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Vincitori Premio Asimov Edizione VII 2021 - 2022








Breve storia delle pseudoscienze


      Ciarlariello Samuele Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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Da sempre l'uomo ha tentato di comprendere i misteri della realtà che lo circonda, per curiosità o per esorcizzare la paura, dando una giustificazione logica ai fenomeni naturali.
Nascono così le prime conoscenze che, per quei tempi, potevano ritenersi attendibili e veritiere. L'autore le considera il primo nucleo del sapere scientifico, nonostante siano state ricavate attraverso l'alchimia, l'astrologia, il mito e la religione.
Il tempo necessario per formare la scienza moderna è stato lunghissimo, e durante questo periodo anche gli scienziati più importanti come Newton, pur avendo dato un contributo notevole allo sviluppo del pensiero scientifico, hanno conservato fiducia nelle pseudoscienze: lo scienziato inglese era, ad esempio, particolarmente attratto dall'alchimia.
È evidente come per la popolazione ancora oggi la differenza tra scienza e pseudoscienza non è chiara: sono in molti a credere nell'omeopatia, nell'ufologia e nel razzismo (una delle tante pseudoscienze).
Il metodo utilizzato da Marco Ciardi per illustrare al lettore la differenza tra scienza e pseudoscienza è quello di evidenziare le differenze di metodo tra le due discipline, attraverso un excursus storico della conoscenza umana.

Secondo l'autore, tra scienza e pseudoscienza non c'è una differenza di contenuto, ma di metodo. La scienza è aperta al dubbio, è un sapere pubblico, verificabile e riconoscibile; mentre le pseudoscienze si negano al confronto. È vero che scienziati e complottisti sono accomunati dal fatto di dubitare su tutto, ma se i primi evolvono le proprie teorie, gli altri restano sempre prigionieri degli stessi schemi mentali.
È per questo che nella scuola non si dovrebbe tanto insegnare ai ragazzi la classificazione dei diversi ambiti di conoscenza scientifica, ma il metodo per poter capire quando una conoscenza rispecchia i requisiti della scienza e quando non lo fa.

Sono stato infine molto colpito dall'atteggiamento dello scrittore, che non condanna le pseudoscienze, ma in maniera propositiva cerca di giustificarle rapportandole al contesto storico di riferimento.
L'autore evidenzia piuttosto i limiti della divulgazione scientifica, perché spesso gli scienziati non sono padroni dei mezzi di comunicazione e non riescono a spiegare le teorie in maniera efficace.
Da una interessante prospettiva storica, Marco Ciardi riesce quindi ad evidenziare le differenze tra scienza e pseudoscienza, con un linguaggio accessibile e una narrazione scorrevole.

      D’orazio Chiara Liceo Scientifico " G. Galilei " ( Lanciano, Abruzzo )

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Che cosa sono le pseudoscienze? Perché non riusciamo a liberarci di loro? Ogni giorno la mente umana viene sommersa da nozioni scientifiche misteriose che inducono alla voglia di scoprire nuove realtà. Il mistero, però, essendo tale, non è accompagnato da prove certe e concrete. Senza sicurezze scientifiche potremmo credere alle decine di storie che vengono raccontate ormai da secoli, magari anche da persone che ci fanno credere di avere poteri speciali: leggere nel futuro, comunicare con persone ormai morte, curare malattie con intrugli magici.
Allora perché si continuano a divulgare queste dicerie? Perché in questo periodo così buio e di estrema emergenza per la nostra comunità si continuano a divulgare informazioni false? Marco Ciardi (professore di storia della scienza presso l’Università di Firenze) ci spiega nel suo saggio come la scienza si sia staccata dalla magia e dalle superstizioni, ma allo stesso modo, come le storie inventate secoli fa riescano ad avere il controllo sulla mente umana. La mente umana è una macchina in continuo lavoro; macchina perfetta che può rivelarsi letale.
Le storie narrate negli anni vengono modificate di volta in volta. Ad ogni ripetizione riescono a prendere sempre più popolarità, in modo da rimanere costantemente impresse nella cultura popolare che di generazione in generazione viene trasmessa.
Alcune dicerie, purtroppo, riescono a sopravvivere meglio di altre. L’esempio più semplice che si potrebbe fare è quello del razzismo. Perché nonostante gli anni passati il razzismo persiste ancora nella vita quotidiana? Facciamo un passo indietro. In una rivista pubblicata nel Settecento (Systema naturae, 1753) è stata applicata una distinzione nel genere “homo” che comprese all’ultimo posto la natura dei cosiddetti “selvaggi”. Così si diede inizio ad uno dei più grandi dibattiti della civiltà moderna e contemporanea. Si iniziò a studiare l’uomo nelle diverse culture e religioni, sempre seguendo un’ideologia razziale. Negli anni la paura del diverso si è sviluppata sempre di più arrivando fino ai giorni nostri.
Possiamo affermare che la scienza è quindi continuamente condizionata dalla società. Rimane costante, però, il metodo scientifico che indica la strada giusta per non cadere in tranelli e fake news.
Il libro, pur essendo di divulgazione scientifica e magari appellato come “noioso”, è in realtà molto interessante. Riesce a far capire al lettore l’intera storia delle pseudoscienze, parlando di complottismo, notizie false e riuscendo a dividere i concetti tra scienza e dibattito pubblico. Nel saggio si riscontrano alcune pecche: la prima è l’uso di un linguaggio troppo ricercato, cioè un uso di termini troppo complessi che portano alla perdita del filo del discorso; la seconda è l’eccessiva presenza di date e nomi di scienziati che potrebbero essere evitate.
Può essere consigliato a tutti coloro che sono interessati a scoprire la nascita della scienza moderna fin dai suoi albori. Complessivamente il voto è un sette e mezzo.
Bisogna, allora, conservarsi critici ed avere sempre fame di verità.
“Non ci sarebbe nulla che valga la pena di verificare, perché sapremmo già cos’è vero e cos’è falso.” (Pagina 5, Breve storia delle pseudoscienze)

      Esposito Lorenzo Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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Il libro “Breve storia delle pseudoscienze” è stato scritto da Marco Ciardi ed è edito dalla casa editrice Hoepli nell’anno 2021. L’autore è laureato in filosofia e ha conseguito il dottorato di ricerca in storia della scienza nel 1997 e, dal 2021, ricopre la carica di professore di storia della scienza all’Università di Firenze.
Il libro è un saggio scientifico e si occupa del confronto tra scienze e pseudoscienze concentrando, in particolare, l’attenzione sulle pseudoscienze. Esso non è la semplice elencazione delle pseudoscienze, ma, per ciascuna di esse, l’autore descrive il percorso storico che le ha caratterizzate partendo dall'origine e spiegando l’evoluzione nel corso dei tempi.
Viene per esempio descritto il percorso dell'alchimia e di come questa disciplina abbia rivestito per secoli un ruolo molto rilevante, oppure la teoria degli antichi astronauti ( secondo la quale le piramidi erano state edificate dagli alieni) e che ancora oggi persiste nell'immaginario di molte persone.
Dal testo emerge chiaramente che l’autore ha intenzione di evidenziare come il rapporto tra scienze e pseudoscienze non è rappresentato da una relazione statica, immutabile nel tempo, ma da un rapporto decisamente dinamico. Infatti, alcune discipline considerate in un determinato periodo storico appartenenti rigorosamente alla scienza, sono state, successivamente, poste al vaglio della scienza moderna, ridimensionate al rango di pseudoscienze. Naturalmente, questo cambiamento si giustifica dalla considerazione che l’uomo, nel suo percorso storico, aumenta le proprie conoscenze, acquisisce maggiore consapevolezza dei fenomeni, si distacca dalle credenze ed è, quindi, capace di mettere in discussione tutto ciò che fino a quel momento poteva sembrare avere il rigore scientifico.
Il saggio non si colloca in un arco temporale definito, ma, trattandosi di una ricostruzione cronologica di determinati eventi, interessa un arco temporale ampio e diverse epoche storiche e focalizza l’attenzione sugli quegli eventi rilevanti che hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione scientifica. L’ambientazione è nel mondo reale tranne che in alcuni passi dove si citano dei luoghi fantastici come la città di Atlantide e i leggendari altri continenti sommersi.
Lo stile utilizzato è abbastanza ampio e discorsivo, con una sintassi semplice e un lessico comune, salvo alcuni termini più specifici.
Il libro è stato davvero piacevole, l’argomento particolarmente interessante e coinvolgente e la scrittura molto fluida mi hanno indotto a leggere velocemente il saggio.


      Giuliani Stefano Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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Fino a che punto possono spingersi la creatività e la fantasia umana nella realizzazione di teorie razionalmente non valide? E quali sono state sviluppate e negate nel corso della storia? Ce lo racconta Marco Ciardi nella sua ultima pubblicazione “Breve storia delle pseudoscienze”. Professore di Storia della scienza presso l’Università di Firenze e autore di oltre 200 pubblicazioni in Italia e all’estero, Marco Ciardi ha pubblicato nel 2021, in collaborazione con Ultrico Hoepli Editore, il libro “Breve storia delle pseudoscienze”. Strutturato in 23 brevi capitoli, il testo descrive in modo attento e dettagliato la storia delle pseudoscienze, ovvero di quelle discipline che pretendono di essere riconosciute come branchie della scienza pur essendo prive di fondamenti scientifici. Dall’astrologia all’ufologia passando per l’alchimia, lo spiritismo e le diverse teorie del complotto, il racconto si configura come un’accurata digressione cronologica dell’evoluzione del pensiero umano nel corso della sua lunga esistenza. Obiettivo del professor Ciardi non è solo quello di confutare le discipline pseudoscientifiche, provando la loro inesattezza, ma anche di far comprendere l’importanza della sottile differenza tra realtà e fantasia. “Una dottrina, se è vera, prima o poi sia afferma… nel frattempo, gridare al complotto non è di alcuna utilità”, “L’importante è avere sempre la capacità di distinguere la realtà dalla fantasia”. Con queste massime, tratte proprio dal suo testo, possiamo ben analizzare la posizione dell’autore riguardo l’argomento da lui trattato. Ciardi ritiene che l’esistenza delle pseudoscienze sia un vero e proprio paradosso, in quanto esse si presentano come saperi contro il dogmatismo e contro la chiusura della scienza contemporanea, quando in realtà sono quanto di più fondamentalista possa esistere. Esse inoltre continuano ad esistere nonostante ne venga continuamente dimostrata l’infondatezza. Ed è proprio per questi motivi che, secondo l’autore, è importante non essere tratti in inganno da quelle che a primo impatto potrebbero sembrarci delle ottime teorie scientifiche. Questa distinzione è possibile soltanto attraverso una attenta analisi basata proprio su quei principi che sin da Galileo Galilei caratterizzano il mondo della scienza. Lo stile narrativo scelto da Ciardi è piuttosto scorrevole e le molteplici citazioni di intellettuali delle varie epoche aiutano ad immedesimarsi nella visione di ogni determinato periodo storico. Non mancano tuttavia momenti narrativi più lenti a causa di spiegazioni complicati e alle volte superflue. Ritengo che il libro “Breve storia delle pseudoscienze” sia un prodotto piuttosto valido per gli appassionati al mondo scientifico e non solo. Questa lettura potrebbe configurarsi proprio come l’occasione per entrare in contatto col mondo della storia della scienza spesso considerato di poca importanza.

      Pardi Beatrice Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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Umanità, realtà, sapere. La relazione tra questi elementi è ciò attorno a cui ruota l’idea del testo “Breve storia delle pseudoscienze”, scritto da Marco Ciardi e pubblicato nel 2021 dalla casa editrice Hoepli.
L’autore, professore di Storia della Scienza all'Università di Firenze, indirizza la sua trattazione ad un pubblico curioso; scrive per informare riguardo il sapere in un libro relativamente breve ma ricco di informazioni riguardo la storia del pensiero del mondo, dell’uomo e della sua naturale tendenza a trovare una spiegazione ad ogni fenomeno del quale è testimone.
Ciardi, in un racconto semplice e completo, introduce il percorso evolutivo dell'homo sapiens e, in particolare, dei suoi tentativi di comprendere la realtà attraverso una serie di discipline, consolidate o date per false dal tempo, dalla storia contemporanea, dalla verità scientifica; si tratta di un percorso di metodi e tecniche, in sintesi, di regole che caratterizzano il sapere della nostra contemporaneità e passato.
Leggendo il libro acquisiamo la consapevolezza di quanto il ruolo della storia in relazione al progresso sia fondamentale, di come essa abbia influenzato una crescita morale, etica e sociale dell’umanità, tramite una serie di fallimenti o sensazionali scoperte. La scienza si occupa di verità assolute, ma allora, quale è il confine tra realtà e fantasia, possibile e probabile? Cosa è giusto e cosa è sbagliato nell' esaltante ricerca dell'ignoto? Il libro ripercorre in breve i passaggi cruciali del processo di ideazione di diversi fenomeni, appartenenti alla categoria delle pseudoscienze, nati dal desiderio dell'uomo di conoscere il mondo, ma, soprattutto, conoscere l'origine delle proprie credenze.
Alieni, astrologia, alchimia, razzismo e, ancora, spiritismo, ufologia. “La metamorfosi di Atlantide”, la città dei vascelli aerei, da dove e perchè nasce l'idea di un mondo perduto nel quale regna la saggezza assoluta?
Trattando una varietà di temi, Ciardi affronta il concetto di spettacolarità della scienza, della complessità della sua genesi, il tutto con un liguaggio diretto e comprensibile, uno stile chiaro e adatto anche ai più giovani, ed in particolare, alle menti più curiose. Per chi leggerà questo libro è assicurata la massima piacevolezza nell’ immergersi in un mondo di conoscenza, che segue l'autore alla scoperta della storia delle credenze dell’uomo.
Nota speciale per il lettore di questa recensione: comprare questo libro significa essere disposti a non volerlo chiudere, se non prima di essere riusciti a terminarlo! La parola d’ordine per iniziarne la lettura è “curiosità”: sii curioso e attento perché stai per scoprire tutto sui mondi e sulle teorie più particolari e complesse mai elaborate nel tempo.

      Ramundo Sveva Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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Sono tante le persone che potrebbero sostenere di credere nell’esistenza degli alieni così come diversi sono ancora persuasi che l’indole di ogni uomo dipenda dall’allineamento astrale. In una società che si definisce ‘oggettiva’ e ‘razionale’, perché ciò accade? Cosa ci spinge ad accogliere come vere teorie che non si appoggiano su basi scientifiche, rifiutandone altre che sono invece il frutto di uno scrupoloso esame sperimentale? Forse perchè tendiamo a credere in ciò che si allinea con le nostre idee preconcette, che risulta vantaggioso per i nostri personali interessi.
È così che diveniamo vittime delle pseudoscienze, ovvero di quelle teorie mancanti delle determinazioni fondamentali di queste scientifiche ma che si spacciano per tali.
Nel suo saggio “Breve storia delle pseudoscienze”, pubblicato da Ulrico Hoepli nel 2021, Marco Ciardi passa a rassegna alcune delle pseudoscienze che più hanno suscitato interesse e adesione, analizzandone il contesto sociale e storico nel quale si sviluppano. Ciardi presta particolare attenzione al la correlazione in questione: egli è infatti professore di Storia della scienza presso l’università di Firenze. Ha curato oltre 200 pubblicazioni ed è socio del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze).
Ciardi fa iniziare la storia delle pseudoscienze con l’astrologia e le profezie, considerate dalle civiltà antiche verità inalienabili, per poi arrivare a parlare di alchimia, omeopatia, razzismo, società Teosofica, ufologia... Ognuna di queste teorie è stata spogliata del suo fittizio carattere scientifico, eppure alcune di esse sono tutt’oggi molto accreditate. Ciardi procede in ordine cronologico, fornendo un’esplicativa, seppur essenziale, descrizione di ogni pseudoscienza. Il linguaggio e lo stile usati sono chiari e la lettura risulta scorrevole e accessibile anche a chi è inesperto; talvolta gli argomenti si intersecano, così alla minima distrazione è facile perdere il filo del ragionamento.
Il periodo storico attuale ce lo ricorda di continuo: è fondamentale, prima di accettare qualsiasi ‘verità’ spacciata dai media o da altre fonti, indagare che sia vero. La peculiarità della scienza, ci tiene a sottolineare l’autore, è mettersi sempre in discussione, essere un costante “work in progress”, pronta a far crollare ogni certezza per poi risorgere, arricchita, dalle sue stesse ceneri. Cosa che le pseudoscienze, ancorate ai dogmi, non fanno.
In un mondo in cui dilagano false verità, presunti complottismi e fallaci convinzioni, e con essi si giustificano stragi, ingiustizie e reati, l’unica arma di difesa è la ricerca. Quest’ultima non può che essere la Scienza, che dimostra metodicamente ogni teoria, e non esclude nessuna ipotesi a priori. È sempre stata Lei, nel corso dei secoli, il più potente antidoto contro l’ignoranza, da cui violenza e crudeltà.
Aggiungerei, inoltre, che mai si dovrebbe smettere di conoscere e di imparare, dunque è doveroso lasciare uno spiraglio sempre aperto al cambiamento; questo significa non escludere che un giorno le pseudoscienze che Ciardi ci ha illustrato vengano riconosciute come scientifiche: la straordinarietà della scienza è infatti la capacità di mescolare pura oggettività a straordinari voli pindarici.

      Sablone Fabio Liceo Classico G B Vico ( Chieti, Abruzzo )

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Il confine tra scienza e pseudoscienza è sottile, cambia nel tempo e contiene tutto il nostro fremente nervosismo verso l'ignoto. Ma cosa sono e come capire quando siamo dinanzi a delle pseudoscienze?

Marco Ciardi, autore del libro: “Breve storia delle pseudoscienze”, pubblicato dalla casa editrice Hoepli nel 2021, ci accompagna con questo suo testo di piacevole lettura, in un viaggio temporale, dai tempi antichi fino al presente, alla scoperta di questo sottilissimo rapporto fra scienza e pseudoscienza.

L'autore ci fa capire che siamo umani, e come tali, tendiamo a credere in teorie pseudoscientifiche, dove i mezzi di comunicazione di massa danno sempre abbastanza spazio a questi argomenti, senza prenderne le giuste distanze. Per non parlare dei social media, dove è possibile trovare un repertorio immenso di queste informazioni fuorvianti. Ciò ha portato alla nascita di tesi infondate, alimentate da un meccanismo che fa insidiare nelle menti più fantasiose convinzioni errate.

Il bello di questo viaggio nel tempo è la consapevolezza di non essere gli unici ad avere questa fervida immaginazione, infatti non mancano nomi di personaggi di rilievo, come Newton, il quale era attratto sia dalle arti magiche che da quelle alchemiche.

Consiglio la lettura di questo libro a tutti, soprattutto a chi è attratto dal mondo del mistero, dell’ignoto e a tutti coloro che cercano maggiori informazioni di questo genere. Inoltre, il testo è arricchito di note e di un'interessante interpretazione della letteratura, e non presuppone alcuna conoscenza preliminare. Delineando così la pluralità del pubblico che potrebbe esserne interessato.

È bello rendersi conto di come tutti gli umani riescano a trovare strutture in qualcosa di inesistente come nella pareidolia, citata dall’autore, quella tendenza a “individuare forme e strutture dotate di un significativo là dove in realtà le cose che vediamo non ci sono.” Noi uomini cerchiamo delle interpretazioni rassicuranti, delle vie più brevi per sfuggire alla dolorosa immagine della realtà; osserviamo la natura della nostra vita immaginandola come già scritta, addirittura controllata dalle mitiche Moire o Parche, le divinità raffigurate come coloro che riuscivano ad influire sul fato degli uomini.

Su questa linea si muove il libro di Marco Ciardi, uno straordinario viaggio nella nostra storia, alla ricerca delle origini delle credenze umane e del pensiero scientifico. Come abbiamo visto, la scienza, è sì frutto di studi e di ricerche del vero, ma è inevitabilmente influenzata e condizionata dal pensiero di tutti noi.

      Sescu Laura Convitto Nazionale " D.cotugno " Annesso Liceo Classico ( L' Aquila, Abruzzo )

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Recensione:
“Breve storia delle pseudoscienze” è un libro di Marco Ciardi, professore ordinario di Storia della scienza presso l’Università di Firenze, nel quale l’autore tratta delle principali pseudoscienze spiegandone l’origine, confutandole e inserendo ciascuna di esse nel contesto storico della loro nascita, ritenendolo di fondamentale importanza non solo per un’adeguata comprensione dell’argomento trattato ma anche perché lo sviluppo della pseudoscienza (e quindi anche della scienza) non avviene al di fuori della società, ma ne è irrimediabilmente influenzato. Questo aspetto è ben presente già dall’introduzione, quando l’autore afferma che “ciò che manca, in genere, è un inquadramento generale dal punto di vista dello sviluppo storico...", e nel corso della lettura continuiamo a percepire la grande importanza che viene data al contesto storico. Il libro, che risulta particolarmente interessante, riesce a raccontare la genesi e lo sviluppo delle scienze e delle pseudoscienze mettendole in relazione con temi d’attualità, permettendo al lettore di rendersi conto della complessità che caratterizza la comparsa di qualsiasi teoria. Le tematiche davvero appassionanti e lo stile semplice ma rigoroso rendono la lettura piacevole, anche se talvolta può risultare difficoltosa e come rallentata dall’eccessiva presenza di dati e nozioni. La scelta dell’autore di ricorrere a capitoli brevi e monotematici è perfetta: queste brevi trattazioni infatti permettono di concentrarsi sugli aspetti cruciali e di avere una rapida panoramica degli argomenti, senza rinunciare però a esempi precisi e ben spiegati; inoltre la decisione di inserire delle immagini all’interno dei capitoli spingono il lettore ad appassionarsi ancora di più alla lettura. Tutte queste caratteristiche rendono il libro utile, e nella sua chiarezza espositiva facilmente accessibile anche ad un vasto pubblico, tanto da rendere comprensibile sin dalle prime battute ciò su cui l’autore vuole porre l’attenzione: il sottile confine tra scienza e pseudoscienza che è destinato a cambiare notevolmente nel tempo perché ciò che era considerato scienza qualche secolo fa, nella maggior parte dei casi, ora non lo è più. Sicuramente il libro non è esaustivo ma è un ottimo punto di partenza non solo per chi si avvicina per la prima volta a quest’argomento, - e questo grazie alla bravura di Marco Ciardi che riesce rendere concetti interessanti, ma complessi, comprensibili a tutti- ma può essere utile anche per chi ha già una buona preparazione scientifica e filosofica.

      Turilli Camilla Liceo Classico G B Vico ( Chieti, Abruzzo )

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Il concetto di ‘’pseudoscienza’’ è sempre esistito, ma ciò che esso comprende si amplia nel corso della storia. E’ proprio lo sviluppo e il percorso di queste pratiche nel corso dell’esistenza umana l’oggetto d’esame di Marco Ciardi, l’autore del libro “Breve storia delle pseudoscienze”, che sottolinea sin dalle prime pagine la netta differenza tra ciò che è possibile e ciò che è probabile, tra ciò che è pseudoscientifico e ciò che è scientifico, tra ciò che rimane sempre uguale a se stesso e ciò che è in continua evoluzione.
Lo scrittore guida il lettore nel mondo delle teorie pseudoscientifiche, partendo da quelle di un passato più lontano come l’alchimia e l’astrologia, passando per il mesmerismo e l’omeopatia nel ‘700, fino a tematiche più attuali come l’ufologia. E ciò che colpisce maggiormente del testo è l’importanza attribuita al legame tra la nascita di queste e il contesto storico nel quale si sono diffuse, dove probabilmente avevano una propria dignità e credibilità.
Funzionale è anche il modo in cui sono organizzati gli analitici e brevi capitoli dell’opera, in quanto, terminando ognuno di questi con frasi che introducono all’argomento successivo, l’autore mostra al lettore come tutte queste pseudoscienze non siano realtà sconnesse l’una dall’altra, ma anzi come queste si influenzino tra loro. Propone così una visione organica del mondo pseudoscientifico, adatta a chiunque si stia avvicinando alla materia trattata e a chi è semplicemente incuriosito da questa. Attraverso il suo giudizio critico e le citazioni di innumerevoli fonti, le quali vengono contestualizzate e spiegate per facilitare l’apprendimento di un lettore non informato, l’autore fornisce gli strumenti per comprendere al meglio i temi analizzati.
Dal contenuto intrigante, “Breve storia delle pseudoscienze” colpisce per la piacevole e utile lettura, che lascia spazio a innumerevoli riflessioni. Sorgono infatti spontanee alcune considerazioni sul mondo digitale: nonostante negli anni siano stati forniti all’uomo i mezzi per fronteggiare le credenze pseudoscientifiche, queste ultime, paradossalmente, soprattutto a causa dell’esposizione delle notizie al mondo digitale, sono in continua crescita, come la teoria secondo cui gli astri influenzano la personalità di una persona o semplici eventi quotidiani, la quale sembra rincontrare il gusto corrente.

      Monticelli Caputo Giada Istituto Istruzione Superiore Giustino Fortunato ( Rionero In Vulture -pz-, Basilicata )

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"Pseudoscienza, cioè qualcosa che assomiglia alla scienza, nella forma e nei contenuti, ma non risponde più ai requisiti in base ai quali gli scienziati distinguono tra un risultato plausibile e uno improbabile”. Questo è l’oggetto di analisi del breve saggio scientifico scritto da Marco Ciardi, professore di Storia della scienza presso l’Università di Firenze e autore di oltre 200 pubblicazioni. “Breve storia delle pseudoscienze”, pubblicato nel 2021, nasce proprio con l’esigenza di ricoprire alcune lacune emerse nel corso della pandemia scoppiata nel 2020, ma ancora più in generale nel periodo in cui stiamo vivendo; teorie di complotto sui vaccini o teorie che negano l’esistenza del cambiamento climatico sono all’ordine del giorno.
Purtroppo fake news, pseudoscienza e complottismo nascono anche dall’incapacità da parte degli scienziati di spiegare che cos’è la scienza ma soprattutto dall’assenza di conoscenze sull’evoluzione storica della scienza. Si tratta proprio di quest’ultimo punto che determina una distinzione netta tra pseudoscienza e scienza; nella prima non vediamo alcun tipo di avanzamento del sapere e si rifà a una concezione del sapere di tipo magico, basando i propri fondamenti sull’astrologia, sull’alchimia, sull’omeopatia e così via. La seconda invece è in continua evoluzione e ogni tipo di sapere viene messo costantemente in dubbio, tant’è che “per ogni problema risolto, se ne aprono almeno dieci nuovi da risolvere”.
Leggere questo libro è di fondamentale importanza per comprendere il motivo per cui la scienza si sia rivelata lo strumento migliore attraverso cui l’uomo possa conoscere la realtà e come questa abbia contribuito allo sviluppo del pensiero democratico, elementi che più volte nel corso dei secoli l’hanno vista protagonista di molteplici scontri con la chiesa e altre forme di credo.
Una lettura ammaliante ed intrigante che porta alla riflessione e alla messa in dubbio di tematiche altrettanto avvincenti come l’astrologia, le profezie, lo spiritismo, l’ufologia e la fantarcheologia, consigliata a chiunque sia convinto che la scienza sia un mondo arido e privo di dubbi.

