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Vincitori Premio Asimov Edizione VII 2021 - 2022








La malattia da 10 centesimi


      Giallonardo Giorgia Liceo Scientifico " G. Galilei " ( Lanciano, Abruzzo )

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Possono malattie e ricerca dei relativi vaccini riportare alla luce profonde paure e diffidenze? Quanto pesa, oggi, l'eredità della lotta alla polio? Come le vicende umane del tempo ci hanno "traghettati" fino ai nostri giorni?
Agnese Collino, friulana nata nel 1984, è laureata in Biologia Molecolare. Membro della supervisione scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, svolge attività di divulgazione diretta ai cittadini e alle scuole. La storia che l'autrice ha voluto ripercorrere nel libro "La malattia da 10 centesimi", di genere informativo, pubblicato da Codice Edizioni il 16 Giugno 2021, è narrata "a cavallo tra passato e presente"e mette in evidenza come anche un piccolo gesto, l'amore verso il prossimo e la disposizione d'animo a promuovere il benessere umano possano dare un contributo onorevole all'umanità.
La poliomielite, un tempo considerata un morbo misterioso, provocò paralisi nei malati e molte vittime. Lo stesso candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti, F.Roosevelt, ne fu colpito, ma grazie alla riabilitazione recuperò in parte l'uso del suo corpo. Riuscì con determinazione a creare un centro di riabilitazione per poliomielitici e poi la Fondazione Infantile per la Paralisi Nazionale (NFIP). La crisi economica del ’29 provocò il tracollo dell’economia statunitense per cui vennero meno le donazioni a sostegno della fondazione. Occorreva promuovere nuove forme di beneficienza con il coinvolgimento sia di testimonial famosi, che di nuove forme di divulgazione mediatica, dimostrando che una goccia può fare un mare. Oltre che occuparsi dei malati però, bisognava mettere a punto delle forme di prevenzione ed elaborare dei vaccini che frenassero l'epidemia. Nei capitoli successivi ripercorre minuziosamente le tappe per la scoperta del vaccino. Il primo vaccino contro la polio vede come protagonista il ricercatore Salk, che usò il virus inattivo. Ogni nuova sperimentazione ha però i suoi errori e questa vaccinazione provocò la manifestazione della malattia in molti soggetti, risultando pericolosa. Fu il virologo Sabin, con il virus attenuato, ad eradicare finalmente la malattia.
L’esposizione è chiara, equilibrata ed esaustiva, pur trattando un argomento scientifico-storico che sarebbe potuto facilmente risultare angusto se scritto da menti poco comunicative. Adatto a tutti. L’autrice è riuscita magistralmente a ricostruire gli eventi in modo dettagliato, senza risultare al contempo sazievole. Si lascia leggere tutto d’un fiato grazie ad uno stile semplice.
Attraverso questo racconto troviamo molte analogie con l'attuale pandemia. La rielaborazione delle dinamiche storiche e scientifiche ci fa riflettere su quanto sia importante un coinvolgimento politico-economico, mediatico ed emotivo sulle malattie ad impatto globale. L'importanza del saper trasmettere messaggi con il potere dell'emozione, impressionando la mente del pubblico con un'immagine. Un importante traguardo è rappresentato dall'inserimento dei disabili nella società, grazie all'esempio del presidente americano impegnato in prima linea nella politica, senza mai mettere in evidenza il suo handicap. Prova evidente di ciò che può fare lo spirito per vincere le incapacità del corpo. Questo segnò il passaggio da uno stato assistenziale ad uno stato sociale con il riconoscimento dei diritti civili. Il profondo insegnamento che mi colpisce di questa lettura è che "siamo collettivamente chiamati a farci carico dei più fragili, anche quando sono pochi."

      Mancini Giulia Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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RECENSIONE DI “La malattia da 10 centesimi”
“È noto che a Berlino una misteriosa malattia ha fatto molte
vittime in questi giorni. Ora pare che anche in una provincia
inglese una malattia non meno misteriosa e non meno rapida nei suoi effetti si sia manifestata d'improvviso. Nel distretto di Fylde, nel Lancashire, la Commissione sanitaria ha dovuto riunirsi d'urgenza per stabilire il modo di evitare la diffusione di un terribile morbo”. Inizia così il saggio della Collino, intitolato La malattia da 10 centesimi. Biologa molecolare e supervisore scientifico, un dottorato di ricerca presso l’istituto europeo di oncologia di Milano e un master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, la scienziata oggi è supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi e il suo ruolo di comunicatrice della scienza la vede impegnata in diverse attività di divulgazione presso un pubblico molto vasto. “La malattia da 10 centesimi” è un libro che offre l’occasione di informarsi su una pandemia che ha segnato la storia della medicina. Se infatti parlassimo di una malattia misteriosa che ha fatto tantissimi morti, vaccini sperimentali e persone isolate, il primo nostro pensiero andrebbe al Covid-19; ebbene no, stiamo parlando della Poliomielite: una malattia letale che dal 1911 è stata fortemente alla ribalta prima di essere debellata.
Questo testo offre una vasta visione di ciò che ha rappresentato e rappresenta ancora per alcuni Stati del mondo, come ad esempio nel sud dell’Asia o in Nigeria, anche se per fortuna ne è drasticamente diminuita l’incidenza. Il racconto così coinvolgente e a tratti commovente è facilitato da una lettura scorrevole e interessante, anche perché è inevitabile fare riferimenti all’attualità e alla situazione di emergenza che stiamo vivendo in questi ultimi anni, e uno di questi è la diffidenza e lo scetticismo tra la popolazione nella sperimentazione dei primi vaccini, il terrore delle conseguenze ma anche l’istinto di sopravvivenza che spingeva le persone a voler tentare. Una realtà drammatica ricostruita nei minimi dettagli. Connivenze scientifiche, storiche, moventi economici, politici e sociali; tutto questo racchiuso in 7 capitoli. Un libro davvero consigliato, sotto ogni punto di vista. Ancora oggi si combatte con la sindrome post-polio, un decadimento della muscolatura che affligge molte regioni del mondo; ci si augura che in futuro non dovremo combattere anche noi con sindromi post-covid legate ai polmoni. Leggere la storia della polio è un’occasione anche per riflettere, per soffermarsi e pensare a quanto sia necessario far coincidere tutte le istituzioni per il bene comune. Agnese Collino conclude infatti dicendo “La lotta alla
poliomielite, dalle “estati della paura” fino ai giorni nostri, è il risultato dei successi e degli errori di uomini e donne che, nonostante le loro imperfezioni (o forse proprio grazie a esse), ci hanno portati a un passo dal cancellare questa malattia dalla Terra.”

      Odoardi Martina Liceo Scientifico G. Galilei ( Pescara, Abruzzo )

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Agnese Collino è laureata in biologia molecolare, ha conseguito un dottorato in oncologia molecolare presso la scuola Europea in Medicina Molecolare di Miliano. Oggi è membro della supervisione scientifica della Fondazione Umberto Veronesi e svolge attività di divulgazione diretta ai cittadini e alle scuole. E' lei l'autrice del libro “La malattia 10 centesimi: Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società”, opera pubblicata nel Giugno del 2021 dalla casa editrice “Codice”, strutturata in 268 pagine, suddivise in 7 capitoli, e venduta al prezzo di 19 euro.
“Ogni epidemia ha le sue vittime e i suoi eroi, lo vediamo anche oggi. Mentre scriviamo, ci troviamo a vivere in un mondo che ci appare irreale, dove nulla è più come prima. La paura del contagio pervade le nostre vite e inquina i rapporti sociali con una forza tale da trasformare questo nostro XXI secolo in un nuovo Medioevo. Eppure, fino alla fine del 2019, quando il virus forse già circolava fra noi, festeggiavamo il Natale e brindavamo all’anno nuovo, sognavamo viaggi, passando freneticamente da un negozio all’altro, cenando insieme con amici, acquistando biglietti per cinema o concerti, ignari di ciò che sarebbe potuto accadere” 
Questo è uno dei passaggi che più colpisce il cuore del lettore. Prendere il telefono, scorrere la galleria e rivedere delle foto di qualche anno fa ci suscita una sensazione di malinconia... Inutile negarlo: il riferimento nel saggio è ben preciso.
Il Covid- 19 ha stravolta le nostre vite, ma non è di certo la prima grande epidemia che il mondo e l'Italia devono affrontare. L'ultimo grande contagio che colpì il nostro paese fu anche l'ultima grande epidemia di polio, avvenuta nel 1958.
Anche allora, come oggi, fondamentale fu il ruolo della scienza nel processo di “guarigione”. 
Dopo il vaiolo, la poliomielite fu la seconda malattia che l’umanità si trovò a fronteggiare in maniera aggressiva. Cosa ha significato, per la storia della medicina e della nostra società, la lotta alla poliomielite? 
Leggerne la storia è come ripercorrere l'odierna pandemia, con analogie importanti che narrano di uno scenario dove salute, scienza, politica, comunicazione e cittadini devono collaborare per un fine comune: la salvezza.
Si spera che essa possa rappresentare una metafora per le epidemie contemporanee, e che alle sofferenze inflitte faccia riscontro una rapida risoluzione, grazie agli investimenti economici e all’uso di nuove piattaforme tecnologiche che ci permettono, oggi, di sfruttare le conoscenze scientifiche, favorendo così un rapido sviluppo di vaccini e rimedi, e della loro applicazione.
Agense Collino ripercorre nel libro le tappe di questa storia: dalla rivoluzione nella beneficenza spicciola al ruolo degli scienziati, dalla corsa al vaccino alla nascita dei reparti di terapia intensiva.
Determinante è stata una figura che di ospedaliero ha poco.
Nel 1921 un giovane trentenne di nome Franklin Delano Roosevelt, candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti, si ammalò di polio. Nel giro di qualche giorno la malattia lo condusse alla paralisi completa dalla vita in giù, ma grazie alla riabilitazione e alle cure termali recuperò l’uso del tronco e delle braccia. Decise quindi di fondare un ente non profit nella nuova proprietà di Warm Springs, il quale condusse poi alla nascita della “Georgia Warm Springs Foundation”.
Scorrevole, compatto, a tratti commovente, questo è un libro che andrebbe sicuramente messo in mano a giovani e adulti.

      Foti Antonella Liceo Scientifico G. Galilei ( Potenza, Basilicata )

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Leggere la storia della lotta alla poliomielite, combattuta nell’ultimo secolo, può darci la possibilità di riflettere su molti temi attuali, quali: la ricerca scientifica, la difficoltà di comprendere i meccanismi di azione di un virus sconosciuto, la necessità di trovare un vaccino adatto e sicuro, di produrlo in grandi quantità in tempi rapidi e l’importanza di una campagna vaccinale adeguata.
Come dice l’autrice Agnese Collino, biologa ed esperta di divulgazione scientifica su temi riguardanti la salute, “il delicato equilibrio tra obbligo vaccinale, libertà personali, campagne di informazione efficienti e necessità sanitarie, in Italia (e non solo), era un tema all’ordine del giorno già più di sessant’anni fa”.
La storia della lotta alla polio ha come protagonisti scienziati capaci e ambiziosi ma anche uomini d’affari scaltri ed intraprendenti. Uomini capaci nell’avviare raccolte fondi da destinare alla ricerca dal nulla, come dimostrano le “March of dimes” o i balli del presidente inaugurati con F.D. Roosvelt. Uomini brillanti che ebbero l’intuizione di coinvolgere tutta la società nella raccolta fondi per la promozione della ricerca scientifica, anche solo con dieci centesimi. In un’epoca in cui si faceva affidamento solo sulle grandi donazioni, fu davvero un cambiamento epocale.
Gli input dati da queste scelte sono ancora oggi alla base di tante raccolte fondi per la ricerca e la cura di svariate malattie. Allo stesso modo alcuni errori clamorosi, come l’incidente Cutter, hanno portato gradualmente ad una crescente sicurezza di vaccini e farmaci.
Questo libro può fornirci anche una chiave di lettura per la pandemia del nostro tempo, quella da Sars Cov2, ed aiutarci a comprendere perché, molto spesso, abbiamo la sensazione che si proceda a tentoni nella lotta a questa malattia, a partire dalle scelte di alcuni tipi di vaccini, fino alla loro sospensione, dalle problematiche relative ad alcuni lotti all’indecisione sui tempi di somministrazione degli stessi, fino a giungere alla difficoltà degli organi competenti ad imporre un obbligo vaccinale e contestualmente alla necessità di incoraggiare una vaccinazione di massa.
Come per la polio, solo il tempo ci permetterà di comprendere che la ricerca scientifica ha i suoi tempi ma che nulla, nemmeno gli inevitabili errori umani, potrà mai fermare il progresso della scienza.
In conclusione, il libro si pone come una finestra sulla storia di questa malattia, che ormai ci appare lontanissima ed evanescente ma che ha attraversato e segnato un secolo ricco di cambiamenti, innovazioni e difficoltà quale fu il Novecento. Una malattia che, nonostante tutte le problematiche insorte nel suo corso, è stata sconfitta; una malattia della quale il covid sembra un deja vu e nella cui storia potremmo ritrovarci molto. Una malattia che meriterebbe più attenzione in quanto potrebbe insegnarci che, in un modo o nell’altro sconfiggeremo anche il covid e dalla quale dovremmo attingere la speranza per liberarci da quel sentimento di disillusione fin troppo diffuso in questo periodo, perché la scienza è un percorso inarrestabile e l’essere umano non è fatto per arrendersi. Che si tratti di una nuova epidemia, di una crisi economica o della prospettiva di una guerra, ciò che spinge l’uomo a conoscere, a sapere, a vivere è la speranza.

      Geltride Gaia Liceo Scientifico G. Galilei ( Potenza, Basilicata )

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Il libro parla della lotta alla poliomielite, focalizzandosi sulla storia del primo disabile arrivato alla Casa Bianca: Franklin Delano Roosevelt, pesantemente danneggiato nell’uso delle gambe a causa della poliomielite contratta in giovane età. In quell’epoca gli invalidi non potevano aspirare a cariche importanti, venivano spesso collocati ai margini della società, ricoverati in istituti o nascosti in casa. Nonostante tutto, il protagonista venne eletto presidente degli Stati Uniti: la sua sarebbe stata la presidenza più lunga, riconfermata per ben 4 mandati, spendendosi in prima fila alla lotta contro la disabilità e chiamando la sua malattia : "il nemico numero uno". Questa malattia viene analizzata in maniera dettagliata dalla scrittrice partendo dall'origine della scoperta della malattia per arrivare alla scoperta del vaccino, mettendo allo scoperto il processo di studio e di analisi ogni malattia. Questo procedimento può essere paragonato al percorso di studio eseguito per la scoperta del vaccino contro il covid. E' un libro che merita davvero di essere letto, adatto soprattutto alla gente curiosa, a coloro che vogliono conoscere la vita di una persona affetta dalla poliomielite. Non esiste un'età minima per la lettura di questo libro per il semplice fatto che è stato scritto sotto forma di romanzo ed ha una lettura abbastanza fluente che ti crea la curiosità di sapere sempre di più. In questo libro si uniscono temi di diverse discipline: si parla di temi scientifici, storici, economici, politici e sociali e inoltre viene anche evidenziato il fatto che tutti coloro che hanno sofferto di questa brutale malattia adesso combattono con la sindrome post-polio, un esito tardivo della malattia che costringe i soggetti a un ulteriore decadimento della muscolatura. Insomma la lettura di questo libro sicuramente aumenta la conoscenza del lettore anche perché è un tema poco trattato, soprattutto tra i giovani, su cui ci sono molte cose da apprendere e approfondire. Non ci si può limitare alla conoscenza del nome della malattia e questo libro ne è la conferma. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono ampliare le loro conoscenze di cultura generale e scientifiche.

