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Vincitori Premio Asimov Edizione X 2024 - 2025








Sottocorteccia - Un viaggio tra i boschi che cambiano


      Fazino Davide Liceo Scientifico A. Volta ( Reggio Di Calabria, Calabria )

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Il libro "Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano", scritto da Pietro Lacasella e Luigi Torreggiano, racconta un viaggio attraverso le foreste del Nord-Est italiano, profondamente segnate dagli effetti della tempesta Vaia. Questo evento catastrofico, avvenuto nell’ottobre del 2018, ha devastato migliaia di ettari di bosco, abbattendo milioni di alberi e lasciando dietro di sé un paesaggio stravolto, difficile da riconoscere per chi era abituato a camminare tra quelle valli.

Tuttavia, la caduta degli alberi non è stata l’unica conseguenza di Vaia. Il danno più grave si è manifestato nei mesi e negli anni successivi, quando un piccolo insetto, il bostrico tipografo, ha trovato nelle foreste colpite dalla tempesta un ambiente perfetto per proliferare. Questo coleottero, grande appena pochi millimetri, attacca gli abeti rossi scavando sotto la corteccia, interrompendo il flusso di linfa vitale e portando rapidamente alla morte della pianta. Normalmente, il bostrico è presente nei boschi in quantità limitate e non rappresenta una minaccia significativa, ma con la grande quantità di legno morto e indebolito a disposizione dopo la tempesta, la sua diffusione è diventata incontrollabile.

A complicare la situazione si aggiunge il cambiamento climatico: l’aumento delle temperature e le estati più secche favoriscono la riproduzione di questo insetto, che riesce a completare il proprio ciclo vitale più rapidamente e in maggior numero. Gli esperti parlano di una vera e propria epidemia forestale, che ha già distrutto migliaia di ettari di boschi in Trentino, Veneto, Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Gli effetti si vedono anche nelle Alpi svizzere e austriache, dove il problema è altrettanto grave.

Di fronte a questa emergenza, però, è nata anche una nuova consapevolezza. L’evento ha costretto ricercatori, forestali, istituzioni e cittadini a interrogarsi sul futuro delle foreste alpine e sulla loro gestione. Si è compreso quanto sia importante non solo piantare nuovi alberi, ma anche diversificare le specie presenti, riducendo la dipendenza dall’abete rosso, che è più vulnerabile a eventi estremi e parassiti. Alcuni studiosi suggeriscono di favorire specie come il faggio o il larice, più resistenti ai cambiamenti climatici.

Il libro non è solo un’analisi tecnica di questi fenomeni, ma anche un racconto personale: i due autori, accomunati dall’interesse per le foreste, si sono incontrati proprio a causa del bostrico tipografo. Il loro viaggio tra le montagne colpite diventa così anche un percorso di amicizia e di scoperta. Attraverso le loro esperienze, il lettore viene accompagnato in un viaggio tra boschi feriti, ma anche tra persone che si impegnano ogni giorno per curarli e proteggerli.

Nonostante la devastazione, Sottocorteccia lascia spazio alla speranza: le foreste hanno una straordinaria capacità di rigenerarsi, e l’uomo ha il dovere di accompagnare questo processo con scelte consapevoli. La tempesta Vaia e l’invasione del bostrico ci ricordano che la natura è in continuo mutamento e che il nostro compito è imparare a convivere con questi cambiamenti, proteggendo e valorizzando il patrimonio naturale che abbiamo ereditato.

      Morimanno Mario Liceo Scientifico Fermi Polo Tecnico Brutium ( Cosenza, Calabria )

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E’ un romanzo-diario di straordinaria intensità emotiva, che cattura l’attenzione del lettore per la semplicità di un linguaggio consono alla realtà pur trattando, un tema di indubbia complessità. Gli autori, raccontano la genesi del rapporto ancestrale, tra l’uomo, gli insetti e la foresta. Sempre, nel bene e nel male, in stretta relazione tra loro, in un vortice di paradossi, in un’altalena di sensazioni positive e negative, che intersecano passato presente e futuro. Una narrazione mai banale, che unisce il suono soave delle parole, alla magia di una storia che si autogenera senza soluzione di continuità e infine si pone il fine nobile di lasciarci ad una riflessione profonda su quello che sarà il mondo futuro. E’avvincente il racconto del bostrico, questo piccolo insetto che sta deteriorando le peccete, i fiabeschi boschi di abete rosso, che dipingono di una luce sublime il paradiso delle Alpi orientali, peraltro, quest’ultime già messe in ginocchio dalla tempesta del Vaia del 2018. Assurdo come un animaletto, minuscolo, possa condizionare l’ecosistema, e l’equilibrio di un universo sempre più vulnerabile. La storia delle peccete, nasconde la mano autodistruttiva dell’uomo. Il diario - racconto, tra misticismo e realtà ci riporta alla memoria gli interventi di gestione forestale, e sulle Alpi, la scelta perdente di caratterizzare fortemente il bosco con una monocoltura, quella dell’abete rosso, incapace di resistere alle intemperie generate dall’essere umano: cambiamento climatico ed instabilità ecologica. L'abate rosso diventa d’improvviso un tallone d’Achille, un lato dell’ecosistema debole ed in rovina. Allo scenario raccapricciante di centinaia di migliaia di alberi distrutti dalla tempesta Vaia, fanno da appendice, le innumerevoli piante deturpate dall’azione scellerata e prevedibile, del bostrico, il cui proliferare è favorito dalle condizioni climatiche alpine. Le sovrapposizioni di temi , delicati ed impegnativi, quali scienza e natura progresso e flora, non sporca mai la fluidità di un viaggio, quello degli autori, sempre appassionato ed appassionante, mai asettico, anzi, proteso, verso un lettore, non troppo avvezzo alla conoscenza e allo studio di discipline così peculiari. L’impressione che lascia il libro è che, pur evidenziando i danni provocati dal bostrico orienta lo sguardo verso un bosco annientato e verso il pensiero di quanto sia complesso ed impervio tutelare gli aspetti della natura e preservare le preziose opportunità che danno agli uomini i servizi ecosistemici favoriti dalla presenza dei boschi. La straordinarietà del libro sta nel fatto, inusuale, che glia autori per compiere questo cammino trasmettono al lettore la semplicità del narrato, per il tramite di testimonianze dirette e personali immergendosi nella realtà che fotografano senza esitazioni e scevri da precostituite convenzioni. L’insegnamento che ci lascia questo libro è che mai bisogna fermarsi in superficie , interrogarsi , attraversandoli sui fenomeni e sulle loro complessità che inevitabilmente condizionano il nostro universo; vedere nel buio di una foresta martoriata la luce di una nuova opportunità. Il tutto osservando e rispettando il concetto di tempo, seguendolo nella sua evoluzione, tracciando la strada della lentezza, ed allontanandosi dall’avidità di un pensiero che sovente, si vuol palesare come urgente e repentino. Bellezza e riflessione, in un viaggio che onora, senza mai sciuparlo il tempo

      Villella Matteo Liceo Scientifico Fermi Polo Tecnico Brutium ( Cosenza, Calabria )

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“Sottocorteccia - Un viaggio tra i boschi che cambiano” è un libro che coniuga amore per la natura e cambiamento ecologico, coinvolgendo il lettore in un viaggio attraverso alcuni dei boschi italiani più affascinanti. Scritto da Pietro Lacasella, naturalista e fotografo, e Luigi Torreggiani, esperto di ecologia, il libro non si limita a descrivere alcuni avvenimenti, ma propone una profonda riflessione sul nostro rapporto con la natura e sui pericoli che minacciano i boschi. Il libro è un viaggio attraverso numerose foreste italiane, ciascuna con caratteristiche diverse ma tutte accomunate dalla minaccia dei cambiamenti climatici, in particolare dalla tempesta Vaia che ha colpito e devastato soprattutto il nord Italia con numerose raffiche di vento e forti piogge. Lacasella e Torreggiani descrivono i boschi in modo meticoloso, senza tralasciare dettagli, così il lettore viene trasportato in un racconto arricchito da testimonianze in prima persona da parte di Pietro e osservazioni scientifiche da parte di Luigi. Non si tratta di una semplice descrizione paesaggistica, ma di un’analisi approfondita dei cambiamenti in atto, con attenzione alla progressiva trasformazione di flora e fauna, dovuta sia all’intervento umano sia a fenomeni globali. Lacasella e Torreggiani non si limitano a descrivere i danni già avvenuti, ma invitano il lettore a fare un passo indietro e a considerare il pensiero di provare a preservare questi ecosistemi. Il libro non è un racconto fatto per farci sentire in colpa ma è un invito all’azione, infatti, le due voci narranti ci offrono una visione positiva dimostrando che, con il giusto impegno, è ancora possibile salvare il futuro di questi meravigliosi ecosistemi. Gli autori affrontano anche il rapporto tra uomo e natura, invocando un ritorno a una visione più rispettosa dell’ambiente. In questo senso, il libro diventa anche un manifesto di un’ecologia positiva, che non vede il cambiamento come una fatalità ma come una sfida che possiamo accettare e riuscire a realizzare. Uno degli aspetti che più mi ha colpito di più di “Sottocorteccia” è l’equilibrio tra ricerca scientifica e testimonianza personale. Mentre Torreggiani offre un'analisi puntuale dei processi ecologici, Lacasella, con le sue riflessioni e la sua scrittura, ci conduce in un viaggio a 360° che ci mette in contatto con la materia viva del bosco. Il libro riesce così a trasmettere la complessità della biodiversità in modo fluido, senza mai essere troppo tecnico o pesante. In breve, è un viaggio che invita a riflettere sul nostro impatto ambientale e sulla necessità di agire per preservare ciò che ci resta. Con il loro racconto, gli autori ci ricordano che nonostante i cambiamenti in atto, è ancora possibile agire per preservare la bellezza e la biodiversità di questi ecosistemi fondamentali per il nostro futuro. Questo libro fa quindi appello al nostro senso di responsabilità e ci invita a riscoprire la natura come una risorsa da proteggere.

      De Giovanni Fabio Liceo E.pascal ( Pompei, Campania )

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Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano è un libro che, attraverso una narrazione appassionante, ci invita a riflettere su temi cruciali per il nostro tempo, come il cambiamento climatico, la sostenibilità ambientale e il nostro rapporto con la natura. Gli autori, Pietro e Luigi, ci guidano in un viaggio che non è solo fisico, ma anche emotivo e intellettuale. Partendo dalla tempesta Vaia del 2018, che ha devastato le foreste del Nord-Est, e dalla diffusione del bostrico tipografo, un piccolo insetto che sta minacciando gli abeti rossi delle Alpi, il libro si addentra nei meandri di una crisi ecologica che ha radici profonde e che, come un’onda, sta colpendo la nostra terra in modi sempre più evidenti.
Ciò che rende Sottocorteccia un libro così interessante è il modo in cui i due autori intrecciano il loro racconto personale con una riflessione più ampia e complessa. Da un lato, Luigi, con il suo approccio scientifico, ci spiega il fenomeno del bostrico, come l'insetto si sia diffuso rapidamente a causa delle condizioni favorevoli create dalla tempesta Vaia e dai cambiamenti climatici. Dall'altro, Pietro ci offre una narrazione più umana, in cui esplora la sua connessione personale con la natura, con i boschi e con il mondo delle foreste. La combinazione di questi due punti di vista, uno tecnico e l’altro emotivo, crea un equilibrio che rende il libro ricco di sfumature, profondo, ma al tempo stesso accessibile.
Il viaggio che i due autori compiono tra i boschi danneggiati dalla tempesta e dal bostrico diventa, così, una metafora di un cambiamento che non riguarda solo le foreste, ma l’intero pianeta. Le foreste alpine, da sempre simbolo di un equilibrio naturale e di una bellezza incontaminata, sono messe alla prova, ma con loro anche l’uomo, che deve fare i conti con le sue azioni e con le conseguenze del suo modo di vivere. Gli autori non si limitano a raccontare la devastazione, ma pongono domande cruciali sul futuro delle montagne e su come l’uomo possa reagire di fronte a una crisi di queste proporzioni. Si tratta di un appello a guardare con maggiore consapevolezza la realtà che ci circonda, a riflettere sulle nostre scelte e a capire che la distruzione della natura è una minaccia che non può più essere ignorata.
Pietro e Luigi, nel loro racconto, riescono a cogliere la profondità di questo legame tra uomo e natura, e ci invitano a riscoprire la forza e l’importanza delle foreste. La riflessione che ne scaturisce è che la connessione con la natura non può essere separata dalla nostra vita quotidiana. Non si tratta solo di salvare gli alberi o di fermare un insetto invasivo, ma di comprendere il ruolo centrale che l'ambiente gioca nel nostro benessere e nella nostra esistenza stessa. Il bostrico, infatti, non è solo una minaccia per le foreste, ma un simbolo di quanto il nostro mondo stia cambiando rapidamente e di quanto sia urgente un intervento consapevole per evitare danni irreparabili.
La narrazione si arricchisce con la prefazione di Marco Albino Ferrari, scrittore e alpinista, che aggiunge un’importante dimensione al libro. Ferrari, con la sua esperienza e il suo profondo amore per la montagna, ci aiuta a contestualizzare il racconto e ad affrontare con maggiore lucidità la realtà che ci viene presentata. La sua prefazione non è solo un’introduzione al tema trattato, ma una riflessione più ampia sul nostro rapporto con la montagna e sul significato di quella connessione che, da secoli, l’uomo ha con la natura.

      Di Leva Emanuele Liceo Statale " Giorgio Buchner " Ischia ( Ischia, Campania )

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Leggere Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano è come immergersi in un sentiero dove la natura diventa un libro aperto e ogni albero racconta una storia. Questo libro, scritto con una sensibilità quasi poetica, non è solo un viaggio tra le foreste, ma anche un’esplorazione del legame profondo tra l’uomo e l’ambiente, un rapporto al quale molto spesso non diamo conto ma che in realtà è fondamentale. Il libro è stato scritto da Luigi Lacasella e Pietro torregiani e parla in particolare di un insetto, il bostrico, un coleottero che attacca gli abeti rossi, che dopo la tempesta Vaia del 2018 ha trovato le condizioni perfette per infettare le foreste del nord est. E inoltre parla successivamente anche di quelle che possono essere le conseguenze anche sul cambiamento climatico. Il titolo stesso, Sottocorteccia, suggerisce un’idea molto interessante, ovvero ciò che vediamo nei boschi è solo la superficie, ma sotto la corteccia di ogni albero si nasconde un mondo segreto, fatto di crescita, resistenza e trasformazione. Il libro non si limita a descrivere i cambiamenti climatici o la deforestazione in modo molto semplice e freddo, ma li racconta attraverso esperienze dirette, incontri e riflessioni personali dell’autore, rendendo la lettura coinvolgente anche per chi non è esperto di ecologia. Una delle parti più interessanti a parer mio è il modo in cui l’autore esplora il concetto di tempo della natura. L autore dice che noi esseri umani viviamo secondo orologi e scadenze, ma gli alberi seguono ritmi lenti, quasi fuori dalla nostra percezione. Questo contrasto è affascinante: mentre noi corriamo e consumiamo, i boschi resistono, si adattano e cambiano in silenzio. Il libro invita anche a riflettere su come la natura non sia una semplice cosa che influisce sulla nostra vita, ma un organismo vivente che influisce su di noi più di quanto immaginiamo. L’autore parla di come i boschi abbiano la capacità di guarire, sia fisicamente che emotivamente e ci fa capire che camminare tra gli alberi, ascoltare il fruscio delle foglie, sentire il profumo della resina può diventare tutto una forma di terapia contro lo stress della vita moderna. Un altro punto forte del libro secondo me è la sua capacità di bilanciare informazioni scientifiche con un linguaggio semplice e accessibile a tutti. Ci sono dati e studi, ma vengono inseriti in racconti e aneddoti che rendono la lettura piacevole e mai noiosa. È un testo che può affascinare sia chi ama la natura, sia chi si avvicina a questi temi per la prima volta. In conclusione, Sottocorteccia non è solo un libro sui boschi, ma un invito a guardare la natura con occhi diversi. Dopo averlo letto, una semplice passeggiata tra gli alberi potrebbe non essere più la stessa difatti si potrebbe iniziare a notare dettagli che prima sfuggivano o ad esempio si comprendere meglio la bellezza e la fragilità del mondo naturale. È un libro che fa riflettere, emozionare e, soprattutto, desiderare di proteggere ciò che abbiamo prima che sia troppo tardi. Di conseguenza mi sento di consigliare vivamente questo libro siccome mi ha fatto scoprire tantissime cose nuove e se dovessi dargli un voto darei un 8 pieno.