      Petruzzi Massimiliano Istituto Istruzione Superiore Giustino Fortunato ( Rionero In Vulture -pz-, Basilicata )

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“Breve storia delle pseudoscienze” di Marco Ciardi è un’opera appartenente al genere della saggistica, edita da Hoepli nella collana Le basi da febbraio 2021. L’autore è professore di storia della scienza presso l’Università di Firenze. Egli è autore di oltre 200 pubblicazioni incentrate principalmente sulla divulgazione scientifica. L’opera si propone di redigere, con un linguaggio non troppo specifico, un’esaustiva cronologia delle diverse pseudoscienze, analizzandone il loro rapporto con la scienza vera e propria, adducendo esempi calzanti dal punto di vista storico, sull’origine delle prime teorie del complotto e dei loro protagonisti. Obiettivo dell’autore è dimostrare come la scienza, basata su metodologia e procedimenti svincolati dalla superstizione, si sia distinta, seppur con molta fatica, da tali dottrine oggi ritenute universalmente inattendibili. Pertanto l’opera si presenta come una concisa dissertazione sulla nascita e successivi sviluppi delle pseudoscienze, a molte delle quali siamo ben avvezzi e che tuttora permeano la nostra società (sotto forma di superstizioni dure a morire) e sullo spartiacque tra scienza e pseudoscienza. A questo avviso, Ciardi introduce una significativa citazione tratta dall’opera galileana: “Noi non doviamo desiderare che la natura si accomodi a quello che parrebbe meglio disposto et ordinato a noi, ma conviene che noi accomodiamo l’intelletto nostro a quello che ella ha fatto”. Inoltre, in merito alla peculiarità di tali teorie pseudoscientifiche di persistere quantunque ne venga dimostrata l’infondatezza, l’autore è del parere che ciò avvenga poiché esse non subiscono un’evoluzione delle conoscenze, ma i loro fondamenti rimangono identici a quelli proposti in origine, come nel caso del razzismo. Come mai allora, sebbene ne sia stata scardinata da oltre un secolo la veridicità, la dottrina razziale persiste? E’ frutto del colonialismo, delle politiche nazionaliste, di un’educazione scadente? Tutto ciò, sostiene l’autore, è il frutto dei nostri pregiudizi, ancor più duri a morire delle stesse teorie complottiste. Ciononostante, l’autore non si scaglia in maniera violenta contro le pratiche e le discipline che da sempre hanno accompagnato l’uomo nella errata interpretazione del reale e che solo da alcuni secoli sono state confutate, come l’alchimia o l’astrologia, ma piuttosto si batte per la differenziazione dei due campi. E’ emblematica un’altra affermazione formulata da Ciardi: “Studiare le credenze, non è meno importante dell’insegnare la verità”. Non si annovera tra i suoi intenti la “demonizzazione” delle pseudoscienze (purché non cozzino con la morale, è bene ribadirlo). In definitiva, è necessario imparare a discernere ciò che è vero da ciò che non lo è, o anche da ciò che potrebbe esserlo in via orientativa, ma non effettiva. Il libro costituisce un saggio di chiara comprensione, considerando la materia trattata, e non appare particolarmente arido, se non nei momenti in cui si elencano opere a mo’ di esempi (che possono apparire sovrabbondanti). Come già chiarito dal titolo, l’opera non si propone di essere una “Bibbia” della materia, ma rappresenta un compendio dei essa, volto a costituire un punto di partenza per chiunque voglia approfondire tali argomenti. E’ dunque indicato a una lettura leggera e introduttiva, ma che comunque affascina e non smette di indurre il lettore a porsi interrogativi non scontati sull’intera questione.

      Sabia Alessia Liceo Scientifico G. Galilei ( Potenza, Basilicata )

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Il confine sottilissimo che separa scienza e pseudoscienza

“Breve storia delle pseudoscienze” è un saggio scritto da Marco Ciardi, insegnante di Storia della scienza e delle tecniche all’università di Bologna, pubblicato nel 2021 da Hoepli. Il tema principale del volume è la contrapposizione tra la scienza, definita dall’autore “lo strumento migliore che fino ad oggi la specie umana ha prodotto per conoscere la realtà”, e le pseudoscienze. Attraverso un percorso cronologico che va dai “tempi più remoti” ad oggi, l’autore cerca di definire in modo chiaro cosa differenzia una conoscenza scientifica da una pseudoscientifica, come sono nate le pseudoscienze e perché molte di queste sono ancora considerate valide al giorno d’oggi. Il confine tra scienza e pseudoscienza è sottilissimo: il contenuto analizzato è lo stesso, ma è diverso il metodo di approccio alla realtà. La scienza moderna utilizza metodologie sperimentali elaborate a partire dai tempi di Galilei ed accessibili a tutti, che rendono la scienza “un sapere universale e fondato sul principio dell’uguaglianza delle intelligenze”. Al contrario, nell’ambito delle pseudoscienze, il sapere è a disposizione di pochi eletti, le cui affermazioni risultano spesso ambigue. La scienza, inoltre, è in continua trasformazione, pronta ad accogliere nuove teorie e a mettere in dubbio quelle precedenti. Nelle pseudoscienze, invece, vale il dogmatismo: le teorie sostenute sono le stesse dei padri fondatori e, perciò, il sapere non progredisce. Ciò nonostante molte teorie pseudoscientifiche sono riuscite a sopravvivere dall’antichità fino ad oggi (razzismo, creazionismo, esistenza della magia) e ce ne sono anche alcune molto recenti, come le teorie contro i vaccini diffuse dai cosiddetti “no vax”, che hanno causato migliaia di morti. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché si continua a credere nelle pseudoscienze?
Talvolta per ignoranza, altre volte a causa dell’incapacità di scienziati e mezzi di comunicazione di fornire gli strumenti necessari per comprendere i meccanismi della scienza e la validità delle sue tesi. Un altro motivo è sicuramente connesso alla mente umana, che è attratta da tutto ciò che è misterioso e che spesso preferisce credere a queste teorie considerate “plausibili” e di facile comprensione, piuttosto che accettare la complessità dell’universo circostante. Il saggio definisce in maniera chiara la storia delle pseudoscienze e, attraverso la ricchezza delle informazioni, risulta utile a chiunque voglia approfondire tale argomento. Inoltre, grazie alla concisione dei capitoli, che trattano delle teorie basilari delle varie discipline, esso può essere letto e compreso sia da chi si approcci all’argomento per la prima volta, sia da chi voglia saperne di più su come l’ignoto attragga la mente umana e su come distinguere teorie scientificamente valide da credenze pseudoscientifiche.

      Santamaria Antonietta I.i.s. " Davinci-nitti " ( Potenza, Basilicata )

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"Breve storia delle pseudoscienze" è un saggio scritto da Marco Ciardi ed edito dalla casa editrice Hoepli, che l'ha classificato nella collana "Le basi" e l'ha pubblicato il 5 febbraio 2021.
Il narratore può essere definito esterno nascosto, in quanto ogni tema è riportato da Ciardi da un punto di vista oggettivo, in cui evita commenti e si dimostra neutrale, lasciando libertà di pensiero ai lettori evitando di esercitare qualsiasi tipo di influenza su di essi. Tale scelta è, a parer mio, molto giusta, poiché lascia liberi i lettori di scegliere cosa credere. Ci sono però passaggi in cui spiega vari argomenti tramite uno spirito critico, con il quale fa intendere la sua opinione.
Oltre ai fenomeni tecnico-scientifici, razionali e matematici basati su prove sperimentate e concrete, l'autore affronta anche argomenti che non poggiano su esperimenti o certezze, come ad esempio, l'ufologia o la fantasiosa idea della creazione di Piramidi e Sfinge da parte dei marziani. Questo stile di scrittura coinvolge un gran numero di lettori poiché non si limita a discutere di temi prettamente scientifici; va al di là di ciò che possa essere comprovato, attirando anche l'attenzione di chi liberamente crede nell'astrologia, nella superstizione, nell'oroscopo o nella potenza dei fenomeni paranormali.
La brevità dei capitoli consente degli inquadramenti generali, non approfonditi, di un vasto numero di teorie scientifiche, scoperte storiche, pensieri filosofici e credenze popolari, mettendo in risalto i personaggi di spicco nel corso della storia fino al giorno odierno. Fornisce un minimo assaggio per ogni tema pur essendo di enorme importanza.
La tecnica assunta è efficace per far comprendere l'interesse che il lettore può avere per i diversi temi, invogliandolo ad approfondire l'argomento in separata sede. Il contenuto del libro non necessita una conoscenza già pregressa da parte del lettore giacché il tutto, anche se scritto con termini specifici, viene spiegato in una maniera chiara e semplice. Perciò si tratta principalmente di un registro medio con un campo semantico che, ovviamente, rimanda a dei precisi concetti appartenenti all'argomento trattato. La scelta di espressioni semplici agevola la lettura e la rende scorrevole anche a dei liceali, non unicamente agli esperti del settore.
La peculiarità di Ciardi consiste nel passare da un contenuto a un altro con estrema scorrevolezza, il che immerge il lettore in un filo logico che rimanda tutto al capitolo precedente.
È un libro senz'altro istruttivo in quanto avverte anche i lettori dei problemi legati alla non conoscenza oppure al fare affidamento su elementi non provati, come le fake news. Stimola i ragazzi ad avere un proprio pensiero e non farsi abbindolare dai falsi saperi. Il libro è attuale, poiché gli avvenimenti descritti sono tutt'ora presenti nelle nostre vite nonostante si rifacciano al passato.
Su una scala da 1 a 10 ritengo opportuno attribuire al complesso un 9 giacché Ciardi rende interessante quasi ogni passaggio e suscita nel lettore una grande curiosità di progredire nella lettura, animando nella mente il desiderio di conoscenza.
Leggendo questo saggio ci si rende conto della vitale importanza che riveste la scienza moderna, alla quale si deve il progresso nella società. Differentemente dalla magia essa è verificabile e la si può controllare; consente di mettere a confronto i diversi livelli di intelligenze umane ed è indispensabile per conoscere la realtà.

      Fialà Nicola Liceo Scientifico Statale " G. Berto " ( Vibo Valentia, Calabria )

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Manifesto degli intellettuali anti-complottisti

Scrivo questa recensione il 22 febbraio 2022, a due anni esatti dalla zona rossa per i dieci comuni del lodigiano e dunque dall’inizio della pandemia in Italia. Questi due anni hanno cambiato il nostro modo di approcciarci alla vita sin dalle cose più elementari come prepararsi un pasto da sé o scoprire di avere dei vicini e cantare o pregare con loro in segno di speranza. Ma ciò che rimarrà sarà, senza alcun dubbio, volenti o nolenti, la divisione dei conoscenti o degli affini mediante una banale indagine statistica su Facebook, tra complottisti e non. I primi, persone guidate dal motto rivoluzionario del -Non ce lo dicono- e spinte dalla ferma convinzione che la pandemia sia stata orchestrata dai Poteri Forti o ancora peggio sia “ragguardevole esempio della nociva influenza sulla ricerca naturale da parte ebraica”, usando le parole che il Premio Nobel Johannes Stark rivolse all’altro Nobel Albert Einstein nel momento della sua consacrazione nella Comunità Scientifica, ci hanno fatto riflettere più volte sull’effettiva evoluzione del genere umano e ci hanno portato, a più riprese, a domandarci il Perché di tutto questo, perché queste teorie prive di fondamento possono persistere nella mente degli uomini come il totem nella cassaforte in “Inception” di Christopher Nolan.

La risposta a questa domanda viene fornita in Breve storia delle pseudoscienze da Marco Ciardi, il quale in qualità di Professore di Storia della scienza e delle tecniche, ci porta in un viaggio alla scoperta delle numerose pseudoscienze che si sono alternate nel corso della storia dell’umanità, dalle Profezie di Nostradamus alla quasi immortalità di Hitler e i suoi, dall’omeopatia- teoria propugnata ancora oggi dai combattenti NoVax- all’Area 51- presa di mira nel lontano e più felice settembre 2019 da poco meno di duecento persone intente a scoprire le creature extraterrestri che, secondo loro, lì vi risiedono-, dall’alchimia al mesmerismo e tante altre ancora…

L’intento dell’autore nel corso del viaggio è quello di convincere il lettore, un po' come aveva fatto Darwin al ritorno dall’esperienza sul brigantino Beagle, che la storia dell’Uomo sia caratterizzata, prima ancora che da scoperte scientifiche, come la Teoria della Relatività o la Meccanica Quantistica, da un caotico succedersi di teorie pseudoscientifiche che, sebbene infondate, rappresentano un tentativo di risposta ad alcune delle domande che attanagliano l’uomo nel corso della sua esistenza e l’accettarle della maggior parte della popolazione non è che risultato, scriveva Sagan, “della novità dei sistemi, del senso di intuizione profonda e di grandezza” che tali teorie forniscono.

L’opera, data anche la grande semplicità con cui gli argomenti vengono trattati, si presenta come una sorta di “Manifesto degli intellettuali Anti- complottisti”, parafrasando il titolo dell’opera di Croce, una cassetta degli attrezzi essenziale in una conversazione di qualsiasi tipo, non per forza inerente alla pandemia: dal rapporto Scienza-Fede alla propaganda politica. Il lettore, afferrato anche l’ultimo attrezzo, acquista un nuovo modo di analizzare la società, trova una soluzione al dilemma esposto a inizio pagina e riesce anche a capire quale sia la radice di tutto questo: l’ignoranza. Lo aveva capito anche Charlie Chaplin che, rivolgendosi ad Einstein, diceva “Applaudono me perché mi capiscono tutti, lei perché non la capisce nessuno”.
Voto: 8/10

      Nirta Antonella Istituto Di Istruzione Superiore " Francesco La Cava " ( Bovalino (rc), Calabria )

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BREVE STORIA DELLE PSEUDOSCIENZE

“Studiare le credenze, non è meno importante dell’insegnare le verità”. ( Marco Ciardi - Breve storia delle pseudoscienze).
Avete mai sentito parlare di terra piatta? Avvistamenti alieni? Poteri paranormali?
Bene, tutto questo è frutto di credenze erronee sviluppatesi e diffusesi nel corso degli anni. Ma quando e perché sono nate queste credenze?
Marco Ciardi, professore ordinario di Storia della scienza presso l’Università di Firenze, ci darà la risposta nel suo libro “Breve storia delle pseudoscienze”, saggio scientifico publicato nel 2021, edito Hoepli.
In poco più di cento pagine l’autore descrive in modo chiaro e seguendo un ordine cronologico la nascita e lo sviluppo di alcune discipline come l’alchimia, l’omeopatia, il mesmerismo, passate da essere considerate scienze a pseudoscienze.
Scienza e pseudoscienza sono così diverse, ma così simili. L’una non esisterebbe senza l’altra. Sono strettamente legate tra loro, entrambe accumunate dalla curiosità di conoscere e dare spiegazioni a ciò che va oltre quello che vediamo, con la differenza che la prima si basa su vari studi accertati da una comunità scientifica, frutto di esperimenti e calcoli matematici, un sapere dinamico che mette sempre in dubbio se stesso, l’altra si basa su teorie erronee nate dall’immaginazione dell’uomo e rimane nel suo dogmatismo che da secoli la caratterizza.
Ma perché nonostante le prove della non veridicità delle credenze pseudoscientifiche, queste sono ancora così diffuse? Forse perché, come ha affermato Francis Bacon, “ L’uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce vero” . Uno dei problemi dell’uomo è, infatti, che difficilmente metterà da parte i propri pregiudizi, tenderà a credere a ciò che riterrà più comprensibile e che lo farà sentire più sicuro. Le teorie scientifiche, risultano difficili da comprendere per chi “non è del settore” e forse anche per questo si cercano altre risposte.
Non può stupire, dunque, che le pseudoscienze siano anche la causa della nascita di totalitarismi, come nel caso del nazismo. Marco Ciardi nel suo libro parla del documento i Protocolli dei Savi di Sion, la cui falsità è stata dimostrata nel 1921 dal giornalista Philip Graves, ma che, nonostante questo, è stato per anni considerato la prova del complotto segreto degli ebrei per ottenere il controllo del mondo e di conseguenza punto di riferimento della politica nazista. Il confine tra pseudoscienze e totalitarismi è quindi sottilissimo.
“Breve storia delle pseudoscienze” suscita il senso critico di ognuno e apre tanti interrogativi e riflessioni.
Mostra l’altra faccia della scienza, non le formule che si imparano a scuola, ma il contesto culturale nel quale sono nate e che ha spinto gli scienziati a formulare quelle teorie anziché altre.
È un libro che va letto con attenzione, per le tante informazioni che contiene, sapientemente collegate tra loro in modo da garantire la comprensione dei concetti complessi spiegati dall’autore.
Marco Ciardi ha riassunto secoli di teorie pseudoscientifiche riuscendo ad includere tante informazioni, ma allo stesso tempo a risultare comprensibile anche da chi non ha mai effettuato studi di tipo scientifico.

      Veltri Angela Liceo Scientifico " E. Fermi " Cosenza ( Cosenza, Calabria )

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Breve storia delle pseudoscienze: recensione
Il libro dal titolo “Breve storia delle pseudoscienze” è stato scritto da Marco Ciardi, docente di Storia della scienza e delle tecniche presso l’Università di Bologna ed è stato pubblicato da Hoepli nel 2021. L’ambito di ricerca principale dell’autore (che vanta oltre duecento pubblicazioni) è la storia del pensiero scientifico moderno e contemporaneo; altre aree di interesse includono lo studio dei rapporti tra scienza e letteratura e tra scienza e pseudoscienza. Anche nel campo della divulgazione storica e scientifica Marco Ciardi ha scritto diversi libri: tra questi, “Marie Curie” (del 2017) ed “Il segreto degli elementi” (del 2019).
Con un linguaggio semplice, l’autore ripercorre la convivenza tra pseudoscienza e scienza nella storia, confronta l’astrologia e l’astronomia, l’alchimia e la chimica, il creazionismo e l’evoluzionismo. Come sottolinea Ciardi, da sempre l’uomo è portato a descrivere e a dare un significato a ciò che osserva, a stabilire il “fine” delle cose. Ho riflettuto,Infatti, su come sia esperienza comune “vedere” una montagna, un viso, un animale in una nuvola o in una macchia sull’asfalto. Pur sapendo che di veritiero, di “scientifico” non vi è nulla nel significato del tutto soggettivo e fantasioso attribuito ad una semplice nuvola o ad un alone, il cervello umano immagina, crea, arricchisce di emotività e confronta immagini già memorizzate giungendo a conclusioni “pseudoscientifiche”. La pseudoscienza affonda le proprie radici in questa tendenza innata dell’uomo, ad esempio gli astrologi sostengono l’influenza degli astri sulla vita umana ma oggi sappiamo che tale credenza non ha basi scientifiche. Il binario su cui procede la scienza, che pure vuole dare una descrizione ed una spiegazione della realtà, è invece il metodo sperimentale nato con Galileo Galilei nel 600. Ho trovato molto interessante la lettura del libro per diversi aspetti: secondo Ciardi oggi la diffusione delle pseudoscienze è legata anche all’informazione, affidata magari ad esperti nel campo della comunicazione che non hanno tuttavia una preparazione scientifica adeguata che consentirebbe loro di filtrare accuratamente le informazioni da divulgare. Inoltre, egli sottolinea come sarebbe utile, da parte della scuola, introdurre lo studio della storia della scienza che gli studenti, me compresa, ignorano. Un altro aspetto interessante del brano è l’aggettivo dato alla scienza: essa è “libera”, da condizionamenti ideologici, religiosi, politici ed economici. Una teoria scientifica, anche se consolidata da secoli, può essere sempre messa in discussione, essa pertanto è vera fino a prova contraria. Ho condiviso, ancora, il pensiero dell’autore secondo cui alcuni elementi della pseudoscienza, quali la creatività e l’immaginazione, sono di fatto anche aspetti importanti dell’attività dello scienziato che tuttavia, contrariamente allo pseudoscienziato, verifica sempre ciò che ipotizza. Al termine della lettura ho concluso che la scienza, rigorosa e libera deve essere evidentemente anche molto “paziente” mentre la pseudoscienza, “impulsiva”, “sentimentale”, “affascinante” è più “frettolosa”. A questo proposito penso alla carrellata di informazioni pseudoscientifiche in tempi di pandemia da Covid-19, che il più delle volte si sono diffuse rapidamente ed hanno confuso gran parte della popolazione mondiale. Ho molto apprezzato questo libro: volendolo valutare assegnerei un “nove”.

      Adduce Giovanna Liceo Statale Salvatore Pizzi ( Capua (ce), Campania )

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“La prima lacuna è l’incapacità da parte degli scienziati… di spiegare cos’è la scienza”
Siamo così sicuri di conoscere il mondo che ci circonda? Siamo davvero certi che le informazioni che ci vengono fornite quotidianamente dalla scuola, dall’università e dalla televisione siano realmente vere?
Marco Ciardi professore ordinario dell’Università degli Studi di Firenze cerca di rispondere a tali quesiti attraverso il suo libro: “Breve storia delle pseudoscienze”.
In questo volume sottolinea che alla base dell’incomprensione del significato di scienza c’è sicuramente una profonda carenza nell’ambito della comunicazione, dovuta non solo, anche se per motivi diversi, a scienziati, politici e giornalisti ma anche all’utilizzo scorretto dei mezzi di informazione. Ciardi osserva come molte persone pensino che la scienza sia qualcosa di eterno e immutabile. Tuttavia questo luogo comune è errato, poiché il motore della scienza è il dubbio; ed è proprio grazie a questa incertezza costitutiva intrinseca al pensiero scientifico che le scienze sono nate e progrediscono. Ecco perché è importante, se si vuole comprendere bene come funziona la
ricerca scientifica, collocare le scienze nel loro contesto storico. Molto diverse dalle scienze sono le pseudoscienze, di cui l’autore si occupa in profondità nel suo saggio.
La pseudoscienza è una scienza che avanza tesi senza però verificarle con un metodo rigoroso. Fondamentale è sottolineare che la scienza è aperta alle critiche, mentre la pseudoscienza è immutabile poiché difende credenze che propone come verità assolute.
Tra le tante pseudoscienze descritte, una delle più interessanti è lo spiritismo, poiché ha la sua radice nel desiderio proprio dell’uomo di poter avere un contatto con i defunti. Tante volte infatti sentiamo il bisogno di parlare con persone che non ci sono più, e per farlo siamo disposti a provare di tutto. Lo spiritismo si è diffuso nell’Ottocento, in un’epoca in cui le scienze moderne si erano già
affermate. Ciò prova come tante credenze siano dure a morire, nonostante l’evidente progresso delle scienze. Ciardi ritiene che la permanenza di pseudoscienze e di un atteggiamento pseudoscientifico sia dovuto a diversi fattori, in particolare alla tendenza degli scienziati a chiudersi nel loro lessico specialistico senza preoccuparsi dell’importanza di rendere comprensibili a un pubblico più vasto le loro ricerche. Questo causa un vuoto nella comunicazione, proprio perché non permette a tutti di comprendere le scoperte scientifiche. Così si fanno strada interpretazioni sbagliate e pericolosi fraintendimenti. Per risolvere il problema bisognerebbe investire sulla divulgazione scientifica, creando figure apposite che si occupino di avvicinare le persone alla scienza senza banalizzare i suoi contenuti.
Questo libro è molto scorrevole, adatto a tutte quelle persone che vogliono comprendere in prospettiva storica l’evoluzione della scienza. Inoltre ci fornisce gli strumenti che ci aiutano a sviluppare il nostro spirito critico.

      Bovenzi Marika Liceo Statale Salvatore Pizzi ( Capua (ce), Campania )

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Da dove nasce la nostra credenza negli spiriti? Perché molte persone credono che ci siano rimedi naturali e semplici per curare le malattie? Da dove nascono l’astronomia e la chimica moderne? Marco Ciardi all’interno del su libro “Breve storia delle pseudoscienze” si pone queste e tante altre domande molto interessanti. Ciardi è un professore ordinario di storia della scienza e delle tecniche dell’Università degli Studi Firenze. Ha al suo attivo oltre 200 pubblicazioni di cui 30 monografie. Soffermiamoci ora sul volume in questione. La prima domanda che potremmo porci è cos’è una pseudoscienza? La pseudoscienza è una falsa scienza le cui tesi non sono verificabili. Il testo nasce dalla necessità di colmare due lacune nell’ ambito della comunicazione scientifica. La prima lacuna riguarda proprio la divulgazione scientifica, in quanto molti scienziati, politici o mezzi di informazione non sono in grado di spiegare cosa sia la scienza e i principi su cui si basa, mentre la seconda riguarda l’assenza di una prospettiva storica sulla scienza nella pratica dell’insegnamento scolastico. Tra le varie pseudoscienze, che Ciardi cita all’interno del libro, una delle più interessanti che ha attirato la mia attenzione è lo spiritismo. Esso si basa sulla credenza che sia possibile comunicare con lo spirito dei defunti. Lo spiritismo divenne una vera e propria moda nell’ Ottocento, quando negli Stati Uniti due sorelle di nome Margaret e Kate Fox dichiararono di aver sentito dei colpi misteriosi su mobili e muri nella fattoria in cui vivevano. In seguito le due ragazze, supportate anche dalla sorella maggiore Leah, si resero conto che i colpi non erano casuali ma seguivano un codice che permetteva loro di stabilire una comunicazione con un defunto. Da questo momento lo spiritismo iniziò a svilupparsi sempre più e si diffuse anche in Europa. Ciò attirò l’attenzione di scienziati e ricercatori che iniziarono a studiare tali manifestazioni (che furono segnalate nel frattempo da molte altre persone) attraverso metodi sperimentali simili a quelli utilizzati per analizzare tutti gli altri fenomeni naturali. Coloro che erano capaci di mettere in contatto i defunti con i vivi erano chiamati medium. Lo spiritismo riesce ad affermarsi in una società in cui la scienza moderna era ormai diffusa e sviluppata, e questo perché la progressiva specializzazione delle scienze ha portato all’utilizzo di un linguaggio settoriale creando un vuoto sul piano della comunicazione, spesso colmato da una cattiva divulgazione scientifica.
Secondo la mia opinione il libro “Breve storia delle pseudoscienze” è molto interessante, ci sono vari aspetti che mi hanno colpito e mi ha permesso di capire come la scienza non sia una cosa immutabile ma si evolva nel tempo. È importante riconoscere cosa differenzia l’atteggiamento scientifico da quello pseudoscientifico. Solo così possiamo contrastare la diffusione di fake news ed essere cittadini più consapevoli. Certo, a questo scopo, come osserva bene Ciardi, non basta costituire figure esperte (i divulgatori scientifici), ma anche investire sull’istruzione. Nelle scuole si tende ancora molto a un insegnamento di tipo trasmissivo, soprattutto in ambito scientifico. Si apprendono formule e nozioni scientifiche senza comprenderne la genesi concettuale e storica. Sarebbe quindi importante riformare nella direzione indicata da Ciardi l’insegnamento delle materie scientifiche.