      Manfredi Miriam Assunta Liceo Scientifico G. Galilei ( Potenza, Basilicata )

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Titolo del libro: La malattia da 10 centesimi
Nome e Cognome dell’autrice: Agnese Collino
Casa editrice: Codice Edizione
Anno di pubblicazione: 16 Giugno 2021

La mente non dimentica
La malattia da 10 centesimi è un libro di divulgazione scientifica scritto dalla Dott.ssa Agnese Collino. Laureata in Biologia Molecolare, ha conseguito un dottorato in oncologia molecolare presso la Scuola Europea in Medicina Molecolare (SEMM) di Milano e oggi è membro della supervisione scientifica della Fondazione Umberto Veronesi. La malattia da 10 centesimi è il primo libro scritto interamente dalla Collino, in quanto nel "I segreti dei centenari" ha rivestito il ruolo di coautrice. Protagonista di questo libro è la poliomielite, una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale, registrata per la prima volta in forma epidemica nell'Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti. Il libro può essere suddiviso in tre fasi. La prima si interessa alla storia della poliomielite e di come nella seconda metà degli anni Cinquanta abbia cambiato e spezzato numerose vite. Rilevante è l'adozione di nuove misure igieniche, soprattutto attraverso la pubblicità (con la comparsa di personaggi famosi-come Marylin Monroe) e la massimizzazione delle vendite di prodotti igienici al fine di sensibilizzare i cittadini. Le figure di Franklin Delano Roosevelt (presidente Americano e vittima della poliomielite) e del suo socio O'Connor sono fondamentali nell'America di quegli anni. Essi grazie a una raccolta fondi che prende il nome di March of Dimes "la marcia delle monetine" riescono a fare la differenza, coinvolgendo, in questo modo, tutta la società e cambiando il modo di approcciarsi alla beneficenza e alla filantropia. La seconda fase è rappresentata dai vaccini e dagli scienziati Jonas Edward Salk (primo a progettare un vaccino efficace- con il virus morto) e Albert Bruce Sabin (uno zuccherino con gocce di vaccino- con il virus attenuato). Infine, la terza fase interessa la poliomielite oggi, debellata nella maggior parte dei Paesi, tra cui l'Italia, ma ancora presente in Paesi come Pakistan e Afghanistan. Tutto il libro, dalla prima pagina all'ultima, ricorda il periodo drammatico che il mondo ha vissuto e che ancora oggi vive. Sento tanta vicinanza e complicità tra la poliomielite e il covid-19 e tra le loro conseguenze, dal tracing alla sperimentazione del vaccino, dall'intubazione (prima con i polmoni di ferro, ora col le terapie intensive) alla prevenzione igienica, dalla commiserazione alla paura. Ritengo che la vicinanza che sento nei temi e nei discorsi trattati non sia dovuta solo alla situazione attuale equiparabile a quella della metà del Novecento, ma anche alla bravura dell'autrice nello scrivere frasi e discorsi chiari, coesi e comprensibili da un vasto numero di lettori con il fine di divulgare la conoscenza di questa malattia che ha segnato la storia e la vita di tante persone ma che, purtroppo, è scivolata nel dimenticatoio dimostrando quanto l'uomo sia vulnerabile alla cancellazione dei ricordi, quanto sia difficile fare del passato una ricchezza, un'arma vincente a favore della storia e della memoria di tutti coloro che rimangono vivi nella rimembranza di chi non dimentica.

      Ricciuti Giovanna Rakinka Liceo Scientifico G. Galilei ( Potenza, Basilicata )

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La malattia da 10 centesimi: storia della polio e di come ha cambiato la nostra società
La malattia che, assieme alle guerre mondiali e il crollo della borsa di Wall Street, mise “in ginocchio” il mondo nella prima metà del XX secolo.
Scritto da Agnese Collino e pubblicato da Codice edizione nel 2021, ha una lunghezza di 294 pagine e un prezzo di €18,05.
“Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo”. Questa frase con cui Marx ed Engels aprirono il “Manifesto del partito comunista” può essere benissimo adattata anche a questo caso con delle piccole modifiche, ossia affiancando l'America all’Europa e sostituendo comunismo con POLIOMIELITE. La poliomielite si diffuse perlopiù durante il ventennio che separa le due guerre mondiali. Si tratta di una malattia gastrointestinale che si diffonde attraverso il circolo sanguigno e che può causare la paralisi di una o più parti del corpo e colpisce per lo più i bambini. A parlarcene è la biologa Agnese Collino ,la quale mediante parole chiare e accessibili a tutti, ma ugualmente efficaci, ci parla nel dettaglio non solo della malattia ma anche della corsa per il suo vaccino. Visto il periodo che stiamo vivendo è inevitabile non fare dei paragoni su come fu gestita al tempo e come è stata e viene gestita oggi la pandemia. Prima di cominciare bisogna avere ben chiari i diversi contesti storici in cui i due virus si propagarono. Ai tempi della poliomielite non si avevano ancora tutte le conoscenze in ambito medico che abbiamo oggi e tantomeno le stesse tecnologie. Questa differenza è evidente soprattutto nella corsa per il vaccino che per la poliomielite durò ben quarant’anni, contro l’anno che fu necessario per quello contro il SARS-COVID19. La campagna contro la poliomielite può essere considerata come la “madre” delle successive campagne contro le malattie infettive. Fu proprio in questa occasione che nacque la prima charity (ente di beneficenza), la National Foundation for Infantile Parálysis, dalla quale si ispirarono tutte le charity nate dopo, comprese quelle odierne. Fu la prima ad usufruire dei nuovi mezzi di comunicazione per diffondere le iniziative di beneficenza che organizzava ma anche per salvaguardare la popolazione da questa malattia. Si arrivò quasi a fare un terrore mediatico ,che possiamo paragonare ai mesi del primo lockdown quando i numeri dei morti e dei nuovi contagiati erano ripetuti fino allo sfinimento per spaventare i cittadini ed evitare gesti che potessero diffondere ancora di più il virus .
Un’ampia parte del libro è dedicata al presidente degli Stati Uniti di allora, Franklin Delano Roosevelt, colpito dalla poliomielite in prima persona. Il suo fu un ruolo fondamentale nella lotta contro la poliomielite poiché in molti si avvicinarono a questa causa solo per l’influenza che Roosevelt aveva su di loro. Ancora oggi persone famose, meglio note come influencer , vengono ingaggiate per avvicinare il pubblico ad una determinata causa, che sia medica o di qualunque altro genere.
Sono tanti i paragoni con il presente che si possono fare leggendo questo libro e altrettante sono le riflessioni che ti porta a fare. Una di queste , ad esempio, è quella sulla condizione della donna che nasce dalla parte dedicata ad Isabel Morgan, colei che riuscì per prima a dare un vaccino contro questa malattia.
Consiglio questo libro davvero a tutti perché nonostante la tematica è scorrevole, e perché da un argomento di medicina riesce a far riflettere su più argomenti.

      Madarena Benedetta Liceo Scientifico Statale Filolao ( Crotone, Calabria )

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Il libro dal titolo ”La malattia da dieci centesimi-Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società”, racconta la storia della poliomielite ,una malattia, probabilmente molto antica, di cui però si è iniziato a parlare solo nel Novecento. L’autrice del libro, la dottoressa Agnese Collino-biologa molecolare e supervisore scientifico presso Fondazione Umberto Veronesi, inizia, infatti, il suo racconto riferendosi ad un articolo del 30/12/1911 pubblicato dal Corriere della sera, dove si parla di un morbo misterioso, che di lì a poco sarebbe divenuto un vero e proprio flagello per l’umanità: chi veniva colpito dalla malattia era condannato permanentemente alla sedia a rotelle o addirittura al polmone d’acciaio, per cui la lotta alla poliomielite era stata da subito avvertita “Come un’autentica priorità nazionale equiparata alla difesa della patria in tempo di guerra”, come ha argutamente scritto l’autrice. Nessun risultato sarebbe però stato possibile se nella lotta alla polio non ci fosse stato l’intervento sincrono delle varie componenti sociali: i medici e i virologi, i politici, i cittadini e mezzi di informazione. Per la prima volta attraverso la stampa e le moderne tecniche di comunicazione(radio e cinema), passò l’idea che lottando insieme nessuno ostacolo era insormontabile. Infatti nella ricerca spasmodica di una terapia contro la polio, che ha portato alla nascita di un vaccino, prima ad opera di Jonas Edward Salk e poi di Albert Bruce Sabin , sono stati essenziali le piccole donazioni, la “March of Dimes” ed eventi di raccolta fondi per attirare l’attenzione del pubblico, in sostanza la consapevolezza che donare fosse un dovere di tutti e non dei soli ricchi . Il volto e il vero motore politico della lotta alla poliomielite fu Franklin Delano Roosevelt che, colpito dalla malattia a trentanove anni, aveva perso l’uso delle gambe e nonostante ciò riuscì ad arrivare alla Casa Bianca , diventando Presidente, in un’epoca in cui i disabili venivano relegati ai margini della società.
Si tratta, dunque, di pagine interessanti la cui lettura offre , non solo la conoscenza della storia della poliomielite, ma tanti spunti di riflessione e parallelismi tra passato e presente. Come ieri anche oggi, infatti, la sinergia tra forze politiche, scienziati ,popolazione e mass media , ha costituito e continua a costituire la condizione fondamentale per la lotta all’epidemia generata dal moltiplicarsi rapido e incontrollato del virus ormai noto come Covid-19. Anche qui la scienza ci ha donato il vaccino in cui l’umanità, o meglio la maggioranza degli uomini, ha riposto la fiducia alla vita, come per la poliomielite.



      Mazziotti Luca Liceo Scientifico " E. Fermi " Cosenza ( Cosenza, Calabria )

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La storia della polio è per Agnese Collino intanto una storia di persone: di morti, di “storpi” confusi a una folla di normali; una storia di vittime popolari, dal presidente Roosevelt alla piccola Mussolini; di eroi normali, dai virologi e filantropi Salk e Sabin al caparbio ministro calabrese Mancini.
Collino apre il libro con un Roosevelt intimo, umano, sofferente fra le mura domestiche, sopraffatto dal morbo e dalla consapevolezza che la sua disabilità avrebbe potuto sminuirne autorevolezza e carriera; ma prima di concludere il primo capitolo, gli fa rivestire il ruolo più verosimile di scaltro politico di razza, di testimone astuto della malattia. E mentre di Roosevelt racconta il suo spendersi per incentivare fortunate e straordinarie raccolte fondi – prima tra tutte la March of Dimes (letteralmente la “Marcia delle monetine”), che gli varrà la stampa del volto sulle monete da 10 centesimi, lei si spende in un incipit intenso e appassionato. Il primo capitolo si legge d’un fiato. Ma solo quello.

“La malattia da 10 centesimi” è un libro di storie, di storia e di scienze in cui è la beneficienza, non più prerogativa assoluta di pochi ricchi ma opportunità e dovere sociale di tutti, la spinta politica, l’impegno delle istituzioni, la grande attenzione dei media, in America come in Europa, più che la malattia, ad esserne il filo conduttore.

È un libro di attualità, anche se oggi, la “polio” non fa più notizia. Oggi, una guerra senza morti, non interessa nessuno. Ma una sensazione di déjà-vu pare essere ingegnosamente alimentata dalle prime alle ultime pagine. E in un periodo in cui tutti speriamo di poterci occupare di altro e non più solo di pandemia, possibile che il tema trattato non sia necessariamente tra i più invoglianti. Ma è banalmente attuale. Intuisce del "quando" raccontare, la Collino, anzi, del “quando”, ne fa un’opportunità. Di Covid, in questo libro, si parla poco in realtà, ma quanto basta per evocare immagini ed emozioni, ricordi e paure, ancora storie che si ripetono: le domeniche del vaccino, gli inquietanti strumenti per la sopravvivenza dei malati più gravi, condannati a una vita-non vita, la matematica come strumento di consapevolezza sociale.
È un docu-libro pubblicato in una cornice perfetta: l’emergenza sanitaria del biennio 20-22.

Inutilmente dettagliato però. Una successione martellante di eventi, correlazioni tra fatti e antefatti. Decine e decine di nomi. Fini a sé stessi. L’impressione è quella di leggere un volume di scuola, per il quale ci si chiede costantemente cosa sarà strategico ricordare per un buon voto. In appendice, 5 pagine di cronologia, per ripassare evidentemente prima dell’interrogazione.
Minuziose descrizioni di passaggi macchinosi e di stravaganti convinzioni. Bastava a noi lettori districarci tra vaccini inattivati e vaccini attenuati. Ci saremmo arricchiti comunque e lei avrebbe divulgato storia e scienza. Chi scrive, invece, è stato obbligato a scendere nel sordido: litigi, tentativi non ortodossi, esperimenti segreti su animali, su orfani, su poveri, su detenuti...fallimenti della scienza e dell’umanità.
È un compendio di 268 pagine che raccontano di articoli e resoconti di legislatura, di riviste e manuali di microbiologia, di virologia ed epidemiologia. 18 pagine di bibliografia.
Per fortuna…basta un poco di zucchero e la pillola va giù!*

* Mary Poppins - Disney 1964. A ispirare il ritornello fu proprio il vaccino orale somministrato con un cucchiaino di zucchero.

