in natura sono due: fare più figli e lasciarli, sperando che la maggior parte si salvi, o farne pochi ma prendersene cura finché non sono in grado di cavarsela da soli. Quindi il dubbio sarebbe perché se la funzione della coppia è questa, le unioni forzate durano di meno? Perchè è stato provato che ci sono più probabilità di concepimento se i partner si scelgono.
L'orientamento sessuale, ci dice il libro, non si sceglie; l’omosessualità è un dato di fatto e non esiste un gene che la spieghi, si pensa che ciò dipenda dall'azione degli ormoni. Tra l'altro c'è una differenza anatomica in una zona del cervello tra maschi eterosessuali e omosessuali.
Il sesso biologico dipende da geni e genitali, quindi è qualcosa di oggettivo, mentre l'orientamento sessuale dipende dalla persona stessa; quando orientamento sessuale e sesso biologico coincidono si parla di individui "cis gender", in caso contrario parliamo di "trans gender".
Nel mondo sessista in cui viviamo le malattie sono state prevalentemente studiate su soggetti maschili perciò è più difficile per una donna curarsi, un esempio ne è lo studio del COVID-19, oppure l'invenzione di nuovi farmaci. Quando i pazienti ricevono cure di qualità inferiore a causa del sesso parliamo di "bias gender, anche l'intelligenza artificiale è sessista ad esempio se un robot è destinato alla aziende ha la voce maschile mentre la ha femminile se si trova in casa.
Attualmente si sta utilizzando una tecnica chiamata medicina delle 4P: personalizzata, preventiva, predittiva, partecipativa al fine di curare ogni persona nel modo migliore.
Ritengo che questo libro sia accattivante e ben scritto, è soprattutto molto utile per comprendere alcuni temi di cui ancora oggi si parla poco e per combattere gli stereotipi oppressivi della nostra società.

      Festa Giuseppe Liceo Scientifico A. Volta ( Reggio Di Calabria, Calabria )

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Contro corrente, rivoluzionario e per niente scontato, non saprei come altro definire il saggio scientifico "Il sesso è (quasi) tutto" di Antonella Viola - scienziata, divulgatrice e professoressa ordinaria di Patologia generale presso il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova – edito Feltrinelli.
Prendendoci per mano e facendo ricorso a un lessico semplice, quotidiano e mai troppo tecnico, la dottoressa Viola ci accompagna lungo un viaggio che comincia centinaia di migliaia di anni fa, quando sulla Terra si distinsero per la prima volta i sessi di maschio e femmina; perché, come dimostrato nella prima delle due parti in cui questo libro è diviso, era, ed è tutt’ora, geneticamente più conveniente che la riproduzione avvenga tra individui di sesso differente. Con approccio degno di una rivoluzionaria l’autrice tenta di sradicare dalle coscienze dei propri lettori stereotipi di genere talmente antichi da essere diventati dogmi, al punto che sono riconosciuti anche dall’Intelligenza Artificiale (come si legge nell’ottavo capitolo): "Per un tempo troppo lungo abbiamo trovato differenze dove non ce ne sono e le abbiamo trasformate in dogmi" scrive la professoressa nell’introduzione. Quella tra maschio e femmina è una semplice differenziazione biologica, moltissime ricerche scientifiche, numerose delle quali sono utilizzate dall’autrice a sostegno della propria tesi, hanno evidenziato che tra sesso biologico e genere c’è un’enorme differenza, e che, soprattutto, i due non si influenzano vicendevolmente: infatti, il genere, o orientamento sessuale che dir si voglia, è influenzato da fattori quali gli ormoni o alcuni tipi di proteine. Il saggio continua denunciando quanto la differenza biologica tra maschio e femmina sia stata profondamente sottovalutata da parte della scienza e della medicina, perché seppur dal punto di vista sociale non dovrebbero esistere differenze tra i due sessi, dal punto di vista fisiologico queste ultime sono fondamentali, in quanto il corpo di un uomo e quello di una donna reagiscono diversamente alle varie terapie mediche. È dunque giusto, conclude l’autrice, che si aprano le porte alla medicina di genere, in modo da garantire terapie adeguate a entrambi i sessi. Per usare le parole di Viola "Fare la rivoluzione significa avere occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano. E per dare loro valore". Ed è proprio al futuro che è dedicato il finale del libro, in cui vengono descritti i quattro passi da fare per imboccare la giusta strada per un futuro lontano dai pregiudizi di genere e veramente attento ai bisogni e alle esigenze di ogni essere umano (sia esso uomo, donna o non binario). Dalla lettura del saggio si evince la forte personalità dell’autrice e la grandissima determinazione con cui incita al cambiamento e invita i propri lettori ad essere parte del cambiamento. Mi sento di consigliare a tutti la lettura di questo libro, il cui messaggio può essere a pieno compreso da tutti. Un plauso, ancora una volta, va all’autrice e alla sua abilità di divulgare a un pubblico molto vasto elementi di evoluzionistica e medicina di genere facendo ricorso a un lessico semplice, che rende il testo scorrevole, anche grazie alla presenza di numerosi esempi e citazioni. Mi auguro con tutto il cuore che questo libro possa finire tra le mani di tutti gli uomini di oggi e, soprattutto, di domani, così da costruire un futuro migliore lontano dagli stereotipi e dalle discriminazioni legate al genere.

      Milanese Piergiorgio Liceo Scientifico Statale Filolao Crotone ( Crotone, Calabria )

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"Il sesso è quasi tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere" di Antonella Viola è un libro che sfida le normali concezioni e propone di rivedere cosa si intende davvero per sesso e genere, osservandolo attraverso una lente evolutiva e medica. Viola, immunologa e insegnante, spiega che il sesso si è sviluppato come risposta ad un ambiente che cambia in continuazione. Da questa prospettiva, la riproduzione sessuata non è solo un modo per clonare, ma è un processo attivo, dove, errori, mutazioni e variazioni genetiche hanno portato a una straordinaria biodiversità.
L’autrice sottolinea che vedere il sesso come due categorie, “maschio” e “femmina”, è troppo semplice e assolutamente non corretto perchè non riesce a rappresentare la complessità della natura. Fenomeni come l’intersessualità dimostrano che i confini tra sessi sono più fluidi e diversi.
Con un linguaggio semplice ma comunque molto coinvolgente, L’autrice rende i concetti di biologia evolutiva accessibili a tutti, usando esempi dal mondo animale e dalla storia. Il modo in cui questi temi complessi sono spiegati invita il lettore a rivedere le proprie idee ed a riconoscere che la natura, nella sua complessità, non si adatta sempre alle rigide idee della cultura dominante.
L’obiettivo dell’autrice nei primi quattro capitoli è quello di far capire “come” avviene la differenziazione sessuale, stimolando una riflessione profonda su ciò che normalmente si considera ovvio.

Dal quinto capitolo in poi, Viola concentra la sua attenzione sulle conseguenze pratiche di un modello medico che ha a lungo privilegiato il soggetto maschile. La critica è chiara: per secoli, la ricerca e la sperimentazione medica hanno ignorato le specificità del corpo femminile, portando a diagnosi errate e trattamenti inadeguati. Un esempio significativo riguarda le malattie cardiovascolari, storicamente viste come un problema maschile, nonostante siano la principale causa di morte anche tra le donne, che presentano sintomi in modo diverso. L’autrice denuncia l’uso di protocolli terapeutici standardizzati che non considerano le differenze fisiologiche e il reale peso dei soggetti, evidenziando l’urgenza di una “medicina di genere. Oltre a mettere in luce il problema nella sperimentazione farmacologica, Viola si interroga sul ruolo della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale, che potrebbe perpetuare stereotipi di genere se non supportata da dati inclusivi e diversificati.

Il saggio si chiude con un appello a rivedere non solo le pratiche cliniche, ma anche il linguaggio e il modo di pensare che continuano a relegare le differenze a ruoli fissi e stereotipati.
In definitiva, “Il sesso è (quasi) tutto” con il suo titolo considerato dall’autrice “abbastanza accattivante” non è solo un contributo scientifico, ma un manifesto culturale che invita a una rivoluzione delle consapevolezze, affinché la scienza e la medicina possano finalmente abbracciare e valorizzare la complessità e la varietà dell’essere umano.

      Morrone Vittoria Liceo Classico Bernardino Telesio ( Cosenza, Calabria )

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Sesso e scienza: tra fatti, miti, e scoperte inaspettate

“La bellezza del cosmo non è data solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell’unità”. La citazione da Umberto Eco, è posta come introduzione a uno dei capitoli del saggio di Antonella Viola, divulgatrice scientifica nonché insegnante di Patologia all’Università di Padova. “Il sesso è (quasi) tutto” prende in esame, pagina dopo pagina, tutte le varie sfaccettature, a partire da quelle mediche per poi arrivare a quelle culturali, di uno degli aspetti più complessi e affascinanti della nostra vita: la sessualità. Con un linguaggio semplice e ben misurato, ma contemporaneamente consapevole e specifico, l’autrice passa in rassegna il tema, rendendo l’intera opera un avvincente viaggio attraverso un argomento che troppo frequentemente l’immaginario comune dà per scontato.

La lettura è estremamente scorrevole, le curiosità e metafore utilizzate infatti rendono il testo ancora più avvincente, riuscendo a mantenere costantemente viva l’attenzione del lettore. Il modo in cui il sesso viene declinato in vari ambiti è sorprendente: si dà spazio sia alla riproduzione che all’amore, inserendo anche interessanti approfondimenti sulle mutazioni genetiche e l’orientamento sessuale, viene poi dato ampio spazio al fulcro dell’intero libro, quello della medicina di genere, che mette a paragone il corpo maschile con quello femminile, portando il lettore a formulare riflessioni su quanto effettivamente il genere femminile non venga considerato in un contesto importante come quello della ricerca medica e soprattutto farmacologica.

Ciò che maggiormente si evince dal saggio è la volontà di Antonella Viola di dimostrare quanto in realtà il sesso si possa definire binario solo anagraficamente poiché, sotto un aspetto biologico e sociale, non è sempre attribuibile a soli due generi distinti, quello maschile e femminile. Come dice l’introduzione stessa del saggio “Il mondo non è sempre come ci appare”, la convinzione molto diffusa che esistano solo due generi “fissi” è errata, in quanto anche biologicamente i casi di intersessualità o variazioni del corredo cromosomico esistono, e spesso delineano una variazione di genere non indifferente, che potrebbe portare i soggetti che ne sono affetti ad assumere caratteristiche tipiche del sesso opposto, generando anche situazioni di disagio a livello psicofisico e sociale.

Credo infine che tutti dovrebbero leggere questo saggio, e non solo chi è appassionato dell’argomento. Rappresenta un’ottima opportunità, infatti, di apprendere nozioni scientifiche nello specifico, venire a conoscenza di situazioni che prima ignoravamo, vedere concetti come l’amore e l’intelligenza con una prospettiva del tutto nuova. Un tema molto attuale viene approfondito in modi mai scontati ma che, sfortunatamente, appaiono troppo nuovi agli occhi di noi lettori, quindi questa lettura è anche un pretesto per informarci e scoprire nuovi mondi che sono a noi più vicini di quanto pensiamo.

      Taverna Alhena Liceo Classico E Coreutico G. Da Fiore ( Rende, Calabria )

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Antonella Viola, con Il sesso è (quasi) tutto, affronta con chiarezza e rigore scientifico un tema spesso distorto da pregiudizi culturali. Il libro riesce a rendere accessibile un argomento complesso come la biologia del sesso e del genere, senza mai semplificare eccessivamente i concetti, mantenendo un equilibrio tra divulgazione e approfondimento.

Un viaggio tra biologia ed evoluzione

Viola inizia il suo racconto spiegando l’importanza della riproduzione sessuata nell’evoluzione, sottolineando come, nonostante il costo energetico maggiore rispetto alla riproduzione asessuata, essa abbia avuto successo grazie alla diversità genetica che offre. Attraverso esempi tratti dal mondo animale, come il pesce pagliaccio che può cambiare sesso o gli invertebrati ermafroditi, l’autrice dimostra come la natura sia più sfumata di quanto si creda. Questo approccio aiuta a smontare la visione rigida del binarismo sessuale, spesso applicata all’essere umano senza considerare la variabilità biologica.

Medicina di genere: un’urgenza sottovalutata

Uno degli aspetti più incisivi del libro riguarda le differenze biologiche tra uomini e donne in ambito medico. Per secoli, la medicina ha preso il corpo maschile come riferimento universale, ignorando le specificità femminili e causando squilibri nelle diagnosi e nei trattamenti. Viola evidenzia alcuni problemi concreti:
• Le donne hanno un sistema immunitario più forte, il che le rende più resistenti alle infezioni, ma anche più predisposte alle malattie autoimmuni.
• I sintomi dell’infarto nelle donne sono diversi rispetto agli uomini, ma la ricerca cardiologica si è basata prevalentemente su soggetti maschili, ritardando le diagnosi femminili.
• I farmaci sono spesso testati su uomini, portando a dosaggi che non tengono conto delle differenze metaboliche femminili e aumentando il rischio di effetti collaterali.

Questi dati mostrano la necessità di un cambiamento nell’approccio medico, che deve considerare le reali differenze tra i sessi per garantire trattamenti più equi.

Oltre il binarismo: scienza contro stereotipi

Viola affronta anche il rapporto tra sesso biologico e genere, distinguendo il primo, determinato da cromosomi e ormoni, dal secondo, influenzato da fattori culturali e sociali. Particolarmente interessante è la critica alla teoria dei “cervelli maschili e femminili”: gli studi neuroscientifici dimostrano che le differenze strutturali nel cervello sono minime e che molte abilità considerate tipicamente maschili o femminili derivano dall’educazione e dalle aspettative sociali.

Il libro dedica spazio anche alle persone intersessuali, spesso sottoposte a interventi chirurgici non necessari per conformarsi a un modello binario imposto. Viola sottolinea l’importanza di un approccio più rispettoso alla variabilità biologica, superando stereotipi e pregiudizi.

Uno stile chiaro e coinvolgente

Un grande punto di forza del libro è lo stile: Viola scrive in modo scorrevole, con un linguaggio accessibile anche a chi non ha una formazione scientifica. Aneddoti ed esempi concreti aiutano a rendere la lettura coinvolgente, senza mai perdere il rigore scientifico.


Un punto di vista personale e voto

Il sesso è (quasi) tutto è un saggio illuminante, capace di coniugare rigore scientifico e chiarezza espositiva. Particolarmente interessante la parte sulla medicina di genere, che evidenzia le lacune della ricerca medica sulle differenze biologiche femminili. voto 9/10

      Tosti Giada Raffaella Liceo Scientifico Fermi Polo Tecnico Brutium ( Cosenza, Calabria )

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Antonella Viola è tra quei pochi autori capaci di portarti in un mondo che pensi di conoscere, solo per farti scoprire che in realtà non hai capito veramente niente. Questa è stata la mia sensazione a inizio lettura: mi aspettavo un semplice trattato di biologia sulle differenze tra uomini e donne, ma si è rivelato qualcosa di molto più ampio e profondo. Il libro esplora come l’evoluzione, la medicina e la società siano in realtà diverse da come spesso le immaginiamo. Dimostra come la narrazione tradizionale del sesso sia una scorciatoia troppo comoda per gestire la complessità dell’essere umano e di tutto ciò che riguarda l’identità di genere.



Dal punto di vista biomedico, Viola spiega come il sesso sia geneticamente determinato, ma esistano molte sfumature che mettono in discussione la classica divisione binaria tra “maschio” e “femmina”. Lo fa con grande chiarezza e passione, senza mai risultare noiosa o incomprensibile. Racconta storie di persone con variazioni genetiche che sfidano le definizioni convenzionali di sesso e identità, dimostrando che la realtà è molto più complessa di quanto si creda comunemente. Il suo approccio è razionale e basato su evidenze scientifiche, ma al tempo stesso è accessibile anche a chi non ha una formazione in ambito scientifico.



Ciò che distingue davvero questo libro è il suo sguardo interdisciplinare. Viola non si limita alla biologia, ma intreccia esperienze personali e riflessioni sociali con grande empatia. Parla di come la cultura, i pregiudizi e le aspettative sociali influenzino profondamente il modo in cui viviamo ed esperiamo il sesso e il genere. E lo fa con un tono amichevole e coinvolgente, come se fosse un’amica che ti spiega le cose davanti a un caffè, piuttosto che una professoressa che impartisce una lezione dall’alto della sua cattedra. Questo rende la lettura scorrevole e appassionante, spingendo il lettore a riflettere su concetti che forse aveva sempre dato per scontati.



Il sesso è (quasi) tutto è un libro che tutti dovrebbero leggere, ma in particolare le ragazze che vogliono capire meglio come funziona il loro corpo e perché, ancora oggi, esistano così tante differenze nel trattamento tra uomini e donne, sia in ambito medico che sociale. Viola ci mostra come, nonostante i progressi scientifici e culturali, permangano disparità di genere radicate nel sistema, che influenzano la vita quotidiana di milioni di persone. Leggendolo, si acquisisce una maggiore consapevolezza di queste problematiche e, soprattutto, si sviluppa il desiderio di cambiare le cose, per costruire una società più equa e inclusiva.

      Avella Manuel Iis " Genovesi-da Vinci " ( Salerno, Campania )

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Antonella Viola, con Il sesso è (quasi) tutto, compie un’impresa rara: trasforma la complessità della biologia in un racconto avvincente, intrecciando scienza, etica e società in un manifesto per un futuro più inclusivo. Il libro è un viaggio che parte dalle origini della vita dove il sesso emerge come strategia evolutiva per sfuggire all’estinzione e approda alle sfide del presente, dalla medicina di genere agli algoritmi sessisti, passando per le battaglie delle persone intersex e transgender. Viola demolisce miti radicati con la precisione di una scienziata e la passione di un’attivista, mostrando come la natura stessa rifiuti le categorie rigide imposte dalla cultura. Attraverso esempi come i pesci pagliaccio che cambiano sesso per sopravvivere o le lucertole in cui la competizione maschile diventa tossica, l’autrice svela un mondo in cui la diversità è la norma, non l’eccezione. Il cuore del libro batte però nelle pagine sull’umanità: storie di bambini intersex sottoposti a interventi chirurgici traumatici, donne i cui infarti vengono ignorati perché i sintomi “non sono quelli degli uomini”, farmaci testati solo su corpi maschili che causano effetti collaterali devastanti sul genere femminile. Viola non si limita a denunciare: costruisce ponti tra biologia e diritti, spiegando come l’orientamento sessuale sia influenzato da geni, ormoni e ambiente, e come gli stereotipi culturali condizionino persino la carriera delle scienziate, intrappolate in un sistema che premia la competitività “maschile”. La riflessione si allarga alla tecnologia, con algoritmi che replicano razzismo e sessismo come Alexa, programmata con una voce remissiva, o sistemi di reclutamento che penalizzano parole “femminili”e alla crisi climatica, dove il riscaldamento globale altera i rapporti tra i sessi nelle specie animali, minacciando interi ecosistemi. Il tutto è raccontato con uno stile vivido, arricchito da metafore geniali il DNA come una biblioteca in cui ogni cellula legge libri diversi e citazioni che spaziano da Nietzsche a Battiato, da Quasimodo alle serie TV. Se c’è una critica, è forse l’ambizione di abbracciare troppi temi, ma è proprio questa ricchezza a rendere il libro uno strumento indispensabile per chiunque voglia comprendere come scienza e giustizia sociale siano due facce della stessa medaglia. Il sesso è (quasi) tutto non è solo un saggio: è un invito a ripensare il mondo con occhi nuovi, accettando che la bellezza della vita stia nelle sue infinite sfumature. Consigliato a chi crede che il futuro non si predice, ma si costruisce attraverso la conoscenza, l’empatia e il coraggio di abbandonare gli schemi del passato.