      Musolino Ilaria Liceo Orazio Flacco ( Portici, Campania )

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“Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani è un saggio di divulgazione scientifica, pubblicato dalla casa editrice People il 5 aprile 2024, che nasce a seguito della devastante tempesta Vaia del 2018 e racconta come la natura, in particolare le foreste del Nord-Est, stiano reagendo agli impatti dei cambiamenti climatici. Il tema è incentrato principalmente sulla minaccia del bostrico tipografo, un coleottero che sta distruggendo la specie più diffusa nei boschi alpini: gli abeti rossi. Il libro si sviluppa come un viaggio che unisce riflessioni scientifiche e personali. Esso si articola in un racconto in cui si intrecciano due punti di vista differenti, che offrono al lettore una visione più ampia della realtà delle foreste. Da un lato troviamo un punto di vista più scientifico secondo Torreggiani, un giornalista e dottore forestale, il quale collabora con la rivista tecnico-scientifica “Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi” e il quotidiano online “L'AltraMontagna”; dall’altro più antropologico di Lacasella, un antropologo e scrittore-blogger interessato ai contesti alpini. Nel 2020 inizia a curare il blog Alto-Rilievo / voci di montagna. Ha lavorato per il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua (finalizzato a tutelare e valorizzare il patrimonio idrico dell’entroterra veneto), conduce e produce podcast, video e documentari e ha pubblicato nel 2021 il romanzo “Il mio bosco è di tutti”. Gli autori, con una scrittura abbastanza coinvolgente, ci raccontano non solo dei danni provocati, ma anche delle dinamiche ecologiche che sono alla base di questi fenomeni, offrendo un quadro complesso che lega insieme scienza, insetti e responsabilità umana. L’approccio con la scrittura può talvolta risultare un po' ridondante e a tratti ripetitivo. La parte scientifica, sebbene ben spiegata con un linguaggio chiaro e accessibile, potrebbe sembrare in alcuni punti un po’ astrusa per chi non ha una preparazione in ecologia o scienze forestali, e in alcuni momenti il libro sembra più focalizzato sull’approfondimento teorico che sull’azione pratica. A chi si aspetta soluzioni immediate o proposte concrete, questo libro potrebbe sembrare troppo concentrato sull'analisi, senza fornire risposte semplici su come intervenire in modo diretto. Nonostante queste piccole criticità, ciò che rende questo libro interessante è proprio la sua capacità di stimolare una riflessione più profonda sul nostro rapporto con la natura. Attraverso la storia di un piccolo coleottero, che diventa simbolo di una crisi ambientale, Sottocorteccia invita ciascuno di noi a fare un passo indietro e a riflettere sul ruolo che possiamo giocare nel cambiamento. La lettura diventa un atto di consapevolezza e di speranza. La speranza risiede nel fatto che, se sviluppiamo una maggiore sensibilità riguardo alle sfide ecologiche, possiamo ancora cambiare il corso degli eventi, avviando politiche più sostenibili e impegnandoci quotidianamente per proteggere l’ambiente. Se dovessi dare un voto, darei 6/10. Nonostante il genere non sia uno tra i miei preferiti, riconosco il valore del libro nel sensibilizzare più persone possibili sui cambiamenti climatici, sulla devastazione delle foreste e sull’importanza della biodiversità. Consiglierei questo libro ai lettori appassionati di natura, studenti di scienze ambientali, e a chiunque desideri riflettere riguardo l’impatto umano sul pianeta.

      Mastellari Andrea Liceo Copernico ( Bologna, Emilia-romagna )

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29 ottobre 2018, la tempesta Vaia si abbatte sui versanti a Nord-Est delle Alpi distruggendo centinaia di ettari di foreste. Questa, però, non è l’unica minaccia che questi boschi devono affrontare, infatti, da allora, gli esemplari dell’albero più importante di quelle foreste, l’abete rosso, già martoriati durante la tempesta, stanno venendo decimati da un piccolissimo insetto, l’Ips typographus, comunemente chiamato Bostrico.
Ma che cos’è davvero il Bostrico? Da dove viene?
Vaia è stata l’unica causa del dilagare dell’insetto? Quali danni sta portando e porterà la sua avanzata?
E soprattutto, si potrà fermare?
A queste ed ad altre domande proveranno a dare risposte Pietro Lacasella, antropologo, e Luigi Torreggiani, dottore forestale, protagonisti, nonché autori del saggio Sottocorteccia, un viaggio tra i boschi che cambiano. I due inizieranno un viaggio tra quelle montagne, così profondamente danneggiate, guardando sia al passato, per scoprire la storia di quei boschi, ma anche al futuro, proiettandosi in un mondo così pieno di cambiamenti.

Il saggio Sottocorteccia tratta un tema molto attuale, ovvero la manifestazione di eventi naturali estremi che coinvolgono il territorio italiano, in particolare i boschi. Ma il modo in cui ci vengono descritti vari aspetti, come le cause o gli effetti che provocano sul territorio, oppure le possibili soluzioni o anche il perché alcune di esse non vengono adottate, non ricadono solo nell’ambito scientifico, ma vengono affrontati da vari punti di vista. Ad esempio è stato chiamato in causa l’ambito economico, sia per quantificare i danni di Vaia, prima, e del Bostrico, poi; sia per scartare alcune ipotesi che erano state avanzate e che avrebbero aiutato la situazione, ma finendo per danneggiare inevitabilmente l'ambito economico.
Inoltre tutti questi temi vengono trattati nella maggior parte dei casi, tranne quando è strettamente necessario, con un linguaggio comune, che quindi, essendo maggiormente comprensibile, può far aumentare l’interesse del lettore.
Un’ultimo aspetto interessante è la ricerca pratica dei due autori che avviene attraverso il viaggio sulle Alpi, che riesce a creare dinamismo nel racconto, rendendo la lettura più accattivante. Inoltre i due studiosi incontrano e dialogano con molte persone, e ciò crea molti punti di vista differenti riguardo la tematica, anche perché esse sono sia esperti dell’argomento, che forniscono maggiori informazioni specifiche all'argomento; sia persone del posto, per farci capire come questi eventi vengono vissuti da chi li affronta in prima persona.
In conclusione il saggio Sottocorteccia, un viaggio tra i boschi che cambiano può essere una lettura molto accattivante in quanto porta a una profonda riflessione tra il triplice rapporto uomo-bosco-insetto.

      Putzolu Zeno Liceo Scientifico Augusto Righi ( Bologna, Emilia-romagna )

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"Sottocorteccia: Un viaggio tra i boschi che cambiano" è un'opera che scava nelle radici della natura e dell'anima umana, intrecciando rigore scientifico e sensibilità narrativa in un racconto che colpisce come un colpo d'ascia ben assestato. Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani ci trascinano in un pellegrinaggio attraverso le foreste alpine, testimoniando un paesaggio in mutazione e dando voce al dolore silenzioso degli alberi abbattuti e alla rabbia invisibile del bostrico tipografo, il piccolo coleottero che, complice la tempesta Vaia del 2018 e il riscaldamento globale, ha scatenato un'epidemia di distruzione tra gli abeti rossi delle Alpi orientali. Ma questo insetto non è solo un nemico; diventa il simbolo di una natura vulnerabile e interconnessa, un richiamo urgente a riconoscere quanto le azioni umane possano spezzare equilibri secolari. Attraverso uno scambio epistolare che ricorda antiche lettere di esploratori e filosofi, gli autori condividono pensieri, dubbi e intuizioni maturati nei loro viaggi nei boschi feriti. Questa struttura narrativa intima e riflessiva avvicina il lettore ai protagonisti, permettendogli di sentire la rugiada sui rami spezzati e di percepire il battito pulsante della foresta. Con uno stile limpido e avvolgente, il testo trasforma nozioni complesse in immagini vivide e accessibili, facendo luce su temi cruciali come la gestione forestale, le monocolture, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Ogni parola sembra piantare un seme, invitando il lettore a coltivare nuove prospettive e interrogarsi su come le scelte del passato abbiano plasmato la vulnerabilità attuale delle foreste. Le descrizioni degli scenari alpini sono così vivide che sembra di passeggiare tra sentieri profumati di resina, ascoltando il fruscio delle foglie e il silenzio carico di significato dei boschi feriti. Questo viaggio sensoriale amplifica il senso di responsabilità verso la natura, spingendo il lettore a riconoscere la bellezza fragile che rischia di andare perduta. Più di un libro, è una chiamata alle armi per chi vuole proteggere ciò che ancora resta. Il testo non si limita a denunciare le minacce, ma invita a vedere la crisi del bostrico come un'opportunità per reinventare il rapporto tra uomo e natura, esplorando modelli di gestione sostenibile e strategie di convivenza armoniosa con l'ambiente. "Sottocorteccia" non è soltanto una cronaca scientifica, ma un canto poetico di resistenza e rinascita. Con uno stile evocativo e mai banale, il libro riesce a toccare corde profonde, offrendo una lettura che è al tempo stesso provocatoria e terapeutica. Chiunque sia affascinato dalle montagne, preoccupato per il futuro del pianeta o semplicemente in cerca di una storia potente e autentica, troverà in queste pagine un rifugio e uno specchio. Un viaggio nei boschi che si trasforma in un viaggio dentro se stessi, per scoprire cosa si nasconde davvero sotto la corteccia.

      Rossi Cecilia Liceo Copernico ( Bologna, Emilia-romagna )

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Come lettura per il premio Asimov ho scelto il libro “Sottocorteccia” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani in quanto ritenevo le tematiche trattate, il Bostrico e la tempesta Vaia, alquanto interessanti, specialmente avendo potuto osservare il cambiamento del paesaggio soggetto a questi avvenimenti con i miei stessi occhi.
Il libro si è rivelato essere proprio quello che mi aspettavo: un viaggio estremamente dettagliato all’interno del tronco e di ogni sua singola venatura, alla scoperta di un fenomeno alquanto complesso che spesso tendiamo a semplificare o sintetizzare perché “la complessità incute timore, provoca vertigini e, per essere affrontata, richiede sforzo e applicazione” come afferma Pietro nel libro.
Uno degli aspetti che ho trovato piú interessante è il concetto di bosco non come uno sfondo, non come un secondo piano, ma invece come un elemento con il quale conviviamo, che riflette la nostra società nella sua complessità.
Nonostante i numerosi dati scientifici ho trovato la lettura del libro scorrevole, questo grazie all’alternanza tra una parte narrativa ed una invece piú espositiva che si é dimostrata alquanto chiara nell’illustrare dati talvolta assai complessi.
Il doppio narratore a mio parere è fondamentale nel racconto, perché integra agli studi naturalistici aspetti antropologici, approfondendo il fenomeno Bostrico e il suo rapporto con il bosco ma anche con l’uomo stesso. Inoltre, aggiungendo esperienze personali al racconto, a volte con un pizzico di ironia, la lettura mi ha preso molto di piú di quanto avrebbe fatto invece un saggio scientifico; indirettamente io, in qualità di lettrice, sono stata coinvolta nel viaggio dei due protagonisti e questo mi ha fatto incuriosire ancora di piú alla storia e al suo proseguimento, spingendomi di conseguenza a interessarmi al fatto reale e alle sue possibili risoluzioni.
Date queste motivazioni valuterei il libro con un solido 9, per la sua chiarezza espositiva e per la capacità di coinvolgere il lettore, grazie anche alle citazioni di una serie di canzoni che contribuiscono all’atmosfera generale del libro.
Per concludere, un messaggio che ho apprezzato del libro e che mi é rimasto dalla lettura é come la paura del cambiamento porti danni a noi in primis: la metamorfosi e il mutamento sono fenomeni naturali, quindi, se l’intera natura attorno a noi evolve e si adatta, perché noi esseri umani dovremmo invece rimanere in una situazione di stallo, immobili? É forse la fragilità umana a renderci cosí focalizzati nell’identificare un nemico a tutti i costi?
Il libro a mio avviso, non ha lo scopo di rassicurarci, ma ha quello di far scattare una scintilla, un dubbio, una domanda, perché la curiosità risulta necessaria in un contesto dove normalmente regna l’indifferenza (e quindi la rassegnazione) ad un futuro che invece siamo in grado di cambiare.

      Zampa Luca I.s.i.s. Arturo Malignani ( Udine, Friuli-venezia-giulia )

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Sottocorteccia: un viaggio tra i boschi che cambiano di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani è un libro che racconta del viaggio dei due scrittori alla scoperta delle fragilità delle foreste italiane, in particolare quelle composte dall’abete rosso, che hanno subito le conseguenze del cambiamento climatico e della proliferazione del protagonista indiscusso del saggio, un piccolo coleottero chiamato bostrico tipografo.
Lo stile di Sottocorteccia è certamente accessibile, ma non per questo superficiale. I due autori utilizzano un linguaggio chiaro e arricchito di descrizioni che fanno immergere il lettore nell’ambiente naturale. Questo libro è adatto non solo agli esperti di ecologia o biologia, ma anche a chi non ha conoscenze approfondite in questi ambiti perché il lessico, pur presentando termini scientifici, non risulta mai troppo complesso, in quanto i concetti sono spiegati con grande chiarezza.
Due aspetti mi hanno colpito in modo particolare durante la lettura. Il primo è l’accurata osservazione dei cambiamenti climatici e il loro impatto sui boschi. I due autori riescono a rendere tangibile la trasformazione che le foreste stanno subendo, portando il lettore a una consapevolezza che spesso sfugge nella quotidianità e facendo riflettere sulla fragilità del nostro ecosistema.
Il secondo aspetto che mi ha sorpreso è l’approccio umano e filosofico del libro. Gli autori non si limitano a descrivere i boschi e il loro stato attuale, ma parlano anche del nostro legame millenario con la natura, delle radici profonde che l’uomo ha in comune con il contesto naturale. Il libro offre numerosi spunti di riflessione sull’importanza di proteggere l’ambiente e su come il nostro comportamento possa influenzare il futuro delle prossime generazioni.
Durante la lettura, ho provato diverse sensazioni, dalla curiosità all’emozione. Il libro riesce a coinvolgere il lettore non solo a livello informativo, ma risulta stimolante anche per l’aspetto emotivo. La parte più affascinante è stata quella che esplorava il cambiamento dei boschi, una riflessione che mi ha toccato nel profondo, poiché raramente pensiamo a quanto le nostre azioni possano incidere sull'ambiente.
Tuttavia, in alcuni punti la lettura è risultata più lenta e riflessiva di quanto mi aspettassi. La densità dei temi analizzati ha richiesto a volte una lettura più attenta, questo però non è un difetto del libro ma piuttosto una sua qualità, perché il romanzo non si limita a scorrere via velocemente, ma al contrario invita alla riflessione.
Se dovessi raccontare questo libro a una persona che non l’ha ancora letto, le direi che Sottocorteccia è una lettura che può sembrare impegnativa, ma che vale sicuramente la pena affrontare. Se ti interessa la natura, il cambiamento climatico, e sei disposto a riflettere sul rapporto che l’uomo ha con entrambi, questo è il romanzo che fa per te. Non è un libro per chi cerca una lettura leggera o veloce, ma per chi è disposto a fare un viaggio, anche interiore, che permette di vedere il mondo naturale sotto una nuova prospettiva.
In conclusione, Sottocorteccia è un’opera che, pur trattando tematiche complesse, riesce a trasmettere un messaggio chiaro e potente sulla nostra responsabilità nei confronti del mondo che ci circonda. Un libro che invita alla riflessione e che consiglio a chiunque voglia comprendere meglio il nostro legame con la natura e come questo stia cambiando sotto i nostri occhi.