      Sollazzo Bruno Istituto Di Istruzione Superiore " Francesco La Cava " ( Bovalino (rc), Calabria )

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RECENSIONE “LA MALATTIA DA 10 CENTESIMI”
“La malattia da 10 centesimi, storia della polio e di come ha cambiato la nostra società” (Codice Edizioni, Torino 2021, pp.295, €19.00) è una sorta di romanzo storico della medicina in quanto ripercorre tutta la storia della poliomielite, una malattia causata da un virus che attacca il sistema nervoso e che ha radici molto antiche, se si pensa che i primi casi documentati risalgono circa al 1834 e che in realtà la malattia circolava già nel XXV secolo a.C. L’autrice, Agnese Collino, biologa molecolare della Fondazione Umberto Veronesi, organizza il suo libro seguendo uno schema prettamente cronologico iniziando con i primi casi documentati ma soffermandosi particolarmente sulla prima metà del ‘900 e su Franklin Delano Roosevelt, uno dei personaggi più riusciti di tutto il romanzo assieme agli inventori dei primi veri vaccini per la malattia, Jonas Salk e Albert Sabin, che domineranno la scena nella seconda parte del libro. Lo stile utilizzato è chiaro e coerente per tutta la durata del racconto e quindi molto comprensibile in quanto l’autrice ha pensato bene di approfondire alcune parole e affermazioni alla fine di ogni pagina assicurandosi che il lettore abbia davanti a sé una ricostruzione molto accurata dei fatti raccontati. Inoltre, la veridicità di questi ultimi è facilmente verificabile consultando le esaustive 18 pagine di bibliografia poste alla fine del libro. Per quanto riguarda gli aspetti positivi del libro, nella sua globalità, è abbastanza piacevole grazie, ad esempio, alla complessità dei personaggi, alla trama lineare e ad alcuni momenti salienti che “incollano” il lettore alle pagine, come la corsa al vaccino, gli studi correlati (i cosiddetti “trial clinici”), e quindi i risultati associati, oltre all’incidente Cutter e agli studi legati alla malattia stessa, alla sua virulenza e trasmissione… Insomma, un insieme di argomentazioni che rendono affascinante il libro in questione, e, se si somma anche il fattore attualità, quindi la contestualizzazione che il lettore fa o apprende dall’autrice stessa, soprattutto nell’ultima parte del libro, che di tanto in tanto tende a sottolineare nel racconto le analogie e le differenze delle epidemie di polio con quelle di altre malattie inclusa la pandemia di COVID-19, rendono il libro avvincente, a tratti addirittura ammaliante. Ciò detto, non si può comunque dire che esso sia immune da lacune. Mi riferisco, soprattutto, ad alcune “zone morte” del testo che annoiano un po’ il lettore e che non sono altro che approfondimenti di troppo che hanno lo scopo di analizzare meglio gli argomenti trattati in precedenza ma che in realtà alla lunga rischiano di appesantire l’elaborato. Insomma, consiglierei il libro a chi vuole approfondire la tematica in questione o a chi vuole avvicinarsi al complesso e affascinante mondo della medicina in modo del tutto originale grazie a questo romanzo. In realtà non esiste un’età particolare a cui consigliarlo in quanto è abbastanza comprensibile da poter esser letto sia da un adolescente che da un adulto. Il mio voto è 8/10.

      Vignieri Francesca Liceo Classico “b. Telesio” ( Cosenza, Calabria )

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Che cos’è la poliomielite? Qual è la sua storia? Come ha cambiato la società e come si è evoluta?
La celebre biologa molecolare Agnese Collino, attualmente anche supervisore scientifico della fondazione Umberto Veronesi,ci aiuta a rispondere a queste complesse domande nel suo libro di carattere storico-scientifico “LA MALATTIA DA 10 CENTESIMI”scritto nel 2021 e pubblicato dalla casa editrice Codice Edizioni.
La scrittrice,in modo emotivamente coinvolgente,fa rivivere al lettore la storia della malattia e delle sue conseguenze,toccando i momenti più salienti degli eventi e arricchendo la narrazione di spiegazioni scientifiche chiare, tali da essere comprese anche da coloro che non amano la scienza e la medicina.
Il libro invita noi,nuove generazioni,a riflettere sulle somiglianze fra la situazione di allora e quella che stiamo vivendo da circa due anni: i virus riescono a distruggere ogni certezza e ogni abitudine,privandoci della nostra tanto amata “normalità”. In particolare nella prefazione del libro si parla di come ogni epidemia abbia le proprie vittime e i propri eroi, e di come il XXI secolo si stia trasformando in un nuovo oscuro Medioevo, periodo di degrado e di un’autentica chiusura verso le novità ed il futuro.
Nel corso del libro accurata è la descrizione della poliomielite: è una malattia normalmente gastrointestinale, nella maggior parte dei casi provoca sintomi blandi dovuti a un’influenza intestinale, nella percentuale minore dei casi la famiglia dei virus, polio 1 2 e 3, colonizza l’intestino e riesce a presentarsi all’interno del circolo sanguigno, muovendosi così come più preferisce.
Se essa si presenta all’interno dei motoneuroni e li danneggia causa una paralisi temporanea o permanente di un organo o addirittura, se colpisce i centri nervosi della respirazione, può provocare una grave insufficienza respiratoria, curata ai tempi con un polmone d’acciaio.Come si può notare, l’autrice fornisce un’accorta analisi della malattia. Ad essa accompagna,con notevole capacità di sintesi, il racconto delle vicissitudini di quanti hanno subito i danni della malattia sulla loro stessa pelle.Ad esempio, inizia a narrare da quando nel 1835 scoppiò il primo focolaio epidemico di poliomielite in Inghilterra. Racconta del presidente Franklin Delano Roosevelt, che contrasse la polio nel 1921 e riprese camminare solo grazie al soggiorno a Warm Springs, una stazione termale che diventerà un centro di riabilitazione per poliomielitici.
Anche il titolo del libro rimanda ad un evento particolare: in occasione del compleanno di Roosevelt si raccoglievano dei fondi, anche se minimi, destinati all’assistenza dei poliomielitici. L’autrice parla anche della lotta ai tipi di vaccini Sabin e Salk, degli obblighi vaccinali,del momento in cui decisero di vaccinare i bambini,delle ortesi e della riabilitazione.
Infine, in modo piuttosto repentino passa alla trattazione dei casi di poliomielite più attuali: in questa sezione l’atteggiamento della Collino è un misto tra riguardo e compassione, soprattutto nei confronti di un giovane chiamato Lauro.L’impressione che si ha leggendo il libro è quella di una sorta di dejavù: sembra di rivedere un film già visto, quello in cui stiamo vivendo, una situazione che appare surreale, ma che nei fatti è reale. La poliomielite è, ad oggi, una malattia quasi debellata grazie alle vaccinazioni e questo è l’insegnamento che tutti dovremmo trarre: il Covid-19 può essere debellato solo fidandoci della scienza.

      Gallo Daniele Liceo Statale Ischia ( Ischia, Campania )

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In passato ogni forma di malattia veniva interpretata come una sorta di maledizione divina scagliata da parte di un Dio iracondo nei confronti dell'umanità irrispettosa e peccatrice. Dando origini divine a questo male apparentemente invisibile e incredibilmente inarrestabile come quello della peste, l'uomo non stava facendo altro che subire passivamente i risultati catastrofici portati da eventi simili. Per fortuna, ai nostri tempi, sappiamo bene che l'influenza o la varicella non sono i sintomi di un qualche demonietto infernale pronto a divorare i peccatori, ma il risultato di un qualcosa di forse molto più complesso ma estremamente naturale. È con questa nuova mentalità che l'umanità ha potuto portare avanti una guerra contro quelli che sembravano essere mostri invisibili: virus e batteri.
Sono stati numerosi i libri scritti riguardo alle incredibili storie dietro queste battaglie, tra queste letture è presente l'opera “La malattia da 10 centesimi – Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società” della biologa molecolare friuliana Agnese Collino. L'autrice analizza e racconta l’evoluzione della poliomielite (polio), un tempo considerata un morbo misterioso. Questa malattia, inizialmente sottovalutata, portò numerosi casi di pazienti paralizzati oltre che una serie di vittime.
In un contesto storico come quello del covid-19, un'opera come quella di Agnese Collino può risultare utile se non essenziale per comprendere quanto effettivamente sia complesso sviluppare dei vaccini. Esattamente come quella per il covid, anche la "guerra" contro la polio non è stata semplice: nel libro ritroviamo infatti i riferimenti ai vari incidenti che hanno ostacolato la realizzazione pratica del vaccino antipolio, come, ad esempio, il costante scontro tra ipotesi riguardanti le origini del morbo o addirittura le discordanze tra i diversi ricercatori, elementi cardine anche nelle più accese discussioni dell'attuale contesto pandemico.
I sacrifici e le numerose donazioni compiute al fine di finanziare la ricerca di un vaccino non furono vani: si ottenne il primo vaccino dello statunitense Jonas Edward Salk (1914-1995) e poi, più avanti, quello definitivo del polacco naturalizzato statunitense Albert Bruce Sabin (1906-1993), entrambi microbiologi.
Forse una sostanziale differenze tra la lotta contro la polio e quella contro il covid la si può però trovare senza troppi sforzi: i due virologi-microbiologi che svilupparono i vaccini decisero di "donare" la loro ricerca all'umanità, non brevettando i vaccini. Inoltre, per quanto tutto il processo di ricerca e sperimentale fosse assiduamente sotto osservazione da parte dei media, il desiderio di salvare la società dal morbo sembrò sempre prevaricare sul lucro della ricerca stessa, spingendo addirittura personaggi influenti a fare la loro parte.
Sarà proprio grazie a tutte queste numerose personalità che prenderà forma quel progresso che potrebbe essere definito uno dei più importanti nella storia della medicina.

      Ottaiano Mario Liceo Piero Calamandrei ( Napoli, Campania )

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Recensione
LA MALATTIA DA 10 CENTESIMI
La malattia da 10 centesimi è un libro pubblicato dalla casa editrice Codice Edizioni a giugno del 2021 e scritto dall’ autrice e ricercatrice Agnese Collino, vincitrice del premio nazionale per la divulgazione scientifica 2021.
Il libro è una monografia che parla della storia della Poliomielite, ovvero una malattia infettiva che mise in ginocchio in primis gli Stati Uniti d’ America e poi tutto il resto del mondo durante il 900. Nel racconto l’ autrice utilizza un linguaggio molto semplice, con riferimenti storici dettagliati e una capacità descrittiva molto chiara ed efficiente. Agnese Collino racconta la storia della Polio partendo da una figura molto importante ovvero Franklin Delano Roosevelt che dopo aver contratto la malattia riesce ad attirare una forte attenzione mediatica permettendo attraverso Warm Spring centro specializzato nella riabilitazione post polio, sostenuta da sostanziali fondi, un primo contrattacco alla Polio. Da qui in poi saranno molte le persone ad occuparsi di questa malattia, tutte unite da un unico obbiettivo: la scoperta di un vaccino. Tutto ciò porterà a molti fallimenti e conflitti interni ma soprattutto a due vaccini principali: vaccino Salk e vaccino Sabin. A partire da questo momento nel libro si parlerà della risposta del mondo al vaccino fino ad arrivare ad una sostanziale sconfitta della malattia presente ancora oggi solo in Pakistan ed Afghanistan. Per quanto riguarda i personaggi possiamo dire con certezza che sono tutte figure reali a partire dal presidente Roosevelt fino all’ infinità di virologi, medici, e personaggi illustri. La scrittrice è stata molto brava ad approfondire nel modo più giusto tutti i personaggi facendo capire l’ importanza di alcune persone a noi sconosciute.
Personalmente ho trovato il libro molto bello, ben scritto e molto interessante. Bello perché racconta la storia di una malattia dalla sua scoperta fino ad oggi mettendo alla luce tutti i retroscena e le cose che accadono dietro le quinte come i vari modi di studiare i virus, come funzionano le associazioni benefiche, i vari test da condurre, i comportamenti e le questioni politiche dietro una malattia così grave, ecc. Ben scritto perché Agnese Collino è stata davvero molto brava a riportare tutto nei minimi particolari in modo molto chiaro senza però mai annoiare il lettore facendo diventare spesso la storia avvincente coinvolgendo a pieno anche un lettore poco interessato alle questioni scientifiche o mediche. Interessante perché parla di un virus, della paura che incuteva, della rincorsa ai vaccini, del fallimento dei vaccini, degli scettici, degli scontri politici, degli scontri tra esperti, insomma questo libro mi è risultato ancora più interessante perché raccontava quello che noi oggi stiamo vivendo. Infatti anche se la scrittrice è stata brava a non fare paragoni per non rendere il libro pesante, è sotto gli occhi di tutti quanto il Covid-19 e la Poliomielite possano essere associati, non tanto per la malattia in sé ma più per la storia che si è creata intorno ai due virus.
Questo libro è molto speciale proprio perché leggendo fatti del 900 sembra di star leggendo un qualsiasi quotidiano del 2022 molto spesso senza neanche accorgersi della differenza e proprio per questo motivo gli assegno un 8/10 e lo consiglierei a chiunque.

      Pecoraro Francesca Genovesi-da Vinci ( Salerno, Campania )

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Il libro di Agnese Collino non è solo un testo scientifico sulla poliomielite, ma è anche un collage di contenuti, storici, economici, politici e sociali, e affronta, attraverso la cronologia della malattia, tematiche di grande spessore come la medicina, la ricerca, la beneficenza, l’invalidità, l’azione mediatica, il riconoscimento dei diritti civili dei disabili, il tutto affiancato da racconti di gente comune e non, che, colpita dalla malattia, ne è diventata esempio per altri.
La scrittura è semplice e di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori, sebbene dotata di rigore scientifico. La narrazione è chiara, scorrevole ed esaustiva, inducendo a seguire con curiosità l'evolversi cronologico degli avvenimenti e del lavoro della comunità scientifica.
Il testo rappresenta un’occasione per riflettere sulle gravi malattie che affliggono e attentano alla salute umana.
Questa storia induce a ripercorrere le tappe dell’odierna pandemia con analogie importanti che sottolineano la complessità di uno scenario dove salute, scienza, politica, comunicazione e cittadini devono trovare posto, e serve, forse, anche a chiarire le tante contraddizioni alle quali assistiamo, per meglio capire quanto sia lungo e difficile il percorso per affrontare e governare un’epidemia, e quanto complessa e tormentata sia la realizzazione di un vaccino.
E ancora, tante le analogie tra la lotta alla polio e il COVID-19: il ruolo degli scienziati, quello dei politici, delle case farmaceutiche, dei media e dei malati.
Nel leggerlo mi è parso di ripercorrere eventi di oggi: le stesse paure, le stesse incertezze, gli stessi errori. È un racconto che non rinuncia a messaggi di insegnamento, primo fra tutti l’invito a non dimenticare le persone che sono sopravvissute alla malattia, ma che, oggi, combattono con la sindrome post-polio, un esito tardivo del morbo che costringe i soggetti che ne soffrono ad un ulteriore decadimento della muscolatura e a un impoverimento della qualità della stessa esistenza umana.
È la storia di come, a causa di un grave incidente nella produzione del vaccino, siamo arrivati agli odierni standard di sicurezza nella preparazione di prodotti medicali; è la storia di come un vaccino efficace, ma imperfetto, come quello di Sabin, abbia portato alla nascita dei più grandi movimenti antivax, in Italia e nel mondo.
La storia della polio ci ricorda come certe lezioni che si pensa appartengano, ormai, al passato abbiano, ancora oggi, qualcosa da insegnare.