      Galasso Manuel Pio Is V. De Caprariis ( Atripalda, Campania )

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"Il sesso è (quasi) tutto" di Antonella Viola, un’opera edita da Feltrinelli, parla del ruolo centrale della sessualità nell’evoluzione delle specie e nella medicina moderna. Potrebbe sembrare un argomento già trattato, ma nel suo libro Viola lo esamina con uno sguardo fresco, andando oltre la semplice funzione riproduttiva e dimostrando che il sesso è un generatore di varietà e innovazione in molti ambiti.
Da biologa evolutiva con anni di esperienza nello studio di genetica, ormoni e comportamento, l’autrice parte da una domanda chiave: perché la riproduzione sessuale, nonostante il rischio di trasmissione di malattie come il Virus dell’Immunodeficienza Felina, è così diffusa in natura? La risposta sta nella variabilità genetica, che permette alle specie di adattarsi ai cambiamenti ambientali.
Un altro concetto fondamentale è la selezione sessuale: caratteristiche che potrebbero sembrare superflue, come le piume colorate di alcuni uccelli o la lunga coda del pavone, in realtà giocano un ruolo importante nel successo riproduttivo. Una delle parti più interessanti del libro riguarda proprio la varietà dei modelli sessuali nel mondo naturale. Viola mostra come le rigide distinzioni tra maschio e femmina, basate sul sesso biologico, siano più costruzioni culturali che verità assolute. Esistono specie ermafrodite, organismi che cambiano sesso nel corso della vita e varianti intersessuali che non rientrano nelle categorie tradizionali. E tutto questo non è qualcosa di strano o esotico, ma una strategia essenziale per la sopravvivenza.
Il secondo tema affrontato nel libro è la medicina di genere. Per secoli, la ricerca scientifica ha considerato il corpo maschile come modello di riferimento, ignorando le differenze biologiche tra uomini e donne. L’autrice fornisce esempi precisi di come geni, ormoni e metabolismo influenzino la risposta ai farmaci e di quanto sia fondamentale tenere conto di queste variabili per una medicina più efficace.
Lo stile del libro è un altro punto di forza. Viola, con la sua capacità divulgativa, rende accessibili argomenti complessi senza mai risultare noiosa o troppo tecnica. Alternando teoria ed esempi pratici tratti dal mondo animale, il libro scorre in modo piacevole. Uno dei concetti chiave del saggio può essere riassunto nella frase: “La diversità non è un difetto, ma il motore stesso della vita”. Questa frase utilizzata da Viola indica che la varietà è essenziale non solo per l’evoluzione, ma anche per lo sviluppo di una medicina più efficace.
"il sesso è (quasi) tutto", infine, é un libro che aiuta a comprendere meglio la complessità della vita e mette in evidenza l'importanza di una scienza più attenta alle differenze. Lo consiglio a chiunque voglia approfondire il tema in modo chiaro e attento.

      Pernicola Letizia Liceo Scientifico Nobel ( Torre Del Greco, Campania )

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“Il sesso è (quasi tutto)”, scritto da Antonella Viola – scienziata, divulgatrice e professoressa ordinaria presso l’Università di Padova - è un libro che consiglierei di leggere a tutte le ragazze e le donne che ancora non si rendono conto, o non hanno la consapevolezza, che il genere femminile è svantaggiato e in netto ritardo sotto tantissimi punti di vista.
Non mi riferisco alle già ben note problematiche del maschilismo, dei femminicidi e del problema della scarsa occupazione femminile ma bensì a un aspetto altrettanto importante, ovvero il diritto alla salute e alle cure adeguate per noi donne.
Leggendo questo libro sono venuta a conoscenza che per secoli la medicina è stata la medicina dei maschi bianchi per i maschi bianchi, e questo perché non ci si è mai orientati verso lo studio della medicina di genere e cioè quella medicina che va a studiare le differenze che esistono tra uomini e donne nel manifestarsi delle malattie e nell’approccio terapeutico per affrontarle.
Le donne da sempre sono state escluse dalla ricerca clinica perché, a causa del ciclo mestruale e delle gravidanze, i soggetti di sesso femminile sono ritenuti più variabili e, visto che quando si fa sperimentazione si tende a ridurre la variabilità, la ricerca si è spesso basata su esperimenti che coinvolgevano animali o soggetti di sesso maschile. E sapete questo che cosa ha comportato? Che per tutto questo tempo la medicina si è occupata prevalentemente delle patologie tralasciando le differenze che sono fondamentali per prevenire, diagnosticare o, in altre parole, tutelare la salute femminile! Molte malattie si manifestano con sintomi diversi tra uomini e donne. Basti pensare all’infarto nel miocardio che nelle donne non si manifesta con la classica sintomatologia maschile ma può avvenire in maniera più subdola, con la conseguenza che spesso nelle donne non viene riconosciuto in tempo e quindi non viene trattato tempestivamente. Le differenze tra gli uomini e le donne non sono soltanto differenze genetiche ma lo sono anche a livello strutturale e morfologico. Le donne hanno una minore massa muscolare e anche le dimensioni degli organi interni tendono a essere diverse tra i due generi. Non meno importante è la differenza a livello ormonale che impatta per le donne su una maggiore protezione a livello immunitario rispetto agli uomini ma, di contro, a una maggior incidenza delle malattie autoimmuni. Come non si è potuto tener conto di tutto questo?
Ancora una volta c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare sodo perché la medicina possa essere declinata anche al femminile ed è per questo che è necessario che il mondo della ricerca arruoli sempre più ricercatrici che, finalmente, potranno cercare di bilanciare anche questo aspetto di disparità tra uomini e donne.

      Addio Simone Liceo Scientifico Augusto Righi ( Bologna, Emilia-romagna )

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Il libro affronta una tematica sempre più importante al giorno d’oggi, il sesso, analizzando una moltitudine di aspetti legati ad esso. L’autrice sceglie di seguire uno sviluppo logico-diacronico per illustrare tutti i fatti che, a partire dall’origine della vita sulla Terra, sono inerenti alla tematica centrale.
La prima parte del libro è incentrata sul riassunto dei processi evolutivi che hanno portato alla nascita del sesso e della riproduzione sessuata, la quale risulta essere vantaggiosa rispetto alla primordiale riproduzione asessuata perché essa consente un più rapido adattamento all’ambiente, una riduzione delle mutazioni genetiche deleterie e una maggiore resistenza ai patogeni.
Della seconda parte è interessante la spiegazione dell’origine della diversità tra maschio e femmina in natura: i due sessi si sono distinti per motivi fondamentalmente genetici legati ai gameti. Altri temi trattati nella seconda parte sono la competizione per la riproduzione, l’adattamento all’ambiente finalizzato alla riproduzione e quindi alla sopravvivenza, ma ciò che più mi ha incuriosito di questa sezione è stata la spiegazione del perché in natura esiste l’amore: esso nasce sostanzialmente per garantire la cura dei piccoli e, di conseguenza, la sopravvivenza loro e della specie.
La parte terza del libro mira a puntualizzare il non assoluto binarismo a cui siamo abituati, il quale prevede la netta distinzione tra maschio e femmina; l’autrice presenta infatti le numerose sfumature intermedie dovute a variazioni di tipo genetico o ormonale.
La quarta sezione del libro tratta dell’orientamento sessuale e precisa che esso non è il frutto di una scelta personale, ma è il risultato di una serie di fattori genetici, ormonali e ambientali.
A partire dal capitolo cinque del libro viene introdotto il concetto di medicina di genere o sesso-specifica; essa rappresenta un nuovo approccio alla cura dei pazienti che prende in forte considerazione tutte le differenze legate al sesso che fino ad oggi sono state perlopiù ignorate.
Successivamente vengono proposte una serie di idee per superare il bias di genere, secondo cui le cure per maschi e femmine possono essere uguali, e per raggiungere l’obiettivo di curare i pazienti in maniera “personalizzata, preventiva, predittiva e partecipativa”.
Molto interessante è il capitolo sette, all’interno del quale viene affermato, sulla base di solide prove scientifiche, che il cervello delle donne non ha nulla da invidiare rispetto a quello maschile; le lievi differenze sono infatti il risultato di condizionamenti socio-culturali, la cui eliminazione potrebbe portare a una maggiore parità di genere.
Il capitolo finale del libro è incentrato sull’intelligenza artificiale; secondo l’autrice essa rappresenta un valido strumento che però mostra sin da subito un grave difetto: i dati attraverso cui apprende e si sviluppa sono basati su stereotipi che la portano a “ragionare” seguendo gli stessi bias di genere che invece dovrebbero essere superati. Infine, l’autrice afferma la necessità di sperimentare un nuovo modo di pensare la scienza basato sulla contaminazione dei saperi e sulla parità dei diversi punti di vista, in particolar modo quello maschile e quello femminile.
In conclusione, ritengo che il libro letto offra numerosi spunti di riflessione. Apprezzo la presenza di prove scientifiche a sostegno dei contenuti esposti e l’utilizzo di esempi semplici tratti dalla vita quotidiana o dall’esperienza dell’autrice.

      Bettini Alice Liceo Copernico ( Bologna, Emilia-romagna )

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Il mondo è costituito da uomini e donne ed è complicato immaginare qualcosa di più naturale. Ma sappiamo davvero in cosa essi sono diversi? Cos'è il sesso in biologia? E il genere? Come funziona l'orientamento sessuale? “Il sesso è (quasi) tutto” di Antonella Viola, un libro che esplora con precisione scientifica e chiarezza divulgativa la complessità del sesso biologico, il concetto di genere e il loro impatto sulla medicina e sulla società, contiene al suo interno le risposte a tutte queste domande. L’autrice, immunologa e divulgatrice, scrive il libro basandosi sull’affermazione che la distinzione binaria tra maschi e femmine non trova pieno riscontro nella biologia e che la medicina tradizionale ha spesso ignorato le differenze di genere, con conseguenze significative sulla salute, in particolare, delle donne.
Il libro sviluppa un’analisi della determinazione sessuale a livello genetico, spiegando come sia determinato il sesso di un individuo, cioè dai cromosomi sessuali, ma anche da una complessa interazione di geni e ormoni. Centrale è il ruolo del gene SRY, situato sul cromosoma Y, responsabile della determinazione della mascolinità genetica. Tuttavia, l’autrice mostra come la natura presenti numerose variazioni che dipendono da diversi fattori, come il sesso, ma anche da mutazioni genetiche. Queste differenze, spesso ignorate, dimostrano quanto il sesso biologico abbia molte variazioni intermedie più che una dicotomia rigida.
Un aspetto che ho riscontrato fondamentale nel libro è come viene affrontata la medicina di genere. Per secoli, la ricerca medica ha considerato il corpo maschile come standard, con il risultato che molte patologie femminili sono state sottovalutate. Un esempio emblematico è quello delle malattie cardiovascolari, associate agli uomini, sebbene siano una delle principali cause di morte per le donne: l’autrice evidenzia come i sintomi femminili di infarto siano diversi da quelli maschili e come la scarsa consapevolezza di tali differenze abbia portato a diagnosi tardive e cure inadeguate. Questo dimostra la necessità di un approccio medico che riconosca le specificità biologiche dei diversi generi.
L’autrice approfondisce anche il legame tra biologia e cultura, smontando alcuni pregiudizi radicati. Per secoli, infatti, e ancora al giorno d’oggi, purtroppo, si è sostenuto che uomini e donne avessero capacità intellettuali e inclinazioni comportamentali differenti per ragioni biologiche, ma la scienza ha dimostrato che molte di queste supposizioni sono il risultato di costruzioni culturali. Ad esempio, l’idea che le donne siano meno portate per le discipline scientifiche è smentita da studi neuroscientifici che mostrano come il cervello umano sia plastico e influenzato dall’ambiente.
Nel libro, l’autrice utilizza un linguaggio chiaro, evitando tecnicismi troppi complicati, e arricchisce il testo con esempi concreti e riferimenti storici; la sua capacità di rendere comprensibili concetti complessi lo rende adatto sia a un pubblico esperto che a lettori non specialisti interessati ad argomenti di attualità scientifica.
“Il sesso è (quasi) tutto” non è solo un’opera di divulgazione scientifica, ma offre anche uno spunto di riflessione importante su come la scienza possa contribuire a una società più equa e consapevole. Il libro invita a riconoscere la complessità del sesso e del genere, con l’obiettivo di migliorare la medicina e l’educazione della società.

      Capone Davide Liceo Copernico ( Bologna, Emilia-romagna )

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TRA GENETICA E CULTURA: UNA BIOLOGIA POETICA
Un adolescente che si accinge a scegliere un libro da leggere, nella maggior parte dei casi, non è ancora un lettore raffinato e, con molta probabilità, farà la sua scelta “di pancia”, attratto dal titolo o dall’immagine di copertina.
Il saggio, edito da Feltrinelli, di Antonella Viola, scienziata, divulgatrice e professoressa di Patologia generale presso l’Università di Padova, riporta in copertina l’immagine rivisitata dell’Uomo Vitruviano di Leonardo con la sovrapposizione della figura femminile sotto la quale spicca il titolo "Il sesso è (quasi) tutto".
La parola sesso, nonostante richiami un argomento sdoganato e spogliato di tabù, suscita sempre interesse negli adolescenti poiché sono alla ricerca di risposte sugli "affari del corpo". Ciò è particolarmente vero in un’epoca in cui il dibattito su sesso e genere si tinge non più solo di rosa e celeste e, al tempo stesso, si arricchisce di nuovi simboli grafici, per coloro che non si riconoscono nel maschile e nel femminile.
Mi piace definire questo libro come un saggio di “biologia poetica” -non a caso, molti paragrafi sono introdotti da versi di poesie- perché, attraverso spiegazioni rigorosamente scientifiche su DNA, RNA, gameti, cromosomi, ormoni e tanto altro, la scrittrice utilizza la scienza come chiave di lettura per comprendere, non solo il sesso ma tanti altri aspetti dei rapporti e comportamenti umani come l’attrazione, la monogamia e persino l’amore.
Alla scienza, inoltre, è deputato il compito di dare risposte là dove persino la medicina liquida alcune questioni in maniera troppo semplicistica: il sesso anagrafico è binario, maschio o femmina, mentre la biologia riconosce tante sfumature inevitabili poiché la determinazione del sesso è "il risultato di una cascata di eventi molecolari che rende labile la distinzione binaria tra maschi e femmine". In quest’ottica il libro invita a riflettere sulle forzature imposte dalla necessità di incasellare a tutti i costi gli individui, quando sesso anagrafico non corrisponde a quello biologico.
Spunti di riflessione interessanti emergono anche in merito all’orientamento sessuale: quanto siamo fuori strada quando definiamo, ad esempio, l’omosessualità “contro natura”?
Ma proprio quando il lettore trova rassicurazioni e risposte nella genetica e nell’epigenetica si apre una seconda parte in cui la riflessione è: i condizionamenti e i pregiudizi culturali hanno in qualche modo reso miope la scienza stessa?
Che ci sia ancora tanta strada da percorrere emerge chiaramente dall’esigenza di una medicina di genere, basata su una ricerca che tenga conto delle differenze biologiche tra uomo e donna, ma al tempo stesso, si liberi da quella cultura fallocentrica capace di “trovare differenze dove non ce ne sono”.
Ad oggi la scienza ha fornito tante risposte, ma altrettante devono ancora emergere e forse la chiave è in un modo diverso di porre domande.

      Mazzotta Giulia Liceo Scientifico Statale " Enrico Fermi " ( Bologna, Emilia-romagna )

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Il sesso è (quasi) tutto, come suggerisce il titolo, tratta un tema che ci riguarda tutti e che spesso viene frainteso o affrontato in modo superficiale: il sesso.
Tutto prende origine da una domanda fondamentale: perché il sesso esiste? Perché la natura ha scelto un sistema tanto complesso per la riproduzione, quando esistono alternative più semplici? A queste domande l’autrice risponde con un racconto appassionante ricco di aneddoti e curiosità.

Antonella Viola, l’autrice, è un’immunologa, professoressa ordinaria di Patologia generale presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica.
Viola affronta il tema delle differenze biologiche tra uomini e donne, smontando pregiudizi e stereotipi legati al sesso e al genere. L’autrice evidenzia come la società abbia ignorato per troppo tempo queste diversità, spesso semplificando la realtà in una visione binaria che non rispecchia la complessità della natura umana.

Uno degli aspetti fondamentali del libro è il concetto che l’orientamento sessuale non è una scelta, ma una condizione biologica. La scienza dimostra che l’identità sessuale è innata e naturale, non si sceglie, ma si è; un concetto che secondo me andrebbe spiegato meglio a molte persone per combattere le discriminazioni e dare valore alle differenze.

Il libro affronta anche il tema della medicina di genere, evidenziando come la scienza abbia a lungo ignorato le differenze tra uomini e donne nello studio delle malattie con conseguenze ancora oggi sottovalutate; ad esempio, le malattie cardiovascolari sono state a lungo considerate un problema prevalentemente maschile, mentre in realtà colpiscono più le donne.
Per questo motivo, l’autrice sostiene la necessità di una medicina di genere, che tenga conto delle differenze fisiologiche tra uomini e donne e garantisca cure più adeguate a tutti.

Il sesso è (quasi) tutto è un libro attuale in un periodo in cui si discute sempre di più di parità di genere, un libro che esorta a superare i pregiudizi e a guardare alle differenze tra uomini e donne non come un problema, ma come una ricchezza da valorizzare.

Il libro si chiude lasciando al lettore nuove convinzioni e, soprattutto, nuove domande. Quanto di ciò che crediamo naturale è davvero il risultato della biologia? E quanto invece è frutto della società?


      Pesaresi Tommaso Liceo Scientifico Albert Einstein ( Rimini, Emilia-romagna )

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Il sesso è tutto o quasi?
Antonella Viola, nel suo libro, trova una risposta a questo curioso interrogativo


Antonella Viola, scienziata appassionata e comunicativa, nel suo libro “Il sesso è (quasi) tutto Evoluzione, diversità e medicina di genere” pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Feltrinelli, propone al lettore di intraprendere un viaggio, di compiere un percorso affascinante alla scoperta del proprio corpo, un cammino che conduce alla consapevolezza di quanto il sesso influenzi ogni aspetto della vita umana: dalla salute alla società. L’autrice, nelle sue 123 pagine suddivise in due parti principali e in otto capitoli, presenta concetti complessi in modo semplice e chiaro, rendendo la lettura del libro piacevole, scorrevole anche a chi vi si approccia pur non avendo alle spalle una formazione scientifica. Attraverso l’utilizzo di esempi tratti dalla quotidianità e di varie analogie, rende comprensibili argomenti impegnativi e di un certo spessore quali ad esempio l'evoluzione, la genetica e la fisiologia.
Il libro aiuta i lettori a sfatare molti miti e pregiudizi legati al sesso e al corpo umano, mostra come la realtà sia molto più complessa e varia di quanto si possa pensare ed invita a guardare oltre gli stereotipi di genere. Pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, la dottoressa Viola conduce alla presa di coscienza rispetto all’importanza che riveste la conoscenza del proprio corpo, stimola la curiosità del lettore e lo incoraggia a porsi delle domande sulla propria identità, sulla propria salute ed in generale sul mondo che lo circonda. Il libro non si limita a spiegare i meccanismi biologici, ma riesce a mostrare come il sesso sia un fenomeno sociale e culturale che subisce continue influenze dalla storia, dalla politica e dalla religione. L’autrice mette in evidenza il fatto che le differenze tra i maschi e le femmine non siano unicamente riconducibili a fattori biologici, ma anche all’aspetto sociale e culturale, a quanto il sesso sia cambiato e si sia evoluto nel corso dei millenni e, nello stesso tempo, a quanto abbia influenzato la nostra specie. Leggendo il libro si ha modo di comprendere che, in base al sesso, anche le malattie colpiscono in modo differente le persone: alcune tipologie riguardano più gli uomini, mentre altre più le donne. Mette inoltre in evidenza come la medicina moderna stia cercando di sviluppare trattamenti specializzati e questo l’autrice riesce a spiegarlo riportando esempi e dati specifici e precisi. Allo stesso tempo la dottoressa Viola ci fa anche riflettere su come il sesso influenzi le nostre relazioni attraverso i media, la cultura e la politica.
L’autrice ha la straordinaria capacità di rendere comprensibili argomenti e tematiche che, ad un pubblico giovane, potrebbero risultare complessi o delicati da affrontare.
Se si vuole conoscere meglio se stessi, comprendere quanto sia affascinante e complesso il corpo umano e maturare una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza fondamentale che il sesso riveste nella nostra società, la lettura di questo libro offre un’ottima opportunità.

      Renzi Vittoria Liceo Scientifico Albert Einstein ( Rimini, Emilia-romagna )

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Nel mondo è diffusa l'idea che esistano due e soli due sessi, maschio e femmina. L’autrice afferma nelle prime pagine che questa idea è ovvia e scontata come lo era l’idea secondo cui fosse il Sole a girare attorno alla Terra, prima della rivoluzione copernicana. Infatti questo libro sembra proprio un appello a una rivoluzione, un ottimo mezzo per far riflettere le persone su questa divisione apparentemente binaria del mondo. Attraverso la medicina l’autrice abbatte i pregiudizi legati alla sessualità, mostrando tutte le sfumature della realtà biologica che spesso non si conoscono.
Nella prima parte del libro l’autrice si impegna a darci le informazioni più importanti sulla scienza e medicina del sesso, quindi degli aspetti biologici, come caratteristiche genetiche, ormonali, anatomiche e fisiologiche che caratterizzano gli individui.
Ci parla dunque di DNA, evoluzione ed errori genetici determinanti per il corso della storia che hanno portato alla diversità genetica.
Ogni concetto è spiegato molto chiaramente e semplificato, anche tramite l’utilizzo di similitudini per rappresentarci al meglio anche i passaggi tecnici più complessi. Questo rende il libro sicuramente accessibile a più persone, anche a chi non ha solide basi scientifiche: qualità veramente importante in quanto il saggio presenta temi molto significativi per l’epoca di cambiamento in cui viviamo, quindi il suo messaggio deve arrivare a più persone possibili.

Nella seconda parte del libro invece l'autrice ci parla di scienza e medicina di genere, considerando dunque anche gli aspetti sociali e culturali.
Qui viene discusso l’impatto che stereotipi e discriminazioni hanno avuto sulla ricerca e sulla medicina.
Parlando di scoperte scientifiche ma anche di situazioni sociali e culturali, questa parte è particolarmente interessante e stimola molto la riflessione.