      Balatti Margherita Liceo Volta ( Como, Lombardia )

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“Se si è immersi nel problema, se ci si trova in mezzo a ettari di foresta che sta morendo, si fa fatica a capire
qual è la via d’uscita, a vedere cosa c’è oltre; bisogna fare qualche passo indietro e osservare da lontano, da
un diverso punto di vista. Questo libro ci aiuta a fare questo passo, ci offre un diverso punto di vista. Foreste,
Uomini e Insetti saranno sempre destinati a convivere insieme.”
È con queste parole che Massimo Faccoli conclude la postfazione dell’ultimo libro “Sottocorteccia” di Pietro
Lacasella e Luigi Torreggiani, rispettivamente antropologo e dottore forestale, edito da People. I due giovani
studiosi di discipline apparentemente distanti tra loro intraprendono un viaggio volto a rispondere al
fondamentale quesito “Che cosa sono quelle macchioline color ruggine che spuntano qua e là nel bosco di
abeti?” e a tutto ciò che ne consegue: esso si configura come una vera e propria indagine sul rapporto tra
uomo e ambienti naturali, da sempre in rapida evoluzione.
Dopo la tempesta Vaia, avvenuta intorno alla fine del 2018, una nuova minaccia incombe sulle foreste del
nord-est: si tratta del bostrico, scientificamente chiamato “Ips Typographus”, un coleottero che attacca la
specie, nonché risorsa, più diffusa nei nostri boschi: l’abete rosso; la picea abies, caratterizzata da un legno
riconoscibile per il suo colore chiaro, piuttosto leggero e facile da stagionare è impiegata soprattutto nel
settore dell’edilizia e una sua estinzione comporterebbe una grave crisi dal punto di vista economico. L’abete
rosso è la dispensa del bostrico che si nutre e prolifera nutrendosi degli alberi stressati dall’evento climatico
estremo.
Il punto di forza di questo libro è il proporre punti di vista diversi, esporre il parere di scrittori, tecnici, abitanti,
dando al lettore la possibilità di crearsi una propria opinione e di sviluppare un proprio pensiero indipendente
ma supportato da fatti e da dati scientifici.
Personalmente ho capito che il dissesto idrogeologico conseguente al protratto banchetto del bostrico, il
danno all’ecosistema, all’economia e al tessuto sociale sono dovuti non solo al cambiamento climatico, ma
anche a scelte scellerate che si sono protratte nel corso dell’ultimo secolo: monocoltura e rifiuto totale della
pulizia dei boschi, all’insegna di un ecologismo che a tratti rasenta l’integralismo. L’ecologia responsabile deve
sanare questi danni e dar vita ad un’evoluzione consapevole e virtuosa.

      Casati Filippo Liceo Classico Statale G. Parini ( Milano, Lombardia )

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Leggere Sottocorteccia significa immergersi in un racconto che non si limita a descrivere il bosco, ma lo attraversa, lo vive e lo mette in discussione. La narrazione segue un percorso che cambia con le esperienze dei protagonisti, trasformando il libro in qualcosa di più di un semplice saggio: una storia in cui la scienza si mescola alle emozioni, e le foreste diventano luoghi di memoria, di trasformazione e di confronto.
Il bostrico tipografo è uno dei fili conduttori del racconto, una presenza quasi invisibile che però lascia segni profondi. Il suo proliferare dopo la tempesta Vaia è un esempio perfetto di come piccoli squilibri possano innescare conseguenze enormi, e il libro non si limita a raccontare il fenomeno, ma lo collega a decisioni umane, scelte gestionali e cambiamenti climatici, mostrando come nulla avvenga per caso. Il bosco, spesso percepito come un’entità eterna e immutabile, si rivela invece fragile e dipendente da un equilibrio sottile, che può spezzarsi con un solo evento imprevisto.
Lacasella e Torreggiani affrontano questi temi con un approccio originale, mescolando osservazione diretta, esperienza sul campo e analisi scientifica. Ciò che rende il libro unico è il modo in cui la narrazione si alterna tra la dimensione personale e quella più tecnica, rendendo accessibili concetti complessi senza perdere profondità. Si potrebbe dire in fin dei conti che è un libro sul bosco, ma anche su chi lo abita, lo studia e lo vive ogni giorno.
Il concetto di gestione forestale si manifesta in tutta la sua complessità, non come un semplice abbandono del bosco al suo destino o uno sfruttamento, ma come la ricerca di un equilibrio tra esigenze diverse.
In alcune zone, la foresta non è solo un ecosistema, ma anche una parte integrante della vita quotidiana delle persone, qualcosa che entra nei discorsi di tutti i giorni e nelle decisioni collettive.
Questo legame profondo tra comunità e natura è uno degli aspetti che il libro riesce a trasmettere con grande efficacia rendendo la lettura scorrevole e ricca di spunti di riflessione.
Il bosco offre molto più di quanto si veda a prima vista: dietro ogni albero si nasconde un sistema complesso che regola il clima, protegge il suolo, fornisce risorse essenziali e custodisce forme di vita che spesso passano inosservate. Nel racconto emerge con forza l’idea che prendersi cura di una foresta non significa solo proteggere il paesaggio, ma anche garantirne la sopravvivenza a lungo termine. La scala temporale su cui si muove il bosco è molto diversa da quella umana: un cambiamento che per noi dura pochi anni può avere effetti per secoli. Questo confronto tra tempi diversi è uno degli aspetti più affascinanti del libro, che invita a riconsiderare il nostro rapporto con la natura in una prospettiva più ampia.
Più che un libro sul bosco, Sottocorteccia è un viaggio tra passato e futuro, tra scienza e vita quotidiana, tra osservazione e partecipazione. Dopo averlo letto, il modo di guardare una foresta cambia, perché ogni albero, ogni suono e ogni piccolo insetto raccontano una storia che spesso non sappiamo ascoltare.

      Cullaciati Andrea Iis Galilei ( Voghera, Lombardia )

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Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, rispettivamente antropologo e dottore forestale, firmano insieme "Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano", un libro che si presenta come un diario di viaggio tra le Alpi, ma che è in realtà molto di più. Il volume, pubblicato nel 2024, affronta una delle maggiori crisi ecologiche degli ultimi anni: l’epidemia di bostrico tipografo, un insetto che ha devastato le foreste di abete rosso nel Nord-Est italiano, già colpite dalla tempesta Vaia del 2018. Attraverso una narrazione che unisce scienza, antropologia e osservazione diretta, gli autori offrono un’analisi approfondita delle cause e delle conseguenze di questa urgenza, mettendo in risalto i rapporti tra uomo, natura e cambiamento climatico. Il libro si articola come un viaggio fisico e interiore attraverso le Alpi, dove i boschi stanno rapidamente cambiando. Lacasella e Torreggiani esplorano i danni causati dalla tempesta Vaia, che ha abbattuto migliaia di alberi, e la devastazione portata dal bostrico, un coleottero che ha approfittato delle condizioni climatiche e degli alberi indeboliti, proliferando in modo incontrollato. Gli autori non si limitano a descrivere il fenomeno, ma lo inseriscono in un contesto più ampio, analizzando la storia della gestione forestale nelle Alpi, le scelte passate che hanno promosso la monocoltura di abete rosso e le sfide future dovute al riscaldamento globale. Uno degli aspetti più interessanti del libro è il modo in cui gli autori fanno convergere due prospettive distinte: quella scientifico-forestale di Torreggiani e quella antropologica di Lacasella. Questa dualità consente al lettore di esplorare i boschi non solo come ecosistemi in trasformazione, ma anche come luoghi pieni di riferimenti culturali, simbolici e storici. Attraverso un linguaggio semplice e una narrazione coinvolgente, i due autori riescono a spiegare la complessità del problema, esaminando le relazioni tra l’uomo e la natura e mostrando come le scelte umane, passate e presenti, abbiano un impatto sugli ecosistemi della foresta. La struttura del libro alterna momenti descrittivi, in cui sono presentati i paesaggi e le dinamiche ecologiche, a considerazioni sul rapporto tra l’essere umano e la foresta. Gli autori non si limitano a evidenziare lo squilibrio ambientale, ma propongono anche soluzioni per il futuro, sottolineando l’importanza di una gestione forestale più sostenibile. Il messaggio è chiaro: i boschi non sono solo risorse economiche da sfruttare, ma sono ecosistemi vitali che devono essere preservati e gestiti con cura. "Sottocorteccia" è più di un semplice resoconto ecologico: è un invito a riflettere sul nostro legame con la natura. Lacasella e Torreggiani non offrono solo un’analisi scientifica della crisi del bostrico, ma pongono domande fondamentali sul nostro ruolo nel pianeta: come possiamo adattarci ai cambiamenti climatici? Quali sono le responsabilità dell’uomo nel controllo degli ecosistemi? E, soprattutto, come possiamo costruire un futuro migliore? Queste domande riecheggiano in ogni pagina del libro, facendo sì che non sia solo un’opera informativa ma anche un appello alla consapevolezza e all’azione.

      Ruizan Yehshua Iis Salvador Allende ( Milano, Lombardia )

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"Xè il bostrico!” è la sentenza di un anziano montanaro con il muso da volpe che entra nelle prime pagine come portatore di una verità ovvia e indiscutibile. Ma è davvero possibile che un minuscolo coleottero, lungo appena cinque millimetri, abbia spento le fiamme degli abeti rossi che punteggiano il paesaggio alpino? È veramente così o si tratta di un fenomeno complesso multifattoriale, cioè frutto di innumerevoli fattori bisognosi di un’ulteriore indagine?
A questa domanda risponde Sottocorteccia, libro del giovane antropologo Pietro Lacasella e del giornalista-dottore forestale Luigi Torreggiani che, accomunati dallo stesso obiettivo, indagano sulla presenza delle macchioline color ruggine nei boschi degli abeti, a seguito del disastro causato dalla tempesta Vaia nell’autunno del duemiladiciotto. L’evento catastrofico è strettamente collegato all’epidemia di questo minuscolo coleottero perché le sue conseguenze, cioè la devastazione delle foreste, hanno garantito un habitat ideale al bostrico, la cui proliferazione si sviluppa nel legno indebolito.
Nonostante le diverse prospettive e conoscenze, i due autori riescono, attraverso un intreccio fra scienza, cronaca e storia, a raccontare l’impatto del bostrico tipografo, Ips typographus, sulle foreste alpine. Il racconto, però, non si sofferma solamente sulle azioni del coleottero, ma analizza anche le conseguenze delle attività umane, il cambiamento climatico e le trasformazioni economiche e sociali che hanno reso le foreste più vulnerabili. Tra questi fattori, gioca un ruolo chiave la diffusione delle monocolture degli abeti rossi che, come gestione forestale, possono garantire guadagni rapidi e immediati, ma al contempo creare ambienti fragili e vulnerabili agli attacchi del bostrico. La pratica è molto antica: era già diffusa circa duemila anni fa presso gli antichi romani nella Gallia Cisalpina per la coltivazione del castagno, mentre tra i veneziani per il costante approvvigionamento del legno.
Lo stile riflette la passione di Luigi per la scienza e la letteratura che, insieme a Pietro, riesce a fondere i due aspetti in una prosa coinvolgente e scorrevole, fluida come la linfa che nutre gli alberi. Ispirandosi allo stile di Mario Rigoni Stern, in particolare in Arboreto Selvatico, i due autori trasformano il fenomeno dell’Ips typographus in un racconto chiaro e accessibile a tutti. L’uso di immagini vivide e di descrizioni suggestive del paesaggio conferiscono al racconto un tono icastico. Per esempio nei dialoghi con i paesani della valle che osservano con malinconia la bellezza del paesaggio ormai rinsecchita dall’epidemia del bostrico. Il linguaggio presenta un lessico quotidiano, ma al contempo scientifico. Ciò contribuisce a una spiegazione lineare e rende il libro fruibile non solo agli appassionati di scienze della terra, ma anche a chi cerca una lettura avvincente. Una particolarità del libro è che si presenta come un diario, raccontando in prima persona, le vicende e le scoperte dei due autori che hanno differenti punti di vista e pensieri.
Nonostante i numerosi pregi, Sottocorteccia non è esente da difetti. Tra questi ho riscontrato la lentezza di alcuni passaggi e, soprattutto, la lunghezza che, a parer mio, è eccessiva.
Malgrado la piccola critica, consiglio vivamente la lettura di quest’opera in quanto riesce a unire il racconto alla spiegazione, offrendo al lettore un nuovo punto di vista e una riflessione sul cambiamento climatico e sul rapporto uomo e natura.