      Boninsegna Alessandro Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi ( Bologna, Emilia Romagna )

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Se pensate di leggere un libro di semplice divulgazione medico-scientifico, non vi siete lasciati trasportare dalla suggestione del suo titolo. Il libro "La malattia da 10 centesimi" di Agnese Collino pubblicato nel 2021 dalla casa editrice Codice Edizioni, non si propone di affrontare unicamente la corsa al vaccino contro la poliomielite: questo è solo il tema a partire dal quale verranno poi affrontati tutti gli altri. Già leggendo il sottotitolo, “Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società”, possiamo facilmente intuire come il contenuto del libro non sarà limitato meramente ad una analisi scientifica della malattia.
Lo sviluppo del vaccino e la ricerca di una eventuale cura costituisce l’intelaiatura entro la quale l’autrice va ad inserire le proprie riflessioni personali. Questa “intelaiatura” pone le proprie radici a partire dal 1835 quando “viene pubblicata la prima descrizione di un focolaio epidemico di poliomielite in Inghilterra”. La rapida diffusione della malattia a partire dal XX secolo, con una conseguente allerta da parte degli studiosi, consente a questi di comprendere meglio la natura di questo agente patogeno e di valutare come creare un vaccino. Dobbiamo parlare di vaccino o vaccini? Sarà o saranno efficaci? Comporteranno delle complicazioni? Questa “malattia dai molti paradossi”, come ama riferire l’autrice, “rappresentò la più grande paura degli americani dopo la bomba atomica”, ciò unicamente grazie al grande impatto mediatico che la polio ha avuto sul mondo intero. Questa malattia è all’origine di quella nuova coscienza sociale che ha cambiato nel mondo intero le modalità con le quali affrontare la ricerca, le malattie, l’invalidità ed in generale le difficoltà nelle quali può ritrovarsi l’essere umano: leggendo il libro ci rendiamo conto di come alla base di molte “rivoluzioni sociali” – parliamo ad esempio dell’assistenzialismo statale, dell’importanza di una politica sanitaria efficiente, della nascita delle terapie intensive e delle charities e non solo – c’è proprio la poliomielite. Con essa sono state gettate le fondamenta di concetti fortemente attuali quali cooperazione, globalizzazione e bene comune attraverso un uso estremamente moderno dei mezzi di comunicazione.
Libro molto piacevole, linguaggio fluido ed efficace con periodi che raramente richiedono una rilettura per assicurare una loro corretta comprensione. Una strana sensazione avvolge tutte le pagine: l’autrice non dichiarerà mai lapidariamente che è stato trovato un vaccino definitivo, non invita mai il lettore ad abbassare la guardia contro questa malattia.
Il coinvolgimento emotivo da parte del lettore è sicuramente suscitato anche dall’attualità del tema (è inutile dire come il clima di tensione che si respirava durante quegli anni fosse pari se non superiore rispetto a quello che oggi ci attanaglia); tuttavia, il grande impatto che il libro avrebbe sul lettore di un futuro lontano, è pari a quello che ha sul un lettore di oggi. Infatti, proprio grazie alla vastità dei temi affrontati (sociali, scientifici, medici, giuridici) anche un individuo che non ha mai vissuto sulla propria pelle l’angoscia del Corona Virus sarebbe parimente interessato a proseguire nella lettura. E’ questo che assicura attualità nel tempo all’opera di Agnese Collino.
Se non fosse già storia, potrebbe rappresentare il sogno di un futuro dove la scienza e la coscienza dei popoli possono sconfiggere il male, l’ignoranza e la diffidenza.

      Nocca Riccardo Liceo Scientifico Statale Sabin ( Bologna, Emilia Romagna )

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LA MALATTIA DA 10 CENTESIMI
Il libro: La malattia da 10 centesimi, pubblicato nel 2021 dalla Casa Editrice “Codice Edizione”, ha come autrice Agnese Collino, laureata in biologia molecolare e oggi è supervisore scientifico presso la Fondazione Umberto Veronesi.
Il libro è un saggio di carattere espositivo, dove attraverso la prosa vengono trattati i temi di attualità, medicina, economici-sociali, politici e storici, a scopo scientifico-divulgativo. L’argomento cardine è la storia della polio e di come ha cambiato la nostra società, offrendoci una visione dettagliata storico-cronologica , Agnese Collino citando i primi trafiletti sul morbo misterioso, ci offre una descrizione totale su questa malattia, mettendo in risalto le tappe di questa storia, dal momento in cui la polio divenne un'epidemia fino alla quasi sua eradicazione, in un arco temporale tra XX e XXI secolo.
Un particolare di questo libro sono i personaggi , ovvero vengono citati tutti coloro, tra cui scienziati, politici, che in un qualche modo sono risultati importanti e fondamentali per la “lotta” contro la poliomielite, puntando l’attenzione sia su coloro che affermarono e promossero idee che si rivelarono giuste, ma anche soprattutto su coloro che agirono in modo errato; insegnandoci che anche il semplice fatto di provare a ideare delle azioni è da considerare positivo come principio, siccome solo chi ci prova può sbagliare e come si suol dire “dagli errori si impara”. Sappiamo che della scienza non conosceremo mai ogni sua minima sottigliezza ma ciò che può sembrare un piccolo passo per l’uomo è un grande passo per l’umanità, come la marcia delle monete da 10 centesimi che ha ispirato il titolo di questo libro.
L’autrice fa capire all’interno del libro di sostenere l’importanza di ciò che rappresenta la poliomielite, inoltre non vuol far perdere a noi lettori nessun dettaglio, siccome sono quelli a fare la differenza; rendendoci la lettura chiara, lineare e approfondita, preferendo l’utilizzo di periodi semplici, con prevalenza di parti descrittive e con un lessico piuttosto ricercato ma sempre da lei chiarito.
Caratteristica fondamentale del seguente libro è il fatto che la lettura non debba essere indirizzata solo a coloro che non hanno mai sentito parlare di questa malattia, ma anche a quelli che ritengono di sapere cosa sia e chi ha vissuto quel periodo, perché l’autrice ci rende noti anche tutti quei dettagli che oggi nessuno di noi più si ricorda sia sulla polio, sia sul concetto di medicina; spesso ci si dimentica del significato del tramandare, del riportare in mente ciò che è stato del passato, ciò che la storia ci ha insegnato, gli errori fatti, le “mosse” di noi umani , come reagiamo di fronte alle difficoltà…L’insieme di questo ci invoglia alla lettura per evitare gli errori già commessi nel passato e prendere come esempio certe decisioni prese precedentemente.
Ed è per questo di estrema importanza il collegamento con l’attualità che proprio l’autrice precisa:” è impossibile non provare una tremenda sensazione di déjà vu e ripensare alla cronaca recente”.
Infatti concentrandoci su certe parti del libro si vengono a creare dei paralleli tra covid e poliomelite.
Nella situazione in cui ci troviamo ai giorni d’oggi, la lettura del seguente libro è necessaria perché oltre ai mille insegnamenti che ci trasmette, in primis ci chiarisce la situazione attuale che stiamo attraversando.
Consigliato vivamente…Non perdetevelo!!

      Parenti Matilde Liceo Galvani ( Bologna, Emilia Romagna )

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“La malattia da 10 centesimi” di Agnese Collino è un saggio scientifico che verte sulla “storia della poliomielite e di come ha cambiato la nostra società”, come recita il suo sottotitolo.
Il libro è strutturato in 7 capitoli, ognuno dei quali analizza aspetti fondamentali della malattia: dalla filantropia alla caccia dell’agente infettivo, dalla corsa mediatica per il vaccino all’incidente Cutter, dalla campagna vaccinale alle pseudo cure. Il capitolo più significativo a mio avviso è il settimo, poiché riassume ed analizza il percorso evolutivo che ha portato all’eradicazione quasi totale della polio e, al contempo, compara la malattia a situazioni attuali quali il COVID-19 e la lotta contro il tumore al seno.
Collino si contraddistingue per la capacità di catturare l’attenzione del lettore con frasi ad effetto, aneddoti, articoli di giornale e citazioni che rendono più scorrevole la lettura altrimenti tediosa. Nella concisa e chiara introduzione, l’autore si pone delle domande a cui risponderà in itinere: perché la polio è divenuta la malattia dei suoi tempi? Perché a differenza del passato questa malattia oggi è tipica dei Paesi con situazioni igieniche precarie?
Il libro descrive la storia della poliomielite attraverso il vissuto di alcune persone, tra le quali si ricorda il presidente americano Roosevelt che, affetto dalla malattia, ha sensibilizzato la società ottenendo finanziamenti per la ricerca con la raccolta fondi (tra le più peculiari e proficue ci sono le sue feste di compleanno, le community chests e la March of Dimes, ovvero la marcia dei dieci centesimi, da cui il titolo). Celebre è anche il contributo del virologo Jonas Salk, ideatore del primo efficace vaccino inattivato contro la polio, e unico ricercatore ad offrirsi per la tipizzazione dei virus. Nel panorama medico del tempo rilevano gli studi di Landsteiner, Enders, Robbins, Weller, e Sabin. Quest’ultimo ha progettato il vaccino attenuato che ha sostituito quello di Salk nel 1963. Tre sole le donne degne di nota: Sister Elizabeth Kenny, Isabel Morgan e Dorothy Horstmann, che ha dimostrato che il poliovirus raggiunge il sistema nervoso attraverso il circolo sanguigno.
L’autore arricchisce il saggio evidenziando l’apporto delle vittime della poliomielite alla lotta contro la malattia, di pari dignità rispetto a quello dei ricercatori: Anna Maria Mussolini, figlia del duce; Rosanna Benzi, giornalista costretta al polmone d’acciaio; Iside Oprandi, attivista che ha sostenuto la legge per indennizzo; Giorgio Tremante, che ha perso i suoi figli a causa della vaccinazione, e ha fondato della Lega per la Libertà delle vaccinazioni; e infine Lauro Halstead, medico affetto dall’oscura sindrome post-polio.
La malattia da 10 centesimi permette di approfondire un morbo ormai dimenticato, e di discernere l’immensa portata del suo lascito. In primis, grazie ad essa sono nati gli istituti per la ricerca (come il Rockfeller Institute) ed enti per la cura e la prevenzione della salute pubblica (ad esempio l’OMS). Per contrastare la polio sono sorte anche nuove tecniche scientifiche tra le quali la coltivazione su cellule, la terapia intensiva o la riabilitazione. Infine, la poliomielite ha condotto ad una rivoluzione legislativa e sociale che ha garantito diritti ai disabili e massimizzato lo standard di sicurezza dei vaccini.

      Singh Jasjot Iiss P.gobetti ( Scandiano, Emilia Romagna )

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Anche a te è capitato, durante i quindici minuti d’attesa dopo una vaccinazione anticovid, di dare un'occhiata al certificato rilasciato e tra le molte malattie per cui risulti vaccinato, la tua attenzione è stata catturata dalla poliomielite? Sei curioso riguardo a questo morbo e vuoi scoprire il suo presente e il passato? Se sì, ti basta leggere “La Malattia Da 10 Centesimi”.
Pubblicato nel 2021, in piena pandemia, e scritto da Agnese Collino, biologa molecolare e supervisore scientifico presso Fondazione Umberto Veronesi, il libro percorre la storia della polio in 7 interessantissimi capitoli.
Innanzitutto, la polio ha provveduto a una fruttuosa collaborazione della politica con la scienza grazie al costante impegno di grandi uomini come il 32° presidente degli Stati Uniti e poliomielitico, F.D. Roosevelt e il suo braccio destro Basil O’Connor, presidente della National Foundation For Infantile Paralysis. Personalità come queste devono essere prese come esempio dai nostri politici di oggi, vista l'attuale situazione pandemica.
Inoltre questa malattia, più di ogni altra, ha portato la cittadinanza vicino alla scienza abbattendo quel muro di ignoranza che giaceva da anni grazie ad una vasta campagna pubblicitaria e di fundraising che ha coinvolto a partire dalle grandi star come M. Monroe e Eddie Cantor fino agli operai più umili di New York. Durante questa lunga battaglia, nacque la figura dello scienziato-celebrità come J. Salk e A. Sabin. Questa lotta, tuttavia, ha avuto anche un lato oscuro poiché suscitò molto scalpore riguardo all'uso di immagini sensibili come i ”poster child” al fine di spingere i donatori a sostenere le charities e accese incessanti dibattiti sugli esperimenti fatti segretamente su bambini orfani o psicologicamente inabili prima dei trial ufficiali.
Collino tratta anche tematiche odierne come i problemi che ostacolano la vita dei polio survivors, di coloro che soffrono della sindrome post polio e, in generale, delle persone con handicap come le barriere architettoniche, mancanza di cure adeguate e negligenza delle autorità.
In più, il titolo nasconde un significato che solo leggendo scoprirai. Il libro acquisisce la forma di un thriller riuscendo a stabilire un ottimo rapporto di simbiosi tra la parte storica e quella scientifica. Inoltre, esso si caratterizza di una sintassi semplice e lineare con periodi non lunghi e complessi. Tuttavia, nella parte concettuale diventa facile distrarsi e si può trovare complicato stare al passo con la scrittrice.
La scelta di un lessico specialistico, ma allo stesso tempo accessibile, è uno dei punti forti del testo. Infatti, vengono usati vari termini tecnici che, tuttavia, sono ben spiegati e approfonditi nelle apposite note sottostanti. Fondamentalmente il linguaggio risulta chiaro, comprensibile e non adornato da troppi artifici retorici.
È singolare il modo in cui la scrittrice riporta eventi e dati storici con molta accuratezza e citando anche le fonti che risultano molto affidabili.
L’opera si rivolge ad un'ampia sfera di lettori, dai ragazzi di 14 anni a persone di tutte le età. Consiglio la lettura, soprattutto a chi vuole conoscere il mondo del vaccino e a chi è appassionato di storia, in particolar modo di quella americana del “New Deal” e quella italiana del dopoguerra.
Infine, il libro ti può essere di grande aiuto a rispondere alle domande e perplessità che ci sono sorte durante la pandemia.
Un’ultima cosa: io, inaspettatamente entrambi e tu Salk o Sabin?

      Baccarini Enrico Liceo Tito Lucrezio Caro ( Roma, Lazio )

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“Come la lotta a un virus ha cambiato la storia”: questa espressione, oltre a sintetizzare la nostra esperienza con il Covid-19, potrebbe essere il sottotitolo del saggio della biologa Agnese Collino “La malattia da 10 centesimi”. Già il titolo incuriosisce il lettore: 10 centesimi per una cura? Per una dose di vaccino? No, questa è stata la cifra richiesta dalle associazioni promosse dal presidente degli Stati Uniti Roosevelt per la massiccia raccolta di fondi, la March of Dimes, che coinvolse per la prima volta nella storia tutti i ceti, anche i più umili, nella lotta contro una malattia. La poliomielite ha raggiunto infatti grande risonanza nel momento in cui un presidente in sedia a rotelle ha squarciato il velo che copriva la malattia. In Italia un altro potente, Benito Mussolini, si scopriva debole di fronte alla sofferenza scatenata dal virus della sua figlia più piccola, Anna Maria, pensando addirittura di lasciare il potere. L’autrice in sette capitoli con un linguaggio accessibile anche ai non esperti racconta la storia di una vittoria per la scienza segnata nel suo percorso da fallimenti e da rinascite. L’attenzione del lettore è continuamente sollecitata e sembra di poter vivere in prima persona una grande avventura: un morbo sconosciuto, gli effetti devastanti sul fisico e sulla psicologia, la caccia all’agente infettivo, i vaccini di Salk e Sabin, i progressi nella riabilitazione, l’obiettivo finale quasi raggiunto della eradicazione. Tanti sono gli spunti offerti dalla lettura: il ruolo delle donne nella ricerca e nella riabilitazione, la nascita di nuove branche della medicina e delle terapie intensive, l’impegno di personaggi famosi come testimonial (Marilyn Monroe) e la visibilità mediatica degli scienziati, prima chiusi nei laboratori, e dei malati, relegati precedentemente in casa o negli istituti. I disabili riacquistano dignità e nasce una nuova sensibilità che mira a inserirli nella società e a migliorare le loro condizioni di vita anche con una legislazione apposita. Su tutto brilla l’esempio di Salk e Sabin che hanno donato il vaccino all’umanità. Questo libro insegna che non si possono eliminare del tutto le malattie dal mondo ma occorre reagire ricorrendo alla scienza e alle doti umane per trarre insegnamenti e per trasformare in progresso e in bene il male che minaccia le nostre vite.

