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Vincitori Premio Asimov Edizione VII 2021 - 2022








Il frigorifero di Einstein


      Cirillo Lorenzo Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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La lettura di questo libro è stata per me un’esperienza molto stimolante, e mi ha permesso di comprendere in modo molto chiaro ed esaustivo, molti aspetti del mondo che non appaiono evidenti a prima vista. Mi ha anche insegnato che quello della scienza, è un campo del sapere ricco di idee eccezionali, che si sono consolidate solo dopo molti decenni, se non addirittura secoli, di ipotesi errate. All’interno di ogni capitolo vi è una presentazione dei personaggi e del contesto storico in cui è ambientata la vicenda, ed è il frutto di un’attenta analisi storiografica e talvolta psicologica che l’autore ha saputo incorporare in modo ineccepibile all’interno di ogni pagina. Il libro ripercorre i passi più importanti che sono stati compiuti nel settore della termodinamica, partendo da Sadi Carnot, fino ad arrivare alle nostre attuali teorie del cosmo ed alle teorie che regolano le alte tecnologie di cui disponiamo oggigiorno, mostrando come questa branca sia fondamentale per la comprensione del mondo, così come lo conosciamo. Il contenuto è reso chiaro da un linguaggio semplice e senza eccessivi tecnicismi, ed è ricco di curiosità interessanti sulla vita oppure sulle idee di ogni personaggio, che permettono al lettore di posizionare perfettamente ogni scienziato in un quadro storico, anch’esso ricco di informazioni appassionanti. Nell’ultima parte del libro, Paul Sen spiega come tutta la tecnologia di cui usufruiamo quotidianamente (computer, smartphone, internet e via dicendo) non è altro che un continuo traffico di informazioni, le quali sono strettamente collegate con il concetto di entropia. Applicando queste nozioni ai buchi neri, gli “oggetti” più controversi dell’universo conosciuto, vengono fuori nuove idee sconcertanti, come quella del “principio olografico”. L’autore inoltre utilizza come titolo del suo libro “Il Frigorifero di Einstein”, riferendosi all’omonimo brevetto presentato da Albert Einstein e da un suo stretto collaboratore, Leó Szilárd, e spiega che questo frigorifero, ideato per salvare vite evitando la diffusione di sostanze tossiche necessarie per il funzionamento del macchinario, è un singolo esempio di quanto il mondo moderno dipenda dalla termodinamica. Concludendo, Paul Sen ha compiuto un magnifico lavoro nella stesura di questo libro, e la chiarezza espositiva, così come la quantità di contenuti riportati sono assolutamente lodevoli.

      D' Ascanio Rebecca I.i.s.s. " G. Peano - C. Rosa " ( Nereto, Abruzzo )

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Il libro Il frigorifero di Einstein. Come la differenza tra caldo e freddo spiega l’universo rappresenta la prima opera di Paul Sen che, come si evince già dal titolo, tratta come tematica la termodinamica e l’influenza che quest’ultima ha avuto sulla realizzazione di altre scoperte scientifiche, che oggi sono alla base della nostra visione del mondo. L’autore è stato in grado di condensare all’interno di un unico e non eccessivamente lungo volume tutto l’excursus, durato secoli, che ha caratterizzato questa branca della fisica, a partire dalle sue origini con Sadi Carnot fino ad arrivare al contemporaneo Stephen Hawking.
Prima dell’inizio vero e proprio del libro è presente un breve prologo nel quale è proposta la tesi secondo la quale l’unica storia che conta veramente non è quella fatta da generali o re, ma è quella della scienza. Da ciò si può dedurre come essa ricopra per l’autore un ruolo di primo piano. Leggendo il testo è poi infatti possibile notare come l’intento sia quello di rivelare ai lettori in che modo i grandi protagonisti della fisica siano arrivati a cogliere le verità sull’universo. Ci viene data un’immagine di questi scienziati diversa rispetto a quella che si ha normalmente, non ci sono presentati come uomini freddi, austeri, insensibili e interessati solo alla competizione e ai loro studi. Bensì Paul Sen rompe e distrugge gli stereotipi che spesso si hanno sui fisici raccontandocene la vita, spesso ricca di avventure, la particolare condizione familiare e il contesto storico in cui sono vissuti. Ad esempio per Joule lavorare all’interno del birrificio di famiglia gli ha dato l’input per studiare il comportamento di macchine a vapore e motori elettrici a batteria. Ciò permette di capire come anche loro siano stati degli uomini esattamente come noi, solo un po’ più geniali e in grado di cogliere dettagli o avere intuizioni che possono essere il frutto solo di una mente straordinaria. Le più grandi idee sono nate dall’osservazione di fenomeni apparentemente banali, basti pensare a Darwin che intuì il fatto che la pressione atmosferica diminuisce all’aumentare dell’altitudine notando che sulle Ande le patate che avevano bollito per tutta la sera erano ancora dure. Venendo a conoscenza della loro vita si può poi comprendere quanto siano stati influenzati dall’ambiente circostante e l’importante ruolo giocato dalla creatività in molte scoperte. Ho trovato dunque interessante e vincente come idea quella di rivelare i lati nascosti e più personali di questi grandi personaggi.
Una cosa che poi mi ha fatto riflettere è stata constatare che la maggior parte delle cose che accadono è frutto della casualità; ad esempio se Carnot non fosse nato in Francia, dove scarseggiava il carbone e dove Napoleone incentivava lo studio di discipline scientifiche, probabilmente non avrebbe realizzato il suo capolavoro. Inoltre le storie di tutte queste figure sono strettamente legate, ognuno di loro si è servito delle scoperte di chi lo ha preceduto ed è stato in grado di smascherarne gli errori. È da notare poi come gli studi sulla termodinamica, nati per creare delle macchine più efficienti, abbiano portato a trarre conclusioni apparentemente lontane dalle origini di tale disciplina e come essi abbiano avuto una notevole influenza sui fatti storici dell’epoca (durante la Guerra civile americana la vittoria del Nord fu dovuta in parte alla superiorità della sua tecnologia a vapore).

      Di Girolamo Marco Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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“Il frigorifero di Einstein” può essere considerato come un manuale della termodinamica, ovvero un libro che racconta, in maniera piuttosto esplicativa e fruibile, non solo la storia ma anche l’importanza di questa branca della fisica, rendendola al tempo stesso lineare ed affascinante. Questo libro infatti districa i nodi dei fatti, tracciando la linea del tempo percorsa non solo da una moltitudine di scoperte, ma anche dai numerosi scienziati, con i loro punti di vista e obiettivi, che sono ben contestualizzati.
All’inizio del libro Paul Sen ci proietta direttamente nella storia, raccontandoci di come la termodinamica di oggi ha ben altri obiettivi rispetto a quella dei tempi di Sadi Carnot: tutto è iniziato con le “macchine di Newcomen”, un prototipo di macchine a vapore altamente inefficienti. È a questa inefficienza che i più grandi scienziati devono le loro scoperte: attraverso i giochi mentali di Carnot, gli studi sul lavoro di Joule, la freccia del tempo individuata da Kelvin e gli studi sull’energia compiuti da Helmotz, si sono riuscite a raggiungere le più grande scoperte ed applicazioni della termodinamica, dai principi della termodinamica di Clausius alla statistica, dai frigoriferi di Einstein ad i buchi neri.
Il libro, come è stato già detto, è dotato di una straordinaria linearità, una condizione più che necessaria ad un testo con forti componenti storiografiche, e l'autore è stato molto abile nell'ordinare i fatti in modo che non sembrassero solo nozioni di eventi passati, lontani e sterili, ma dei veri e propri mini-documentari, grazie ai quali ci è possibile entrare all'interno del contesto storico-culturale dei vari scienziati, spiegandoci come le loro scoperte siano figlie del loro tempo, necessarie al progresso imminente. Questa linearità è dovuta anche allo stile utilizzato nel libro: la presenza di periodi paratattici, un narratore esterno onnisciente e l'utilizzo di termini semplici o ampiamente contestualizzati, rendono il libro quasi una fiaba, una storia tanto facile da capire quanto coinvolgente e memorabile. Ed è proprio come le migliori fiabe che il libro ha un finale, spiegato dall'autore nell'epilogo del libro, con un valore altamente formativo: "Oggi più che mai è importante avere una conoscenza di base sulla termodinamica così che possiamo prendere delle decisioni ragionevoli e informate su come garantire al meglio il progresso e nel contempo mantenere e migliorare le condizioni di vita dei nostri simili senza devastare l'ambiente." Il libro quindi svela le sue carte e si mostra intimamente al lettore: in fin dei conti, ciò che conta non è la storia in sé, né le nozioni memorizzate e cristallizzate nel nostro cervello, ma il dialogo ragionato, frutto di una rielaborazione personale, volto al progresso e all’arricchimento personale e collettivo. Ci troviamo in un momento storico in cui fare giuste scelte è difficile, giacché le informazioni nell’era digitale sono tante e spesso non veritiere: è in questo marasma di dati che dobbiamo imparare a muoverci, leggere tra le righe; solo in questo modo si potrà rallentare, se non la morte termica, almeno quella dell’essere umano.

      Iemmolo Martino Convitto Nazionale " D.cotugno " Annesso Liceo Classico ( L' Aquila, Abruzzo )

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Recensione del libro “Il frigorifero di Einstein”


Questo libro è stato scritto dal pluripremiato giornalista della BBC Paul Sean, pubblicato per la prima volta nel 2021 e si pone come obiettivo quello di raccontare a i suoi lettori l’incredibile importanza della termodinamica e dell’impatto che ha sia sulle nostre vite e sia su tutto l’universo.
Fin dall’inizio l’autore non tratta la teoria della termodinamica come uno spoglio e arido elenco di formule che spesso sono segregate nei libri scolastici di fisica, ma come uno straordinario insieme di idee che hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere, frutto di menti geniali e diverse tra loro, ma proprio per questo ritenute speciali, uniche nel loro genere, caratterizzate da una propria storia.

È proprio questo approccio, a mio parere innovativo, con cui lo scrittore prende per mano il lettore e lo accompagna lungo un percorso attraverso il tempo e lo spazio, mettendolo di conseguenza a contatto con diverse culture e diversi periodi storici che rende unico nel suo genere questa opera.
Di conseguenza chi si interfaccia con questo libro, anche se non ha delle conoscenze pregresse nell’ambito scientifico, non è spaventato dalla possibile complessità degli argomenti trattati.
Infatti a partire dal titolo, possiamo notare la volontà di avvicinare lettori di ogni genere attraverso un accostamento di due nomi “Frigorifero” e “Einstein”, il primo legato ad un ambito familiare e casalingo, mentre il secondo porta con sé l’eredità di uno dei più grandi geni mai vissuti sul pianeta Terra, i quali a prima vista possono dare l’impressione di racchiudere dei significati completamente opposti, ma che in realtà sono profondamente legati tra di loro.
Entrando nei dettagli il libro tratta fondamentalmente diciannove argomenti, tutti quanti sono comunque collegati dalla teoria fisica della termodinamica, e spaziano dalla nascita e dai principi di funzionamento dei primi motori a vapore fino all’orizzonte degli eventi dei buchi neri e alla fisica quantistica.
Ogni capitolo è accompagnato da almeno un’illustrazione, un dettaglio che può sembrare superficiale, ma che in realtà aiuta molto nella comprensione degli argomenti e dei principi trattati, inoltre è particolarmente evidente il lavoro di ricerca che ha compiuto lo scrittore per illustrare al meglio il periodo storico e la vita degli scienziati presentati in ogni capitolo.
Il linguaggio utilizzato da Sean si presenta comprensibile e scorrevole, per di più ogni concetto che potrebbe mettere in difficoltà il lettore viene semplificato o spiegato con una similitudine più vicina alla vita di tutti i giorni.
Ritengo che questo libro dia giustizia alla termodinamica, ma in generale a tutta la fisica, materia che a volte viene evitata da i giovani poiché ritenuta troppo complessa, noiosa o addirittura adatta solo ad un ristretto gruppo di persone, contribuendo secondo la mia opinione a limitare una conoscenza che tutti dovrebbero detenere, poiché riguarda i principi fondamentali che regolano il nostro universo.
Infatti, proprio per la sua capacità di semplificare questi complessi concetti rappresenta un ottimo punto di partenza per coloro che vogliono entrare nell’affascinante mondo della fisica o anche semplicemente arricchire il proprio bagaglio culturale.

      Messina Giuseppe Iis “einstein De Lorenzo” ( Potenza, Basilicata )

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La termodinamica tra noi

Nel libro, Il frigorifero di Einstein di Paul Sen, vengono citati grandi nomi come il genio Albert Einstein e contempla i nomi dei grandi della scienza: Ludwig Boltzmann, Hermann von Helmholtz, James Watt. Entrando nel vivo del libro ho trovato i capitoli molto interessanti, nella loro complessità, se letti con attenzione, l’autore riesce a spiegare concetti importanti sulla termodinamica che non pensavo fossero così comuni nella realtà odierna. I capitoli sono veri e propri studi teorici sul preciso argomento trattato, lo scrittore riesce anche tramite molti esempi a far ragionare il suo lettore così da farlo appassionare sempre di più al libro. Ho notato anche che ogni capitolo oltre al titolo molto preciso e coerente con l’argomento trattato, viene introdotto sempre da una citazione dello scienziato di cui tratta il capitolo. Sono presenti anche le storie personali e i vari studi fatti per arrivare alla scoperta, inoltre ho trovato molto interessante la scelta da parte di Sen di inserire immagini molto intuitive e uniche, realizzate da studenti di varie università. Il messaggio che vuole dare l’autore è che grazie alla termodinamica sappiamo cosa sono il tempo, l'informazione, la vita, l'intelligenza e persino i buchi neri dell'universo: ognuna di queste cose senza la termodinamica non avrebbero senso. Rimanendo in tema universo, ho trovato molto affascinante il capitolo “L’orizzonte degli eventi”. Sen racconta di come ormai la termodinamica aveva fatto molta strada nel ‘900, ma ci stava ancora un ambito della scienza da scoprire... l'universo. Pensavano che fenomeni dell'universo non si comportavano secondo i principi della termodinamica, in particolare la seconda legge. Nel capitolo si trovano molti esempi interessanti e spiegazioni su concetti difficili, ad esempio di come la gravità riesce a far sembrare una stella in una posizione diversa da quella originale. Personalmente ritengo il libro ben strutturato, all’inizio ho trovato molta difficoltà nel leggerlo, ma andando avanti nella lettura lo scrittore è riuscito a prendermi e spiegarmi, tramite i grandi della scienza, un’altra visione della realtà. Non avrei mai pensato che un frigorifero con i suoi processi di caldo/freddo sia stato così importante per il futuro della nostra società. Oggi lo è per i vaccini che stanno salvando l’umanità da un virus che ci ha messo in ginocchio. Questo libro mi ha dato la possibilità di capirlo e di apprezzare il meticoloso lavoro degli scienziati.

      Santoro Davide Iis “einstein De Lorenzo” ( Potenza, Basilicata )

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EINSTEIN: LE BASI DELLA FISICA

“Il frigorifero di Einstein” è stato scritto da Paul Sen e pubblicato il 13 maggio del 2021 dall’editore Bollati Boringhieri. Paul Sen si laureò in ingegneria al Cambridge e successivamente lavorò come giornalista televisivo alla nota casa radiotelevisiva BBC che nel 2017 gli permise di vincere il Royal Television Society Award e il Grierson Award per il miglior documentario scientifico. Solo negli anni successivi decise di scrivere e pubblicare il suo primo libro intitolato “Il frigorifero di Einstein”.
Più che un libro scientifico, è un libro che parla della storia della scienza di quasi due secoli, dalla rivoluzione industriale alla fisica del 1900. L’autore narra tutto ciò con un linguaggio facile che permette a tutti i lettori di comprendere quelli che sono i concetti fondamentali della fisica, più nello specifico della termodinamica.
Il racconto è ricco di personaggi della storia che hanno dato una svolta alla fisica di quei tempi. Si va da Carnot, Watt, Joule, Clausius fino ad arrivare al noto Stephen Hawking, che con le loro idee, scoperte e innovazioni, crearono quelle che per noi oggi sono le basi della fisica.
Il capitolo che ho apprezzato di più è il sesto, che è incentrato sul flusso del calore. Il capitolo parla di Rudolf Clausius, che dopo aver letto il saggio sulla conservazione dell'energia, decide di creare la macchina ideale.
Inizialmente pensò ad una macchina ideale che dopo svariati esperimenti, si rivelò non funzionante. Così creò un'altra macchina unita a un frigorifero ideale che lavorassero tra la stessa caldaia e lo stesso pozzo e che il lavoro generato dalla macchina dovesse alimentare il frigorifero. Ma anche questa non poteva funzionare perchè il calore doveva passare da un corpo freddo a uno caldo e questa cosa non poteva avvenire spontaneamente.
Quindi Clausius scrisse un articolo in cui dava ragione a Carnot e diceva che il calore era definito da due principi, quelli che oggi chiamiamo leggi della termodinamica.
Anche Thomson lesse l'articolo di Clausius e a partire da questo pubblicò un suo articolo in cui cercava di riflettere su cosa poteva succedere a una barra di ferro che a un'estremità era incandescente e dall'altra fredda. A questo trovò una risposta nel 1852: notò che la differenza di temperatura nella barra non veniva convertita in lavoro bensì in calore dissipato.
Lo scrittore Paul Sen ci vuole far capire attraverso “Il frigorifero di Einstein” che la termodinamica è la teoria scientifica che governa tutto e che senza questa, tutta la scienza sarebbe contraddittoria.
Questo libro mi è piaciuto molto specialmente perché mi ha fatto conoscere, attraverso un linguaggio non esageratamente complesso, caratteri della fisica che prima non conoscevo come ad esempio l’entropia, l’energia e la temperatura che sono poi i tre concetti fondamentali della termodinamica. Ma mi ha fatto anche riflettere che tutto ciò che viene trattato nel frigorifero di Einstein, per noi oggi costituiscono le basi della fisica e che per gli scienziati di quei tempi furono innovazioni importantissime che richiesero tempo e dedizione.