      Tassell Tommaso Liceo Scientifico S. Ambrogio ( Milano, Lombardia )

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RECENSIONE LIBRO SOTTOCORTECCA - UN VIAGGIO TRA I BOSCHI CHE CAMBIANO
Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi racconta al lettore delle foreste del Nord-Est italiano, profondamente segnate dal passaggio della tempesta Vaia e oggi messe ulteriormente a rischio da un nemico silenzioso ma letale: il bostrico tipografo.
Gli autori, Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, affrontano questi temi con due prospettive differenti ma complementari: quella dell’antropologo e quella del forestale. Il loro approccio permette di analizzare il problema in modo multidisciplinare, offrendo al lettore non solo un’analisi scientifica ed ecologica, ma anche un’indagine sociale e culturale sul rapporto tra l’uomo e il bosco. La narrazione non si limita a fornire dati e spiegazioni tecniche, ma coinvolge emotivamente, grazie a racconti di chi vive questi territori e deve confrontarsi quotidianamente con le trasformazioni imposte dalla natura e dalle attività umane.
Uno degli aspetti più interessanti del libro è il suo sguardo critico ma costruttivo. Non si limita a descrivere il problema della gestione forestale o delle calamità naturali, ma invita a riflettere su come questi eventi possano rappresentare anche un’occasione per ripensare il modo in cui interagiamo con il paesaggio. La distruzione, per quanto drammatica, può essere vista come un punto di partenza per nuove soluzioni, per una gestione più consapevole e sostenibile del territorio montano.
Lo stile di scrittura è scorrevole e accessibile, quasi intimo, il che rende la lettura coinvolgente anche per chi non ha conoscenze specifiche in ambito forestale o antropologico. Il testo è arricchito da testimonianze dirette, esperienze personali e domande aperte che stimolano la riflessione. Ad esempio, ci si interroga su cosa significhi davvero la perdita di un bosco: è solo una questione ambientale, o riguarda anche la memoria e l’identità di una comunità? Come possono le persone che vivono questi cambiamenti adattarsi e trovare nuove prospettive?
L’opera si rivolge a un pubblico ampio, dagli appassionati di natura e montagna a chiunque sia interessato alle tematiche ambientali e sociali. La capacità degli autori di coniugare rigore scientifico e sensibilità narrativa rende questo libro un ottimo esempio di divulgazione efficace e coinvolgente.
In conclusione, Sottocorteccia non è solo un libro sulla natura che cambia, ma anche un’opportunità per comprendere meglio il legame profondo tra uomo e ambiente. È una lettura che lascia il segno, spingendo a guardare con occhi diversi i paesaggi che ci circondano e a riflettere sul nostro ruolo all’interno di un ecosistema fragile e in continua trasformazione. Una riflessione quanto mai necessaria in un’epoca in cui il rapporto con la natura è messo a dura prova da eventi sempre più estremi.

      Chiaraluce Nicolas Iis Laeng-meucci Sede Di Castelfidardo ( Castelfidardo, Marche )

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"Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano" di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani è un'opera che analizza l'impatto del cambiamento climatico sulle foreste alpine, con particolare attenzione al bostrico tipografo, un piccolo coleottero che sta causando gravi danni ai boschi di abete rosso nelle Alpi orientali.
Gli autori illustrano come la crisi climatica abbia indebolito le difese naturali degli abeti rossi, rendendoli più vulnerabili agli attacchi del bostrico. Eventi estremi, come la tempesta Vaia del 2018, hanno creato condizioni favorevoli per lo sviluppo di questo insetto, causando danni ancora più significativi alle foreste alpine.
Un aspetto importante del libro è l'analisi storica della gestione forestale nelle Alpi. La scelta, avvenuta molto tempo fa, di favorire piantagioni di abete rosso per motivi economici ha portato a una diminuzione della biodiversità e a una maggiore vulnerabilità degli ecosistemi forestali. Questa fragilità è stata ulteriormente aggravata dai cambiamenti climatici, creando un ambiente ideale per la diffusione del bostrico.
Il libro non si limita solo a descrivere i problemi, ma invita anche a riflettere sulle possibili soluzioni. Gli autori evidenziano l'importanza di adottare una selvicoltura più naturalistica che favorisca una maggiore diversificazione della flora e una gestione sostenibile delle foreste, per aumentare la resilienza degli ecosistemi ai cambiamenti climatici e alle infestazioni parassitarie.
Sottocorteccia è un libro molto accessibile, anche per chi non ha una formazione specialistica in ecologia o scienze forestali. Il linguaggio è chiaro e coinvolgente, arricchito da una narrazione che alterna dati scientifici e riflessioni personali. Gli autori riescono a trasmettere concetti complessi in modo comprensibile, rendendo il testo adatto anche ad un pubblico meno esperto o a dei lettori più giovani. Il libro si distingue per la sua abilità di unire rigore scientifico e narrazione coinvolgente. La decisione di concentrarsi sul bostrico e sul suo impatto ambientale, insieme a un'analisi più ampia delle foreste alpine in un periodo di cambiamenti climatici, lo rende un libro molto attuale. È particolarmente raccomandato a chiunque sia interessato alla sostenibilità, alla gestione forestale e alle conseguenze del cambiamento climatico.
Uno degli episodi che mi ha colpito di più è il ritorno di Pietro a casa dopo un lungo periodo di assenza. Questo momento è simbolico e rappresenta una sorta di "bilancio" della sua vita, un'opportunità per confrontarsi con il passato, con le persone che ha lasciato e con le scelte che ha fatto. Durante questo viaggio, il ragazzo inizierá a porsi domande importanti sulla sua identità e sulla direzione che desidera dare alla sua vita. Questo episodio è interessante perché mette in luce la difficoltà di affrontare se stessi e le proprie radici, ma anche il desiderio di crescita e cambiamento.

      Fontanella Gioele Iis Laeng-meucci Sede Di Castelfidardo ( Castelfidardo, Marche )

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"Sottocorteccia", scritto da Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, colpisce per la sua capacità di intrecciare la bellezza della natura e le emozioni profonde all'interno di una storia semplice ma coinvolgente. Quest'opera, che esamina il rapporto tra l'uomo e l'ambiente, riesce a toccare corde sensibili specialmente per chi vive in città e osserva la natura come un mondo lontano.
La narrazione procede tramite una sequenza di storie che esplorano tematiche diverse ma connesse da un tema comune: il legame intenso che l’uomo può sviluppare con gli alberi e le foreste.
Un aspetto affascinante del libro risiede nella descrizione degli alberi non solo da un punto di vista emotivo e simbolico ma anche scientificamente interessante, ad esempio si menziona come gli alberi comunichino tra loro attraverso un sistema di radici sotterranee che collaborano con funghi microscopici per creare una rete denominata micorrizica. Il sistema chiamato il “Wood Wide Web” consente agli alberi di condividere sostanze nutritive e persino comunicare “segnali di avvertimento” quando si verificano minacce, come gli attacchi del bostrico.
In una sezione del libro si sottolinea inoltre il ruolo cruciale degli alberi nel ciclo del carbonio. Gli scrittori sottolineano come le foreste, assorbendo grandi quantità di anidride carbonica (COâ‚‚) dall'aria tramite il processo fotosintetico, contribuiscono così ad attenuare l'impatto dei cambiamenti climatici.
Non si tratta solo di un libro ambientalista (anche se in parte lo è) ma di una vera e propria esplorazione dell’animo umano. I due autori usano uno stile poetico e descrittivo che a volte sembra quasi far sentire l’odore del bosco o il rumore del vento tra i rami.
Una cosa che ho apprezzato molto è come il libro riesca a trasmettere un senso di pace e, allo stesso tempo, un invito a riflettere sul nostro modo di vivere, in un mondo sempre più frenetico: "Sottocorteccia" ci ricorda quanto sia importante rallentare e ritrovare una connessione autentica con ciò che ci circonda.
Un altro aspetto interessante è come gli autori riescono a bilanciare perfettamente momenti di grande leggerezza con altri più profondi e toccanti. Non è facile parlare di natura senza cadere in banalità, ma in questo caso il messaggio arriva forte e chiaro: ogni storia sembra quasi una piccola lezione di vita, raccontata in modo semplice ma efficace.
"Sottocorteccia" non si limita a parlare di alberi e foreste, ma invita a guardarci dentro e a chiederci cosa davvero conta per l’uomo. Insomma, se si cerca una lettura diversa dal solito, che faccia emozionare e riflettere, "Sottocorteccia" è una scelta perfetta. Certo, non è per tutti, ma chi riesce a immergersi nella sua atmosfera non se ne pentirà. È un libro che lascia qualcosa dentro, quello di cui si ha bisogno.

      Mantovani Alice Iis Laeng-meucci Sede Di Castelfidardo ( Castelfidardo, Marche )

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"Sottocorteccia, un viaggio tra i boschi che cambiano" è un libro che unisce narrazione, scienza e riflessione per esplorare la complessa relazione tra l'uomo e le foreste alpine, un patrimonio naturale minacciato dal cambiamento climatico e dall'azione umana.
Gli autori, Piero Lacasella e Luigi Torreggiani, guidano il lettore in un viaggio di scoperta, affrontando con sensibilità e competenza i temi della fragilità e della resilienza dei boschi.
Il racconto inizia con un evento drammatico: la tempesta Vaia del 2018, che ha abbattuto milioni di alberi nel Nord Italia, creando un terreno fertile per l'invasione del bostrico tipografo, un parassita che colpisce principalmente gli abeti rossi.
Da questo punto di partenza, gli autori sviluppano una narrazione che si snoda tra osservazioni naturalistiche, interviste e riflessioni personali, esplorando l'impatto profondo di questi eventi sul paesaggio e sulle comunità locali.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è la sua capacità di mescolare diversi registri narrativi: da un lato, troviamo la precisione scientifica con cui vengono descritti i meccanismi biologici e climatici che influenzano i cambiamenti nei boschi, dall’altro, emerge una dimensione più poetica e intima, che invita il lettore a guardare oltre l'apparenza e a scoprire la vita che si nasconde sotto la corteccia degli alberi.
Questo equilibrio tra dati e suggestioni rende la lettura coinvolgente e istruttiva.
Altro tema centrale è la resilienza della natura.
Gli autori dimostrano come i boschi, nonostante le devastazioni, possiedano una straordinaria capacità di rigenerarsi, anche se spesso in modi che sfidano le nostre aspettative.
Allo stesso tempo, il libro sottolinea la responsabilità umana nel preservare questi ecosistemi, promuovendo pratiche di gestione sostenibile e rispettose della biodiversità.
La narrazione è arricchita da incontri con esperti, forestali, abitanti delle zone colpite e appassionati di natura, voci diverse che contribuiscono a creare un quadro ricco e variegato della questione, mettendo in luce sia le difficoltà che le opportunità che emergono in situazioni di crisi.
Si raccontano storie di perdita, ma anche di speranza e rinascita, in cui il legame tra uomo e foresta si rafforza e si rinnova.
Aspetto che colpisce è l’attenzione degli autori al linguaggio visivo: le descrizioni dei paesaggi, dei colori, delle luci e delle ombre nei boschi sono così vivide da avere l’impressione di camminare accanto a loro, tra tronchi caduti e nuovi germogli che spuntano dalla terra.
Questa capacità evocativa rende il libro non solo un testo di divulgazione, ma anche un’opera letteraria di grande impatto emotivo.
"Sottocorteccia" è un libro che si rivolge a tutti, dagli appassionati di natura agli esperti di ecologia, fino a chiunque desideri comprendere meglio il rapporto tra uomo e ambiente.
È un invito a guardare con occhi nuovi il mondo naturale, riconoscendo la sua bellezza, la sua fragilità e il suo potere rigenerativo.
Una lettura che ispira rispetto e gratitudine verso le foreste, ricordandoci che la loro salute è indissolubilmente legata alla nostra.

      Pieroni Rebecca Iis Varano - Antinori ( Camerino, Marche )

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“Sottocorteccia" è un libro davvero accurato che tratta argomenti scientifici e interessanti, quasi come un diario di viaggio, che riassume tutte le tappe principali dei nostri due protagonisti, Pietro e Luigi. Questo testo ha come caratteristica la complessità, che è un invito alla ricerca, alla curiosità, in modo da creare una risposta articolata. La domanda con cui si apre il libro è: Cosa sono quelle macchioline color ruggine che spuntano qua e là nel bosco di abeti? Per prima ipotesi si direbbe che si tratta del bostrico, uno stillicidio piccolo che agisce lentamente ma in modo distruttivo, uccidendo l’albero. Sarebbe semplice dare la colpa a questo animaletto, per poter chiudere subito la questione. Ma il discorso è più complesso, infatti i due ricercatori ampliano le loro vedute considerando colpevoli i cambiamenti climatici, che favoriscono l’avanzamento degli insetti mangiatori d’alberi. Non è la prima volta che ci troviamo davanti a una situazione drammatica di questo tipo, infatti il 29 ottobre del 2018, ci fu una gigantesca tempesta, chiamata anche la notte di Vaia. Anche questa sarà causata dall’incremento del riscaldamento climatico? Siamo arrivati a una vera e propria crisi climatica, che per quanto riguarda gli alberi li indebolisce tra tempeste, siccità, temperature forti…
Si tratta di un libro formativo, perché solo aumentando la consapevolezza delle persone si potrà creare empatia verso il nostro pianeta e cercare di salvarlo e così salvare noi stessi. Tutti questi avvenimenti sono come tanti campanelli d’allarme, degli avvertimenti, in modo da porre interrogativi nelle persone e portarle a riflettere sul nostro futuro e sul futuro della nostra casa. Dobbiamo essere più curiosi, proprio come Pietro che dopo aver guardato il panorama da casa sua, si incuriosisce, si pone delle domande, guarda documentari, cerca risposte… Solo in questo modo potremo davvero fare la differenza, ponendo la nostra curiosità su argomenti così importanti, andando fino in fondo per comprendere i problemi della nostra società e trovare soluzioni. Dobbiamo avere cura del nostro bosco, un luogo così suggestivo, affascinante, carico di stimoli e sfaccettature. Il bosco ci ha da sempre accompagnati durante la nostra infanzia, infatti è il teatro di innumerevoli storie, pieno di magia e avventura. Forse per questo quando ci avventuriamo in esso lo guardiamo con occhi incantati, è un luogo dove l’immaginazione prende vita. Come il bosco, anche gli abeti si inseriscono nelle nostre vite, anche se non ce ne rendiamo conto. L’uomo fa mille usi dell’abete, addirittura viene usato per le casse armoniche e non possiamo non ricordare il grande Stradivari che frequentava quei luoghi per scegliere gli abeti migliori da cui ricavare il legno per i suoi famosi violini, magari avrà trovato pace e ispirazione da quei boschi. Sicuramente è una grande sfida fare qualcosa di concreto per salvare i nostri boschi, come sottolinea anche il libro, richiede tempo, energia e molte scelte difficili. Possiamo vincere questa sfida ristabilendo un dialogo aperto basato sulla scienza, sulle esperienze, sugli studi, bisogna fare dibattiti istruttivi per arrivare a delle soluzioni valide. La cosa di cui non possiamo fare a meno è avere cura, attenzione dei nostri boschi, della nostra casa, del nostro pianeta ed è proprio questo quello che ci rimane dopo aver letto questo straordinario libro.

      Bellusci Alessandro Liceo Massimo D' Azeglio ( Torino, Piemonte )

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"Sottocorteccia – Un viaggio tra i boschi che cambiano" è un libro difficile da definire. Non è un saggio e non è una cronaca. Non è un manuale di storia naturale e non vuole vaticinare il futuro. Non è un romanzo, e non è nemmeno un reportage. È un po’ tutte queste cose insieme e allo stesso tempo nessuna. Pietro Lacasella – antropologo e scrittore appassionato di montagna – e Luigi Torreggiani – giornalista e dottore forestale – hanno costruito un libro sapientissimo, con maestria artigianale. I due giovani scrittori (dei quali nessuno è un entomologo!) hanno deciso di seguire in un viaggio coinvolgente le vicende di un insettino quasi invisibile – Ips typographus, per gli amici “bostrico”, un coleottero che causa una malattia nel peccio – e di raccogliere i loro appunti e le loro pagine di diario all’interno di un’architettura organica e coerente. Presto ci si accorge che si tratta di un libro ben più che importante. Si tratta di una bussola fondamentale per orientarci nella nostra società sempre più complessa, nella quale fermarsi a riflettere sui problemi che la realtà ci pone davanti, sulle loro origini, sulle loro implicazioni e sulle loro connessioni con altri fattori di problematicità, sembra sempre di più uno spreco di tempo e sempre di meno un’opportunità. "Sottocorteccia" sembra accogliere l'insegnamento che Leibnitz ha affidato ad alcune delle pagine più belle della "Monadologia": anche un piccolo scolitide può "racchiudere" il mondo intero. Ma soprattutto, è uno strumento che cambia la nostra prospettiva sulla realtà che ci circonda: attraverso i boschi, che ci sembrano vergini e intatti ornamenti dei paesaggi alpini della nostra penisola, e che sono invece un elemento sostanzialmente antropico che genera servizi di cui tutti – spesso inconsapevolmente – usufruiamo tutti i giorni, i due autori ci aiutano a capire come la distinzione tradizionale tra discipline “umanistiche” e discipline “scientifiche” sia ormai definitivamente superata. Sotto lo sguardo attento di Mario Rigoni Stern, invisibile e impalpabile ma costante terzo protagonista del libro, Torreggiani e Lacasella ci mostrano con delle pagine drammatiche ma al contempo precise, acute, pungenti, ironiche, che di fronte al disastro climatico non ci sono soluzioni semplici, né modi semplici di raggiungere soluzioni complesse. Solamente incrociando le competenze di esperti delle più disparate discipline sarà possibile ridurre quanto più possibile i danni. Rispetto a questo contenuto così ricco e indispensabile, lo stile, forse troppo piano, banale e poco personalizzato (rispetto ai due autori), lascia l’amaro in bocca.