      De Floridi Miriam Liceo Classico Statale T. Tasso ( Roma, Lazio )

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Agnese Collino ripercorre con estrema attenzione la complessa storia della poliomielite a partire dalle origini che risalgono al 1835 alla sconfitta del morbo con le relative conseguenze mediche e sociali.
Si parla di fallimenti e traguardi, di paura e speranza, di genitori costretti a calibrare i rischi del contagio con quelli di un vaccino non sempre sicuro, dell’importanza della comunicazione, dei grandi passi per la medicina moderna…una lotta durata anni che porta con se importanti insegnamenti quali possono essere l’inclusione a livello sociale del disabile, la centralità della ricerca, la necessità di protocolli fondati.
Il libro rappresenta una cronaca di storia che si tramuta in narrazione toccante e straziante con gli excursus relativi alla vita quotidiana del malato di poliomielite, alle denunce fatte in seguito agli effetti, non dichiarati, post vaccino, alle persone costrette a vivere solo grazie al cosiddetto polmone d’acciaio, alla rapidità con cui la polio colpiva.
Un racconto minuzioso fatto di grandi nomi e date che non tralascia lo scopo divulgativo. Ciò che resta impresso è l’impatto mediatico che questa malattia ebbe: l’utilizzo di figure di spicco per sensibilizzare la popolazione, spot propagandistici per l’ottenimento di fondi per la ricerca. Questo aspetto portò a grande attenzione collettiva. La popolazione si ritrovò coinvolta e attiva sul campo come non mai, mise la propria salute nelle mani di sperimentazioni e vaccini.
La lettura é appassionante, cattura l’attenzione anche a causa dei parallelismi con il Covid 19 a cui l’autrice fa riferimento anche in maniera esplicita. Ci si trova davanti a scenari simili, dove il vaccino sembra rappresentare l’unica soluzione, dove la paura della gente si mischia con politica, interessi e comunicazione. L’autrice riporta come la lotta alla poliomielite sia il risultato dei successi e degli errori di uomini e donne, insegnando dunque l’importanza dell’interesse e dell’aiuto collettivo per abbattere la pericolosità di una qualunque malattia.

      Proietti Livia Liceo Tito Lucrezio Caro ( Roma, Lazio )

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Ho scelto "La malattia da 10 centesimi" di Agnese Collino per la sua attualità in un tempo in cui siamo stati obbligati a confrontarci con la malattia e le sue tragiche conseguenze nella vita di tutti i giorni. Il libro descrive come si è arrivati alla diagnosi eziologica e clinica di una malattia gravissima come la poliomielite, da sempre presente, descritta addirittura dai geroglifici egizi e mai inquadrata in maniera precisa fino al ventesimo secolo.
All’inizio del secolo scorso, in tutto il mondo questa malattia era diventata il “terrore delle estati”, perché nei mesi caldi colpiva prevalentemente i più giovani e gli strati della società con un livello di igiene superiore. Inoltre la sicurezza sociale era stata fortemente minata, a causa delle sue evidenti complicanze, che la rendono una malattia "visibile”.
L'analisi della scrittrice inizia con la presa di coscienza sociale della malattia stessa, prosegue con la descrizione degli sforzi che all'inizio del 20º secolo erano stati condotti da gruppi di ricercatori europei sul virus responsabile della malattia e, successivamente, analizza le varie fasi della corsa alla sintesi di un vaccino efficace, fino alla creazione dei due vaccini di Salk e Sabin.
E’ un libro ben scritto, chiaro e esauriente su un argomento difficile da capire nei suoi aspetti tecnici. E' stato avvincente e utile leggerlo perché evidenzia gli aspetti sociali connessi con l’epidemia di poliomielite, che hanno condizionato successivamente la nostra società. In particolare ho trovato estremamente interessante che il Presidente Roosevelt ebbe la poliomielite in età adulta e, sebbene vivesse in un’epoca in cui gli invalidi non solo non potevano emergere ma erano spesso emarginati, riuscì ad essere rieletto per ben quattro mandati. Roosevelt nelle uscite pubbliche cercò sempre coraggiosamente di normalizzare la sua condizione di disabile.
Un altro aspetto singolare è stato lo sviluppo di iniziative mass mediatiche per la raccolta di fondi al fine di sostenere la ricerca per la creazione di un vaccino utile per la poliomielite (the march of the dimes, che dà il nome al libro, e Mary Poppins che canta “basta un poco di zucchero e la pillola va giù").
In un'America in cui il profitto ha sempre regnato sovrano, la meravigliosa azione di Sabin di fare il dono di non registrare la formula del vaccino, mi è sembrato quanto di più Santo possa esistere nell'uomo.
Un altro spunto di riflessione che mi ha dato questo libro è stato che i Padri della vaccinazione contro la poliomielite fossero tutti immigrati, esuli europei in America, fuggiti da guerre e regimi oppressivi (Sabin, Salk e Koprowski). La loro nobile abitudine di sperimentare prima il vaccino su se stessi e i familiari conferma il loro eroismo.
È un libro che emoziona e che aiuta a riflettere, che fa capire come da un problema grave possano scaturire effetti conseguenti che hanno migliorato il futuro dell'umanità, come la nascita delle terapie intensive respiratorie in Danimarca e la creazione degli istituti di riabilitazione fortemente voluti da una donna australiana, esule in America.
Un'ultima considerazione riguarda l'Italia di quegli anni, in particolare di come anche di fronte ad un problema così devastante, vi sia stato un colpevole ritardo nell'acquisto e nella distribuzione dei vaccini, segno che la politica e la polemica sociale abbiano avuto da sempre nel nostro paese il sopravvento sul buon senso e sull’utile sociale.

      Sallusti Valeria Liceo Scientifico Morgagni ( Roma, Lazio )

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Cos’è la poliomielite? La poliomielite è un virus intestinale suddiviso in tre ceppi che principalmente colpisce i bambini e che può estendersi fino al cervello causando la paralisi degli arti e respiratoria. Agnese Collino con il suo libro “La malattia da 10 centesimi” ci illustra la storia della poliomielite e di come si è riusciti a debellarla in quasi tutto il mondo. Il titolo deriva dalla più importante raccolta fondi, la “march of dimes”, che ha contribuito alla ricerca per sconfiggere la malattia..
Il libro si apre con la storia del fondatore della raccolta fondi, Franklin Delano Roosevelt, e di come la sua vita cambiò in seguito alla paralisi causata dal virus, ma , nonostante ciò riuscì a diventare presidente degli Stati Uniti per ben quattro mandati durante i quali dovette affrontare anche la Grande Depressione. Dopo quello che gli era accaduto gli venne l’idea della “march of dimes”, nessuno prima d’ora aveva mai preso l’iniziativa di chiedere poche monete a tutta la popolazione piuttosto che richiedere fondi ai grandi finanziatori.
Questa raccolta fu pubblicizzata ovunque e dopo pochi giorni furono raccolti ben 34 milioni di dollari, e ancora oggi per celebrare la figura di Roosevelt sulle monete da 10 centesimi è rappresentato il suo volto.
In seguito, l’autrice, affronta la parte scientifica del libro raccontando tutti gli studi che sono stati compiuti per individuare la trasmissione del virus e di come si è arrivati alla scoperta dell' immunoprofilassi. L'ultimo capitolo è dedicato alla PPS, ovvero la sindrome post-polio, e viene raccontata attraverso la storia di Lauro, un ragazzo che si ammalò in Spagna negli anni 50’. Egli contrasse il virus in forma grave ed ebbe bisogno del “polmone d’acciaio”, un macchinario che facilita la respirazione, le cui dimensioni non erano conformi alla sua statura. Con grande determinazione e forza di volontà riuscì a sconfiggere la polio e diventare ciò che aveva sempre sognato, un medico. Purtroppo dopo più di vent’anni dalla guarigione cominciò ad accusare nuovamente i sintomi della malattia, che vennero definiti PPS. L’autrice afferma che una delle motivazioni che l’hanno portata a scrivere questo libro è stata proprio la sindrome della post-polio, nella speranza di poter fornire alle persone che ne sono affette le cure adeguate.
Le cose che mi hanno colpito di più di questo libro sono sicuramente lo stile e il linguaggio, perché, nonostante sia un libro scientifico, il linguaggio utilizzato permette una semplice e scorrevole lettura anche per chi non ha delle basi nel campo medico.
Questi elementi si possono notare principalmente nei capitoli tre e quattro dove viene narrata la storia di due vaccini realizzati, Il primo dallo scienziato Jonas Salk, il quale creò un immunoprofilassi a virus inattivo e ha fatto il trial medico più grande della storia.
Egli, dopo aver trovato la cura, decise di non brevettarla in quanto voleva renderla accessibile a tutti. Qualche anno dopo il vaccino di Salk fu sostituito del tutto da quello di Sabin, creato con il virus attivo che veniva somministrato facendo ingerire una zolletta di zucchero.
Questo libro è molto attuale, perché leggerlo potrebbe aiutare a capire meglio la situazione che stiamo vivendo oggi con la pandemia di SARS-COV-2, ma anche per informare meglio i lettori sugli studi compiuti per arrivare alla scoperta e realizzazione del vaccino, che può proteggere la popolazione mondiale dalla contrazione di questa malattia.

      Sebastiani Luca Iis G. De Sanctis ( Roma, Lazio )

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L’autrice ripercorre la storia della poliomielite, la malattia virale, nota ma poco raccontata, che afflisse l’umanità nel secolo scorso. Il testo intreccia temi sociali, scientifici, storici e politici esposti con un lessico fluido, comprensibile anche al lettore meno esperto. Il libro è di estrema attualità vista l’emergenza covid-19, le analogie sono impressionanti nell’evoluzione delle due malattie, come la corsa al vaccino, ma anche il suo boicottaggio e la partecipazione mediatica degli scienziati. Tra le vittime della polio ci fu il presidente degli Stati Uniti d’America F.Roosevelt, colpito dalla malattia nel 1921, che si spese per donare agli invalidi, fino a quel momento tenuti ai margini della società, una nuova prospettiva, quella della riabilitazione. Nel libro ho colto, con interesse, il riferimento alla propaganda a favore dell’integrazione dei disabili nel mondo del lavoro e nella scuola con l’inserimento della figura dell’insegnante di sostegno. Roosevelt fondò il Warm Springs, un efficace centro riabilitativo. Da quel momento tutto cambiò, i malati assunsero pari dignità sociale. La Collino illustra le iniziative volte ad arricchire il fondo per lo studio della malattia e per la riabilitazione, come la March of dimes, la raccolta delle monete da dieci centesimi, che ha ispirato il titolo del saggio. Ognuno poteva contribuire e sentirsi partecipe alla lotta contro “Il nemico numero uno”. Iniziò la corsa al vaccino. I primi tentativi si rivelarono nocivi e dispendiosi (20.000 scimmie furono sacrificate alla scienza prima di ricorrere ai topi, ritenuti più gestibili). D’altronde si conosceva poco di questo nuovo virus, contagioso e virulento, che nella maggior parte dei casi dava sintomi riconducibili ad un’influenza gastrointestinale, ma in qualche caso emergevano paralisi parziali, totali o la morte. Le paralisi polmonari venivano gestite con i polmoni d’acciaio, macchinari al cui interno veniva posto il paziente. Questa pratica fu superata grazie all’intuito dell’anestesista B.Ibsen, che affiancò un medico ad ogni paziente per infondere manualmente l’aria nei polmoni, sistema che ispirò la nascita delle terapie intensive. Negli Anni 50 il giovane ricercatore J.Salk perfezionò un vaccino con virus inattivato (morto). Successivamente il virologo A.B. Sabin ne realizzò uno con virus attenuato, vivo ma reso innocuo, che si dimostrò ancora più adatto e portò alla quasi totale scomparsa della malattia. Il racconto è ben articolato, nonostante l’argomento sia complesso, perché tesse trame di diverso ordine, medico-scientifico, politico-sociale per non parlare del dramma umano che pervade le pagine più dure del saggio, considerando che furono i più piccoli ad essere maggiormente colpiti. La narrazione di questo libro, come già accennato, si dimostra altamente sovrascrivibile all’attuale emergenza sanitaria negli aspetti più cruciali, come la centralità e l’impatto che ebbe la polio prima e il covid-19 adesso sul sistema sanitario. Davanti ad una malattia nuova, ignota, convergono tutte le energie delle strutture medico scientifiche. Su una scala da uno a dieci il mio voto è nove, quindi consiglio vivamente la lettura di questo testo per la particolarità dei temi trattati e di alcuni aspetti che non conoscevo e che mi hanno particolarmente impressionato e indotto a riflettere. L’esperienza e anche gli errori commessi insegnano. Non dimentichiamo, anche attraverso la lettura del libro e che la storia sia da monito.

      Daka Angela Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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Agnese Collino ne "La malattia da 10 centesimi" ripercorre interamente la storia della lotta alla poliomielite e di come quest'ultima abbia cambiato la nostra società.
Si tratta di una malattia gastrointestinale, in molti casi da un quadro clinico comune e non grave, ormai prossima ad essere eradicata in tutti i continenti, ma che a inizio Novecento ha costituito un vero flagello causando morti e invalidità permanenti gravi.
Estremamente contagiosa, la polio però nella maggioranza delle persone non dà sintomi se non molto blandi, caratterizzabili come una normale influenza intestinale. Nell’1 % dei casi, questo virus, se riesce a intaccare il sistema nervoso centrale, può causare temporanee o permanenti paralisi di una parte del corpo.
Il libro tratta quindi di un argomento di particolare importanza storica, lo stesso Franklin Delano Roosevelt, trentaduesimo presidente degli Stati Uniti d’America, era stato vittima della paralisi infantile da virus polio e proprio lui, per questo, segnò un punto di partenza decisivo verso la cura per la malattia.
Attuale più che mai, la Collino ci ricorda una delle lezioni più importanti che la storia della medicina ci ha lasciato.
C'era e c'è un disperato bisogno di dare un forte impulso alla ricerca di base sul campo della medicina preventiva e più in generale della scienza, senza la quale non si hanno le speranze di mettere a punto nuove armi per trovare la cura a nuove malattie, un insegnamento che oggi, purtroppo, tendiamo a dimenticare.
Prima di trovare un vaccino per la poliomielite infatti, i fallimenti sono stati tanti, ma la ricerca non si è mai fermata. Grazie a scienziati e virologi come Salk e Sabin, nonostante anche numerosi errori e i problemi sorti prima di arrivare alla definizione di un vaccino efficace, il pesante fardello della malattia è stato affronatato in maniera sistematica in tutto il mondo e oggi sta per essere definitivamente eliminato. Salk e Sabin, e tutti coloro che li hanno preceduti e affiancati, sono riusciti , non senza insuccessi e fallimenti di fronte ai quali non si sono arrestati, a fornire al mondo lo strumento più prezioso nella battaglia contro la malattia, in grado di proteggere la popolazione intera dalla pericolosità del virus e dalle sue devastanti conseguenze: un vaccino.
Con una padronanza di linguaggio rilevante e un percorso storico che inquadra il “problema polio”nel contesto storico della prima metà del Novecento, l'autrice rende il saggio scorrevole e facile da comprendere.
Lo scritto scorre catturando l’interesse del lettore e l'aspetto che più si apprezza è la precisione dell’autrice nel fornire i dati necessari per una più ampia conoscenza dell’argomento trattato.
Leggendo "La malattia da 10 centesimi" ci si trova a riflettere sulla situazione che stiamo vivendo oggi: come dice Giovanni Rezza nella prefazione del libro infatti, ogni epidemia ha le sue vittime e i suoi eroi, e chi meglio di noi può comprendere le vittime che hanno sofferto la polio sulla propria pelle!
Il saggio risulta pertanto interessante dal punto di vista scientifico poichè senza cadere nel banale l'autrice è riuscita a dare una visione assai esaustiva della malattia, ma anche perchè l’esposizione della Collino apre una visione d’insieme sul contesto storico e culturale del periodo postbellico dal quale possiamo trarre interessanti spunti di riflessione.