      De Bartolo Paola Liceo Classico Statale Gioacchino Da Fiore ( Rende, Calabria )

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È affascinante scoprire che, accanto alla storia che noi tutti conosciamo, ne esista una meno nota, ma non meno importante: quella della scienza. Ed è questa storia, o per lo meno una parte, la vera protagonista del libro. Paul Sen ci racconta l’evoluzione della termodinamica, ripercorrendone le tappe principali dalla sua nascita fino a oggi. Inoltre, il volume costituisce un ottimo mezzo per imparare quali siano i princìpi essenziali di questo ramo della fisica.
La cosa veramente intrigante, tuttavia, è apprendere come ogni singola scoperta influisca sulle successive, sul nostro modo di vivere e anche sulle altre discipline, a volte non soltanto a livello metodologico. Questa concatenazione di teorie ed esperimenti (anche mentali) è ciò che rende il libro veramente speciale perché mette in luce come, da una singola idea, sia nata la termodinamica e con essa si siano sviluppate, intersecandosi, le altre scienze.
L’autore rispecchia questi legami contenutistici nello stile attraverso costanti richiami a passaggi precedenti, a volte anche citando il capitolo, oppure le circostanze in cui aveva lasciato un preciso scienziato o un determinato esperimento; ciò contribuisce a facilitare la comprensione, aiutando il lettore a ricordare nozioni già espresse o a richiamarne altre.
L’idea più utile è stata affiancare alla spiegazione scritta immagini esplicative di concetti o macchinari complessi: non essendo la fisica una materia prettamente speculativa, la rappresentazione grafica si dimostra un eccellente metodo per prevenire le eventuali incomprensioni che potrebbero sorgere nel corso della lettura. Anche l’intuizione di inserire delle appendici a fine libro ha il suo perché: posticipare ulteriori digressioni su argomenti già ampiamente discussi evita di tediare il lettore dilatando troppo la narrazione. Allo stesso modo, quest’ultimo può scegliere se approfondire ulteriormente quell’argomento sentendosi, così, partecipe nella “progettazione” del libro.
Lo stile è chiaro e limpido, nella maggior parte dei casi la narrazione scorre in maniera fluida, facilitata sicuramente dagli esempi sopracitati; l’assimilazione dei concetti avviene in maniera abbastanza naturale, anche per lettori inesperti o del tutto “ignoranti in materia”. Tuttavia, vista la difficoltà del contenuto, si potrebbero incontrare brevi passi in cui la comprensione risulta quasi ostica o non immediatamente afferrabile. In questi casi, però, si tratta di un limite per lo più imposto dagli argomenti affrontati, piuttosto che una mancanza dell’autore.
L’unica nota stonata sembra essere rappresentata dal titolo. Se da un lato come la termodinamica spieghi l’universo è reso lapalissiano dalla semplice lettura del libro, dall’altro capire la centralità del “frigorifero di Einstein” risulta un po’ più complicato. Di fatto, a questo episodio è riservato un ruolo marginale, quindi è del tutto legittimo chiedersi perché l’autore abbia voluto dargli cotanta importanza.
Per capirlo, occorre rileggere sia la prefazione che l’epilogo: l’autore vuole mostrare come, in alcuni momenti, la storia “dei generali e dei monarchi” incontra e incrocia quella della scienza; inoltre, affida al lettore il compito di avviare un “dibattito informato” e provare a risolvere i problemi della nostra epoca, proprio come Einstein sperava di fare con il suo frigorifero. Frigorifero che non entrò mai in commercio, ma ebbe comunque modo di fare del bene.
Come? Non resta che leggere il libro per scoprirlo.

      Fanigliulo Giovanni Liceo Scientifico " E. Fermi " Cosenza ( Cosenza, Calabria )

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“Einstein’s Fridge” è il primo libro scritto da Paul Sen e pubblicato, nella sua versione italiana “Il frigorifero di Einstein”, dall’editore Bollati Boringhieri nel 2021. L’autore, giornalista pluripremiato presso la BBC, ha inizialmente affrontato studi riguardanti la termodinamica durante il suo percorso di laurea in Ingegneria a Cambridge. Con quest’opera, l’intenzione dell’autore è quella di un ritorno alle sue origini accademiche.

Sen parla dei singoli (e talvolta ardui) percorsi che numerosi fisici dovettero intraprendere al fine di portare le proprie teorie al riconoscimento pubblico: concentrandosi in particolare su calorimetria e termodinamica, l’autore discute delle scoperte effettuate da figure del calibro di James Watt e Sadi Carnot, per arrivare infine a considerazioni realizzate da fisici moderni, quali Albert Einstein e Stephen Hawking. Le riflessioni sul tema della termodinamica portano l’autore a spiegare come quest’ultima sia la chiave al funzionamento dell’intero universo.

La narrazione avviene seguendo uno schema ben preciso: l’autore accosta pillole biografiche della vita di ciascun fisico a precise spiegazioni delle teorie da loro sviluppate. Questa struttura permette di mantenere alta l’attenzione del lettore, fornendo inoltre all’esperienza di lettura una fonte costante di curiosità. Inoltre, la scelta di spiegare determinate nozioni con il frequente aiuto di esempi rende la comprensione di questi concetti diretta e poco complessa.

Si può quindi affermare che la lettura di questo libro risulti piacevole ed appagante: le considerazioni sul contesto storico e personale di molti scienziati vengono spesso ignorate durante le ore di ordinario insegnamento scolastico. L’opera è particolarmente adatta ad un pubblico studentesco con una propensione verso materie scientifiche, proprio per colmare i “vuoti” lasciati da un sistema scolastico imperfetto. Può peraltro interessare a tutti coloro che nutrono interesse e curiosità verso le regole che regolano il nostro mondo da ormai miliardi di anni.

      Pellegrino Alice Liceo Scientifico Alessandro Volta ( Reggio Calabria , Calabria )

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Il romanzo “Il frigorifero di Einstein” è un viaggio alla scoperta delle mille sfaccettature della termodinamica: una branca della fisica molto spesso attribuita semplicemente ai fenomeni che riguardano i gas. In realtà la termodinamica è molto di più; grazie ad essa è possibile spiegare tutti i fenomeni che circondano l’uomo, dai più semplici (come una macchinetta del caffè) ai più complessi (come i buchi neri). Tutto ha avuto inizio molto tempo fa con la pubblicazione di alcuni scritti nei quali veniva dimostrato che per produrre un lavoro fosse necessario un passaggio di calore da un corpo caldo ad un corpo freddo. Chi avrebbe mai detto che questo concetto avrebbe posto le basi all’intero campo della termodinamica in fisica? Senza il fisico Carnot, forse, ancora non lo avremmo capito! Per fortuna, grazie ai suoi studi e a chi dopo di lui (come Joule, Thomson, Clausius, Boltzmann, Maxwell, Einstein e Hawking) è stato in grado di scoprire, capire e dimostrare le verità dei quattro principi che governano i sistemi termodinamici, oggi possediamo degli strumenti potentissimi per comprendere la realtà. Oltre ad essere utile, la termodinamica è estremamente elegante ed affascinante, basta pensare al concetto di entropia e del modo in cui spiega come si sta evolvendo in questo preciso istante l’universo. La cosa più assurda è che noi uomini siamo sistemi termodinamici che si trovano all’intero di un altro grandissimo sistema termodinamico: l’universo. Accanto alla spiegazione del modo in cui gli scienziati sono arrivati a comprendere le leggi della termodinamica, tra le pagine del libro vengono narrate alcune vicende delle loro vite e del contesto storico nel quale sono vissuti, il quale influì senza alcun dubbio sulle scoperte. In passato le attenzioni rivolte al progresso scientifico erano poche ed Einstein ha avuto il coraggio di farsi avanti e dire che la storia che conta è quella della scienza e che gli scienziati che mettono a disposizione i loro sforzi nella ricerca sono molto più importanti dei politici o dei generali o dei capi di stato. I veri protagonisti che rendono possibile il progresso sono coloro i quali mettono a disposizione dell’intera umanità le loro scoperte. Le nuove generazioni dovrebbero sentirsi ricche e fortunate, poiché possono godere dei benefici tratti dalle applicazioni della fisica nella quotidianità. Spesso si tende a credere che il mondo della fisica sia un luogo esclusivo riservato a pochi ed è in questo modo che si perde lo spirito scientifico e ci si allontana da qualcosa che non sembra essere alla propria altezza. Carnot e Thomson (come moltissimi altri scienziati) hanno dimostrato che la forza che spinge l’uomo verso qualcosa di ignoto non è un particolare gene che lo rende intelligente, ma la chiave di tutto è la curiosità. I fisici non hanno iniziato a studiare i fenomeni termici per scoprire l’entropia, così come chi studia le discipline scientifiche non è detto che sia un genio o che vincerà un premio Nobel. Nessuno scienziato ha scoperto qualcosa perché una mattina si è svegliato con la voglia di introdurre nella realtà dell’umanità un principio nascosto e mai scoperto. Quest’oggi c’è bisogno di menti curiose e disposte a mettersi in gioco, che sfruttino a pieno gli sforzi di Joule, di Hawking e di tutti coloro i quali hanno posto le basi alla termodinamica e alle leggi che governano le vite umane.

      Colurcio Carmen Isis Elena Di Savoia ( Napoli, Campania )

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Il libro che ho scelto, “Il frigorifero di Einstein”, tratta come tematica principale la scienza, in particolare si sofferma sulla termodinamica.
Ho scelto questo libro perché, frequentando un istituto tecnico biotecnologico, ho preferito un libro che trattasse di un argomento già affrontato in classe con le materie di indirizzo, ovvero fisica e chimica. In questo libro, infatti, l’autore affronta come tema principale la termodinamica, che definisce la “Cenerentola delle scienze”, parlando diffusamente dei due secoli in cui gli studi sulla termodinamica hanno avuto maggior impulso: dalla rivoluzione industriale alla fisica del Novecento, delle prime sperimentazioni sul calore e la temperatura alle speculazioni termodinamiche sui buchi neri. In particolare il libro si sofferma sui primi decenni del ventesimo secolo, in cui avvennero grandi rivoluzioni nella fisica, e su alcuni dei protagonisti di tale rivoluzione, tra cui Max Planck, Albert Einstein e Ludwig Boltzmann. L’autore evidenzia come la termodinamica sia utile e come, con la sua teoria sul comportamento dell’energia termica, sia stata in grado di rendere coerente tutta la scienza. Inoltre mette in luce come da essa derivi anche l’evoluzione della specie vivente, dell’informazione e della comunicazione. L’autore illustra questo concetto attraverso delle similitudini come, ad esempio, l’analogia tra la perdita del segnale nelle telecomunicazioni e la dispersione del calore in un cavo elettrico.
Nel “Il frigorifero di Einstein” non vengono trattati soltanto grandi protagonisti della scienza, ma anche i meno noti, come la matematica Emmy Noether che ha dedicato i suoi studi alle simmetrie, dimostrando come ad ogni simmetria invariante corrisponda una grandezza “conservata”.
Ho particolarmente apprezzato come l’autore paragoni i principi universali ad atti di fede, ricordando al lettore che nel mondo reale la magia non esiste: tutto avviene tramite trasformazioni e niente viene creato dal nulla.
Pagina dopo pagina l’autore ci porta a concordare con Albert Einstein, secondo il quale la termodinamica “è la sola teoria fisica di contenuto universale che non sarà mai sovvertita”.
Ho trovato questo libro molto interessante e utile come approfondimento sulla termodinamica per le materie che studio, ogni volta che lo leggevo mi incuriosiva sempre di più, inoltre il linguaggio era abbastanza semplice e molto scorrevole.
Lo consiglierei a chi ha già studiato argomenti simili, in quanto la sua lettura può rappresentare un’occasione di approfondimento.

      Cozzolino Luigi Liceo Scientifico Carlo Urbani ( San Giorgio A Cremano, Campania )

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La forza è parte dell'incanto, carburante per l'armonia e si nasconde sotto le mentite spoglie della bellezza. Ma cos'è realmente quest'ultima? Penso che si possa definire bello ciò la cui apparenza è estremamente semplice, armoniosa, incantevole ma che invece cela galassie di misteri, ignoti, interrogativi per cui uomini per secoli hanno cercato di trovare risposte. Non è forse sorpredente scoprire che le leggi fisiche che si nascondono dietro il funzionamento dei frigoriferi delle nostre case, il raffreddarsi di un caffè nell'attesa di qualcuno, sono le stesse che regolano l'intero universo dal principio sino alla sua morte?. L'entropia è dunque bellezza, essa si insinua nelle nostre vite ed è lei che per prima ha scoccato la freccia del tempo. Da quando Talete cadde nel pozzo, poiché estasiato nella visione del firmamento, da quando l'uomo della caverna di Platone si libera per tornare a rivedere le stelle, cerchiamo di comprendere l'universo. Tuttavia c'è qualcosa che rema contro, di cui vediamo gli effetti ma che non tutti conoscono: l'entropia. Essa ci fa capire che non esiste alcun pasto gratis, che nulla si crea dal nulla, che se vogliamo che qualcosa resti uguale tutto deve cambiare, così come il fuoco che per non spegnersi deve essere sempre alimentato, che noi uomini siamo limitati tanto quanto lo è l’universo e la velocità della luce ne è un esempio. Tra storie di scienziati, insuccessi, glorie, sconfitte, dubbi, verità si racconta la vita, e si scopre l'entropia. Paul Sen come Socrate mostra al lettore che in realtà così come lo schiavo nel dialogo platonico Menone, già conosceva il teorema di Pitagora, allo stesso modo anche chi è estraneo al mondo della fisica, comprende che l'Entropia è costantemente sotto il suo sguardo distratto. L’ uomo è cercatore di meraviglie e per questo possiamo elevarci dall’ignoranza, possiamo scoprirci creature strordinarie capaci di comprendere ciò che di più intimo l’universo ha in serbo per noi. Paul Sen dipinge, come meglio si può fare senza tele, il più grande affresco sull'entropia, riesce a fendere la complessità dell’ Universo e cerca per quanto gli è possibile di raccontare ciò che ha visto. Durante la lettura, la curiosità del lettore è come il vento che spinge sempre più lontano dalle coste noi uomini permettendoci di esplorare luoghi ignoti. Scoprire che in ogni momento l' entropia agisce su di me, in modo celato, mi ha fatto emozionare, sentirmi così piccolo dinanzi lo spettacolo del cosmo eppure tentare di comprenderlo, questa è la meraviglia dell'uomo. Carnot, Thomson, Kelvin, Boltzmann, Einstein, Turing, Hawking, gli uomini descritti da Sen, prima di essere scienziati, erano bambini emozionati alla ricerca di domande la cui risposta non era stata ancora trovata. È così che abbiamo compreso l’entropia. Ad accompagnare noi lettori infine è anche la tecnica narrativa utilizzata da Sen, essa permette di accedere ad un livello di conoscenza del mondo attraverso parole che mai diventano banali e che mai perdono la loro efficacia. L’autore sin dalle prime pagine accarezza i più grandi concetti della fisica senza mai entrare negli abissi più inesplorati, ma ciò nonostante chiunque abbia letto questo libro sa che concetti quali Termodinamica ed Entropia sono ancora completamente da esplorare e che da qualche parte qualcosa di incredibile attende di essere scoperta.

      Marcone Alberta Liceo Scientifico Mercalli ( Napoli, Campania )

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“Il frigorifero di Einstein - come la differenza tra caldo e freddo spiega l’universo” di Paul Sen è un libro sulla storia della termodinamica, la scienza del calore, e sui suoi tre concetti basilari: la temperatura, l’energia e l’entropia. Lo scrittore spiega la termodinamica e le sue applicazioni in altri ambiti del sapere percorrendo le scoperte e le intuizioni dei più grandi scienziati dal 1800 ad oggi, dalle macchine a vapore di Sadi Carnot ai buchi neri di Stephen Hawking e Jacob Bekenstein.
La tesi su cui si basa Paul Sen è che le due leggi della termodinamica, secondo cui l’energia dell’universo è costante e l’entropia dell’universo tende ad aumentare, ci permettono di spiegare alcuni degli aspetti più complessi dei diversi campi della scienza e di migliorare la condizione umana e il nostro rapporto con l’ambiente. Il libro per essere compreso al meglio può essere diviso in tre parti. Nella prima parte si affronta la nascita della termodinamica partendo dalle due fondamentali scoperte di Carnot e Joule riguardo il rapporto tra calore e lavoro e di come queste intuizioni apparentemente contrastanti abbiano portato fisici come Thomson, Helmholtz e Clausius a fondare le due leggi della termodinamica. I capitoli successivi, che compongono la seconda parte, introducono il concetto di entropia, ovvero la misura della dispersione del calore, e le scoperte di altri grandi eroi del mondo fisico riguardo il legame tra il calore e il movimento delle particelle che compongono ciò che ci circonda, ovvero di quello che Boltzmann chiamò collisione. Basandosi sulle scoperte analizzate nei capitoli precedenti, l’autore nell’ultima parte si concentra sulle conseguenze della termodinamica nella spiegazione dei fenomeni dell’universo ma anche nelle vite di ognuno di noi. Sono proprio gli ultimi capitoli a permettere al lettore di comprendere al meglio ciò che Paul Sen vuole trasmetterci, la termodinamica ci ha permesso di studiare il funzionamento della luce e dei frigoriferi, l’esistenza di atomi e molecole e la misurazione dell’informazione attraverso i bit.
Paul Sen è riuscito a far comprendere in modo abbastanza semplice ciò che si nasconde dietro ad argomenti considerati noiosi e complicati dalla maggior parte delle persone; egli ha avuto la strabiliante capacità di usare similitudini ed esempi appartenenti alla vita quotidiana, e quindi comprensibili ad ognuno, per esporre i concetti alla base della fisica elaborati dopo anni di studi ed esperimenti da menti geniali e grazie a questa capacità ha anche esposto alcune delle spiegazioni su uno degli argomenti più discussi: l’universo, la sua nascita e la sua morte. La lettura di questo libro permette di riflettere sulle spettacolarità della vita, sulle leggi meccaniche che regolano gli essere viventi e non, e sulle risposte, finora ignote, alle domande vitali perché alla fine la fisica non è altro che un occhio attraverso il quale guardare la vita, il mondo e l’intero universo.