      Rignanese Caterina Liceo Classico E Linguistico " V. Gioberti " ( Torino, Piemonte )

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“Ci vuole cura”. Una cura richiesta da innumerevoli allarmi che il pianeta ci sta inviando, urlando disperatamente in cerca di un aiuto che noi continuiamo a negargli. Questo è il messaggio di “Sottocorteccia: un viaggio tra i boschi che cambiano”, un libro-diario pubblicato nel 2024, scritto da Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani.
Il libro racconta del viaggio degli autori attraverso le Alpi per studiare il bostrico - Ips typographus: un insetto che abita i boschi. Pur essendo sempre stato un personaggio della storia italiana il bostrico si guadagna un ruolo da protagonista il 29 ottobre 2018 dopo la notte della tempesta di Vaia, un insieme di violente calamità meteorologiche. Questo piccolo coleottero infatti attacca gli abeti rossi portandoli alla morte, gli alberi non reagiscono passivamente a questi attacchi e si difendono. Tuttavia, a causa della tempesta e dei cambiamenti climatici che hanno indebolito la flora, è diventato sempre più difficile per gli alberi prevaricare sul bostrico. Il libro narra lo studio che viene fatto su questo ospite, la reazione degli studiosi e delle persone che abitano i luoghi di dominio di quest'insetto e la completa ignoranza che hanno coloro non direttamente coinvolti.
Cambiamenti climatici, ecologia, responsabilità e impegno. Questi sono i temi trattati. Non sono temi semplici eppure leggendo ci si ritrova a riflettere; questo perché - come viene detto nel libro - “l’occhio vede ciò che conosce” e questo è proprio il ruolo di Sottocorteccia: far conoscere a noi che non viviamo nei boschi, a noi che non vediamo i danni causati dalla presenza di questo insetto, cosa stia succedendo e perché dobbiamo esserne consapevoli. Questa non è una storia qualsiasi ma è la nostra, una storia che ha dimostrato la stoltezza umana nel pensare di poter fare senza doversi preoccupare delle conseguenze, conseguenze che si ripercuotono sui boschi, territorio ormai ignorato in quest’epoca caratterizzata da città e tecnologia. La situazione non è irrecuperabile, i boschi sono ancora vivi e continuano a combattere; tuttavia non sarà semplice risolverla perchè il colpevole non è questo strano insetto che alcuni affermano provenga da luoghi arcani pur essendo autoctono. I colpevoli siamo noi, noi, la nostra storia e il nostro stile di vita che ha sconvolto l’ecosistema. E per migliorare la situazione dovremo avere il coraggio di ammettere che stiamo sbagliando e che la nostra abilità e la nostra intelligenza che ci hanno portato al progresso non sono nient’altro che arroganza, un'arroganza che si propaga nelle radici e nei tronchi, che penetra e interrompe ciò che porta vita e deteriora la nostra esistenza con lentezza incessantemente.
Per questi motivi bisogna leggere questo libro e poi rileggerlo di nuovo e non dimenticarlo, perchè nella sua storia è raccontata la nostra che certamente è caratterizzata da errori e tentativi ma sicuramente non è finita.

      Sacco Giulia Liceo Scientifico Convitto Carlo Alberto ( Novara, Piemonte )

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“Sottocorteccia: Un viaggio tra i boschi che cambiano”
Un cammino tra natura, conoscenza e umiltà

La bellezza di questo libro sta nel fatto che pensi di avere le risposte, di sapere dove si trova l'errore e di poterlo correggere.
E invece! Ogni pagina offre una prospettiva aperta, priva di presunzione, caratterizzata da curiosità e umiltà. Attraverso stili e caratteri diversi e affascinanti, veniamo catapultati in un mondo sconosciuto, dove dobbiamo reimparare a studiare, a scoprire, a essere umili e ad apprendere da chi guarda in profondità, senza fermarsi alla superficie.
Questo saggio non è solo un resoconto di ciò che sta accadendo ai boschi del Nord-Est, devastati prima dalla tempesta Vaia e poi dall'invasione del bostrico tipografo, ma è anche un invito ad abbracciare la complessità del mondo e dei problemi ambientali, per i quali non esistono soluzioni facili.

La narrazione, che si muove tra il racconto personale e l'analisi scientifica, consente di comprendere la profonda connessione tra ecosistema, crisi climatica e intervento umano.
Inoltre aiuta a capire la grave situazione attuale della forests alpine italiane e in generale europee.

“Sottocorteccia” non fornisce risposte preconfezionate, ma invita a riflettere, a riconsiderare le proprie certezze e ad ascoltare con occhi nuovi.

È una lettura affascinante, che non solo illumina la trasformazione delle foreste alpine, ma stimola anche una riflessione più ampia sul nostro rapporto con la natura e sul modo in cui scegliamo di osservarla e comprenderla.
Linguaggio semplice e la differenza dei punti di vista degli autori danno una visione completa.

Il libro mi ha rapita fin dalla prima pagina, non è sono un libro ma è il punto di partenza per un cambio di rotta. Noi che usiamo il bosco in maniera esterna abbiamo il dovere si leggere quest’opera, a mio parere molto interessante.

Lo consiglieri vivamente a tutti.

Libro che non lascia indifferenti scuote ispira. Non si limita a raccontare un cambiamento, ma spinge chi legge ad essere una parte attiva nelle varie riflessioni e nell’azione.
La natura non è su uno scenario ma un organismo vivo con cui dobbiamo imparare a convivere e dialogare soprattutto a rispettare.

Per di più leggere questo libro significa accettare di non avere tutte le risposte e di comprendere che è nella complessità che si nasconde la vera bellezza della natura

      Calia Francesco Liceo Cagnazzi ( Altamura, Puglia Nord )

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TITOLO:SOTTOCORTECCIA,UN
VIAGGIO TRA I BOSCHI CHE CAMBIANO

AUTORE:PIERO LACASELLA E LUIGI TORREGGIANI
ANNO:2024
CASA EDITRICE:PEOPLE/STORIE
GENERE:SCIENZE
INTRODUZIONE
Questo libro esplora il cambiamento delle foreste,analizzando il rapporto tra uomo e natura,in un mondo in continua trasformazione.
RIASSUNTO
Gli autori Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani,narrano i loro diversi punti di vista sul viaggio svolto sulle alpi del Nord-Est,alla ricerca di quello che può essere inteso come il futuro rapporto della vita di uomini, foreste e insetti,nonostante le avversità dei cambiamenti climatici attuali.Il libro narra la vicenda di un evento atmosferico avvenuto nell'autunno del 2018,conosciuta come “tempesta Vaia”,che, oltre ad abbattere migliaia di alberi,ha favorito le condizioni di diffusione di un insetto chiamato “bostrico tipografo”,particolarmente insidioso.La diffusione di questo insetto è stata facilitata dallo stress subito dagli alberi durante la tempesta,nonché dall'avanzamento del riscaldamento globale,che sta modificando gli habitat naturali e accelerando i fenomeni di infestazione.Il libro, attraverso un linguaggio accessibile ma scientificamente rigoroso, svela le dinamiche invisibili che regolano la vita delle foreste:dalle interazioni tra piante e animali all'impatto dei parassiti fino alla gestione sostenibile del legno.I due autori esplorano il processo di rigenerazione naturale delle foreste e la gestione delle aree abbandonate, che rappresentano opportunità di recupero e biodiversità ed una corretta gestione dell'utilizzo degli alberi, a differenza dello sfruttamento smisurato avvenuto in passato.Con questo libro, la foresta viene descritta non solo come un luogo fisico, ma anche come un vero e proprio sistema vivo e interconnesso, dove le connessioni tra gli alberi, gli esseri viventi e l’ambiente circostante sono cruciali per la sopravvivenza e la salute dell'ecosistema. È sotto la corteccia, tra le radici profonde, che si nasconde il vero cuore del bosco, un mondo di scambi e trasformazioni che merita di essere raccontato e compreso in tutte le sue sfumature. Il libro diventa così non solo una testimonianza della fragilità e della forza delle foreste, ma anche un richiamo urgente a comprendere la nostra responsabilità nel mantenere intatti questi preziosi ecosistemi per le generazioni future.




      Caruso Vincenzo Andrea Liceo Scientifico Statale V. Vecchi ( Trani, Puglia Nord )

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Montagne e foreste sono spesso considerate da noi popolo cittadino solo un lontano spazio dove passeggiare spensierati in un rapido momento di stop, per poi dimenticarci di loro, quei luoghi che, forse in troppi, ci hanno accolto; tendiamo a trascurarne la vita, lo sviluppo, e non ci preoccupiamo neanche di fronte ad una minaccia che, lentamente e anche un po’ per colpa nostra, li sta distruggendo. “Sottocorteccia - un viaggio tra i boschi che cambiano” è una critica aperta alla società rurale montana che, partendo da una piaga come l’epidemia di bostrico tuttora presente tra le foreste alpine, analizza puntualmente il rapporto tra abitanti, stato, economia e foresta con il fine di sensibilizzare i lettori sulla salvaguardia del patrimonio boschivo italiano e sulla loro relazione con tale ambiente. Il viaggio verso questa progressiva scoperta è guidato da Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, che accompagnano il lettore illustrandogli in modo curioso e lineare l’intero processo di apprendimento, il quale ha coinvolto gli stessi autori all’interno del saggio, riguardo il bostrico, le caratteristiche e la storia della foresta alpina. I due scrittori inoltre arricchiscono il testo con influenze personali derivate dai diversi ambiti professionali a cui appartengono. Pietro Lacasella, con un tono umanistico derivato dai suoi studi di antropologia, riflette sulle interazioni avute con la gente del posto e sulle proprie ricerche, analizzando figure come il Paron, un vecchio montanaro rappresentante l'opinione popolare dei villaggi montani. Luigi Torreggiani, dottore in scienze forestali, adotta invece uno stile più professionale e tecnico, arricchendo il testo con aneddoti, commenti e vere e proprie lezioni all’amico Pietro sui temi specifici trattati.
Il susseguirsi di queste due influenze, che si distaccano dal tema principale, il bostrico, rendono la lettura molto più interessante poiché portano il lettore ad interrogarsi su temi più ampi e personali: qual è la mia relazione con la natura? Ho fatto mai caso all’impegno e alla dedizione che serve per mantenerla? In un epoca in cui la vita in montagna rimane viva solo come accenno di una antica tradizione e prosperità, leggere questo libro è un ritorno alle origini, una marcia indietro che descrive e insegna ciò che è stato ormai abbandonato: la cura delle risorse naturali e dell’ambiente. Punto focale della sua critica è la denuncia verso la rinuncia alla complessità: i brevi articoli notiziari o i rapidi video informativi, di facile comprensione e sempre più in voga nella frenetica contemporaneità, diffondono nell’opinione pubblica la visione semplicistica del mondo che ci circonda. La percezione del giusto e dello sbagliato come unici parametri di una scelta che riguarda tutti permettono solo un esame superficiale, ma non un’indagine completa e consapevole sulle caratteristiche dell’argomento, come invece viene fatto tra i capitoli del saggio in analisi.
Nonostante un obiettivo dalle così ampie vedute, è giusto non ritenere il libro adatto ad essere letto da chiunque, poiché, proprio a causa della sua intrinseca complessità, risulterebbe ripetitivo e poco interessante per qualcuno che non ha particolare interesse nell’approfondimento dei temi trattati.

      Gerardi Marika Liceo Cagnazzi ( Altamura, Puglia Nord )

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asimov

Leggere Sottocorteccia è stato un viaggio all’interno delle foreste alpine, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche umano. Il libro nasce come una riflessione sugli effetti devastanti della tempesta Vaia, che nel 2018 ha abbattuto milioni di alberi nel Nord-Est Italia, ma si spinge oltre, raccontando il dramma successivo: la diffusione incontrollata del bostrico tipografo, un piccolo coleottero che attacca gli abeti rossi già indeboliti. Questa catena di eventi è un simbolo potente delle trasformazioni che il cambiamento climatico sta portando nei nostri ecosistemi.

Gli autori, Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, adottano una doppia prospettiva che arricchisce il racconto: da un lato, c’è un approccio antropologico, che esplora il rapporto millenario tra l’uomo e la foresta; dall’altro, c’è un’analisi scientifica puntuale e ben documentata. Questa combinazione rende il libro molto interessante, perché permette di comprendere la situazione attuale delle foreste alpine non solo come un fenomeno naturale, ma anche come il risultato di decisioni umane, di pratiche economiche e di cambiamenti climatici globali.

Pur trattando argomenti complessi, la scrittura è chiara, scorrevole e quasi evocativa. Gli autori non si limitano a riportare dati e analisi, ma accompagnano il lettore in un vero e proprio viaggio tra i boschi che cambiano, con descrizioni dettagliate e riflessioni che fanno emergere il fascino e la fragilità di questi ecosistemi.

Un altro punto di forza del libro è il suo messaggio: Sottocorteccia non si limita a descrivere un problema ambientale, ma invita il lettore a riflettere su come ci rapportiamo alla natura e su quanto sia importante proteggerla. Nonostante il tono non sia mai catastrofico, il libro lascia un senso di urgenza: le foreste stanno cambiando rapidamente e il modo in cui decideremo di gestirle nei prossimi anni sarà cruciale per il loro futuro. Gli autori sottolineano come sia necessario abbandonare la visione romantica della foresta come luogo immutabile e accettare invece che è un ecosistema in continua evoluzione, che ha bisogno di interventi consapevoli e responsabili.

Sottocorteccia è un libro che consiglio vivamente, soprattutto a chi è interessato alla natura, all’ecologia e ai cambiamenti climatici. È una lettura che arricchisce, capace di farci vedere le foreste con occhi diversi e di farci riflettere sul nostro ruolo nel loro futuro.