Il libro è piuttosto scorrevole, forse in alcuni punti le descrizioni scientifiche sono fin troppo lunghe e dettagliate e possono far perdere l’attenzione dei lettori meno appassionati di scienza, ma essendo pur sempre un saggio scientifico è una caratteristica prevedibile. Essendo allo stesso tempo però anche un testo divulgativo, forse per arrivare a più persone sarebbe stato utile tagliare alcune parti troppo estese.

Inoltre, per rendere questo libro ancora più coinvolgente, sarebbe stata ottima l’aggiunta di storie personali e testimonianze dirette di persone di diverso orientamento sessuale che hanno vissuto discriminazioni mediche legate al genere. L’inserimento di questi racconti avrebbe reso il saggio più empatico e avrebbe potuto sensibilizzare ancora di più i lettori.
Anche dal titolo “Il sesso è (quasi) tutto” ci si aspetterebbe la presenza di testimonianze ed esperienze dirette, mentre il sottotitolo rispecchia meglio il vero contenuto del libro.
Per il resto, è sicuramente un titolo molto accattivante in grado di attirare bene l’attenzione.
Un’altra critica va alla mancanza del campionario per alcune delle percentuali riportate.

In conclusione, questo libro è veramente di grande valore, ha la potenzialità di far riflettere e di spingere il lettore a guardare il mondo con occhi diversi, superando pregiudizi e imparando ad accogliere la diversità come una ricchezza, non come un errore da correggere.

      Zecca Giulio Liceo Scientifico Albert Einstein ( Rimini, Emilia-romagna )

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Recensione di “Il sesso è quasi tutto” di Antonella Viola
“Il sesso è quasi tutto” di Antonella Viola tratta un tema molto complicato: quello della sessualità. La Viola riesce a fare ciò da un punto di vista sia scientifico che umano, spiegando questo argomento con grande chiarezza. Antonella Viola tratta argomenti di biologia, psicologia, cultura e società usando uno stile accessibile a tutti. Un problema che però ho riscontrato nella lettura del testo è la sua struttura; ho notato, infatti, che spesso l’autrice passava da un argomento ad un altro in modo improvviso e questo mi ha complicato un po’ la lettura, rendendola frammentaria e meno fluida. Il libro ha però tantissimi punti di forza. Di sicuro uno di questi è il modo chiaro e semplice con cui Antonella Viola spiega dei concetti molto più complicati come la genetica, la biologia del sesso, il funzionamento ormonale, le malattie sessualmente trasmissibili e il desiderio sessuale. Tutti questi argomenti molto tecnici sono resi dalla Viola più accessibili a tutti e non solo a chi ha una base di studio riguardo a queste materie. Questo linguaggio che l’autrice usa rende il libro più scorrevole, bloccato solo dai cambi di argomento improvvisi. Un aspetto altrettanto importante è il suo affrontare il tema della disuguaglianza tra uomini e donne, in ambito sessuale e sociale. Una parte importante del testo è infatti quando la Viola esamina come la sessualità sia vista in modo diverso a seconda del genere, evidenziando le differenze tra i sessi nella società moderna. Si parla anche di temi come l’oggettivazione del corpo femminile, le problematiche relative al consenso e le disparità a livello di diritti e opportunità. Per questo motivo il libro, oltre ad essere un’opera informativa e divulgativa, è anche uno spunto per tutti per migliorare i problemi legati al sesso presenti nella nostra società. Viola analizza anche le radici da cui provengono queste differenze tra uomo e donna. Infatti nota come il patriarcato instaurato nella nostra società alimenti queste disparità, influenzando le norme sociali, i comportamenti e la percezione di sé. Questa analisi fatta dall’autrice invita il lettore a interrogarsi sui propri comportamenti e a riflettere su ciò che accade giornalmente nel nostro mondo. Nonostante, quindi, le difficoltà strutturali il libro della Viola è sicuramente interessante e stimolante. I temi principali dell’opera sono ben approfonditi e argomentati. Penso che il testo sia adatto a persone di tutte le età: sia ragazzi giovani che, leggendo il volume, possono farsi un’idea della biologia e anche delle disuguaglianze legate al sesso presenti nel nostro paese, sia ai più anziani che, venendo da epoche diverse dalla nostra, con mentalità diverse dalla nostra, hanno bisogno di capire i problemi di genere odierni. Per concludere, “Il sesso è quasi tutto” mi è piaciuto molto, consiglio il libro a tutti, anche a chi non è particolarmente interessato al tema scientifico, poiché questo tratta gli argomenti anche da una prospettiva sociale e umana.

      Miscek Shana Liceo Scientifico Niccolò Copernico ( Udine, Friuli-venezia-giulia )

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Maschio o femmina? Azzurro o rosa? Calcio o danza?
Che cos’hanno in comune tutte queste domande? La differenza tra uomo e donna e anni di pregiudizi e generalizzazioni.
Il mondo in cui viviamo è binario, essere uomo o donna influenza la nostra vita stabilendo dei ruoli specifici. Ma come può tutto questo compromettere la salute di tutti noi?
Questa è una delle tante domande a cui Antonella Viola, biologa e immunologa di fama internazionale, risponde nel suo saggio “Il sesso è (quasi) tutto”.
Proprio a causa degli stereotipi e dei pregiudizi, mette in luce l’autrice, la medicina moderna raccoglie centinaia di “mancate diagnosi” sopratutto per il sesso femminile, escluso da tempo nella ricerca e nella sperimentazione dei farmaci. Un esempio riportato nel suo libro è quello dell’attacco cardiaco i cui sintomi, insegnati anche agli studenti di medicina, sono quelli tipici degli uomini, mentre vengono ignorati quelli caratteristici delle donne.
La soluzione? Oltre a integrare maggiormente le femmine nella ricerca scientifica e nella sperimentazione è quella di puntare ad una medicina di genere che tenga conto delle differenze tra i due sessi dovute anche alle componenti culturali e socio-econimiche diverse.
Questo è solo uno dei temi che la dottoressa Viola affronta, un’altro è quello della “differenza come valore”, che ritiene sia da insegnare fin dall’infanzia in modo tale da evitare atteggiamenti di discriminazione e chiusura.
Nel suo saggio vengono analizzate anche l’identità di genere e l’orientamento sessuale, elementi da prendere in considerazione tanto quanto la differenza di genere e il sesso.
Riporta ulteriori esempi concreti di come l’essere uomo o donna influenza la vita di una persona, sia attraverso la differenza di stipendi, o la difficoltà che una femmina riscontra nell’avere successo sia nella sua carriera lavorativa che nella stessa scuola, questo perché ancora oggi le donne non vengono considerate capaci quanto un maschio.
Il saggio della biologa sviluppa molteplici argomenti in modo scientifico e divulgativo rendendo accessibili a tutti concetti complessi, senza sacrificare la profondità e il rigore.
Non tratta infatti solo il punto di vista sociale, ma anche quello scientifico e biologico del sesso, attraverso la sua evoluzione, la storia del DNA, gli ormoni e le mutazioni genetiche. Unisce così discipline come la genetica, la neurobiologia, la medicina e la filosofia all’attualità.
Antonella Viola non si limita a divulgare informazioni, ma invita il lettore a riflettere sulle implicazioni sociali ed etiche della scienza, rendendo il libro un contributo significativo al dibattito contemporaneo, esplorando temi delicati come l’identità di genere e le intelligenze artificiali, con l’intento di porre i punti iniziali per un futuro diverso, inclusivo e privo di pregiudizi.
Concludo riportando la citazione presente nella conclusione de “Il sesso è (quasi) tutto”: «Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo» Alan Kay.

      Infantino Sara Iis Ludovico Geymonat ( Tradate, Lombardia )

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“La medicina di cui si parla oggi , quella che viene considerata la medicina del futuro […] è definita “medicina delle 4P”: personalizzata, preventiva, predittiva e partecipata” così si apre il capitolo 6 di “IL SESSO è (QUASI) TUTTO. Evoluzione, diversità e medicina di genere” di Antonella Viola, un testo interessante e istruttivo ma che fa riflettere su quali sono le basi della nostra medicina, ma anche della nostra società a livello culturale.
Il testo è un manifesto che mostra le diversità di ognuno di noi (partendo dal DNA, passando dalle persone intersex e concludendo con differenze biologiche legate al sesso) e come queste siano qualcosa da tutelare e non da discriminare.
Per la prima parte del testo “scienza e medicina del sesso” l’immunologa Viola racconta cos’è il sesso e perché si è formato e perché siamo diventati così diversi uno dall’altro. Il testo si sofferma molto sulle persone intersex, persone che per natura non appartengono né al sesso maschile né al sesso femminile perché possiedono differenze a livello cromosomico. Viene spiegato che la nostra cultura tende a schematizzare, incapsulare le persone in bolle programmate, ma anche che la natura è varia e non sempre è possibile farlo, finendo per far soffrire inutilmente persone sane o facendole sentire inadeguate. Importante anche il passaggio sull’orientamento sessuale, che non viene “scelto” dall’individuo, che quindi non va incolpato o deriso ma va accolto con le sue differenze.
La seconda parte del libro, “scienza e medicine di genere”, invece è dedicato ai due generi, maschile e femminile. Vengono trattate le malattie che differenziano uomini e donne, ma il testo si sofferma anche su stereotipi, cure personalizzate e innovazione, parlando anche delle intelligenze artificiali. Vengono mostrate le differenze che subiscono uomini e donne a livello culturale e socio-economico, ma non solo. Vengono date motivazioni a molti stereotipi e viene spiegato con una cura minuziosa al dettaglio perché non hanno senso e come possiamo abbatterli.
Un testo leggero, semplice da comprendere ma che fa riflettere su molti aspetti che contraddistinguono la nostra società. È un vero e proprio manifesto contro le discriminazioni, che può aiutare molti a sentirsi meglio con sé stessi e con l’ambiente che li circonda. Un libro che a mio avviso, bisogna far leggere alle nuove generazioni per cambiare in meglio la situazione del domani e per non far fare gli stessi errori che hanno contraddistinto l’umanità fino ai nostri giorni.

      Montagna Matteo Iis Galilei ( Voghera, Lombardia )

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Antonella Viola ne "Il sesso è (quasi) tutto", ci fa vivere un viaggio che sfida le concezioni binarie della sessualità e del genere nel mondo della biologia, della medicina di genere attraverso un approccio metodico e scientifico tipico di una divulgatrice del suo calibro, ma anche accessibile a tutti quanti. La professoressa esplora come la scienza ha influenzato, influenza e influenzerà la nostra percezione binaria del sesso e del genere, portando alla luce gli idola culturali e scientifici che hanno caratterizzato la storia umana. L'apertura del libro consiste proprio in questo, una panoramica storica delle grandi rivoluzioni scientifiche che hanno trasformato il nostro modo di vedere il mondo, dalla rivoluzione di Mikołaj Kopernik alla teoria dell'evoluzione di Charles Darwin. Viola inserisce in questo contesto di continue scoperte e rinnovamenti il concetto di sesso, dimostrando come l'approccio attuale binario maschio-femmina sia un modello riduttivo e parziale della realtà in quanto non tiene conto delle numerose variazioni presenti in natura, come l’intersessualità. L'autrice spiega dunque come il sesso biologico sia determinato da una complessa interazione di geni, ormoni e altre caratteristiche anatomiche. Uno dei punti più interessanti affrontati nel libro è la condizione delle prime citate persone intersessuali la cui condizione fa sì che chi ne soffre presenta caratteri sessuali primari e/o secondari non definibili esclusivamente maschili e femminili. Viola critica allora gli interventi medici precoci e spesso invasivi per normalizzare secondo gli standard binari i bambini intersessuali, sottolineando l'importanza di un approccio più rispettoso della loro identità. Un’importante parte del libro è dedicata alla medicina di genere cioè quel campo della ricerca medica che studia come le differenze biologiche tra uomini e donne influenzino il trattamento e la prevenzione delle malattie. Antonella mette in luce come la medicina sia sempre stata calibrata in base al corpo maschile, attraverso studi clinici condotti principalmente su soggetti maschi, trascurando così le sfaccettature del corpo femminile; si saggia quindi il modo in cui la scienza e la tecnologia perpetuino stereotipi di genere. Da qui lo squilibrio da cui conseguono errori diagnostici e terapeutici che hanno avuto conseguenze negative sulla salute femminile. L'autrice sostiene che la medicina di genere rappresenti un cambiamento necessario per garantire cure efficaci e eguali per tutti. Si tratta anche l’attualissimo tema degli algoritmi dell'intelligenza artificiale che possono incorporare pregiudizi culturali se non progettati con un'adeguata consapevolezza delle questioni di genere. Questo tema è particolarmente moderno e dimostra come la ricerca tecnoscientifica debba evolversi per essere più inclusiva e attenta alla diversità. "Il sesso è (quasi) tutto", con il suo titolo deliberatamente provocatorio, è un libro che invita a una riflessione sulla nostra percezione del sesso e del genere, basandosi su dati scientifici solidi e su un'argomentazione chiara e ben strutturata. Il lavoro rappresenta un contributo basilare alla discussione circa il ruolo della scienza nella costruzione delle nostre identità e sui doveri della comunità scientifica nel garantire un futuro più equitativo e rispettoso delle differenze.

      Pietrasanta Sofia Iis Galilei ( Voghera, Lombardia )

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Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere di Antonella Viola è un libro che mette in discussione le convinzioni più radicate sul sesso e sul genere, sfidando l’idea di un mondo rigidamente binario e invitandoci a una rivoluzione culturale e scientifica. Con uno stile chiaro e accessibile, l’autrice guida il lettore attraverso una riflessione su cosa significa essere maschi o femmine, e su come queste categorie siano state amplificate e distorte dalla cultura, mentre la scienza, per troppo tempo, ha ignorato le differenze reali e fondamentali.Il libro si apre esplorando il concetto di sesso in biologia, che Antonella Viola descrive come un meccanismo evolutivo nato per favorire l’adattamento a un ambiente in continuo cambiamento. Tuttavia, oggi questa caratteristica si è trasformata in una “gabbia” culturale: viviamo in un mondo che tende a ridurre la complessità del sesso e del genere in un sistema binario, ignorando la diversità che esiste in natura. Viola distingue con precisione il sesso, inteso come dato biologico, dal genere, che invece è una costruzione sociale, e approfondisce temi come l’orientamento sessuale, spiegando che la realtà umana è molto più sfumata e complessa rispetto agli stereotipi che dominano la società.Uno dei temi centrali del libro è la denuncia del grande squilibrio che ha caratterizzato la medicina tradizionale. Per secoli, la ricerca scientifica e i trattamenti medici si sono concentrati quasi esclusivamente sul corpo maschile, trascurando le specificità fisiologiche femminili. Questo ha portato a gravi conseguenze, con condizioni psicologiche come la depressione, spesso associata in modo pregiudizievole solo al mondo femminile. Viola propone la medicina di genere come soluzione a questo problema: uno strumento fondamentale per garantire cure più eque ed efficaci, capaci di rispondere alle reali esigenze di uomini e donne.L’autrice non si limita a denunciare gli errori del passato, ma invita a una vera rivoluzione scientifica e culturale. Bisogna imparare a distinguere le differenze che contano da quelle che sono state costruite artificialmente dalla società e, spesso, esasperate per giustificare discriminazioni e disuguaglianze. Questo cambiamento, sottolinea Viola, deve iniziare dalle parole che usiamo, dalle abitudini quotidiane e dal modo in cui la scienza si relaziona al mondo naturale.Viola dimostra che riconoscere il valore della diversità è essenziale per costruire una società più giusta e inclusiva.Lo stile del libro è diretto e appassionante, capace di rendere temi complessi comprensibili a un pubblico ampio, dai lettori più esperti a quelli meno preparati. L’approccio multidisciplinare rende il testo non solo un saggio scientifico, ma anche un invito alla riflessione personale e collettiva.Questo libro è un testo illuminante, capace di offrire una nuova prospettiva sul tema del sesso e del genere, affrontandolo con rigore scientifico e una grande attenzione alle implicazioni culturali. Lo consiglio a chiunque voglia esplorare in modo approfondito le complessità della diversità umana e imparare a guardare il mondo con occhi nuovi. Un libro importante, che stimola il cambiamento e dà valore alla conoscenza.

      Re Beatrice Ines Iis Galilei ( Voghera, Lombardia )

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Ho scelto di leggere “Il sesso è (quasi) tutto” di Antonella Viola data la mia passione per la medicina e il mio interesse nei confronti delle differenze genetiche tra il sesso maschile e quello femminile. Devo ammettere che non mi aspettavo un libro così impegnativo: ha richiesto un livello di concentrazione molto alto, per questo ci ho messo più del solito a finirlo. Tuttavia, siccome l'argomento mi appassiona, lo ritengo un'enorme fonte di informazioni parecchio accattivanti sulla biologia e sulla diversità di genere.
La prima parte del libro si concentra sugli aspetti biologici del sesso: l'autrice adotta un approccio rigorosamente scientifico che necessita la massima attenzione del lettore per essere compreso. Nonostante l'assimilazione di queste informazioni possa risultare complessa, alla fine le nozioni acquisite offrono una prospettiva scientifica su argomenti di attualità: Antonella Viola infatti dedica il quarto capitolo del libro per spiegare le varie teorie sulla provenienza genetica dei diversi orientamenti sessuali, tema molto discusso ai nostri giorni.
Nella seconda parte del libro l'autrice si sofferma invece sugli aspetti culturali e sociali legati al genere. Il cambio di registro si percepisce subito, diventa più fluido e accessibile, infatti ho trovato questa sezione molto più scorrevole della precedente. Ho particolarmente apprezzato come l'autrice abbia parlato di stereotipi di genere, LGBTQ+, dei diritti delle donne e del patriarcato. Sebbene siano tutti temi trattati frequentemente a scuola, ho trovato nel libro informazioni nuove e intriganti: le differenze nella medicina di genere e la predisposizione a determinate malattie in base al sesso, le disparità sociali che non dipendono dal “cervello maschile” e dal “cervello femminile”, e l'intelligenza artificiale e i suoi effetti sul nostro futuro. Qui il libro dà il meglio di sé facendo riflettere il lettore senza risultare pesante.
In conclusione, mi sento di consigliare questa lettura a chiunque sia interessato a comprendere meglio il rapporto intricato tra biologia, cultura e genere, consapevole però dell'impegno che dovrà dedicare per comprendere a pieno il testo. Nel mio caso lo sforzo è stato totalmente ripagato con una maggiore conoscenza di tematiche cruciali e attualissime.

      Terraneo Miriam Iis Salvador Allende ( Milano, Lombardia )

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In “Il sesso è (quasi) tutto” Antonella Viola, grazie alla sua esperienza di ricercatrice e scienziata accompagna il lettore alla scoperta di un nuovo modo di vedere il sesso, il genere e le differenze che distinguono ciascuno di noi, per evidenziare due elementi che invece dovrebbero essere comuni a tutti: la dignità e il diritto.
La dignità di essere unici, con la nostra personalità e con tutte quelle caratteristiche che la natura, la biologia, l’ambiente e il contesto socio-culturale ci hanno fornito, e il diritto ad avere, proprio per questo, uguale peso e parità nella vita e nel lavoro, e cure e trattamenti sanitari personalizzati per giungere a una medicina di genere.
L’autrice invoca la necessità di un urgente cambiamento che permetta il riconoscimento, il rispetto e la valorizzazione di quelle differenze che ci rendono individui. Evidenzia che differenze di sesso e genere sono fenomeni naturali e frequenti, spesso genetici o biologici, una molteplicità di espressione che va tutelata con il diritto e la libertà di vivere secondo la propria natura, senza subire discriminazioni o pregiudizi.
Le stesse discriminazioni hanno impedito un approccio di “medicina della persona”: le donne sono sempre state escluse da ricerca e cure sviluppate sul modello maschile, a cui venivano omologate, sottovalutando le differenze biologiche e ormonali che causano spesso risposte negative o tossiche ai farmaci.
Antonella Viola spiazza così il lettore con un’evidenza, pericolosamente ignorata: la Medicina, la ricerca e le cure sono state sempre sviluppate da maschi, rivolte alla popolazione maschile. Un approccio che va urgentemente sovvertito, prevedendo il coinvolgimento del mondo femminile fin dalle prime fasi della ricerca per giungere a terapie che ne rispettino l’identità biologica.
È quindi necessario – evidenzia l’autrice – ammettere, correggere e abbattere tutti quei preconcetti, pregiudizi, errori, e distorsioni riassunti in inglese nel termine bias, quei “gender bias” che hanno condizionato profondamente la sperimentazione, e spingere i ricercatori a considerare le differenze di sesso e genere nei loro studi, personalizzare l’analisi dei dati, e attuare un’educazione di ricercatori e medici nuova ed inclusiva.
L’appello dell’immunologa, per una medicina di genere, personalizzata e preventiva, prevede un’ulteriore importante sfida: il ritorno a una scienza umanistica con un costante confronto e dialogo tra medici, ricercatori, filosofi, e fisici per l’elaborazione di un linguaggio condiviso, che esprima un’ intelligenza fluida, che viva di contaminazioni e ricomponga le fratture tra scienze naturali e umane e prevenga che i pregiudizi del passato vengano perpetrati attraverso tecnologie e innovazioni a causa di programmazioni miopi e “patriarcali”.
“Il sesso è (quasi) tutto” è un libro prezioso, che squarcia il velo dei pregiudizi, e riporta a un valore naturale le differenze di sesso, genere e orientamento ed evidenzia la necessità di un cambio drastico e quasi sovversivo nell’approccio medico-scientifico affinché consideri queste differenze. L’unico punto debole, che non ne sminuisce il valore, è che il rigore e il linguaggio scientifico che donano autorevolezza al testo, costituiscono però, in alcuni passaggi, un filtro alla lettura, limitandone il potere divulgativo a lettori provvisti di una conoscenza scientifica e biologica di base, che consenta loro di superare i tecnicismi utilizzati.