      Fugagnoli Anita Liceo Statale L. Ariosto ( Ferrara, Emilia Romagna )

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Cos’è il calore? Un quesito complesso e interessate la cui risposta è data per scontata fino a che non ci si pone la domanda. Cos’è il calore? Come si è arrivati a definirlo? Cos’è la termodinamica? È attorno a queste domande che il giornalista televisivo Paul Sen concentra la sua attenzione nella stesura de Il frigorifero di Einstein come la differenza tra caldo e freddo spiega l’universo, pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2021.
L’intero libro risulta una dettagliata ricostruzione del percorso che riguarda lo studio di uno dei fondamentali concetti per la conoscenza e la comprensione dell’universo e del suo funzionamento: il calore. Partendo da Sadi Carnot, passando per Watt, Joule, Clausius, Maxwell, Einstein, Turing, Hawking e molte altre figure fondamentali nell’ambito della ricerca scientifica, Sen descrive le tappe di questo percorso, mettendo in luce una vera e propria staffetta tra i “grandi della scienza”, i quali sembrano passarsi di mano in mano la ricerca su cosa sia il calore. Ed è così che ciascuno di essi non avrebbe potuto trarre le proprie conclusioni senza il sostegno delle ricerche degli altri. Si tratta dunque di un sostanziale lavoro di gruppo “secolare” grazie al quale oggi conosciamo la termodinamica e tutti quei concetti che senza questa non avrebbero senso: tempo, vita, intelligenza, buchi neri e molto altro.
Una trattazione completa ed efficace, ricca di esempi e contenuti che spazia non solo nell’ambito meramente tecnico delle ricerche e della descrizione degli esperimenti, ma approfondisce la biografia e alcune curiosità sugli scienziati menzionati, permettendo al lettore una ricostruzione non solo professionale ma anche personale di queste figure. Molto interessante risulta anche la ricostruzione storica e la descrizione accurata del contesto sociale e della realtà culturale nella quale si inseriscono questi personaggi rivoluzionari. Meno efficace risultano invece le spiegazioni degli aspetti tecnici e le lunghe divagazioni che spesso portano a perdere il filo del discorso. Gli esempi sono utili ma non sempre chiari e la traduzione, a cura di Susanna Bourlot, presenta alcuni refusi nel corso del libro.
L’ argomento è estremamente interessante e la scelta di una trattazione scorrevole e che si avvicina allo stile del romanzo ne rende facile la comprensione a chiunque, facendo del libro una valida opera di divulgazione scientifica. Per concludere dunque l’idea è ottima e molto apprezzata, la trattazione completa e interessante, ma che avrebbe potuto essere un po’ più efficace nella presentazione degli esempi e degli aspetti tecnico-scientifici.
Nonostante ciò, ne consiglio la lettura a tutti coloro che hanno interesse in questo ambito e vogliono approfondire le proprie conoscenze non solo nella ricerca sul calore ma anche nelle personalità che ne sono state protagoniste. Voto 8/10

      Ofoelo Elisabeth Amarachukwu Liceo Statale L. Ariosto ( Ferrara, Emilia Romagna )

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Per termodinamica si intende una “parte della fisica che studia i processi macroscopici che implicano scambi e trasformazioni di calore; lo studio termodinamico, prettamente fenomenologico, descrive i sistemi fisici con un numero limitato di parametri, misurabili macroscopicamente e tra i quali sussistono legami determinabili sperimentalmente”. Ed è proprio questo di cui parla il libro intitolato Il frigorifero di Einstein (Einstein’s fridge, how the difference between hot and cold explains the universe) - Paul Sen - Bollati Boringhieri, 2021.
L’autore, ha vinto il prestigioso Royal Television Society Award e il Grierson Award for Best Science Documentary con il suo film Oak tree. Nature’s Greatest Survivor.
Egli propone un saggio scientifico che lo riporta alle sue origini essendosi laureato in ingegneria a Cambridge. Difatti la storia narra le vicende di grandi scienziati vissuti nell’arco di circa due secoli partendo dalla seconda metà del ‘700, epoca della grande rivoluzione industriale, con Sadi Carnot passando per James Watt, James Joule, lord Kelvin, Hermann von Helmholtz, Rudolf Clausius, James Clerk Maxwell, Ludwig Boltzmann, Albert Einstein, Emmy Noether, Claude Shannon, Alan Turing arrivando ai tempi nostri con Stephen Hawking.
Il primo terzo del libro mostra come lo sviluppo della macchina a vapore ha comportato la prima legge della termodinamica, la conservazione dell'energia. Il resto del libro si concentra più che altro sul concetto più complesso di entropia e sulla seconda legge della termodinamica e Sen fa un buon lavoro utilizzando analogie e metafore per illustrare questi concetti tecnici. Tuttavia, l’unica scienziata donna che spicca all’interno della narrazione è Emmy Noether, matematica tedesca che mise in evidenza la profonda connessione tra simmetrie e leggi di conservazione e che si batté per essere considerata nonostante il genere. Ci sono passaggi che necessitano di una maggiore concentrazione se non si hanno le abilità o competenze al riguardo e molto spesso errori di sintassi e stampa che però non ostacolano la comprensione del testo. A a parte ciò, il libro è una storia scientifica ben scritta ed effettua un ottimo lavoro nello spiegare il progresso delle teorie e le storie degli scienziati che le hanno elaborate. Vi è anche una buona illustrazione di come il progresso scientifico è un processo di miglioramenti che riguarda il sistema proprio della scienza, la tendenza dell'età moderna a superare i risultati raggiunti e alla ricerca di nuovi mezzi o di nuovi studi.
Dunque, consiglierei questo libro a chi è appassionato di scienza e storia della scienza o anche a chi si vuole interfacciare in questo mondo inesplorato perché può essere un ottimo stimolo per approfondire l’argomento in questione.

      Zerbini Sara Liceo Statale L. Ariosto ( Ferrara, Emilia Romagna )

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“Il frigorifero di Einstein” è un saggio insolito con un titolo curioso che ti attrae come una calamita. Può sembrare “solo” un libro sulla termodinamica, ma è molto di più. Paul Sen racconta la vita e il duro ma meraviglioso lavoro di scienziati fondamentali per lo sviluppo di questa teoria, la maggior parte dei quali, ad essere onesta, non conoscevo nemmeno. Viene descritta la loro intuitività e creatività, la caparbietà nel sostenere le loro convinzioni nonostante avessero tutti contro, la curiosità e la voglia di scoprire i principi che regolano il mondo.
Durante la narrazione viene enfatizzato quanto la fisica sia in stretta relazione con la realtà in cui viviamo. Sono, infatti, descritte ampiamente le conseguenze e le ripercussioni di tale scienza sulle altre discipline e sulla società: un esempio rilevante è il fatto che la termodinamica sia alla base del considerevole progresso tecnologico che sta avvenendo. D’altra parte viene sottolineato come le scoperte scientifiche furono, sono e saranno stimolate dalle richieste ed esigenze della collettività, ma anche dal progresso economico e dall’ambiente culturale, geografico e politico in cui avvengono.
Nel saggio è presente inoltre la tematica delle donne appassionate di scienza, come Katherine Clerk Maxwell ed Emmy Noether, che in passato non hanno potuto realizzare il proprio sogno, perché ostacolate dagli uomini e private dei loro meriti. Credo che in un’opera di divulgazione scientifica sia molto importante trattare questo tema, ancora una piaga che lentamente si sta rimarginando.
Insomma, “Il frigorifero di Einstein” è un libro interessante e mai banale, che fa comprendere con esempi pratici, semplici e legati alla quotidianità concetti alquanto complessi come l’entropia. Si tratta di una lettura impegnativa per gli argomenti trattati, ma presenta un giusto grado di approfondimento per non essere né superficiale né noiosa ed è comprensibile e godibile anche per chi non ha conoscenze specifiche in materia. Lo stile è piacevole, accattivante e mai pesante, ogni frase contiene concetti e spunti di riflessione sempre nuovi. Durante la lettura mi sono più volte immaginata di dialogare con l’autore, perché era come se lui rispondesse alle domande che mi ponevo, in modo schietto e centrando sempre il punto. Consiglio questo libro perché mi ha arricchita molto, mi ha spronata ad essere ancora più curiosa verso il mondo che ci circonda, le novità e i cambiamenti e ha mutato il mio modo di concepire le scoperte scientifiche soprattutto del passato.
La termodinamica, nonostante sia "la Cenerentola delle scienze", "è il campo del sapere su cui si basa il mondo moderno", è uno strumento per dare un senso al nostro universo e per spiegare il suo comportamento.
“La storia della termodinamica ha inizio duecento anni fa con un giovane francese, Sadi Carnot, che cercava solo di rendere più efficienti le macchine a vapore. [...] Mai, neppure nei suoi sogni più arditi e nelle sue fantasie più sfrenate, avrebbe potuto prevedere che le idee da lui seminate ci avrebbero aiutato un giorno a comprendere i limiti estremi del nostro cosmo”.

      Cilluffo Simone Liceo Scientifico " G. B. Grassi " ( Latina, Lazio )

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Come disse Umberto Eco “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
Questa frase è perfetta per parlare del saggio “Il frigorifero di Einstein” di Paul Sen.

In questo libro di divulgazione scientifica l'autore, mantenendo il concetto di entropia chiaro e presente durante tutta la narrazione, conduce il lettore lungo un viaggio che illustra la storia che va dalla fondazione della termodinamica da parte di Carnot fino ai giorni nostri e alla sua applicazione alla fisica dei buchi neri e alla teoria dell'informazione tenendo sempre conto della vita e di sprazzi biografici di coloro che hanno contribuito alla formazione della termodinamica moderna; ovvero: Boltzmann, Noether, Kelvin, Maxwell, Shannon, Einstein, Turin.

Gli argomenti trattati sono numerosi e tutti di grande importanza; tra quelli che reputo particolarmente significativi ci sono il principio zero della termodinamica:se due sistemi termodinamici sono entrambi in equilibrio termico con un terzo, allora sono in equilibro tra loro; ’energia dell’universo è costante; l’entropia dell’universo tende ad aumentare; l’entropia di un sistema si avvicina a un valore costante quando la sua temperatura è prossima allo zero assoluto.

Attraverso questo percorso Sen ci vuole far comprendere come la termodinamica spiega come si accendono le luci e come finirà l’universo. I principi di cui si parla sono quelli che regolano la nostra esistrenza sul pianeta; dal comportamento delle unità funzionali di una cellula fino a quello delle cellule stesse, da principi basati sul calore fino al buco nero al centro della nostra galassia.
Grazie a tutti questi spunti di cui ho parlato il libro è riuscito a colpirmi notevolmente, anche data la grande capacità dell’autore di spiegare, in modo abbastanza chiaro, l'intricata storia della termodinamica riuscendo comunque a mantenere un parallelo con alcuni spunti sulla vita privata dei protagonisti e senza mai perdere di vista l’obbiettivo di informazione del libro.

L'utilità del libro può essere ritrovata durante lo studio della termodinamica durante le lezioni; da una parte perché facilita la comprensione di leggi, enunciati o intere dimostrazioni, dall'altra parte perché può essere importante conoscere la vita dello scienziato che si sta trattando. Non è solo lo studio della termodinamica che può essere agevolato grazie a questo saggio; infatti è grazie agli scienziati nominati che siamo adesso in grado di spiegare meglio la nostra vita.

Un occhio di riguardo è posto sulla semplificazione dei concetti che permette di capire gli argomenti trattati anche non avendo una solida base di termodinamica. Tuttavia, secondo me è preferibile cimentarsi nella lettura di questo libro con delle basi già acquisite di fisica e chimica.
Nonostante tutto la lettura del libro è una meravigliosa esperienza che consiglio vivamente sia agli appassionati dell’argomento, con il fine di approfondire le proprie conoscenze, sia a coloro che vogliono aprire una porta per un nuovo argomento da esplorare.

      Di Marco Valerio Liceo Scientifico Augusto Righi ( Roma, Lazio )

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«Termodinamica è un nome terrificante per quella che forse è la teoria scientifica universale più utile che sia mai stata concepita». Sono queste le parole di Paul Sen, giornalista televisivo di fama internazionale, laureato in ingegneria a Cambridge, e autore di questo illuminante e intrigante libro su una delle scienze più misteriose di sempre. Il libro, edito dalla casa editrice Bollati Boringhieri, è stato pubblicato il 13 Maggio del 2021.

Del resto, c’è senz’altro un motivo se scienziati come Rudolf Clausius, James Prescott Joule, James Watt, Albert Einstein, James Clark Maxwell, Alan Turing, Stephen Hawking, e molti altri dei della scienza moderna citati nel libro, si sono per anni scervellati e hanno vivamente dibattuto sui tre concetti cardine di questa materia così intricata e fondamentale: l’energia, l’entropia e la temperatura. Si potrebbe affermare che siano proprio questi temi il fulcro del libro, l’asse rotante intorno a cui si muove la narrazione, che alterna saggiamente spiegazioni teoriche e analisi dettagliate delle teorie succedutosi nel tempo, incastrate tra interessanti e ispiranti aneddoti ed episodi che ci testimoniano l’incredibile determinazione, dedizione, passione e stoicismo degli scienziati. Partendo dalle annose discussioni sulla definizione di calore, sul suo comportamento, e sul suo accostamento e affinità con l’energia, il discorso si allarga macroscopicamente, spiegando come questi concetti siano stati cruciali e indispensabili per i tentativi di comprensione di articolati concetti quali l'universo, il tempo o ancora i buchi neri.

È proprio questa l’accattivante novità del libro di Paul Sen, che riassume e spiega ai comuni mortali le complicate dinamiche che ci circondano, e che sono incredibilmente legate l’una con l’altra. In aggiunta a ciò, l’autore dedica attenzione al tracciare una fedele storie delle scienze, ricordandoci come, dietro alle imponenti figure di scienziati, spesso stereotipate, idealizzate, anche trascurate nelle loro difficoltà, ci siano uomini, con le loro imperfezioni e i loro lampi di genio, e che hanno dedicato la loro vita al dare una mano a cambiare il mondo. Questo libro è rivolto a un vastissimo pubblico, data la straordinaria abilità dello scrittore di illustrare in maniera nitida argomenti complessi, accompagnando spiegazioni con disegni e schemi, non facendo mai vergere la narrazione su noiose e astruse fasi di stallo. Questo libro è l’ideale manifesto di come le scienze dovrebbero essere: accattivanti, accessibili a tutti, e straordinariamente rivoluzionarie.

      Schirru Elisa Iis Tommaso Salvini ( Roma, Lazio )

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Da subito vi troverete immersi in un universo parallelo al nostro, come se foste in una bolla d’aria negli abissi di un oceano a godervi le fredde note di un’esperienza senza eguali. Di tanto in tanto, avrete la possibilità di risalire a galla per respirare un po’ d’aria d’attualità, ma tenetevi forte perché il viaggio sarà lungo, senza precedenti e soprattutto, coinvolgente.
Questo libro denota da subito le sue molteplici peculiarità a partire dall’astruso titolo. Molti di noi potrebbero infatti trovarsi inquietati iniziando a sfogliare le prime pagine di un volume intitolato Il frigorifero di Einstein, e se posso permettermi, farebbero bene a farlo! Da subito inizieranno le domande, quelle che un libro di divulgazione scientifica come questo, è in grado di far sorgere in noi. E subito ci chiederemo cosa davvero mangiasse Einstein per divenire in seguito il più grande fisico di tutti i tempi, ma purtroppo la risposta non la stiamo cercando nel posto giusto!
Ci troviamo subito fantasiosamente traghettati nel mondo di una delle più variegate branche scientifiche mai scoperte prima: la termodinamica. Il libro affonda le sue radici in un’ampia gamma di distintive caratteristiche, innumerevoli luoghi dal sapore di una vivace e inebriante scienza. Incontreremo “nel mezzo del cammin di nostra vita” una moltitudine di personaggi leggendari che hanno segnato la fisica dell’era moderna; saranno proprio loro a fornirci la risposta a quelle domande che spesso ci sono balenate in testa senza che noi mai gli dessimo importanza. Sadi Carnot, un giovane appena laureato, “in medias res” ci lancia da una scogliera facendoci fare un tuffo nella prima metà dell’Ottocento. A partire da James Watt, James Joule, lord Kelvin, fino ad arrivare ai grandi Albert Einstein e Stephen Hawking, ci verrà offerta la possibilità di saltellare nelle loro menti e giostrarvisi. “Come fa un frigorifero a raffreddare il cibo e mantenerlo per mesi?”, “Perché se strofino due cose tra loro si scaldano?”.

Sarà proprio questo pantheon di giganti a fornirci la conoscenza necessaria dei tre concetti che rendono viva questa disciplina: energia, entropia e temperatura. Da questo nucleo teorico scaturiscono però ulteriori fenomeni, che come delle onde elettromagnetiche nello spazio si propagano per dimostrare che la termodinamica è ovunque intorno a noi. La conoscenza del tempo, del linguaggio, dell’intelligenza e persino dei buchi neri è stata ampiamente rivoluzionata da questo concetto base che ne ha scoperte le principali peculiarità. Ma come una Cenerentola, la termodinamica viene spesso accantonata senza che le venga lasciato lo spazio adeguato per esprimersi. E come una vera e propria principessa, ne sprigiona le enigmatiche qualità in innumerevoli occasioni.

Ho apprezzato la capacità di coinvolgere completamente il lettore fino a farlo entrare in un’ottica diversa. A chi si considera uno del mestiere, ma anche a chi come me, apprezza questo mondo e questo genere di lettura, consiglio vivamente questo volume. Talvolta la narrazione tende all’ampollosità attraverso le digressioni sulla vita degli scienziati, mentre i termini sono un po’ troppo tecnici per noi “piccoli” del mestiere. Non è comunque difficile riuscire a riprendere subito il filo del ragionamento grazie ai modelli grafici proposti dall’autore stesso.

Come disse Einstein “la creatività è contagiosa”, e grazie a lui ancora sopravvive in noi il piacere di questa scoperta!