      Illuzzi Ilaria Liceo Scientifico Statale " A. Scacchi " ( Bari, Puglia Nord )

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Il Saggio Sottocorteccia di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani si distingue per il perfetto equilibrio tra divulgazione scientifica, esperienza sul campo e sensibilità narrativa. Più che descrivere lo stato attuale dei boschi italiani (e non solo), il libro racconta la loro storia e prospettive future, evidenziando il ruolo cruciale delle foreste in un’epoca di mutamenti climatici e sociali. Fin dalle prime pagine emerge la volontà di dare voce alla natura, invitando il lettore a scoprire ciò che accade “sotto la corteccia”: un mondo invisibile, ma essenziale per il benessere degli interi ecosistemi.
La prefazione di Marco Albino Ferrari introduce il tema con chiarezza, posizionando il saggio non semplicemente come un testo di botanica o ecologia, bensì come un viaggio multidimensionale dove la storia naturale si intreccia con quella umana. Gli autori illustrano come i cambiamenti climatici, l’abbandono delle aree rurali e l’espansione urbanistica abbiano influenzato la crescita e la salute delle foreste, sottolineando l’importanza di una gestione sostenibile per rafforzarne la resilienza.
Un punto di forza del libro è la descrizione dei complessi intrecci sotterranei: funghi e radici si scambiano nutrienti in una rete che trasforma il bosco in un organismo interdipendente. Così, la “voce” della natura diventa udibile, invitando il lettore a riflettere sull’impatto delle proprie azioni sull’equilibrio ecologico.
Sul piano narrativo, Lacasella e Torreggiani coniugano la componente divulgativa con esperienze personali ed escursioni in luoghi remoti, rendendo il testo avvincente anche per chi non è esperto di ecologia. La riflessione sul cambiamento climatico, trattata senza toni allarmistici, evidenzia come le foreste siano sia vittime degli effetti ambientali sia strumenti fondamentali nella lotta contro il riscaldamento globale, grazie alla capacità di assorbire anidride carbonica e preservare la biodiversità.
Il linguaggio chiaro, accessibile e arricchito da una vena poetica permette a ogni lettore di apprezzare la bellezza e il valore dei boschi, intesi non solo come risorsa naturale, ma come patrimonio culturale ed emotivo. In sintesi, Sottocorteccia offre molteplici chiavi di lettura: saggio divulgativo, racconto di viaggio e invito alla responsabilità ambientale. È un percorso che unisce conoscenza e passione, ricordandoci quanto sia fondamentale ascoltare il silenzioso respiro della natura per poterla proteggere e custodire. Un libro consigliato a chi desidera riscoprire il valore dei boschi e comprendere la complessa rete di vita che pulsa sotto la corteccia.

      Sunassee Jevimi Liceo Scientifico Statale " A. Scacchi " ( Bari, Puglia Nord )

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“Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano” è un'opera che nasce dall'incontro tra l'antropologo Pietro Lacasella e il dottore forestale Luigi Torreggiani, entrambi preoccupati per le foreste alpine colpite dalla tempesta Vaia del 2018 e dalla successiva invasione del bostrico tipografo. Questo piccolo coleottero ha trovato un ambiente favorevole nello stress subito dagli abeti rossi, la specie predominante nei boschi alpini, aggravato dal cambiamento climatico in corso. Il libro si presenta come un diario di viaggio attraverso le Alpi, dove gli autori intrecciano le loro esperienze personali e professionali per offrire una duplice prospettiva: quella antropologica e quella scientifica. Questa combinazione consente di esplorare in profondità la complessità delle interazioni tra uomo, foreste e insetti, evidenziando le fragilità di un ecosistema minacciato. Attraverso interviste, dati e riflessioni, Lacasella e Torreggiani ci guidano in un percorso che va oltre la semplice analisi dei danni causati dal bostrico. Ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la natura, sulla gestione sostenibile delle risorse forestali e sulle sfide poste dalla crisi climatica. La loro amicizia e collaborazione emergono come un filo conduttore che arricchisce la narrazione, rendendo il racconto ancora più coinvolgente e umano. “Sottocorteccia” non è solo una cronaca di devastazione, ma un appello a riscoprire e valorizzare il legame profondo che ci unisce alle foreste, un tesoro spesso dimenticato del nostro Paese. È un invito a prendere coscienza delle trasformazioni in atto e a partecipare attivamente alla salvaguardia del nostro patrimonio naturale. La prefazione di Marco Albino Ferrari e la postfazione di Massimo Faccoli arricchiscono ulteriormente il volume, offrendo chiavi di lettura che ampliano la comprensione del fenomeno e delle sue implicazioni. In definitiva, “Sottocorteccia” è un libro che tocca corde profonde, spingendoci a guardare con occhi nuovi le foreste.

      Linciano Paola Andrea I.i.s.s " Enrico Fermi " Di Lecce ( Lecce, Puglia Sud )

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“Non riesco a separare gli alberi dagli uomini…Pur lasciando gli alberi dispersi tra i mille saperi che li riguardano, nel riflesso cangiante che questi frammenti di specchio mandano indietro, ci sono anche le sagome degli uomini”.
Pietro Lacasella avvia così il racconto “Sottocorteccia”.
Trovo che il problema più importante per uno scrittore, sia la frase che da inizio alla propria storia, e questa a me ha toccato nel profondo, e mi ha fatto capire sin da subito a cosa stavo andando incontro.
Così vi dico, immaginate l’uomo come uno dei tanti componenti del bosco, una sfaccettatura che porta con sé aspetti negativi e positivi, ma che ci fa capire come ogni cosa sia strettamente collegata.
Ed ora, immaginate l’uomo e l’albero come un singolo elemento, e cercate di ricreare quest’ultimo nella vostra mente come fonte di ispirazione per la creazione dell’essere umano.
Così durante la lettura, mi sono domandata, come potesse l'uomo, così simile alla parte più bella del mondo, essere allo stesso tempo così superfluo?
I due autori ci danno la possibilità di avere più punti di vista e ci fanno, in un certo senso, immedesimare negli alberi stessi, che sono stati privati della loro bellezza e della loro fonte di serenità e vita: quindi ci fanno riflettere sulle nostre stesse debolezze.
La Terra viene trattata come un qualcosa di sottovalutato e inferiore, i cui problemi, la maggior parte delle volte, vengono ignorati, o forse meglio dire, che siamo noi ad ignorarli .
Secondo studi scientifici, le foreste presenti a livello globale ricoprono circa il 31%, e stiamo parlando di ciò che rende luminoso il nostro pianeta, quella presenza di verde, quello stesso colore che noi maltrattiamo.
Il viaggio descritto e argomentato dall’antropologo e dal dottore forestale, non va ad approfondire solo le diverse problematiche delle montagne, delle foreste, insomma, dei luoghi che noi diciamo di conoscere, ma dei quali non sappiamo niente di concreto; il loro viaggio tratta anche come sono nate le complessità dell’ambiente, e cosa c’è dietro la mente umana.
“L’occhio vede ciò che conosce”.
L’uomo è fatto così, si spaventa delle novità…e a volte sono cose che lui stesso crea.
Ciò che ho letto, sono argomenti, che vengono trattati da anni essenzialmente (cambiamento climatico, il rapporto tra uomo e natura, gli ecosistemi, la necessità di trovare una soluzione). Sono temi che, dal punto di vista di cultura generale, io conosco, in modo molto generico e sicuramente anche superfluo; ciò che mi ha colpito maggiormente sono le argomentazioni, cosa che molti non apprezzano.
Un esempio? In 2 pagine, hanno dimostrato che il paesaggio che tanto amavano e che pareva intoccabile, stava iniziando ad assumere la paura e la tristezza del bostrico.
A distanza di circa 40 pagine, c’è stata l’accettazione e la malinconia, e la voglia di scoprire e trovare una soluzione.
In 300 pagine invece, mi hanno fatto comprendere che uomo, foreste e insetti, dipendono gli uni dagli altri, non sono classificabili come singoli elementi.
È quando vedi davanti a te il mondo marcire, che ti rendi conto di cosa significa apprezzare ciò che si ha, e non ciò che si vorrebbe avere, e i due autori sono riusciti a farmelo comprendere.
Non si parla di colpe, si parla di decisioni, si parla di decidere il modo per convivere.
C’è una grande differenza.
Dovendo dare un voto, direi 9 e consiglio questo libro a chi vorrebbero conoscere un po' di più l’essere umano come parte della natura, non come nemico.

      Mocavero Lavinia Istituto Istruzione Secondaria Superiore Salvatore Trinchese ( Martano, Puglia Sud )

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Sotto corteccia, scritto da Luigi Torreggiani e Pietro La Casella è un libro di carattere scientifico molto appassionante, capace di coinvolgere e incuriosire il lettore sul suo proseguimento. Il protagonista di questo racconto è il bostrico, un minuscolo coleottero, che scavando delle minuziose gallerie sotto le cortecce degli abeti rossi per esaudire le sue necessità riproduttive, interrompe il flusso vitale della linfa, portando la pianta a seccare. In questo modo il bostrico fa la sua parte nell’ecosistema, perché da un lato contribuisce alla selezione tra piante sane e malate, dall’altro funge da cibo per altri animali. I due autori ci rendono partecipi della loro esperienza, facendoci sentire i loro compagni di viaggio nell’itinerario tra le Alpi, mostrandoci quelli che sono gli effetti della crisi climatica. Dipingono con le parole il paesaggio devastato da Vaia, una tempesta che il 29 ottobre del 2018 ha abbattuto distese di foreste di abete rosso, provocando una grande ferita alle montagne italiane; in questa situazione il bostrico non influisce più positivamente sul bioma, perché in presenza di numerosi alberi abbattuti, si diffonde più rapidamente e in maniera esponenziale attaccando sempre di più anche gli alberi sani. Attraverso la lettura di questo libro riusciamo a capire il legame che c’è tra gli alberi e l’uomo, il ruolo che le foreste svolgono nella nostra vita e l’importanza di intervenire per proteggerle e salvaguardarle, infatti gli alberi oltre ad attirare turisti per la loro bellezza, svolgono un ruolo di protezione dei paesi montani, da valanghe e frane e contribuiscono positivamente all’economia del nostro paese grazie al legname. A caratterizzare il libro è l’alternanza dei due autori, Luigi e Pietro, che rende tutto più scorrevole ma soprattutto più interessante per chi legge, poiché si ha a che fare con differenti esperienze, punti di vista, sensazioni, pensieri, un diverso modo di porsi le domande e di agire. Mi piace la connessione che c’è tra di loro e il modo di scherzare che hanno, se pur lontani sono spesso in contatto e si confrontano sulle ricerche e sugli studi condotti e, una volta insieme intraprendono il viaggio tra le montagne e si comportano come se si conoscessero da sempre. Entrambi utilizzano una terminologia scientifica e sono molto precisi, nonostante questo, la loro narrazione risulta chiara e facilmente comprensibile anche per chi non ha esperienza in campo scientifico. Luigi analizza il problema nei minimi dettagli, si sofferma su tutto ma lo fa sempre in maniera discorsiva, fa riferimenti ad altri studiosi e alle loro ricerche ed evoca in numerose occasioni il problema del cambiamento climatico che ha contribuito in modo sostanziale alla diffusione del bostrico; Pietro invece è più narrativo, le sue descrizioni sembrano delle cartoline e, inoltre non mancano riferimenti ai suoi sentimenti e alle sue sensazioni. Una buona parte del libro è dedicata al viaggio dei due autori lungo il paesaggio devastato da Vaia, attraversano il Trentino e giungono nel Friuli; anche in questo caso, descrivono in modo dettagliato come si presentano gli abeti rossi colpiti dal bostrico, senza tralasciare alcun particolare. Ogni pagina del libro è un invito alla riflessione sul valore che le foreste hanno nella vita di ognuno di noi e sulla responsabilità che l’uomo ha della loro salute e della loro sopravvivenza.

      Vallo Miro Liceo Scientifico E Linguistico " G.c. Vanini " ( Casarano, Puglia Sud )

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SOTTOCORTECCIA di Lacasella - Torreggiani, ed. People 2024

Sottocorteccia è un’inchiesta che si costruisce strada facendo per risolvere un problema apparentemente irrisolvibile: nel 2018 la TEMPESTA VAIA ha tragicamente distrutto ettari ed ettari di bosco sulle Alpi italiane del Nord-Est, ma non è da quell’evento che i due autori partono per la loro ricerca bensì da un nemico meno appariscente, il COLEOTTERO BOSTRICO TIPOGRAFO. A causa dei suoi attacchi sulle piante superstiti ormai indebolite, si assiste al disseccamento progressivo di intere porzioni di bosco, non più verde intenso ma punteggiato di macchie rossastre e grigie; i due autori, Pietro Lacasella (antropologo) e Luigi Torreggiani (dottore forestale), unendo le loro competenze ricostruiscono la storia dei luoghi e trovano alcune risposte.
Il racconto ha il ritmo di un diario, è ricco di riflessioni, dubbi e ripensamenti; così, quello che a una prima indagine poteva sembrare il danno prodotto dalla MONOCOLTURA (l’abete rosso è in assoluto la specie più presente sulle Alpi del nordest) si rivela un problema molto più complesso che coinvolge il passato tanto quanto il presente. È vero che la monospecie e la coetaneità sono elementi di rischio e di fragilità ma gli autori riportano alcuni esempi illuminanti, dai Romani all’Appennino dei monaci benedettini e camaldolesi, fino a Venezia la Serenissima: tutti casi di monocolture in cui vengono però adottati sistemi “sostenibili” validi ancora oggi (pianificazione, taglio razionale degli alberi e quindi conservazione delle foreste). Un po’ diverso il caso delle Alpi orientali, dove l’Impero austriaco opera uno sfruttamento selvaggio per circa un secolo, con interi versanti totalmente denudati a fronte di enormi guadagni; solo dopo una disastrosa alluvione nel 1882 avviene il cambio di rotta con un’imponente opera di rimboschimento a scopi protettivi, produttivi (ecco perché l’abete rosso) ma anche di intervento sociale, con lo scopo di dare lavoro e limitare l’emigrazione, creando un’economia che oggi è in gran parte scomparsa.
Eccoci dunque alla seconda drammatica risposta al problema: l’abbandono, lo SPOPOLAMENTO, la chiusura delle tante piccole segherie e la debolezza delle filiere nazionali del legno, incapaci di competere con le grandi aziende austriache e tedesche. La montagna rimane ormai solo una meta turistica mordi-e-fuggi in cui, per compensare la mancanza di neve dovuta al cambiamento climatico, si produce neve artificiale con un enorme consumo di energia che, in pratica, alimenta lo stesso cambiamento climatico.
Tornando al bostrico, il coleottero è sempre stato presente nei boschi alpini, svolgendo come ogni organismo il suo compito all’interno di un ecosistema; ciò che gli ha impedito di moltiplicarsi a livello epidemico sono stati finora i suoi antagonisti naturali (insetti, funghi, uccelli, batteri). Il RISCALDAMENTO CLIMATICO unito alla semplificazione degli ecosistemi ha esteso il suo raggio d’azione e ne ha raddoppiato il ciclo riproduttivo.
Leggendo questo libro è stato inevitabile fare un confronto con il nostro Salento: anche qui la monocoltura degli ulivi, la xylella, l’assalto alle coste da parte del turismo estivo…
I disastri di Vaia e del bostrico sono un’opportunità per la biodiversità perché rimescolano le carte: occorre ricucire la relazione tra esseri umani e risorse naturali per ritrovare un equilibrio, fondato sulla consapevolezza del valore di un territorio da conservare e da gestire con cura.