      Amicuzi Riccardo Istituto Di Istruzione Superiore Leonardo Da Vinci ( Civitanova Marche, Marche )

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“Omnis determinatio negatio est” sosteneva Hegel riprendendo la proposizione spinoziana, quasi a volerci ricordare la transitorietà delle nostre certezze intellettuali: qualsiasi fiera determinazione cela, in realtà la potenza di una contraddizione.

In questo senso, esterrefatti erano i tolemaici quando, trovandosi nel 1543 tra le mani un libro di Copernico, appena defunto, vi leggevano una bizzarra follia: “In medio vero omnium residet Sol…”; allo stesso modo, qualche secolo dopo, gli empiristi e i razionalisti non potevano che accogliere con stupefatto sospetto il proposito di un docente di Königsberg, Immanuel Kant, di porre un nuovo sole, l’uomo, al centro del sistema orbitale del processo conoscitivo.

Di conseguenza, leggendo le pagine di Antonella Viola in "Il sesso è (quasi) tutto", molti avranno arricciato il naso: anche lei, del resto, propone una nuova… rivoluzione copernicana.

L’autrice, ordinaria di Patologia generale all’Università di Padova, con il suo lessico selezionato e chiaro, per mezzo di una scelta di immagini sagaci e icastiche, ci guida attraverso un percorso dalla pregnante attualità, il cui obiettivo di fondo è quello di far comprendere al lettore tutta la complessità di cui il reale è espressione.
Partendo dalla consapevolezza (genetica) del fatto che, in quanto frutto di una lunghissima “storia di errori”, siamo tutti unici e irripetibili (“ognuno sta solo sul cuor della terra”, ci ricorda la professoressa Viola citando Quasimodo), l’autrice sottolinea come ad essere “contro natura” non sia la “variazione alla regola”, ma la pretesa umana di incasellare la molteplicità dei fenomeni in forzature culturali pre-determinate. La scelta dei nostri partner avviene, quindi, sempre in virtù della natura “biologicamente determinata” e non contro di essa. L’autrice conquista il lettore con una notevole serie di dati e casistiche in cui le limitazioni di una realtà “binaria” hanno avuto effetti incisivi nei contesti più disparati: il problema, di conseguenza, risiede proprio nel modo con cui noi ci approcciamo alla realtà. La scienza stessa si trova di fronte alla necessità di un “nuovo linguaggio” che stravolga le limitazioni deterministiche con cui spesso si affrontano i problemi e le loro soluzioni; fortemente rappresentativo è, quindi, il titolo che la scienziata sceglie per uno dei suoi capitoli: “Il cervello non ha sesso”. Una simile posizione ci invita a comprendere come, per capire davvero “tutta questa complessità immaginifica e struggente che ci viene incontro”, non basti più adottare un solo punto di vista, ma serva rivoluzionare l’approccio nei confronti della realtà. Occorre gettare le basi di una scienza nuova, aperta, capace di “agire secondo natura” e di “curare con precisione”, come leggiamo nell’intenso “Manifesto” posto nell’explicit dell’opera.

Così, la scrittrice ci consente di viaggiare in una “determinatio” apparentemente innegabile, ma capace di incontrarsi e abbracciare la sua inevitabile “negatio”. In ultima istanza, il saggio ci invita a riflettere sull’apertura mentale con cui osserviamo la complessità del reale: come ci ricorda Calvino ne "Il barone rampante", “Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori”.

La nuova rivoluzione copernicana è, quindi, un problema inerente al punto di vista con cui fare esperienza di noi e del mondo; il passo di inizio verso la scienza del futuro parte dalla domanda da cui tutto si è originato, ma alla quale non sappiamo ancora rispondere: chi siamo?

      Cerasa Jacopo Liceo Galilei Ancona ( Ancona, Marche )

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L’introduzione di un nuovo modello planetario, quello eliocentrico, che si sostituì al precedente geocentrismo supportato dalle autorità operanti nel tempo in cui Copernico studiò, ha portato ad uno stravolgimento di equilibri dato dallo spodestamento di principi che, fino a quel giorno, erano stati ritenuti ovvi e inamovibili. E se è vero che la storia è maestra di vita, allora spetta a noi il compito di farci trovare pronti qualora una nuova rivoluzione nel mondo della scienza dovesse verificarsi.
È questo il concetto con il quale Antonella Viola ha scelto di aprire il suo libro, concetto che sarà riproposto durante tutta la lettura: l’autrice sente la necessità di una revisione nei concetti fondanti della nostra cultura (quali il sesso, il genere o l’orientamento sessuale) che da troppo tempo continua ad ignorare aspetti essenziali per una pacifica convivenza umana. L’errata impostazione con cui ci affacciamo al mondo e alle sue peculiarità è insieme figlia e schiava di stigmi e pregiudizi che, oltre ad impedirci di progredire nei campi del sapere, causano disagi nella vita di tutti i giorni: l’autrice spiega come, nonostante uomo e donna siano biologicamente diversi (comunque degni dello stesso rispetto) la società tenda ad ignorarlo; ne risultano problematiche in campo medico, dove una mancata partecipazione di pazienti femminili alle fasi di sperimentazione dei farmaci porta le donne a subirne maggiormente gli effetti collaterali. Gli stereotipi sessisti descritti dall’autrice sono tanto radicati nell’uomo che perfino le intelligenze artificiali li hanno imparati; la denuncia che ad un primo impatto potrebbe sembrare superba ed esagerata diventa comprensibile e condivisibile grazie alla precisione analitica con cui i temi sono affrontati. Al fine di garantire una comprensione accessibile a tutti, l’autrice fa riferimento a nozioni scientifiche relativamente approfondite: la sua forza risiede nell’abilità di saper trasformare un concetto in partenza complesso in qualcosa che tutti possano capire; è così che il DNA diviene l’unione di “centinaia di migliaia di fogli che, rilegati, riempirebbero un’intera parete di una grande libreria”. Grazie a ciò, la profondità dell’argomento viene esplorata tramite lo strumento della semplificazione, che riesce a schematizzare senza minimizzare la portata della materia trattata.
La convinzione dell’autrice nella causa per la quale scrive, che finisce per travolgere il lettore con l’avanzare dell’opera, si percepisce in ogni pagina del libro: la necessità di un cambiamento, supportata in maniera scientifica ed esaustiva, è il vero tema centrale del testo. Il fatto che tale cambiamento sia richiesto in svariati ambiti (si citano il riscaldamento globale, la discriminazione delle diversità e l’inadeguatezza delle figure “competenti”) ha permesso ad Antonella Viola di abbracciare diversi temi pur mantenendo un saldo filo conduttore.
Nel complesso si ottiene una lettura piacevole, approfondita al punto giusto ed in grado di rispondere ad eventuali interrogativi generati dalla curiosità del pubblico: il linguaggio semplice ed efficace costituisce un ulteriore motivo di elogio; la conoscenza della materia trattata si percepisce e contribuisce a conferire autorevolezza alle affermazioni, elemento senza le quali sarebbero potute risultare infondate. Ne risulta un libro interessante, attuale e fondamentale per comprendere a pieno i problemi della società in cui viviamo, oltre che i modi per risolverli.

      D' Adamo Giorgia Polo Scolastico 2 " Torelli " ( Fano, Marche )

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"Il mondo non è sempre come ci appare.". Antonella Viola, esperta biologa e divulgatrice scientifica apre così "Il sesso è (quasi) tutto", saggio in cui ci si addentra nei meandri della medicina di genere esponendo la necessità di una rivoluzione nell'ambito dello studio dei due sessi. Certamente “Maschio e femmina sono distinti secondo forma e sostanza, potenza e atto, attitudini e ruoli”, tuttavia continuiamo ad ignorare le somiglianze che li accomunano, le effettive differenze o tutte quelle sfumature intermedie che non possono essere categorizzate, come nel caso delle persone intersessuali. Nell’introduzione evidenzia l’urgenza di allontanarsi da quelle stereotipate differenze che abbiamo dogmatizzato e iniziare ad addentrarci in uno studio approfondito del corpo umano.
L'autrice infatti denuncia il divario conoscitivo tra il corpo femminile e quello maschile, dovuto ad una medicina tradizionale che per secoli è stata "dei maschi bianchi per i maschi bianchi" limitandosi a analizzare e curare esclusivamente un 50% della popolazione.
Si mostra perciò essenziale un progresso che parta proprio dalla scienza poiché essa “cambia la concezione che gli esseri umani hanno del mondo e di sé". Il libro, di fatti, si sviluppa in due parti, la prima incentrata sulla scienza e medicina del sesso, la seconda su scienza e medicina di genere, il tutto preceduto da una basilare alfabetizzazione del lettore per quanto riguarda le nozioni primarie di genetica e biologia talvolta con esempi pratici, riferimenti alla vita quotidiana che rendono i concetti più accessibili.
Antonella Viola è capace di coniugare precisione scientifica e accessibilità divulgativa: impiega uno stile discorsivo ma conciso che procede gradualmente a sviscerare l'argomento permettendo al lettore di seguire facilmente il ragionamento; alterna poi il rigore scientifico alla chiarezza espositiva, in cui usa un linguaggio scorrevole e comprensibile, evitando tecnicismi, per rendere i concetti fruibili anche a chi non ha una formazione specifica. Il suo approccio razionale basato su solide argomentazioni le permette di smontare facilmente stereotipi e convinzioni errate mantenendo un tono pacato, incisivo e mai polemico. La narrazione accompagna quindi il lettore in una riflessione che non si limita all'analisi biologica ma che mette in luce la questione delle discriminazione di genere dovuta alle lacune di un sapere medico ancora troppo sbilanciato sul modello maschile.
Ho apprezzato l’attenzione nel riportare anche nella sua scrittura il rifiuto per il sistema tradizionale di predominanza maschile della società androcentrica, che ho riscontrato ad esempio nell’utilizzo di "essere umano” piuttosto che “uomo”, o nel dire “le donne e gli uomini” invece di “gli uomini e le donne” che possono apparire come sottigliezze irrilevanti ma che in realtà fanno una notevole differenza.
Lo scritto è nel complesso molto interessante, illumina aspetti spesso trascurati, invita ad una riflessione approfondita e arricchisce culturalmente con stimolanti aneddoti scientifici.

      Fracassini Aurora Liceo Scientifico Vito Volterra ( Fabriano, Marche )

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Il messaggio del libro è valorizzare l’importanza della medicina di genere; una medicina personalizzata, che considera le differenze fisiologiche tra corpo maschile e femminile, una scienza che è attenta al modo più giusto di curare la salute dei due sessi. Se da un lato abbiamo bisogno di una medicina “partecipativa” fino ad ora sottovalutata, dall’altro lato la nostra società necessita di una cultura che non esasperi le differenze di genere creando dogmi o pregiudizi che influiscono negativamente sulla salute. “La bellezza del cosmo è l’unità nella varietà ma anche la varietà nell’unità”. Le differenze sono importanti e ce ne accorgiamo fin da subito nella riproduzione e nel concetto di identità sessuale. La determinazione dei caratteri sessuali maschili e femminili, così come l’orientamento sessuale sono il risultato dell’azione, controllata nello spazio e nel tempo, di proteine ed ormoni. Questo processo biologico molto complesso può causare differenze o alterazioni genetiche e ormonali; nella nostra visione del mondo binario, separato in due sessi, non c’è spazio per l’ambiguità e questo ci ha portato a fare delle forzature per incasellare l’individuo in maschio o femmina. Interventi medici per cercare di allineare la sessualità nella nostra versione binaria causano dolore e traumi che condizionano il benessere fisico e psichico dell’individuo. L’identità di genere non deve diventare una gabbia per chi non cade perfettamente nelle comuni categorie di maschio e femmina o per chi ha un orientamento sessuale discordante dalla maggioranza. Queste variazioni in tema di identità esistono in biologia e vanno accettate: a livello sociale e normativo con leggi in grado di sancire la libertà di agire secondo natura, da un punto di vista scientifico includendo nella ricerca le analisi di sesso e di genere. La medicina definita personalizzata e partecipativa si occupa di studiare le differenze esistenti tra uomini e donne nella manifestazione delle malattie e nel differente approccio terapeutico per curarle. In questo contesto non conta il modo in cui ci sentiamo ma quello che siamo da un punto di vista fisiologico. Molte malattie si manifestano con incidenza e sintomi diversi tra i due sessi; a lungo queste differenze biologiche e fisiologiche sono state ignorate e questo ha causato ritardi non solo nella comprensione della malattia ma anche nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura. Se non si effettuano studi di genere specifichi, se utilizziamo gli stessi farmaci per donne e uomini senza tenere conto delle differenze biologiche, siamo lontani dalla medicina personalizzata, e soprattutto curiamo le persone nel modo sbagliato. La biologia ci manda un messaggio chiaro: non ci sono regole ferree, categorie nette e programmi immutabili. Serve una innovazione della intelligenza, intesa come capacità di interpretare il mondo che si evolve. Intelligenza significa non restare fermi nei propri giudizi o pregiudizi ma accogliere l’inatteso e saper rispondere saggiamente. Intelligenza è flessibilità, cioè capacità di mettere a punto nuove soluzioni di fronte a un mondo fatto di problemi ma anche di incredibili possibilità. Accogliere le sfumature e le differenze, aprire la mente per andare oltre gli schemi imposti da una cultura fatta di stereotipi è la grande rivoluzione che dobbiamo compiere.

      Viva Paola Iis Orsini Licini ( Ascoli Piceno, Marche )

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Sovversivo, lungimirante e rivoluzionario. “Il sesso è (quasi) tutto” di Antonella Viola è un piccolo saggio che tutti dovremmo avere sul comodino. Scienziata, divulgatrice e professoressa ordinaria presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova, Antonella Viola, non si limita, in quest’opera, a esplorare il tema della sessualità da un punto di vista meramente tecnico e scientifico, ma lo indaga anche e soprattutto da un punto di vista socioculturale, poiché intrinsecamente legato (secondo l’autrice) alla cultura, alla psiche e alle dinamiche sociali. Non solo ci regala un’accurata indagine critica, razionale e libera dai pregiudizi, ma ci predispone degli elementi necessari per il cambiamento di cui necessitiamo. “Accogliere le sfumature, accettare di non classificare, aprire la nostra mente per andare oltre lo schema culturale che ci è stato imposto è la rivoluzione che oggi possiamo compiere”: questa è la prefazione dalla quale la nostra autrice parte. Numerose sono le citazioni e i richiami alla letteratura, alla filmografia e alla cultura popolare, che contribuiscono a renderci partecipi di un viaggio che affronta un tema estremamente delicato e (purtroppo, o per fortuna, molto) discusso, ma non scadendo mai nella trappola della noia o della banalità. Uno dei miei capitoli preferiti, legato proprio all’orientamento sessuale, inizia con una citazione che mi è rimasta particolarmente impressa e ritengo riassuma molto bene il motivo che penso abbia spinto Antonella Viola a scrivere questo piccolo capolavoro: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.” (Marcel Proust) La vera insurrezione di quest’opera è nella sua trasversalità, nella scoperta di un mondo al di là di ciò che pensiamo di conoscere e della stessa medicina a cui ci siamo affidati per anni (“dei maschi bianchi per i maschi bianchi”). Antonella Viola ci insegna a vedere attraverso, arrivare in fondo, in seguito sovvertire tutto e ricominciare da zero e lo fa con una semplicità e un’eleganza disarmante. Una rivoluzione che parta dalla scienza, dalle nostre abitudini e dalle parole che utilizziamo è urgente e necessaria. E “Il sesso è (quasi) tutto” è il Manifesto di cui avevamo bisogno per iniziarla.

      Angelini Costanza Liceo Classico E Linguistico " V. Gioberti " ( Torino, Piemonte )

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"Cos'e il sesso? In cosa consiste la medicina di genere? Il mondo è davvero binario? Esiste un gene che determina l'orientamento sessuale?". Sono queste le domande con cui l'autrice e biologa Antonella Viola introduce i diversi temi che tratterà, attirando la nostra attenzione e invitandoci ad analizzare criticamente quanto ci propone. Tramite questi spunti provocatori inseriti qua e là, al suo saggio divulgativo aggiunge una vena polemica-sociale che permette al lettore di cogliere come queste tematiche facciano parte della quotidianità di tutti e quanto occuparcene sia fondamentale per il progresso della società.

A partire dall'introduzione ci rendiamo conto degli squilibri che permangono nella nostra società da diverso tempo. Da subito chiarisce come la visione binaria dell'umanità (uomo-donna) sia fuorviante e non possa corrispondere alla realtà. Così l'autrice inizia a stuzzicarci e a far nascere in noi innumerevoli "perché?". Proprio per questo motivo, a mio avviso, le molteplici domande retoriche presentate nei capitoli risultano così efficaci. Le affermazioni dell'autrice, audaci e chiare, lasciano sempre spazio per la creazione, all'interno della nostra mente, di nuove domande, le quali vengono chiarite con l'avanzare della lettura, lasciando sempre, però, un piccolo spazio per far crescere la nostra curiosità. Sempre nell' introduzione ci viene comunicato l'obiettivo del saggio: evidenziare le differenze tra gli organismi per eliminare la discriminazione. Le diversità biologiche non sanciscono l'inferiorità dell'uno o dell' altro sesso(né genere).

A partire da questa affermazione l'autrice sviluppa diversi sottotemi mantenendo chiaro e fermo un concetto fondamentale: cambiare questo sistema esclusivamente binario è NECESSARIO. Non solo per i soggetti discriminati da esso, tra i quali le donne, gli individui non binari, le persone appartenenti alla comunità lgbtq+, e tutti coloro che non rientrano strettamente nello schema uomo-donna, ma per l'intero sviluppo della società umana. La natura è infinitamente complessa e credere di poterla catalogare in due "scompartimenti", scegliendo consapevolmente di occuparsi solo di una minima parte dei due, è una presunzione tutta umana.

Tra gli argomenti presentati dall'autrice mi ha particolarmente colpito l'approfondimento sulle intelligenze artificiali. Viene evidenziato come a macchine (quindi non individui) che di base utilizzano lo stesso meccanismo, vengano affidati generi diversi. Come sappiamo l'assistente virtuale di Apple si chiama Siri, alla quale è da sempre stata affidata una voce e una consapevolezza di genere femminile. Stessa cosa vale per Alexa, assistente virtuale di Amazon. Queste sono assistenti, quindi pazienti, accomodanti e remissive, per cui donne. Walton, invece, assistente per la sicurezza, è da subito stato "fatto" uomo: potente, sicuro, affidabile. Mi ha lasciato incredula come la discriminazione di genere sia così radicata nella nostra società che addirittura macchine senza identità diventino il mezzo per evidenziare sempre più questa disparità.

Concludendo, il saggio di Antonella Viola mi ha aiutato ad addentrarmi maggiormente nel mondo della medicina di genere come non avevo mai trovato l'opportunità di fare prima. Con parole semplici e concetti chiari ha creato in me un nuovo interesse che penso sia necessario coltivare per riuscire a cambiare il sistema.