      Carrera Giulia Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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E’ quasi mezzanotte, ho caldo e mi rigiro nel letto. Apro il frigorifero, la luce fredda si accende di scatto e illumina il mio yogurt preferito accanto ad una vaschetta di fragole fresche.
“Grazie frigo! - penso- proprio quello che mi ci voleva”. Chiudo l’anta e rimango imbambolata ad osservare quell’elettrodomestico tozzo, a tratti ronzante, eppure affascinante.
Non ho più guardato un frigorifero con gli stessi occhi dopo aver letto il libro di Paul Sen: “Il Frigorifero di Einstein”.
Nelle sue 350 pagine mi sono ritrovata catapultata in un fitto intreccio di storie e personaggi illustri attraverso un vero e proprio viaggio epico nella storia della termodinamica, dalla meccanica dei quanti alla cosmologia, dalla teoria dell’informazione ai buchi neri.
Già dal titolo, che allude alla storia del frigorifero “ecologico” e sicuro progettato da Einstein, parte l’innesco narrativo che conduce il lettore, con un filo invisibile, a riflettere sulla Termodinamica (un nome “terrificante”), attraverso le leggi dell’universo, che governano il destino di tutti noi.
E le pagine corrono veloci, come in un romanzo: Sen le riempie di storie, dettagli, note di colore, di umanità e di oggetti semplici che aiutano a capire, esemplificando e rendendo la sua narrazione avvincente e “umana”. Un po’ come la famosa foto di Einstein e della sua dissacrante linguaccia, che ha così contribuito a far percepire il grande scienziato come un “tipo simpatico”.
Analogamente, Paul Sen con il suo “frigorifero” e con uno stile narrativo accattivante ed immediato, riesce a conciliare concetti alti e nobili, spesso rivoluzionari, con la semplicità della nostra quotidiana realtà. Una bella sfida, che a mio parere lo scrittore ha brillantemente vinto, rendendo comprensibile e appetibile, anche ai più e anche ai non “addetti ai lavori” i concetti più profondi della fisica.
Sen, che è anche giornalista e filmaker e che della divulgazione scientifica “accessibile a tutti” ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, presenta nel libro un vero e proprio dream team di campioni della scienza degli ultimi due secoli. Da Sadi Carnot, a James Watt,da James Joule a Lord Kelvin, da Rudolf Clausius a James Clerk Maxwell, passando per Ludwig Boltzmann, Claude Shannon fino ad Albert Einstein, Alan Turing e Stephen Hawking.
Grandi menti che rivediamo in scena mentre sono illuminati dalle potenti intuizioni destinate a mutare completamente la nostra visione del mondo.
Grazie a loro abbiamo potuto capire esattamente cos’è il calore e come si propaga, cosa sono il tempo, la potenza motrice, la vita, l’informazione, perfino i buchi neri. Energia, entropia e temperatura sono alla base di tante nostre conoscenze e sono i tre concetti fondamentali della termodinamica, “la teoria scientifica universale più utile che sia mai stata concepita”.
Dalla letture delle pagine di Sen si esce con un nuova e profonda comprensione di ciò che ci circonda, con una consapevolezza diversa anche per quanto riguarda le future sfide per la sostenibilità del pianeta.
Come conclude Sen, infatti, questa è la termodinamica ed è necessario conoscerla per orientare le nostre scelte, specie quelle di domani. Dipende solo da noi.
Chiudo il libro, mentre il mio frigo, ha ripreso a ronzare...

      Damjani Aurora Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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“Il frigorifero di Einstein. ”

“Siamo solo una specie evoluta di scimmie su un pianeta minore di una stella media. Ma siamo in grado di capire l’Universo. E questo ci rende molto speciali” S. Hawking
Il frigorifero di Einstein, di Paul Sen, titolo quasi buffo, ma accattivante, attrae il lettore che, passo dopo passo, si avvia sulla straordinaria e affascinante storia della termodinamica.
Ciò su cui si concentra il libro è per lo più la nascita della Termodinamica e la sua storia di circa due secoli, dalla rivoluzione industriale, passando per le ipotesi di Antoine Lavoisier, Hermann von Helmholtz laureato in medicina, gli scienziati César-Mansuète Despretz e Pierre-Louis Dulong, il fisico William Thomson e, noto a tutti almeno per nome, Albert Einstein. Un vero e proprio complesso di grandi personaggi che con i loro studi hanno rivoluzionato il mondo della scienza e della tecnologia, ma anche molti insospettabili ambiti del nostro vivere quotidiano.
In questo saggio Paul Sen vuole infatti condurre il lettore in un mondo spesso percepito come lontano, avulso dalla vita di tutti i giorni, un mondo di fisici e matematici che hanno rivoluzionato la storia dell’Umanità partendo da esigenze pratiche, legate alla nascita della Rivoluzione industriale e a tutto ciò che essa ha comportato.
I concetti di energia, entropia e temperatura e tutte le leggi che li governano vengono presentati nel modo più accessibile, tale che anche un lettore non preparato, ma comunque interessato a indagare questo mondo, vi si possa accostare.
Spesso infatti ci sfugge che la nostra condizione attuale nasce da presupposti lontani: sono lontani i tempi della rivoluzione industriale che si sviluppò in un mondo in cui larghi strati di popolazione soffrivano fame e malattie e la fatica del lavoro rendeva la vita difficile e i processi produttivi lenti e costosi. Ma quelli furono i primi passi verso la nostra realtà attuale nella quale, a questo punto, ci si pongono ovvi e doverosi interrogativi sulla sostenibilità ambientale di molte soluzioni tecnologiche.
Oggi l’interrogativo è questo: tornare a un mondo pre-rivoluzione industriale o perseverare nella ricerca e trovare soluzioni nuove per problemi nuovi?
Siamo tutti d’accordo sul fatto che almeno i giovani, che hanno la fortuna di vivere in un mondo tecnologico e “smart” non vogliano tornare indietro, ma proprio i giovani sono quelli maggiormente consapevoli che stiamo rovinando questo mondo, pur non essendo affatto pronti ad abbandonarlo e a tornare indietro.
Gli studi che due secoli fa si sono sviluppati per dare nuovi impulsi alla nascente meccanizzazione e per trovare un’alternativa più efficace alla forza del vento, dell’acqua o della trazione animale, ma quei primi approcci hanno portato molto lontano, dalle macchine a vapore d’oltremanica fino a indagare l’universo...la ricerca e la scienza non tornano mai indietro.
È così assurdo e azzardato pensare che le nuove strade del progresso scientifico ci possano fornire la possibilità di combattere il cambiamento climatico, di fermare l’inquinamento e di far nuovamente respirare l’ambiente? Perché oggi ciò che richiede attenzione è l’ambiente in cui ogni viviamo e vivranno tutti coloro che verranno dopo di noi.
La ricerca oggi deve darci queste risposte.

      Novella Lorenzo Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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Il frigorifero di Einstein

Il frigorifero di Einstein, con un titolo semplice e persino provocatorio Paul Sen, giornalista televisivo della BBC, presenta un singolare percorso sulla termodinamica.
L’argomento sembra a prima vista “freddo”, ma, superata l’incertezza iniziale, il lettore viene introdotto in un percorso che lo porta a comprendere come la termodinamica riguardi quasi ogni aspetto della nostra quotidianità. Siamo così catturati in un rapido volo storico che va dalle prime scoperte di inizio Ottocento con le prime grandi intuizioni di Sadi Carnot, fino ai giorni nostri; a partire da quando la termodinamica era finalizzata solo allo scopo materiale di produrre energia per alimentare le macchine industriali.
Tutto iniziò perchè alcuni paesi, come la Francia, non avevano la grande disponibilità di carbone come aveva invece l’Inghilterra e quindi furono costretti a studiare macchine più efficienti per ottimizzare la produzione senza affrontare costi difficilmente sostenibili.
Da allora la termodinamica ha cambiato il mondo per due secoli. Da quel momento anche il libro diventa sempre più affascinante e avvincente pagina dopo pagina: il susseguirsi degli argomenti affrontati impegna il lettore ma lo guida a illuminare zone d’ombra e campi sconosciuti. L’avvicendarsi dei temi consente all’autore di allargare la sua trattazione anche ad ambiti più ampi: lo sviluppo delle telecomunicazioni, l’avvento dei computer che fanno ormai parte del nostro quotidiano e che spesso diamo per scontati senza indagare il lungo cammino della scienza che li ha portati fino a noi.
La materia non è certo delle più immediatamente accessibili, per questo l’autore si avvale di un largo apparato di esempi, a volte non canonici e “spiazzanti” ma forse proprio in questo sta la forza seduttiva di questo saggio: proporre un argomento quale la termodinamica e fare in modo che “piaccia” anche a chi non avrebbe mai pensato di avvicinarsi a una tale lettura e fare in modo che anche un pubblico non necessariamente professionalizzato possa comprendere come la termodinamica stia alla base di molti aspetti insospettati della nostra vita di ogni giorno.
Spesso il lettore sente l’esigenza di spiegazioni maggiormente approfondite su alcuni argomenti dove si sarebbe potuto scrivere ben di più per poter capire più a fondo le varie teorie, ma credo che l’intento dell’autore non sia certo quello di esaurire l’argomento, bensì quello di infondere la curiosità di proseguire l’indagine in questa direzione. Proprio in questo senso ci viene incontro una meticolosa ed accurata bibliografia che offre al lettore, ormai divenuto desideroso di approfondire, un vasto panorama di letture di approfondimento.

      Bioni Lucrezia Liceo Classico E Scientifico " A. Volta " ( Como, Lombardia )

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La scienza è profondamente umana: umana è la sua origine e umano è il suo scopo. Tuttavia, spesso è percepita come asettica o distante, perché si esprime con linguaggi familiari solo a pochi, o perché richiede impegno e rigore da parte di chi la studia.
Certo dei contributi positivi che essa può portare alla società, Paul Sen, laureato in in ingegneria a Cambridge e giornalista presso la BBC, cerca di restituirne tutta l’umana importanza ai lettori, attraverso un vivace e accessibile saggio: “Il frigorifero di Einstein”. Se tale sfida può da sé sembrare ardua, lo si rivela ancora di più quando la scienza che si vuole divulgare è la fisica, e non una sua branca qualsiasi, ma proprio la termodinamica. Sen, però, è in grado di coinvolgere e appassionare i suoi lettori, e di contagiarli con la sua curiosità per i meccanismi che regolano il nostro universo. Egli, dunque, ci accompagna attraverso i pensieri, i ragionamenti e i dubbi dei più grandi fisici degli ultimi secoli, a partire da Carnot, fino ad Einstein e ad Hawking, e ci fornisce tutti gli strumenti per comprendere, o iniziare a comprendere, concetti tanto complessi, quanto affascinanti e fondamentali, come l’entropia, il calore, la temperatura e l’energia.
Consapevole della distanza di tali nozioni dalla nostra esperienza quotidiana, Sen, con grande pazienza e attenzione, propone efficacissime metafore per arrivare a visualizzare e accettare idee così astratte. La medesima pazienza, però, è richiesta anche al lettore: egli deve impegnare tutta la sua concentrazione a seguire il ragionamento proposto dall’autore e non si deve far spaventare dalla difficoltà dei concetti. In tal senso, quindi, la lettura del saggio si rivela anche un prezioso allenamento alla complessità, che spesso, in vari ambiti, per paura o per pigrizia, viene rifiutata, a vantaggio di interpretazioni semplicistiche e riduttive.
La scienza, oltre a essere palestra di elasticità per la mente, si rivela anche grande maestra di umiltà: l’autore mostra esplicitamente come i più grandi risultati siano stati ottenuti grazie all’ammissione dei propri errori e alla collaborazione tra colleghi. Mostrando questo, egli rende giustizia anche ai contributi di grandi fisici e, soprattutto, fisiche, che, per ragioni storiche o culturali, non sono stati adeguatamente riconosciuti.
La fiducia che Sen ripone nella scienza come luce che guidi il progresso dell’umanità non è, però, una ingenua e cieca fede positivistica. Egli, infatti, si dimostra ben consapevole dell’impatto ambientale della tecnologia e, dunque, della problematicità di uno sviluppo in tale senso. Tuttavia, egli è certo che degli esseri in grado di comprendere l’universo possano, sulla base di una sempre più profonda comprensione della natura, progredire sostenibilmente.
“Il frigorifero di Einstein”, insomma, non è mera speculazione scientifica: è la rivendicazione di una scienza umana, utile, educativa e democratica, che sia a servizio e disposizione di tutti.

      Dicarlo Aurora Liceo Scientifico " N.copernico " ( Pavia, Lombardia )

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Tra i libri proposti, di certo emerge, grazie al titolo bizzarro, ma accattivante “Il frigorifero di Einstein” di Paul Sen. Proprio come preannuncia questo titolo, anche il contenuto del libro non delude le aspettative del lettore, che si aspetta di leggere le pagine di un saggio scritto per educare, ma allo stesso tempo per intrattenere: infatti, trattare di una materia come la fisica, tanto complessa e sicuramente non accessibile a tutti nella sua forma più scolastica, è decisamente un’impresa. Eppure a mio parere, Paul Sen è riuscito a dare vita ad un concentrato di nozioni e di conoscenza fisica, che tuttavia fluisce sotto gli occhi di chi legge senza troppa fatica. Quando una materia così complessa viene trattata con tanta abilità, essa diventa una finestra che si affaccia su un mondo, in alcuni casi poco conosciuto, e può aprire innumerevoli porte verso un sapere nuovo. Inoltre, questa conoscenza non viene presentata come fine a se stessa, ma riesce ad essere applicabile direttamente alla realtà: la destrezza dell’autore e la ricchezza del libro stanno proprio in questo voler estendere la fisica a tutti i campi del mondo reale e soprattutto della nostra vita, rendendo la materia accessibile e concreta a chiunque.
Il ramo della fisica che qui viene sviscerato è quello della termodinamica: ma perché dunque soffermarsi sulla lettura di un libro che tratta delle trasformazioni del calore e della creazione di lavoro da questo? Domanda legittima, che io stessa mi sono posta, se pensiamo alla spiegazione della termodinamica a cui siamo avvezzi nelle scuole. Tuttavia in questo saggio, l’approccio del lettore all'argomento è del tutto diverso: infatti, procedendo nella lettura, ci si avvede di quanto la termodinamica sia indispensabile nella nostra quotidianità e si riveli quanto mai concreta ed essenziale. A questo punto, riscontrando l’infinita utilità e praticità di questa conoscenza che sta alla base di tanti meccanismi che quotidianamente diamo per scontati, ecco che il fascino di questo libro si rivela.
Ritengo che neppure la scuola a volte riesca a rendere l’idea di quanto il sapere che ci sforziamo di apprendere e di fare nostro, passando pomeriggi a studiare, sia in realtà la chiave di tanti meccanismi che regolano la nostra esistenza. Sbloccando questa chiave di lettura, il mondo delle infinite possibilità che la fisica racchiude si mostra, generando una naturale curiosità e sete di conoscenza nei confronti della materia.
Un altro aspetto di questo libro che ho apprezzato è il percorso storico innovativo che l’autore ha deciso di seguire: infatti in questo saggio la storia viene analizzata, non con l’usuale descrizione cronologica dei fatti, ma attraverso l’avanzamento del progresso scientifico, l’unico che di fatto, pur agendo dietro le quinte dell’umanità, le ha permesso di evolversi e procedere nel suo cammino esistenziale. Dunque Paul Sen ci propone un’altra chiave di codifica della storia: la scienza, la quale è da sempre lo specchio dell’umanità. La storia dell’uomo senza l’avanzamento tecnologico non sarebbe la stessa e probabilmente molti degli avvenimenti che si studiano non sarebbero neppure accaduti senza che la grande macchina della scienza si fosse attivata. L’intento che ho ritrovato nel saggio è quello di guardare e imparare la storia da un'altra prospettiva, dagli occhi di coloro che hanno decodificato il mondo attraverso la scienza.

      Sala Luca Liceo Scientifico " N.copernico " ( Pavia, Lombardia )

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“Il Frigorifero di Einstein” è un libro che racchiude in poco più di trecento pagine praticamente tutta la storia della termodinamica partendo dai suoi albori, all’epoca della Rivoluzione industriale, fino ai giorni nostri. In particolare, l’intento dell’autore, l’ingegnere e giornalista inglese Paul Sen, è quello di rivalutare l’importanza di questa branca della scienza, spesso e volentieri trascurata e relegata esclusivamente allo studio di macchine a vapore e frigoriferi, al punto tale da volerla considerare “la teoria scientifica universale più utile che sia mai stata concepita”, così come viene chiaramente esplicitato fin dalle prime righe del prologo. Per riuscire nel suo intento, Paul Sen imposta la narrazione principalmente attraverso il resoconto delle vite di molti uomini e donne che, attraverso i loro esperimenti, hanno contribuito a comporre tassello per tassello l’imponente teoria scientifica della termodinamica, così come la conosciamo noi oggi. A ognuno di questi personaggi viene, infatti, dedicato un intero capitolo che si apre sempre con una citazione pronunciata dallo scienziato stesso oppure da qualcuno che ne ha parlato e che prosegue tracciandone una breve biografia soffermandosi in particolare sui suoi studi, i suoi esperimenti e i suoi rapporti con altri scienziati dello stesso periodo. La devozione quasi esagerata che dimostra talvolta l’autore nei loro confronti risiede anche nel fatto che non viene riconosciuto loro solamente il fondamentale contributo apportato alla scienza, ma anche la loro grande responsabilità nel progresso tecnologico che ha condotto l’umanità all’alto livello di benessere in cui si trova attualmente. L’esposizione dei contenuti è, inoltre, molto chiara e la lettura risulta, così, scorrevole e di facile comprensione anche perché le spiegazioni dei concetti più complessi sono spesso accompagnate da espliciti paragoni con fenomeni ed esperienze relative alla vita di tutti i giorni che il lettore è in grado di capire molto facilmente. Anche le numerose illustrazioni presenti nelle pagine contribuiscono senza dubbio a questo scopo. Nel complesso, perciò, l’autore ha dimostrato grande abilità nel riuscire a rendere accessibile un argomento molto complesso a un pubblico di lettori non specializzati attraverso un linguaggio molto semplice, ma mai banale, e si è rivelato, inoltre, in grado di catturare la loro attenzione attraverso la narrazione delle appassionanti vicende storiche che hanno riguardato i protagonisti della grandiosa storia della termodinamica.

      Seck Giovanni Liceo Statale " Galileo Galilei " ( Caravaggio, Lombardia )

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Dietro alle materie scientifiche che siamo soliti studiare a scuola, attraverso lapidarie formule e sterili casistiche di applicazioni, si nasconde il lungo e resistente filo della vita, del suo quotidiano ma anche dello straordinario: si nasconde una scienza fatta di persone, simpatie, personalità, litigi, amicizie; fatta di necessità quotidiane, di un imminente futuro e delle sue urgenze; di macchine a vapore, di birrerie di famiglia da portare avanti, di curiose fontane di sontuosi palazzi tedeschi, di università europee alla ricerca di nuove menti, ma anche di idee controtendenza, di affascinanti esperimenti, di coraggiose intuizioni e ribelli teorie: tutti aspetti che questo libro ci esorta a ricordare, con sincero amore per la fisica.

Nelle pagine di quest'opera di divulgazione scientifica traspare la sincera stima dell'autore per tali menti brillanti ed esempi di umanità in generale, le cui storie sono intessute tra loro in maniera efficace e affascinante, in un modo capace di cogliere quel sottilissimo legame, fatto di coincidenze, dettagli casuali, articoli fortunatamente scorti tra le pagine di giornali, fortuiti incontri. Ma non dimentichiamoci della termodinamica, poiché di questo si parla: questa è trattata con un approccio a cui il lettore non può sfuggire e non rimanere colpito: alla scorrevolezza degli aspetti narrativi si alterna dunque l'indugio per nulla pesante sugli esperimenti che hanno tradotto in evidenza le più improbabili ipotesi: esperimenti che l'autore è in grado di far ricostruire nella testa del lettore, spiegati passo a passo, senza fretta; esperimenti che forse a volte, inevitabilmente, non sono semplici, mai comunque da affrontare superficialmente, ma con attenzione e curiosità; macchine ideali che spiegano macchine tutt'altro che ideali; infine i metodi della scienza e i suoi procedimenti, le sue tecniche.