      Genna Riccardo Michele Giua ( Cagliari, Sardegna )

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Il libro sottocorteccia: un viaggio tra i boschi che cambiano è molto più di un’esplorazione delle foreste italiane: è un cammino intimo e collettivo attraverso i cambiamenti che modellano i paesaggi naturali e, quindi, la nostra percezione del rapporto tra uomo e natura. Gli autori invitano il lettore a immergersi in un mondo fatto di corteccia, radici e storia, dove il tempo naturale si intreccia con quello dell’uomo e con le sfide poste dalla crisi climatica.
Un elemento fondamentale che emerge dal libro è la capacità degli autori di tradurre concetti complessi in narrazioni fluide e accessibili. Termini tecnici e nozioni legate alla gestione forestale o ai cambiamenti ambientali si mescolano armoniosamente con un linguaggio chiaro, senza ostentazioni. Il libro riesce a parlare a lettori di diversa provenienza, creando un ponte tra scienza, cultura e poesia. La scelta di utilizzare immagini precise e spiegazioni dettagliate non è mai superflua, anzi permette di immergersi pienamente nel cuore della narrazione, rendendola tanto educativa quanto piacevole.
Ciò che rende il libro unico nel suo genere è la sua capacità di coinvolgere profondamente chi legge. Il libro trascina il lettore in un viaggio immersivo all’interno dei boschi italiani, restituendogli non solo descrizioni minuziose, ma anche emozioni vibranti. Attraverso racconti che rievocano eventi come la distruttiva tempesta Vaia o descrizioni della vita quotidiana nei piccoli borghi montani, il lettore è spinto a vivere i boschi come luoghi di memoria e di speranza. Questo abbinamento tra scienza e sentimento è uno dei grandi successi degli autori, che sanno unire l’obiettività della narrazione con un coinvolgimento personale autentico.
Le tematiche affrontate nel libro sono oggi di straordinaria rilevanza. I boschi sono al centro di dinamiche cruciali che riguardano il cambiamento climatico, la biodiversità e la sostenibilità ambientale. Attraverso un’analisi attenta e documentata, il testo non solo registra i segnali della crisi in atto, ma solleva domande urgenti sul futuro del nostro pianeta. Il richiamo all’equilibrio tra uomo e natura si traduce in un chiaro avvertimento e suggerimento di assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti di ciò che ci circonda, evitando approcci superficiali o troppo sfruttatori.
Dal punto di vista dell’approccio, spicca per la capacità di andare oltre la classica divulgazione ambientale. L’opera si legge come un’esperienza narrativa che mescola rigore scientifico e osservazioni personali, frammenti storici e attualità, emozioni e denuncia. Gli autori, lontani dal proporre soluzioni semplicistiche o moralistiche, offrono un’analisi a più livelli, in cui i boschi diventano non solo scenario, ma anche protagonisti della storia. A rendere il testo davvero originale è anche la sua struttura polifonica: oltre alle riflessioni degli autori, vi trovano spazio le voci degli abitanti, degli operatori forestali e delle comunità che vivono e lavorano accanto alle foreste.
Direi, quindi, in conclusione, che: Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano è un’opera che intreccia bellezza e consapevolezza tramite uno sguardo intenso e un linguaggio empatico, questo libro è un’esperienza imprescindibile per chiunque voglia comprendere non solo il valore dei boschi, ma anche il rapporto tra la nostra vita e quella della natura.

      Peddis Andrea Liceo Classico E Scientifico Euclide ( Cagliari, Sardegna )

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Nell’ottobre del 2018 la tempesta Vaia colpì i boschi alpini del nord Italia, distruggendo 42.500 ettari di foresta. A seguito della tempesta, in quelli stessi boschi, composti prevalentemente da abete rosso, si è fatta avanti una nuova minaccia, il bostrico tipografo, un piccolo coleottero che attacca esclusivamente gli abeti rossi e che ha portato alla distruzione di una fetta di bosco ormai equiparabile a quella distrutta da Vaia. È proprio osservando il mutamento, dovuto all’azione del bostrico, dei boschi che conosce sin da bambino che Pietro Lacasella, antropologo e scrittore, decide di indagare su questo piccolo insetto e sulle conseguenze che la sua azione sta avendo sui boschi alpini. Durante questa sua ricerca entra in contatto con Luigi Torregiani, dottore forestale. Insieme i due scrivono Sottocorteccia, saggio che, a partire dalla crisi boschiva attuale, dovuta a Vaia e al bostrico, offre poi un approfondito resoconto sulla realtà della montagna Alpina, spaziando da temi strettamente tecnici e legati alle scienze forestali e boschive a temi legati invece alla realtà umana e antropologica della montagna. Nel cercare risposte alle problematiche posto dal coleottero i due si scontrano presto con la complessità della gestione boschiva. Il bosco è un organismo vivo, la cui vita è regolata sia dai rapporti tra uomo e natura sia dai rapporti tra gli interessi delle diverse comunità umane. La crisi del coleottero è riconducibile a errori umani nella gestione boschiva, che però è necessario contestualizzare nel periodo storico in cui sono stati presi. I due autori sul finale sottolineano come, sia per sconfiggere la crisi attuale che per scongiurare crisi future, sia necessario avere cura del bosco e della montagna, non solo dal punto di vista naturalistico ma anche umana, inquanto la natura ha bisogno dell’uomo proprio come l’uomo ha bisogno di essa. I due autori, con una narrazione avvincente, riescono a presentare le problematiche della montagna, a narrarne la storia, ma anche a presentare una soluzione, che parte dalla sensibilizzazione sulle problematiche di quest’ultima, e di cui questo libro è un primo tassello.

      Piga Sara Liceo Scientifico A.pacinotti ( Cagliari, Sardegna )

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Il bosco è nell’immaginario collettivo un luogo legato al mondo delle fiabe, soffuso di mistero, in cui silenzi e suoni caratteristici si alternano attirando o respingendo chi vi si avventura. Il bosco è il simbolo stesso della natura che si contrappone allo spazio antropico, una dimensione in cui rifugiarsi per scappare dallo stress della vita urbana, divenendo così un ambiente di vacanze e libertà. Ma questa visione è falsata da una dicotomia che considera le foreste come qualcosa di separato, staccato, di “altro dal nostro mondo” e invece il bosco è parte integrante della nostra vita, non solo per chi in montagna e nella foresta ci lavora e vive, ma proprio di tutti, perché alberi e uomini sono intimamente connessi. Il bosco è fondamentale per il legname che fornisce, per l’acqua potabile, per la protezione idrogeologica eppure, nonostante in Italia ricopra un terzo dell’intero territorio, rimane per molti l’eterno dimenticato e incompreso. Il libro “Sottocorteccia “di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani è come il diario di bordo di un viaggio tra i boschi, fatto da due amanti della montagna e degli alberi che hanno deciso di affrontare il dramma dell’epidemia di bostrico, un insetto grande come un chicco di riso capace di abbattere il gigante della foresta: l’abete rosso. Eppure non si tratta di un libro che analizza il problema solo scientificamente, è piuttosto un’indagine scientifico umanistica che ci invita ad osservare la questione a trecentosessanta gradi nella sua complessità. L’idea di complessità è il filo rosso che collega tutti gli aspetti messi in luce dagli autori, dalle cause storiche al danno economico e ambientale, in un’analisi del mutamento climatico che indebolisce le piante e le rende suscettibili agli attacchi esterni. Il bostrico è sia causa che sintomo del problema, perché questo insetto c’è sempre stato e ha sempre svolto un ruolo fondamentale per la naturale rigenerazione del bosco. Il suo dilagare ora dimostra solo che l’equilibrio si è rotto. Il 29 Ottobre del 2018 la terribile tempesta Vaia ha distrutto ben quarantamila ettari di foreste innescando la miccia dell’epidemia di bostrico, perché l’ips typographus (questo è il nome scientifico) attacca alberi deboli o malati. Di fronte a queste due sciagure ci si è trovati totalmente impreparati, eppure sono campanelli d’allarme che suonano forte. Il cambiamento climatico porterà sempre più spesso situazioni di crisi ed è ora di farsi trovare preparati ad affrontare le conseguenze di questi avvenimenti non più eccezionali. Questo libro ci chiede di acquisire consapevolezza dei valori e dei servizi di territori semi-naturali da gestire con cura, perché una gestione accurata del patrimonio boschivo rappresenta un beneficio sia per la società che per il bosco stesso. Occorre contrastare l’abbandono delle montagne, che sono fonte di lavoro, occorre un’etica civile che ci aiuti a capire che tipo di boschi vogliamo per il futuro.

      Peirano Luca Istituto Di Istruzione Secondaria Superiore Galileo Galilei ( Bolzano, Trentino-alto Adige )

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Recensione di «Sottocorteccia. Un viaggio nei boschi che cambiano» di Luigi Torreggiani & Pietro Lacasella

«Sottocorteccia. Un viaggio nei boschi che cambiano» è un libro scritto da Luigi Torreggiani e Pietro Lacasella che ci porta al centro delle foreste, esplorando il loro ruolo fondamentale. Con uno stile poetico e riflessivo, gli autori raccontano la bellezza dei boschi, invitandoci a ritrovare il legame tra l’uomo e la natura che abbiamo perso nel tempo. Questo libro non è solo un viaggio fisico nei boschi, ma anche un'esperienza emotiva e soprattutto una scoperta scientifica.
Il libro utilizza un linguaggio semplice e diretto, adatto anche a chi non ha approfondite conoscenze scientifiche su questo argomento. Le descrizioni poetiche, come quando si parla del «sussurro delle foglie che racconta storie antiche», aiutano il lettore a immergersi nell’atmosfera. Anche i temi più complicati, come il riscaldamento globale o il ciclo vitale degli alberi, sono spiegati con semplici esempi facili da capire. Ad esempio, viene raccontato come un albero colpito da una tempesta non muoia subito, ma si rigeneri lentamente grazie alle sue radici. Questo aiuta a comprendere l’incredibile resilienza della natura.
Il libro è ben documentato e ricco di interessanti informazioni. Gli autori si basano su studi recenti per parlare di fenomeni come l’assorbimento della CO2 da parte dei boschi o l’importanza della biodiversità per mantenere l’equilibrio negli ecosistemi. Anche se alcuni concetti vengono semplificati, il testo riesce a mantenere un buon equilibrio tra rigore scientifico e semplicità, rendendolo adatto ad un numero più ampio di persone.
«Sottocorteccia» è un libro che sa catturare l’attenzione del lettore, mescolando scienza e poesia. Un momento che mi ha colpito molto è quando viene descritto il bosco di notte, con i suoi suoni e le sue ombre che creano un’atmosfera quasi magica. Questi dettagli rendono la lettura coinvolgente e spingono a voler scoprire sempre di più. Inoltre, il libro ci porta a riflettere sul nostro ruolo: siamo solo visitatori o dobbiamo diventare custodi dei boschi? A mio parere questi interrogativi lo rendono più di un semplice libro divulgativo.
Uno dei punti di forza di «Sottocorteccia» è la sua capacità di sensibilizzare il lettore sulla bellezza e la fragilità dei boschi. Gli autori usano immagini evocative e racconti personali per trasmettere un messaggio importante: i boschi non sono solo luoghi belli da vedere, ma ecosistemi fondamentali che dobbiamo rispettare e proteggere.
Se c’è un aspetto migliorabile, sarebbe l’aggiunta di immagini o mappe, che avrebbero reso l’esperienza di lettura ancora più coinvolgente. Tuttavia, il libro soddisfa pienamente le aspettative, offrendo spunti di riflessione e portando a vivere i boschi con maggiore consapevolezza.

      Tonini Sara Istituto Di Istruzione " La Rosa Bianca " ( Cavalese, Trentino-alto Adige )

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Quando pensiamo al bosco, nella nostra mente si crea l'immagine di un’idilliaca distesa di verde incontaminata, rifugio per molti animali e insetti. Tuttavia, questa visione ideale di bosco sta cambiando proprio a causa di uno di questi ultimi: il bostrico (Ips Typographus).
“Una bestiolina simile, all’apparenza così innocua” è in realtà il nemico implacabile e spietato, responsabile della distruzione dei boschi e delle foreste. Il suo impatto è persino più devastante e preoccupante della tempesta Vaia, che tra l’ottobre e il novembre del 2018 ha colpito le montagne e le vallate alpine, che ,come afferma il libro, “ha cucinato per l’Ips Typographus un banchetto regale”.

Nell'alternarsi ininterrotto di capitoli scientifici e narrativi, scritti da due punti di vista differenti ma strettamente collegati, i due autori riescono a rendere il tema del bostrico non solo una questione prettamente forestale, ma anche un problema con forti implicazioni sociali ed umane. Infatti “la gente parla di bosco e di legno ogni giorno, al bar, nelle case, nelle piazze. Il bosco non è solo natura, è parte integrante della comunità”.

Questo può essere considerato il libro degli intrecci: oltre alla presenza di due punti di vista differenti, emerge anche un intreccio tra il punto di vista paesaggistico e emotivo. Il cambiamento del paesaggio influisce infatti sui pensieri e sulle vite di coloro che il bosco lo abitano in prima persona o che da esso dipendono per il proprio sostentamento.

Oltre a concentrarsi sulla situazione disastrosa attuale del bosco, il libro analizza le cause che hanno portato a questa condizione e offre spunti di riflessione sul futuro. Ci ricorda che il domani è come un cielo senza confini ed è lì davanti a noi, con una minaccia che incombe, come una nuvola a ciel sereno, ovvero i cambiamenti climatici, che nel tempo indeboliranno sempre di più il nostro bosco.

L'innalzamento delle temperature favorisce la proliferazione del coleottero, accelerandone il suo ciclo riproduttivo e permettendogli di infestare un numero sempre maggiore di alberi.

Cosa ci riserva il futuro? Questo non lo possiamo sapere, ma bisogna ricordarci che “foreste, uomini e insetti saranno sempre destinati a convivere, sta a noi decidere come”.

      Mancini Alberto Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei ( Perugia, Umbria )

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“Sottocorteccia: Un viaggio tra i boschi che cambiano” è un libro interessante e riflessivo che tratta le trasformazioni delle foreste alpine, interessandosi particolarmente agli effetti della tempesta Vaia del 2018 e alla diffusione del bostrico tipografo, un insetto che sta devastando i boschi di abete rosso. Gli autori sono Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, esperti di foreste e divulgazione ambientale, che offrono un racconto che mescola sapientemente scienza, esperienza personale e riflessione ecologica.

Il libro inizia facendo una panoramica sullo stato attuale delle foreste, spiegando come le scelte umane e dinamiche naturali abbiano cambiato nei secoli il paesaggio boschivo. Gli autori ci guidano attraverso un viaggio che parte dalle radici storiche e arriva al cambiamento climatico, il quale sta accelerando la fragilità di questi ecosistemi.

Un aspetto interessante è il rapporto tra l’uomo e la natura: le foreste sono sistemi complessi influenzati da attività umane, non solo ambienti naturali, un esempio calzante è l’abete rosso che è stato favorito per secoli per ragioni economiche, ma attualmente questa scelta sta risultando un problema, dato che le monocolture sono più vulnerabili a eventi estremi e parassiti, come il bostrico tipografo.

Il libro è scritto in maniera coinvolgente e chiara, adatto a chiunque voglia avvicinarsi per la prima volta a questi temi. Le descrizioni evocative ti accompagnano tra alberi abbattuti, tronchi scolpiti da insetti e foreste che trovano altri modi per rinascere. Nel testo si possono trovare riferimenti scientifici, ma senza mai risultare pesanti.