      Caramassi Elena Liceo Classico E Linguistico " V. Gioberti " ( Torino, Piemonte )

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Antonella Viola, Il sesso è (quasi) tutto, Feltrinelli, pp.112

Antonella Viola è una scienziata, divulgatrice e professoressa di Patologia generale presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova, che pubblica nel 2023 un libro sull’evoluzione, diversità e medicina di genere intitolato “Il sesso è (quasi) tutto”.
Un libro suddiviso in tanti brevi capitoli che raccontano le differenze, ormai trasformate in dogmi, tra il genere maschile e quello femminile. Esso spiega come la nostra cultura abbia strumentalizzato le differenze legate al sesso e al genere aggravandole. La scienza, invece, le ha totalmente sottovalutate. Dunque, è questo il motivo per il quale il corpo femminile venga poco studiato e, pertanto, curato male.
La forma utilizzata dall’autrice è quella di una lezione divulgativa, esponendo evidenze scientifiche attraverso l’utilizzo di due linguaggi differenti: tecnico nei primi capitoli e avvincente in conclusione.
Il libro esprime il desiderio di un’immediata rivoluzione nella scienza e l’obiettivo è, quindi, quello di abbattere i pregiudizi attraverso l’analisi di dati scientifici e di assumere un approccio più corretto nella ricerca medica.
È un libro che merita di essere letto, al di là che il contenuto possa piacere o no, poiché affronta argomenti con i quali ci imbattiamo quotidianamente. Difatti, tratta temi come l’origine della vita, il quale viene solitamente analizzato a scuola studiandone la mitosi e la meiosi. Inoltre, racconta le diverse sfaccettature dell’amore citando l’orientamento sessuale, argomento molto attuale, sottolineando come le differenze siano importanti e che, come insegna la lezione del pesce pagliaccio, trasformarsi a volte serve per sopravvivere. Infatti, è la femmina ad essere dominante e, quando muore, il maschio deputato alla riproduzione cambia sesso modificando anche il comportamento. In aggiunta, il libro trova soluzioni per combattere la trascuratezza dello studio in ambito medico del corpo femminile e dimostra come anche la tecnologia, tramite le voci di Alexa e Siri, purtroppo sia soggetta al predominio maschile.
Ciò che rende il libro di facile lettura e che avvia un’ampia riflessione è sicuramente la decisione di sfatare stereotipi assai presenti all’interno della nostra cultura. L’orientamento sessuale ad oggi è un argomento di cui si parla tantissimo. Dunque, è importante cogliere che la biologia non si può ridurre soltanto ad una semplice divisione tra due categorie fisse e invariabili. Inoltre, è stato constatato che non esiste un vero e proprio gene che determina il nostro orientamento sessuale, ma che sicuramente un insieme di fattori biologici, ad esempio gli ormoni, gioca un ruolo importante.
In più, come citato dall’autrice, per secoli la medicina è stata dei maschi bianchi per i maschi bianchi, trascurando le differenze di genere nei farmaci, nelle malattie e nei trattamenti.
Detto ciò, è corretto che la donna venga sottovalutata e considerata inferiore rispetto all’uomo? Questo può essere un giusto quesito da porsi in caso oggi si voglia davvero cambiare il valore attribuito al genere femminile.

      Castelli Silvia Scuola Internazionale Europea Statale Altiero Spinelli ( Torino, Piemonte )

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Il sesso è (quasi) tutto, pubblicato da Feltrinelli nel 2022, è un libro scritto dalla dottoressa Antonella Viola, professoressa di patologia generale presso l’Università di Padova e divulgatrice scientifica. Il libro affronta temi legati al sesso e al genere, in particolare si occupa delle differenze scientifiche tra i sessi e di quelle che la nostra società ‘impone’ ad essi. Si collega anche alle conseguenze che queste differenze portano nello sviluppo della nostra comunità e in campo medico. Approfondisce quindi problemi molto attuali, come la discriminazione di genere, da un punto di vista scientifico, facendo riferimenti a molti studi e ricerche. L’autrice spiega le diversità tra i due sessi da un punto di vista interno, cioè dal punto di vista di organi e ormoni cosa per me nuova. Ho scoperto che le differenze tra uomini e donne portano anche a reazioni diverse a uno stesso farmaco e alle malattie; l’autrice si collega alla storia della medicina per spiegare come per moltissimi anni la ricerca scientifica, per produrre cure e farmaci, si sia basata solo sul genere maschile trascurando la diversità tra uomini e donne a livello medico. L’autrice parte da questa osservazione per menzionare tutte le principali discriminazioni di genere di cui sentiamo spesso parlare.
Ho trovato questo libro molto interessante per vari motivi: prima di tutto perché prende le mosse dall'origine della nostra specie, accompagnando così passo-passo anche il lettore meno informato; secondariamente perché, per chi avesse difficoltà nel capire il linguaggio scientifico o la scienza in generale, fa riferimento ad esempi e paragoni semplici e attuali. Mi hanno colpito molto anche i riferimenti ai comportamenti degli animali (la tendenza che gli uccelli maschi hanno di aiutare ad accudire i propri cuccioli come facciamo noi umani e l’abilità che i pesci pagliaccio hanno di cambiare sesso per sopravvivere) e le citazioni di ricerche scientifiche per dimostrare quanto gli stereotipi di genere siano radicati non solo tra i maschi ma anche tra le femmine (che, per esempio, si ritengono inferiori ai maschi nel giocare a scacchi). Molti altri studi citati dalla dottoressa mi hanno affascinata, come quello che cercava correlazioni fra omosessualità e figli maschi non primogeniti, oppure lo studio sulla grandezza dell’ippocampo (una parte del cervello) che spiega come il funzionamento del nostro cervello sia collegato al modo in cui cresciamo. Consiglierei questo libro a un vasto numero di persone: a coloro che hanno problemi nel capire se stessi e il proprio genere, ai neogenitori e a chiunque abbia idee misogine e discriminatorie. Ai primi lo consiglierei perché può aiutare a spiegare come le distinzioni di genere fatte in campo medico non sempre rappresentano ciò che si è. Ai neogenitori perché spiega come sia normale per un bambino avere dubbi sul proprio orientamento sessuale, aiutandoli a comprendere meglio il proprio figlio. A chiunque abbia idee molto radicali perché i dati scientifici e gli studi forniti aiutano a riflettere in maniera oggettiva su molte cose e credo che possano aiutare altri come ha fatto con me. Lo consiglierei però a persone con un'età maggiore della mia, poiché talvolta ho fatto fatica a seguire il discorso e ho dovuto rileggere alcune parti più volte. Questo libro mi è piaciuto molto: è una voce in più che urla che bisogna attuare dei cambiamenti e che bisogna farlo ora.

      Gorlato Mattia Liceo Massimo D' Azeglio ( Torino, Piemonte )

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All’interno del saggio “Il sesso è (quasi) tutto”, scritto da Antonella Viola, vengono esplorate le fondamenta biologiche che determinano le differenze tra i sessi e viene evidenziato come l’evoluzione abbia favorito una diversità che non rientra nella semplice dicotomia “maschio–femmina”. L’autrice, immunologa e docente, intende far emergere le problematiche di un sistema medico tradizionale che ha considerato il corpo femminile in maniera insufficiente e ha favorito il paradigma “maschile”: dunque la scrittrice lancia un appello di fondamentale rilievo, invocando la necessità di una “medicina di genere” che rispetti le differenze fisiologiche e socio-culturali di ciascun individuo.

“In biologia il sesso è nato come opportunità di adattamento a un ambiente che cambia in fretta. Oggi è diventato la nostra gabbia, perché viviamo in un mondo rigidamente binario.”

Viola parte dal presupposto che il sesso sia un meccanismo evolutivo nato per consentire agli organismi di adattarsi rapidamente alle pressioni di un ambiente in continuo cambiamento. La riproduzione sessuata sembra essere una rigida classificazione in due categorie e pare avere come unico scopo la perpetuazione della specie, tuttavia rappresenta in realtà una strategia per accrescere la variabilità genetica.
La natura non agisce entro rigidi confini ed un esempio significativo di ciò sono i casi di intersessualità e le variazioni genetiche che pongono in crisi una classificazione netta.

Il nucleo del saggio è la critica alla medicina tradizionale, che, secondo Viola, ha privilegiato per troppo tempo uno standard basato sul “maschio caucasico” trascurando le peculiarità del corpo femminile.
“Il corpo femminile è stato poco studiato, poco considerato e, di conseguenza, curato male.”
Questa situazione ha condotto a errori diagnostici e terapeutici evidenti, per esempio, nella gestione delle malattie cardiovascolari, dove i sintomi presentati dalle donne differiscono da quelli tipicamente osservati negli uomini. Tradizionalmente ritenute tipicamente maschili, queste patologie, in realtà, rappresentano la principale causa di decessi anche tra le donne. Viola sostiene che una medicina veramente personalizzata debba superare questi limiti adottando un approccio che tenga conto sia delle differenze biologiche che di quelle socio-culturali.
Il concetto di “medicina di genere” implica un ripensamento radicale delle modalità di studio e cura, e richiede una maggiore raccolta di dati specifici e un ripensamento degli schemi diagnostici.

“Fare la rivoluzione significa avere occhi nuovi per guardare noi stessi e il resto del mondo. Occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano. E per dare loro valore.”

La citazione invita non solo a rivedere le nostre abitudini diagnostiche, ma anche a sviluppare un nuovo linguaggio del sapere, in grado di superare pregiudizi e stereotipi. La “rivoluzione” di cui parla l’autrice è tanto epistemologica quanto pratica: è necessario abbandonare vecchi paradigmi per adottare metodi più inclusivi e accurati, che considerino l’individuo nella sua complessità, attraverso gli “occhi nuovi”. Affinché tutto ciò sia compiuto sono richiesti interdisciplinarietà e innovazione del linguaggio scientifico.
In definitiva, il saggio è un chiaro e coinvolgente appello alla trasformazione del sapere scientifico, affinché esso diventi uno strumento di equità e di cura realmente efficace per ogni individuo, al di fuori della tradizionale dicotomia.

      Azzollino Alessandro Liceo Scientifico Statale " A. Scacchi " ( Bari, Puglia Nord )

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Quando ho iniziato a leggere “ Il sesso è (quasi) tutto” di Antonella Viola, pensavo di trovarmi di fronte all’ennesimo saggio scientifico ben scritto ma un po’ asettico. Mi sbagliavo. Questo libro è stato come un pugno nello stomaco e una boccata d’aria fresca allo stesso tempo. Non è solo una raccolta di dati sulla disparità di genere nella medicina e nella scienza, è un viaggio attraverso qualcosa che ci riguarda tutti da vicino: il nostro corpo, la nostra salute, il modo in cui siamo (o non siamo) considerati dal sistema sanitario.
La tesi di base è tanto semplice quanto sconcertante: la medicina, così come la conosciamo, è stata costruita su un modello maschile. Per decenni, gli studi clinici hanno escluso le donne o non hanno tenuto conto delle differenze biologiche, con conseguenze spesso drammatiche. Eppure, il nostro corpo funziona in modo diverso. Non solo per le ovvie differenze ormonali, ma per una miriade di dettagli che, sommati, possono fare la differenza tra una diagnosi tempestiva e una tragedia evitabile.
Viola porta esempi che fanno rabbrividire. Scoprire che il dosaggio dei farmaci è spesso tarato sul corpo di un uomo medio, e che quindi molte donne ricevono quantità sbagliate di medicinali, mi ha fatto riflettere su quante volte ci fidiamo ciecamente delle prescrizioni senza sapere che potrebbero non essere fatte su misura per noi. Oppure il fatto che le malattie cardiovascolari, che sono la prima causa di morte per le donne, siano state a lungo studiate quasi esclusivamente sugli uomini, portando a diagnosi tardive o errate. Il dolore femminile viene spesso sottovalutato, trattato come un’esagerazione o un fatto psicologico, mentre quello maschile è preso sul serio fin da subito.
Ma questo libro non è solo un’esposizione di ingiustizie. È anche una chiamata all’azione. Viola non si limita a mostrarci il problema, ci invita a ripensare tutto: la ricerca scientifica, il modo in cui vediamo il sesso e il genere, il nostro stesso ruolo in questa storia. La sua scrittura è chiara, a volte ironica, sempre diretta. Non ti lascia indifferente.
Quello che mi ha colpito di più è che “ Il sesso è (quasi) tutto” non è un libro solo per donne. È un libro per chiunque voglia capire quanto la scienza sia ancora piena di pregiudizi e quanto questi pregiudizi ci danneggino tutti, a prescindere dal genere. È un libro che mi ha fatto arrabbiare, che mi ha fatto sentire incredula di fronte a certe ingiustizie e che, allo stesso tempo, mi ha dato speranza. Perché se iniziamo a parlarne, a pretendere una scienza più equa, forse le cose possono cambiare.
Alla fine, quello che mi è rimasto è un senso di responsabilità. Non basta sapere che esiste un problema, bisogna fare qualcosa. Chiedere cure più personalizzate, pretendere che la ricerca includa davvero tutti, insegnare alle nuove generazioni che il mondo non è fatto su misura per un solo tipo di persona. Questo libro non offre soluzioni magiche, ma dà una cosa ancora più potente: consapevolezza. Ed è da lì che parte ogni vera rivoluzione.

      Nuzzi Giacomo Liceo Cagnazzi ( Altamura, Puglia Nord )

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“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’ altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.” Nel recensire il libro “Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere”, mi è sembrato corretto partire proprio da una frase di Marcel Proust che troviamo all’interno del libro, più precisamente nel quarto capitolo dedicato all’ Orientamento Sessuale. Questa frase va a riassumere l’intero significato di questa meravigliosa opera scientifica. Il fine di questo libro, infatti, è proprio quello di far osservare il sesso sotto diversi punti di vista, quali l’aspetto psicologico, neuroscientifico ma anche culturale ed emotivo. Antonella Viola non si è limitata nella scelta degli argomenti da trattare nella sua opera, bensì ha voluto spaziare nell’infinità di tematiche che potenzialmente avrebbero potuto catturare l’attenzione del lettore. Riuscendo a pieno nel suo intento, Antonella Viola inserisce capitoli inerenti all’evoluzione dell’uomo, all’attrazione, alle differenze di genere, andando a parlare, però, anche di intelligenza artificiale e orientamento sessuale. Un altro aspetto interessante è l’attenzione agli sviluppi recenti delle neuroscienze, che hanno portato ad una maggiore comprensione del funzionamento della nostra eccitazione. Il libro, infatti, spiega come il cervello giochi un ruolo fondamentale nella sessualità e come fattori quali stress, depressione o insicurezze possano influenzare il piacere e la soddisfazione sessuale. I dati presenti in questo volume sono una reale conferma per far capire che il nostro corpo e la nostra sessualità sono voluti da leggi che caratterizzano la natura. Questo libro invita tutti i suoi lettori a vivere la sessualità liberamente senza stereotipi, i quali vengono smentiti grazie alle parole della scrittrice stessa. Con il suo stile unico, Antonella Viola, riesce a parlare sia a chi cerca semplici risposte a dubbi personali sia a chi vuole approfondire il tema sotto il punto di vista scientifico. La bellezza di questo libro è proprio la forza con la quale vengono distrutti i pregiudizi infondati che fanno parte della vita quotidiana. “I pregiudizi sono opinioni senza giudizio” e questo i lettori di questo volume lo hanno capito bene. Attraverso la lettura de “Il sesso è (quasi) tutto” , si sentirà la necessità di gridare al mondo la verità sulla sessualità e sulla sua origine, ponendo, così, finalmente fine all’ignoranza, facendo trionfare la cultura e la scienza.

      Plantamura Bianca Liceo Cagnazzi ( Altamura, Puglia Nord )

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“Il sesso è quasi tutto” è un saggio di Antonella Viola, professoressa di Patologie Generali all’Università di Padova e divulgatrice scientifica.
Questo testo ,pubblicato nel 2022, ha come fine una maggiore consapevolezza e conoscenza delle differenze tra sesso e genere, prendendo in considerazione ambiti come per esempio la medicina.
Analizza il concetto di sesso e genere da un punto di vista biologico e medico oltre che sociale e mette in discussione gli stereotipi esistenti su questo tema per permettere una conoscenza moderna e reale delle differenze sessuali.
Fondamentale è la definizione iniziale di ciò che il sesso è e di ciò che invece è il genere, sottolineando che il primo ha natura fondamentalmente biologica mentre il secondo è frutto della cultura .
Viene data importanza al problema di una medicina fondamentalmente “maschiocentrica” , sottolineando la necessità di studi che invece tengano conto delle differenze di sesso per diagnosi e cure più precise, delle effettive differenze ormonali, anche di quelle legate al cervello, delle discriminazioni e della necessità di pari opportunità.
Questo libro sebbene affronti molto rigorosamente questi argomenti in ambito scientifico e abbia il fine di chiarire temi complessi molto spesso fraintesi, offre illuminanti considerazioni soprattutto a un lettore aperto alla conoscenza e al desiderio di smontare pregiudizi.
In quanto giovane ragazza mi ha colpito particolarmente il racconto di come la medicina è stata studiata per secoli e di come le caratteristiche del corpo femminile siano state spesso ignorate.
La parte scientifica potrebbe parere un po’ tecnica soprattutto nell’ambito della genetica ma rimane comprensibile durante tutta la lettura e permette di rimanere profondamente affascinati dal modo in cui l’autrice non vuole trovare giustificazioni a determinati ruoli che si assumono poi nella società ma invece desidera far aprire gli occhi su questi temi affinché non ci si affidi più a ciò che viene tramandato da secoli o ai preconcetti della società, ma al contrario si
riesca ad ottenere una propria idea e un proprio sapere.
Ho apprezzato particolarmente il sollecito che Antonella Viola realizza paragonando l’intelligenza alla flessibilità, denunciando così una fredda rigidità di fronte a ciò che è diverso e inconsueto, o che, come scrive “ va oltre la nostra esperienza diretta di una umanità stupida”.
Questa stessa flessibilità è ritrovabile nel capitolo conclusivo, nel percorso descritto che ha come fine la realizzazione di un futuro che viene definito intelligente.
Alcune volte sembriamo quasi dimenticare che effettivamente abbiamo davanti un futuro totalmente da inventare, a cui relazionarci anche considerando le nuove risorse , come ad esempio l’intelligenza artificiale, ma ricordando sempre di agire secondo natura e di farlo con l’obiettivo poi di poter cambiare il linguaggio della scienza, come dice l’autrice, al fine di avere una vera e propria innovazione.
Ritengo infine che sia un saggio che dovrebbe essere senza dubbio letto a scuola ma in realtà essere ben noto a tutti perché da gli strumenti per mettere in discussione noi stessi e le nostre conoscenze .

      Bagnato Luca Liceo Scientifico E Linguistico " G.c. Vanini " ( Casarano, Puglia Sud )

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Nel saggio Il sesso è (quasi) tutto, Antonella Viola affronta un argomento di grande rilevanza e spesso frainteso: il tema delle differenze biologiche tra uomini e donne nella medicina e nella ricerca scientifica. Per molto tempo, il corpo maschile è stato considerato il modello di riferimento universale, trascurando le specificità femminili. Questa impostazione ha avuto un impatto significativo sulle cure e sulle terapie, spesso meno efficaci per le donne a causa della mancata considerazione delle loro peculiarità fisiologiche.
Viola spiega come il sesso influisca su vari processi biologici, come il metabolismo, la risposta immunitaria e la predisposizione a determinate malattie. Queste differenze non sono dettagli secondari, ma elementi chiave per sviluppare trattamenti più efficaci e personalizzati. La scienza, secondo l’autrice, dovrebbe superare un’impostazione standardizzata e abbracciare un approccio più inclusivo, capace di rispondere meglio alle esigenze di tutti.
Un punto di forza del libro è la capacità di rendere accessibili concetti scientifici complessi attraverso esempi concreti e riferimenti storici. Viola dimostra come, nel corso della storia, le differenze tra i sessi siano state spesso distorte e utilizzate per giustificare discriminazioni. Oggi, però, la scienza può trasformare questa diversità in un vantaggio, riconoscendone il valore e utilizzandola per migliorare la qualità della vita di tutti.
Il testo non è rivolto esclusivamente a medici o ricercatori, ma a chiunque voglia approfondire la comprensione del proprio corpo e del funzionamento della scienza medica. È un libro che invita il lettore a una riflessione critica sulle convinzioni tradizionali e sull’importanza di superare pregiudizi ormai obsoleti.
In un’epoca in cui il dibattito su equità e progresso scientifico è sempre più attuale, Il sesso è (quasi) tutto offre un contributo fondamentale. Il libro di Viola rappresenta un invito a ripensare il modo in cui la medicina viene concepita, evidenziando la necessità di una ricerca che tenga conto di tutte le variabili biologiche.
Si tratta, dunque, di un’opera moderna e accessibile, che affronta temi cruciali con rigore scientifico e chiarezza espositiva. La sua lettura potrebbe aiutare a smantellare vecchi stereotipi e a promuovere un approccio più equo e consapevole alla salute e alla ricerca medica.

      Barlafante Silvia Liceo Scientifico " G. Banzi Bazoli " ( Lecce, Puglia Sud )

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Una nuova rivoluzione - recensione al libro “Il sesso è (quasi) tutto”
.
“La biologia racconta che il sesso è nato come opportunità di migliore adattamento a un
ambiente che cambia in fretta. Allora, è paradossale che oggi proprio il sesso venga usato
strumentalmente come una gabbia.