      Marotta Gerardo Liceo Scientifico Mercalli ( Napoli, Campania )

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Breve storia delle pseudoscienze è un libro pubblicato da hoepli nel 2021. Scritto da Marco Ciardi, laureato in filosofia e professore di storia delle scienze presso l’università di Bologna e grande appassionato di pseudoscienze. L’autore ci spiega la differenza tra scienza e pseudoscienza grazie alle parole di Richard Feynman : “non si tratta di decidere cosa sia teoricamente possibile, ma di cercare di capire cosa è probabile” riportate nell’introduzione a pagina 6.Questa definizione ci deve accompagnare in tutto il viaggio percorso dal libro verso la scoperta di teorie pseudoscientifiche di ogni epoca, partendo dall’ astrologia e l’alchimia di popolo antichi, passando per Atlantide ed arrivando fino ai più moderni UFO e alieni. Il testo è diviso in tanti brevi capitoli, in ognuno dei quali l’autore approfondisce una teoria, anche grazie alle frequenti citazioni di scienziati ed autori che si sono occupati di promuovere o smentire la teoria in questione, ogni approfondimento è trattato in maniera interessante e senza appesantire eccessivamente il discorso. Il linguaggio usato riesce a rendere comprensibile anche a chi non è esperto in materia un argomento che è anche molto complesso, riesce a spiegare con precisione ogni dettaglio senza quasi mai risultare pesante o banale, il discorso è scorrevole e invoglia il lettore a proseguire la lettura. Sono molti i punti a favore di questo libro, in primis l’argomento che anche essendo poco conosciuto da molti, può essere scoperto grazie a questo libro che lo tratta in maniera esplicativa ed interessante. è molto apprezzabile la struttura generale del testo, la quale dopo una prima sfogliata di pagine può sembrare un elenco di teorie, ma come dice lo stesso autore a pagina 13: “Questo libro non intende essere un’enciclopedia delle pseudoscienze. […] Ciò che manca, in genere, è un inquadramento generale dal punto di vista dello sviluppo storico di tale casistica.” Infatti il libro tratta di un racconto unitario attraverso la storia. È interessante anche la critica dell’autore nei confronti dei metodi di studio scientifico usati nelle scuole, critica che è presente in più parti del libro: “A scuola, invece, ci sono troppe nozioni da mandare a memoria, nozioni che poi sono rapidamente dimenticate […] Quasi del tutto assenti, invece, le analisi dei metodi e dei valori alla base della ricerca.” proprio a pagina 1, ed anche:” gli studenti escono con l’idea che la scienza sia qualcosa di arido” a pagina 123. La scienza al contrario è mutevole, e soggetta a costanti cambiamenti, è proprio questo il fulcro del libro ed il messaggio che vuole mandare l’autore.

      Palmieri Lorenzo Liceo Scientifico Mercalli ( Napoli, Campania )

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Il libro ‘ breve storia delle pseudoscienze’ di Marco Ciardi è un’interessantissima rassegna di una serie di teorie, per l’appunto le pseudoscienze, molte delle quali risalgono a tempi lontani ma, incredibilmente, persistono fino ai nostri giorni, avendo sostenitori molto convinti dalla loro parte.
L’autore in principio fa una serie di riflessioni fondamentali. Una di questa è che a scuola si imparano troppe cose a memoria; nozioni che si dimenticheranno molto presto e che però non fanno comprendere la reale funzione della scienza. Invece, “è necessario trasformare la scuola in un luogo dove non si apprendono solo nozioni ma si lavora sulla formazione dello spirito critico”.
Detto questo, l’autore esamina una serie di pseudoscienze, a partire dall’astrologia che cerca di stabilire influenze dei pianeti sul comportamento dell’uomo; se in passato essa si confondeva con l’astronomia, le due scienze nel tempo si sono divise. Ma il tema dei flussi astrali sull’uomo non ha mai smesso di affascinare. Altrettanto affascinante è stata l’idea di poter leggere il futuro. Il nome più famoso è quello di Nostradamus, che seguì il pensiero magico della sua epoca usando un linguaggio oscuro che, proprio per questo, poteva essere letto in diversi modi.
Dall’alchimia, che doveva produrre medicamenti per guarire, si passerà progressivamente alla chimica, con le sue leggi che definiscono la struttura della materia.
Un interessante capitolo è dedicato alla omeopatia, che oggi riscuote tanti consensi ma scientificamente non ha nessuna validità e non può esercitare nessuna azione curativa.
Nell’esame delle pseudoscienze entrano in gioco temi di grandissima attualità: le teorie del complotto (i complottisti di oggi hanno precedenti illustri in coloro che negavano lo sbarco sulla luna o che la terra sia tonda) e le fake news (le prime furono opera di Richard Locke, e riguardavano la presenza di forme di vita sulla Luna).
Il lettore si appassionerà alle molteplici ipotesi sull’esistenza di Atlantide, sulla possibilità che gli alieni siano già arrivati sulla terra, sull’ufologia, sullo spiritismo.
È importante però soffermarsi sul capitolo dedicato al razzismo. Esso, che nel passato dava spazio a credenze molto radicate, fu poi centrale nell’opera di Arthur de Gobineau sulla disuguaglianza delle razze umane. Da tale opera derivò l’eugenetica, l’idea, cioè, che la specie umana potesse essere migliorata come si fa con la selezione di piante e animali, facendo prevalere razze e stirpi migliori su quelle inferiori.
La lettura di questo libro è, pertanto, avvincente, importante e consigliabile ai giovani perché come afferma l’autore “studiare le credenze non è meno importante di insegnare la verità”.
Le dottrine pseudoscientifiche per molte persone sono un modo di avvicinarsi a una scienza comprensibile: è come se in molti ci fosse il desiderio di comprendere la scienza, ma questa rimanesse ostica. Il problema vero, quindi, è che la scuola, la stampa, e i mass media in genere, non riescono a promuovere un’istruzione scientifica efficace; gli scienziati, a loro volta, fanno poco per divulgare efficacemente le loro discipline.
Dalle molte osservazioni fatte, si capisce dunque che le pseudoscienze restano sempre uguali a sé stesse: anche se si presentano come saperi contro il dogmatismo, sono in realtà molto dogmatiche e continuano ad esistere anche se ne viene dimostrata l’infondatezza.

      Troilo Serena Liceo Scientifico Mercalli ( Napoli, Campania )

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Leggere questo libro è stato interessante. Può essere utile alle persone interessate all'argomento e fornisce buoni spunti di riflessione. Si nota l'intento dell'autore di voler legare le singole pseudoscienze al contesto storico e culturale in cui sono nate, dando una visione complessiva e totale di ogni pseudoscienza trattata nel libro. Il libro cerca di ripercorrere il passaggio di alcune discipline, dalla scienza alla pseudoscienza, e di esaminare il fenomeno nel suo complesso. Come ad esempio gli studi sull’uomo e sull’evoluzione umana nel corso del settecento, con la nascita del razzismo, che solo dopo molto fu possibile dimostrare la sua inconsistenza scientifica. Nonostante questo però ancora oggi il razzismo cresce nella mente degli uomini. Ed è ancora oggi considerato qualcosa di reale agli occhi di molti.
Una delle caratteristiche fondamentali delle pseudoscienze è quella di rimanere sempre uguale nel tempo; non c’è un evoluzione della conoscenza. Il paradosso è proprio questo poiché le psuedoscienze si presentano come saperi contro il dogmatismo e la mentalità chiusa delle scienze contemporanee quando in realtà sono proprio le scienze contemporanee a mettersi in dubbio ed ad essere aperte alle anomalie e alle crisi; non considerandosi mai una verità assoluta bensì provvisoria riprendendo il pensiero di Popper. È lecito chiedersi però come le pseudoscienze siano sopravvissute durante i secoli e come tutt’oggi continuino ad esistere anche quando ne è stata dimostrata l’infondatezza. Perché quindi è così difficile liberarsi delle pseudoscienze? Il problema, è alla base dei nostri pregiudizi; nonostante le prove evidenti, l’uomo preferisce non abbandonare le proprie convinzioni. Per questo non ci stupisce il fatto che molti oggi credano ancora che la terra sia piatta, oppure credano all’idea di un “disegno intelligente”. Non bisogna pensare però che tutte le ricerche e gli studi finalizzati a quelle che sono le pseudoscienze, siano stato tempo futile; spesso si impara molto anche da ciò che non si trova. Ad esempio nel tentativo di individuare capacità psichiche paranormali ,nel corso degli studi, sono state scoperti aspetti fondamentali sulla nostra mente.
Anche se ere già comunemente accettato il fatto che, la mitologica città di Atlantide non fosse realmente esistita, o che l’omeopatia non è in realtà una reale sostituzione alla medicina moderna è difficile comprendere come queste credenze siano e sono riuscite a convincere così tante persone. Uno dei principali motivi per cui sono così popolari è che sono un modo semplice di spiegare il mondo scientifico e i suoi fenomeni; citando il libro potremmo dire che le pseudoscienze sono la più vicina approssimazione oggi esistente ad una nuova scienza comprensibile. Di ciò possiamo ritenere colpevole la comunità scientifica per il poco sforzo ed efficacia a divulgare e semplificare le materie scientifiche. L’uomo deve iniziare a credere e a fidarsi delle scienze e accettare che il mondo è molto più complesso di come ci appare.

      Bacchini Matteo Liceo A. Serpieri ( Rimini, Emilia Romagna )

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Il libro “Breve storia delle pseudoscienze” di Mario Ciardi parla di vari temi relativi alle questioni scientifiche, a partire dagli antichi filosofi con particolare riferimento a Platone e Aristotele, fino ad arrivare all’età moderna. Particolarmente interessante è il confronto tra scienza e pseudoscienza: la scienza è in continuo mutamento, non si occupa di verità assolute, tende a mettere tutto in dubbio, ogni risultato può essere smentito o perfezionato, parte dal possibile e mira al probabile cioè fonda le sue affermazioni sulla realtà e, se mancano certezze, usa la statistica che valuta i dati su larga scala; la pseudoscienza, invece, si limita al possibile cioè fa leva sulla fantasia e l’immaginazione e non si preoccupa dei risvolti reali.
Mi ha colpito l’affermazione che la scienza ha bisogno di immaginazione, creatività, soluzioni imprevedibili, che però vanno dimostrate, accertate e comunicate in modo chiaro. Tutte queste caratteristiche in realtà sono proprie della scienza moderna che, grazie a nuove scoperte e teorie, ha il suo incipit in Copernico e prosegue con Galileo, Newton ... A questi pensatori si deve la consapevolezza che il sapere deve essere pubblico, condiviso, controllabile e verificabile, tutte qualità che mancano alle pseudoscienze, prima fra tutte la magia per la quale il sapere è oscuro, in mano a poche persone tipo gli sciamani e gli stregoni. Importante è il richiamo alle Accademie Scientifiche e alla Comunità Scientifica, che prevedono condivisione e accertamenti delle ricerche effettuate e questo supera il valore che possono avere i singoli scienziati quando fanno delle scoperte senza confrontarle con gli altri e senza curarsi della verificabilità.
Alcuni accusano la scienza moderna di essere legata a interessi economici, ma Ciardi sottolinea con molta chiarezza che questo non appartiene alla scienza, ma alla stessa natura umana, in quanto la scienza è neutra e i suoi effetti positivi o negativi dipendono dalle scelte degli uomini.
Per quello che riguarda le pseudoscienze è importante sottolineare che anche per loro il punto di partenza è la curiosità che spinge a comprendere i fenomeni naturali, solo che esse, come l’astrologia, l’alchimia, il creazionismo, l’ufologia ad esempio analizzano la realtà basandosi solo sui sensi, senza preoccuparsi di riscontri verificabili. Questo atteggiamento è tipico di tutte le discipline pseudoscientifiche, sia che si tratti del tempo passato che presente, infatti anche oggi esistono persone che, rifacendosi ad affermazioni fantasiose ed immaginifiche, sostengono la veridicità di Atlantide, di mondi alieni, della terra cava…
Questo libro è scritto in maniera chiara ed è di facile comprensione dal momento che, come dice il titolo dell’opera, espone la storia delle pseudoscienze e non di discipline scientifiche, anche il linguaggio non particolarmente specifico e scientifico, bensì accessibile a tutti; la lettura dunque potrebbe fluire spedita attraverso le pagine, se non fosse per la presenza di elenchi di nomi di scienziati e di date di pubblicazioni, che portano il lettore a perdere il filo del discorso
L’autore, nonostante faccia osservazioni riduttive nei confronti delle pseudoscienze, non esclude che ci si possa interessare ad esse, l’importante è tenere distinta la finzione dalla realtà e sapere che la scienza ha leggi proprie e non accetta interpretazioni arbitrarie.

      Di Candilo Simone Liceo Scientifico Statale Sabin ( Bologna, Emilia Romagna )

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Il libro oggetto della recensione si intitola “Breve storia delle pseudoscienze”, scritto
da Marco Ciardi e pubblicato nel 2021 sotto la casa editrice Hoepli.
Lo scrittore, laureatosi nel 1991 in filosofia presso l'Università di Firenze,
conseguendo poi nel 1997 il dottorato in storia della scienza, tratta principalmente
nei suoi scritti la storia e l’evoluzione del pensiero scientifico in tutte le sue
sfaccettature, compreso il lato riguardante pseudoscienze, arti magiche e simili.
“Breve storia delle pseudoscienze” è un libro che analizza per filo e per segno
alcune delle più famose credenze pseudoscientifiche che hanno segnato gli anni più
importanti della storia dell’uomo, andando molto spesso a influenzare il pensiero
collettivo, affascinando la curiosità di studiosi, scienziati, scrittori e persone comuni.
Si passa da argomenti ormai considerati inconsistenti grazie all’evoluzione del
metodo scientifico e dei mezzi utilizzati a temi ancora purtroppo molto presenti nella
società odierna, passando per situazioni ancora studiate e ipotizzabili. Astrologia,
razzismo e presenza di vita extraterrestre ne sono alcuni esempi. Si trovano, tra i 23
brevi capitoli, anche pagine che parlano di spiritismo e soprannaturale, oltre alle
attualissime teorie del complotto. Il percorso designato dal libro è meramente
cronologico, così da poter seguire un filone storico senza salti temporali e mettere
il lettore in una posizione tale da poter eseguire una disamina completa dal punto di
vista storico degli argomenti. Questi vengono trattati da un punto di vista oggettivo,
comprendendo ovviamente però le confutazioni di carattere scientifico, e in maniera
dettagliata, andando ad arricchire anche gli argomenti che il lettore può trovare
meno interessanti per gusto o interesse personale. L'utilizzo adeguato della
punteggiatura e il lessico semplice del libro lo rendono accessibile ad ogni tipo di
lettore. Infatti lo scrittore riesce ad essere chiaro e preciso circa l’argomento trattato
per ogni capitolo, senza mai renderne complessa la lettura e la comprensione.
Per gusto personale, ritengo che il libro diventi molto più godibile superati i primi
capitoli, caratterizzati da una dettagliata contestualizzazione di carattere storico,
probabilmente vincolato dagli argomenti trattati, quali astrologia, alchimia e
omeopatia. In seguito i capitoli acquisiscono maggiormente dei connotati scientifici,
rendendoli più interessanti e coinvolgenti. I capitoli che colpiscono maggiormente
restano, però, quelli che trattano temi attuali, di storia recente e di credenze famose
in tutto il mondo, come razzismo, nazismo e le “città sommerse". In questi capitoli si
presenta davvero ciò che ci si aspetta aprendo questo libro, ovvero informazione,
aneddoti poco conosciuti o ignorati e studi effettuati in materia. Concludo con una
citazione tratta dal libro, che sembra uscire per un attimo dall’oggettività che
caratterizza lo scrittore nel corso delle pagine: “Una delle caratteristiche delle
discipline pseudoscientifiche è quella di rimanere sempre uguali a se stesse”, non
mettendosi mai in discussione, restando perennemente chiuse nelle tradizioni da cui
sono nate. Esattamente al contrario della scienza.

      Enriques Emma Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi ( Bologna, Emilia Romagna )

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Per come viene presentata in ambito scolastico, la scienza sembra tendere alla conoscenza della realtà senza incorrere in errori. Questa concezione non potrebbe essere più irrealistica, come ci mostra il Professor Marco Ciardi, con la sua opera “Breve storia delle pseudoscienze”, pubblicata dalla casa editrice Hoepli nel 2021.
Questo libro ripercorre sinteticamente la nascita e l’evoluzione di alcune delle teorie pseudoscientifiche più note e diffuse, spaziando dall’astrologia all’ufologia, dall’alchimia all’omeopatia, dal mito di Atlantide alla teoria degli antichi astronauti. Il Professor Ciardi mostra quanto sia pericolosamente labile il confine tra scienza e pseudoscienza, affascinando e al contempo spaventando il lettore.
L’impressione che si ha sfogliando il libro è quella di leggere la trama di un romanzo fantasy e di fantascienza e questa sensazione fa apparire ancora più inquietante la prospettiva che possa esistere chi reputi scientifiche queste teorie. Nonostante scienza e pseudoscienza abbiano lo stesso motore, ovvero la ricerca della verità, la prima adotta il metodo scientifico per indagare la realtà, mentre la seconda si aggrappa a credenze non dimostrabili.
La riflessione sulle pseudoscienze è quanto mai attuale, soprattutto osservando le dinamiche che la pandemia ha innescato. Troppo spesso nella società contemporanea manca la cooperazione necessaria tra informazione e ricerca scientifica. Pertanto, gli studi scientifici risultano poco accessibili per un pubblico non specialista, mentre le notizie destinate alla fruizione delle masse sono poco attendibili. In questa dannosa crepa nel sistema si insinuano le pseudoscienze.
L’enorme varietà di temi trattati all’interno del libro fornisce un’infinità di spunti per possibili approfondimenti. Proprio questa caratteristica del libro potrebbe essere vista come una sua pecca: i capitoli sono a volte slegati fra loro e la finalità argomentativa rischia di venir meno. Si ha l’impressione che la storia delle pseudoscienze sia un argomento troppo vasto per essere trattato in maniera così sintetica.
Solo la presenza di un’introduzione esaustiva e di un capitolo conclusivo che evidenzia le caratteristiche comuni a tutte le pseudoscienze permette al libro di non sembrare solo una lunga divagazione di tipo storico. Un lettore inesperto potrebbe facilmente perdersi procedendo nella trattazione, poiché gli argomenti affrontati sono accumunati solo dal fatto di essere delle pseudoscienze e non posseggono altre caratteristiche in comune. Vengono presentate pseudoscienze riguardanti l’ambito dalla chimica, della fisica, della geografia e della storia. Per affrontarle l’autore sceglie di seguire un ordine essenzialmente cronologico, ma tale scelta risulta dispersiva, poiché il criterio cronologico non basta a creare una continuità tematica tra pseudoscienze che sono molto distanti fra loro a livello contenutistico.
“Breve storia delle pseudoscienze” vorrebbe ripercorrere ‘il fenomeno (delle pseudoscienze) nel suo complesso, anche sotto il profilo delle caratteristiche e delle modalità secondo le quali si è evoluto nel corso del tempo’, come afferma il Professor Ciardi nell’introduzione. Purtroppo, si è costretti ad osservare che il libro non riesce pienamente nel suo intento, poiché, mentre le singole pseudoscienze vengono spiegate in maniera esaustiva, manca un inquadramento generale, un filo conduttore che chiarisca al lettore le caratteristiche che le accomunano.

      Pagnoni Eleonora Liceo Volta-fellini ( Riccione, Emilia Romagna )

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Breve storia delle pseudoscienze
Recensione e valutazione

Ero inizialmente molto titubante nella scelta di questo libro, ma, in qualche modo, mi sono ricreduta; mi ha sorpreso, nonostante alcuni aspetti poco convincenti.

“Breve storia delle pseudoscienze” è un libro scritto nel 2021 ad opera di Marco Ciardi, con lo scopo di analizzare cronologicamente il rapporto tra scienza e pseudoscienza, evidenziandone le differenze attraverso l’evoluzione storica.
In principio, ricercando un po’ su internet vari estratti e descrizione della trama, non sono stata subito rapita da questo testo, non è stato amore a prima vista.
Il linguaggio mi sembrava inutilmente complicato per un primo approccio alle pseudoscienze e, già dalle prime righe, non era affatto in grado di mantenere la mia attenzione. Inoltre, a dirla tutta, la copertina non gli rendeva per nulla giustizia, ma come si suol dire, anche in questa situazione non è il caso di giudicare un libro dalla copertina.
Perciò, nonostante i miei pensieri discordanti, mi sono convinta ad acquistare il libro, spinta dal mio grande interesse nei confronti della materia. L’ho divorato in 3 giorni.

Aspetti positivi:
L’esposizione è chiara e puntuale, ma non adatta ad ogni tipo di lettore.
Si tratta di un libro che richiede impegno e concentrazione, non lo consiglierei a chi si aspetta un racconto da poter leggere tranquillamente in spiaggia.
Il testo dà spazio a molte riflessioni personali, è perciò idoneo per chi, come me, ama leggere nel totale silenzio con lo scopo di aggiungere una nuova valigia al proprio bagaglio culturale.
Risulta generalmente molto scorrevole, il lettore viene accompagnato per mano, argomento dopo argomento, attraverso un’analisi approfondita della materia, cosa che ho apprezzato ampiamente.
Inoltre sono presenti diversi riferimenti ad altri testi, per chi volesse approfondire ulteriormente il contenuto di determinati temi, rendendo il libro ancora più completo.

Aspetti negativi:
Il linguaggio utilizzato è chiaro, ma contorto per un primissimo approccio.
In alcuni punti il testo non riesce a mantenere l’attenzione al massimo, avrei preferito una spiegazione più comprensibile di determinati studi, piuttosto che l’elenco interminabile dei ricercatori di questi, che ho trovato piuttosto noioso.
Infatti erano assenti o poco accennate le definizioni di alcune teorie, che ho dovuto cercare su internet per comprenderne a pieno il significato.
A volte il componimento ricorda troppo un libro di testo finalizzato allo studio a scuola, infatti ho sentito la mancanza di commenti da parte dell’autore e riferimenti all’attualità.
Ho individuato anche varie lacune nell’approfondimento di determinati argomenti: alcuni di questi erano molto approfonditi a discapito di altri, ma molto probabilmente è stata una scelta mirata dell’autore, che non sempre ho condiviso.

Conclusioni e commento finale
Tirando le somme, trovo che valga assolutamente la pena leggere questo libro; i difetti non sono tali da sovrastare la sua completezza.
Il tema è sufficientemente attuale e affrontato nel modo corretto.
Il libro affronta prontamente tutti gli argomenti che si promette di analizzare, come fake news, pseudoscienze e complottismo, perfetto perciò per chi vuole saperne un po’ di più in materia.
Pecca più grande: non troppo coinvolgente, avrei preferito un testo meno distaccato e rivolto unicamente alla sua funzione.
Voto finale: 8

      Rimondi Francesca Liceo Galvani ( Bologna, Emilia Romagna )

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Il saggio “Breve storia delle pseudoscienze”, scritto da Marco Ciardi, pubblicato nel 2021 dalla casa editrice Hoepli, appartiene alla collana “Le basi” che si prefigge l’obiettivo di avvicinare studenti, docenti o chiunque voglia approfondire le proprie conoscenze, a molteplici temi che possono spaziare dall’ambito scientifico a quello politico, sociologico o persino filosofico, al fine di scaturire riflessioni su tematiche più ampie. Nel libro, Ciardi, professore di Storia della scienza presso l’Università di Firenze, cerca di individuare i meccanismi che hanno portato alla formazione e diffusione di numerose teorie pseudoscientifiche; a tal fine egli ripercorre il rapporto tra scienza e pseudoscienza dall’antichità fino ai giorni nostri. Come dichiarato dall’autore stesso nell’introduzione, l’idea è nata dalle evidenti lacune scientifiche messe ulteriormente in risalto con la pandemia.

Ripercorrendo la storia delle numerosissime scoperte scientifiche, notiamo come il filo conduttore sia il desiderio di trovare risposte rassicuranti a fenomeni che non si conoscono. Nel corso dei secoli le soluzioni individuate furono molteplici. Talvolta, l’intera conoscenza venne affidata nelle mani di Dio, essere perfetto che avrebbe riposto tutto il suo sapere nei Testi Sacri, testimoni dell’Antica Sapienza. Similmente antiche civiltà, come quella egizia, vennero credute detentrici del Sapere Assoluto, che sarebbe poi andato perduto nel tempo. Nacquero quindi numerose pseudoscienze che affermavano di poter prevedere il futuro, comunicando con spiriti antichi. Emerge a questo punto la prima sostanziale differenza tra scienza e pseudoscienza: mentre la prima mira al continuo avanzamento, l’altra rivolge continuamente il proprio sguardo al passato, credendolo però un’innovazione. Paradossalmente, proprio il continuo progresso della scienza è alla base della diffusione delle pseudoscienze, in quanto il progredire delle scoperte comporta inevitabilmente la settorializzazione sia linguistica sia tematica, indirizzandosi pertanto a un pubblico elitario. Ulteriori colpevoli della copiosa divulgazione di teorie pseudoscientifiche sono certamente i giornali e i moderni social media, che hanno il potere di influenzare grandi masse, ingigantendo presunte scoperte di cui non vengono accertate le fonti o che vengono addirittura storpiate per adattarle alla propaganda politica. Pertanto, si passò dalla teoria evoluzionistica di Darwin all’affermazione del Darwinismo sociale e dell’eugenetica, o dall’ipotesi dell’esistenza di forme di vita extraterrestri a un’imminente invasione aliena.

In conclusione, credo che il saggio raggiunga perfettamente il suo obiettivo di essere uno spunto di riflessione sulla realtà nella quale siamo immersi. Il linguaggio chiaro e di facile comprensione fa emergere distintamente l’invito dell’autore a verificare sempre le fonti delle notizie alle quali siamo esposti, soprattutto se queste confermano dei pregiudizi. Mentre la scienza è disposta a mettersi in dubbio al fine di trovare prove che descrivano una verità, confermando o meno le ipotesi di partenza, le pseudoscienze perseverano nelle proprie credenze. Nonostante raccomandi la lettura del saggio, unico aspetto negativo che posso evidenziare, responsabile della valutazione complessiva, è la sovrabbondanza di rimandi a numerosi studi che, se da un lato mostrano un’accurata documentazione, dall’altro distolgono talvolta l’attenzione dal messaggio generale.