La seconda parte del libro tratta delle possibili soluzioni e scenari futuri: ad esempio come si possono rendere i boschi più resistenti? O quali strategie di gestione forestale dovrebbero essere adottate? Per fortuna la natura possiede una incredibile capacità di adattamento, ma è altrettanto fondamentale che l’uomo impari a ad intervenire con consapevolezza.


In conclusione, ”Sottocorteccia” è un libro che ti fa capire ciò che sta accadendo nelle foreste e fa riflettere sull’impatto che ha avuto l’uomo su esse. Attraverso una narrazione che unisce rigore scientifico ed emozione, il libro ci invita a guardare la foresta con occhi nuovi e pensare che questa crisi ambientale sia un’opportunità per migliorare il nostro rapporto con la natura.

      Mazzetti Giovanni Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei ( Perugia, Umbria )

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“Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani è un’opera che porta nei nostri giorni una consapevolezza ormai persa, o forse mai del tutto conosciuta, della natura che ci circonda e del rapporto che abbiamo con essa, rendendo i temi scientifici trattati accessibili a tutti. Il libro invita il lettore ad un’immersione e un’osservazione della natura con uno sguardo e una sensibilità diversi: usa un linguaggio comprensibile ed evocativo che rende tangibile la bellezza e la laboriosità dei boschi, i quali vengono interpretati non solo dal punto di vista scientifico, ma anche filosofico ed emotivo. Quello proposto da Lacasella e Torreggiani è un vero e proprio dialogo con la natura, che viene conosciuta nella sua complessità e resilienza ma anche nella sua fragilità: il libro infatti, come suggerisce il titolo, guarda oltre la superficie, analizzando il problema, ora più presente che mai, del cambiamento climatico e come questo sta causando il degrado silente dei nostri paesaggi, favorendo la vita di specie invasive come il “bostrico dell’abete rosso”. Nel corso dei capitoli, Sottocorteccia è in grado di intrattenere il lettore con un saggio ben scritto, ricco di curiosità e nozioni affascinanti sull’ambiente che ci circonda, ed usa questo come mezzo per trasmettere una forte critica al cambiamento climatico e al ruolo dell’uomo nell’ecosistema, un uomo che nel corso degli anni si è fatto nemico del pianeta, provocando su di esso ferite destinate a diventare sempre più profonde e difficili da curare: leggendo ci si rende conto dunque che non è il bostrico il vero antagonista dell’opera ma, forse, è l’uomo stesso.
Gli autori si prendono del tempo per analizzare con calma il tema: le cause e le circostanze che portano al cambiamento delle nostre foreste, andando oltre la cornice romantica delle fotografie che scattiamo in montagna, che di giorno in giorno stanno diventando sempre più grigie. In conclusione, è impossibile non apprezzare l’opera divulgativa di Lacasella e Torreggiani, che ripensano il genere del saggio scientifico in chiave narrativa, offrendo un’opportunità per approfondire il proprio rapporto con la natura a lettori di ogni età, anche non esperti nell’argomento.

      Bellin Claudio Liceo U. Morin ( Venezia, Veneto )

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SOTTOCORTECCIA

“Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano” è un libro di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, due autori che, attraverso un linguaggio semplice e diretto, guidano i lettori alla scoperta dei cambiamenti che interessano le foreste alpine. Pubblicato nel 2024 dalla casa editrice People, il libro si propone di sensibilizzare i lettori sui temi ecologici e sulle sfide future delle nostre montagne.

Attraverso questo libro, scritto con linguaggio semplice, gli autori hanno voluto approfondire la ricerca fatta per comprendere e capire meglio il cambiamento dei boschi, con un occhio rivolto alla previsione dell’evolversi della situazione delle nostre montagne nei decenni che verranno.
L’opera è suddivisa in 11 capitoli, ciascuno dei quali affronta aspetti cruciali del tema: dal ruolo del bostrico tipografo, alle conseguenze ecologiche e climatiche, fino all’impatto sulla vita delle comunità locali. Viene poi dedicata attenzione alle strategie di gestione forestale e alle prospettive per il futuro, offrendo una visione articolata del problema.

Il protagonista del testo è il bostrico, un coleottero che ha proliferato negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici e che colpisce gli abeti rossi che popolano i boschi alpini. Negli ultimi 30 anni la gestione forestale ha incentivato la diffusione dell’ abete rosso, non per una reale sostenibilità ecologica, ma per il guadagno di alcuni settori economici. Tuttavia, questa scelta ha reso le foreste più vulnerabili, facilitando la diffusione del coleottero.

Oltre ai cambiamenti climatici, un altro fattore cruciale è stata la mancanza di una gestione forestale equilibrata, che ha spesso privilegiato il disboscamento selettivo e le monoculture, indebolendo la biodiversità e compromettendo la resistenza naturale dei boschi ad eventi estremi.

La tempesta Vaja nel 2018 ha portato numerosi abeti all’abbattimento, abeti che dopo la caduta, sono diventati un terreno fertile per il bostrico tipografo che ha così potuto aumentare numericamente e attaccare ulteriori alberi, danneggiando maggiormente la foresta. “Il vento ha abbattuto gli alberi, ma il bostrico li ha trasformati in punti di infezione”, osservano gli autori.

Attraverso le pagine del libro, gli autori portano il lettore a cogliere meglio l’azione di questo insetto e fanno scoprire in che modo, ad esempio, le macchie marroni di bosco morto che vediamo in montagna siano una chiara conseguenza dell’azione del bostrico tipografo.
In questo modo anche un lettore poco esperto riesce a intuire quanto danno può fare un piccolo insetto e quanto sia in realtà complesso l’equilibrio della vita nelle foreste in montagna.

Il libro presenta una scrittura scorrevole che si sviluppa coinvolgendo il lettore che, capitolo dopo capitolo, vede un quadro chiaro della situazione delle nostre foreste.
Il libro è un ottimo spunto per capire come le variazione climatiche da una parte e le scelte sbagliate dell’uomo dall’altra, possono interferire con la natura ed avere ripercussioni gravi visibili e insanabili.“Comprendere il bosco è il primo passo per salvaguardarlo”, concludono gli autori.

Si può quindi dire che il libro è un monito per invitare il lettore a capire la complessità della natura al fine di sviluppare un maggior senso civico e approfondire lo studio dell’ecologia.
Questo libro lo consiglio a chi è appassionato di natura e anche a chi ha a cuore le conseguenze del cambiamento climatico sulla nostra terra.

      Borasca Elia Liceo Statale G. Cotta ( Legnago, Veneto )

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Sottocorteccia
Un viaggio tra i boschi che cambiano
Pietro Lacasella, Luigi Torreggiani

Titolo: Sottocorteccia
Sottotitolo: un viaggio tra i boschi che cambiano
Casa editrice: People
Prima ristampa: marzo 2024
Lunghezza: 301 pagine

Tutto comincia quando Pietro Lacasella, guardando fuori dalla finestra, si rende conto del disastro causato dal bostrico, un piccolo coleottero goloso che sta tuttora vaga per le Alpi, con rinnovata intensità dopo la tragica tempesta Vaia del 2018. Guardando la piana di Asiago, Pietro si rende conto del problema e comincia a fare ricerche per comprendere meglio questo fenomeno, che causa la morte degli abeti distruggendone uno strato vitale del tronco.
La vera svolta nella vicenda arriva quando Pietro chiede aiuto a Luigi Torreggiani, giornalista e dottore forestale conosciuto online. I due si conoscevano poco ma Pietro sapeva che Luigi avrebbe potuto dargli una mano. Le loro ricerche, effettuate insieme, li porteranno a scoprire nuovi aspetti di quei boschi molto spesso sottovalutati, o guardati solo superficialmente, e, soprattutto, a riflettere sull’impatto che i fenomeni artificiali come il cambiamento climatico hanno sulla natura che ci circonda.
Tutte queste scoperte hanno portato i due amici a prendere una decisione: raccontare agli altri le loro avventure e le loro scoperte attraverso un libro, un diario in cui decidono di riportare ogni evento, ogni persona che li ha aiutati ad arrivare a quel punto della loro ricerca.

La trama risulta accattivante e facile da seguire, seppur racconti due storie separate. La narrazione, d’altro canto, è molto lenta e presenta molti punti fermi, il che rende la lettura un po’ noiosa. Il libro riesce comunque ad analizzare in modo efficace e semplice quello che è stata la tempesta e la successiva epidemia di bostrico, fornendo spiegazioni scientifiche e citando fonti reali e autorevoli.
Gli autori sono riusciti a rendere molto bene quello che è il loro amore per questi boschi, che percepiamo tanto lontani ma che sono fondamentali per ognuno di noi. Dalle righe traspare un amore ancora più profondo di quello effettivamente espresso nel libro, un amore che ha portato gli autori a raccontare la loro avventura non solo all’intero Paese, ma potenzialmente a tutto il mondo.
In questo mondo il libro si rivela un testo che tutti possono comprendere, non solo gli scienziati, ma chiunque sia interessato alla salvaguardia del nostro patrimonio boschivo.

      Sorato Vittoria Liceo Majorana Corner ( Mirano, Veneto )

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Il cambiamento climatico è ormai un tema trattato in larghissima scala da politici, ricercatori, insegnanti e studenti, un argomento che riguarda tutti noi e il nostro futuro, un fenomeno che sta piano piano cambiando la nostra casa e il nostro modo di vivere. Ce lo fanno capire Pietro Lacasella, antropologo e scrittore, e Luigi Torreggiani, giornalista e dottore forestale nel loro libro “Sottocorteccia, un viaggio tra i boschi che cambiano”, pubblicato nel 2024 da People Srl. In questo interessante saggio scritto sotto forma di diario, Lacasella e Torreggiani ci portano alla scoperta dei boschi del Nord Italia, luoghi magnifici, pieni di storia, che negli ultimi anni hanno subito, e stanno tuttora subendo, enormi cambiamenti. La disastrosa tempesta Vaia del 2018 che ha abbattuto più di 14 milioni di alberi, ha spianato la strada ad un minuscolo coleottero, apparentemente innocuo, ma che, con il suo proliferare, sta cambiando il volto dei boschi italiani e non solo: il bostrico. Il libro “Sottocorteccia” ci spiega come l’avanzata di questo piccolo insetto, che sta distruggendo i boschi di abete rosso, specie più diffusa e importante in Europa anche da un punto di vista economico, abbia radici assai profonde. Esse ci riportano indietro di decine, talvolta di centinaia di anni, e ci fanno capire come i nostri boschi siano sempre stati regolati dallo stile di vita e dalle esigenze delle persone che da tempo immemore abitano i monti e traggono da essi il proprio sostentamento.
Lacasella e Torreggiani in questo libro espongono la complessità da loro tanto amata dell’argomento con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti, utilizzando uno stile che fa sentire il lettore coinvolto nella ricerca di spiegazioni e che sottolinea l’importanza della risposta “dipende” alle domande poste da persone anche inesperte. E’ una parola spesso bandita, soprattutto nelle scuole dai professori, perché simbolo di incertezza e assenza di un pensiero ben costruito, ma in questo contesto è un termine essenziale per spiegare le varie opzioni che si hanno davanti ad una situazione difficile. Essa ci insegna l’importanza di prendere in considerazione più possibilità e di scegliere tra queste quella più adatta da utilizzare in una determinata situazione.
Questo saggio è un viaggio attraverso la selvicoltura, ci fa capire come tutti noi in fondo siamo responsabili per ciò che sta accadendo, è un libro che ci invita a guardare al di là delle scenografiche foto postate sui social, che ci insegna a cogliere i mutamenti e che soprattutto ci urla di non voltare le spalle a quello che sta accadendo perché l’indifferenza è ciò che permette a questi cambiamenti di prendere il sopravvento.
“I care”.

      Vedova Maddalena Liceo U. Morin ( Venezia, Veneto )

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“Sottocorteccia” è un libro-diario dal titolo originale, scritto dai due amici ed appassionati naturalisti Luigi Torreggiani, laureato in scienze forestali e divulgatore scientifico, e Pietro Lacasella, antropologo e giornalista.
Pubblicato nel 2024 dalla casa editrice People, raccoglie le riflessioni e gli interventi di numerosi operatori nel campo della tutela ambientale e forestale, analizzando sotto ogni punto di vista gli effetti e le cause della tempesta Vaia e l'infestazione del coleottero Ips Typographus.
A tal proposito, la prefazione del giornalista Marco Albino Ferrari aiuta il lettore ad approcciarsi al contenuto del diario introducendo i punti fondamentali e instillando la giusta curiosità.

Attraverso un linguaggio semplice ma chiaro ed esaustivo, e l'accattivante ritmo tipico del diario, vengono conciliati due punti di vista che di primo impatto sembrerebbero diametralmente distanti: quello dell'antropologo, Pietro, dedito al dialogo e alla riflessione, e quello dello scienziato, Luigi, rigoroso ed erudito, in un alternarsi di 7 capitoli scorrevoli, molto interessanti, ognuno narrato a partire dal personale punto di vista dei protagonisti.
Il tema trattato, come viene più volte ribadito nel corso della lettura, è caratterizzato da una notevole complessità, che in fondo accomuna tanti fenomeni naturali.
Il cambiamento seguito alla tragica tempesta Vaia, avvenuta nel 2018, che ha coinvolto pesantemente l'intero paesaggio alpino, viene reinterpretato su larga scala, spingendo il lettore, anche il più inesperto in materia, ad osservare gli effetti del cambiamento climatico. L'inarrestabile e sregolata diffusione del coleottero letale per l'abete rosso, le cause scatenanti dei fenomeni estremi e, non da ultimo, il ruolo dell'uomo in tutta questa vicenda, a partire dalla gestione del patrimonio forestale, costituiscono il fulcro dell'indagine narrata nel libro.
Infatti, dal sintomo più evidente, ovvero la morte di migliaia di esemplari di abete rosso, si passa all’analisi di tutti gli eventi che hanno condotto alla situazione attuale, alcuni risalenti a decine di anni fa, come la piantagione di estese monocolture nel dopoguerra.
L’intervento antropico ha quindi compromesso la naturale difesa dell’ambiente da episodi estremi, proprio per aver alterato la biodiversità vegetale e animale.

A supporto di tutte le loro riflessioni, Pietro e Luigi offrono dati numerici concreti, senza mai risultare pesanti e ridondanti, ma anzi, avvalorando maggiormente la loro ricerca.
Oltre alla pura teoria e ai dati, nel corso del testo viene offerto ampio respiro anche a dialoghi più intimi e umani, avvenuti tra i protagonisti e gli abitanti delle nostre montagne, colpiti in misura maggiore dalla crisi ambientale e economica, con l'intento di suscitare empatia anche nel lettore, nel percepire la preoccupazione e l'impotenza delle comunità locali rispetto ad un fenomeno così ampio.

Questo libro quindi è adatto a chiunque abbia a cuore tematiche legate all'ambiente e alla natura, ma anche a lettori neofiti a partire dall'età adolescenziale.
La crisi climatica e le peculiarità del patrimonio forestale italiano vengono valorizzate segnalandone l'importanza e la rilevanza per le generazioni presenti e future, attraverso un linguaggio diretto, talvolta strappando un sorriso e riuscendo sempre a tenere alta l'attenzione.
Nel complesso la lettura risulta coinvolgente e rapida, ma colma di spunti di riflessione profondi.