Il sesso, il genere e l’orientamento sessuale vengono spiegati e analizzati in un saggio che
svela come la biologia evolutiva vada oltre i pregiudizi e gli errori della nostra storia, per
mostrarci delle differenze che la società ha esasperato ed altre che sono state ignorate per
dar voce a dogmi infondati.
“Il sesso è (quasi) tutto” di Antonella Viola per Feltrinelli Editore, edito nel 2022, apre la
mente del lettore, con il suo linguaggio chiaro e semplice, alla scienza che, in questo testo,
diventa la prova di come la medicina sia una medicina per maschi bianchi e di come sia
stata declinata esclusivamente ai bisogni di questi ultimi, una medicina che è giunta a non
saper curare adeguatamente una donna, proprio per le sue caratteristiche diverse. E così si
vuole dimostrare come le nostre abitudini ed il nostro modo di ragionare o di agire siano
anche questi calibrati perfettamente per un maschio bianco.
“Fare la rivoluzione significa avere occhi nuovi per guardare noi stessi e il resto del mondo.
Occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano. E per dare loro valore.
” Una
rivoluzione consapevole, che poggia le basi su dati scientifici, su studi e scoperte. Questo è
il prezioso invito che riceviamo da Antonella Viola nel suo libro: che la conoscenza sia la
chiave di una vita e di una società migliore.
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
"
Dante Alighieri, con questi versi del XXVI canto dell’Inferno, illustra la vicenda di Ulisse, che
invita i suoi compagni a spingersi oltre le Colonne d’Ercole, allora considerate i limiti della
conoscenza.
Ecco come anche noi attraverso le parole di Viola abbiamo la possibilità di spingerci oltre
verso una scienza giusta e attenta alle differenze che contano e verso una società che
invece possa comprendere che altre differenze divenuti assiomi, semplicemente, non
esistono.
Abbiamo la possibilità di imparare a flettere la nostra mente al nuovo, al diverso,
discostandoci dai pregiudizi, imparando così a conoscere noi stessi e gli altri, comprendendo
ognuno per quello che sente di essere, per il suo orientamento sessuale e rispondendo ad
esso con saggezza, perché come afferma Publio Terenzio Afro: “homo sum, humani nihil a
me alienum puto”
, niente di ciò che è umano può essere estraneo a noi o può essere così
diverso da essere, ingiustamente, considerato sbagliato.
“Il sesso è (quasi) tutto” è un saggio che andrebbe consigliato nelle università, nelle scuole,
di cui dovrebbe parlare la televisione: è un saggio che dovrebbe arrivare a tutti e dovrebbe
arrivare lontano.
Non è infatti una buona lettura che vi raccomando solo perché personalmente mi ha colpita,
ma è uno di quei manuali necessari a vivere il mondo, a conoscerlo meglio e a saperlo
abitare in modo più consapevole.
La storia ha compiuto infiniti errori ai quali non possiamo ormai porre rimedio, ma dai quali
possiamo imparare, possiamo ripartire e questa è un'opportunità perfetta per ripartire.
Questa è un'opportunità per fare la differenza. La differenza giusta però, quella che da
sempre è stata ignorata.
Voto finale: 10/10

      Bruno Rebecca Liceo " Ferraris " ( Taranto, Puglia Sud )

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Perché è così importante considerare sesso e genere nella ricerca dell’innovazione? Questa è la domanda che accompagna il lettore per tutta la durata di quello che è, a tutti gli effetti, un viaggio alla scoperta di una medicina che sia giusta, attenta e soprattutto, consapevole. La biologa Antonella Viola ne “Il sesso è (quasi) tutto” parte da alcune domande come “Perché esiste il sesso? Cos’è il sesso?” e ancora “Qual è l'origine della vita?”, domande apparentemente semplici ma in realtà complesse e soprattutto funzionali a quello che è il percorso logico verso cui ci conduce l’autrice. Altro grande tema affrontato è l’importanza degli errori, non solo nella storia dell’umanità, ma anche in quella della scienza.
“Venne scoperta così la penicillina, il primo antibiotico della storia della medicina. Quando Fleming raccontò della sua scoperta, disse che era stato così attento perché già tempo prima aveva capito quanto gli errori fossero importanti nella ricerca scientifica, nel momento in cui una lacrima caduta per sbaglio su una piastra di batteri gli aveva consentito di scoprire il lisozima, una sostanza antibatterica presente nelle nostre lacrime, e non solo. Nella storia dell’umanità gli errori si sono dimostrati essenziali in diverse occasioni, ma l’uomo stesso, così come tutto ciò che è vivo intorno a noi, non esisterebbe se il nostro non fosse un mondo imperfetto.”
Nella società odierna, una società capitalistica, incentrata sulla performance, sulla ricerca spasmodica (e inutile) della perfezione, l’autrice ci tiene a ricordare che se noi siamo qui oggi, come esseri umani, e abbiamo cure e metodologie per allungare la durata della vita, ed aumentarne la qualità, è grazie agli errori. Errare vuol dire cambiare, e cambiare vuol dire muoversi, muoversi verso la soluzione. E proprio prendendo l’esempio degli errori, l’errore di non aver considerato il sesso e il genere nella ricerca ha portato a conseguenze che, se non volessimo chiamare catastrofiche, dovremmo sicuramente definire “importanti”. Ha avuto conseguenze non solo sul come la medicina cura i pazienti (ad esempio la migliore cura nelle malattie cardiovascolari negli uomini e la depressione nelle donne) ma, se volessimo metterla su un piano meramente economico e di profitto, potremmo prendere l’esempio di una grande casa farmaceutica che, dopo aver messo in commercio i suoi farmaci, ha dovuto ritirarli per effetti collaterali gravi che si sono verificati nella popolazione. Piccolo dettaglio di questa storia è che otto di questi farmaci avevano un alto grado di tossicità nelle donne, che non era stato considerato nelle sperimentazioni, perché la medicina fino ad adesso è stata una medicina dai maschi, per i maschi. Infine l’autrice fa una riflessione particolarmente interessante sulla estrema settorializzazione della medicina (ma più generale di qualsiasi branca del sapere): “Serve un approccio nuovo, non più monocorde ma sinfonico”. Serve infatti “contaminarsi” perchè “l’innovazione nasce solo laddove c’è contaminazione di saperi”.
Il libro è estremamente scorrevole e, in particolare, l'autrice spiega minuziosamente tutto ciò che afferisce alla sfera scientifica al fine di facilitare la comprensione anche a un lettore non esperto. Il testo è dunque consigliato non solo ai ragazzi, ma anche, e soprattutto, a chi opera in ambito medico per potere avere una lente nuova su quello che è il suo campo, per potersi mettere in discussione, migliorare e innovarsi.

      Iurlaro Aldo Liceo Statale " F. Ribezzo " ( Francavilla Fontana, Puglia Sud )

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L’intelligenza è flessibilità e come tale accoglie il diverso e non lo annienta, ricerca l’inatteso e non lo reprime… eppure non sempre è così. La biologa e divulgatrice scientifica Antonella Viola conclude con tale riflessione il suo saggio: “Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere”, edito Feltrinelli nel 2022.
Il nostro presente è ancora ammorbato dal retaggio culturale dei secoli precedenti, che hanno cercato di differenziare laddove non era necessario, causando la formazione di rigide etichette sociali, promuovendo con convinzione dogmatica comportamenti e orientamenti normali e a-normali. Questa forzata dicotomia nei generi e nei sessi ha condotto all’edificazione di stereotipi, a cui vengono attribuite fittizie derivazioni scientifiche.
Il sesso è nato per rendere liberi gli uomini, non per ingabbiarli, limitandoli nelle mille diramazioni che l’identità di genere può assumere. Per anni è stata disseminata l’idea che anche l’amore potesse manifestarsi solo in una forma, alimentando odio persecutorio verso i discordi e definendo un’indole naturale da una innaturale.
È invece piuttosto “innaturale” affermare ciò, presumendo di poter riassumere la diversità dell’uomo in una immutabile omologazione. L’autrice, col suo titolo provocatorio, pungola il suo pubblico affinché si divincoli dai bias conoscitivi che minano il sapere scientifico, causando numerose discriminazioni in ambito medico, sviluppando ed evolvendo metodologie curative unicamente rivolte a uomini circa specifiche patologie, a discapito della diversità femminile, fornendo disuguali strumenti terapeutici alla popolazione.
Uomini e donne sono fisiologicamente diversi e come tali presentano manifestazioni differenti rispetto a determinate patologie. Questa scissione binaria, tuttavia, non deve escludere le motivazioni culturali, economiche e sociali che riguardano l’umanità, cercando di passare da una medicina “sesso-specifica” ad una “genere-specifica”.
Riconoscere la differenza tra i due sessi non si traduce nel dare credito ai cliché che affossano le donne in una mancata predisposizione allo sport o gli uomini in una minore sensibilità emotiva. Assumere una prospettiva medica attenta significa tenere conto delle differenze strutturali e morfologiche tra maschi e femmine, vuol dire essere consapevoli che i polmoni degli uomini sono più grandi e che il cuore delle donne più piccolo, significa riconoscere le differenze correlate al sistema immunitario e al modo in cui agiscono i corrispettivi ormoni sessuali. Nel corso degli anni passati si è sempre cercato di effettuare esperimenti con risultati facilmente analizzabili, eliminando la variabilità del caso ed ogni oscillazione nei dati ottenuti, ritenendola una sbavatura di un sistema che doveva essere perfetto. Quell’elemento mancante è la causa dei maggiori problemi che affronta la medicina odierna nel dover indagare con urgenza e con più attenzione l’incidenza e i sintomi di determinate patologie tra uomini e donne, in modo da restringere sempre di più l’evenienza di offrire cure disuguali alle persone.
Antonella Viola ci invita, dunque, ad essere più consapevoli della realtà che ci attornia affinché si elimini l’ottusità scettica circa la distinzione di generi, sessi e orientamenti, frenando il perpetrare di gravi iniquità sociali. La medicina cura le persone e qualsiasi limitazione che opponiamo al suo raggio di azione ed esame, è una mina che mette a rischio la nostra vita, ogni giorno.

      Vetrugno Gabriele Liceo Scientifico " C. De Giorgi " ( Lecce, Puglia Sud )

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Recensione di Il sesso è tutto di Antonella Viola

Il sesso è tutto di Antonella Viola è un saggio di divulgazione scientifica che affronta con un linguaggio chiaro e accessibile temi complessi legati al sesso biologico, al genere e all’orientamento sessuale. L'autrice propone un approccio moderno e inclusivo, basato su evidenze scientifiche, con l'obiettivo di superare stereotipi e visioni tradizionali spesso radicate nella società.
Attraverso una narrazione coinvolgente e ricca di esempi concreti, il libro accompagna il lettore in un viaggio che parte dall'origine della vita e si addentra nei meccanismi biologici dell’evoluzione sessuale. Viola spiega come la riproduzione sessuata abbia rappresentato un vantaggio evolutivo rispetto a quella asessuata, garantendo maggiore variabilità genetica e una migliore capacità di adattamento agli ambienti in continuo cambiamento. Particolare attenzione è dedicata alla competizione tra i gameti maschili e femminili, alle strategie riproduttive degli organismi e alle complessità della determinazione del sesso biologico negli esseri umani, che non può essere ridotta a una semplice dicotomia binaria.
L’autrice chiarisce come le differenze biologiche tra uomini e donne vadano considerate con attenzione nella medicina, evitando approcci standardizzati che rischiano di penalizzare le donne. In questo contesto, viene introdotta la distinzione tra medicina sesso-specifica, focalizzata sulle differenze fisiologiche, e medicina di genere, che tiene conto di fattori socio-culturali ed economici. Viola evidenzia come le disuguaglianze di genere abbiano impatti concreti sulla salute, con le donne spesso trascurate nei protocolli di ricerca e nelle diagnosi, come accaduto anche durante la pandemia di COVID-19.
Un altro tema cruciale affrontato nel libro riguarda l’orientamento sessuale, che l’autrice descrive come il risultato di un intreccio complesso di fattori genetici, ormonali ed epigenetici. L’omosessualità, osservata in numerose specie animali, viene presentata come una variante naturale della sessualità umana, priva di svantaggi evolutivi e dunque pienamente in linea con le leggi della biologia.
L’autrice critica l’assenza di un approccio di genere nella scienza e nella tecnologia, sottolineando come ciò abbia portato a discriminazioni e inefficienze in ambiti quali la ricerca medica, il design dei prodotti e l’intelligenza artificiale. Per affrontare queste sfide, propone quattro azioni concrete: riconoscere e proteggere la diversità biologica, promuovere una medicina inclusiva, correggere i bias culturali nella scienza e sviluppare un linguaggio più attento alle differenze.
In definitiva, Il sesso è tutto è un libro estremamente attuale e stimolante, che riesce a rendere accessibili concetti scientifici complessi e a far riflettere su questioni che riguardano tutti. La chiarezza espositiva, unita a un linguaggio inclusivo e rispettoso, lo rende adatto non solo agli studenti e ai docenti di scienze, ma anche a un pubblico più ampio, interessato a comprendere meglio la complessità della natura umana.
Nonostante la mia personale scarsa inclinazione per le tematiche scientifiche, il libro è riuscito a coinvolgermi grazie alla sua semplicità e alla capacità di rendere affascinanti argomenti spesso percepiti come ostici.

      Deiana Anna Enrica Liceo Scientifico Statale Pitagora ( Selargius, Sardegna )

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Il libro “Il sesso è (quasi) tutto” è stato scritto da Antonella Viola ed è stato pubblicato nel 2022.
Tenta di mostrare cosa sia la vita e cosa siano sesso, genere, identità di genere e orientamento sessuale da un punto di vista biologico. Da questa analisi l’autrice sottolinea l’importanza della cosiddetta “medicina di genere”, una medicina attenta alle differenze fisiologiche legate sia al sesso sia alle conseguenze che le disparità di genere esercitano sulla salute.
Il libro, oltre all’introduzione e alla conclusione, è organizzato in otto capitoli; questi ultimi sono raggruppati in due parti: la prima centrata su “Scienza e medicina del sesso” e la seconda su “Scienza e medicina di genere”.
La prima parte del libro inizia con una citazione di Nietzche “Il sesso è una trappola della natura per evitare l’estinzione”: con questo si intende dire che il piacere derivante dal sesso non è altro che un “inganno” della natura nei confronti degli esseri viventi, poiché l’unico obiettivo di questo impulso è la riproduzione per la continuazione della specie. Questa frase introduce perfettamente questa prima parte del libro, che parte proprio dall’analisi dell’origine della vita stessa, con le molecole RNA, che replicandosi possono commettere degli errori che generano l’insieme di tutte le complessità esistenti. Successivamente, durante l’evoluzione, fu comparso il sesso, per impedire la fusione di gameti geneticamente identici e favorire il rimescolamento dei geni: da qui nasce il mondo binario.
Un altro tema importante trattato in questa parte è quello dell’orientamento sessuale; esso non è una scelta, ma il risultato di vari fattori biologici. Per cui nessuno sceglie se essere omossessuale, eterosessuale o altro ancora, semplicemente lo si è: ognuno di noi sceglie il proprio partner in base alla propria natura biologica.
Al contrario della prima parte, la seconda si occupa del genere: sesso e genere sono due aspetti assolutamente distinti. Le differenze genetiche di ognuno di noi, che hanno conseguenze anche sulla fisiologia dei due sessi, sono state a lungo sottovalutate dalla scienza, nonostante queste siano estremamente importanti per tutelare la salute delle donne. Infatti spesso la medicina si è occupata solo delle patologie maschili, tralasciando differenze che sono fondamentali per la cura delle malattie delle donne.
La lettura di questo libro porta a far riflettere sul fatto che bisogna ripensare al modo in cui guardiamo il mondo e modificare il metodo che utilizziamo per analizzare i problemi e trovare soluzioni. È necessario capovolgere il punto di vista della società che finora è stato prettamente maschile e insensibile al genere. Non esistono categorie nette e immutabili, la vita è un continuo cambiamento e per rispondere al meglio a questi cambiamenti dobbiamo utilizzare l’intelligenza.
Inoltre, sarebbe doveroso giungere a quella che nel libro viene definita “medicina delle 4P” (personalizzata, preventiva, predittiva e partecipativa), ossia un modello di cura adattato ad ogni paziente in base alle sue caratteristiche.

      Murru Pietro Liceo Scientifico «alberti» ( Cagliari, Sardegna )

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Antonella Viola, immunologa e docente universitaria, presenta con “Il sesso è (quasi) tutto” un saggio divulgativo sul sesso biologico e le diversità di genere, cercando di far luce su aspetti fondamentali della biologia, precedentemente trascurati dalla letteratura scientifica e dalla medicina in generale.
Il libro è suddiviso in due parti.
La prima alfabetizza e prepara il lettore per la comprensione dei temi successivi, fornendo un quadro completo riguardo l’evoluzione, la genetica e le sue mutazioni. Progredendo, il saggio si fa più coinvolgente e affascinante, esplorando l’importanza delle differenze del sesso biologico nell’evoluzione della specie.
Lodevole da parte dell’autrice approfondire in un intero capitolo l’intersessualità, dove Viola denuncia la disinformazione attorno a questo argomento, in particolar modo da parte del mondo medico. Qui Viola si sofferma anche sulla differenza che c’è tra genere e sesso biologico, su come questi spesso non coincidano e non possano venir decisi arbitrariamente da qualcun altro.
Stimoli di riflessione sono stati per me i capitoli “La coppia? Una questione di chimica” e "Orientamento sessuale” dove viene illustrata la correlazione tra l’amore e la biologia, e il come questo possa venir spiegato da fattori ormonali e chimici all’interno del nostro cervello. Questi capitoli hanno sollevato interrogativi riguardo il nostro libero arbitrio, la libertà di scelta e di pensiero, preso atto che essi siano influenzati dalla biologia umana. Quanto siamo diversi da una macchina regolata da algoritmi?
La seconda parte costituisce il fulcro dell’opera: l’esplorazione della scienza e della medicina di genere. In questo segmento la dottoressa descrive il perché il corpo femminile sia abbandonato dalla sperimentazione, facendo emergere alcune lacune del mondo medico in merito alla sua conoscenza. L’autrice evidenzia come le differenze biologiche siano evidenti e non si possano applicare le conoscenze riferite al corpo maschile su quello femminile. Uno degli esempi che fornisce il libro riguarda i farmaci, che venendo testati solamente su maschi caucasici hanno riscontrato effetti collaterali gravi sulle donne o al contrario sono risultati inefficaci.
L’autrice rivendica quindi il diritto di avere una medicina genere-specifica, che tenga conto delle diversità biologiche e fisiologiche. Verso la conclusione del saggio il linguaggio abbandona la cadenza scientifica e si concentra maggiormente su aspetti culturali più riflessivi come gli stereotipi legati al genere. Piacevole l’analisi sull’interfaccia con le intelligenze artificiali, a seconda della percezione che si ha sul sesso di queste, e come vengano etichettate “femminili” se svolgono ruoli tradizionalmente considerati tali, o viceversa.
Il capitolo finale espone un manifesto che mostra i miglioramenti necessari per un futuro dove uomini e donne raggiungano un’ uguaglianza.
L’opera viene scritta con un linguaggio chiaro e diretto, che la rende accessibile a ogni pubblico. Le uniche critiche che mi sento di fare riguardano l’introduzione: sebbene sia necessaria, avrebbe potuto essere esposta in maniera più sintetica, mantenendo comunque la sua chiarezza. Inoltre il titolo non rende immediatamente chiaro il tema trattato, inducendo un possibile acquirente a un concetto di “sesso" differente da quello analizzato.

      Pili Aurora Liceo Scientifico A.pacinotti ( Cagliari, Sardegna )

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Sin da piccoli siamo sempre stati abituati a scorgere e dare importanza alle differenze tra maschi e femmine, a evidenziarne un improbabile divario e spesso a inventarlo di sana pianta. Da una parte il rosa, dall’altra l’azzurro, qui le macchinine e lì le bambole.
Antonella Viola insegna anche ai più restii che il rosa a volte può essere azzurro, oppure a pois. Ci dice che esistono anche il giallo, il viola, il verde e tutto lo spettro cromatico, che nella realtà le automobiline sono spesso guidate dalle Barbie e rimanere legati alla sterile dialettica di sesso crea differenze dove non ci sono e risulta pericolosa per chi non rientra nel target dell’”uomo medio” occidentale.
La dott.ssa Viola ci accompagna in un viaggio che tocca la questione di genere da tutti i punti di vista, senza aver paura di mettere in risalto gli errori che la storia - e in particolare quella della medicina - si porta dietro a causa di bias e pregiudizi. Spiega quali sono le reali differenza tra uomo e donna, senza dimenticare di chiarire il tema delle persone intersessuali, e spiegando come il sesso è, per l’appunto, “quasi” tutto, ed è errato fermarsi a quello. Viene approfondito anche il tema dell’identità di genere e della rilevanza che ha per il trattamento delle patologie e, dato che la cura di un paziente non consiste solo nel prescrivere farmaci, di quanto sia necessario tener conto di questo aspetto.
Le medicina sa curare le donne peggio degli uomini e le donne nere peggio di quelle bianche. Ma non è solo la medicina: fino a pochi anni fa le tecnologie IA non distinguevano una persona nera da un primate. Questo libro ci apre gli occhi su tutti i problemi della società prima, e di medicina, scienza e tecnologia dopo, ancora purtroppo indietro quando si parla di parità.
Da persona che ha sempre mal sopportato l’idea di incasellare ogni individuo nelle categorie “M” ed “F”, che non capisce perché vi sia la paura generalizzata di fare quel passo per uscire da un'obsoleta visione binaria del mondo, portata avanti dalla cultura ma anche dalle stesse scienze che dovrebbero permettere il progredire della civiltà, e che in casi come questo sembrano invece voler stare ferme immobili nelle proprie convinzioni, ho trovato nel libro della dott.ssa Viola tutte le risposte che cercavo e tanti altri spunti di riflessione da approfondire. La rabbia provocata dall’esistenza delle disuguaglianze nei trattamenti, nelle possibilità e - inaspettatamente, devo ammettere - persino nella scelta dei campioni su cui portare avanti studi e ricerche, viene mitigata dalla speranza di un cambiamento, per una sempre più presente “medicina di genere”, per una maggiore consapevolezza del proprio corpo in primis e dopo delle vere differenze di cui tener conto.
Il libro è ciò di cui la nostra società aveva inconsapevolmente bisogno per porre un freno ai pregiudizi e ricostruire un mondo attento a ogni sua categoria e capace di curare egualmente tutti i suoi abitanti.