      Benedetti Aldo Liceo Classico Statale Giulio Cesare ( Roma, Lazio )

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Il saggio “Breve storia delle pseudoscienze” è improntato sulla volontà dell’autore, il professore Marco Ciardi, di far conoscere la genesi e l’evoluzione storica tanto della scienza moderna quanto delle pseudoscienze. Il lavoro, lungi dalla volontà di analizzare singolarmente il loro sviluppo nei diversi campi capitolo per capitolo, ne trasmette una visione organica e complessiva oltre ad analizzarne gli intrinseci legami e gli aspetti conflittuali. Il libro incarna la convinzione dell’autore, largamente condivisa anche da illustri personalità, dell’importanza di spiegare la Scienza, le sue regole, i suoi principi, i suoi meccanismi e non solo, come avviene a scuola, le materie scientifiche sotto forma di un ammasso di tecnicismi e formule che si studiano tanto nozionisticamente quanto acriticamente “svincolate da qualsiasi riflessione di tipo filosofico, sociologico, antropologico” e storico. Custodire, difendere, rispettare i valori che la scienza moderna si è data fin dai tempi di Galileo sono i migliori antidoti per non scadere nella deriva pseudoscientifica. Senza scendere nel merito della questione, è sufficiente parlare del metodo, perché è proprio questo a delineare il sottilissimo confine che vi è tra i due tipi di “sapere”. Seppur infatti la pseudoscienza sia molto simile alla scienza sia nei contenuti che nei fatti non lo è nella metodologia, in quanto non risponde ai suoi principi fondanti che la vogliono sempre controllabile e verificabile ma quindi anche confutabile e falsificabile. A tale proposito l’autore dà conto delle tesi di Charles Hoy Fort, a cui dedica un intero capitolo, il quale arriva a definire "scienza alternativa" sue ricostruzioni fantasiose sull’esistenza degli extraterrestri ed a censurare l’ottusità e il conservatorismo della scienza moderna che tali teorie rifiuta in maniera categorica. Egli così finisce per accusare paradossalmente la scienza moderna di quell’immobilismo e dogmatismo di cui, a ben vedere, sono affette proprio le pseudoscienze. A conferma di ciò si rileva che i principi di base di molte pseudoscienze, quali ad esempio l’alchimia, l’astrologia, la (fanta)archeologia e molte altre, sono sempre uguali a quelli delle origini. L’autore mette bene in mostra soprattutto nei capitoli 9, 20 e 22 la differenza ontologica dei due saperi: quello scientifico caratterizzato da uno scetticismo innervato da un aperto e continuo confronto metodologico di ricerca storica e scientifica, quello pseudoscientifico, al contrario, contraddistinto da uno scetticismo complottista, fondamentalista e dogmatico. È importante porre l’accento anche sulla pericolosità della diffusione del sapere pseudoscientifico e conseguentemente sulla responsabilità della divulgazione di teorie di questa natura. Madre di gravi conseguenze è stata, e rischia ancora oggi di esserlo, l’ideologizzazione che prevale sul rispetto dei valori della scienza moderna come le attualissime teorie complottistiche dei “no vax” dimostrano. Grande monito dovrebbe infatti rappresentare la storia che ha visto nella teoria dell’eugenetica, così come nella degenerazione della teoria evoluzionistica darwiniana (il cosiddetto darwinismo sociale), le radici del razzismo e dell’odio che si è diffuso per secoli. Non possiamo che condividere dunque la tendenza dell’autore nel contrastare le modalità di insegnamento della scienza in maniera storicamente piatta e fatta solo di verità. “Studiare le credenze non è meno importante dell’insegnare la verità”.

      Bettinardi Maria Teresa Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi ( Padova, Lazio )

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Scienza o pseudoscienza?
Nella sua “Breve storia delle pseudoscienze”, lo storico della scienza Marco Ciardi cerca di definire con chiarezza il discrimine tra le due discipline e, conseguentemente, la loro validità.
Lo studioso passa in rassegna un’ampia gamma di ambiti di ricerca, tutti dotati di un fascino e di un’attrattiva straordinaria: dall’astrologia all’alchimia, dallo spiritismo al complottismo, dalla fantarcheologia alla criptozoologia, finanche all’ufologia.
Dedica quindi ad ogni argomento uno specifico capitolo: in ciascuno traccia una sintetica storia della nascita e dello sviluppo della materia, ricorda i nomi dei maggiori studiosi, riassume le principali teorie e affermazioni, discutendole con uno sguardo sempre attento alla contestualizzazione storica e, soprattutto, al metodo seguito nelle ricerche e nella comunicazione dei risultati.
Perché, a ben guardare, è proprio il metodo a fare la differenza tra scienza e pseudoscienza.
Nessuno dei filoni percorsi dalle pseudoscienze può vantare rigoroso metodo scientifico, ovvero adeguata ripetizione degli esperimenti, molteplicità delle prove, chiarezza nell’esposizione dei risultati, consapevolezza della continua rivedibilità e perfettibilità della conoscenza: il mito di Atlantide, ad esempio, o quello di una antica sapienza all’origine di ogni civiltà, o anche quello della presenza degli alieni nel nostro mondo non trovano in alcun modo prove valide e incontrovertibili.
Perché allora, pur restando avvolte in un’aura di generico mistero, queste teorie continuano ad esercitare grande fascino e curiosità? È forse proprio il mistero a costituire, almeno in parte, il loro successo. È innegabile che tutto ciò che è misterioso susciti interesse: ecco quindi perché, nonostante la ragione avverta dell’inconsistenza scientifica, fenomeni paranormali, animali estinti o sconosciuti, antiche civiltà celate nella Terra cava e diffusionismo interplanetario continuano ad avere i loro sostenitori.
Ma una cosa è l’immaginazione e un’altra è la realtà. La prima può essere tema di letteratura o cinematografia, solo la seconda, invece, può essere oggetto di vera conoscenza.
E, come afferma Ciardi, proprio la scienza, con il suo limpido rigore metodologico, è “lo strumento migliore che fino ad oggi la specie umana ha prodotto per conoscere la realtà”.
Poiché, però, la realtà è complessa, spesso poco comprensibile, ecco che trovano spazio le pseudoscienze, ovvero “qualcosa che assomiglia alla scienza, nelle forme e nei contenuti” e fornisce una approssimazione e una semplificazione accettabile della complessità del reale, accolta più con l’emozione che con la ragione.
È qui che Ciardi lancia il suo appello alla scuola e al mondo della scienza: solo una adeguata formazione e una chiara comunicazione possono permettere all’uomo di affrontare la complessità del reale in modo schietto e razionale, senza paure o mistificazioni.
Il testo di Marco Ciardi è davvero intrigante; in sole 152 pagine, è così ricco di dati e spunti di riflessione da avvincere il lettore ma, a tratti, anche frastornarlo: non è facile districarsi nella miriade di nomi, titoli e racconti proposti, ed il registro piuttosto elevato della scrittura non facilita la comprensione.
Nonostante questo, però, esso risulta talmente accattivante ed attuale, da meritare senz’altro una particolare attenzione proprio nel mondo contemporaneo, in cui la scienza – e la sua compagna/rivale pseudoscienza - sono tutti i giorni tra di noi.

      Carlevaro Livia Liceo Tito Lucrezio Caro ( Roma, Lazio )

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Tra i libri del progetto Asimov ho scelto “Breve storia delle pseudoscienze” di Marco Ciardi, professore di Storia della scienza e delle tecniche all’università di Bologna e autore di numerosi libri tra cui “Marie Curie”, “Il segreto degli elementi”, editi da Hoepli come anche il libro da me scelto.
Il volume è un viaggio, dall’antichità fino ai giorni nostri, che ricostruisce il rapporto tra pseudoscienza e scienza, come quest’ultima abbia preso forma da errori commessi e contesti passati diversi e intricati che, osserva l’autore, la scuola non considera. Si studiano solo nozioni, la scienza fatta esclusivamente di verità, senza prendere in esame la sua storia, la sua evoluzione, i suoi metodi e valori. Che sono invece essenziali a individuare le cosiddette fake news che i mezzi di comunicazione e informazione fanno circolare. Esempio attuale è tutto ciò che interessa la pandemia di Covid 19, dalla malattia in sé ai vaccini, di cui sono diffuse tante informazioni diverse e non sempre distinguiamo quelle vere da quelle false.
Ma quali sono le differenze sostanziali tra pseudoscienza e scienza? Le pseudoscienze sono correnti di pensiero che si rivedono nelle scienze, ma sono false e illusorie, poiché prive di fondamenti scientifici; non si evolvono, sono fini a loro stesse e coloro che le sostengono rifiutano il confronto con la comunità scientifica. Per di più, nonostante spesso si dimostri la loro infondatezza, le pseudoscienze perdurano, poiché l’uomo ritiene vero ciò che è facile, allontanandosi quindi dalle difficoltà, poiché irrequieto e precipitoso nella ricerca (questo secondo Francis Bacon). La scienza invece era ed è tuttora in continua evoluzione, è costante dubbio e confronto anche su conoscenze raggiunte che non dovrebbero essere messe in discussione (esempio se la Terra è piatta o meno). A detta di Marco Ciardi quindi le differenze stanno nel metodo e non tanto nel contenuto.
Il volume è la storia fin dai tempi più remoti delle pseudoscienze, alcune trasformatesi gradualmente in scienze altre rimaste credenze, superstizioni. Dall’astrologia, alchimia e creazionismo, all’omeopatia e al mesmerismo, passando poi allo spiritismo, razzismo e mito di Atlantide fino ad arrivare a pseudoscienze più recenti quali l’ufologia, gli antichi astronauti e la fantarcheologia.
Ciardi ricostruisce la storia delle pseudoscienze tramite le biografie dei personaggi che hanno contribuito alla nascita e diffusione di queste teorie, dottrine. Per citarne uno Kenneth Arnold, aviatore statunitense, fu il primo ad “avvistare” un oggetto volante non identificato, il cosiddetto UFO, dando ufficialmente inizio all’ufologia (1947). Interessante poi la metamorfosi del mito di Atlantide, teorizzato inizialmente da Platone e ripreso in età moderna. Dalla credenza di un continente in mezzo al mare che faceva da “ponte” a terre separate dalle acque e sprofondata in seguito a un cataclisma, si arrivò progressivamente alla teoria della tettonica a zolle e alla geologia.
Il libro è una panoramica, un viaggio nella mente umana, in giro per il mondo, un percorso chiaro e accessibile a tutti, alla scoperta della magia, del mistero, ma anche della razionalità. Il volume di Marco Ciardi è interessante e formativo, su un tema di cui non sempre si fa chiarezza, anzi prima della lettura non mi era mai passato per la testa quale fosse la differenza tra scienza e pseudoscienza, sulla quale adesso invece farò più attenzione.

      Egidi Alessandro Liceo Scientifico Augusto Righi ( Roma, Lazio )

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Recensione “Breve storia delle pseudoscienze” di Marco Ciardi:
Come riusciamo a capire ciò che è falso da ciò che è reale? Come distinguere una notizia vera da una fake news? L’uomo è sempre stato soggetto, in tutta la sua storia, alla suggestionabilità, alla truffa, alla distorsione della realtà soprattutto in ambito scientifico, attraverso la diffusione di informazioni false che negli ultimi anni è aumentata a dismisura con l’avvento di Internet e dei social network: è questo che Marco Ciardi, autore fiorentino insegnante di storia della scienza e delle tecniche all’università di Bologna, ci vuole trasmettere attraverso il suo nuovo libro “Breve storia delle pseudoscienze” prodotto dalla casa editrice Hoepli e stampato per la prima volta nel mese di novembre del 2021. Questo libro è un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, passo dopo passo, capitolo dopo capitolo, l’autore ci porta a scoprire la nascita e lo sviluppo delle principali pseudoscienze, dall’antica astrologia alle fascinose profezie di Nostradamus, dalla controversa alchimia all’ufologia, passando per il creazionismo con il mito di Atlantide con uno sguardo sullo spiritismo e sulla società teosofica, abbracciando temi come il razzismo e la sfiducia nelle cure mediche approvate dalla comunità scientifica. Tutto ciò mantenendo sempre un occhio sull’attualità, miglior pregio di questo libro a parer mio è che Marco Ciardi non si limita ad analizzare le pseudoscienze da un punto di vista meramente storico e contenutistico ma riesce a dare un’interpretazione sincera e un interessante spunto di riflessione sulle ripercussioni che esse hanno nella società attuale riponendo la massima speranza nella scienza e nel suo metodo che dovrebbe essere più presente nella nostra vita quotidiana. La divisione in brevi ma chiari ed esaustivi capitoli, saggiamente legati tra loro, ognuno comprendente un argomento specifico, facilita incredibilmente la lettura di questo volume rendendola più leggera e adatta anche ai lettori con meno tempo a disposizione durante la giornata. Questo libro parla in maniera semplice, si adatta secondo me a diversi tipi di pubblico, agli appassionati di storia della scienza ma soprattutto ai curiosi che vogliono affacciarsi verso questo vasto mondo perché “studiare le credenze, non è meno importante dell’insegnare le verità”.

      Latini Dario Liceo Landi ( Velletri, Lazio )

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“Breve storia delle pseudoscienze”, libro scritto da Marco Ciardi, si presenta come un’ottima sintesi esplicativa della nascita e dell’evoluzione storica delle varie credenze e superstizioni: le così dette pseudoscienze. Infatti da queste leggende o presunte verità sono spesso nate delle vere e proprie discipline con lo scopo di portare avanti la ricerca in tali campi. Una ricerca che però risulta fondamentalmente insensata, dal momento che non si fonda su solide basi scientifiche e su criteri razionali. Al contrario, sono delle discipline che si presentano in vesti scientifiche, ma che in realtà infrangono tutti quelli che sono i principi e i fondamenti della scienza e per questo sono dette “false scienze”. Questo è un tema molto attuale, considerata proprio la corrente situazione pandemica, durante la quale sono state più volte ritenute vere informazioni che in realtà erano false, generando così cattiva informazione, sfiducia nelle istituzioni e nella comunità scientifica. Lo scrittore introduce l’argomento del suo libro facendo riferimento proprio a queste circostanze. Alcune delle teorie pseudoscientifiche di cui Ciardi tratta sono il mito di Atlantide, l’alchimia e l’astrologia. È particolarmente coinvolgente il modo in cui egli parla di queste teorie: dapprima esplicita il loro contenuto e spiega la loro evoluzione nel corso del tempo, facendo riferimento a tutte quelle menti che hanno contribuito a far nascere, a modificare e ad arricchire queste dottrine di pensiero; dopodiché lo scrittore presenta le varie critiche poste a queste teorie, chiarendo dunque la questione con un punto di vista prettamente scientifico e oggettivo, che tiene conto della realtà dei fatti. Una caratteristica fondamentale delle pseudoscienze è proprio quella di chiudere gli occhi di fronte all’evidenza. Inoltre, esse pretendono paradossalmente di criticare la scienza, accusandola di essere dogmatica, mentre sono loro stesse ad essere ostili al progresso. E' notevole il modo in cui Ciardi riesce sempre a fornire un quadro molto chiaro delle varie realtà storiche e culturali nelle quali nasce la moltitudine di credenze di cui lui parla. Nella sua esposizione fa riferimento ad importantissime personalità storiche che hanno contribuito notevolmente allo sviluppo della scienza e del pensiero scientifico, come Galileo Galilei e Isaac Newton, oppure scienziati più recenti come Marie Curie, Albert Einstein e Richard Feynman. Un contributo così grande alla ricerca scientifica come il loro sarebbe troppo importante per non essere citato in un libro dove si criticano le false scienze. Ciardi riesce a farlo egregiamente, inserendo una citazione, il pensiero o un aneddoto di queste personalità sempre al momento giusto. È importante far riferimento a queste menti, poiché è grazie a loro che la scienza ha acquisito quel carattere aperto ed estremamente divulgativo, in virtù del quale non mira a tenere segrete le proprie conoscenze, caratteristico invece dell’esoterismo delle pseudoscienze, ma, al contrario, il suo obiettivo è di farle arrivare al maggior numero possibile di persone. In conclusione si può affermare che “Breve storia delle pseudoscienze” sia un libro particolarmente affascinante e con il grande potenziale di far allontanare molte persone dalla superstizione e di farle avvicinare e appassionare all’emozionante mondo della scoperta scientifica.

      Nutile Alessandra Liceo Scientifico Statale G. Vailati ( Genzano Di Roma, Lazio )

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Abbiamo consapevolezza di ciò che leggiamo, che vediamo? Del mondo che ci circonda?
Questa è la domanda di sottofondo che accompagna tutto il saggio di Marco Ciardi, Breve storia delle pseudoscienze, un viaggio nel tempo volto alla scoperta delle pseudoscienze dai suoi primordi sino ad arrivare alla contemporaneità.
In ciascuna tappa si va ad approfondire l’infondatezza di tali presunte “scienze” garantendo al lettore un percorso logico, intuitivo e accattivante.
L’intento dell’autore è quello di formulare ciascuna teoria in maniera sufficientemente chiara affinché il lettore possa comprenderla e formarne un giudizio a riguardo, garantendo il raggiungimento della ricercata consapevolezza: si coglie così l’ambiguità di quanto descritto, sensazione che viene a rafforzarsi e a dimostrarsi nel commento dell’autore, proponendo null’altro che un insegnamento, una guida.
Il lessico semplice e lineare favorisce l’immediatezza della lettura e anche ciò che sembrerebbe più difficile da comprendere viene formulato garantendo una crescente curiosità rendendo l’interlocutore avido di conoscenza.
Ciardi preferisce risvegliare le menti anziché immagazzinare informazioni temporanee, forgiare la mente del lettore quasi lasciandogli una cicatrice, dimostrazione tangibile di un tortuoso percorso di crescita.
Quello che riscontriamo è una tecnica alla base: prima viene fatta un’ampia argomentazione e solo successivamente viene a rientrare il commento dell’autore. In questo modo si segue una logica di comprensione, critica e confronto, facendo diventare complice lo stesso lettore.
Il saggio viene ad assumere un’importanza che sicuramente non può essere sottovalutata.
Molte delle tesi esposte hanno avuto un’importanza storica e un peso sociale non indifferente, altre hanno guidato lo sviluppo culturale dell’umanità per lungo tempo, motivo per cui viene dedicato maggior tempo e soprattutto accortezza nella trattazione di certi argomenti. Anche andando a toccare tematiche così delicate, Ciardi riesce perfettamente a veicolare il messaggio più adeguato e istruttivo senza attaccare il pensiero del lettore.
Si tratta di una trattazione oggettiva della questione a cui, senza dubbio, non viene a mancare il senso critico, basato su solide conoscenze e fonti di consultazione.
La posizione dell’autore viene a manifestarsi sin dalla confutazione delle prime teorie modulando e accomodando il lessico sulla base della credibilità: una teoria fallace meriterà solo un linguaggio ironico.
Il lettore si trova, al termine del saggio, davanti a una linea di confine che segna la distanza tra la vita consapevole e il mondo delle pseudoscienze: la scelta non è semplice in quanto l’autore mai negherà che alcune delle antiche “scienze” siano affascinanti, ma è a giudizio del lettore se scegliere la fantasia o la razionalità.
Tutti i lettori del saggio di Ciardi finiscono inevitabilmente per passare la linea di confine, alimentati dalla loro curiosità che li porterà ad ampliare le loro conoscenze a riguardo.
Possiamo ancora chiederci, al termine, se siamo consapevoli di ciò che osserviamo: noi che siamo reduci da questo viaggio sicuramente si.

      Prete Eugenia Liceo Classico Statale T. Tasso ( Roma, Lazio )

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“La scienza ha dimostrato di essere lo strumento migliore che fino a oggi la specie umana ha prodotto per conoscere la realtà. […] Certo, la scienza, come la democrazia, è una costruzione umana, e quindi imperfetta, fallibile, incerta”. Così Marco Ciardi, professore di Storia della Scienza dell’Università di Firenze, afferma nell’introduzione del suo nuovo libro "Breve storia delle pseudoscienze".

Nella società odierna, estremamente connessa e veloce, ogni giorno siamo bersagliati da enormi quantità di informazioni e dati. Giornali, radio, televisioni e social network influenzano inevitabilmente il nostro pensiero e la nostra percezione della realtà. È oramai inevitabile che tali mezzi di informazione possano diffondere spesso fake news e nozioni sempre più legate alle pseudoscienze, ovvero, come definite da Ciardi, che assomigliano alla scienza, nella forma e nei contenuti, ma che non corrispondono ai requisiti utilizzati dagli scienziati per distinguere un risultato plausibile da uno improbabile.

Poiché è intrinseco nell’essere umano il desiderio di conoscere il mondo, tutto ciò che lo circonda, e il non accettare passivamente la realtà, egli continuamente prova a sviluppare soluzioni per la lettura della medesima. Tuttavia ciò non basta, è necessario che tali soluzioni siano “dimostrate e accertate, non solo pensate”. Il fatto che tali soluzioni siano in linea teorica possibili non implica necessariamente la loro appartenenza al piano del reale.

Il libro testimonia l’importanza di saper discernere tra la scienza e tutte quelle discipline pseudoscientifiche che intaccano e suggestionano inevitabilmente il pensiero umano attraverso convinzioni di nessun rigore scientifico. Ancora più rilevante, è notare come proprio la diffusione di queste discipline sia stata il fondamento di molte teorie complottiste, spesso alla base di rivolte sociali, poi radicatesi nella storia degli estremismi dell’umanità.

L’autore, attraverso un’attenta analisi critica della storia delle pseudoscienze, fornisce uno strumento fondamentale per la comprensione della realtà odierna, per lo sviluppo di uno sguardo critico da parte del lettore verso le informazioni a cui la società lo sottopone.
Al di là delle aspettative personali, sebbene questo libro sia comunque un testo scientifico, è apprezzabile il fatto che Ciardi non usi un linguaggio complesso o eccessivamente tecnico, rendendo il testo adatto a tutti coloro che vogliano leggerlo a prescindere dalla loro conoscenza in questo campo.

"Breve storia delle pseudoscienze" è una vera e propria bussola in grado di direzionare il lettore nell’immenso e dispersivo mare mediatico in cui noi tutti siamo costantemente immersi.

      Rigato Emma Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi ( Padova, Lazio )

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Le pseudoscienze sembrano sempre credibili perché, come un organismo saprofita, si
nutrono in parte dei risultati della scienze sperimentali. Le loro teorie vengono
formulate in modo tale da rendere difficile la prova o la smentita, si servono di metodi
segreti e offrono una straordinaria utilità pratica, come la capacità di curare malattie
gravi.
E allora, come riconoscerle? Come scalzare i pregiudizi tipici delle forme di pensiero
irrazionale?
Marco Ciardi, in “ Breve storia delle pseudoscienze", adottando un approccio
naturalistico e realistico, prova ad ordinare cronologicamente l’origine, la smentita e
la ripresa storica delle principali pseudoscienze. Egli, in piena onestà intellettuale,
evitando posizioni di facile presa e giudizi di valore, ci svela le strutture portanti di
molte teorie sbagliate o false.
Gli homines sapientes, nel cercare di interpretare la realtà, spesso si affidano a “ciò
che i nostri sensi sembrano farci apparire vero” e all’istinto naturale della mente
umana a “fornire spiegazioni dei fenomeni naturali pensando che siano guidati da
un fine o che abbiano alla base un progetto”. Così si comprende bene perché prima
della chimica ci sia stata l'alchimia, prima dell’astronomia l'astrologia, oppure perché,
dopo due secoli di evoluzionismo integrato, forti convinzioni creazioniste resistano
ancora. Il concetto di razza su base biologica è un modo semplicistico e al tempo
stesso conveniente di dividere gli uomini in esseri superiori ed inferiori, ma non trova
nessun riscontro nelle evidenze scientifiche fino ad oggi prodotte dalla genetica
moderna a partire dalla prima metà del Novecento. La longevità del razzismo va
ricercata piuttosto nelle politiche nazionaliste, nella paura del diverso, nella lotta di
classe, in un’educazione deficitaria a più livelli.
Non possiamo credere che da un momento all’altro sul nostro fragile pianeta piatto,
possano tornare degli alieni a bordo di fantasmagorici dischi volanti, atterrando
magari su un luogo sperduto di Atlantide, per rivelarci, in anteprima, il destino
dell’umanità scritto nelle stelle.
Ciardi, storico della scienza, abituato all'insegnamento e alla divulgazione, ci invita a
distinguere il possibile dal probabile, e lo fa affidandosi ai precetti del metodo
sperimentale. A volte basta un “semplice” numero, quello del chimico Avogadro, per
dimostrare come l’efficacia di una terapia tanto utilizzata quanto costosa,
l’omeopatica di Hahnemann, sia sovrapponibile a quella di un placebo.
Attenzione però a non cedere alla facile tentazione di risolvere la questione delle
pseudoscienze liquidandole come mera “spazzatura” o pensando di chiederne
l’eliminazione per legge, perché sarebbe un atto illiberale. Noi dobbiamo punire,
semmai, i reati in cui incorrono e che eventualmente commettono.
Molte idee che oggi consideriamo scientifiche, quando furono proposte, per un certo
periodo, talvolta per secoli, furono etichettate come pseudoscienze: la teoria
eliocentrica di Copernico oppure le rivelazioni sui microbi e la loro patogenicità di
Pasteur. Deve essere la libera ricerca e non la politica a stabilire se una nuova
teoria, secondo il metodo sperimentale, può definirsi potenzialmente vera.
Una cosa appare evidente dalla lettura di questo libro: la scienza genera
conoscenza e libertà, mentre l’avversione ad essa e ai suoi metodi avvelena ed
indebolisce le basi cognitive che ci permettono di costruire una democrazia solida,
aperta e critica.

      Rinaldi Jaime Liceo Ginnasio Statale Virgilio ( Roma, Lazio )

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Come si evince dal titolo, questo saggio ripercorre la storia delle pseudoscienze evidenziandone il rapporto con la scienza e la loro permanenza ai giorni nostri.
L’autore fornisce un’ottima introduzione che permette di farsi una chiara idea di ciò che verrà detto nei diversi capitoli del volume.
Pur trattando le diverse discipline pseudoscientifiche in maniera approfondita, la lettura non risulta mai ostica o noiosa in virtù dei brevi capitoli che donano fluidità e leggerezza alla narrazione, ma anche dell’analisi storica spesso arricchita da informazioni divertenti e appassionanti. Ad esempio, nell’introduzione, a proposito del rapporto tra scienziati e pseudoscienza, ci viene raccontato che lo stesso Newton (1642-1727), a cui come è noto si deve la legge di gravitazione universale, studiò a lungo l’alchimia e fu molto interessato allo studio delle profezie bibliche e alle questioni teologiche in generale. Questa ‘stranezza’, per così dire, evidenzia come la presenza delle pseudoscienze in diverse epoche storiche non comporti necessariamente l'acquisizione di un loro valore scientifico. In tal senso viene sottolineata l'importanza del contesto storico in cui gli scienziati sono vissuti.
Nel caso dell’omeopatia, un racconto che trasmette in maniera efficace la mancanza di fondamento scientifico delle pseudoscienze riguarda il procedimento seguito per la creazione di medicinali omeopatici. Tale procedimento consisteva nel prendere una piccolissima parte della sostanza curativa e diluirla diverse volte (almeno 30) in una parte molto più grande di acqua. Grazie alle scoperte dello scienziato Avogadro è stato poi dimostrato come in questo procedimento omeopatico, a forza di diluizioni, le molecole presenti della sostanza disciolta fossero assenti: vi era solo acqua.
Un altro aspetto interessante che emerge è la contraddizione nell’accusa di chiusura e dogmatismo mossa dalle pseudoscienze alla scienza, quando invece sono proprio le pseudoscienze che rimanendo sempre uguali a sé stesse, non prevedono mai un’evoluzione della conoscenza.
Se l’autore ha deciso di scrivere questo libro dedicato alle pseudoscienze oggi, probabilmente è perché nonostante i progressi scientifici esse continuano a proliferare. La spiegazione viene collegata a due problematiche: la prima è la scarsa capacità di comunicazione da parte di scienziati, politici e mezzi di informazione nonché la grande diffusione di fake news in questo campo; la seconda, è la mancanza di conoscenza storica sull’evoluzione delle scienze. La scuola, secondo l’autore, ha una grande responsabilità poiché trasmette la scienza in modo asettico: non offre un'idea di contesto, non spiega i motivi che hanno portato alle scoperte e i problemi che le hanno accompagnate.
Questo libro prova che un saggio scientifico, utilizzando una modalità narrativa, può trasmettere la scienza in modo semplice, avvincente e accessibile a tutti.