È un libro efficace, in grado di far nascere nel lettore, non necessariamente esperto né apprezzatore di fisica, quegli stessi dubbi che, nonostante le differenze storiche, sorsero nelle menti di questi "filosofi della fisica" e dai quali sorsero le differenti teorie, i diversi modelli, i diversi concetti: tre i principali, calore, energia, ed entropia, con cui, più o meno difficilmente, si prenderà la mano. E l'entusiasmo di Paul Sen, sta in questo: nel concepire questi tre elementi, quindi la termodinamica, come straordinaria chiave di lettura per comprendere il Tutto: un "tutto" che si fonda sulla differenza tra freddo e caldo.

Un libro a cui un po' ci si affeziona, perché ci si affeziona alle persone, alle loro impensabili ipotesi, ma anche alle loro personalità, alle loro ambizioni, si ride della loro superbia, si sorride ad alcune teorie strampalate (ma non dimentichiamoci del "senno del poi"), ma soprattutto si ammira l'umiltà di questi scienziati, la capacità di rimettere in discussione le proprie più solidi idee, per giungere a quella giusta, condensata in una formula universale, capace di prescindere dalla storia, in grado di spiegare il tutto nella sua profondissima semplicità.
Un libro che dunque da questo punto di vista ci insegna molto, in un mondo in cui nelle nostre opinioni, troppo fragili per non crollare oramai davanti alla straordinaria molteplicità di orizzonti differenti dai nostri, ci sentiamo troppo rassicurati per non abbandonarle, purtroppo anche davanti all'evidenza.
Un libro scientifico arricchente ed intrigante, che non può non affascinare. Consigliato.

      Alessi Yari I.i.s. “a.orsini-o.licini” ( Ascoli Piceno, Marche )

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RECENSIONE “Il frigorifero di Einstein”

Una delle cose più complicate che possano esistere è spiegare in modo semplice cose che non lo sono. Probabilmente è questo che Paul Sen ha tentato di fare con Il frigorifero di Einstein: raccontare una storia che vede protagonista una branca della fisica complicata come la termodinamica. La missione che si pone Sen sembra impossibile se pensiamo che voglia spiegare il tutto in maniera totale e approfondita; l’autore però non punta a spiegarci il funzionamento dell’universo, ma a portarci verso una conoscenza non troppo specialistica e comunque consapevole dei concetti di termodinamica da lui esposti.
Il libro è formato da diciannove capitoli, e ognuno di essi parla di uno scienziato che ha dato il suo contributo alla termodinamica spiegando le sue scoperte, come ci è arrivato tra studi e intuizioni ma soprattutto cosa lo ha portato a indagare su quello specifico argomento. Ho davvero amato moltissimo durante la lettura il modo in cui l’autore ha ricreato una sorta di backstory per ogni studioso trasformandoli in veri e propri personaggi che agiscono ed escono talvolta dalle pagine con fisionomia e vita propria. Qui si vedono le doti da regista di Sen, la creazione della scenografia e dello sfondo delle storie dei suoi personaggi è sopraffina e anche se talvolta la spiegazione del fenomeno fisico di turno risulta complessa si riesce ugualmente ad apprezzare quello che viene costruito intorno.
La forza nella narrazione è proprio mostrare al lettore come funziona il mondo in cui i fisici vivono, i loro stimoli, le loro difficoltà e le loro incomprensioni con il mondo scientifico, non limitandosi a ciò che hanno scoperto, spesso per noi così complesso da capire. Ogni personaggio viene rappresentato con il suo carattere, le sue convinzioni e anche i suoi pregiudizi verso le teorie altrui. Il libro contribuisce a delineare ed arricchire quanto sappiamo della figura dello scienziato sia nel passato che nel presente; alcuni ostacoli, problematiche, riflessioni, ci sembrano anche oggi riscontrabili. Fa riflettere ad esempio il fatto che gli scienziati avessero difficoltà a parlare tra di loro, anche per le loro personalità stravaganti e a dare una comunicazione univoca, cosa che riscontriamo anche in questi anni di pandemia.
Questa è una lettura per un pubblico di lettori realmente interessato; nonostante il tentativo sia quello di approcciarsi a dei neofiti visto il continuo tentativo di semplificazione delle normali parole del vocabolario fisico e la messa in scena degli autori delle teorie e delle loro vicende, è comunque difficile da capire senza una preparazione di base. Gli argomenti iniziali sono tanto ostici quanto essenziali per comprendere il resto, con i principi fondamentali più complessi, mentre invece quelli finali sono più coinvolgenti visto che viene portata la termodinamica su una scala universale.
In conclusione è un ottimo libro per chi è interessato alla materia, fornisce nozioni interessanti che possono e devono tuttavia essere approfondite, perché come diceva Einstein “lo studio e, in generale, la ricerca della verità e della bellezza sono una sfera di attività nella quale ci è consentito rimanere bambini per tutta la vita”.

      Allegretti Matteo Itis " E. Mattei " ( Urbino, Marche )

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Paul Sen: “Il frigorifero di Einstein”
“Termodinamica” quante volte abbiamo sentito parlare di questa teoria durante la nostra vita, ma ci
siamo mai chiesti che cosa è? Da chi è stata scoperta? Come, quando e perché è nata? Le
risposte a queste domande ce le fornisce Paul Sen, ingegnere, giornalista televisivo, attivo nella
BBC, e vincitore del Royal Television Society Award e del Grierson Award for Best Science
Documentary, nel suo libro: “Il Frigorifero di Einstein”, pubblicato nel maggio del 2021 dalla Bollati
Boringhieri editrice, definendola: “disciplina che può e deve migliorare la condizione umana senza
compromettere e distruggere il pianeta”. “La storia della scienza è la storia che conta” è la tesi che
l’autore vuole avvalorare con la stesura del testo attraverso la narrazione della termodinamica in
diciannove capitoli, dalle sue origini, in un Inghilterra d’inizio Ottocento in piena rivoluzione
industriale, fino ai giorni nostri con l’informazione e i buchi neri, in ognuno dei quali si attraversa la
vita dei più grandi scienziati che l’umanità abbia mai visto come Sadi Carnot, William Thompson,
James Joule, Hermann von Helmholtz, Rudolf Clausius, James Clark Maxwell, Ludwig Boltzmann,
Albert Einstein, Emmy Noether, Claude Shannon, Alan Turing, Jacob Bekenstein, Stephen
Hawking, descrivendo non solo la loro carriera scientifica, ma anche dei retroscena privati, facendo
immedesimare ancora di più il lettore. Nell’opera, in aggiunta ai principi fondamentali della
termodinamica e alle biografie degli scienziati, sono presenti molti riferimenti alla vita reale, come
la nascita e lo sviluppo dei motori a vapore, dei frigoriferi, delle valvole termoioniche, dei transistor,
che aiutano il lettore a comprendere più facilmente questa scienza. A conclusione dell’opera, prima
delle note, Paul Sen ha inserito tre appendici nelle quali si approfondiscono i temi fondamentali di
questa disciplina, in particolar modo il rendimento, con la macchina ideale di Carnot e lo studio di
Rudolf Clausius sulla conversione del calore in lavoro e viceversa (prima e seconda appendice), e
le leggi della termodinamica (terza appendice). L’autore, grazie al suo bagaglio culturale, è riuscito
a spiegare, con un linguaggio comprensibile a chiunque, i principi della termodinamica, dai più
“semplici” come la legge della conservazione dell’energia fino ai più complessi come l’entropia,
rendendola accessibile a tutti, indipendentemente dalla propria preparazione. Pertanto, mi sento di
consigliare questo libro a chiunque voglia accrescere la propria cultura scientifica e conoscere le
leggi che stanno alla base del funzionamento del nostro universo senza ricorrere a complicate
formule e funzioni matematiche.

      Granuzzo Leonardo Liceo Scientifico,musicale E Coreutico G. Marconi ( Pesaro, Marche )

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Vivere un’avventura ingenui e curiosi come bambini, seduti a gambe incrociate col naso in sù davanti al grande schermo della fisica in attesa dell’inizio del viaggio; questo é “Einstein’s fridge”, ovvero “Il frigorifero di Einstein”: un’avventura dallo stile fluido, quasi felpato attraverso il quale veniamo condotti come spettatori di un film, a percorrere, fotogramma per fotogramma, la storia della termodinamica.

Si, proprio come un film, perché il regista Paul Sen si riscopre scrittore e “monta” le parole per restituirci l’immagine di una branca della fisica che quasi come Cenerentola, qui diventa la protagonista del Gran Ballo.

Tanti gli attori coinvolti che, a discapito del titolo, non si possono definire “comparse”, ma protagonisti, a volte a sorpresa, della grande avventura della termodinamica: la scienza che determina la freccia del tempo, irreversibile fra tanti fenomeni reversibili.

Si prenda ad esempio Turing, che, assieme a Shannon, unì la termodinamica all’informazione, affermando che l’entropia che renderà omogenea la temperatura dell’universo è la stessa che farà perdere le informazioni in quel suono statico.

Oppure Einstein, che ricordiamo tutti per la famosa formula sulla relatività.
Chi avrebbe mai pensato che proprio lui si sarebbe occupato frigoriferi? Mosso dalla notizia della morte di un’intera famiglia di Berlino causata dal rilascio di gas tossico da parte di un frigo malfunzionante, si diede l’obiettivo di costruire frigoriferi più sicuri. Questi però, non riscossero un grande successo, ma i soldi ottenuti dalla loro vendita, permisero al suo ex-studente e collaboratore, Leo Szilard, di fuggire dalla Germania e aiutare altri a scappare dal pericolo nazista; i frigoriferi hanno quindi salvato vite anche se in maniera decisamente non prevedibile.

È curioso notare come il titolo del libro sia proprio “Il frigorifero di Einstein” e come lo stupore di questo viaggio inizi proprio dal suo titolo.

È qui infatti che si cela il vero scopo dell’autore: “the science of heat can and should improve the human condition without destroying the planet”, ovvero la termodinamica può e dovrebbe migliorare la condizione degli uomini senza distruggere il pianeta. Come Einstein costruì frigoriferi per migliorare la condizione dei suoi concittadini, noi dovremmo, attraverso la termodinamica, assumere decisioni sensibili e partecipare a dibattiti informati, che possano condurci a quelle risposte che ci permettano di agire per il bene del mondo.

L’orizzonte della narrazione si amplia grazie a spunti di riflessione su aspetti della società di allora, specchio dei nostri giorni. Si prenda ad esempio la teoria quantistica: all’epoca della sua formulazione, venne rifiutata da molti scienziati solo perché il principio di indeterminazione implicava che il mondo non avesse un ordine sottostante, ma un insieme di azioni con una determinata probabilità di verificarsi. La società, quindi, la rifiutò perché non allineata con le “verità” del tempo, quei dogmi con i quali spesso ci scontriamo anche oggi.

Regista e scrittore dalle spiccate capacità retoriche, coglie situazioni ed esalta dettagli, delineando, tra panoramiche e primi piani, il percorso di crescita della termodinamica fatta di paure, idee, creatività, in altre parole, di uomini.

Da ragazzo neofita della fisica, posso affermare che il libro è stato efficace nel veicolarmi concetti che pur se complessi sono entrati a far parte di me con grande leggerezza.

      Brizio Rossella Liceo Classico Massimo D ( Torino, Piemonte )

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"Il frigorifero di Einstein", un libro dal titolo curioso, non parla solamente di frigoriferi come suggerisce la copertina. Scritto dall’ingegnere e giornalista Paul Sen nel 2021 il libro propone un tema audace, a prima vista: "How the difference between hot and cold explains the Universe", ossia "come la differenza tra il caldo e il freddo spiega l'Universo", è il sottotitolo scelto da Sen, come sunto del tema fondamentale di tutto il libro: la termodinamica.
Ripercorrendo le vite di menti brillanti dei secoli passati, a partire da Carnot, Joule, Clausius, lord Kelvin, Helmholtz, Maxwell, Einstein, Noether, Turing e altri grandissimi nomi nel mondo della scienza, Sen ricostruisce la storia di questa branca della fisica, spiegando con assoluta schiettezza e semplicità i concetti che costituiscono la chiave per capire l’intero Universo, come lui stesso afferma. Ma la bellezza del saggio non sta solo nel tema principale: la grandezza dell’opera di Sen è l’elogio di fisici, economisti, chimici, matematici, crittografi e di un’innumerevole quantità di individui incredibilmente talentuosi che hanno portato un grande contributo grazie alla loro passione, spesso combattendo contro difficoltà economiche, di salute, di natura politica o discriminatoria. Questo rende il libro interessante anche per chiunque non si sia mai approcciato alla fisica: Sen si impegna a raccontare l’umanità di molti dei grandi nomi della scienza. Con il suo libro, l’autore ci ricorda che uno scienziato non deve essere ricordato solo per il suo contributo scientifico, ma come persona, con esperienze, interessi e talenti - curiosamente, Boltzmann era ad esempio un ottimo pianista. Non a caso, raccontando le intuizioni di tutti loro, Sen racconta anche parti e momenti delle loro vite, imprimendo su carta le loro emozioni. Ecco spiegato, quindi, il titolo del libro: "Il frigorifero di Einstein", il libro che risponde ad alcune delle più grandi domande dell’Universo ripercorrendo le diversissime vite di grandi uomini e donne che, grazie alla loro grandissima passione, hanno creato la storia della scienza e che, allo stesso tempo, ci ricorda che Einstein come altri, oltre all’equazione alla base della relatività, ha costruito un frigorifero.

Dire che questo saggio sia solo un’opera di divulgazione scientifica è riduttivo, perché questo libro dal titolo provocatorio è soprattutto una celebrazione dell’umanità e del suo rapporto con la scienza, e grazie alla passione per essa, questa ha migliorato e può migliorare ancora la vita stessa. “Dipende solo da noi”, dice Paul Sen, rispetto alla qualità della vita sulla terra. In conclusione, 10/10 è un voto più che meritato.

      Cicala Giacomo Liceo Scientifico Statale " G.marinelli " ( Udine, Piemonte )

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Il frigorifero di Einstein è il primo libro scritto da Paul Sen, giornalista della BBC e vincitore di vari premi televisivi, tra cui il Grierson Award for Best Science Documentary. Tradotto da Susanna Bourlot, è stato pubblicato da Bollati Boringhieri il 13 maggio 2021.
Con questo libro l’autore si concentra sulla scoperta e sulle conseguenze delle prime due leggi della termodinamica: la quantità costante di energia nell’universo e l’aumento inesorabile dell’entropia. Grazie a tali principi ora non sappiamo solamente che cos’è il calore, ma anche il tempo, i buchi neri e l’informazione.
Il libro, pur rientrando nella categoria dei testi di divulgazione scientifica, non è propriamente un trattato scientifico, in quanto espone la storia dell’evoluzione dello studio della termodinamica, raccontato grazie anche a sezioni biografiche di geni vi hanno partecipato, come Kelvin, Alan Turing ed Einstein. Tali digressioni, seppur a volte monotone, sono necessarie per capire come il loro carattere, la loro vita e gli avvenimenti storici a loro contemporanei abbiano influenzato le loro scoperte, tanto che non mancano sporadiche riflessioni su problematiche attuali come l’omofobia, il razzismo e la misoginia, di cui alcuni dei protagonisti del libro sono stati oggetto.
La fluidità di lettura è garantita dalla semplicità del lessico utilizzato, mentre la comprensione di determinati argomenti, specialmente quelli di cui non si ha alcuna conoscenza di base, è leggermente più difficoltosa rispetto ad altri, ed è necessario soffermarsi maggiormente su di essi per comprenderli. Tuttavia, il punto di forza di questo libro è proprio quello di riuscire a trattare argomenti molto complessi in un modo tale da renderli comprensibili più persone possibili, senza però scadere nell’eccessiva semplificazione. L’autore riesce in ciò grazie all’introduzione frequente di esperimenti mentali ed esempi pratici e intuitivi che aiutano nella comprensione delle teorie e che coinvolgono il lettore.
La lettura offre molti spunti di riflessione e suscita una curiosità tale da indurre il lettore ad approfondire determinati argomenti. Proprio la capacità di produrre meraviglia e curiosità credo che sia uno, se non il più meraviglioso, dei pregi di questa pubblicazione.
Elemento distintivo dell’opera di Sen è l’assenza di calcoli (proprio come fece Clausius, nel suo articolo Sulla natura del movimento che chiamiamo calore, citato nel libro). Potrebbe sembrare banale, ma questo piccolo accorgimento fa sì che anche coloro che si spaventano o scoraggiano alla vista di un’equazione possano avvicinarsi alla lettura del libro e possano comprendere i principi che stanno alla base di come funzioni qualsiasi cosa.
Ma lo scopo di questo volume va ben oltre la mera comprensione delle leggi della termodinamica, che determinano il funzionamento dell’universo: secondo Sen “La scienza del calore può e deve migliorare la condizione umana senza distruggere il pianeta. Dipende solo da noi”. Oggi è necessario quindi per chiunque avere una conoscenza di base della termodinamica, affinché si possa mantenere o migliorare la nostra condizione di vita senza danneggiare l’ambiente. L’uso delle auto elettriche, l’impiego dell’energia nucleare e l’utilizzo dei carburanti fossili sono infatti alcune delle innumerevoli tematiche attualmente molto discusse nell’ambito dei cambiamenti climatici che trovano risposta nella termodinamica.