      Pusceddu Cristina Iis Marconi Lussu ( San Gavino Monreale, Sardegna )

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Ho scelto di leggere il libro in quanto tratta vari temi a cui tengo molto e che mi interessano assai, come l'evoluzione e il tema di genere. La lettura è stata, per me, molto semplice e veloce e mi ha permesso di venire a conoscenza di ultieriori informazioni sia riguardo all'evoluzione, che mi appassiona, sia riguardo la situazione della donna, nello specifico nell'ambito della medicina. Non sapevo che le donne fossero così escluse dagli studi clinici e ciò mi ha aperto gli occhi e fatto riflettere molto sulla questione sociale: le donne, anche in ambito clinico, vengono discriminate e lasciate da parte e, paradossalmente, nell'unico ambito in cui è necessario che venga fatta una distinzione di sesso e di genere (ovvero per quanto riguarda la fisiologia e le necessità mediche basate sul sesso), esse vengono invece uguagliate agli uomini; l'ho trovato molto ironico, ma mi ha fatto riflettere tanto su quanta strada ancora c'è da fare per giungere a un'uguaglianza sociale tra uomo e donna.
Ho apprezzato tantissimo la suddivisione e l'ordine degli argomenti scelti dall'autrice; inizia, nelle prime parti, parlando di evoluzione, partendo dall'origine e dallo sviluppo delle prime specie, l'origine dei sessi in natura, i vantaggi evolutivi della riproduzione sessuata, l'importanza degli errori in evoluzione (questo punto in particolare, per la prima volta, mi ha fatto riflettere su una cosa: tutti noi, esseri umani, animali, piante, esseri viventi eccetera, siamo tutti quanti frutto di una serie di errori genetici, e siamo di conseguenza dei veri e propri errori di fatto; l'ho trovato filosofico), il ruolo dell'attrazione fisica e dell'amore in ambito evoluzionistico nelle varie specie (ho trovato curioso scoprire quali sono le specie animali più tendenti all'essere monogame e quali meno, e soprattutto ho riflettuto molto sui vantaggi che comporta l'innamoramento in natura). In seguito l'autrice continua parlando di un altro tema che prima non ho citato, ma a cui tengo tanto: le varie sfumature di genere e di identità sessuale. L'autrice fa luce su una problematica molto trascurata e su cui vi è tanta disinformazione al giorno d'oggi, ovvero sulla distinzione tra sesso biologico e identità di genere, che non sempre possono coincidere, causando molti disagi in una società binaria; parla anche dell'intersessualità, di vari sindromi e condizioni legate al genere che si sviluppano negli individui dal concepimento fino alla fase prenatale (o anche perinatale), come la sindrome di Klinefelter o la sindrome di Turner. Successivamente tratta poi il tema dell'orientamento sessuale e elenca una serie di studi molto interessanti che hanno lo scopo di identificare i fattori che vanno a influenzare l'orientamento sessuale, con la conclusione che i fattori sono principalmente ambientali, seppur si tratti di un carattere molto complesso influenzato da tante variabili. Dopo una grande "introduzione" in cui parla di questi argomenti, passa al tema principale del libro: la medicina di genere. L'autrice specifica come le donne siano estraniate pure dagli studi clinici, come quelli per sintetizzare farmaci, testare vari tipi di terapie e quant'altro; ribadisce quanto sia importante per la salute delle donne considerare il sesso (e per certi casi anche il genere), in modo da curare i vari individui nella maniera più efficiente possibile. Ringrazio l'autrice del libro per aver parlato di temi così importanti e per aver fatto un'ottima divulgazione.

      Sanna Francesco Giuseppe Liceo Scientifico San Giovanni Bosco ( Cagliari, Sardegna )

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“Il sesso è (quasi) tutto Evoluzione, diversità e medicina di genere” è una lettura entusiasmante per le aspettative che genera in termini di curiosità e di attualità dei contenuti in un’epoca in cui ancora oggi si afferma con vigore, il concetto di “maschi e femmine”: “Eliminare il riconoscimento di persone trasgender e limitare i generi a maschile e femminile” sono le parole recentissime del nuovo eletto alla Presidenza degli Stati uniti d’America. Antonella Viola scienziata e divulgatrice, autrice del libro scava a fondo sull’argomento partendo da luoghi comuni e da convinzioni diffuse, dando al lettore una chiave d’accesso a fatti e condizioni molto spesso interpretate e considerate senza le dovute conoscenze e preparazione che la delicatezza dell’argomento richiedono. Si assiste infatti ultimamente più che mai a fatti, anche di cronaca, alimentati da scarse conoscenze che rappresentano certamente un passo indietro pericoloso che rischia di innescare conflitti politici e sociali. Il concetto di vita e vivente, di come la suddivisione fra maschi e femmine comporti un mutamento evolutivo che consente la riproduzione, ma anche l’errore visto come opportunità di miglioramento (perché la vita è storia di errori), costituiscono parte introduttiva ad un momento più alto del ragionamento: le differenze sono importanti. Entusiasmante la parte relativa al sesso inteso come combinazione e dosaggio di cromosomi X ed Y ed agli errori che la natura introduce in queste alchimie. Chi avrebbe mai pensato che una coda o pezzettino di Dna capaci di indurre lo sviluppo maschile o femminile, possa allo stesso tempo determinare alterazioni genetiche od ormonali da interpretare al momento della nascita, provocando in alcuni casi differenze tra il sesso biologico ed anagrafico spesso attribuito dal medico al momento della nascita. Da qui concetti nuovi come intersessualità ed orientamento sessuale inteso quest’ultimo come identità sessuale ma anche come insieme di comportamenti, attività e ruoli specifici che la società attribuisce e considera adatti a uomini e donne. E la medicina, come considera queste diversità? Perché essendo diversi, tali non debbano essere anche i protocolli e la medicina in genere? Perché non esiste una medicina di e per uomini e donne? Una medicina giusta, quindi? Essere diversi, specifici quasi, comporta la necessità di essere socialmente riconosciuti intanto, avere la giusta rappresentazione nelle istituzioni, nella scuola, nel lavoro perché la diversità è progresso. Mi è piaciuto leggere un testo che innanzitutto ha rimosso delle remore, mi ha fatto capire ancor meglio le ragioni ed il disagio di tutti coloro che non rientrano nella strettissima suddivisione maschi e femmine, ma soprattutto mi ha insegnato che maschi e femmine lo si è sempre per natura, la quale esige per la nostra sopravvivenza che di ciò si debba tener conto nella gestione quotidiana del vivere. Lo consiglio, invitando tutti coloro che hanno scarse conoscenze di biologia e genetica, di perseverare nella lettura perché il segreto del libro è insegnare a qualificare la diversità come fonte di progresso ma anche di nuovi equilibri sociali.

      Sanna Jacopo Liceo Scientifico Michelangelo ( Cagliari, Sardegna )

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"bisogna contaminarci perché l' innovazione nasce solo laddove c'è contaminazione di saperi". E' nella diversità che avvengono i cambiamenti più Significativi, e la natura ci insegna che niente è statico e fisso e che l'intelligenza appartiene agli individui che meglio riescono ad adattarsi alle circostanze imprevedibili che l'ambiente ci riserva. Viviamo una fase storica che mai si era verificata, legata allo sviluppo rapidissimo delle nuove tecnologie, e alla sempre più marcata specializzazione dei saperi e delle competenze che in qualche maniera ci rendono più ciechi rispetto alla complessità della natura. la ricerca scientifica ci spiega che non esiste una sessualità binaria negli animali (uomo compreso)e che i geni determinano il sesso del nascituro (in alcune specie sono le condizioni ambientali che intervengono in modo determinante)ma ci dice anche che almeno 1 individuo su 100 manifesta differenze nello sviluppo sessuale e che alcune volte le modifiche non sono strettamente genetiche ma determinate dalle condizioni ambientali (compreso l'utero e gli ormoni della donna durante la gestazione)e sociali. La stessa ricerca scientifica e medica deve assolutamente tener conto delle differenze nello sviluppo delle patologie e nella risposta alle terapie tra individui di sesso differente; nella maggior parte degli ambiti della ricerca infatti si privilegia l' utilizzo di individui di sesso maschile perché meno soggetti a variazioni ormonali in modo da avere dei dati più stabili. Ciò determina una distorsione nello studio delle malattie e delle loro terapie perché il sesso entra in gioco come una variabile importante. Tutto ciò può essere trasferito sulla società che impronta le sue basi su un distinguo nella crescita e
nello sviluppo di uomini e donne ,continuando a confinare la donna dentro a stereotipi di genere ormai inaccettabili; questa stessa società deve ormai aprire i suoi orizzonti anche agli intergeneri che non dovrebbero mai essere emarginati, perché è proprio da queste basi che dobbiamo lavorare per cambiare noi stessi, i pregiudizi, e gli stereotipi che ci impediscono di crescere come esseri umani. Bisogna lavorare in sinergia e nel rispetto delle diversità in ogni ambito delle conoscenze e delle esperienze umane anche al fine di poterle trasferire all'intelligenza artificiale che ci accompagna e ci accompagnerà sempre più spesso, perché gli stereotipi di genere di cui siamo intrisi non vengano trasferiti anche su questi nuovo genere: il genere macchina intelligente.

      Cemin Giada Liceo Scientifico " Leonardo Da Vinci " ( Trento, Trentino-alto Adige )

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Quando si parla di salute bisogna essere provocatori, proprio per questo Antonella Viola intitola il suo libro Il sesso è (quasi) tutto, con l’intento di far luce su argomenti di cui troppo poco si parla. Vi siete mai chiesti se davvero il nostro mondo è suddiviso basandosi sul binarismo di genere? Se esistono solamente due sessi? O se magari è tutto molto più complesso di così? Antonella Viola affronta queste tematiche da un punto di vista scientifico, con dati alla mano.
Le differenze tra maschio e femmina sono state sfruttate per troppo tempo dalla società per costruire stereotipi e muri; mentre invece per secoli sono state ignorate dalla scienza, che ha creato una medicina per maschi bianchi, non considerando le differenze del corpo femminile. Questo è andato a ricadere sulla nostra capacità di curare, perchè del resto le donne costituiscono la metà della popolazione del pianeta ma numerose scoperte scientifiche sono state fatte usando come campione il classico uomo bianco che pesa 70 kg. Le donne, come le persone di colore, non venivano nemmeno prese in considerazione per le ricerche scientifiche, che quindi si basavano solo su una piccola percentuale della popolazione.
E’ fondamentale analizzare i dati clinici separatamente da maschi e femmine, dato che la maggior parte dei farmaci ritirati dal mercato presentano effetti collaterali più gravi nelle donne, proprio perché non vengono prese in considerazione come dovrebbe le differenze biologiche tra i due sessi. Infatti gli organi tra maschi e femmine funzionano in modo differente e possono reagire in modo diverso agli effetti di un farmaco o di una malattia. Ad esempio i sintomi di un infarto si possono presentare in modo diverso nei due sessi, nell’uomo il principale campanello d’allarme è il dolore al petto, nella donna invece può provocare dolore addominale, inoltre i sintomi femminili sono spesso più attenuati e ciò porta a sottovalutare pericolosamente il problema. E’ molto grave il fatto che fino non tanto tempo fa nelle facoltà di medicina venivano esposti soltanto i sintomi maschili, ignorando completamente quelli femminili. Al giorno d’oggi si sono fatti sicuramente passi avanti ma, come scrive Antonella Viola, è importantissimo riconoscere le differenze tra sessi per dare ad ognuno le migliori cure possibili e non per dividerci a causa di futili stereotipi.
Il sesso è (quasi) tutto non è un libro banale, non è uno di quelli che leggi con leggerezza da un giorno all’altro; è uno di quei libri che ti forma, che una volta finito conservi nella libreria pronto per prestarlo a qualcuno, perché merita di essere letto.

      Bastianelli Azzurra Liceo Scientifico " G Marconi " Di Foligno ( Foligno, Umbria )

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Con il suo saggio “Il sesso è (quasi) tutto”, Antonella Viola propone una lettura profonda e stimolante che esplora il ruolo centrale del sesso nella biologia, nell’evoluzione e nella medicina, integrando riflessioni scientifiche con una visione critica e attuale della società. Attraverso un linguaggio semplice ma mai banale, l’autrice guida il lettore in un percorso che intreccia concetti complessi e quotidianità, dimostrando una straordinaria abilità divulgativa e sensibilità verso temi di grande rilevanza.

La struttura del libro si sviluppa in capitoli che, in maniera organica, affrontano una pluralità di argomenti: dall’importanza del sesso come motore dell’evoluzione alla straordinaria varietà di strategie riproduttive nel regno animale, fino ad arrivare a un tema innovativo e centrale: la medicina di genere. È proprio in questa parte che il testo assume una valenza sociale oltre che scientifica, denunciando con forza le lacune di una medicina spesso androcentrica e incapace di cogliere le peculiarità biologiche delle donne. Antonella Viola sottolinea, ad esempio, come alcune malattie autoimmuni siano diagnosticate tardivamente nelle donne e come i sintomi di eventi cardiovascolari, differenti tra i due sessi, siano stati a lungo trascurati nella ricerca medica.

Un punto di forza evidente è l’equilibrio che l’autrice riesce a mantenere tra precisione scientifica e accessibilità. Anche i temi più complessi, come il dimorfismo sessuale o i meccanismi evolutivi, sono esposti in modo chiaro e coinvolgente, ricorrendo spesso a esempi concreti e aneddoti tratti dal regno animale. Questo approccio narrativo rende il libro non solo un saggio scientifico, ma un’opera capace di appassionare il lettore e stimolare la riflessione.

Non mancano, però, alcune sezioni più tecniche che potrebbero risultare impegnative per chi non ha familiarità con la biologia evolutiva. Tuttavia, l’autrice compensa questa densità con una struttura che alterna momenti di analisi a spunti più divulgativi, mantenendo un ritmo scorrevole e piacevole.

Il tema trattato è di grande attualità. La medicina di genere, sebbene emergente, è ancora poco conosciuta e compresa dal grande pubblico, e il libro rappresenta un importante strumento per colmare questa lacuna. Viola, con grande lucidità, dimostra come la diversità biologica non debba essere considerata un ostacolo, bensì una risorsa fondamentale per migliorare il nostro approccio alla scienza, alla salute e alla società.

Dal punto di vista stilistico, il saggio di Viola, si distingue per un tono equilibrato che unisce rigore e passione. L’autrice non si limita a descrivere fenomeni scientifici, ma invita il lettore a interrogarsi su questioni etiche e sociali, stimolando una riflessione che va ben oltre la dimensione strettamente biologica.

In conclusione, “Il sesso è (quasi) tutto” è un libro che riesce a coniugare divulgazione scientifica e sensibilità culturale, offrendo una visione nuova e inclusiva sul ruolo del sesso nella natura e nella società. Antonella Viola ci invita a superare pregiudizi e stereotipi, dimostrando come il riconoscimento della diversità sia essenziale per costruire un futuro più equo e consapevole.

Attribuisco al libro un voto di 9/10. La valutazione premia la chiarezza espositiva, la capacità di coinvolgere il lettore con uno stile narrativo accattivante e l’attualità del tema, particolarmente rilevante in un’epoca che richiede sempre più attenzione.

      Cacciapuoti Rossella Liceo Artistico " Bernardino Di Betto " ( Perugia, Umbria )

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Titolo: Un libro...curioso!

Ho scelto questo libro “Il sesso è (quasi) tutto” di Antonella Viola, 
pur non avendo mai letto nulla dell’autrice nè, in realtà, dell'argomento e sono rimasta stupita. 
Perchè? perché Il libro non si limita ad affrontare le differenze biologiche tra uomini e donne, ma si spinge oltre, esplorando anche implicazioni antropologiche, psicologiche e sociali che queste differenze comportano, rendendolo non solo utile da un punto di vista scientifico ma anche piacevole per chi non è abituato a trattare o collocare l’argomento strettamente in un solo ambito.
La domanda a cui l’autrice risponde con forza, quindi, è: quanto di ciò che crediamo naturale e basato sulla scienza è in realtà il prodotto di una cultura costruita nel tempo?
E nel provare a dare ad una risposta a questa domanda, parte dall'inizio, proprio dall’origine della vita e si allarga fino ad andare a toccare argomenti come l’intelligenza artificiale, il gender bias, l’orientamento sessuale e tanto altro ancora attraverso esperimenti citati, esperienze personali e considerazioni proprie. 
Nello scorrere del libro, Viola utilizza un linguaggio chiaro, diretto e a tratti ironico, rendendo limpidi anche concetti complessi, avvalendosi di termini come “kafkiano” e introducendo ogni capitolo con una frase o una poesia legata alla tematica, rende la lettura piacevole, strizzando l’occhio anche ai grandi lettori di classici. 
Ho trovato interessante il capitolo 7, dove l’autrice racconta la sua esperienza personale nel mondo accademico, mettendo in luce le difficoltà che una donna deve affrontare per farsi spazio in ambiti dominati in maggioranza dagli uomini e in cui nel passato le donne erano del tutto inesistenti.
Credo che questo passaggio sia una testimonianza tangibile della differenza purtroppo abissale che esiste in ambito lavorativo.
Un elemento che ho trovato illuminante è la riflessione sugli assistenti digitali come Siri e Alexa, con voci femminili e progettate per essere docili e servizievoli (Viola in questo capitolo esprime molte riflessioni ma lascerò al lettore il compito di scoprirlo).
Tra tutte le tematiche affrontate, è qualcosa in cui l’analisi di Viola mi ha aperto gli occhi su quanto anche la tecnologia perpetui modelli di subordinazione di genere. Ciò non ha fatto che accrescere il mio desiderio di contribuire a un cambiamento per un futuro, “non basato su radici cattive del passato".
Una frase del libro che credo sintetizzi perfettamente il messaggio dell’autrice è: "Dobbiamo avere il coraggio di mettere in discussione tutto, compresi i metodi di valutazione che utilizziamo, perché anch'essi sono il frutto di una cultura che finora è stata dominata dagli uomini. Non possiamo cambiare il mondo utilizzando pratiche e regole vecchie". 
È una dichiarazione potente che invita a riflettere e ad agire per una trasformazione reale. 
E’ con ciò che voglio concludere la mia recensione, invitando come l’autrice alla riflessione e consigliandone la lettura.

      Fabrizi Edoardo Liceo Renato Donatelli ( Terni, Umbria )

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Recensione di “Il sesso è (quasi tutto)” di Antonella Viola.
Nel libro “Il sesso è (quasi tutto)”, Antonella Viola esplora il mondo del sesso e della sessualità da una prospettiva scientifica, offrendo una lettura innovativa e illuminante. Il testo affronta temi che vanno oltre la semplice biologia, sfidando le concezioni tradizionali sul sesso e sul genere e invitando i lettori a riflettere su argomenti complessi, spesso trascurati.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è l’analisi dei concetti di mascolinità e femminilità, che non vengono trattati come categorie rigide, ma come costruzioni fluide. La Viola si sofferma sull’idea che i bambini, fin dalla nascita, non sono né maschi né femmine, ma entità potenzialmente aperte a un’ampia gamma di possibilità. Questo concetto di sessualità fluida è un invito a superare i tradizionali stereotipi di genere, che spesso limitano la libertà individuale. L’autrice suggerisce che la definizione di “maschio” o “femmina” non sia una questione biologica univoca, ma qualcosa che è determinato anche dalla cultura, dalle aspettative sociali e dalle esperienze individuali.
Un altro tema interessante che la Viola esplora riguarda il pesce pagliaccio, noto per la sua capacità di cambiare sesso. Questo fenomeno, che si verifica naturalmente in alcune specie animali, è utilizzato dall’autrice come una metafora per suggerire che la sessualità è molto più dinamica e complessa di quanto la visione tradizionale possa suggerire. Il pesce pagliaccio non solo sfida la rigida distinzione tra maschio e femmina, ma mostra anche che la sessualità può adattarsi e trasformarsi in base alle circostanze. Questo esempio naturale viene usato per sollevare interrogativi importanti sulla nostra comprensione dei generi e delle identità sessuali.
La teoria del testosterone, un altro punto centrale nel libro, viene affrontata in modo critico. Viola discute come, da secoli, si sia ritenuto che il testosterone sia la chiave per comprendere la differenza tra maschi e femmine. Questo ormone, tradizionalmente associato alla virilità e alla forza, è stato spesso usato per giustificare la disparità tra i sessi. Tuttavia, l’autrice presenta nuove ricerche che mettono in discussione questa visione unidimensionale, evidenziando come i livelli di testosterone non siano sufficienti a spiegare le complessità del comportamento umano. Viola invita a considerare una visione più articolata della biologia, che riconosca il ruolo degli aspetti genetici, ormonali e ambientali nella formazione dell’identità di genere.
In generale, “Il sesso è (quasi tutto)” è un testo che promuove un’educazione sessuale aperta, inclusiva e scientificamente fondata. Viola non si limita a raccontare la biologia, ma esplora anche le implicazioni culturali e sociali dei concetti di sesso e genere. Il libro sfida le convinzioni radicate e invita i lettori a riflettere su come le nostre idee riguardo la sessualità influenzino le relazioni, la percezione di sé e la nostra vita quotidiana.
La scrittura di Antonella Viola è chiara e accessibile, ma anche estremamente accurata. La sua capacità di tradurre concetti scientifici complessi in un linguaggio comprensibile è uno dei punti di forza del libro. Allo stesso tempo, l’autrice non rinuncia mai alla profondità e alla serietà dei temi trattati, facendo di “Il sesso è (quasi tutto)” una lettura fondamentale per chiunque sia interessato a comprendere meglio la sessualità e le dinamiche di genere.