      Busacca Mathias Liceo Statale Angelico Aprosio ( Ventimiglia, Liguria )

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“Breve storia delle pseudoscienze” è un libro scritto da Marco Ciardi e pubblicato dalla casa editrice Hoepli nel 2021 con lo scopo di analizzare ogni forma di pseudoscienza con cui l’uomo ha avuto a che fare, dalle origini di questo particolare fenomeno fino a oggi.
L’autore, dopo una corposa introduzione, tratta di ogni dottrina pseudoscientifica degna di nota proseguendo in ordine cronologico e dedicando ampio spazio a ciascuna di esse: astrologia, alchimia, omeopatia, spiritismo e ufologia sono soltanto alcuni dei numerosi soggetti presi in causa, analizzati con cura ed infine smentiti, il tutto accompagnato da svariate fonti autorevoli che sostengono o confutano queste verità apparenti.
Leggendo questo libro è possibile apprendere ed inquadrare meticolosamente in che contesto storico nasce ciascuna pseudoscienza, come si sviluppa e perché, chi ne sono stati i maggiori divulgatori, chi invece ne ha ostacolato la diffusione e come si è giunti al superamento di essa.
Sebbene si tratti di un’opera di stampo storico-scientifico, il linguaggio non è particolarmente tecnico e i termini utilizzati sono abbastanza comuni. Ciononostante, frequentemente risulta difficile comprendere a pieno alcuni periodi poiché eccessivamente lunghi e dettagliati, e quindi bisognosi di maggiore attenzione laddove non vi sono passaggi effettivamente importanti.
Personalmente, avendo una visione scientifica e realista, nel complesso ho apprezzato questo libro, il quale tuttavia non è esente da critiche: anzitutto, come precedentemente accennato, sono presenti molti giri di parole e informazioni superflue che complicano concetti secondari e semplici; questo difetto è marcato dai numerosi nomi citati che, se da una parte permettono di comprendere maggiormente alcune dinamiche, dall’altra prolungano notevolmente le frasi, poiché, giustamente, di ogni individuo occorre specificare nascita e morte e descrivere brevemente chi è e cosa ha fatto. In sostanza, l’autore avrebbe potuto gestire meglio i nomi e le relative contestualizzazioni, per rendere il tutto più scorrevole. A proposito di queste ultime, sovente prevalgono su ciò che dovrebbe essere il punto fondamentale del testo, ossia la confutazione delle pseudoscienze: il risultato è un elaborato troppo contestualizzato e poco discorsivo. Nonostante ciò, la limitata parte espositiva, e quindi il contenuto vero e proprio, è ben fatta ed avvincente: è difficile essere completamente discordi dalle valide constatazioni dell’autore.

      Giamminola Manuele Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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Ma sapevate che uno dei best seller dell’Ottocento, Frankenstein di Mary Shelley, è stato ideato grazie

all’ influenza di una pseudoscienza che studiava l’elettricità animale?
Neanch’io, è questa è una delle tante cose che il libro di Marco Ciardi “Breve storia delle
pseudoscienze” mi ha fatto scoprire. Un grande entusiasmo e una gran voglia di saperne ancora di più,
ecco cosa resta dopo la lettura di questo breve e scorrevole saggio: tante le curiosità che mi ha fatto
scoprire e tanti gli interrogativi che non mi ero mai posto prima. Ciardi stuzzica la curiosità del lettore e,
pur ponendosi come un percorso storico che vola attraverso la storia delle pseudoscienze, riesce a far
nascere nel lettore il desiderio di conoscere di più e di esplorare campi del sapere ( o dello
pseudosapere) di cui non si immaginava neppure l’esistenza. Ci troviamo così davanti a una storia
particolare che ci spiega come tutta l’evoluzione delle conoscenze dell’uomo è stata incessantemente
accompagnata passo dopo passo dall’ombra delle pseudoscienze. Un ambito sul quale non ho mai
avuto occasione di riflettere prima, nè forse tanto meno ne ero a conoscenza. Chi oggi, soprattutto se
un giovane, in pieno 21esimo secolo, sente parlare di telepatia la può riferire all’ambito indefinito delle
dicerie, delle credenze e genericamente del “si dice che”, ma quanti si rendono conto che si trattava di
una vera e propria disciplina? Certamente pochissimi. E ancor meno sono quelli che conoscono le sue
vere origini, che sanno che la telepatia è stata praticata come una scienza e introdotta in forma quasi
massificata tra strati molto vasti di popolazione. Ciardi ci apre un mondo: un mondo che procede in
parallelo con la scienza, senza mai incontrarla. Il saggio di Ciardi si legge quasi come un romanzo:
anche qui infatti si attende il colpo di scena, si è curiosi di sapere “come va a finire” perché quello che un
lettore si chiede è “quando mai la scienza si imporrà sulla pseudoscienza?” a questo punto il contesto
storico ci illumina: si comprende facilmente come in certe epoche e in certi contesti fosse più facile
credere a qualcosa di non dimostrato che indagare qualcosa da dimostrare e in questo Ciardi si pone
come un valido sussidio anche per lo studio della storia e della storia della filosofia, ma lo fa in modo
piacevole, non pesante e facile da capire.
Breve storia delle pseudoscienze è quindi un percorso trasversale che incita a fare luce sul complesso
cammino della conoscenza e ci svela come anche in epoche non molto lontane da noi fosse più facile, e
più comodo, entusiasmare le masse con mirabolanti
anziché spingerle a ragionare a costringerle a smentire domani quello che in cui credono oggi, perché la
scienza è questo: indagine, ricerca continua, cambiamento e rivoluzione. La pseudoscienza è dare in
pasto a chi lo accetta senza critica un dogma su cui non si discute

      Ramoino Eleonora Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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Recensione Breve storia delle pseudoscienze

Marco Ciardi, attualmente professore dell'Università di Bologna, è un rinomato e pluripremiato storico del
pensiero scientifico.
Il suo nuovo volume, pubblicato nel 2021, si propone come un saggio sintetico sulle più importanti
pseudoscienze esistite, sulla loro diffusione e sul loro rapporto con la scienza e le odierne fake news. Ma
l’opera va al di là di una mera classificazione delle pseudoscienze, infatti vi si trovano innumerevoli
spunti di riflessione e un ampio ventaglio di nozioni storico-scientifiche, il tutto corredato da altrettante
fonti ed esposto con un linguaggio essenziale ed efficace. Appare subito evidente che l'intento
dell'autore sia quello di incuriosire e spingere alla ricerca. Socraticamente parlando infatti, il libro,
attraverso rapidi accenni di argomenti che non sono parte della conoscenza comune, induce il lettore a
cercare di trovare una risposta a domande che forse non si era mai posto prima, che poi è il procedere
della Scienza.
Vengono infatti citate congetture come il mesmerismo, l'elettricità animale e la società teosofica, accanto
a teorie più familiari come l'ufologia, l'omeopatia e l'esistenza della leggendaria Atlantide. Ad ognuna di
esse viene dedicato un capitolo diverso.
Ma cosa sono dunque le pseudoscienze?
Nell'intervista per conto dell'università di Padova, Marco Ciardi afferma che la distinzione tra
pseudoscienza e scienza sia nel metodo: la prima è basata sui dogmi, su un elitarismo della conoscenza
che è solo disponibile a pochi "eletti", mentre la seconda ha come fondamento la ricerca costante del
sapere che, incarnandosi in una verità oggettiva, deve essere constatabile da tutti, ma non per questo
immutabile. La scienza perciò potrebbe essere definita una disciplina socratica, poiché la verità è
ricercabile nella misura in cui si ammette di non conoscerla.
Secondo l'autore dunque, appartiene alla categoria della pseudoscienza qualunque disciplina escluda
questi presupposti. Gli argomenti hanno una necessaria contestualizzazione storica, ma proprio per
questo al lettore può sorgere un dubbio: è veramente giusto condannare alcune posizioni, per quanto
siano certamente errate, senza considerare che i canoni scientifici odierni sono relativamente recenti?
Segnare un confine netto tra Scienza e pseudoscienza è sicuramente utile dal punto di vista scientifico,
ma non dobbiamo tralasciare la piena comprensione degli eventi che hanno segnato il lungo cammino
della conoscenza e che non possono essere interpretati solo attraverso un punto di vista di noi uomini
del XXI secolo.
Il volume è certamente stimolante e vario nei contenuti anche se la brevitas sintetica con cui ogni
argomento viene affrontato impone continui rimandi ad approfondimenti per chi voglia conoscere più a
fondo l’argomento, ma poiché la completezza non si raggiunge nella sintesi, proprio in questo sta la
ricchezza di questo volumetto: spingere il lettore a porsi domande, a indagare e a non fermarsi a una
conoscenza superficiale.
Questo infatti deve trasmetterci la lettura del saggio, al di là della rapida panoramica sulle
pseudoscienze, ciò che davvero rende prezioso il testo di Ciardi è l’evidenziare che la Scienza procede
per dubbi e nel cammino della conoscenza umana dubbio, domanda e revisione critica sono compagni
imprescindibili.

      Salvetti Monica Liceo Statale Angelico Aprosio ( Ventimiglia, Liguria )

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Scienza o Pseudoscienza? Una domanda sempre più attuale per quanto molto spesso sottovalutata, sulla quale si basa l'intero volume "Breve storia delle pseudoscienze", titolo del tutto esplicativo a testimonianza di uno tra i più importanti libri di Marco Ciardi, professore di storia della scienza presso l'Università di Firenze, pubblicato dalla casa editrice Hoepli.
Numerosi sono gli ambiti trattati, a partire dalla storia del pensiero scientifico, per poi arrivare ai rapporti tra scienza e società; così come gli argomenti approfonditi, fake news, pseudoscienza e complottismo affrontati attraverso una lunga panoramica storica.
Il libro si articola attraverso un percorso cronologico, dall'antichità, con l'alchimia o l'astrologia ad esempio, fino ai giorni nostri, sottolineando quel sottile confine che separa scienza e pseudoscienza. Un rapporto comprensibile solamente osservando la sua evoluzione, questa relativa al contesto di appartenenza storico, sociale e non solo, nel quale si sviluppano nuove conoscenze che cambiano i pensieri principali delle sole scienze, ma non delle pseudoscienze, che rimangono invariate e non presentano alcuna evoluzione nel corso del tempo.
Un libro, per così dire, aperto a tutti, perfetto anche per un primo approccio alle pseudoscienze. Infatti l'autore conduce passo passo alla conoscenza di ogni singola disciplina, citando e riportando nel testo numerosi personaggi di rilevanza storica e particolari episodi. Consigliato soprattutto a studenti di corsi scientifici per affrontare lo studio delle scienze in modo del tutto inusuale, comprendendo prima di tutto la loro evoluzione sia dal punto di vista storico che sociale. Prima conoscendo ciò che non è scienza, per poi arrivare alle attuali concezioni e conoscenze, che probabilmente, come testimoniato dallo stesso scrittore, tra alcuni decenni si evolveranno a loro volta.
Leggendo il saggio si comprende fin dai primi capitoli il legame dell'autore all'argomento e il fine ultimo del testo, come detto in precedenza, prima di capire cosa è scienza, è importante soffermarsi su cosa invece non lo è. Allora, forse l'unico motivo per giustificare la continua presenza delle pseudoscienze è il mistero che suscitano, irresistibile alla mente umana.
Per la maggior parte, i periodi risultano essere lunghi e complessi, caratterizzati da una sintassi ipotattica. Nonostante ciò, lo scrittore riesce sempre a rendere chiaro il concetto, talvolta soffermandosi maggiormente e rallentando il ritmo narrativo.
“Una fantastica carrellata di fake news, pseudoscienze e teorie complottistiche affrontate in chiave moderna attraverso le attuali conoscenze, nozioni provenienti da tutta la storia”, come si può leggere dalla quarta copertina del libro stesso. Una lettura illuminante che, oltre ad appassionare ad argomenti forse troppo spesso sottovalutati ancora oggi, e non affrontati a scuola, mette a conoscenza di molti lati oscuri, per così dire, non solo delle scienze, ma soprattutto della comunicazione, cosa che normalmente i libri, ma soprattutto la televisione (e i canali in rete), non fanno, portando spesso avanti notizie infondate.

      Ballabio Greta Liceo Classico E Scientifico " A. Volta " ( Como, Lombardia )

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Teorie del complotto, spiritismo, omeopatia e creazionismo sono solo alcuni esempi di speculazioni pseudoscientifiche di cui potremmo aver sentito parlare e ogni volta che ciò accade c’è una domanda che dobbiamo porci: ‘sono in grado di riconoscere una teoria pseudoscientifica quando mi si presenta?' Se la risposta è no, allora preparatevi a partire per un viaggio attraverso la storia dell’uomo, della terra e della scienza, analizzando i cambiamenti del nostro passato che hanno determinato il nostro presente e caratterizzeranno il nostro futuro, in un’incredibile ricerca dell’origine di quelle credenze umane che tentano di spiegare in modo semplice meccanismi in realtà molto più complessi.

Prima di tutto dobbiamo chiarire cosa sia una pseudoscienza. Con questo termine vengono individuate quelle speculazioni scientifiche legate al concetto di possibilità. Come sappiamo, in ambito scientifico nulla è certo al 100%, alcune cose sono molto probabili, alcune lo sono meno, ci sono cose impossibili e altre improbabili e questa è proprio la categoria che interessa le pseudoscienze, ovvero “qualcosa che assomiglia alla scienza, nella forma e nei contenuti, ma non risponde più ai requisiti in base ai quali gli scienziati distinguono tra un risultato plausibile e uno improbabile” come le definisce l’autore.

Il libro, come preannuncia il titolo è molto breve e suddiviso in 23 capitoli, ciascuno dedicato a una delle pseudoscienze in circolazione, di cui viene ricostruita la storia, dall'origine ai giorni nostri, per portarci a comprendere come essa sia sopravvissuta fino ad oggi. In poche pagine dunque Ciardi ripercorre la storia di molte teorie pseudoscientifiche, dalle più note come il complottismo, l’ufologia, l’alchimia o l’omeopatia, a discipline meno comuni quali il mesmerismo, la fantarcheologia, la ricerca di continenti perduti o la teoria della Terra cava, ricostruendone il rapporto con la scienza e con la loro evoluzione storica.

Il percorso delle pseudoscienze appare affine a quello delle fake news; come nel mondo dell’informazione, il confine tra pseudoscienza e scienza è sempre stato molto labile e di difficile distinzione: lo è ancora di più oggi, nell'era dei media e del covid, in cui notizie non verificate, spesso false, circolano liberamente e senza alcun controllo. Già Bacone scriveva che “l’uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce vero e respinge le cose difficili perché impaziente nella ricerca” e come dargli torto? In una società in cui tutti vogliono tutto subito non è facile accettare la scienza e i suoi lunghissimi tempi di ricerca e sicuramente le pseudoscienze sono una via più facile per rispondere a quelle domande che l’uomo si è sempre posto e che continuerà a porsi.
Una lettura perfetta per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo tema, scritto in un linguaggio chiaro e semplice, arricchito da immagini e da diversi spunti letterari e cinematografici.

      El Asri Ikram Liceo Statale " Galileo Galilei " ( Caravaggio, Lombardia )

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“Breve storia delle pseudoscienze” è un saggio scientifico che propone un viaggio alle origini delle pseudoscienze, mettendo in luce il loro rapporto con la conoscenza scientifica. Le pseudoscienze non sono poi così lontane dalle scienze. Alchimia, magia e astrologia conoscono un rapido sviluppo nel Quattrocento e nel Cinquecento, ponendo le basi della rivoluzione scientifica. Come le scienze, esse partono dal presupposto che l’uomo possa modificare la natura in quanto regolare e basata su principi conosciuti. Galileo Galilei nel Saggiatore (1623) affermava: “il Libro della natura è scritto nella lingua della matematica, i cui caratteri sono triangoli, cerchi e figure geometriche”. Le pseudoscienze, pure avendo un metodo radicalmente diverso da quello scientifico, rappresentano un’importante frattura con la concezione medievale secondo cui la natura è controllata da Dio e l’uomo può solo subirla. L’autore in questo libro ci porta con sé alla scoperta delle varie teorie pseudoscientifiche, piene di fascino quanto prive di contenuto scientifico. Dall’astrologia, ancora oggi molto diffusa, all’omeopatia, un nuovo approccio alla medicina che consiste nel somministrare piccole dosi della sostanza che al malato provoca sintomi simili a quelli da curare, fino al mito dell’Atlantide, e all'ufologia. Ma che cosa hanno in comune queste teorie? Condividono il paradosso di non essere mai cambiate nel corso della storia, di non accettare il confronto, a differenza della scienza, la quale nasce come sapere cumulativo e collaborativo, in continua evoluzione. Oggi ci troviamo in una società prettamente scientifica, dove la tecnica ha dominato in tutti i campi. Allora perché le pseudoscienze sono ancora diffuse? L’autore del libro risponde a questa domanda facendo riferimento alla teoria degli Idola di Bacone. Idola è un termine latino che vuol dire “immagini” ma anche “fantasmi” e fa riferimento agli errori che commettiamo nell’interpretare la realtà circostante. Gli Idola tribus sono gli errori legati alla natura umana. Per esempio l’uomo è più incline a ritenere vero ciò che vorrebbe fosse tale. Tale asserzione spiega il motivo per cui ancora oggi esistono le pseudoscienze e probabilmente esisteranno sempre. “Breve storia delle pseudoscienze” è un libro sincero ed educativo, perché racconta gli errori che sono stati commessi nell’ambito scientifico, in un percorso di crescita, fino ai giorni nostri, epoca del metodo scientifico per eccellenza. L’autore analizza le pseudoscienze in una nuova chiave, diversa da quella polemica e sensazionalistica che spesso si trova nei media. Lo raccomando a tutti coloro che sono appassionati di scienza, ma non solo, è un libro attuale adatto davvero a tutti.

      Massarenti Maria Vittoria Liceo Classico Statale Giuseppe Parini ( Milano, Lombardia )

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la Breve storia delle pseudoscienze, di Marco Ciardi, presta fede al titolo: pur essendo piuttosto breve, il saggio è nel suo complesso esaustivo. Ciardi riesce a includere in poco più di centocinquanta pagine una trattazione cronologica completa dei più noti fenomeni pseudoscientifici, da quelli come l’astrologia, che da disciplina dell’antichità si è evoluta in pseudoscienza fino all’epoca contemporanea, all’ufologia, materia di studio sviluppatasi appena nel secolo scorso.
L’autore è capace di esporre in maniera chiara e lineare sia la storia delle discipline di cui si tratta, sia la relativa critica e i motivi per cui oggi sono considerate pseudoscienze: la facilità di lettura e il linguaggio accessibile a un pubblico non necessariamente esperto rendono il saggio un ottimo strumento per avvicinarsi a queste materie in maniera critica, senza trovarsi ingarbugliati in una matassa infinita di dati contraddittori, difficile da districare.
Per contrasto, la lettura illumina anche molte questioni riguardanti la scienza vera e propria: la critica fondamentale alle pseudoscienze si fonda sull’inosservanza da parte di queste del metodo scientifico su cui è costruita la scienza moderna; e il continuo richiamo a questo tema aumenta la consapevolezza che il lettore acquisisce anche riguardo alla scienza propriamente detta. Il fulcro è la comprensione degli atteggiamenti ingiustificabili di chi sostiene teorie pseudoscientifiche, non una loro contestazione per principio.
Benché l’argomento non sia completamente originale – l’ultimo capitolo è dedicato proprio ai maggiori autori di critica delle pseudoscienze – è ancora certamente attuale: mai come nella situazione odierna è utile conoscere e comprendere criticamente queste teorie fantasiose, che trovano ancora vastissima diffusione tra la popolazione, amplificate dai mezzi di comunicazione come i social network. La lettura torna ad essere utile per capire il contesto storico in cui hanno avuto origine concezioni pseudoscientifiche che persistono ancora oggi, in modo da inserirle in una prospettiva storica e essere consci delle conquiste scientifiche che sono avvenute da quando si sono originate.
La trattazione è semplice e scorrevole, ma non per questo superficiale; riesce ad essere coinvolgente perché non scade mai in un elenco sterile di fatti e nomi, volto a smentire questa o quella particolare teoria. L’obiettivo rimane comunque quello di fornire una descrizione coerente del fenomeno e dei motivi per cui è criticato. Nel complesso, soprattutto per chi si avvicina a questo argomento per la prima volta, il testo è abbastanza esaustivo. Solo a tratti non approfondisce sufficientemente tutte le questioni necessarie per inquadrare alcune teorie pseudoscientifiche, con il risultato di rendere la critica ad esse un po’ più debole (non essendo illustrate alcune tesi più specifiche che vengono criticate); si tratta in ogni caso di una parte minoritaria, e la comprensione della spiegazione non è ostacolata completamente.

      Pogutz Maja Liceo Classico Statale Giuseppe Parini ( Milano, Lombardia )

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È ancora importante oggi, in una società fondata su norme scientifiche, continuare a fare attenzione al modo in cui ci vengono presentate le informazioni riguardanti la scienza? Marco Ciardi in “Breve storia delle pseudoscienze” non solo descrive la nascita e l’evoluzione delle pseudoscienze nel corso della storia dell’uomo, ma vuole soprattutto far capire ai lettori come sia essenziale conoscere gli strumenti critici per comprendere quali sono le modalità con cui la scienza moderna agisce. Per la sua natura, l’uomo è spinto ad analizzare la realtà, e la scienza fino ad ora si è dimostrato il mezzo migliore per questo scopo, anche se imperfetto e in continuo cambiamento. Si tratta di un sapere accessibile, aperto al dibattito e al confronto, che mette in dubbio tutto, che ha bisogno di innovazione quanto di creatività e caratterizzato da un linguaggio chiaro; queste caratteristiche lo allontanano notevolmente dalle discipline pseudoscientifiche, che mutano poco nel corso dei secoli e che, avvolte da un velo di mistero, sostengono teorie che non possono essere verificate scientificamente.
Tuttavia, l’autore vuole evidenziare come lo studio delle pseudoscienze, che deve sempre essere svolto tenendo conto del contesto storico nel quale si sono sviluppate, sia utile per ricostruire i passi che ci hanno portato dove siamo oggi, poiché è molto stretto il rapporto che la scienza ha con queste; basta pensare a come scienziati che fecero scoperte senza precedenti sostenessero fortemente alcune discipline che oggi consideriamo pseudoscientifiche, come ad esempio Newton. Infatti, grazie alla riflessione e all’analisi spesso “si impara molto anche da ciò che non si trova”. Una volta presa conoscenza, anche solo in “breve”, del modo in cui in passato gli uomini hanno cercato di indagare la realtà, riusciamo a ad avere una visione più ampia e completa dell’evoluzione del pensiero scientifico.
Grazie ad un’efficiente divulgazione oggi abbiamo la possibilità, se non il dovere, di essere in grado di distinguere il “probabile” dal “possibile” e di non cadere nel rischio di credere a previsioni e fonti poco attendibili, in modo tale da servirci al meglio possibile delle scoperte scientifiche.

      Violata Amelia Vittoria Iis Benedetti Tommaseo ( Venezia, Lombardia )

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Titolo: BREVE STORIA DELLE PSEUDOSCIENZE
Anno di Pubblicazione: 2021
Casa Editrice: ULRICO HOEPLI MILANO
Autore: Marco Ciardi nasce a Firenze il 18 febbraio 1963. Attualmente è professore ordinario di Storia della Scienza all’Università di Firenze, dove egli stesso si laureò in Filosofia nel 1991. Consegue nel 1997 il dottorato in Storia della Scienza e nel 2019 l'Abilitazione Scientifica Nazionale a Professore Ordinario.
Dal 1° marzo 2021 è professore ordinario presso l'Università di Firenze.
Ha scritto libri, saggi, articoli, cura progetti scientifici, coordina eventi, premi per le scuole ed è il responsabile scientifico del laboratorio crossmediale di scrittura e divulgazione culturale "DECKARD".

L’opera si propone di dimostrare scientificamente, ma in maniera molto semplice e diretta, l’evoluzione di questioni pseudoscientifiche considerate certezze in epoche nemmeno troppo antiche accompagnando il lettore verso l’illuminazione scientifica. Usa degli esempi molto chiari: menzogna e verità, magia e scienza, astrologia e astronomia. Il forse per il certo. Leggende, credenze e scienza. Aristotele, Tolomeo, le profezie di Nostradamus. La convinzione nei confronti di leggende che, nell’immaginario comune, per secoli, sono state considerate realtà. La pseudoscienza genera un fascino irresistibile, un seguito di popolo incredibile: chi non vorrebbe vedere Atlantide?
Si articola in 23 brevi capitoli anticipati da una introduzione. Lo stile è chiaro e scorrevole. E’ una escursione storica nel pensiero popolare, nelle certezze dell’uomo di scienza, un giro tra convinzioni, dimostrazioni, idee. L’affabulazione dei popoli da parte di grandi parlatori, gli scienziati che dimostrano le loro teorie, ognuno seguendo la logica dei propri studi, fino alla dimostrazione definitiva arrivata a noi attraverso anni di “evoluzione scientifica”.
Grazie al “Premio Asimov” mi sono avvicinata alla materia scientifica, per il secondo anno, anche questa volta in punta di piedi, ma se l’anno scorso ero intimorita, quest’anno sono stata spinta dalla curiosità, dalla voglia di leggere la scienza che prima vedevo come una materia tanto lontana da me e invece ora sento più vicina. L’opera è accattivante e coinvolgente. Questo libro è completamente diverso da quello letto l’anno scorso e sono nuovamente ammirata dalla capacità comunicativa dell’autore. Riesce a trattenere il lettore dentro il libro raccontando chiaramente vicende fondamentali per l’uomo. Credo sia una capacità incredibile, un dono veramente. Dopo avere letto il libro, si “guardano” le cose in modo diverso. In alcuni passaggi il professore è stato preciso, chirurgico nel distinguere in maniera netta la scienza dalla cosiddetta pseudoscienza (magia, astrologia, credenza popolare, ecc…), allontanando ogni possibilità di errore o di dubbio.
L’argomento è senz’altro attuale in quanto negli ultimi due anni abbiamo visto uno scontro continuo tra scienza, scienziati, studi scientifici e contestatori, increduli, scettici e complottisti.
Ci accompagna nell’osservazione di cosa è scienza e cosa non lo è o, peggio, cosa ci assomiglia molto e può essere frainteso o interpretato. La scienza è certezza, non interpretazione.
Comunque sia, rimane la scelta libera per ognuno del volere vedere oltre, osservare il mondo con “occhi scientifici” o preferire invece credere a profezie, complotti, oroscopi, spiritismo, fantarcheologia, in attesa di alieni che atterrano su di un pianeta piatto…

      Galeazzi Adele Liceo Scientifico,musicale E Coreutico G. Marconi ( Pesaro, Marche )

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“Breve storia delle pseudoscienze” è una delle opere più recenti di Marco Ciardi, professore ordinario di Storia della scienza presso l’Università di Firenze e autore di diversi testi di carattere scientifico.
Il libro affronta un argomento attualissimo in questo periodo di pandemia Covid: il rapporto tra scienza e pseudoscienza. In un mondo sempre più interconnesso è facile farsi ingannare da fake news e teorie infondate che, viaggiando alla velocità di un click, si impongono nella quotidianità di tutti noi e arrivano ad affiancarsi alle verità fornite dagli scienziati. Talvolta addirittura a condizionarle o a sostituirle.
Come spiega l’autore nell’introduzione dell’opera, ciò è dovuto a due fattori: l’incapacità della comunità scientifica di relazionarsi con le persone comuni - in un modo comprensibile! - e l’errato insegnamento della scienza nelle scuole. Molto spesso infatti la materia viene proposta in maniera acritica e asettica, senza spiegarne l’origine storica e senza studiarne l’evoluzione.
Questo libro ha l’obbiettivo di ripercorrere la storia della scienza moderna attraverso il suo stretto rapporto con la pseudoscienza. Marco Ciardi illustra le più popolari forme di complottismo e false credenze, spiegando come abbiano influenzato gli scienziati nel corso dei secoli, così come scrittori, giornalisti, fumettisti: da Isaac Newton a Jules Verne, da Marie Curie a Isaac Asimov.
Gli eventi sono presentati in ordine cronologico e raggruppati per tipologia di pseudoscienza, così che la lettura risulti piacevole e scorrevole. Il lessico è semplice e permette una comprensione immediata dell’argomento, che viene trattato con chiarezza espositiva degna di una relazione di laboratorio.
A mio parere questo testo è una lettura adeguata al periodo storico in cui ci troviamo. Rappresenta una possibile risposta a molti interrogativi in merito alla veridicità della scienza. I dubbi e le critiche – più o meno fondate – sono in effetti sempre più diffusi.
Ho trovato molto interessante la distinzione tra evento “possibile” e “probabile”, spiegata chiaramente da Feynman e riportata dall’autore: è facile parlare di eventi “possibili”, come l’esistenza dei dischi volanti e di misteriose terre sommerse; tuttavia, in mancanza di certezze assolute, bisogna concentrarsi su ciò che è più “probabile”, tramite un approccio di tipo statistico. La scienza non può offrire verità infallibili, ma rimane comunque il mezzo più efficace e rigoroso per lo studio della realtà che ci circonda.