      Mello Matteo Liceo Scientifico Galileo Ferraris ( Torino, Piemonte )

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I protagonisti di questa storia non sono re, principi o condottieri. I protagonisti di questa storia non guidano regni, nazioni o truppe in battaglia. I protagonisti di questa storia usano l’ingegno, l’intuizione e la matematica non per l’annientamento, ma per il bene dell’umanità.
Perché questa è la storia della scienza. La storia che veramente conta, come cerca di farci capire Paul Sen nel suo ultimo libro, “Il frigorifero di Einstein”.
Si tratta di una storia del tutto interconnessa, con eroi le cui idee ritornano e si intrecciano anche a distanza di secoli.
Dalle prime rudimentali macchine a vapore che hanno dato il via alla rivoluzione industriale e cambiato per sempre il nostro modo di vivere, si passa alle scoperte del geniale Sadi Carnot, che riflettendo su macchine a vapore teoretiche trova verità termodinamiche fondamentali. Esposte elegantemente in un trattato, le sue “Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco” sono tradotte in inglese da William Thomson, forse più noto come Lord Kelvin, che per la prima volta fa uso dell’aggettivo “termodinamico”. Sono quindi trattate le riflessioni sulla conservazione dell’energia di Helmholtz, da cui parte Clausius per scoprire la legge fondamentale per cui spontaneamente “il calore non passa mai da un corpo freddo a un corpo caldo”.
Un intero capitolo è dedicato all’entropia che, in estrema sintesi, è pensabile come il grado di disordine di un sistema. Concetto tanto fondamentale quanto spesso sorvolato a scuola, l’entropia è spiegata efficacemente e finisce quasi per sembrare la chiave per la comprensione di tutto ciò che ci circonda.
Se infatti la termodinamica è fisica, e la fisica è studio della natura, Paul Sen guida il lettore attraverso una serie di scoperte che spaziano in quasi ogni ambito del sapere scientifico. E la consequenzialità, che è propria della scienza, sembra quasi prendere vita.
Dai principi della termodinamica si arriva alla legge di Gibbs per cui “il flusso di energia è il mezzo con cui l’entropia dell’universo viene aumentata”, che a sua volta spiega perché avvengono le reazioni chimiche e conseguentemente i meccanismi alla base della vita. Dalla termodinamica parte poi l’intuizione che ha portato alla teoria dell’informazione, senza la quale non esisterebbe il dispositivo che state usando per leggere questa recensione: la formula di Claude Shannon per calcolare la dimensione di una qualsiasi informazione è uguale all’equazione di Boltzmann per calcolare l’entropia di un dato sistema.
E infine, rimanendo alla vita di tutti i giorni, cos’è un frigorifero, se non un pezzetto di universo di cui riduciamo l’entropia per rallentarne l’inevitabile scorrere del tempo?
Ciò che più sorprende è il modo in cui sono raccontati i protagonisti di questa storia: nelle pagine di Paul Sen la scienza si fa carne.
Questo libro non si stanca mai di ricordare che gli scienziati sono esseri umani. E come tali provano emozioni e passioni che inevitabilmente influenzano il loro lavoro.
Joule mancava di carisma e faceva fatica a diffondere le sue idee. Thomson si rifiutava di accettare l’idea di Darwin sull’età della Terra, nonostante fosse supportata dall’evidenza scientifica. Maxwell era un ragazzo un po’ goffo che faticava a socializzare. Boltzmann dovette combattere contro la depressione per tutta la vita.
In modo elegante e sobrio, nel libro emerge una scienza fatta dalle persone per le persone.
Lettura molto consigliata, 10/10.

      Cannone Niccolò Eliot Liceo Simone Morea ( Conversano, Puglia Nord )

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Una scena che ha del meraviglioso, ma il libro intero è incredibile: James Joule –sì, il Joule delle calorie- è in luna di miele, sulle Alpi italiane; lascia la moglie in una carrozza e si mette sulle tracce di una cascata, con l’intento di misurarne la temperatura alla cima e alla base per vedere se, nell’impatto, l’energia aumenti e l’acqua si scaldi. Al suo fianco, col termometro in pugno, William Thompson, un nome che dice forse qualcosa in più se associato a Kelvin.
“Il frigorifero di Einstein” è il tentativo riuscito di spiegare la fisica con le parole della storia, in un modo che nessun fisico si era mai preoccupato di fare, con uno stile romanzesco e appassionato, quale ci si aspetta da un regista televisivo come Paul Sen. La fisica è figlia della storia, e così tutte le scienze; troppo spesso nei programmi di scuola superiore la si relega a un insieme di formule e applicazioni, che allontanano gli studenti da uno studio zelante. Il calore, l’energia, l’entropia appaiono argomenti distanti finché non si realizza che sono dentro di noi, essi sono noi.
La storia di cui parla questo libro è fatta di uomini, di persone che, nella penombra dell’arretratezza, hanno scritto le pagine della Rivoluzione Umana. Sen riesce in un intento diverso rispetto a quello prefisso: dimostrare che la storia della scienza è la sola che conta, che gli uomini che fanno progredire la frontiera del sapere sono più importanti di generali e monarchi. La realtà è che, nel libro, di pura scienza si tratta ai margini. La storia che conta non esiste o, meglio, non esiste storia che non conti, e Sen ce lo insegna, quasi inconsciamente.
La narrazione prende le mosse dalla vicenda di Sadi Carnot, che nel 1824 pubblica le sue “Riflessioni”: questo l’inizio della termodinamica, che -in pochi sanno- affonda le sue radici all’interno dell’esperienza napoleonica. Carnot si forma all’École polytechnique fondata da Napoleone, e scrive mosso da un incredibile patriottismo, che lo spinge a indagare il funzionamento della macchina a vapore per migliorarne l’efficienza ed elevare la Francia alla potenza economica inglese. Oggi la sua eredità è tutt’intorno a noi: che si tratti dei motori a combustione, dei frigoriferi delle nostre cucine, delle gigantesche turbine elettriche o persino dei razzi che ci mandano sulla Luna, tutti si basano sulle sue scoperte. Da Parigi, il suo genio approda nelle grandi capitali della scienza.
Pur nell’estrema varietà dei temi toccati, il racconto evolve lineare, come in una complessa via metabolica, dove ad ogni tappa si forma un prodotto intermedio, che verrà impiegato come reagente nella reazione successiva. Watt, Joule, Helmholtz, Clausius, Maxwell, Boltzmann, Einstein, Hawking sono i nomi degli enzimi chiave di quelle reazioni: le loro teorie girarono l’Europa a testimonianza di come la scienza moderna sia il frutto di una relazione a distanza, poligama, fra decine di scienziati che hanno saputo trarre il meglio gli uni dagli altri. Sen accetterà questi paragoni: per tutto il libro dimostra un grande ingegno creativo, che gli ha permesso di apparire sempre chiaro, piacevole, anche simpatico al lettore meno esperto, proprio grazie al ricorso a similitudini concrete. Ma non si può nemmeno dire che sia un libro da divorare tutto d’un fiato, perché il fiato lo mozza pagina dopo pagina, come quando, da una semplice barra di ferro con un estremo incandescente e uno gelido, si scopre che Thompson sia riuscito a prevedere la fine del mondo.

      Musicco Luca Liceo Scientifico Valdemaro Vecchi ( Trani, Puglia Nord )

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Il FRIGORIFERO DI EISTEIN
La termodinamica come scienza direttrice dell’universo
19 settembre 1814, Gran Bretagna: sono questi il tempo ed il luogo nei quali inizia l’avventura di Jean-Baptiste Say, un industriale ed economista francese che viene presentato come primo personaggio nel libro scritto da Paul Sen e pubblicato da Bollati Boringhieri nel maggio del 2021. Say, però, non è certo l’unico personaggio della sequela di racconti che si propongono di ripercorrere dagli inizi dell’Ottocento fino ad oggi tutte le tappe, le scoperte e gli scienziati che hanno contribuito all’evoluzione della termodinamica così come la intendiamo oggi. Tra questi vi sono Sadi Carnot, William Thomson, James Joule, Rudolf Clausius, Albert Einstein e molti altri. L’autore descrive i diversi personaggi a tutto tondo perché non si limita a raccontarne solamente le ipotesi, le scoperte e le dimostrazioni scientifiche, ma esamina anche la vita ed il contesto storico in cui hanno vissuto affinché si possano comprendere più a fondo i motivi e le cause dell’evoluzione scientifica a cui hanno contribuito. Proprio questo aspetto, la contestualizzazione, costituisce una chiave essenziale per la comprensione del testo a cui si abbina la propedeuticità delle scoperte scientifiche. Infatti è dalla confutazione di teorie precedenti che se ne formulano di nuove, più evolute e sperimentalmente fondate, ma che presuppongono in sé tutto il progresso scientifico a cui hanno contribuito gli scienziati precedenti. Tra le teorie più interessanti che mi hanno particolarmente colpito vi è quello dell’entropia, definita dall’autore come <<misura della dispersione del calore>>. Essa occupa uno spazio rilevante nel racconto dell’autore che illustra gli studi di diversi scienziati, primo tra tutti lord Kelvin, e i molteplici esperimenti compiuti per definire le leggi che regolano la dispersione del calore da ambienti caldi ad ambienti freddi. Sen non si sofferma soltanto sull’illustrazione delle teorie scientifiche, ma dedica molta attenzione anche alla storia dell’applicazione tecnologica di esse. Passa in rassegna infatti anche le macchine che sono state costruite a partire da quelle teorie e tutte le modifiche volte a migliorare quelle già esistenti per rendere più efficace e duraturo il loro lavoro, per esempio, con un risparmio di materia prima e carburante. Tale rassegna non risulta affatto arida e noiosa: l’autore sa intrecciare la vita dei personaggi con le loro invenzioni, così da legare la descrizione anche minuziosa e puntuale della struttura o del compito della macchina con episodi accattivanti dell’esistenza dei loro inventori. Anche le teorie scientifiche descritte risultano di facile comprensione, pur trattando di argomenti complessi, grazie al taglio narrativo con cui vengono enunciate e soprattutto grazie alla ricca esemplificazione da cui sono accompagnati. Per gli argomenti trattati, pertanto, è consigliabile la lettura ad un pubblico interessato ad argomenti scientifici e che possegga delle conoscenze di base altrimenti non potrebbe godere dell’ampia rassegna che l’autore propone su concetti specifici quali entropia, energia o temperatura, né potrebbe apprezzare la terminologia scientifica adoperata. Si rivela, dunque, molto interessante ed illuminante per uno studente liceale che si appresta a studiare tali leggi e fenomeni per il taglio narrativo che costituisce un punto di vista innovativo rispetto ai tradizionali manuali.

      Scaringi Giovanna Liceo Scientifico Valdemaro Vecchi ( Trani, Puglia Nord )

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Recensione: Il Frigorifero di Einstein
Come la differenza tra caldo e freddo spiega l’universo

Scritto da Paul Sen e pubblicato dalla casa editrice Bollati Boringhieri a maggio del 2021, “Il frigorifero di Einstein” è un libro abbastanza particolare e notevole, sicuramente non per tutti. Se si è appassionati di romanzi, di libri rosa, di thriller mozzafiato o di racconti d’azione non è detto faccia per voi: è un saggio di carattere scientifico in cui si analizza la termodinamica. Agli inizi dell’800, la Gran Bretagna viveva il periodo del suo boom economico, grazie anche alla nuova energia a vapore prodotto dell’industria mineraria; l’autore pensa che le macchine che venivano usate a quei tempi fossero un grande spreco e ci mostra come si può generare la potenza motrice: tramite un flusso termico che va da un corpo con una temperatura calda a un altro corpo, ma dalla temperatura fredda. Ci racconta il progresso scientifico che va dalla Rivoluzione industriale alla fisica del Novecento. Si possono trovare molti personaggi, compresi grandi uomini e donne di scienza come James Watt, James Joule, Albert Einstein, Stephen Hawking. In particolare l’autore si sofferma non solo sulle loro ricerche, scoperte e studi , ma anche sulle loro vite private. Questo libro ci fa capire come la vera storia, la storia che conta, sia quella della scienza e non quella in cui si parla di regni e monarchi. Infatti non si parla solo dell’invenzione della termodinamica e della rivoluzione della scienza, ma anche come la conoscenza venga ripresa più e più volte dalla società. Scrivendo questo libro, l’autore è riuscito a dare spazio ed importanza alla termodinamica e ai suoi tre principi: il primo, la legge di conservazione dell'energia, il secondo che enuncia che il passaggio di calore da un corpo caldo ad un corpo più freddo è irreversibile ed il terzo, meglio conosciuto come “Teorema di Nernst”. Paul Sen ha voluto evidenziare come la termodinamica, spesso sottovalutata, si può trovare, in realtà, alla base della fisica. Nonostante la evidente complessità del libro, data dai concetti astrusi e dall’articolato linguaggio usato potrebbe piacere molto a chi è appassionato alla fisica o alle materie scientifiche, a chi vuole capirne la storia o a chi, semplicemente, vuole approfondire lo studio della termodinamica. Paul Sen, regista televisivo con una Laurea in Ingegneria, spiega efficacemente l’importanza della termodinamica. La sua passione per questo campo della Fisica e la sua voglia di divulgare su larga scala le sue conoscenze sono state così grandi da portarlo a sostenere personalmente le spese per la pubblicazione del suo libro.
Grande merito!

      Chiriatti Martina Istituto Istruzione Secondaria Superiore " E. Medi " ( Galatone (le), Puglia Sud )

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La relatività di Einstein, è la migliore teoria per descrivere i comportamenti più misteriosi e indecifrabili della natura dell’universo. Eppure, il frigorifero ci sembra un banale elettrodomestico che tutti noi abbiamo nelle nostre case per conservare alimenti.
Il curioso titolo del libro “Il frigorifero di Einstein” concilia proprio questi due aspetti, rimandando all’aneddoto dello scienziato che, per risolvere il problema dell’esalazione di sostanze letali da alcuni frigoriferi, brevettò una nuova tecnologia più sicura sulla base dei principi della termodinamica.

L’autore del libro, Paul Sen, ingegnere e giornalista televisivo, combina perfettamente le sue competenze per spiegare l’evoluzione della termodinamica, tramite la narrazione storica di due secoli di innovazioni riassunti in 422 pagine, a partire dalla rivoluzione della macchina a vapore nell’ottocento grazie agli studi di Carnot.
Lo scrittore descrive insieme al contesto storico il modo in cui altre figure, partendo da tali scoperte e interagendo tra loro, rispondono a questioni sollevate dalla messa in discussione di precedenti ipotesi.
A rendere la lettura più interessante e coinvolgente è la narrazione di aneddoti relativi alla vita degli scienziati menzionati, insieme alla descrizione dettaglia dei loro processi sperimentali e teorici che spinge il lettore a entrare nella loro mente e a porsi domande, invogliandolo così a proseguire la lettura.

La linearità e la chiarezza espositiva permettono una lettura scorrevole che porta il lettore a proseguire con un ritmo incalzante, mantenendo quindi intatta la sua curiosità, nonostante la presenza di alcuni termini tecnici che possono risultare talvolta macchinosi, costringendo chi legge a soffermarsi su quanto appena letto.
La ricchezza e la varietà dei concetti esaminati e sviluppati dall’autore rende questo libro alla portata di tutti, adatto perciò a chi è interessato ad approfondire le proprie conoscenze nell’ambito della termodinamica, o a chi vuole tentare un primo approccio con la materia.

Risulta evidente che il vero scopo dell’autore è quello di far comprendere l’effettiva importanza e centralità della termodinamica, la cui “eredità” possiamo ritrovare in tutto ciò che ci circonda: per quanto possano apparire sconnesse, tutte le scienze (fisica, chimica e biologia) obbediscono alle sue leggi, così che tramite queste ultime si possono studiare la vita, l’universo, i motori, e così via.
Un aspetto che ho personalmente apprezzato è come l’autore enfatizza il contesto storico: sin dalle prime pagine del libro, nelle quali Sen afferma che “la storia della scienza è la storia che conta”, si nota come l’approccio delle istituzioni alla scienza diventi sempre più aperto, permettendo tramite il confronto di grandi menti di far emerge l’essenzialità della termodinamica. L’autore esprime questo aspetto efficacemente, permettendo di notare come ciò abbia riscontro nel presente.

      Martellotto Jacopo Liceo Scientifico Statale " C. De Giorgi " ( Lecce, Puglia Sud )

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Indagare sulle origini dell’Universo e sul suo funzionamento, usando la lente della termodinamica, è l’obiettivo che si pone Paul Sen, autore de “Il frigorifero di Einstein: Come la differenza tra caldo e freddo spiega l'Universo”, edito da Bollati Boringhieri nel 2021.

Attraverso un approfondito excursus storico, l’autore propone i passaggi fondamentali che hanno portato all’affermazione della termodinamica. L’appassionante narrazione è corredata dall’esposizione di numerose teorie e dal contributo di scienziati: dalla definizione primitiva di calore si giunge alla formulazione dei principi della termodinamica, all’introduzione dell’entropia, fino all’ambizioso intento di trovare un denominatore comune con altre discipline, quali la biologia, l’informatica e le scienze sociali. Il lettore è, fin da subito, stimolato a cercare un legame tra realtà circostante e conoscenze scientifiche.

Il racconto prende avvio con il viaggio in Gran Bretagna di Jean-Baptiste Say, economista francese, interessato alle cause della rivoluzione industriale di inizio ‘800. Le macchine a vapore sono le protagoniste dei primi capitoli del libro e, osservandone il funzionamento, Say è in grado di cogliere la loro importanza, offrendo all’autore, successivamente, la possibilità di trattare l’applicazione della termodinamica nei più disparati settori.

Il ricorso a immagini tratte dal quotidiano e la rappresentazione grafica dei processi fisici catturano il lettore, che rimane affascinato dalla facilità di riferire molti degli argomenti alle proprie conoscenze pregresse.

Celebrare la termodinamica e l’importanza che ha ricoperto il suo studio nel corso degli ultimi due secoli è quello che si propone l’autore, con l’auspicio che il pubblico se ne interessi e apprezzi, di conseguenza, la materia trattata. Tale obiettivo è peraltro reso possibile dal fatto che il testo, nonostante il titolo faccia pensare ad una dissertazione teorica, integri argomenti prettamente scientifici con riferimenti alla vita privata dei personaggi, che emergono anche nella loro dimensione umana e quotidiana.

Va sottolineato che, sebbene l’autore si proponga un’esposizione semplice e divulgativa dei contenuti, la comprensione del testo prevede un buon livello di conoscenze specifiche. La lettura risulta, pertanto, particolarmente adatta ad un pubblico con articolate nozioni di fisica.

In ogni modo, dopo la lettura del libro si ha la consapevolezza dei progressi apportati dalle diverse applicazioni della termodinamica e si avverte un singolare senso di arricchimento sugli argomenti trattati. È di particolare interesse, infatti, lo sforzo di organizzare il sapere in un sistema organico ed interconnesso, perché il lettore ne abbia una visione globale e razionale.