      Fiorini Chiara Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei ( Perugia, Umbria )

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Attraverso un linguaggio scientifico ma, allo stesso tempo, molto comprensibile, Antonella Viola nel libro “Il sesso è (quasi) tutto”, sviluppa la tematica della sessualità. E’ affascinante il modo in cui mescola la scienza alle convenzioni sociali, inserendo anche le sue competenze scientifiche e la sua riflessione personale antropologica e psicologica (in quanto professoressa con una consolidata carriera nel mondo della ricerca), su un argomento che molto spesso non viene trattato in modo abbastanza approfondito, poiché considerato come tabù.
Nel libro ci mostra il sesso non solo come esperienza centrale nella vita di un uomo, ma soprattutto come un qualcosa di più che un semplice atto fisico, come il risultato di interazioni tra corpo, mente, cultura e società. L’autrice non riporta quindi solo una raccolta di informazioni scientifiche e una descrizione biologica del corpo umano, ma analizza soprattutto le conseguenze che la sessualità porta nella vita umana, dal rapporto con il proprio corpo e la propria identità, alle relazioni personali, mostrando tutte le implicazioni emotive.
E’ impressionante come l’autrice sia andata coraggiosamente contro miti convenzionali, sfidando il concetto della “normalità” sessuale, che naviga nella cultura umana. Difatti descrive e discute direttamente e senza censure, argomenti molto sensibili, quali l’orientamento sessuale, il desiderio, la salute sessuale, la differenza sottile tra amore e sesso, l’influenza dei media e della pornografia, ricordando la vastità e la complessità di questo mondo, in continua evoluzione. Tutto ciò senza inserire alcun tipo di pregiudizio, mantenendo basi solide scientifiche.
Viola si focalizza in particolar modo sul corpo femminile e la sua sessualità, molto spesso ignorata e trascurata dalla cultura dominante. Attraverso una sensibilità particolare, affronta problematiche e sfide specifiche a cui le donne, in una cultura in cui persistono ancora stereotipi di genere, devono far fronte.
Con questo libro l’autrice regala un quadro sulla sessualità umana che va oltre la semplice anatomia e spinge il lettore a voler conoscere a pieno il nostro rapporto con essa. E’ una lettura interessante, che ci porta alla consapevolezza che il sesso fa parte della realtà umana e della nostra quotidianità, e che quindi va esplorato senza limiti, con attenzione e rispetto.

      Di Lorenzo Vittorio I.i.s. G.b.ferrari ( Este, Veneto )

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Questo libro guida il lettore ad approfondire la questione della medicina di genere, denunciando dogmi, in ambito scientifico e non, che portano la nostra società ad una chiusura mentale rispetto alla diversità che il mondo ci presenta.
Troviamo nei primi capitoli una descrizione della sessualità e dell’attrazione umana, con riferimenti anche al mondo animale. L’autrice in questo caso esprime il suo dissenso rispetto alla divisione binaria di genere a cui ognuno di noi viene sottoposto culturalmente fin dall'infanzia e che sta alla base di una scarsa tolleranza rispetto al “diverso”. E’ sicuramente interessante come l'autrice cerchi di collegare un argomento umanisticamente discusso come l’attrazione ad una visione più scientifica ed oggettiva del mondo, normalizzando tratti come l’omosessualità o la fluidità di genere. Viola, inoltre, sempre nei primi capitoli, ci pone dinanzi all’enorme problema della sessualità biologica incerta alla nascita ed anche in questo caso sviluppa una critica verso un sistema che cerca di attribuire un sesso prestabilito in base alla facilità di intervento, scelta che potrebbe generare problemi futuri a chi vi viene sottoposto. Nella seconda parte del libro, invece, l’autrice si concentra sulla medicina di genere e sugli stereotipi che portano a conseguenze negative non solo in ambito sociale, ma anche medico ed economico. Cruciale è la differenziazione tra parità e identicità. E’ infatti in ambito medico indispensabile tener conto delle differenze biologiche tra i due sessi, oltre che di altri fattori quali età e peso dei pazienti. E' quindi necessario includere negli studi clinici e preclinici il tema delle differenze di sesso o di genere e un’analisi corretta dei dati. All’interno del libro troviamo anche una buona documentazione sull'insorgenza di malattie e di informazioni sulla differenza dei sistemi immunitari maschile e femminile. Il concetto da cui però sono stato maggiormente colpito è il cambiamento auspicato dall’autrice nella struttura delle università, che prenderebbe le distanze dall’ultra-specializzazione in un settore specifico, portando ad uno studio congiunto di materie umanistiche e scientifiche: una “contaminazione di saperi”, come la definisce Viola. Non sono stato altrettanto soddisfatto dell’approfondimento sull’intelligenza artificiale, che a mio parere si distacca troppo dall’argomento della medicina di genere, e invece si ricollega di più agli stereotipi di genere, che pure sono largamente trattati in questo libro. Inoltre trovo che l'argomentazione su questo tema sia più scarsa e discutibile. In generale mi sento di consigliare questo libro, che aiuta a capire meglio come operano gli stereotipi di genere nel campo medico e l’importanza di una medicina generespecifica.

      Fornasiero Nicola Istituto Di Istruzione Superiore Statale " A. Einstein " ( Piove Di Sacco, Veneto )

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Leggendo il titolo pensavo certamente di imbattermi in uno dei molti scritti che dibattono in maniera attiva sulle differenze di genere alzando polveroni sulla questione stereotipi per cercare di cambiare l’immaginario collettivo di uomo e donna nella società.
Durante la lettura di “Il sesso è (quasi) tutto” dell’esperta Antonella Viola, mi sono reso conto che ciascun quadro di stereotipi è sia approvato sia smontato, e per farlo si utilizzano ragioni scientifiche e dunque indubitabili; si evidenziano quindi non le diversità di ognuno di noi dal punto di vista etico, ma si punta a una rappresentazione effettuale senza barriere.
L’arma che ha saputo tenermi più incollato nella lettura è la curiosità. Non essendo io un ragazzo particolarmente colto, ho trovato molto interessante conoscere alcuni tra gli aspetti animali di cui non avevo la benché minima idea. Animali che per questioni di sopravvivenza cambiano sesso o come tutte le specie siano un continuo susseguirsi di “errori” sono alcuni tra gli esempi che traggono facilmente l’attenzione di curiosi lettori che amano le informazioni.
Altro punto di forza è la rappresentazione di come l’uomo sia frutto della stessa sorte di molti altri viventi. Ricordo di aver letto un capitolo riguardante il fatto che i padri restano a casa per accudire i figli perché già nell’antichità si usava farlo ma per proteggere la famiglia dai predatori. Spesso la nostra intelligenza ci rende orgogliosi e ci convince di essere diversi dagli animali, ma in realtà noi non siamo altro che una parte del grande mucchio, e a ricordarcelo è proprio l’autrice, che in ogni paragrafo mi ha spinto a pensare se il pensiero umano sia veramente diverso e unico, o se in realtà il libero arbitrio non sia altro che il continuo tramandare di lezioni e consigli di una serie di generazioni su generazioni che involontariamente ci portiamo appresso; ma se così fosse avrebbe comunque senso definirlo “libero”?
Un aspetto che mi ha deluso è l’eccessiva ridondanza dei temi. So che trattare di aspetti scientifici sulle diversità legate al sesso non è affatto semplice, ma dopo aver letto ottanta pagine ci si stanca di continuare. Fossi stato l’autore, per sviare dal problema avrei reso il libro più breve o meno denso di informazioni scientifiche complesse per non affaticare subito il lettore e per tenere il focus sul più bello.
In conclusione ritengo che il libro sia veramente una perla per le menti curiose o per scienziati appassionati alla materia trattata. Piccolo appunto sul rapporto lunghezza-difficoltà di lettura, ma per il resto è assolutamente un ottimo libro da consigliare.






      Maffucci Thomas Liceo Statale Galileo Galilei ( Dolo, Veneto )

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Il libro “Il sesso è (quasi) tutto”, scritto dalla biologa e divulgatrice scientifica Antonella Viola, analizza con un linguaggio semplice ed accessibile vari temi legati alla biologia del corpo umano, agli aspetti emotivi e psicologici che riguardano la sessualità e alle influenze culturali che modellano il nostro modo di pensare al sesso. Antonella Viola, con questo testo, ci permette di vedere il sesso non solo come una questione fisica, ma anche nei suoi risvolti mentali che possono portare a conseguenze anche nelle relazioni interpersonali e nella società.
All’interno degli otto capitoli vengono analizzati diversi temi che a tratti ho trovato molto interessanti e con i quali sono d’accordo, per esempio, quando l’autrice afferma che l’educazione sessuale molto spesso viene trascurata. Questo mi ha fatto ragionare sul fatto che, durante la mia carriera scolastica, nessuno si sia mai preoccupato o preso l’incarico di spiegarci tutte le cose positive ed i rischi che riguardano la sessualità. Questo, oltre che alla disinformazione, porta i ragazzi a considerare la sfera sessuale con una visione poco aperta e che, molto spesso, si basa su opinioni di persone poco competenti e non qualificate che non dovrebbero permettersi di giudicare o dare informazioni basate su opinioni personali e su pregiudizi.
Altro argomento molto interessante, trattato nella parte finale del libro, è la medicina di genere. Questa molto spesso viene sottovalutata sia dalle persone “comuni” che da persone con alte responsabilità. Nel corso della storia, come viene dimostrato durante la lettura, si è sempre data poca importanza alle diverse esigenze mediche che i due sessi hanno, creando molto spesso ripercussioni anche irreversibili. Questo problema potrebbe essere risolto portando informazione e conoscenza alle persone che trascurano questi fattori, spesso fondamentali per la cura della persona. E’ quindi necessario combattere, anche come persone comuni, per ottenere una sanità adeguata e cure migliori per ciascun sesso.
Inoltre mi trovo molto d’accordo quando si parla del sesso inteso anche come salute mentale e come forma di libertà, con cui dobbiamo esprimere la nostra vera identità cercando di capire cosa realmente il nostro corpo vuole e cosa effettivamente ci fa star bene, dandoci piacere. Infatti molto spesso tendiamo a vedere il sesso solamente come una cosa fisica, non analizzando e trascurando la parte mentale e “interna” che ognuno di noi ha e di cui molto spesso non siamo a conoscenza.
Antonella Viola, con questo libro, ha cercato di chiarire tutte le sfumature che il sesso può avere. Personalmente considero questo libro un’ottima e valida scelta, per portare un po’ più di conoscenza sul mondo della sessualità, in questa fase delicata della nostra vita che è l’adolescenza.

      Segafredo Matilde Liceo Scientifico Jacopo Da Ponte ( Bassano Del Grappa, Veneto )

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Antonella Viola rappresenta una figura di spicco nel panorama scientifico italiano. Dedicando la sua vita alla comprensione del complesso sistema immunitario e alla lotta contro malattie come il cancro, è un immunologa e scienziata stimata sia a livello nazionale che oltre i confini italiani. Divenuta particolarmente nota in virtù del suo ruolo di primo piano nella lotta al Covid-19, in seguito alla sua capacità divulgativa, rappresenta un punto di riferimento di testate giornalistiche e programmi televisivi.
Attraverso i suoi libri e conferenze, si impegna ad avvicinare il pubblico alla scienza facendo apparire affascinanti anche gli argomenti più complessi e stimolando la curiosità e la voglia di conoscere, rendendola così un emblema della comunicazione scientifica.
Attraverso il saggio “Il sesso è quasi tutto” porta a riflettere su come per troppo tempo la medicina abbia considerato il corpo maschile un modello universale, trascurando complessità biologiche e peculiarità appartenenti ad ogni singolo individuo e compromettendo l'efficacia delle terapie, aumentando il rischio di diagnosi errate e trattamenti inadeguati.
Destinando studi e cure ad un solo sesso, la medicina per secoli ha ignorato e trattato in modo inappropriato una significativa parte della popolazione. Il libro approfondisce inoltre il tema delle identità di genere, mettendo in luce come la rigidità mentale umana renda l’orientamento e il genere sessuale motivo di discriminazione e stereotipi. Viola evidenzia come “il sesso, nato per renderci più adattabili, rischia di diventare una gabbia”, una gabbia costruita anche dalla medicina che ha contribuito a rafforzare l’idea della negazione dell’esistenza di generi oltre il maschile e il femminile, basando terapie su modelli binari che non percepiscono la complessità biologica, ed evidenziando il bisogno di un riconoscimento della fluidità per offrire cure personalizzate e realmente efficaci.
Questo ha portato ad un'urgente necessità di adottare una medicina di genere: corretta, attenta alle differenze fisiologiche e che permetta di trovare la giusta diagnosi per ogni individuo.
La visione dell’autrice si traduce in un appello alla necessità di una rivoluzione nella medicina, che riconosca le differenze biologiche per superare le gravi lacune del passato. Solo così sarà possibile garantire una vera equità nelle cure e il benessere per tutti.
Attraverso un linguaggio chiaro e accessibile, il libro stimola una riflessione approfondita sui concetti di corpo e genere con uno sguardo proiettato verso un futuro che promuova inclusività e consapevolezza, dove scienza e cultura possano collaborare per superare pregiudizi e disuguaglianze offrendo nuove prospettive.

      Tamiazzo Enrico Istituto Di Istruzione Superiore Statale " A. Einstein " ( Piove Di Sacco, Veneto )

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Il libro intitolato “Il sesso è quasi tutto” rientra nel genere della saggistica scientifica, divulgato dall’immunologa e scienziata Antonella Viola. In esso vengono affrontati argomenti legati alla biologia del sesso e della differenza di genere, spiegando come questi influenzano la nostra società e salute generale. Il libro è suddiviso in tre sezioni all’interno delle quali la divulgatrice scientifica analizza diverse tematiche, utilizzando conoscenze mediche garantendo informazioni corrette. Viola spiega come il sesso serva nell’evoluzione come strategia per la diversità genetica, migliorando quindi l’adattamento delle specie, esaminando inoltre l’origine della vita spiegando quali sono state le prime molecole a riprodursi e come tutto sia un prodotto pieno di errori. L’autrice continua evidenziando come ci sia una differenza tra sesso biologico e genere, ponendo un accento su come questi vengano scambiati come sinonimo, quando non lo sono affatto. Infine la scienziata denuncia la medicina tradizionale spiegando come abbia e tuttora stia continuando a trascurare il corpo femminile, basandosi solamente su studi condotti da uomini e prettamente su corpi maschili. Antonella ritiene come questo possa portare quindi a diagnosi e trattamenti meno efficaci su corpi femminili, proponendo degli spunti su cui riflettere per migliorare questi aspetti suggerendo una medicina di genere che possa, nel futuro, portare ad una rivoluzione culturale ed anche scientifica.
Il libro si presenta con un linguaggio scientifico ma non difficile da comprendere, inoltre si presta abbastanza fluido nel complesso anche se in certi tratti della divulgazione sono presenti argomenti un po' ripetitivi, che possono destare monotonia. Personalmente ho trovato difficoltà a seguire il discorso circa dopo 50 pagine di lettura, questo perché l’autrice continuava ad argomentare un tema riproponendolo continuamente e suonando quindi ridondante. Inoltre mi vorrei soffermare particolarmente su un’affermazione scritta dalla scienziata, in cui ci sono molti punti che mi pongono dei dubbi, riguardante la sezione della pandemia da COVID-19, la cui citazione è la seguente:” Nella gestione della campagna vaccinale, la questione di genere è stata ampiamente ignorata.” Partiamo spiegando brevemente che i vaccini ad mRNA sono una tecnologia specifica che contiene una piccola porzione di materiale genetico chiamato appunto, mRNA, che induce le cellule immunitarie del nostro corpo a produrre una proteina simile a quella del virus, ad esempio la proteina spike del COVID-19. Viola sostiene che durante la campagna vaccinale, la questione di genere è stata ampiamente ignorata, in particolare sulle donne, quando ciò non è assolutamente accaduto. Come citato dall’OMS, gli studi di Pfizer, per esempio, hanno coinvolto circa 43.000 persone di cui il 49% donne, inoltre sono stati raccolti numerosi dati anche a post-vaccino sia negli uomini che nelle donne. Nonostante ciò, consiglierei il libro a chiunque sia interessato nella medicina di genere e sia appassionato di come il sesso biologico possa influenzare la società in cui viviamo e la nostra salute.

      Vascellari Filippo Iis Benedetti Tommaseo ( Venezia, Veneto )

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Antonella Viola, scienziata e comunicatrice scientifica, pubblica il 17 marzo 2022 con Feltrinelli il libro “Il sesso è (quasi) tutto”, un testo che esamina argomenti legati all’evoluzione, alla diversità e alla medicina di genere. Questo lavoro, disponibile sia in forma cartacea (144 pagine) che digitale (121 pagine), è scritto in modo da essere chiaro e comprensibile anche per i lettori non esperti, fornendo diverse spiegazioni sui termini tecnici.

Questo libro è formato da 8 capitoli ognuno diviso in diverso numero di parti, ed approfondisce le differenze biologiche legate al sesso e come queste disparità di genere influenzino la salute.
Antonella Viola mette in evidenza che la medicina si èstoricamente concentrata sui maschi bianchi, ignorando le caratteristiche delle donne e altre diversità. L'autrice avanza l'idea di una rivoluzione scientifica per promuovere una medicina più equa e inclusiva, concludendo sul fatto che è importantissimo riconoscere e dare valore alle differenze biologiche e di genere per migliorare la qualità delle cure.

Nel titolo, il termine “sesso” fa riferimento alle differenze biologiche tra i due sessi, mentre “genere” si riferisce all’identità sessuale e come è socialmente. Viola chiarisce come la cultura abbia sfruttato queste differenze, amplificandole o trascurandole a seconda delle circostanze. Riguardo all'orientamento sessuale, sostiene che tutti gli orientamenti sono naturali e condanna ogni forma di violenza riguardante essi.

Il libro parla in particolare di argomenti sulla biologia, medicina e studi di genere, ma è accessibile a un pubblico molto ampio grazie al suo approccio divulgativo e al suo linguaggio semplice. Antonella Viola utilizza fonti storiche e attuali, comprensive di studi scientifici, testi accademici e ricerche online.

Uno dei capitoli più significativi esamina le differenze tra uomini e donne riguardo alle malattie cardiovascolari, evidenziando come la medicina abbia frequentemente trascurato le particolarità femminili, con effetti negativi sulla salute delle donne. Il libro si inserisce nel dibattito attuale sulla medicina di genere, sottolineando l'importanza di includere le donne nelle ricerche cliniche e di sensibilizzare sul tema delle differenze di genere in ambito sanitario.

Viola critica come il modello medico tradizionale, focalizzato sugli uomini, abbia creato lacune nella comprensione e nella cura delle patologie femminili. Sottolinea anche l'effetto di fattori sociali, culturali ed economici sulla salute e sull'accesso alle cure, evidenziando l’urgenza di un approccio medico che sia più inclusivo.

All'interno del libro si menziona una pubblicazione storica, “La donna medico di casa” (1912), che mette in evidenza tutti i pregiudizi di genere sulla medicina dell'epoca, dimostrando la necessità di rivedere le conoscenze mediche alla luce delle differenze di sesso e di genere.

Il libro abbraccia diversi ambiti scientifici e umanistici, tra cui biologia, medicina, sociologia, storia e cultura. Un capitolo che merita particolare attenzione è quello in cui Antonella Viola esamina come le differenze sessuali influenzano malattie e trattamenti mostrando i diversi sintomi possibili, proponendo un approccio medico che tenga conto delle specificità individuali in modo più mirato.