      Loreti Elena Licei Costanza Varano ( Camerino, Marche )

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Marco Ciardi, professore ordinario di Storia della scienza all’Università di Firenze, ha arricchito il largo numero delle sue pubblicazioni con il volume intitolato “Breve storia delle pseudoscienze”. Attraverso un itinerario cronologico il lettore è accompagnato alla scoperta della nascita sino all’evoluzione delle pseudoscienze, passando per le mille credenze, dottrine e terapie che da sempre hanno pervaso l’umanità. Pubblicato nel 2021, il libro è un resoconto abbastanza breve ma efficace di tante credenze giudicate esatte da donne e uomini (a quanto pare i più arrendevoli) alla quale talvolta hanno dedicato la loro intera vita, proprio come Madame Blavatsky, Charles Fort e tanti altri. Spiritismo, omeopatia, teosofia, creazionismo e nessun tipo di complottismo non viene passato in rassegna e reso più che vulnerabile, dopo un’attenta analisi e critica dell’autore. Egli instaura una sorta di legame con chi legge, sembra lasciar decidere a quest’ultimo se vuole aderire a qualcuna delle tanto giudicate pseudoscienze, a proprio rischio e pericolo, dopo averlo fornito di un’ampia e convincente spiegazione contro di quelle, che fa apparire, da un certo punto di vista, molto interessanti. D’altronde, come ben si può intuire da queste pagine, essere accecato da strane teorie è una proprietà intrinseca dell’essere umano. Ma dopo aver concluso la lettura di questo volume, si è arricchiti di un passepartout per riconoscere fake news e quant’altro di simile, in particolare perché è data una singolare rilevanza a come sono nate le teorie pseudoscientifiche. Di conseguenza è improbabile, ma non impossibile, come direbbe Ciardi, non credere nel metodo scientifico, perché oltre alle critiche, c’è anche un forte elogio alla scienza. Viene messa in primo piano già a partire dall’introduzione, elencando le sue diverse lacune dovute all’inesistente o errata comunicazione e all’ “assenza di conoscenze sull’evoluzione storica della scienza”. In sostanza è presente l’apoteosi della scienza e degli scienziati. Vengono fatti i nomi di alcuni grandissimi come Galileo Galilei, Einstein e i coniugi Curie ed è inevitabile metterli in confronto con la piccolezza di alcuni complottisti. Sono tantissime e anche indispensabili le citazioni di molti dei personaggi riportati, anche se talvolta risulta eccessiva l’elencazione di nomi, che spesso può passare inosservata. Di certo questo fattore è molto utile per coloro che necessitano di un maggiore approfondimento in materia, ma non per l’altra categoria di lettori. La scorrevolezza della lettura è resa dal linguaggio colloquiale anche se spesso viene affiancato da termini più aulici. Molto interessante per i seguaci del fantascientifico o del fantasy, poiché sono citati molti libri di questi generi, o ugualmente per chi invece vuole acuire la propria conoscenza in fatto di miti e leggende, come ad esempio riguardo la misteriosa Atlantide. Inoltre è adattissimo abbinato al contesto storico attuale, in cui c’è un ingente bisogno di liberarsi da tante superstizioni e notizie pericolose.

      Sabatino Letizia Liceo Mamiani ( Pesaro, Marche )

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È possibile distinguere chiaramente scienza e pseudoscienza, una teoria scientifica da una credenza?
Sembrerebbe scontato dare una risposta affermativa, soprattutto se abbiamo in mente alcuni esempi di teorie (terrapiattismo, stregoneria, ecc.) che non possono generare confusione con le spiegazioni scientifiche. Eppure credenza e scienza presentano delle caratteristiche comuni: sono fondamentalmente incerte, scaturiscono da atti di immaginazione e creatività, sono soggette ad interessi di varia natura.
Forse proprio questo terreno comune tra i due mondi, rende così confusa, tra gli uomini d’oggi, la scelta della strada da seguire per interpretare le grandi questioni legate al mondo in cui viviamo e di fronte alle quali non è raro trovarsi nel dubbio amletico: si tratta di scienza o di pseudoscienza?
Il tema che ne scaturisce è estremamente attuale e molti giornalisti e scrittori si sono avventurati in questo “campo minato” nel tentativo di fare chiarezza e dare al lettore degli strumenti per orientarsi nella palude delle verità/pseudo verità/fake news, complotti, ecc.
Marco Ciardi, nel suo libro “Breve Storia delle Pseudoscienze” (Hoepli, Milano, 2021), si propone di colmare un vuoto rispetto ad altre pubblicazioni sul tema e cioè fornire un inquadramento storico al fenomeno delle pseudoscienze. Attraverso capitoli brevi e scritti con stile chiaro e divulgativo, si snodano affascinanti teorie che hanno accompagnato l’uomo nel corso della sua esistenza: dalle spiegazioni divine dei fenomeni celesti da cui deriva l’astrologia, alle profezie di Nostradamus, dall’alchimia all’omeopatia, dal creazionismo al complottismo, dallo spiritismo al mito di Atlantide e all’ufologia, per citarne solo alcune.
L’autore prende in esame le “crisi” che hanno determinato il passaggio di alcune teorie dal ruolo di scienza a quello di pseudoscienza e viceversa con l’intento dichiarato di dare maggiore solidità alle conoscenze scientifiche spesso affrontate, a partire dalla scuola, senza riflettere sulle cause e le origini che le hanno determinate. Fu la teoria di Newton sull’azione esercitata dai pianeti sulla Terra a spiegare scientificamente l’”influsso” astrologico facendo prendere all’astrologia la strada di pseudoscienza. Un altro caso è quello della chimica che eredita e supera le conoscenze alchemiche.
Nell’ultima parte del libro l’autore introduce alcuni capitoli di riflessione generale con riferimenti all’attualità. In “Servono le prove?” si sottolinea come le pseudoscienze si basino di fatto sui nostri pregiudizi e sulla convinzione che “l’uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce vero” come sostenne Bacone con questa frase estremamente attuale. E per superare i pregiudizi (uno per tutti il razzismo) un ruolo fondamentale lo riveste l’educazione alla quale l’autore affida il compito fondamentale di formare uno spirito critico senza il quale prendono il sopravvento anche le teorie più assurde e pericolose.
Quasi ogni capitolo del libro di Ciardi è dedicato all’analisi di una diversa pseudoscienza attraverso riferimenti storici precisi e dettagliati. E’ molto significativo, infine, che l’autore non definisca mai le credenze come “credulonerie” ma si limiti a mostrarle, in senso antropologico, come risultato della sete innata nell’uomo di dare una spiegazione a ciò che lo circonda e quindi come momenti o aspetti inevitabili nell’evoluzione del rapporto tra l’uomo e la natura.

      Albano Chiara Liceo Classico Massimo D ( Torino, Piemonte )

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Perché alcune idee, seppur smentite, continuano ad esistere, a circolare, a convincere milioni di persone e ad influenzarne i comportamenti, se non addirittura le vite? Questa è la domanda a cui Marco Ciardi, professore di Storia della scienza, tenta di rispondere in "Breve storia delle pseudoscienze".
Un tema più che mai attuale, ma allo stesso tempo antichissimo quasi quanto l’uomo. Le pseudoscienze però non vengono solo definite, descritte, strettamente motivate e legate al contesto storico, ma analizzate per far capire il motivo per cui molte persone sono convinte, o anche solo affascinate da queste: forniscono una risposta semplice, immediata, facilmente comprensibile ai più, laddove la scienza risulta essere estremamente complicata, quasi un sapere elitario.
Ma proprio nella “difficoltà” metodologica, lessicale e procedurale della scienza consiste la sua vera forza, che fa sì che ogni pseudoscienza, ogni teoria pericolosamente facile da accettare venga abilmente confutata.
Grazie al metodo galileiano, al sacrificio, allo studio e talvolta al “martirio” di molti scienziati si è arrivati a formulare teorie e concetti fondamentali per il sapere scientifico, ma non per questo scontati o considerati dogmi, perché la scienza è tutto fuorché priva di esame critico, discussione, confronto produttivo.
Le pseudoscienze mostrano la loro influenza tutt’oggi, quando si preferisce una risposta falsa, immotivata, ma semplice, piuttosto che la cruda realtà scientifica: meglio credere che l’uomo sia al centro dell’Universo, inserito in un disegno divino, frutto di un progetto antropocentrico e capace di asservire la natura, piuttosto che conoscere la reale condizione dell’essere umano, granello di sale nel vasto universo e impotente di fronte a certi fatti.
Eppure, questo volume affronta con un percorso cronologico ogni credenza, falsificazione, idea inventata, movimento pseudoscientifico non per confutare in modo acritico e a priori la loro validità, ma per ricostruirne il rapporto con la scienza stessa, al fine di distinguere il possibile dal probabile, il metodo dall’assenza di criterio, poiché “studiare le credenze non è meno importante dell’insegnare la verità”.
Con uno stile chiaro, informativo e didascalico, senza il peso di eccessivi tecnicismi, il libro unisce perfettamente narrativa e teoria, coinvolgendo il lettore in tematiche spesso trascurate dall’istruzione scolastica, ma non per questo meno bisognose di spiegazione ed approfondimento.
Partendo dalla convinzione che conoscere è necessario poiché solo così si può sviluppare un pensiero libero, indipendente e capace di discernimento di fronte a teorie assurde, "Breve storia delle pseudoscienze" non solo fornisce al lettore strumenti critici, ma gli permette di acquisire consapevolezza circa il significato di scienza.

      Bagolin Elisabetta Liceo Classico Massimo D ( Torino, Piemonte )

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“Pseudo”, parola derivante dal greco, significa “falso”, e se il tipo di estrapolazione scientifica che si usa in fantascienza non si può dire vera scienza, non si può dire nemmeno falsa scienza. Si tratta di una scienza “del possibile”(M. Ciardi, "Breve storia delle pseudoscienze", Hoepli 2021, pg.145).
Mi è capitato, più di una volta, di guardare il cielo e pensare che quello strano cerchio disegnato dalle nuvole fosse un disco volante. Gli alieni esistono? Possibile. Eppure la parola “possibile” in campo scientifico non ha alcun significato. Ciò che la scienza insegna è di distinguere il campo dell’immaginazione da quello della realtà e, spesso, non è semplice. Il mondo che ci circonda ha tanto bisogno di creatività quanto di razionalità. A volte le pseudoscienze sono intriganti, basti pensare al paranormale o agli extraterrestri, eppure alcune sono mostruosamente pericolose. Il razzismo è una tra queste. Lo studio dell’uomo rimase per molto tempo legato alle credenze tradizionali e a un’ideologia razziale. Nel Novecento il razzismo si trasformò in nazismo. Si diceva, infatti, che le caratteristiche degli individui dipendessero dai loro caratteri ereditari e quindi l’uomo poteva e doveva essere migliorato “offrendo alle razze di sangue più idonee una migliore opportunità di prevalere rapidamente sulle meno adatte”("Breve storia ...", pag.72).
Marco Ciardi, l’autore del libro, invita il lettore a intraprendere un viaggio sull’evoluzione storica della scienza. Egli si sofferma su temi importanti e cerca di far capire cosa sia veramente questa disciplina. Questo percorso giunge fino ai giorni nostri, toccando argomenti a noi vicini. La pandemia, ad esempio, ha contribuito a rendere evidenti alcune lacune che si riscontrano in ambito scientifico. Ogni giorno vengono diffusi dati, sui malati, sui morti, sui guariti, ma non si spiega agli incompetenti in questo campo, come comprenderli, attraverso strumenti critici adeguati. Ciò che lo studioso fa intendere è che il confine tra scienza e pseudoscienza è molto sottile, la prima si basa su dimostrazioni di fatti, mentre la seconda, sebbene le sue teorie siano infondate, continua a vivere, perché sfrutta l’ignoranza delle persone. Spesso l’uomo è tentato di cercare la via più semplice e veloce; quante volte si cerca di arrivare a una conclusione nel modo più rapido possibile... La scienza, infatti, richiede tanta pazienza, ma come dice Ciardi “Una teoria se è vera prima o poi si afferma. Servono solo elementi di verifica convincenti. Nell’attesa guidare un complotto non è di alcuna utilità.”("Breve storia ..., pg. 122).
Ritengo che questo libro permetta di compiere un viaggio attraverso la storia e a pensieri mai affrontati prima. A volte capita di farsi influenzare dall’opinione altrui e di seguire la massa con l’idea più semplice. Penso che, forse, quello che serva oggigiorno sia più educazione riguardo questi argomenti, che a mio avviso, sono fondamentali per l’evoluzione di un Paese. Spesso ci interroghiamo sul possibile senza capire cosa sia realmente probabile. La nostra mente così si prende gioco di noi inducendoci a pensare teorie del tutto infondate. Eppure sono tante le persone che credono fermamente che gli alieni esistano o che la posizione degli astri influisca su alcune caratteristiche umane. Per quale motivo, dunque, non riusciamo a farci guidare dal buon senso?

      Braidotti Giada Liceo Scientifico Statale " G.marinelli " ( Udine, Piemonte )

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E’ il 1976 e la NASA ha appena reso pubbliche le riprese della superficie di Marte effettuate dalla sonda Viking 1.
Le immagini sono quelle di un pianeta ricoperto da formazioni rocciose che, colpite dal sole, danno vita ad ombre e macchie, tra le quali sembra celarsi un volto dalle parvenze umane.
Scaturisce il panico e impazzano le teorie sulle possibili cause del fenomeno, molte delle quali implicano gli alieni.
In realtà la spiegazione è una e molto semplice: un errore nella trasmissione dei dati da parte della sonda.
Si tratta di uno spettacolare caso del fenomeno conosciuto come pareidolia, ovvero la tendenza istintiva a trovare forme familiari in oggetti dalla forma casuale (essenzialmente ciò che accade ogni volta che riscontriamo una sagoma riconoscibile nell’ammasso caotico delle nuvole in cielo).
Preso in considerazione questo avvenimento, un attento lettore dell’opera di Ciardi non soltanto non si stupirebbe davanti all’implicazione dell’intervento di una specie extraterrestre, ma saprebbe anche spiegare perché questa sia istintivamente la prima interpretazione a prendere piede nelle menti degli uomini, come causa di un fatto che prevede,in realtà,una spiegazione perfettamente logica.
Il libro, infatti, narra da un punto di vista sì scientifico, ma principalmente storico, con uno stile quasi enciclopedico, l’evoluzione di quelle che sono poco più che credenze popolari, miti fantascientifici e congetture complottiste, tutte raggruppate sotto il grande ombrello delle pseudoscienze (dal greco “pseudo” ovvero “falso”) ed esplica come queste simultaneamente subiscano ed abbiano un grande impatto sulla mentalità sociale del tempo in cui si sviluppano.
Entrambi i campi della scienza e della pseudoscienza condividono origine e fine: infatti tutti e due nascono dalla curiosità e vogliono trovare una spiegazione al fenomeno che l’ha suscitata in primo luogo.
Questo dimostra quanto la linea che separa scienza e pseudoscienza sia sottile: come nel caso della criptozoologia, nata come branca della zoologia, che può essere classificata come vera e propria scienza soltanto nel caso in cui il processo di ricerca rispetti una serie di regole di base.
Spesso accade che l’una si trasformi via via nell’altra: esempio eclatante è quello della teoria della tettonica delle placche, oggi vastamente riconosciuta, ma sin dalla sua formulazione considerata vera e propria speculazione pseudoscientifica dalla maggior parte dei geologi; contrario il caso della medicina omeopatica, ormai confutata inequivocabilmente dal punto di vista chimico.
Spesso capita però che le due, seppur negandosi a vicenda, finiscano per coesistere all’interno di una società, dividendo l’opinione pubblica. E’ il caso di pratiche come quella dello spiritismo o della divinazione, credenze come quella dell’ufologia, ideologie come quella del razzismo o paure come quella nei confronti dei vaccini, che, sebbene siano state smentite con assoluta certezza, mantengono ancora dei fervidi seguaci, persino in epoca moderna.
Questo a causa di una certa “pigrizia” nei confronti della ricerca scientifica, della quale si macchiano alcuni uomini: per spiegare questo concetto e quello di pareidolia lasciato in sospeso prima, riporto una frase che ritengo particolarmente significativa e quasi riassuntiva dell’intero libro: “l’uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce vero e respinge le cose difficili perchè impaziente nella ricerca”.

      Di Bari Eleonora Liceo Simone Morea ( Conversano, Puglia Nord )

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Una volta Stephen Hawking disse: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza”.
Da sempre l’uomo ha avuto la necessità di sapere, di spiegarsi ogni cosa che lo circondi. Nel corso della storia dell’umanità, si è giunti a possedere un bagaglio di conoscenze enorme: immaginate un’immensa biblioteca piena di libri, nei quali sia scritta ogni cosa che l’uomo abbia mai scoperto, come nel racconto “La biblioteca di Babele” di J. Luis Borges… Immaginate tutto quel sapere, impossibile da apprendere nel corso di una sola vita!
Ebbene oggi, nel 2022, quella biblioteca esiste ed è anche molto facile da raggiungere: si chiama Internet.
Ma quanto sono attendibili le informazioni che leggiamo? Le teorie che da secoli riteniamo verità assolute, lo sono realmente?
Oltre alle scienze di cui tanto ci fidiamo, esistono altre dottrine, le quali numerosissime volte hanno tentato di farsi scienza, ma finendo, in realtà, col promulgare il falso: si tratta delle pseudoscienze, analizzate dal punto di vista della loro origine ed evoluzione dallo storico della scienza Marco Ciardi, nella sua opera “Breve storia delle pseudoscienze”.
Tuttavia, se pur fallaci e ingannevoli, le pseudoscienze non sono futili. Se infatti non studiassimo da dove provengano gli sbagli e cosa li determini, non potremmo definirli tali; senza conoscere lo sbaglio, non c’è progresso. “Chiunque non abbia la capacità di riflettere sui propri errori è destinato a un eterno fallimento, o a un’eterna ignoranza”, leggiamo nel libro. In altre parole, è necessario conoscere le pseudoscienze per comprendere meglio le scienze. “I fanatici non si convincono solo con la logica”, sostiene l’autore in un’intervista online, e la storia può essere un valido aiutante. Lo stesso Ciardi afferma che “per capire la scienza, non bisogna essere scienziati”: bastano i giusti strumenti per distinguere immediatamente quali siano le verità scientifiche e quali le verità “altre”.
Inoltre, al giorno d’oggi il fenomeno delle pseudoscienze è, forse, più pericoloso di quanto non lo fosse qualche decennio fa, quando ancora le informazioni non circolavano in rete.
I mezzi che possediamo devono essere utilizzati correttamente: i social potrebbero essere una via di apprendimento, dovrebbero essere qualcosa in grado di arricchirci e non, al contrario, strumento per sminuire le nostre reali conoscenze, veicolanti tante brevi nozioni false o, se pur vere, comunicate nel peggiore dei modi e suscettibili, quindi, di fraintendimenti.
Attraverso questa lettura, ognuno di noi troverà il modo di mettere in discussione non solo ciò che pensa di sapere, ma anche ogni cosa che in futuro gli sarà presentata come verità assoluta. E troverà da sé la risposta alla domanda che pone Marco Ciardi ai suoi lettori: “Perché mai dovremmo fidarci del parere di una singola persona su una questione molto rilevante?”.

      Legista Mattia Liceo Simone Morea ( Conversano, Puglia Nord )

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“Applaudono me perché mi capiscono tutti, lei perché non la capisce nessuno” diceva Charlie Chaplin ad Einstein nel 1931 dopo la prima del film “le Luci della Città”; dietro quelle parole si celava una delle più grandi verità del nostro tempo: la scienza come qualcosa di pochi da diffondere in modo dogmatico e la veridicità in funzione di colui che pronuncia le parole. Questo “ipse dixit” è quanto c’è di più lontano dalla scienza, intesa come ricerca comune, e lascia terreno fertile, assieme ad altre mancanze della società in ambito di educazione al pensiero, a tutte quelle discipline che vogliono sembrare scientifiche, nella forma e nei contenuti, ma che mancano di tutto il metodo ed il rigore nella formulazione di teorie che rendono la scienza tale, le pseudoscienze.
Ed è proprio di quest’ultime che Marco Ciardi vuole parlare col suo saggio “breve storia delle pseudoscienze” che affronta le teorie pseudoscientifiche più famose da una prospettiva storica, analizzando come esse siano nate, da chi siano state partorite e chiarendo il perché non si possa definirle scienza, al fine di educare il lettore e permettergli di tracciare una linea di demarcazione netta tra ciò che può essere definito scientifico e ciò che non è meritevole di trattazione.
L’autore chiarisce, innanzitutto, cosa vuol dire fare scienza, i suoi valori e le basi su cui si fonda il metodo, dopodiché procede ad analizzare il perché la scienza sia stata per lungo tempo imbrigliata con la sua controparte pseudoscientifica, individuando 2 motivi principali: l’inesistenza fino ai primi dell’800 della professione di scienziato e la comparsa delle prime facoltà scientifiche solo nella metà dell’800. Appare naturale quindi la nascita di quelle discipline poco corrette da un punto di vista dei contenuti e assai carismatiche nella forma che sono le pseudoscienze: dalla astrologia, all’omeopatia, dallo spiritismo, alla Teosofia, passando per le leggende su Atlantide, sulle piramide e sugli alieni.
Fondamentale nell’intero saggio è l’analisi del contesto storico e sociale in cui le suddette discipline nascono e si rafforzano, fino a giungere in molti casi ai giorni nostri, che l’autore svolge con grande diligenza e precisione tramite citazioni alle opere delle figure più intellettualmente influenti dell’epoca in esame, come H. G. Wells o H. P. Lovecraft; inoltre di fondamentale rilevanza durante tutto il libro sono i continui riferimenti alla società moderna ed i suoi problemi come nel caso della pandemia da Covid-19.
Degno di nota è come l’autore passi da un argomento all’altro in maniera molto fluida e naturale mantenendo sempre chiaro il filo conduttore dell’intero saggio, il tutto viene reso ancor più efficace dal linguaggio chiaro e preciso che rende fruibile l’opera da tutti e molto coinvolgente.
In conclusione “breve storia delle pseudoscienze” si colloca in uno scenario di saggista sulla storia delle scienze come un opera ben riuscita, in caso si volesse comprendere ancor meglio il tema trattato lo si può affiancare alla lettura di “storia della nascita della scienza moderna in Europa” di Paolo Rossi, il quale però, a differenza dell’opera di Ciardi, si concentra solo sull’ambito storico in cui si sviluppò la scienza come disciplina e manca dei riferimenti alla modernità.

      Volpe Claudia Liceo Classico Quinto Orazio Flacco ( Bari, Puglia Nord )

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Difficile trovare temi più attuali di quelli affrontati da Marco Ciardi in questo saggio agile e ricco di spunti di riflessione.
Prima di esaminare alcune materie o teorie pseudoscientifiche (quali l’astrologia, l’alchimia, l’ufologia, il creazionismo, etc.), l’Autore pone la scienza al centro della società moderna, indicandola come lo strumento migliore prodotto dalla specie umana per conoscere la realtà, riconoscendole il ruolo di motore per lo sviluppo della società. Scienza intesa non come un sistema cristallizzato di dati e nozioni, da imparare passivamente in maniera acritica, ma come sapere fondato su metodi e valori chiari e oggettivi che possano consentire la verifica e la riproducibilità dei risultati.
Ciò ne determina il carattere pubblico, universale e fondato sul principio dell’uguaglianza delle intelligenze: ogni individuo può accedere alla conoscenza scientifica attraverso lo studio, laddove nel passato molte discipline erano esclusivamente riservate a persone elette che potevano gestirle con linguaggi e metodi opachi.
Lo sviluppo della scienza è inarrestabile, perché ogni nuova conoscenza appresa o nuovo risultato raggiunto conduce a ulteriori prospettive e quesiti, da affrontare in una sfida infinita e affascinante per la ricerca di ancora nuove risposte e soluzioni. Soluzioni che però vanno sempre dimostrate e poi condivise con la comunità scientifica, mettendo a disposizione i risultati raggiunti, in un confronto continuo che garantisce l’esattezza di teorie e scoperte e offre lo stimolo per nuovi progressi.
Qui, in negativo, si coglie l’impietoso confronto con l’inattendibilità di notizie, complotti e teorie pseudoscientifiche riportate e diffuse dai mezzi di informazione (o disinformazione...) - sempre più numerosi e vari, ma contemporaneamente meno controllati - senza reali riscontri sulle fonti originarie dalle quali sono scaturite.
Infine, di grande interesse sono le riflessioni critiche rivolte alla tendenza, in particolare nel sistema scolastico, a considerare la scienza asetticamente, separata dagli altri campi del sapere.
Ragione e sentimento, cultura scientifica e cultura umanistica: un dualismo solo in apparenza irrisolvibile. In fondo, cos'è la filosofia se non il tentativo di comprendere e di afferrare il significato ultimo delle cose? L'eredità del pensiero dualistico, fonte di enorme inquietudine per l'uomo, deriva dalla rivoluzione scientifica; Pascal, la coscienza critica del razionalismo, parlerà della divisione insanabile tra il cuore e la ragione. Questa mentalità è tuttora radicata in noi, inducendoci sempre a scegliere tra l'uno e l'altra. Una scelta, per l’Autore, pericolosa, prima che infondata, poiché, separando la scienza dal resto, si finisce con lasciare spazio alle teorie pseudoscientifiche: è più facile accettare come vero qualcosa che accertarsi che lo sia. Informazione, studio, esperimento e criticità sono i principi fondamentali della scienza a cui si aggiungono anche curiosità e immaginazione: è questo quello che Ciardi vorrebbe si insegnasse nelle scuole, laddove, invece, si presenta la materia come ”uno strumento asettico utilizzato per impartire pacchetti di dati e nozioni, svincolati da qualsiasi riflessione di tipo filosofico, sociologico e antropologico”. Un libro che coinvolge il lettore in riflessioni, offre spunti di grande interesse e attualità e presenta un esame di teorie e fenomeni che la scienza moderna ha relegato nel ruolo di pseudoscienze prive di reale valore.