      Prete Alessandro Istituto Istruzione Secondaria Superiore " E. Medi " ( Galatone (le), Puglia Sud )

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Se siete alla ricerca di un libro che illustri l’evoluzione della termodinamica, senza artificiosi formalismi matematici, allora l'avete trovato! Edito da Bollati Boringhieri e tradotto da S. Bourlot, “Il frigorifero di Einstein” è il saggio con cui Paul Sen esordisce nel panorama editoriale della divulgazione scientifica. Nonostante alcuni refusi dovuti probabilmente alla stampa, il lavoro, impreziosito di citazioni tratte da documenti storici chiave della materia, espone un’organica interpretazione dei principi della termodinamica e del loro legame con tutto ciò che è attorno a noi. Il tutto con l’utilizzo del lessico specifico della Fisica. L’opera dello scrittore e giornalista britannico, laureato in Ingegneria, vanta lucidità espositiva. Partendo dalla vita e da alcuni simpatici aneddoti dei migliori scienziati, Sen descrive cronologicamente la loro attività di ricerca e le loro intuizioni geniali, come gli esperimenti mentali di Einstein o il diavoletto di Maxwell. I protagonisti quindi sono uomini e donne che hanno fatto “progredire la frontiera del sapere”. Un ottimo punto di riferimento per tutti gli studenti che nel programma scolastico vedono la storia della scienza eclissata da quella “dei generali e dei monarchi”. L’esame della materia, suddiviso in diciannove capitoli, è facilitato dall’utilizzo di immagini didascaliche e dalla proposta di situazioni analoghe a quelle trattate. Lo scrittore ci dimostra le innumerevoli ripercussioni della termodinamica su tutti gli ambiti, come quello della biologia evolutiva o quello delle telecomunicazioni. La religione stessa ha ispirato la termodinamica, che diviene disciplina universale.
L’affascinante trattazione di Sen racconta dell’entropia, la misura del disordine di un sistema fisico, con assoluta disinvoltura, rendendo l’analisi fruibile a tutti. L’autore coglie un senso ben più profondo di entropia, che va oltre il significato comune di chaos e calore disperso; ci rivela che i dispositivi elettronici, la nostra vita e i buchi neri ne favoriscono una continua crescita, accelerando (si fa per dire) il processo della morte termica dell’universo. L’unico ambiente che potrebbe salvarci da questo destino funesto è il “mitico” frigorifero che ostacola l'incremento dell’entropia. Il libro mi ha offerto un nuovo modo di indagare la realtà, nella quale i piccoli gesti come raffreddare del caffè bollente assumono importanza universale.
Sen dà voce anche alla fragilità della vita umana e alle lotte contro le ingiustizie, le quali diventano il fil rouge delle esperienze di vita degli scienziati. Dall’omosessualità di Turing al figlio nascosto di Einstein, dal suicidio di Boltzmann alla lotta per l’emancipazione femminile di Noether.
Non manca infine un’analisi fedele delle trasformazioni che la termodinamica ha portato alla natura. Il fenomeno del riscaldamento globale è nato contestualmente con le prime macchine a vapore. Pertanto è necessario seguire i progressi della termodinamica per edificare sorgenti di lavoro a impatto zero e con un dispendio minimo di calore: la transizione ecologico-digitale promette di risolvere ciò. Non dobbiamo ridurre solo l’inquinamento ambientale ma anche la crescita entropica!
Al termine della lettura ho notato che l’entropia è in simbiosi anche con la mente umana: in entrambe tende ad accrescere il disordine interno via via che aumentano nuove informazioni. Ma l’armoniosa essenzialità della narrazione di Sen è riuscita a domare il mio disordine mentale!

      Evangelista Francesca Liceo Scientifico E Linguistico " E. Fermi " ( Nuoro, Sardegna )

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Il libro “Il Frigorifero di Einstein” di Paul Sen celebra la termodinamica e la sua importanza per la scienza pura. Comprendere l’energia, l’entropia, la temperatura e le leggi a cui obbediscono è fondamentale per far compiere grandi progressi all’umanità. La termodinamica viene definita come la base di ogni cosa, compresa l’intelligenza umana.
Attraverso la lettura dei capitoli è possibile ripercorrere quasi due secoli di storia dal progresso scientifico e tecnologico e dalla rivoluzione industriale: com’è nata la termodinamica e quali esperimenti e scritti hanno portato all’affermazione delle sue leggi a partire dalla pubblicazione del libro “Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco” di Sadi Carnot fino a Bekenstein e Hawking.
È interessante il modo in cui l’autore introduce il suo racconto. Si pone delle domande e porta il lettore a ragionare non solamente sull’accaduto, ma anche sulle cause che hanno portato a un determinato avvenimento e sui conseguenti effetti che ha avuto nella storia. Infatti, non viene spiegata solamente la scoperta avvenuta in un determinato periodo, ma anche il contesto storico in cui si è verificata: questo permette al lettore di allargare la sua mente e ripercorrere i fatti accaduti nel tempo leggendoli con gli occhi del passato.
Ho trovato sorprendente che, tramite la scienza del calore, Thomson arrivi a elaborare l’idea della “morte termica” dell’universo. “C’è un motivo se molto di quel che succede nell’universo va in una direzione e non nell’altra: è una manifestazione della dispersione a senso unico dell’energia, che è anche alla base dello scorrere del tempo dal passato al futuro. Thomson aveva scoperto la freccia del tempo, che punta irreversibilmente da un passato meno dissipato a un futuro più dissipato, e una volta che la dissipazione è completa, il tempo finisce. Ogni cambiamento del cosmo viene visto come delle sacche che si dissipano.” Thomson disse: “in un periodo finito di tempo passato, la Terra deve essere stata, e in un periodo finito di tempo a venire, la Terra dovrà essere di nuovo inadatta alla vita umana così com’è costituita oggi.”
Pur non essendo un’appassionata di fisica, ho apprezzato questo libro, soprattutto nella scrittura: la narrazione segue un ordine cronologico e l’autore riesce a rendere la lettura del libro scorrevole tramite l’inserimento di aneddoti della vita privata degli scienziati e di curiosità poco note al lettore.
Ho trovato più complesse, ma sicuramente stimolanti, le parti in cui vengono descritti in modo dettagliato gli esperimenti che sono stati compiuti dagli scienziati nel corso della storia.
Per questa ragione consiglierei il testo principalmente a chi ama la fisica, ma anche a chi mostra curiosità per le leggi della natura e vuole conoscere in modo approfondito qual è stata la storia della termodinamica dall’inizio ai nostri giorni.
Sicuramente il libro permette al lettore di conoscere in modo stimolante degli argomenti che di solito non si studiano con particolare interesse, soprattutto da parte degli adolescenti che non sono si appassionano alla fisica quando viene studiata in modo sterile e prettamente scolastico.

      Lissia Ercole Liceo Classico " G.m. Dettori " ( Cagliari, Sardegna )

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Molte persone non hanno mai sentito parlare della termodinamica e dei suoi principi fondamentali, non venendo quindi a sapere dell’importanza che ha avuto nella storia e che tuttora ha nel presente, grazie alle nuove macchine e tecnologie che essa ha portato a creare.
Il libro di Paul Sen "Il frigorifero di Einstein" è un testo che parla delle leggi della termodinamica e della teoria del calore, e di come esse abbiano cambiato radicalmente il mondo in cui viviamo oggi. Gli argomenti coperti da quest'opera sono numerosi. Il libro, partendo dalla macchina a vapore nella Francia del XIX secolo, arriva a descrivere i fondamenti della fisica quantistica e della natura dei buchi neri, trattando anche altri argomenti collegati al calore come l'entropia dell'informazione.
Per quanto questo possa essere un tema descritto in molti libri scientifici, è interessante il metodo attraverso cui spiega le conseguenze delle scoperte e delle leggi di cui parla. Le varie teorie e invenzioni non vengono elencate freddamente con formule e lunghe spiegazioni teoriche: esse sono descritte con calma, mediante l'uso di numerosi esempi pratici e mentali, che facilitano notevolmente la comprensione di argomenti che normalmente scoraggerebbero molti. Ad esempio la descrizione delle stanze con diverse temperature spiega perfettamente cosa sia l’entropia del calore.
Io non ho mai avuto molto interesse per la fisica e le materie scientifiche in generale, e in questo libro ho affrontato per la prima volta argomenti complessi come quello della relatività generale. Inutile dire che inizialmente mi sono trovato molto in difficoltà e mi sono sentito spaesato, arrivando a trovare il libro pesante in certi punti. Questo però non significa che il libro sia scritto in maniera molto complessa, anzi, è sviluppato in un modo molto semplice se si ha già familiarità con gli argomenti. Infatti, nei passaggi sull'entropia dell'informazione, di cui sapevo già qualcosa, la lettura è stata molto più veloce e scorrevole. Per questo consiglio questo libro a chi conosce già questi temi ma soprattutto lo consiglio a chi ha già studiato termodinamica e fisica. Una parte che questo testo tratta molto bene è infatti quella della vita dei geni della termodinamica; un lettore già esperto in questi ambiti potrebbe trovare interessante osservare sotto una luce diversa gli scienziati che conosce già, poiché questo libro alterna le spiegazioni anche con episodi della vita di queste persone, aiutando a rendere la lettura più leggera e fluida. Ho trovato molto interessante e curioso venire a sapere come molti uomini importanti, famosi soprattutto per meriti in altri campi, abbiano avuto dei ruoli importanti anche nell'evoluzione delle leggi della termodinamica e della biologia (come Albert Einstein per la termodinamica e Alan Turing per la biologia).
In conclusione questo libro è un'opera scritta molto bene con lo scopo, credo, di semplificare alcuni concetti che per alcuni sono sempre stati ostici e per proporre una visione diversa della vita di importanti scienziati. In questo riesce molto bene, riuscendo anche ad affrontare concetti complicati con tranquillità. Credo comunque che questa lettura sia più adatta a un pubblico che è già a conoscenza o quantomeno non affronta la termodinamica per la prima volta, come è successo a me, che ho studiato la fisica per la prima volta quest’anno.

      Pignataro Stella Liceo Scientifico Michelangelo ( Cagliari, Sardegna )

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Il libro è scritto da Paul Sen, edito da Bollati Boringhieri a Verona nel 2021.
Paul Sen si serve del frigorifero per dare un titolo intrigante al proprio lavoro e non si tratta di una metafora. Realmente Einstein dedicò i suoi studi anche alla progettazione di questo elettrodomestico e proprio il frigorifero infatti è il luogo in cui l'opposizione caldo-freddo diventa il cuore di una storia straordinaria: una stupefacente sequenza di scoperte, invenzioni e teorie scientifiche che, partendo dall'osservazione delle trasformazioni del calore ha dato origine e sviluppo alla Termodinamica.
È una storia che ci porta a comprendere che la Scienza non riguarda solamente formule e teoremi ma è il risultato delle storie di singoli individui: sono uomini e donne dall'intelligenza fuori dal comune e possiamo seguirli nelle loro motivazioni, nelle circostanze, nelle casualità e nei dettagli delle loro vite da cui sono scaturiti quei piccoli e grandi passi del lungo cammino del progresso.
Non possiamo che restare stupiti davanti alle loro intuizioni spesso avanti di decenni rispetto ai contemporanei, che vennero perciò tralasciate o sminuite e poi rivalutate a distanza di tempo e in luoghi diversi, quasi come se una mano Creatrice, nel momento in cui tutto ha avuto origine, avesse sparso semi di genialità lungo tutto il corso della storia umana e che questi abbiano germogliato nella stagione più adatta e nel luogo più giusto.

Ho trovato lo stile leggero e simpatico e l'autore riesce ad esporre con agilità argomenti complessi organizzando diversi livelli di comprensione, uno più intuitivo e reso facile da illustrazioni ed esempi quotidiani per coloro che non hanno confidenza con il mondo della fisica, l'altro maggiormente rivolto a chi lavora nel campo scientifico che funziona da stimolo ai primi per un eventuale approfondimento.
Mi ha colpito come l’intero racconto è riuscito ad avvicinarmi a personaggi che nel modo tradizionale di studiare la materia, mi apparivano come estranei e distanti, rendendomi partecipe delle loro vicende personali. Dalla sfortuna di Sadi Carnot, scienziato scomparso troppo presto senza sapere che le sue Riflessioni sarebbero divenute il fondamento della Termodinamica, alle scoperte di Emmy Noether, geniale matematica fortemente osteggiata in quanto donna ma altrettanto ostinata nel dimostrare la connessione tra simmetria dell'Universo e le leggi di conservazione dell’energia, fino alla grandezza di Stephen Hawking, che regalò al mondo l'unica cosa che la malattia gli aveva lasciato intatta: la bellezza del ragionamento.
Sono trascorsi duecento anni dal tempo in cui si studiavano le macchine a vapore e nel frattempo la Scienza si è intrecciata con la Storia, rendendo migliori le condizioni dell'umanità e provando a rispondere alle sue domande fino a dimostrare che tutto il nostro sistema di vita e di comunicazione, la rete e il flusso delle informazioni, ancora oggi si fonda sulle stesse prodigiose equazioni formulate alla fine dell'Ottocento.
È stato emozionante constatare che la calorosa passione e perseveranza con cui i protagonisti si dedicavano ai loro studi si scontrava costantemente con la fredda risposta dell'indifferenza, dello scetticismo e della discriminazione, quasi a dimostrare che la differenza caldo-freddo nasconda, e contemporaneamente sveli, il mistero dell'Universo.

      Cuccia Maria Ludovica Liceo Classico Giuseppe Garibaldi ( Palermo, Sicilia )

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Per noi nativi digitali i computer sono normali elettrodomestici di uso comune, mandare una mail o un sms e ricevere una risposta in tempo reale fa parte della quotidianità. Scoprire come tali invenzioni siano state il culmine di un processo di scoperte e innovazioni iniziato alla metà dell’ottocento con Sadi Carnot e le prime intuizioni sulla termodinamica, è stata un’esperienza appassionante, possibile grazie alla lettura de “Il frigorifero di Einstein”.
Il libro, scritto da Paul Sen nel 2021, ripercorre la storia della termodinamica dalle prime teorie della metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni, illustrando passo dopo passo come, partendo da leggi teoriche sul comportamento del calore nelle macchine a vapore si sia arrivati a sviluppare sistemi elaboratissimi come gli odierni computer, giungendo anche ad ipotizzare l’avvento dell’intelligenza artificiale, inizialmente percepita come pura fantascienza.
La lettura di questo libro è certamente adatta anche ad un pubblico non esperto della materia, grazie al linguaggio specialistico ma al contempo chiaro ed all’utilizzo numerosissimi esempi tratti dalla quotidianità, infatti è pienamente raggiunto l’obiettivo dell’autore di diffondere le nozioni basilari della termodinamica ad un vasto pubblico.
Nel corso dei capitoli, nella descrizione delle teorie elaborate nel tempo, l’autore fornisce informazioni biografiche che consentono di entrare nella mentalità degli scienziati e comprendere come le loro tesi siano frutto di impegno, di studi, di intuizioni geniali ma soprattutto di caparbietà nel portare avanti le loro idee, affrontando lo scetticismo e talora anche l’ostilità della comunità scientifica del tempo. Caratteristica comune di molte biografie è la difficoltà, incontrata dagli scienziati più innovativi ai loro esordi, a far riconoscere come valide le loro teorie spesso di portata rivoluzionaria ed in aperta antitesi con le teorie più accreditate del momento sostenute da studiosi più anziani e più autorevoli, per questo motivo molti scienziati che ora consideriamo geniali morirono ignari del successo che le loro scoperte avrebbero avuto in futuro. Altri addirittura furono ritenuti pazzi dai loro contemporanei, tra questi c’è senza dubbio Boltzmann le cui teorie sull’esistenza degli atomi e delle molecole furono considerate folli soprattutto dai fenomenisti e non ebbero alcun successo, fino a quando Einstein le confermò, quando purtroppo la vita di Boltzmann giungeva al termine.
Il libro riferisce anche delle difficoltà nell’affermarsi in campo scientifico incontrate da alcune donne, che avrebbe potuto fornire un grande contributo alla scienza, ma sono state costrette a rinunciare ai propri sogni per colpa di un contesto storico fortemente condizionato dai pregiudizi di genere.
Nelle sue conclusioni Sen, nonostante elogi le scoperte e i progressi scientifici, non manca di osservare come l’invenzione delle macchine all’epoca della rivoluzione industriale e l’evoluzione tecnologica fino ai nostri giorni abbiano avuto delle indubbie conseguenze sull’ambiente, tuttavia ritiene che attribuire al progresso scientifico i danni ambientali è frutto di una visione limitata, infatti le attuali conoscenze scientifiche possono garantire uno sviluppo sostenibile. Questa è la sfida che gli scienziati di oggi devono raccogliere facendo tesoro dei principi elaborati dai padri della termodinamica, per rendere finalmente il nostro pianeta un posto migliore.

      Curto Chiara Liceo Classico Giuseppe Garibaldi ( Palermo, Sicilia )

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Sono millenni che l’uomo indaga sull’Universo. Come ha detto Stephen Hawking, una delle menti più brillanti che siano esistite, “Siamo solo una specie evoluta di scimmie su un pianeta minore di una stella media. Ma siamo in grado di capire l’Universo. E questo ci rende molto speciali”. Ci siamo avvicinati più che mai alla “teoria del tutto” con la termodinamica.

Nel 1824, nel cuore della rivoluzione industriale, con la finalità di ottimizzare le macchine a vapore, Sadi Carnot pubblicò il saggio “Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco”, in cui gettò le basi per la termodinamica. Non immaginava, e non lo intuirono i suoi contemporanei sottostimando il suo lavoro, che avrebbe innescato una rivoluzione.

La termodinamica è la teoria universale che, partendo dall’analisi della temperatura, del calore, dell’energia e del lavoro, consente di giungere ad una comprensione generale del nostro universo. Grazie ai principi della termodinamica possiamo fare cose come costruire un frigorifero o analizzare i fenomeni che si verificano nelle prossimità dei buchi neri. Conoscere la termodinamica non è utile solo ad uno scienziato o ad un tecnico, ma è importante per ciascuno di noi al fine di comprendere la realtà in cui siamo immersi. Inoltre permette di gestire al meglio il rapporto tra uomo e ambiente, favorendo un progresso scientifico e tecnologico che migliori le condizioni di vita degli uomini senza danneggiare la natura.

Paul Sen, l’autore de “Il frigorifero di Einstein”, conduce il lettore in un viaggio straordinario, ripercorrendo l’avanzamento della teoria termodinamica da Sadi Carnot a Stephen Hawking.

Le leggi della termodinamica sviluppate da Joule, Thomson e Clausius, furono il punto di partenza per la nascita di meccanica statistica, meccanica quantistica e informazione.