      Gilli Martina Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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“La Malattia da 10 centesimi” è l’ultimo saggio di Agnese Collino, biologa molecolare e supervisore scientifico presso la Fondazione Umberto Veronesi, pubblicato il 16 giugno del 2021 dalla casa editrice “Codice”.
Il titolo riporta uno dei tanti nomi usati per una delle peggiori malattie del secolo scorso: la poliomelite.
Questa malattia colpisce in particolar modo i bambini e per questo era spesso chiamata paralisi infantile. E’ trasmessa da un poliovirus, che comprende 3 sierotipi differenti, per via oro-fecale.
Nella maggior parte dei casi la malattia ha forma asintomatica, altre volte sintomi influenzali e solo nell’1% dei casi porta alla paralisi muscolare, totale o parziale, alla paralisi dei centri nervosi della respirazione e talvolta alla morte.
L’autrice presenta questa malattia in modo semplice e chiaro, rende l’argomento comprensibile anche per chi non ha una preparazione medica o scientifica di alcun tipo. La sua lettura oggi, durante una pandemia mondiale, può essere di grande aiuto per meglio comprendere tematiche che, fino a poco tempo fa per la maggior parte delle persone erano sconosciute come la nascita di un vaccino, la sua sperimentazione, la sua importanza, il costo e il tempo della ricerca.
Il saggio è diviso in sette capitoli, ognuno dei quali tratta un particolare aspetto della malattia
Il primo capitolo spiega perché alla poliomelite sia stata riservata così tanta attenzione e sia stato investito tanto denaro nella ricerca, cosa non successa per malattie come la tubercolosi o la polmonite, che causavano la morte di molte più persone. Questo fu merito del presidente Roosevelt, colpito l’anno prima di diventare presidente dalla malattia. Grazie alla sua opera e all’ associazione National Foundation for Infantile Paralysis (NFIP) guidata da Basil O’Connor, la polio ha anche ricevuto il nome a titolo del libro: ogni persona poteva donare 10 centesimi per contribuire alla ricerca per sconfiggere questo terribile morbo!
Nel secondo capitolo parla della ricerca per capire la vera natura di questa malattie: cause, trasmissione, effetti.
I successivi tre capitoli sono incentrati sulla storia del vaccino. Si parla dei vari tentativi di ottenerlo, del primo vaccino inattivato di Salk annunciato il 12 aprile del 1955 e del seguente vaccino attenuato di Sabin, dato ai bambini con una zolletta di zucchero.
Il libro non parla solo della malattia in termini scientifici ma affronta anche le grandi conseguenze che ha avuto per la società: ne è un esempio la nascita del reparto di terapia intensiva, che oggi purtroppo tutti conosciamo.
Viene poi affrontata una tematica molto importante e contemporanea: quella delle disabilità. A seguito delle epidemie di polio e delle vittime delle guerre mondiali, il numero dei disabili aumentò notevolmente. Cambiò il loro ruolo e l’idea che aveva di loro la società, di cui finalmente vengono considerati membri integranti e attivi.
Per quanto la poliomelite ci possa sembrare una malattia lontana, alla mia generazione sconosciuta, essa non è ancora stata debellata. La poliomelite selvaggia, cioè quella che non viene contratta a seguito della vaccinazione, si trova ancora in Africa ed in Afghanistan. Grazie ancora una volta alle vaccinazioni di virus inattivato si spera che in pochi anni questo morbo possa per sempre scomparire dal nostro pianeta ed rappresentare un’altra vittoria della scienza e della medicina contro una terribile malattia che per molti anni ha colpito l’umanità.

      Risso Anna Liceo G.p. Vieusseux ( Imperia, Liguria )

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AUTORE: Agnese Collino
TITOLO: La malattia da 10 centesimi

Il 30 dicembre del 1911 viene pubblicato sul Corriere Della Sera il primo articolo sulla poliomielite, chiamata anche paralisi infantile, una malattia che colpisce soprattutto i bambini e i cui sintomi variano da una semplice febbre ad una paralisi mortale. Trasmessa per via oro-fecale, si diffonde gradualmente a partire dall’Europa per poi estendersi agli Stati Uniti dove una figura di rilievo come Franklin Delano Roosevelt, colpito dalla paralisi infantile, si fa portavoce della lotta contro il virus.
Il libro di Agnese Collino , biologa molecolare con un master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, ripercorre le tappe fondamentali del cammino verso la scoperta del vaccino della poliomielite e delle conseguenze che ancora oggi il virus comporta in alcune parti del pianeta. Racconta le storie di scienziati entrati nella storia per i loro successi ma non meno per i loro fallimenti, racconta la storia di un popolo unito per una causa comune e racconta le vite di milioni di famiglie devastate dalla poliomielite.
Per la prima volta nella storia si sente parlare di poster children, bambini che per le loro disabilità conseguenti alla malattia vengono utilizzati per la propaganda suscitando inquietanti interrogativi etici, per la prima volta viene organizzata una raccolta fondi di grandissima portata, viene condotto il trial clinico più vasto della storia finanziato e operato da volontari e viene fatto un primo passo per l’integrazione dei disabili nella società.
I numerosi dibattiti scientifici intorno al nascente vaccino e quelli successivi, che seguono le prime somministrazioni, vengono descritti dall’autrice con un linguaggio tecnico, non sempre accessibile a tutti e non sempre di immediata comprensione, ma estremamente preciso e puntuale nella descrizione delle diverse posizioni. La lettura del saggio è comunque è scorrevole e avvincente non solo perché presenta il dibattito che si accende nel mondo scientifico, ma anche perché allarga l’attenzione al mondo dei non addetti ali lavori descrivendo come il mondo politico da una parte e gli scienziati dall’altra si trovano davanti ad importanti decisioni che coinvolgono il destino di un intero paese, gli USA, e da qui tutti gli altri paesi del mondo.
Non meno importante è il contesto storico, contemporaneo e successivo alla seconda Guerra mondiale che non fa da sfondo ma diventa protagonista della vicenda, i difficili rapporti tra gli stati rendono quasi impossibile la collaborazione tra gli scienziati del mondo e la produzione di vaccini su scala mondiale.
“La malattia da dieci centesimi” porta e guida il lettore nel complicato mondo della ricerca scientifica e ci fa riflettere su un momento cruciale della nostra storia recente quando, la determinazione e la tenacia di molti ricercatori hanno permesso la quasi completa eradicazione di una temutissima malattia.



      Battaglia Marco I.s.i.s. Paolo Carcano Liceo Scientifico Scienze Applicate ( Como, Lombardia )

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Agnese Collino - La Malattia da 10 Centesimi - Codice Edizioni, Torino, 2021

Nel saggio La Malattia da 10 Centesimi Agnese Collino presenta la storia di una malattia che la nostra generazione conosce solo dai libri: la poliomielite. Questa pubblicazione ha riempito un vuoto: è infatti il primo lavoro divulgativo disponibile in Italia.
La patologia è analizzata e studiata in dettaglio fornendo una panoramica completa di tutte le sue implicazioni scientifiche, sociali ed etiche.
La storia del primo vaccino, quello a virus inattivato di Salk, è raccontata coinvolgendo il lettore e trasmettendo le emozioni provate dagli Americani negli anni Cinquanta quando finalmente arrivò l’annuncio: "il vaccino funziona, il polmone d’acciaio potrà diventare un ricordo" Allo stesso modo è raccontata la competizione con il secondo vaccino, quello a virus attenuato di Sabin, contraddistinta da un nuovo fenomeno: la spettacolarizzazione della scienza. Complici i media sempre pronti a capitalizzare su notizie come il Caso Cutter (1955, dei lotti difettosi causarono la malattia) o su personaggi come Salk, a proprio agio nel dialogo con il pubblico, il dibattito scientifico è entrato definitivamente nella sfera pubblica.
Dal punto di vista sociale ed etico questa malattia è assai interessante da studiare. Il presidente Roosevelt ne aveva sofferto, uscendone in sedia a rotelle. La Nazione americana trovò nel suo simbolo e nelle sofferenze visibili nei bambini un forte elemento di coesione, che unì le forze di tutta la società per sconfiggere la malattia. Chiunque poteva dare un contributo alla ricerca, partecipando a iniziative di raccolta fondi come la March of Dimes, organizzata da una no-profit fondata dal presidente stesso: bastava donare una monetina (Dime) da 10 centesimi. Il titolo del libro, molto azzeccato perché catalizza l’attenzione, deriva proprio da qui.
L’assistenza da riservare alle persone diversamente abili, i loro diritti e la questione della sofferenza del malato inguaribile sono altri temi di grande attualità la cui storia è legata a doppio filo con quella della polio. Il grande paragone con l’oggi che attraversa implicitamente tutto il libro è però quello con la pandemia da Coronavirus, perché in questi due anni abbiamo rivissuto in parte la storia della polio: emozioni forti da parte del pubblico, una corsa al vaccino, l’equilibrio diritti individuali e società … Questo parallelismo attualizza la lettura ma senza spostare il focus dal tema principale. L’autrice è stata infatti abile nello scegliere dove inserire i pochi ma efficaci riferimenti all’oggi.
Il voto attribuibile a questo libro è 10. L’argomento interessante, la lettura scorrevole e la sua semplicità lo rendono accessibile a tutti. Inoltre offre ricchi spunti per l’attuale dibattito pubblico sulla pandemia, perché dota il pubblico di nuovi strumenti di comprensione dell’oggi attraverso l’esperienza passata.

      Ciro' Tommaso I.i.s. Salvador Allende ( Milano, Lombardia )

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POLIOMELITE,
una nuova veduta sul mondo

Agnese Collino, classe 1984, è una biologa molecolare che si occupa di divulgazione in ambito scientifico. Nel 2021 ha vinto il Premio Nazionale Divulgazione Scientifica con il suo libro “la malattia da dieci centesimi”.
In poco meno di trecento pagine ci racconta la storia della lotta contro la poliomelite nel mondo occidentale, di come essa sia intervenuta a modificare la società, e di come moderni organi statali e privati si siano sviluppati intorno ad essa.
Si tratta di una tortuosa storia che parte dal secondo decennio del 900, in cui le prime paure di questo nuovo morbo misterioso iniziavano a diffondersi, e arriva fino alla vittoria sulla malattia e alla perspicace attualizzazione con il nostro Covid-19, passando per il panico dei focolai degli anni 40’ e lo sviluppo di nuove tecnologie vaccinali.
Durante la lettura impariamo quanto sia stato fondamentale il coinvolgimento della popolazione attuando vere e proprie strategie di marketing e campagne di sensibilizzazione, per riuscire a etichettare il virus come nemico pubblico numero uno e convincere la gente a partecipare ad una lotta solidale verso un obiettivo concretizzabile.
Leggiamo infatti come una battaglia sanitaria simile, di scala globale e di dominio pubblico, necessiti di grandi competenze in ambito scientifico come in ambito sociale e comunicativo. Osserviamo il ruolo di primo piano delle grandi fondazioni no profit, che si basano sull’appoggio economico di numerose piccole donazioni da parte di grandi masse popolari.
Vediamo per esempio nascere per la prima volta la figura dello scienziato come personaggio pubblico, che mentre si impegna nella ricerca deve tenere un occhio di riguardo per la propria immagine, consapevole dell’importanza dell’opinione pubblica anche al di fuori degli addetti ai lavori.
Una conseguenza indiretta particolarmente affascinante del fenomeno della poliomelite, che viene messa in luce dall’autrice, consiste nell’attenzione attirata verso il mondo della disabilità, permettendo nella seconda metà del 900’ di trasformare l’opinione pubblica nei confronti degli handicap fisici, concentrando gli sforzi con soluzioni e tecnologie avanguardiste verso la guarigione o l’agevolazione della vita per chi non può più camminare sulle proprie gambe.
Durante la stesura Agnese Collino abbandona il linguaggio puramente scientifico, che orienterebbe il prodotto verso un pubblico colto e di nicchia, per preferire un lessico più discorsivo e disteso, scegliendo di sacrificare la rigorosa precisione medica di un trattato di scienza al fine di raggiungere l’obiettivo della massima comprensibilità e comunicatività anche per i lettori più giovani.
Nel fitto intreccio a ritmo serrato di fatti storici, che rischiano persino di annoiare in alcuni tratti, si inseriscono aneddoti curiosi che permettono di prendere fiato, prima di ricominciare con la narrazione puramente cronologica.
Nonostante questi occasionali momenti di scarsa fluidità narrativa, l’opera rimane un efficace strumento divulgativo, che entra nell’olimpo dei libri divulgativi grazie alla chiarezza cristallina con cui illustra gli avvenimenti intorno a una malattia che ha segnato la storia del mondo occidentale, risultando un libro adatto a chi cerca un nuovo punto di vista sulle recenti vicende in campo medico e non teme una lettura impegnativa.