      D’ospina Martina Iiss Enrico Fermi ( Lecce, Puglia Sud )

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“La scienza tende a essere in continuo mutamento, ciò non significa che tutti i risultati ottenuti siano provvisori: significa soltanto che la scienza non si occupa di verità assolute, ma tende continuamente a mettere tutto in dubbio...”. Con queste parole di Marco Ciardi voglio presentarvi il libro che ho letto recentemente, intitolato “Breve storia delle pseudoscienze” edito da Hoepli e pubblicato nel 2021. Si tratta dell’ultima opera creata dalla penna di uno dei maggiori cultori italiani in tema di storia del pensiero scientifico moderno e contemporaneo, nonché professore ordinario di Storia della scienza e delle tecniche presso l’Università di Firenze e Direttore Scientifico del Museo Galileo.
Marco Ciardi, in questo affascinate libro, ricostruisce in maniera accurata, tecnica e completa il rapporto tra scienza e pseudoscienza la cui linea di demarcazione non è di tipo contenutistico ma di “metodo” dal momento che le pseudoscienze hanno la caratteristica di rimanere sempre uguali a se stesse e continuano a sopravvivere anche quando se ne dimostra l’infondatezza, al contrario della scienza che è in continua evoluzione.
Con l’intento di rendere noto al lettore il percorso evolutivo attraverso cui le teorie pseudoscientifiche si sono affermate, Marco Ciardi presenta, in un’affascinante prospettiva storica, discipline tradizionali come l’astrologia e l’alchimia, discute e argomenta in tema di mesmerismo o magnetismo animale, di ufologia, di spiritismo e di complottismo. L’autore, con linguaggio chiaro e tono risoluto, giunge così, a distinguere le discipline in oggetto dal sapere scientifico che rivela essere il migliore strumento a disposizione degli esseri umani in quanto “sapere pubblico, controllabile, riproducibile e verificabile”.
Particolarmente significativo il messaggio con cui il “professore” invita il lettore a “diffidare” dal fascino dei marziani, dalla credenza delle visite aliene sulla Terra, dalle notizie ingigantite senza riscontro incrociato né prove convalidate dalla comunità scientifica. Un invito a desistere, in una società come quella attuale, dal mettere “like” con eccessiva leggerezza a notizie diffuse sulla rete senza porre attenzione al contenuto.
I capitoli del libro sono presentati da Marco Ciardi con linguaggio tecnico, dotato di rigore scientifico ma comprensibile e alla portata di tutti.
Punto focale e di estremo interesse critico è il messaggio dell’autore che sottolinea la necessità di rivedere i sistemi educativi e scolastici al fine insegnare la scienza attraverso la sua storia. Secondo Ciardi la scuola non può limitarsi al nozionismo, ma deve insegnare in che modo raggiungere un risultato scientifico spiegando le cause e i motivi della sua origine nonché i problemi e gli “errori commessi o i contesti, complessi o diversificati, in cui tale risultato ha preso forma”.
Ho trovato questo libro avvincente e coinvolgente, piacevole e stimolante per chi è animato dalla curiosità di approfondire gli aspetti più nascosti e intrigati, strambi e artefatti delle pseudoscienze e il loro rapporto con la scienza, il tutto magistralmente esposto da un autore il quale sostiene che “per scrivere qualche riga corretta di divulgazione, ci vogliono anni e anni di studio e di lavoro” come a dire che il mestiere di “divulgatore” del sapere scientifico non si può improvvisare e non può prescindere dalla passione e dalla sete di “conoscenza” che porta ad una profonda consapevolezza di quel che si comunica e si diffonde.

      Fonzino Serena Iiss " Galileo Ferraris " ( Taranto, Puglia Sud )

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“L’uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce vero e respinge le cose difficili perché è impaziente nella ricerca”. Questa frase, risalente a Francis Bacon, risulta profondamente attuale e non è un caso che sia stata citata dal professor Marco Ciardi nel libro “Breve storia delle pseudoscienze”.
L’uomo per natura è portato alla scoperta di sé stesso e di tutto ciò che è ancora ignoto; il fil rouge che percorre tutto il libro è, infatti, il racconto, in ventitre capitoli, di una serie di scoperte e dei suoi precursori che, appassionati, hanno viaggiato, compreso e diffuso nuove conoscenze attraverso libri, testi o pagine di giornale. Da questi mezzi di comunicazione e da come venivano utilizzati, deriva l’interesse della società civile che, impressionata da ciò che veniva raccontato, decideva di credere o meno alle scoperte del periodo. L’autore, partendo dall’antichità e arrivando fino ai giorni nostri, analizza storicamente le più famose e più radicate pseudoscienze, cercando di farci capire come nascono e perché non riusciamo a liberarcene.
Le informazioni storiche sono ovviamente numerose, ma l’autore è stato capace di raccontarle in maniera chiara e per nulla tediosa; questo grazie ad una narrazione scorrevole e ad un linguaggio comprensibile, evidente, soprattutto, durante le spiegazioni scientifiche che risultano semplici e, di conseguenza, accessibili a tutti.
Tra un capitolo e l’altro, ho trovato pertinente l’inserimento di consigli, al fine di indirizzare il lettore alla riflessione e che, allo stesso tempo, stravolgono tutta una serie di credenze che si tramandano di generazione in generazione. Ho apprezzato il riferimento dell’autore all’ambito scolastico; a scuola, infatti, si apprendono passivamente tutta una serie di concetti e formule, spesso senza capire a cosa possano servire o da cosa derivino. Da qui l’intento dell’autore di porre rimedio e scrivere un libro che, rispetto a molti altri, si articola in un percorso cronologico che dà importanza al contesto storico e culturale in cui nasce e si diffonde il rapporto tra scienza e pseudoscienza. Sono rimasta colpita in particolare, dal capitolo sul razzismo, un argomento purtroppo ancora attuale, e il fatto di aver introdotto il contesto storico e la sua “nascita” è utile per farci capire dove ha avuto origine questa ideologia e come si è sviluppata e radicata nel corso dei secoli.
Il momento storico che stiamo vivendo rende questa lettura illuminante; ogni giorno, da quasi due anni a questa parte, veniamo bombardati da informazioni, dati e numeri, che non sempre riusciamo a comprendere completamente e che di conseguenza rischiamo di diffondere in maniera errata o, peggio, introducendo riflessioni e ipotesi personali che non fanno altro che confondere ancora di più noi stessi e il nostro interlocutore. Nonostante questo, l’autore non ci dice di non porci delle domande o di non essere curiosi: al contrario, l’uomo deve essere critico ma sempre nel rispetto delle regole della scienza, informandosi e non diffondendo ipotesi basate su di una visione puramente personale.
Consiglio vivamente la lettura del libro a ragazzi e adulti, perché per quanto possa sembrare noioso o articolato non lo è affatto, anzi è un testo che ci fa comprendere come anche libri scientifici possano arricchirci: è istruttivo, interessante, ma soprattutto ci invita alla riflessione, insegnandoci a sviluppare un nostro senso critico che, soprattutto in questo periodo storico, è indispensabile.

      Giuliano Sara Iiss " Galileo Ferraris " ( Taranto, Puglia Sud )

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Servono le prove? Per accettare una teoria è sufficiente un credo, immaginazione, suggestione? Oppure sono necessari rigorosi e sperimentati riscontri scientifici? È questo il filo conduttore che Marco Ciardi percorre per segnare la linea di confine tra scienza e pseudoscienza, due sfere apparentemente simili ma in realtà opposte. “Breve storia delle pseudoscienze” ci propone da una parte la scienza, continuo studio d’indagine, sperimentazione e ricerca, dall’altro le pseudoscienze, fondate su verità immediate, concezioni di tipo fantastico, magico.
Il testo offre un’autentica rappresentazione evolutiva delle pseudoscienze, è arricchito da immagini curiose, interessanti e rappresentative di ogni capitolo e contiene un ricco assortimento di citazioni e dovizia di particolari delle fonti storiche cui attingere per eventuali approfondimenti. Il lettore viene accompagnato nella scoperta degli aspetti misteriosi della vita: credenze popolari, ufologia, profezie, alchimia, etc.
Marco Ciardi analizza lucidamente i temi d’interesse; a titolo meramente esemplificativo, possiamo citare il capitolo “Il fascino delle profezie”, in cui viene descritta una pratica, o meglio, un’abilità psicologica chiamata “cold reading”: ne vengono disvelati gli aspetti razionali quali “la capacità di estrarre informazioni sulla vita di un individuo osservandone molto attentamente tutti i particolari fisici e comportamentali per poi utilizzarli a proprio vantaggio”. O anche il capitolo “La fine dell’astrologia” in cui individua la netta differenza tra astronomia (scienza) e astrologia (pseudoscienza), illuminandoci sulle loro origini promiscue e segnandone poi la definitiva separazione a partire dallo sviluppo della teoria della Gravitazione Universale di Newton.
La lettura del libro coinvolge per i diversi argomenti scientifici e pseudoscientifici toccati. Da una parte incontriamo la legge di Proust, la costante di Avogadro, le teorie di Lamarck e Darwin, il principio di conservazione della massa di Lavoisier, la prima versione della tavola periodica di Mendeleev; dall’altra, leggende come il mito di Atlantide, il mostro di Loch-Ness, le teorie degli antichi astronauti a bordo di oggetti volanti, che i grandi poemi epici della tradizione indiana ci hanno tramandato come “vimanas”.
Sebbene si voglia sottolineare la diversità tra scienza e pseudoscienza, l’autore rende esplicita la necessità di coltivare la scienza partendo dall’analisi delle pseudoscienze; ciò dovrà essere fatto con disciplina e metodo (scientifici), trasformando “la scuola in un luogo dove non si apprendono solo nozioni, ma si lavora sulla formazione dello spirito critico”. Pur essendo il linguaggio semplice e lineare e non particolarmente tecnico, gli argomenti affrontati sono di per sé di complessa natura, ragione per la quale la lettura del testo si addice maggiormente ad un pubblico con sufficienti cognizioni scientifiche. Il libro è consigliato ai ragazzi ma anche agli adulti, giacché costituisce un momento di riflessione, non solamente scientifica. Questo libro mi ha accompagnato in un assortito viaggio tra chimere, utopie e illusioni, in una continua contrapposizione e integrazione tra finzione e realtà, analisi e speculazione pseudoscientifica, leggenda e verità. In definitiva, il messaggio che trapela è la continua “tensione” attraverso la quale il mistero che avvolge la pseudoscienza si rivela stimolo e nutrimento del desiderio di conoscenza, d’indagine e di scoperta.

      Musio Letizia Liceo Scientifico «alberti» ( Cagliari, Sardegna )

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“Breve Storia delle Pseudoscienze” di Marco Ciardi, pubblicato nel 2021 da Hoepli (180 pagine, € 14.90) è un’analisi storica del fenomeno delle pseudoscienze. Nei 23 capitoli di cui si compone l’opera vengono esposte e discusse varie teorie pseudoscientifiche e ideologie infondate a cui gli uomini hanno creduto nel corso della storia.

Sin dal testo introduttivo sono chiari l’interesse e la passione per lo stretto rapporto che intercorre tra storia, società e scienza propri del suo autore, Marco Ciardi, storico della scienza nonché professore della medesima materia all’Università di Bologna. Alla scarsa qualità dell’insegnamento delle materie scientifiche nella scuola dell’obbligo, caratterizzato da una pressoché totale assenza di riferimenti storico-culturali, va attribuita, secondo Ciardi, la responsabilità principale della fiducia ancora diffusa nelle pseudoscienze. Molte persone sono infatti inclini ad affidarsi a pseudoscienze piuttosto che a prendere per buoni i dati accurati che vengono forniti dal mondo della scienza e riportati in maniera sterile da quotidiani e telegiornali.

La struttura cronologica dell’esposizione presenta in modo efficace alcuni tra i più conosciuti esempi di pseudoscienze: l’esposizione prende le mosse dalle credenze basate sull’osservazione degli astri, emerse fin dai tempi più remoti dell’umanità, per giungere a visioni più recenti che tutt’oggi hanno effetti disastrosi sulla società come ‘’Il razzismo’’ (cap. 10), e concludersi con un resoconto sulla fantarcheologia (cap. 22) diffusasi nel secondo dopoguerra. Chiude infine l’opera “la critica alla pseudoscienza”.

Il libro è decisamente stimolante, soprattutto tenendo in considerazione il contesto storico in cui viviamo: trattare in modo puntuale l’argomento come fa quest’opera, in un periodo di emergenza sanitaria, nel quale la sfiducia nella scienza e la diffusione di idee pseudoscientifiche è una problematica concreta e pressante, è una scelta capace di aprire nuove prospettive a chi è interessato ad andare oltre una cieca adesione o un secco rifiuto di indagare il fenomeno. Con un lessico adatto ad una vasta gamma di lettori, l’opera è una piacevole lettura per tutti coloro che vogliono informarsi di più, con l’utile supporto della trattazione storica e di un approfondimento non troppo ampio ma condotto con competenza.

      Palmas Erica Liceo Classico Siotto Pintor ( Cagliari, Sardegna )

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Lo storico della scienza Mauro Ciardi in questo breve saggio ripercorre l’evoluzione delle pseudoscienze, ovvero quelle dottrine che pretendono di essere riconosciute come scienze pur non avendo fondamenti scientifici, lo sviluppo di queste ultime è stato determinante per la comprensione del cammino della scienza moderna.
I ventitré capitoli che lo compongono sono molto brevi, il percorso che viene analizzato parte dai tempi più remoti in cui gli uomini pensavano che i fenomeni astrali avessero una natura divina per poi passare alle discipline tradizionali come l’alchimia o la visione creazionista del mondo, la terapia medica del mesmerismo o l’omeopatia arrivando poi allo spiritismo fino a tematiche più recenti come l’ufologia.
Essendo un saggio breve l’intento non è tanto quello di approfondire ogni singola teoria pseudoscientifica nel dettaglio, ma piuttosto quello di dare una visione di insieme soprattutto dal punto di vista storico perché il margine tra scienza e pseudoscienza va interpretato nel contesto storico del tempo e non secondo i criteri di valutazione contemporanei.
L’autore affronta temi complessi e articolati ma con un linguaggio chiaro e semplice rendendo la lettura abbastanza scorrevole, consiglierei questa lettura come primo approccio a questo tema perché per capire la scienza non è necessario essere scienziati, ma l’assumere consapevolezza degli errori che sono stati commessi può essere un ottimo strumento per riuscire a capire quali siano le posizioni espresse in maniera corretta da quelle che invece non lo sono.
Inoltre può essere illuminante per tutti coloro che non hanno mai avuto l’occasione o l’interesse di scoprire le cause, le origini e i motivi di alcune pseudoscienze, in relazione a questo aspetto Ciardi insiste sul fatto che, soprattutto nel nostro presente caratterizzato dalla pandemia, sarebbe fondamentale non diffondere notizie o discussioni senza nessun fondamento scientifico solo per comunicare un parere che è esclusivamente un’espressione dei nostri pregiudizi.

      Pavani Benedetta Liceo Scientifico Statale Pitagora ( Selargius, Sardegna )

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“La breve storia delle pseudoscienze” di Marco Ciardi è come la pellicola di un film nel quale ci viene narrata in breve la storia, dai tempi dell’alchimia fino ai giorni nostri, delle cosiddette pseudoscience o “false scienze”. Il libro è attuale, per il tema trattato, che ancora caratterizza il nostro tempo, e grazie alla capacità di sintesi dello scrittore vediamo scorrere davanti ai nostri occhi una sequenza di tutte quelle scienze non dimostrabili che si sono radicate nelle fondamenta delle società. Interessante la parte dedicata alla scienza che, secondo Ciardi, viene presentata e percepita come un qualcosa di esatto, dimenticandosi che dietro ad essa c’è una storia, e degli errori che hanno ridisegnato continuamente i suoi confini, per arrivare all’ultima teoria, ma sempre in divenire.
Al cosiddetto nozionismo è imputabile il persistere di false teorie, “A scuola si studia una scienza che descrive le soluzioni, eliminando il processo di controversia scientifica che spiega come si arriva alla verità.”, alla luce dei fatti non si può non essere d’accordo. L’Autore dimostra che anche il razzismo fa la sua comparsa già nella Bibbia, dove si sosteneva l’inferiorità dei neri, da lì la credenza popolare che si è mantenuta nel tempo.
Louis-Antoine de Bougainville scrisse «Gli uomini neri sono molto più cattivi di quelli il cui colore si avvicina al bianco», e così tra le pseudoscienze possiamo annoverare il razzismo che, anche se smentito scientificamente continua a caratterizzare le società odierne alimentato dalla “paura del diverso”, o per via di quelle che Bacone definì “idola specus”, ovvero quei pregiudizi che non sono altro che il frutto della non conoscenza. Perché le pseudoscienze sono tutt’oggi presenti nella nostra società? Questa è la domanda che, come un tarlo, rode durante l’intera lettura del libro. La risposta infondo è davanti ai nostri occhi, nel 2022 l’uomo prova ancora a dare un senso alla sua esistenza, e prova a dare una spiegazione, anche se assurda, a tutte quelle domande per le quali forse non ci sarà mai una risposta. Un esempio per tutti è l’episodio con il quale Ciardi esemplifica: nel 1938 una trasmissione radiofonica mandò in onda un adattamento di “La guerra dei mondi” e gli ascoltatori, in preda al panico, pensarono immediatamente che quella fosse una cronaca in diretta di un’invasione aliena degli Stati Uniti. L’evento fu poi ingigantito ulteriormente dai giornali che, ieri come oggi, rappresentano un veicolo di diffusione delle pseudoscienze; gli odierni titoli “clickbait” non fanno infatti che incrementare la credulità popolare, diffondendo quelle che sono chiamate “fakenews”. Ed è qui che trova terreno fertile l’astrologia, lo spiritismo o l’ufologia, l’uomo mente a se stesso pur di mettere a tacere quella costante paura che si cela dietro l’oscuro e agghiacciante ignoto. La lettura è scorrevole, psicologicamente aiuta il ridotto numero di pagine, e le immagini rappresentanti quadri e vecchie riviste, aprono la mente verso un’interdisciplinarità più ampia, fornendo uno spunto a chi vuole approfondire il tema. Mi sento di consigliare questo libro anche a chi, come me, si avvicina per la prima volta a questo argomento, interessante per la sua attualità e la sua capacità di aiutarci a capire da dove originano i pregiudizi che alimentano le pseudoscienze.

      Pira Francesca Liceo Scientifico E Linguistico " E. Fermi " ( Nuoro, Sardegna )

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Fake news, complottismo, pseudoscienze e teorie scientifiche tutte racchiuse in una panoramica storica che riesce a dare un'idea chiara sul confine tra scienza e credenze popolari. Excursus completo dalla nascita della scienza, in ogni sua sfumatura, fino alle conclusioni ottenute nei tempi moderni. Si parte dalle prime scoperte, le prime teorie, le prime certezze, i primi dibattiti e i primi aggiustamenti per poi dare una precisazione su credenze religiose e popolari, giungendo infine alle recenti scoperte e recenti conclusioni. Si racconta di tutti i rami della scienza riuscendo a dare un collegamento logico tra tutte, non facendo mai perdere il senso del discorso. Trovo che la lieve critica scritta nell'introduzione, nei confronti degli scienziati e della loro mancata capacità di divulgazione, e nei confronti dei metodi di insegnamento sull'ambito scientifico utilizzati nel sistema scolastico sia corretta. Gli studenti vengono riempiti di formule a cui non viene assegnata una storia o un motivo. Gli vengono insegnate perché sono quelle, non viene raccontata la loro storia e il vero pensiero di chi le ha ideate. Proprio per questo la maggior parte delle cose non vengono ricordate dagli studenti poco dopo aver affrontato l'esame. Penso che l'autore abbia usato un lessico adeguato e molto comprensibile, facendo capire passo per passo la storia scientifica che ha voluto raccontare, facendolo nella maniera più corretta che si potesse utilizzare. La parte più interessante trovo sia stata sicuramente quella sullo spiritismo e in generale il discorso sulle credenze popolari, perché penso dia un senso in più a tutte le teorie che sono state elaborate, tutte le modifiche che sono state date e tutte le certezze che si sono sostenute. D'altronde le credenze mistiche, religiose e popolari ci saranno sempre e da queste, unite a studi specifici, si arriverà ad altre scoperte, dato che la scienza è un mondo in continuo movimento e in continua mutazione. Concordo col fatto che la scuola e i media non ci diano tutte le informazioni complete sulla scienza. Le informazioni presenti sul libro dovrebbero essere conosciute da tutti e insegnate specialmente nelle scuole. Libro molto interessante, consigliabile a chi vuole arricchire la propria cultura generale

      Sau Diletta Liceo Costa Azara ( Sorgono, Sardegna )

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L’ultimo volume del Professor Ciardi, “Breve storia delle pseudoscienze”, edito da Hoepli nel 2021, è un libro che ha catturato, fin da subito, la mia attenzione di lettrice distratta, poco convinta e per niente incline alle pubblicazioni impegnate e impegnative. Il titolo e il sunto del contenuto mi hanno immediatamente colpito e l’ho scelto come primo tra gli altri senza esitazione alcuna. Non avevo chiaro il concetto di ciò che viene definito sotto il termine di “pseudoscienza”, ma ho avuto, istantanea, la percezione che questo testo potesse essere fortemente illuminante per me e per chi, come me, nativo digitale, è costantemente sottoposto a bombardamenti mediatici. Siamo portate, infatti, noi giovani menti, a essere spesso acritiche e ad accettare passivamente tutto ciò che di ascientifico ci viene propinato dai media e spacciato come frutto di reali, sperimentati studi e ricerche. Ho compreso, però, durante la sua lettura, decisamente coinvolgente, avvincente, snella e perfettamente comprensibile, che il problema non riguarda esclusivamente le giovani generazioni, ma che la credenza nelle pseudo/para-scienze ha radici profonde, radicate fin dagli albori della storia, che da allora accompagnano l’uomo e che, purtroppo sono ancora difficile da estirpare. Sicuramente la mente umana, inconsciamente e irresistibilmente, è attratta da tutto ciò che appare misterioso, inspiegabile e ingiustificabile. Più un fenomeno risulta lontano dalla possibilità di essere studiato e dimostrato più gli esseri umani ne sono coinvolti e affascinati. Quello che risulta difficile comprendere è, come mai, riescano a convincere e coinvolgere un così ampio numero di persone, talvolta anche erudite o presunte o sedicenti tali. Ciardi offre la soluzione nella spiegazione del fatto che, esse, riescono a spiegare le vicende e i fenomeni del mondo in modo elementare, molto vicino alla psicologia spicciola, così che ciascuno di noi possa convincersi di essere un buon osservatore, un discreto critico e un profondo conoscitore della vita del mondo. Il libro affronta, in modo accattivante, tutto il ventaglio delle pseudoscienze. Un altro aspetto affrontato, che ha particolarmente appassionato il mio ego di studentessa, sempre molto combattuta e a tratti ribelle verso l’approccio cattedratico e trasmissivo dell’insegnamento, è proprio il passaggio nel quale viene affermato che la particolare e ormai definitiva affermazione delle pseudoscienze è anche dovuta, così come riportato nell’introduzione, “all’incapacità da parte di scienziati, politici e mezzi d’informazione di spiegare che cos’è la scienza, i principi su cui si basa, i meccanismi del suo funzionamento. La seconda lacuna è l’assenza di conoscenze sull’evoluzione storica della scienza. In entrambi i casi, l’origine del problema riguarda la Scuola."
Consiglio, senza se e senza ma, la lettura di quest’opera sia a chi non ha mai avuto interesse per questi argomenti, sia a chi ne è, anche solo superficialmente, incuriosito, sia a coloro che ne siano da sempre appassionati. Personalmente, dopo questa nuova avventura, mi sento più ricca a livello di conoscenze, anche relativamente alle posizioni e concezioni di grandi scienziati e pensatori, e molto più curiosa, critica e dubbiosa rispetto a parecchi temi prima solo superficialmente affrontati. Oggi più che mai ho percezione della vera essenza del “Cogito” di cartesiana genesi e di doverlo impiegare e applicare nei vari campi delle mie esperienze di vita.

      Ravaglioli Luisa Liceo Classico Giuseppe Garibaldi ( Palermo, Sicilia )

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BREVE STORIA DELLE PSEUDOSCIENZE di Marco Ciardi

VOTO – 8

Recensione

L’autore contrappone Scienza e pseudoscienza e pone l’attenzione sul fatto che la Scienza va valutata seguendo con rigore il percorso e l’evoluzione scientifica dell’argomento trattato, rispettando regole e metodologie che, se non seguite, portano alla pseudoscienza.
Non a caso è scienziato chi accetta il confronto, mentre lo pseudo-scienziato lo rifugge.
Spesso si accusa la Scienza di essere dogmatica, ma invero dogmatica è la pseudoscienza, poiché la Scienza è prima di tutto dubbio. La pseudoscienza viceversa è legata a principi dogmatici spesso rimasti inalterati rispetto a quelli sostenuti alle origini del pensiero scientifico
Secondo Ciardi la storia dell’umanità è costellata di pseudoscienze, qualcosa che somiglia alla scienza nella forma e nei contenuti ma che non risponde più ai requisiti con cui gli scienziati distinguono fra un risultato plausibile e uno improbabile.
Il percorso per cui alcune dottrine restano credenze, e dunque nell’ambito delle pseudoscienze, mentre altre proseguono un percorso scientifico è affascinante: astrologia e astronomia, alchimia e chimica, creazionismo ed evoluzione, omeopatia, mesmerismo e scienza medica, ufologia e astrobiologia, il confine fra scienza e pseudoscienza è sottile, muta nel tempo e racchiude la tensione umana all’ignoto.
E’ fondamentale discernere tra mere credenze e pensiero scientifico (pubblico, controllabile, riproducibile e verificabile)
Per capire la Scienza non occorre essere scienziati, ma se si è adusi allo studio della Scienza, si può capire il valore scientifico o pseudoscientifico di un argomento, soprattutto oggi in cui mass media e social network dedicano spazio ad argomenti pseudoscientifici, trattandoli acriticamente, senza alcun metodo scientifico
Grazie alla rete sono diffuse affermazioni non verificate a sostegno di terapie non comprovate, leggende urbane, falsi storici e teorie complottiste. Viceversa tali temi vanno affrontati fornendo un'idea chiara sul confine tra scienza e opinioni nel dibattito pubblico e politico.
Come nasce una teoria pseudoscientifica? Si affronta un percorso cronologico, dall'antichità ai giorni nostri, e si ricostruisce il rapporto tra scienza e pseudoscienze mostrando come tale rapporto sia comprensibile soltanto attraverso l’evoluzione storica dell’iter scientifico che deve considerare anche tentativi falliti, strade sbagliate e vicoli ciechi. Purtroppo nella scuola oggi si tende a far risaltare il risultato finale e non errori e difficoltà di percorso riscontrati: valutando ad esempio l’iter scientifico di Newton devono considerarsi anche gli studi di alchimia e le ragioni per cui è arrivato alla legge di gravitazione universale, abbandonando la prima come pseudoscienza
Ciardi fa una profonda riflessione sul ruolo pubblico dello scienziato che non deve cadere nell’esibizionismo e nella vanità (indicativa è la riflessione del premio Nobel Marie Curie durante un suo viaggio a Varsavia)
Critica la spettacolarizzazione delle scienze, che diventa materiale da salotto e da audience: a causa della pandemia, per esempio è diventato di dibattito pubblico la questione della necessità o meno dei vaccini: si contesta il sistema del dibattito televisivo uno contro uno, perché i temi contrapposti non hanno pari valore scientifico, gli uni supportati dalla comunità scientifica, gli altri spesso a livello di mere opinioni personali.