Paul Sen illustra le teorie scientifiche in maniera chiara ed efficace. Si affida spesso ad esempi pratici, associando fenomeni fisici ad oggetti concreti. Ad esempio, spiega l’ipotesi della dissipazione del calore, avanzata da Boltzmann, paragonando a molecole che si scambiano energia cinetica, persone che si scambiano monete. Gli esperimenti mentali che propone ci aiutano a comprendere ciò che accade a livello microscopico, assimilandolo a qualcosa di cui possiamo avere esperienza. Di gran pregio è la scelta di inserire immagini per integrare la spiegazione teorica. Il linguaggio che utilizza è specifico ma facile da comprendere. Non è necessario che il lettore abbia un ricco bagaglio scientifico, ma è sufficiente una conoscenza base della chimica e della fisica, in quanto l’autore provvede a spiegare con chiarezza ciò che cita.

Essendo il progresso scientifico imprescindibile dalla storia umana, Sen inserisce il contesto storico e sociale e, di ogni scienziato su cui si sofferma, riporta cenni biografici.

Dedica ogni capitolo ad uno studioso o ad una teoria. Non li tratta come fossero scollegati ma crea una continuità narrativa, collegando in una catena immaginaria i vari scienziati e le loro teorie. L’autore traspone efficacemente la continuità dell’evoluzione scientifica ed esprime con chiarezza le relazioni tra le teorie, mettendo in evidenza il contributo fornito dai predecessori.

La lettura de “Il frigorifero di Einstein” mi ha molto coinvolto e appassionato. Lo stile di scrittura e la chiarezza espositiva di Paul Sen hanno reso la termodinamica, argomento che potrebbe risultare ostico a chi non è preparato, una materia estremamente interessante.

      Giuffrida Matteo Iis Marchesi Mascalucia ( Mascalucia, Sicilia )

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IL FRIGORIFERO DI EINSTEIN

Recensione

Il libro “il frigorifero di Einstein” di Paul Sen, edito da Nuovi Saggi Bollati Boringhieri, è un volume di letteratura scientifica che propone l’intera storia della termodinamica, dalle origini fino ai giorni nostri.
Il libro inizia affacciandosi su quello che è il contesto storico dell’inizio dell’Ottocento, parlando delle macchine a vapore e delle conseguenze sull’industria dell’epoca. Da un’analisi prettamente tecnica l’autore commenta quel periodo, arrivando infine al primo scienziato che presenterà: Sadi Carnot, per proseguire con i grandi della nostra epoca quali Einstein e Stephen Hawking.

L’autore propone al lettore un viaggio attraverso gli scienziati che racconta, approfondendo non solo le loro idee ma innanzitutto la loro figura di esseri umani: Paul Sen racconta con veloci pennellate le loro vite, i turbamenti interiori, le difficoltà che hanno vissuto (facendo anche numerosi accenni alla comunità scientifica contemporanea ad essi).
Arriva infine al loro pensiero di scienziati, contrapponendoli in modo netto con la scienza della loro epoca. Paul Sen accompagna il lettore, con una narrazione non troppo invadente, in una storia che parla soprattutto di scienza, ma anche di persone, rendendo l’epopea di cui siamo spettatori qualcosa di quasi romantico: una scalata verso il sapere.

La struttura narrativa del libro è composta da numerosi capitoli, i quali trattano ognuno uno scienziato differente (o le loro idee): una struttura quadrata e semplice, e quasi sempre efficace ai fini della narrazione. L’aspetto generale del libro è quello di una linea del tempo, e ogni capitolo è complementare sia a quello precedente sia al successivo, ogni sezione è un pezzo che arricchisce quella successiva, pur essendo ogni capitolo solido e ben strutturato di per sé. Il fil rouge come già detto, è la termodinamica, tuttavia sono frequenti anche le digressioni (soprattutto per spiegare meglio un concetto) che spaziano in altri ambiti dello scibile umano, dall’astronomia al DNA, rendendo il discorso più variegato. Questa componente dello scritto avrà sempre più carattere verso la fine del libro, fino a collegarsi a temi molto diversi.


Il linguaggio usato, grazie ad una buona traduzione, è scorrevole ma a tratti troppo tecnico. Pur portando anche esempi pratici per aiutare, almeno in teoria, la comprensione delle formule e delle leggi esposte e integrando anche con delle illustrazioni per cercare di rendere più intuitiva la comprensione.

Infatti, nonostante la struttura solida, il libro risulta abbastanza ostico a causa del flusso di informazioni concentrate che arrivano continuamente al lettore, finendo per far dimenticare alcune nozioni riportate.
Questo aspetto è probabilmente il difetto più grande dello scritto, rendendo il libro un’opera di divulgazione per un pubblico di lettori già avvezzi al mondo della fisica, di conseguenza non è consigliabile a dei semplici appassionati del tema.
Alla luce di quanto detto, il testo si colloca abbastanza sopra la media, pur possedendo delle problematiche che ne limitano il potere di divulgazione.

      Lin Qingxue Liceo Vallisneri ( Lucca, Toscana )

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‘’La storia della scienza è la storia che conta. Gli uomini e le donne che fanno progredire la frontiera del sapere sono più importanti dei generali e dei monarchi’’. È questa la tesi del libro sul quale Paul Sen insiste sin dalle prime pagine.
Lo scopo del libro viene chiarito sin dal prologo, in cui riscontriamo una breve ed esaustiva presentazione dell’argomento: la termodinamica è definita dall’autore come la ‘’cenerentola delle scienze’’ perché tra tutte le scienze questa è la più sottovalutata; spiega quindi la sua importanza diretta o indiretta non solo nel campo della fisica teorica o meccanica, ma anche nella chimica, informatica, per situazioni nella realtà, appunto il meccanismo del frigorifero, come ci anticipa già il titolo del libro.
È sorprendente il fatto che il libro, con il pretesto di spiegarci la termodinamica, ci stia parlando in realtà del meccanismo dell’intero universo. Da Carnot e la differenza tra calore e temperatura, Sen ci ha portati a visitare gli angoli più remoti della scienza, tra teorie ed esperimenti, rimanendo incredibilmente fedele al suo soggetto principale.
Essendo stata la mia prima esperienza di un libro divulgativo, devo dire che mi ha sorpreso il modo in cui Sen illustra teorie ed esperimenti pratici e mentali complicatissimi con semplici esempi. Si rivolge direttamente al pubblico utilizzando la seconda persona singolare colmando la quella distanza che c’è tra un lettore e uno scrittore. Un esempio lampante è quello che usa per spiegare la linea di orizzonte: con dei pesciolini.
Gli esempi si alternano poi, a volte, alle figure, raffiguranti soprattutto macchine o complesse teorie logiche, seguite sempre da un'accurata spiegazione.
In entrambi i casi, inoltre, dopo essersi accertato che il pubblico abbia capito, realizza una breve sintesi del concetto.
Non penso abbia altre parole per descrivere la sua chiarezza espositiva.
È una lettura davvero molto piacevole e lo consiglio assolutamente, poiché oltre a essere un libro divulgativo, presenta anche parti storiche con interessanti biografie dei vari scienziati con tanto di pettegolezzi, che da un lato immerge il lettore nell’atmosfera dell’epoca facilitando la comprensione delle azioni e avvenimenti che riguardano il tema, dall’altro diventa quasi un libro di intrattenimento, in quanto inserisca anche peripezie più private e divertenti delle vite di questi scienziati, alleggerendo ulteriormente la lettura.

      Tatone Davide Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci ( Firenze, Toscana )

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L’autore di questo libro è Paul Sen e tratta l’evoluzione della teoria della termodinamica. Nonostante sia una teoria relativamente moderna, si è rivelata “La sola teoria di contenuto universale che, sono certo, non verrà mai sovvertita” - Einstein. È un saggio scientifico, ma segue un percorso pressoché cronologico ripercorrendo tutti gli avvenimenti storici avvenuti negli ultimi 200 anni che hanno avuto un ruolo determinante per arrivare alla definizione della termodinamica. Personaggi come: Carnot, Joule, Lord Kelvin, Helmholtz fino ad arrivare ad Einstein e Stephen Hawking, hanno contribuito a chiarire il comportamento fisico del calore. Paul Sen racconta anche degli aneddoti personali legati ai personaggi citati, rendendo la lettura ancor più accattivante, inoltre sottolinea l’importanza della figura femminile nella storia della scienza (come Katherine, moglie di Maxwell, che diede un aiuto fondamentale alla realizzazione di un apparecchio per la misurazione della viscosità di un gas). Personaggi che possono apparentemente non aver nulla a che fare col tema principale, per esempio Alan Turing, possono in realtà farci comprendere l’estensione di tale teoria ad altri campi come quello informatico e non solo. La lettura di questo libro risulta molto scorrevole data la capacità dell’autore di renderlo comprensibile ai profani, unendo anche la storia ad uno degli argomenti più ostici della fisica. Il fatto che l’autore del libro sia un divulgatore della materia trattata, premiato con il Royal Television Society Award e il Grierson Award for Best Science Documentary non ci fa stupire delle sue capacità espositive. Quello che ci lascia colpiti è che “Il frigorifero di Einstein” è il suo primo libro pubblicato. Il finale presenta domande senza risposta, sui problemi attuali che colpiscono il nostro pianeta (il cambiamento climatico, l’effetto serra, la deforestazione e l’accumulo di enormi di quantità di plastica) che non riusciremo a risolvere senza capire i fondamenti della termodinamica. Infatti, l’autore e altri scienziati ambientalisti si dichiarano a favore dello sviluppo del settore nucleare in quanto non emette anidride carbonica ed è molto più all’avanguardia e sicuro di quanto si possa pensare. Ciò che sta alla base di questo saggio è spiegare che si può garantire l’evoluzione delle tecnologie che verranno adoperate in futuro e allo stesso tempo che si può permettere il miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo senza però ignorare ciò che lo circonda, la natura. “La scienza del calore può e deve migliorare la condizione umana senza distruggere il pianeta. Dipende solo da noi.” - Paul Sen.

      Woszczyk Nikodem Liceo Scientifico Ulisse Dini ( Pisa, Toscana )

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Originalità, è questa parola che più si addice a connotare Il Frigorifero di Einstein. Infatti, già a partire dal titolo, questa sua caratteristica viene subito messa in risalto: l'accostamento di un comune elettrodomestico con il nome di una delle più illustri menti scientifiche dell'età moderna non è di certo la scelta più immediata per intitolare un'opera di divulgazione scientifica. Tuttavia, riflettendo con più attenzione, è possibile capire che questa decisione non è per niente casuale, ma anzi ha un preciso riferimento storico.
Il motivo per cui il libro è così originale potrebbe essere il desiderio di incuriosire il lettore, così da introdurre all'argomento una platea il più possibile numerosa. Infatti, spesso, quando si è appassionati di qualcosa, si cerca di trasmettere anche agli altri il proprio entusiasmo e valorizzare l'oggetto del proprio interesse. Questo è ciò che ho visto in questo libro e che secondo me è stato lo sprone per iniziarne la stesura. Nel fare ciò, Paul Sen, l'autore, si è destreggiato alla perfezione rendendo questo argomento ostico, facilmente comprensibile anche a un lettore non iniziato. Buona parte della riuscita di questo ambizioso obiettivo è da ricollegarsi all'uso più limitato possibile di inutili tecnicismi e ad un linguaggio molto scorrevole.
Un altro punto di forza dell'opera è l'encomiabile capacità di far "entrare" il lettore nelle menti degli scienziati, protagonisti sia del libro che della ricerca sulla termodinamica. Ciò favorisce l'immedesimazione, un elemento più simile ad un romanzo che ad un saggio di divulgazione scientifica.
Inoltre, Il Frigorifero di Einstein, grazie alla guida di un pantheon di illustri scienziati, mi ha svelato un nuovo punto di vista per capire l'universo, ossia quello della termodinamica, che adesso posso riconoscere come uno dei pilastri fondanti di tutta la conoscenza scientifica.
Tuttavia anche i diamanti più preziosi hanno i propri difetti, in questo caso lo è, a mio avviso, la mancanza di un'inquadratura sulle conoscenze scientifiche ai tempi delle varie ricerche descritte.
Nonostante questa piccola pecca, Il Frigorifero di Einstein è un libro che consiglio molto, sia agli amanti del genere, sia a coloro per cui, come per me, questo libro fosse il primo saggio di divulgazione scientifica letto, infatti mi ha stimolato ad esplorare ulteriormente questo genere letterario.

      Brunetti Matteo Renato Donatelli ( Terni, Umbria )

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Genere: Saggio di divulgazione scientifica
Contenuto del libro: Da come si può evincere dal titolo, il tema principale del libro è la termodinamica, o meglio la sua evoluzione nel tempo. Il sipario di apre con Sadi Carnot, un ingegnere parigino, che nel 1824 pubblicò il testo intitolato Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco, con il quale voleva trovare un modo per ricavare la massima potenza possibile da una macchina a vapore: così ha inizio la termodinamica. Andando avanti nella lettura, seguendo il filone cronologico, si incontrano i più importanti fisici della storia, da James Joule, il quale, seguendo la teoria di Carnot, arrivò a scoprire che il calore poteva essere creato dalla forza meccanica, mettendo in crisi la vigente teoria del calorico, per arrivare a Jacob Bekenstein e Stephen Hawking, che, studiando i buchi neri, ci hanno portato a comprendere, citando Paul Sen, i “limiti estremi del nostro cosmo”. Non bisogna poi tralasciare James Watt, William Thomson, meglio conosciuto come lord Kelvin, Hermann von Helmholtz, Rudolf Clausius, James Clerk Maxwell, Ludwig Boltzmann, Albert Einstein, Emmy Noether, Claude Shannon e Alan Turing… un olimpo di scienziati grazie ai quali oggi possiamo studiare gli atomi e il loro comportamento, sapere cos’è il calore, uno dei temi centrali di tutta la scienza, l’energia e l’entropia, che, insieme alla temperatura sono i concetti fondamentali di questa materia. Attraverso la termodinamica inoltre il nostro “dream team” è riuscito a spiegare anche questioni che apparentemente non hanno niente a che fare con questo campo, come ad esempio il tempo, l’informazione, l’intelligenza e i buchi neri; come disse lo stesso Hawking “Siamo solo una specie evoluta di scimmie su un pianeta minore di una stella media. Ma siamo in grado di capire l’Universo. E questo ci rende molto speciali”.
Commento personale: Essendo l’argomento trattato di suo già molto affascinante, il merito dello scrittore è stato quello di valorizzare questo aspetto rendendolo ancora più accattivante. Nel complesso infatti la lettura è molto interessante e utile per giovani che dovranno fare delle scelte per il futuro. Particolarmente singolare è l’ultimo capitolo, intitolato l’orizzonte degli eventi, che tratta dei buchi neri e di come Bekenstein prima e Hawking poi siano riusciti a trovare un modo diretto di calcolare l’entropia di un buco nero. Nell’epilogo, infine, Paul Sen affronta una questione di grande rilevanza: i danni che l’industrializzazione provoca all’ambiente. Utilizza come aneddoto la storia dello scienziato vittoriano John Tyndall, il quale voleva indagare il ruolo dell’atmosfera nel mantenimento della temperatura terrestre, quello che noi oggi chiamiamo effetto serra. Tyndall perciò capì che le centrali a carbone incrementavano notevolmente i livelli di questo gas serra; quindi fin da subito si cercò di trovare fonti di energia alternative ovvero quelle rinnovabili. Con questo l’autore vuole farci capire che il primo ostacolo alla lotta al cambiamento climatico non è di carattere scientifico, bensì politico perché come egli stesso dice: “C’è chi si rifiuta di ammettere che il problema esiste, e chi non vuole accettare le soluzioni”. Per concludere con un’altra affermazione di Sen: “La scienza del calore può e deve migliorare la condizione umana senza distruggere il pianeta”, che al giorno d’oggi è un tema quanto mai attuale e pregno di spunti su cui riflettere: “Dipende solo da noi”.

      Tognaccini Giorgia Liceo Scientifico Galileo Galilei ( Perugia , Umbria )

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Il libro “Il frigorifero di Einstein: come la differenza tra caldo e freddo spiega l’Universo” del regista e giornalista televisivo Paul Sen, indubbiamente incentrato sulla termodinamica, sembra essere più di stampo storiografico che scientifico. Infatti, più che insegnare l’effettivo funzionamento di questa branca della fisica mira a delineare e ad approfondire le storie che si celano dietro alle varie scoperte scientifiche. In tal modo, pur essendo fondato su di un tema prettamente scientifico, la spiegazione non appare soffocante o noiosa, piuttosto rende la lettura fruibile anche a chi di materie scientifiche non possiede neanche le basi. Le interessanti digressioni di carattere biografico permettono di distogliere l’attenzione dall’apprendimento della materia e distrarre la mente con piacevoli storie, talvolta divertenti e coinvolgenti. Nel complesso, lo stile scelto dall’autore rende la lettura scorrevole e soprattutto piacevole, anche se, ogni tanto, l’eccesso di dettagli può portare delle parti/sezioni ad essere un po’ ampollose o ripetitive. Tenendo conto però delle soprastanti considerazioni, questa caratteristica della scrittura risulta essere superflua e opinabile. Il modo in cui l’autore racconta delle scoperte in campo fisico/matematico è particolare: riesce a intrecciare in modo logico e non forzato le “avventure” di diversi uomini, o scienziati, in modo che esse appaiano unite e naturalmente collegate. Riesce a legare un uomo ubriaco, un appassionato di botanica, un genio che fa l’impiegato e due fisici, in modo che essi, con le loro ipotesi e scoperte, possano spiegare il funzionamento dell’intero Universo. Personalmente, sento di consigliare questo libro a un pubblico piuttosto ampio. In primis, a tutti coloro che sono appassionati di scienza, di fisica, del funzionamento dell’Universo e delle scoperte in questi ambiti. Poi, tenendo conto del modo in cui i fatti vengono esposti e spiegati, certamente la platea può ampliarsi fino a comprendere coloro che non hanno grandi conoscenze di ambito scientifico, ma certamente, nonostante il tutto venga posto come una “storia”, la componente strettamente pedagogica permette la lettura a chi, in fin dei conti, voglia effettivamente imparare qualcosa da essa. Non può essere considerato un libro esclusivamente d’intrattenimento, ma piuttosto di fine didattico e, contemporaneamente, di “svago”. Non è eccessivamente lungo o difficile, ma certamente presuppone un certo lasso di tempo da dedicargli, per cui è sconsigliato invece a tutti coloro che credono di poterlo leggere in poco tempo come favola della buonanotte.