      Peduzzi Maria Chiara Liceo Scientifico Linguistico Statale " Paolo Giovio " ( Como, Lombardia )

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“La malattia da 10 centesimi” è un libro che merita sicuramente di essere letto: avvincente, scorrevole e quasi "narrativo", preciso nei dettagli storico-tematici e nella citazione delle fonti in bibliografia. Sono fornite numerose e accurate nozioni sulla poliomielite e sulla sua storia ma non solo: viene scrupolosamente illustrato il contributo che la ricerca contro la malattia ha dato agli ambiti sociali, politici ed economici. Partendo dall’impatto della figura di Roosevelt, è spiegato il processo che ha portato la polio ad acquisire fama e considerazione, negli USA e in Italia in particolare ma anche nel resto del mondo. Vengono citati paesi dell’Europa (come Svezia, Francia, Danimarca e Germania), paesi dell’ormai estinta Unione Sovietica e paesi in via di sviluppo. La lotta contro la polio ha infatti permesso l’incredibile progresso sia in ambito medico che in ambito sociale e politico. Nella medicina per quanto riguarda il protocollo e la messa a punto dei vaccini, il cambiamento dell’eticamente discussa sperimentazione su cavie da laboratorio come primati e altri animali, ma anche uomini, donne e soprattutto bambini (spesso orfani) affetti da malattie o patologie psichiatriche. Nella società viene indubbiamente riconosciuta l’importanza che la malattia ha avuto nel definire il ruolo dell’opinione pubblica e nel ridurre la riservatezza della comunità scientifica nei confronti della stampa, avvicinando le due realtà e plasmando l’ambito della divulgazione scientifica. Per combattere la polio sono nati enti no profit come le charities, si è diffuso il fenomeno dell’advocacy, sono state fondate associazioni che tutelano i malati e si è fatto strada con successo il tentativo di cambiare gli stereotipi nei confronti dei disabili. La connessione con la politica e l’economia è a noi perfettamente tangibile: la poliomielite divenne un nemico economico, oltre che sociale, da sconfiggere, e ogni stato si organizzò di conseguenza per tutelare interessi che erano comuni a tutte le nazioni; in questa guerra contro la polio spicca innegabilmente il presidente-simbolo Franklin Delano Roosevelt. Si può affermare che il titolo del libro sia stato azzeccato in quanto la poliomielite ha realmente “cambiato la nostra società”. Agnese Collino scrive della malattia in un momento in cui è inevitabile che nasca nella mente del lettore un parallelismo storico e ben delineato con il Novecento. Se da un lato la concentrazione è focalizzata sulla polio, dall’altro lato viene spontaneo fare riferimento al giorno d’oggi e alla pandemia mondiale di COVID-19 in corso. L’autrice ha la capacità (e forse anche la fortuna) di raccontare la storia della poliomielite con la certezza che i fatti, i personaggi, gli esponenti della comunità scientifica e i loro errori sperimentali, il ruolo della malattia, l’importanza indiscutibile dell’opinione pubblica e infine le emozioni e le incertezze degli uomini, siano tematiche - purtroppo o per fortuna - già inconsapevolmente appartenenti ad ognuno di noi. La lettura spinge alla riflessione su ciò che stiamo vivendo che, paradossalmente, altri prima di noi hanno già sperimentato e su quanto il Novecento pervaso dalla polio sia stato fondamentale per garantire, se non completamente almeno in parte, la reazione pronta dell’attuale comunità scientifica. Una storia appassionante e che in qualche modo, aggiunge un po’ di sicurezza ad un momento colmo di incertezza quale quello corrente.

      Foresti Ettore Licei Costanza Varano ( Camerino, Marche )

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Che il trucco è tutto qui, basta un po’ di curiosità e il libro va giù… come Mary Poppins cantava nel capolavoro del regista Stevenson, con un poco di zucchero la pillola va giù… basta veramente un pizzico di curiosità che il saggio in un battibaleno scorre via; veloce, conciso, completo, essenziale, ma allo stesso tempo particolareggiato e minuzioso. Appare così “La malattia da 10 centesimi”, biografia della poliomielite analizzata a decenni di distanza che segna il debutto nella letteratura di una giovane biologa: Agnese Collino.
Sette capitoli in cui si ripercorre l’intero corso di una malattia, inizialmente definita “morbo misterioso”, che repentinamente è entrata nella vita di ogni persona e che, ancora oggi, convive con noi nella sua forma più pacifica e “affabile” grazie all’immunità acquisita tramite i vaccini. Successi e fallimenti, una corsa al siero durata decenni e che più volte ha illuso i genitori di mezzo mondo, i quali vedevano nel vaccino l’unica via d’uscita da un tale orrore, e più volte hanno visto infrangersi le loro speranze. Da Park-Brodie a Kolmer, da Morgan, passando per il siero di anticorpi di Hamman e il vaccino svedese, fino a Salk, il fallimento di quest’ultimo e l’affermazione del prodotto Sabin fino alla definitiva riaffermazione del preparato Salk. Anni di tentativi, cadute e redenzioni che segnano il progresso della scienza e gli effetti benefici che questa può restituire a noi umani. Non solo scienza e medicina, ma anche storia, biografie di personaggi più o meno celebri sondati attraverso i loro provvedimenti e le loro reazioni, la nascita di enti, associazioni, fino ad un nuovo reparto ospedaliero, progressi tecnologici, messa a punto di tecniche e lo sviluppo di nuove conoscenze nei più svariati campi, dagli USA, centro nevralgico della corsa al vaccino, all’Europa e alla nostra Italia.
Punti di contatto con l’oggi che affiorano ovunque, dall’attuale situazione dovuta alla pandemia di COVID-19, all’esaltazione di un vaccino e i dubbi dei più scettici, i timori verso un nemico sconosciuto e invisibile e casi di poliomielite che emergono nei ricordi di ogni nonna e nonno e nelle case di tutti noi, ma più di tutti il conoscere la storia di un vaccino anti-polio che oggi riempi i certificati vaccinali della nostra infanzia.
Un siero di nozioni e curiosità iniettato nei lettori con una scrittura facilmente affrontabile, minuziosa nelle fonti delle informazioni, oggettiva e limpida nel testimoniare uno dei più grandi successi umani, segnato da uno stretto rapporto di fiducia e speranza con la scienza, trasformatosi in enorme progresso per l’intero genere, perché come diceva Henry Ford: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una tecnologia diventano per tutti”, e il fatto che la poliomielite corre a grandi passi verso il traguardo dell’essere debellata non può che non essere un enorme progresso.

      Matcovich Bernardo Liceo Scientifico G.galilei ( Macerata, Marche )

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La Malattia da 10 centesimi, di Agnese Collino, è un libro scorrevole, dalla lettura piacevole ed entusiasmante. Nonostante la trattazione di un tema complesso come quello della minuziosa descrizione della storia, delle caratteristiche e del fenomeno -sia scientifico che culturale- rappresentato dalla Polio, l'autrice utilizza un linguaggio chiaro, semplice (ma allo stesso tempo tecnico e settoriale), comprensibile a tutti, spiegando in modo preciso e limpido tutti i termini scientifici presenti all'interno dell'opera. Questi accorgimenti coinvolgono ancor di più il lettore, che riesce facilmente ad immergersi nella trama e a cogliere con maggiore facilità gli argomenti trattati. Nello specifico, il libro tratta la storia delle celebre malattia infettiva analizzandola a partire dai primi casi classificati, risalenti alla seconda metà del XIX sec., fino ai giorni nostri e al processo ancora in corso di deradicalizzazione, soffermandosi in primis sulla figura del presidente americano Franklin Delano Roosevelt, che divenne la celebrità emblematica nell’impegno per la lotta alla polio, sia come paziente che come filantropo. La narrazione si sofferma poi sulle varie campagne di raccolta fondi per finanziare sia la ricerca che l’assistenza dei reduci da polio, tra le quali spicca la “March of the Dimes” ovvero la marcia delle monetine da 10 centesimi -da cui deriva il titolo del libro- che segnò il primo grande passo verso il coinvolgimento delle classi sociali meno abbienti nella raccolta fondi. La trama vira poi verso il racconto della messa a punto dei vari vaccini e delle relative campagne vaccinali, compresa quella italiana, ponendo l’attenzione in particolare su Salk e Sabin e procede infine nella descrizione della vita e delle difficoltà dei reduci da polio e della situazione odierna del contagio e distribuzione della malattia. Il tema trattato in questo libro risulta estremamente attuale, suggerendo il paragone del passato con il presente (polio-COVID-19) e mettendo abilmente in luce, non solo gli interessantissimi aspetti scientifici riguardo alla prevenzione e cura della malattia stessa, ma anche la straordinaria storia di umanità celata dietro ai grandi personaggi della scienza del passato. Emergono le figure eccezionali di uomini come gli stessi Salk e Sabin, che, invece di guadagnare gli enormi proventi che sarebbero certamente derivati dalla brevettazione del proprio vaccino, decisero di regalare il frutto delle loro fatiche all’umanità con una generosità e una magnanimità che risplendono in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. La trattazione del tema risulta estremamente originale, svincolandosi dalla rigida etichetta del genere "divulgazione scientifica", che forse potrebbe intimidire un lettore inesperto. L'aspetto scientifico è presentato qui in maniera inedita dall'autrice, infatti le storie dei contagiati, delle loro vite a dir poco difficili, delle loro lotte per l'affermazione dei propri diritti, degli uomini che si sono battuti per finanziare la ricerca e di quelli che ne hanno dato alla luce i frutti, fanno di questo libro non solo un trattato di valore scientifico ma anche un testo dall'alto valore antropologico, che propone al lettore la storia nella sua autentica forma, fatta di conquiste ed errori, di emozioni e freddi dati scientifici, di lodi e discrediti, di gioie e dolori. Tutte queste caratteristiche fanno di questo libro un testo che consiglierei a tutti di leggere, e che tutti possono leggere.

      Santini Gregorio Liceo Scientifico,musicale E Coreutico G. Marconi ( Pesaro, Marche )

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Agnese Collino, biologa presso la Fondazione Umberto Veronese, ci racconta nel suo libro, la storia della lunga battaglia contro la poliomielite.
Gli Stati Uniti furono colpiti gravemente dal virus della poliomielite e proprio da li partirono delle grandi campagne a tutela della salute pubblica, cui parteciparono gli scienziati dell'epoca, ma anche molti politici e, forse per la prima volta, anche molte celebrità del mondo dello spettacolo.
Questo libro è la storia di come una impresa medico-scientifica-politica, contribuì a grandi mutamenti della società, tra gli anni trenta e cinquanta, e ci lascia tanti spunti di riflessione sugli avvenimenti degli ultimi due anni correlati alla pandemia da coronavirus.
In quegli anni divenne presidente degli Stati Uniti F. D. Roosevelt, che, trentanovenne, si ammalò di polio rimanendo costretto su una sedia a rotelle. Dopo una lunga riabilitazione decise di acquistare la tenuta di Warm Spring in Georgia per farne il primo centro di riabilitazione per malati di poliomielite; inoltre fondò una serie di associazioni per la raccolta fondi in favore di questa malattia.
La grande crisi economica del ’29, segnò una flessione importante anche nella raccolta fondi per la ricerca. Si iniziò così a pensare a nuove strategie per raccogliere fondi e il famosissimo comico radiofonico dell’epoca Eddie Cantor ebbe l’idea di non chiedere più grosse quantità di denaro a pochi ricchi, bensì pochi centesimi a tutti. Nacque così the “Marche of Dimes” cioè la marcia delle monetine (da 10 centesimi, DIME), da cui il libro della Collino prende il titolo. In poco tempo furono raccolti circa 34 milioni di dollari.
La corsa al vaccino partì inizialmente con difficoltà, ma poi tra la fine degli anni 40 e l'inizio degli anni 50, due scienziati, prima J. E. Salk e poi A. B. Sabin, riuscirono a trovare un vaccino.
La storia della polio è la prima vicenda in ambito di ricerca scientifica soggetta a tanta attenzione mediatica e questo non può non ricordarci come anche oggi virologi ed epidemiologi siano saliti alla ribalta con tutta la visibilità delle attuali potenzialità mediatiche.
Salk formulò un vaccino efficace ma non perfetto, il virus inattivato iniettato intramuscolo proteggeva l’individuo dai gravi danni neurologici dell’infezione, ma non impediva la trasmissione della malattia; quello di Sabin invece, costituito dal virus attenuato, e somministrato per bocca, si rivelò più efficace nella eradicazione della malattia, ad oggi quasi completa, sostituì quello di Salk.
Un evento significativo raccontato dalla Collino è il grave errore avvenuto nella produzione di una partita del vaccino di Salk (cosiddetto incidente Cutter) che portò ad una vera e propria epidemia di poliomielite; questo grave episodio ci può far capire dove trovi agganci tuttora la pubblicistica no-vax in Italia e nel mondo.
Un’altra riflessione importante è quella sui brevetti dei vaccini, che una volta coperte le spese di ricerca e produzione dovrebbero essere di disponibilità ubiquitaria; Salk e Sabin rinunciarono ai loro brevetti, diversamente dalle attuali multinazionali farmaceutiche che hanno realizzato guadagni multimilionari.
Questo libro ci trasmette quanto sia stato e sia grande l’impegno della scienza e di quanto dobbiamo essere orgogliosi delle sue conquiste; la vaccinazione, le campagne vaccinali sono sicuramente una di queste, confermandosi ancora oggi, all’inizio del III millennio, un caposaldo della medicina preventiva.

      Ender Caterina Anna Liceo Classico Massimo D ( Torino, Piemonte )

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Nel libro "La malattia da 10 centesimi" (2021) Agnese Collino, biologa molecolare che si occupa di divulgazione scientifica, descrive l’affascinante storia della poliomielite, fondamentale per comprendere alcuni meccanismi della società odierna. L’autrice, prendendo le mosse da un trafiletto del "Corriere della Sera" del 1911, fa rivivere le vicende di milioni di persone coinvolte nel tentativo di fronteggiare una malattia al tempo considerata misteriosa e terribile, che colpiva soprattutto i bambini, provocandone talvolta la paralisi o, nel peggiore dei casi, la morte. Oggi questa patologia gastrointestinale si trova a un passo dall’essere eradicata.
Per raggiungere un risultato di tale portata sono stati necessari decenni di sforzi incommensurabili che hanno permesso di ottenere un quadro chiaro della malattia, di abbattere la superstizione e il terrore seminati da essa, di trovare cure in grado di alleviare, per quanto possibile, i dolori fisici e psicologici provocati dal morbo. Tali sforzi si sono rivelati indispensabili per affrontare non solo la poliomielite, ma anche altre malattie recenti, hanno rivoluzionato per sempre molteplici aspetti sanitari e sociali, come i processi di produzione e di sicurezza dei trattamenti clinici e i metodi di raccolta fondi, cui il titolo fa riferimento, e hanno determinato l’affermazione dei reparti di terapia intensiva e la messa a punto di moderne tecniche di riabilitazione.
Il libro è ricco di spunti e di collegamenti all’attualità, come quelli relativi al vaccino. Mi ha colpito in particolare il ruolo rivestito dalla copertura mediatica e dalle “emozioni” nel portare al centro dell’attenzione la polio a scapito di altre patologie, anche più pericolose: l’impatto visivo ed emotivo della malattia era molto forte e spesso veniva sfruttato da campagne pubblicitarie in cui comparivano immagini toccanti e crude di bambini affetti dal morbo e “imprigionati” all’interno di un polmone d’acciaio o altre gabbie metalliche posizionate intorno agli arti. Trovo sia incredibile come ancora oggi questi fattori influenzino notevolmente la nostra percezione delle malattie e ci spingano ad intervenire con più o meno impegno per contrastarle. Queste osservazioni inducono a porci un importante interrogativo: in quale misura è giusto, nell’ambito delle decisioni relative alla salute, affidarci ai nostri giudizi, pur consci della loro inevitabile mancanza di oggettività?
I protagonisti di questa storia vengono presentati nella loro complessità umana: non sempre eroi invincibili, cavalieri senza macchia e senza paura, come spesso li immaginiamo, ma esseri umani ed in quanto tali capaci di commettere errori come quelli occorsi nel caso dell’incidente Cutter.
Pur trattandosi di un tradizionale testo di storia della medicina, il libro si distingue per essere una raccolta sistematica e ben documentata, che ha avuto la fortuna di uscire in un momento in cui siamo più sensibili all’argomento per via della pandemia. L’esposizione è chiara ed esauriente, i termini tecnici sono accompagnati da una breve spiegazione, che permette a chiunque di comprenderne il significato. Agnese Collino è molto precisa e inserisce sempre i riferimenti alle fonti, senza tuttavia compromettere la scorrevolezza del testo.
La passione dell’autrice traspare dalle pagine ed è contagiosa quasi quanto la malattia da lei descritta. La polio e il suo sviluppo rappresentano un’importante pagina, ancora in via di stesura, della storia dell’umanità.