      Saladdino Salvatore Istituto Istruzione Superiore Leonardo ( Giarre, Sicilia )

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“La pandemia scoppiata nel 2020 ha reso ancora più evidenti alcune lacune, esistenti da tempo, nell’ambito della comunicazione scientifica”. Esordisce così Marco Ciardi, il compositore del libro “breve storia delle pseudoscienze” edito da Hoepli nel gennaio del 2021. Si tratta di una frase molto forte, che si configura come una vera e propria condanna di un problema che, da sempre, ci assilla: la mancanza di comunicazione, che secondo l’autore è la prima causa del proliferare di assurde teorie pseudoscientifiche e complottiste. Come spiega lo stesso Ciardi, tale lacuna comunicativa trova la sua origine nelle scuole, dove la scienza viene recepita come qualcosa di noioso, nozionistico e mnemonico. Tale lacuna viene ampliata anche dalle scarse capacità comunicative di scienziati e ricercatori già formati, i quali non riescono a farsi comprendere dai “non addetti ai lavori”, risultando così oscuri e, in un certo senso, “sospetti”. La condanna, però, non finisce qui. Marco Ciardi mette in luce un ulteriore problema: ovvero quello dell’assenza, nella gente comune, di conoscenze sulla storia “dell’evoluzione” della scienza. Nelle stesse scuole difficilmente viene “raccontata la scienza”. E’ raro che la gente comune conosca il “metodo scientifico”, la sua impostazione prettamente empirica e induttiva e il fatto che , dimostrata una nuova teoria o risolto un interrogativo, se ne creino, dallo stesso, immediatamente dei nuovi. E’ così che procede il ragionamento di Marco Ciardi che, nel corso di ben 23 capitoli, ci espone una preziosa e chiara enciclopedia della storia della scienza. Il focus è diretto verso il rapporto tra scienza e pseudoscienza, il quale caratterizza la storia umana dalle prime civiltà evolute, passando per le prime affermazioni di Copernico nel XVI secolo, arrivando fino all’età moderna. Ogni capitolo del libro ripercorre la nascita e la diffusione di materie e teorie pseudoscientifiche quali: l’astrologia antica, l’alchimia, la “terra cava”, il terrapiattismo, continenti sperduti come l’antica “Atlantide” e così via. Come, però, ribadisce lo stesso Ciardi, lo scopo del libro non è quello di raccogliere e presentare passivamente tali teorie, ma, al contrario, spronare il lettore ad un ragionamento personale che sia il più critico e oggettivo possibile. Ciardi non vuole necessariamente condizionare le credenze del lettore, ma vuole solo che egli ne conosca l’origine e la credibilità.
Come ho già accennato in precedenza lo stile e il linguaggio utilizzato sono molto chiari e comprensibili. L’autore, grazie alla propria prosa scientifica, riesce a catturare il lettore e a coinvolgerlo con una certo equilibrio formale che fa onore agli insegnamenti galileiani su tale genere. Il tema trattato, come si comprende dall’esordio, è attualissimo e per questo consiglio la lettura del libro sia agli esperti, che sono certo trascorreranno dei bei pomeriggi di lettura, sia ai meno esperti, i quali credo siano i perfetti destinatari. Considerato tutti gli aspetti che ho trattato, sono felice di assegnare un bel 10 su 10.

      Beccaceci Nicola Liceo Enriques ( Livorno, Toscana )

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Il libro 'Breve storia delle pseudoscienze' tratta del progresso delle discipline scientifiche e pseudoscientifiche durante tutto il corso della storia, a partire approssimativamente da Galileo Galilei per arrivare fino ai tempi odierni. L'autore, con il procedere della lettura, tende ad evidenziare sempre più la distanza che vi intercorre fra le discipline scientifiche, quelle pseudoscientifiche e quelle fantascientifiche: egli inserisce fra le prime tutte quelle discipline che applicano il metodo razionale e scientifico galileiano (osservazione del fenomeno e verifica sperimentale) nei loro campi di ricerca, discipline che credono nel progresso, discipline che condividono il sapere con l'intera comunità; viceversa, le discipline pseudoscientifiche costruiscono le proprie teorie, molto spesso fasulle, basandosi su tradizioni magiche, contesti storico-sociali, credenze religiose, senza sottoporre i risultati al vaglio del metodo scientifico. Secondo l'autore, è importante però tenere bene a mente la differenza fra l'atteggiamento appena descritto caratterizzante delle discipline pseudoscientifiche e la letteratura fantasy, in quanto quest'ultima non intende imporsi come sapere assoluto bensì vuole manifestare la sua passione verso libri, fumetti, film, serie tv aventi trame derivate dal risultato della pura immaginazione. L'autore, per stimolare il lettore nel prendere consapevolezza di queste differenze, passa in rassegna alcune delle discipline pseudoscientifiche che hanno caratterizzato il corso della storia: partendo dall'alchimia, ovvero lo studio della medicina attraverso la filosofia, l'astrologia e l'etica, procedendo con l'omeopatia, ovvero l'elaborazione di una cura medica attraverso l'analisi dei sintomi, il mesmerismo, il creazionismo, lo spiritismo, per arrivare alla fantarcheologia e l'ufologia. Passando invece alla mia personale valutazione, ho molto apprezzato le tematiche che tratta il libro in questione in quanto più che mai attuali data la pandemia mondiale e, personalmente, condivido le volontà finali dell'autore di voler evidenziare la differenza fra quelle teorie che mirano ad un progresso scientifico, medico, tecnologico da quelle teorie volte all'interesse delle masse, le quali vorrebbero dimostrarsi scientifiche ma che in realtà rientrano nella categoria della pseudoscienza. Il fattore che invece mi ha costretto ad abbassare notevolmente il mio giudizio è stato quello di un'estrema sovrabbondanza di nomi propri di personaggi storici, nomi di opere, date di vita e di morte, cenni biografici, i quali rendono la lettura molto frammentata e facilitano la diminuzione della concentrazione del lettore; inoltre, ad aumentare questo fenomeno, vi è una fitta suddivisione in numerosi capitoli che racchiudono, talvolta, poche pagine.

      Lazzari Antonio Liceo Vallisneri ( Lucca, Toscana )

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Interessante saggio quello scritto da Marco Ciardi, importante storico della scienza e professore universitario fiorentino.
“Breve storia delle pseudoscienze” è fortemente consigliabile in questo periodo di pandemia, in cui fake news e teorie del complotto sono quotidianamente oggetto di dibattito pubblico e politico.
Spinte dai media e dall’ignoranza, queste posizioni hanno acquisito sempre più visibilità e, ancora oggi, fatichiamo a distinguere ciò che soddisfa i criteri tipici di scientificità da ciò che non li soddisfa.
Insomma, in che cosa consiste la differenza tra scienza e pseudoscienza?
Per rispondere a questa domanda, l’autore mette in relazione le dottrine pseudoscientifiche con il contesto storico e culturale in cui sono nate.
Inizia così ad esporre, in ordine cronologico, sia come e in che epoca i vari approcci privi di fondamenti scientifici si sono creati, sia come essi sono stati superati grazie all’evoluzione della scienza.
Ciardi comincia trattando tematiche antiche, come l’alchimia, il mito di Atlantide e l’astrologia, per poi affrontare argomenti come le profezie di Nostradamus, gli studi sulla divisione della specie umana in razze, l’omeopatia e molti altri affascinanti temi fino ad arrivare ai giorni nostri.
In questo modo, ovvero collegando le teorie tra di loro e citandone il periodo storico, l’autore ci fa capire che ognuna di queste ha avuto le proprie ragioni di esistere.
Alla fine di questo percorso, risulta evidente la distinzione tra le discipline scientifiche e quelle pseudoscientifiche: le prime sono in continuo sviluppo e le loro teorie cambiano nel corso del tempo, con l’obiettivo di raggiungere delle nuove certezze; le seconde invece si basano costantemente sui principi degli antichi, considerati dei dogmi.

Inoltre, nel volume in questione è presente una critica al metodo di insegnamento adottato dalle scuole per quanto riguarda le materie scientifiche: Ciardi sostiene che non bisognerebbe insegnare solo l’evidenza scientifica, ma anche in che modo vi si è giunti.
Secondo il professore, per capire il funzionamento di una disciplina occorrerebbe studiarne la relativa storia, compresi i momenti in cui sono stati commessi degli errori e, a favore della sua tesi, menziona Isaac Newton.
Quest'ultimo è noto quasi esclusivamente per essere il fondatore della meccanica classica e per la teoria della gravitazione universale, ma in pochi sanno – afferma l’autore incolpando la scuola – che lo scienziato inglese si interessò moltissimo all’alchimia e a varie profezie, quindi a pseudoscienze.
Tutto questo e molto altro in meno di duecento pagine: come suggerisce il titolo si tratta di una lettura breve e leggera.
Nonostante ciò il libro è ricco di contenuto e stimola facilmente la curiosità del lettore.

      Melloni Anna Liceo Scientifico Ulisse Dini ( Pisa, Toscana )

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Il libro che commenterò è quello di Marco Ciardi, intitolato “Breve storia delle pseudoscienze”.
Quello della pseudoscienza è un fenomeno che oggi ha assunto dimensioni preoccupanti.
Le conoscenze pseudoscientifiche nascono essenzialmente dalla necessità di poter esprimere la propria opinione, anche e soprattutto, da parte di persone che non hanno una minima conoscenza degli argomenti di cui parlano.
La pseudoscienza è utilizzata dai tuttologi o da chi, per poter avere risonanza pubblica, decide di dire qualcosa, spesso controcorrente per avere ancora più clamore. Queste persone per ricercare una loro credibilità si servono di dati parziali, di statistiche incomplete e di conoscenze spesso fondate solo sul buon senso comune.
L’aspetto originale del libro di Marco Ciardi risiede proprio nel ribaltare questa posizione di apparente originalità delle tesi sostenute dagli pseudoscienziati. L’autore mette in evidenza come la scienza si fondi sulla sua falsificabilità; e quello che fa la differenza non è tanto il risultato ma il metodo, con la conseguenza che la scienza progredisce mentre la pseudoscienza rimane sempre immutata e radicata su dei principi indimostrabili.
Ed è per questo che è importante insegnare a noi ragazzi la necessità di apprendere un metodo rigoroso per avere dei risultati attendibili.
Nel libro, l’autore affronta temi apparentemente molto lontani tra di loro ma tutti uniti da questa urgenza di dare risposte approssimative e stabili nel tempo, perché non potranno mai essere messe in discussione, visto che si fondano su dati inesistenti.
Quello che l’autore però non ci dice fino in fondo è come fare ad orientarsi, perché la scienza è da sempre presa come fondamento per poter fare delle scelte etiche e morali su cui ciascuno di noi può fondare la propria vita. Per capire quanto sia difficile orientarsi, basta vedere quello che è successo in questi due anni di pandemia con gli esperti sempre in TV, esperti che spesso arrivavano a conclusioni diverse e a volte anche contraddittorie. Se la scienza è in continuo divenire è chiaro che nessuno di noi è in grado di controllare il metodo utilizzato ed allora diventa fondamentale potersi affidare ad un Ente, ad un Organo che possa rappresentare il sapere scientifico in quel campo e in quel determinato momento storico e che ci possa confermare che quel risultato sia il frutto di un metodo scientifico rigoroso. Questo lo abbiamo visto accadere durante la pandemia dove le dichiarazioni dell’OMS sono diventate il punto di riferimento del sapere scientifico in quella determinata materia.
Questo passaggio diventa fondamentale perché sulla base di tali valutazioni scientifiche ognuno di noi può costruire le proprie regole di comportamento o stabilire cosa sia giusto o sbagliato fare. Noi dobbiamo avere delle certezze scientifiche su cui poter poi sviluppare il nostro ragionamento etico. È quindi fondamentale avere chiaro cosa sia la scienza e tenere lontana la pseudoscienza, non solo perché in questo modo possiamo evitare di dire parole in libertà ma, soprattutto, perché da quelle valutazioni scientifiche, traiamo spesso la linea tra ciò che è morale e giusto e ciò che non lo è; da quel risultato ognuno di noi poi ricostruisce la propria visione morale che deve essere individuale e libera.

      Rosi Marta Istituto D' Istruzione Superiore " Tito Sarrocchi " ( Siena, Toscana )

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Fermati un attimo. Vai alla finestra, aprila e osserva il cielo. Chiudi gli occhi e ascolta. Come fai a non percepire l’energia che si propaga? Non capisci come tutto ciò che sta intorno a te, compreso te stesso, sta obbedendo a una precisa legge, scritta già prima che tu nascessi? Ti sembra assurdo vero? Potrei citarti centinaia di fonti che sostengono la mia stessa teoria, da Madame Blavatsky ad Arthur Conan Doyle.
Se venisse sviluppato un articolo sulla base di questa introduzione, inventata dalla fantasia di una sedicenne, e l’articolo venisse pubblicato sul Corriere della Sera, magari a pagina intera e con un bel titolo, verrebbe apprezzato più questo o un saggio sulla fisica quantistica?
Nella sua Breve storia delle pseudoscienze, Marco Ciardi ci spiega come sia facile creare teorie pseudoscientifiche e quanto sia difficile debellarle, anche davanti a svariate prove che ne dimostrino l’inesattezza: “Sappiamo infatti che molte persone non rinunciano a credere in qualcosa, anche di fronte alle evidenze più clamorose. Altrimenti non dovrebbero esserci cultori della Terra piatta. Serve perciò a qualcosa porre i sostenitori di una pseudoscienza di fronte alle prove contro la validità della disciplina in cui credono, se essi non hanno fiducia nella scienza, se non accettano i suoi metodi e i suoi valori?” scrive l’autore. Pur non essendo una lettura per svago, è quasi divertente notare quanta fatica faccia la società a evolversi e accettare un corretto dibattito, basato su principi rigorosi e metodi analitici. Divertente fino a quando non ti accorgi che di questa società fai parte anche tu.
Il testo fornisce una visione d’insieme, utile per chi non si è mai avvicinato all’argomento. Lodevole è la capacità dell’autore di evidenziare una linea di fondo, una sorta di filo rosso, che collega teorie apparentemente distanti anni luce, ma fondamentalmente nate dallo stesso rifiuto di accettare il progresso e l’evoluzione della scienza. Si va dall’alchimia all’ufologia, passando per il razzismo e l’omeopatia. Ciardi fornisce una prospettiva generale, necessariamente non molto approfondita, che invoglia il lettore a informarsi. Proprio a questo scopo si trova nelle ultime pagine un elenco di libri suddivisi per argomento.
Ciò che in generale però sorprende di più è quanto il problema delle pseudoscienze sia attuale. Quante teorie pseudoscientifiche sono state divulgate nel corso della pandemia? Quanti articoli sono stati letti riguardo alla diffusione del Covid-19 e quanti di questi erano effettivamente affidabili? È buffo notare come davanti a una teoria sulla terra cava la maggior parte dei lettori si metterebbe a ridere, mentre davanti a un articolo ben fatto sul perché vestirsi di bianco aumenta le probabilità di essere contagiati, qualcuno sicuramente inizierebbe a pensare a come eliminare gli abiti bianchi dall’armadio, così, giusto per sicurezza.

      Serroukh Soraya Liceo Scientifico Statale Barsanti E Matteucci ( Viareggio, Toscana )

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Pietre filosofali, antichi misteri, strane creature ed una buona dose di magia. Non sto parlando della celebre saga di Harry Potter, ma di un originale, quanto formativo libro chiamato “Breve storia delle pseudoscienze”, scritto da Marco Ciardi.
A dire il vero non lo definirei proprio un libro, ma un percorso che dall’antichità ha il potere di condurti fino al giorno d’oggi attraverso varie epoche del passato, con un grande obiettivo: scoprire la sottile, ma allo stesso tempo enorme differenza che si cela tra il mondo scientifico e quello pseudoscientifico. Proprio questo viaggio nella storia è, dal mio punto di vista, un’impostazione cruciale per capire davvero il ruolo che scienza e pseudoscienza hanno svolto nella vita dell’uomo secoli fa. Dall’alchimia al creazionismo, dall’omeopatia all’astrologia, si tratta di pseudoscienze che però, per molto tempo, sono state considerate pienamente valide. Con il passare degli anni però queste discipline non si sono mai evolute, rimanendo ancorate alla tradizione, al contrario invece di molte altre, quali la medicina, la chimica…, che invece sono state protagoniste di un susseguirsi di conoscenze, di teorie che, considerate errate, sono state subito rimpiazzate da nuove verità dimostrate. Sta proprio qui la differenza tra questi due grandi ambiti: il rinnovamento. Se da una parte la scienza cerca sempre di rinnovarsi, senza voler mantenere idee errate o non dimostrabili, dall’altra parte c’è la pseudoscienza che proprio questo morboso attaccamento alla tradizione ne ha decretato la fine in termini di validità scientifica.
Trovo questa lettura uno spunto molto utile, non solo per comprendere le vicende del passato, ma anche per capire maggiormente il presente, nello specifico la pandemia che in questi ultimi anni ha rivoluzionate le nostre vite. Questo particolare avvenimento ci ha sicuramente aperto gli occhi su quanto sia ormai fondamentale essere più consapevoli anche sul tema delle pseudoscienze. Con la sua diretta semplicità questo libro ci fornisce tutto il necessario per comprendere il sottile confine tra realtà e finzione, un fattore determinante in una realtà in cui veniamo condizionati così tanto da assurde teorie che ogni giorno compaiono su Internet e congetture riguardanti argomenti delicati ed attuali, come i vaccini per esempio. Tema a lungo discusso che ci ha insegnato a prestare attenzione a tutte le false informazioni erroneamente utilizzate per diffondere notizie che, di fondamento scientifico, hanno ben poco.
Ho apprezzato davvero molto il fatto che questa lettura permetta di collegare argomenti così differenti e lontani nel tempo. Essi sono davvero molteplici, trattati con semplicità e delicatezza, senza risultare noiosi, ma anzi, piuttosto intriganti.
Un accorgimento pratico che mi ha sinceramente aiutato nella lettura è stata la scelta da parte dell’autore di dividere il suo libro in capitoli brevi e concisi, in modo da fare arrivare meglio i concetti ai lettori.
Un’ulteriore aggiunta piuttosto efficace è, a mio parere, l’appendice alla fine del libro in cui è possibile ritrovare tutti gli argomenti trattati e magari approfondire quelli che per noi sono stati più congeniali.
Consiglio vivamente questo testo agli amanti del genere, ma anche a chi si sente lontano da queste tematiche perché, dal mio punto di vista, questa lettura potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

      Bonaca Simone Liceo Scientifico Galileo Galilei ( Perugia , Umbria )

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Sono veramente molte le opere che possono favorire il proprio sviluppo umano e culturale e che possono aiutare i giovani a destreggiarsi nella realtà. In alcuni casi però certi testi si distinguono da altri a causa della chiarezza di scrittura e, spesso, vengono preferiti anche a titoli più famosi per via della loro attualità.
Un libro che rispecchia perfettamente le caratteristiche sopraelencate è "Breve storia delle pseudoscienze " , pubblicato dalla casa editrice Hoepli; l'obiettivo prefissato da Marco Ciardi, autore di quest'opera e professore presso l’università di Firenze, è quello di aiutare il lettore a fare distinzione tra ciò che può essere definito scienza e ciò che non lo è. Da questa breve descrizione si può immediatamente intuire l'utilità del libro, in quanto al giorno d'oggi viviamo in una società in cui la disinformazione è all'ordine del giorno, alimentata specialmente dai social.
Fondamentale è la premessa che l'autore fa prima dell'inizio dei capitoli; in queste pagine Ciardi si sofferma sui limiti dell'insegnamento delle materie scientifiche, specificando che, secondo lo scrittore, si dovrebbe fare in modo che agli studenti vengano proposte la storia e il progresso della scienza nel corso dei secoli. Passando invece ai capitoli, vengono prese in esame le principali pseudoscience, tra cui il creationism o, l’ufologia, la fantarcheologia e l’omeopatia. Non tutte le affermazioni della scienza hanno lo stesso grado di certezza e, inoltre, è bene specificare che nessuna di queste è certa in assoluto, ma alcune riescono a sfiorare la certezza più di altre.
Il libro si divide in una ventina di capitoli, nei quali vengono trattate in maniera abbastanza riassuntiva le principali pseudoscienze. Immergendosi nella lettura si intuisce immediatamente quanto la “Breve storia delle pseudoscienze” sia un libro di attualità. Negli ultimi mesi la disinformazione è cresciuta in maniera esponenziale a causa della pandemia e spesso le persone che assumono atteggiamenti antiscientifici vengono ricoperte di insulti o, più raramente, vengono effettuate dichiarazioni di esultanza per chi muore dopo aver rifiutato la somministrazione dei vaccini. Esprimendo commenti così negativi si rischia di passare immediatamente dalla parte del torto, mentre sarebbe molto più adeguato ed utile un dialogo con le persone scettiche nei confronti della scienza, proprio come ha cercato di fare l’autore del libro.

      Fanini Elena Liceo Scientifico " G. Alessi " ( Perugia , Umbria )

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Nell’ambito della comunicazione scientifica “la prima lacuna è l’incapacità da parte di scienziati, politici e mezzi d’informazione di spiegare cosa è la scienza, i principi su cui si basa, i meccanismi del suo funzionamento”. È questa l’affermazione con la quale lo storico della scienza Marco Ciardi introduce “Breve storia delle pseudoscienze” (Hoepli, 2021), attraverso il quale cerca di rispondere ai dubbi dei lettori in relazione alla scienza e alla sua difficoltosa diffusione nella società.
Il libro diventa così uno strumento efficace e avvincente che, diviso per argomenti in 23 brevi capitoli, ci permette di comprendere al meglio come si è arrivati alla scienza odierna, attraverso la spiegazione degli errori passati e dell’evoluzione del pensiero scientifico dell’uomo legato alla filosofia, alla letteratura, alla fede e alla divulgazione, dall’antica Grecia a oggi.
Sin dal passato, la condivisione delle conoscenze scientifiche ha rappresentato un problema che spesso ha causato fraintendimenti e alimentato la diffusione di convinzioni diverse, che sono diventate le basi delle pseudoscienze. Con questo termine si intende un insieme di dogmi e idee difficili da far superare a coloro che sono convinti della loro attendibilità, perché fondate per lo più sulla religione (come nel caso del creazionismo), sulla divulgazione saggistica (attraverso romanzi di fantascienza) e soprattutto sulla stampa.
Il 24 giugno 1947 l’aviatore statunitense Kenneth Arnold raccontò a un giornalista di aver osservato forme luminose dal suo aereo muoversi come piccoli dischi o pattini lanciati nell’acqua. L’autore precisa che in quell’occasione “la stampa tolse il «come se» e utilizzò il termine disco per descrivere gli oggetti. Ebbe così inizio l’epoca dei flying saucers, con decine e decine di avvistamenti nei mesi e negli anni successivi”. Con modalità come queste nel corso della storia sono state divulgate numerosissime fake news di argomento scientifico, che sono state in grado di influenzare non solo il cittadino condizionabile facilmente ma spesso anche l’intellettuale. Il percorso di evoluzione di scienza e pseudoscienza avvenne, infatti, in modo pressoché parallelo: un esempio è Newton, figura importante nella storia della scienza, ma comunque dedito a pratiche alchemiche.
Il libro è efficace nell’intento di illustrare l’evoluzione della scienza e l’influenzabilità dell’uomo nel corso della storia, condizionato da idee e esigenze sempre diverse. Interessante è il fatto che oggi ci sono ancora alcune convinzioni pseudoscientifiche considerate vere, o che comunque tuttora nel pensiero comune sono presenti concetti derivanti da antiche certezze (basta pensare all’idea che abbiamo oggi dell’aspetto fisico di un alieno). Lo consiglierei agli appassionati di storia e delle scienze e soprattutto a chi in questo periodo non ha fiducia nell’affidabilità della scienza. Questo libro probabilmente aiuterà a comprenderne il percorso faticoso e ancora in atto, verso una sua sempre maggiore evoluzione.

      Fioretti Fabio I.i.s. Classico E Artistico Terni ( Terni, Umbria )

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"BREVE STORIA DELLE PSEUDOSCIENZE"
IL COMPLOTTISMO SPIEGATO DA MARCO CIARDI

"Breve storia delle pseudoscienze" è un libro pubblicato da Marco Ciardi nel 2021. Qui l'autore descrive brevemente la storia delle pseudoscienze dalle prime teorie degli Egiziani all'alchimia, dalle multiple ipotesi sull'esistenza della terra di Atlantide alla teosofia, dal creazionismo al mesmerismo, dalle supposizioni sulla "terra cava" allo stesso razzismo, dall'ufologia alla fantarcheologia. Il complottismo, "tendenza a interpretare ogni evento come un complotto o parte di un complotto" come suggerito dal Treccani, viene evidenziato in maniera oggettiva, attraverso diversi esempi durante la storia dell'uomo, e soggettiva, cercando di differenziare le semplici teorie e supposizioni da chi, al contrario, non riesce a distinguere gli aggettivi "possibile" e "probabile".
L'argomento viene presentato in maniera limpida e schematica; il libro non risulta mai noioso o caratterizzato da un ritmo lento, bensì accattivante, ben strutturato e mai scontato. Lo scrittore, inoltre, riesce a dare una perfetta descrizione delle pseudoscienze attraverso un'attenta analisi della loro storia, così da riuscire a far comprendere perfettamente al lettore come siano nate, fin dalle loro più antiche origini. Ognuna di queste viene, quindi, contestualizzata per rispettare una determinata linea cronologica, anch'essa precisa e completa.
Lo stile rimane costantemente trasparente, come l'impostazione del libro. Il linguaggio, poi, non risulta mai complesso da interpretare, tranne che per alcuni sostantivi comunque ben esplicitati.
"Breve storia delle pseudoscienze" risulta, quindi, alla fine della sua lettura, un libro assai educativo riguardo all'argomento trattato, che non lascia nulla al caso e che non fa mai perdere di vista al lettore come, quando e dove il forte complottismo di oggi sia nato.