      Lupo Priscilla Liceo Scientifico Galileo Ferraris ( Torino, Piemonte )

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Perché leggere il libro di Agnese Collino “La malattia da dieci centesimi”? Perché il Covid ha cambiato le nostre vite e i nostri gusti, anche letterari. La storia della nascita del vaccino contro la poliomielite, trattata come un report giornalistico ed estremamente e minuziosamente documentata, ci rassicura e forse ci conforta nella nostra scelta di esserci vaccinati per il Covid. A noi è bastato un anno di attesa, per la poliomielite ci sono voluti quasi 3000 anni! Infatti, la malattia era documentata già nel XV secolo a.C. su una stele egiziana e il primo vaccino uscì nel 1955.
Nel 1921 la malattia colpì Roosevelt, candidato alla presidenza degli Stati Uniti ed eletto nel 1932: la lotta alla malattia partì da lui e da un abile avvocato suo collaboratore, O’Connor. Finanziarono la ricerca tramite una campagna pubblica di donazioni che coinvolse tutte le categorie sociali e che si protrasse per molti anni. Negli anni 50, anche donatori modesti, spinti da testimonial VIP, furono indotti a donare anche solo un “dime”, la moneta da dieci centesimi. Furono reclutati volontari, soprattutto madri, che organizzarono marce, sfilate di moda e raccolte porta a porta. Capire la poliomielite non fu facile, ci furono diversi tentativi falliti prima di comprendere che la malattia era virale e si trasmetteva per via orofecale. Il primo a tipizzare i tre ceppi di poliovirus fu Salk che nel 1954 pose le basi del primo studio randomizzato controllato per il vaccino inattivato che coinvolse 1,9 milioni di bambini. Il 12 aprile 1955 ci fu la comunicazione ufficiale dell’efficacia del vaccino. I laboratori Cutter non rispettarono i criteri di controllo e scatenarono casi di grave poliomielite e decessi. Questo pose le basi attuali di controllo di sicurezza a garanzia dei preparati farmaceutici. Nel 1960 Sabin scoprì il vaccino attenuato da somministrare per via orale. Non dobbiamo dimenticare inoltre che la poliomielite determinò la nascita dei primi ventilatori polmonari. Nel 1952 a Copenaghen l’anestesista Bjorn, non riuscendo a gestire più di 300 persone colpite da paralisi respiratoria con i polmoni di acciaio di cui disponeva, ideò un sistema di ventilazione a pressione positiva. Creò le prime unità di terapia intensiva di cui ora noi conosciamo l’importanza. Nel 2019 l’OMS ha dichiarato eradicato il poliovirus di tipo 3. Purtroppo, in Pakistan e in Afghanistan i poliovirus selvaggi sono ancora endemici. Quando a marzo 2020 abbiamo sentito dai mezzi di comunicazione che sarebbe iniziato un periodo di lockdown perché l’infezione da Sars-Covid 19 stava dilagando la nostra vita è cambiata. Quando abbiamo visto gli anestesisti e gli infermieri delle terapie intensive vestiti come astronauti e sopraffatti dal carico di lavoro non potevamo credere di non essere dentro ad un incubo senza risveglio. Il libro di Collino è un inno alla speranza. È la celebrazione della tenacia e della perseveranza dell’uomo. Da ogni passo un insegnamento, da ogni errore una nuova ipotesi. Il desiderio di un’etica della ricerca e della sperimentazione emerge con sfolgorante evidenza. Leggerlo ci rende orgogliosi di quello che siamo stati capaci di fare e ci riempie di speranza su quello che potremmo ancora scoprire ed applicare. Asimov affermava: “la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza”. Sta quindi a noi sfruttare le scoperte della scienza con rispetto e attenzione per la natura e per l’uomo.

      Toninello Andrea Iis " Cattaneo-mattei " ( Monselice , Piemonte )

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Il libro che ho deciso di leggere è quello il cui titolo mi ha colpito di più, ossia “La malattia da dieci centesimi” di Agnese Collino. Il libro parla della storia della poliomielite e di come questa abbia cambiato la nostra società nel corso del tempo, analizzandone il rapporto con l’uomo non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello sociale, culturale e politico. In particolare, il fatto che mi ha fatto apprezzare particolarmente questo saggio è quello che l’autrice si sia soffermata anche sul considerare le parti “burocratiche” e politiche con cui la scienza e la medicina in particolare devono quasi sempre confrontarsi, dando un colpo di spugna all’immagine che molti hanno del ricercatore solitario nel suo laboratorio che armeggia con becker e provette. Come dimostra questo libro, e anche l’esperienza che purtroppo abbiamo vissuto in prima persona con lo sviluppo dei vaccini contro il COVID è chiaro come la scienza non sia quasi mai pura, ma debba confrontarsi con le risorse e le esigenze delle persone, pena l’essere mero nozionismo. L’altro fatto molto importante è che l’autrice, a differenza di altri scrittori di libri di divulgazione scientifica ha finalmente dato una caratterizzazione psicologica ai suoi personaggi; da Parker e Brody fino a Isabel Morgan e Jonas Salk, sono tutti rappresentati come persone, con tutte le proprie piccole manie (come quando nel libro si dice che Salk era talmente ossessivo da aver smontato completamente una credenza per poterla pulire), le fragilità e anche i punti di forza: finalmente lo scienziato ha una dimensione terrena, non è elevato a figura divina ,fredda e asettica, con tutto ciò che ne può derivare, errori certamente, ma anche grandi scoperte e intuizioni che senza quegli errori non sarebbero state possibili. In questo caso secondo me, l’autrice è riuscita a individuare l’altro grande punto critico della divulgazione scientifica, dopo quello del riuscire a semplificare sufficientemente i concetti per il pubblico senza snaturarli troppo, ossia riuscire a colmare quel gap tra mondo accademico e mondo delle persone normali che più che essere di contenuto vero e proprio, è soprattutto ideologico: la maggior parte di noi pensa allo scienziato come a una persona infallibile e quasi "onnisciente", immagine che frequentemente si scontra con la realtà e che quando non viene corroborata dai fatti getta discredito e sospetto su tutta la comunità scientifica, come successo a Salk dopo l’incidente Cutter, quando a causa di un errore di calcolo (e anche dell'omertà delle case farmaceutiche e dell’impreparazione dell’NIH, l’omologo americano dell’ISS), sono stati immessi sul mercato vaccini contro la poliomielite contenenti virus ancora vivo. Salk non poteva prevederlo in alcun modo e quando il fatto è trapelato ha fatto sentire le persone, che riponevano in lui più che fiducia vera e propria fede, prese in giro, tradite da chi le doveva salvare. Questa dinamica non è certo nuova e negli anni si è ripetuta parecchie volte, per citare alcuni esempi, lo scandalo del vaccino per la pertosse negli anni ottanta o anche quanto successo con il vaccino Astrazeneca l’anno scorso. L'obiettivo che dovrebbe avere la divulgazione scientifica è secondo me quello di riuscire a far capire alle persone come funzioni realmente il mondo della ricerca, con i suoi pregi e i suoi difetti, e credo che sia attraverso libri come questo che il traguardo sia più vicino.

      Dell' Aera Sebastian Iiss Alpi-montale ( Rutigliano, Puglia Nord )

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“La malattia da 10 centesimi. Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società” è un saggio, scritto dall’autrice Agnese Collino e pubblicato nel giugno 2021 da Codice Edizioni, che tratta un argomento ancora attuale e di “storia della medicina”.
Nel libro viene affrontata la storia della poliomielite e quella degli “eroi” che l’hanno combattuta, partendo dalla prima descrizione di un focolaio di polio in Inghilterra nel 1835, fino alla situazione dei giorni nostri. Nel mezzo, gli sforzi dell’ex presidente degli USA Roosevelt nel raccogliere fondi per la ricerca sulla polio, i numerosi studi sulle caratteristiche e sulla contagiosità della malattia, la scoperta dei primi vaccini anti-polio e, ovviamente, la relazione tra la malattia e l’opinione pubblica. La poliomielite, infatti, è stata una di quelle malattie che hanno terrorizzato maggiormente la popolazione mondiale, non tanto per la sua gravità di per sé, quanto per l’attenzione mediatica che le è stata dedicata e per l’impatto emotivo che ha avuto sulle persone. Franklin Delano Roosevelt, il suo socio Basil O’Connor, gli scienziati Jonas Salk e Albert Sabin: sono solo alcuni dei numerosi protagonisti della lotta alla poliomielite, oltre alle innumerevoli aziende e associazioni impegnate in una “battaglia” che ha interessato il mondo intero, e che tuttora interessa numerose zone del nostro pianeta.
Il testo (294 pagine compresi cronologia, bibliografia e ringraziamenti) si presenta con un lessico ricercato, ricco, come è giusto che sia, di termini tecnici riguardanti il campo della scienza e della virologia. La storia principale è accompagnata talvolta da spiegazioni dei termini (a piè di pagina) e da immagini con didascalie, le quali ci consentono di capire meglio ciò che viene spiegato all’interno del libro e ci permettono di essere più vicini a quelle che sono le vicende che caratterizzano le diverse fasi della lotta alla polio. Fondamentale, inoltre, la presenza nelle ultime pagine di una cronologia che riassume dal primo all’ultimo, gli eventi e i traguardi raggiunti, i quali nella storia principale sono invece trattati secondo un ordine logico. La bibliografia, così particolareggiata, elenca le fonti utilizzate dall’autrice per documentarsi e aiuta il lettore a comprendere meglio il lavoro puntuale ed esauriente della Collino. Significativo il riferimento nel titolo ai “10 centesimi”, simbolo della “March of Dimes”, uno dei primi eventi chiave per il finanziamento della ricerca sulla poliomielite. La storia è alquanto accattivante, anche se può risultare difficile tenere a mente i nomi dei personaggi e le vicende che si susseguono. Infine, per quanto riguarda il linguaggio, il testo, pur essendo un po’ “difficile da digerire”, è abbastanza chiaro, soprattutto grazie alle spiegazioni che accompagnano i termini tecnici utilizzati.

      L’abbate Paola Liceo Simone Morea ( Conversano, Puglia Nord )

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La malattia da 10 centesimi - Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società è un libro di Agnese Collino che tratta di un tema che ricorda, sotto molti punti di vista, l’attuale situazione di emergenza legata alla pandemia da Covid-19. L’autrice affronta, infatti, la storia di un’epidemia che nel corso del XX secolo ha afflitto la società mondiale. L’epidemia di cui si parla è quella generata dalla poliomielite, una malattia causata dal polio-virus, probabilmente esistente già dal XXV secolo a.C., che in alcuni casi poteva presentarsi in maniera asintomatica o con sintomi lievi, ma in altri casi portava anche alla paralisi degli arti o di tutto il corpo e conduceva anche alla morte.
Agnese Collino, in qualità di dottoressa in Biologia Molecolare, affronta questo tema con puntualità e rigore scientifico, tuttavia analizza e pondera anche aspetti politici, economici e sociali contestualizzati all’interno del contesto storico di cui si parla. Per questo sarebbe riduttivo considerare questo libro come un’opera di carattere esclusivamente scientifico.
Approcciandosi all’eziopatogenesi di questa malattia, viene spiegato innanzitutto il paradosso che la contraddistingue, ovvero la questione che, al contrario di ciò che succede per le altre malattie infettive, la diffusione della poliomielite sia stata favorita da un miglioramento delle condizioni igieniche. Questa contraddizione viene spiegata in primis considerando che si tratta di una malattia che colpiva soprattutto i bambini e in secondo luogo considerando che i progressi igienico-sanitari avevano solo ritardato il momento della prima esposizione al virus, momento in cui i bambini non erano più protetti dagli anticorpi materni.
Figura esemplare della storia della poliomelite è Franklin Roosvelt. Roosvelt aveva contratto la malattia quando era ancora un giovane candidato, e nonostante avesse subito la paralisi degli arti inferiori, questo non lo aveva ostacolato nella realizzazione della sua aspirazione, diventare presidente degli Stati Uniti d’America. Di fatto il suo è stato il mandato più lungo nella storia degli Stati Uniti. Questo perché l’operato di Roosvelt non si limitò al piano politico ma si rese evidente soprattutto sul piano economico-sociale. Mise in piedi, infatti, una serie di associazioni con l’obiettivo di raccogliere fondi e sensibilizzare verso la poliomelite. Nacque così la raccolta fondi “March of dimes” letteralmente “Marcia delle monetine da 10 centesimi”, da cui la Collino ha tratto il nome per il suo libro.
Lo scopo era quello di raccogliere donazioni anche minime, di pochi centesimi, da parte di tutti. Il messaggio lanciato da Roosvelt, e poi volutamente evidenziato dalla scrittrice è unico ed inequivocabile: in una situazione di emergenza ognuno tramite un piccolo contributo può fare la differenza. L'abilità dell'autrice consiste nell'esporre in maniera chiara e mai banale argomenti molto importanti, rendendoli alla portata di tutti, dai ragazzi agli adulti, che si approcciano a studi scientifici.
Questo libro si introduce bene nella nostra situazione attuale e si configura come un’occasione di riflessione su quello che deve essere il corretto funzionamento di un sistema in grado di coniugare sapere scientifico, interesse economico di un Paese, organizzazione politica e mediatica per garantire a tutti condizioni di salute ottimali, in una situazione in cui la salute diventa inevitabilmente l’unico motivo di preoccupazione di ogni persona.

      Loporcaro Maria Francesca Liceo " Cagnazzi " ( Altamura, Puglia Nord )

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Agnese Collino, biologa molecolare e personalità che si dedica alla divulgazione, propone nel suo ultimo saggio “La malattia da 10 centesimi” un viaggio alla ri-scoperta della storia della polio, dal principio di tutto alle conseguenze attuali, nascoste nei meandri del tempo.
Grazie a un’attenta ricerca e un ritmo incalzante l’autrice analizza le fasi della malattia che hanno segnato inevitabilmente non solo il mondo della scienza ma anche, per certi aspetti, la politica, l’economia e la nostra società. La lotta alla poliomielite ha rivoluzionato per sempre il corso degli eventi; innanzitutto ha contribuito all’integrazione del disabile nella società, una conquista ai nostri occhi scontata, sebbene essa porti con sé un enorme carico di sofferenze ed emarginazioni. Non si deve dimenticare infatti che la poliomielite è anche la storia del primo disabile giunto presso la Casa Bianca: Franklin Delano Roosevelt, che contrasse la polio nel 1921 e perciò ne rimase danneggiato, in un’epoca in cui essere invalido era sinonimo di timore, ribrezzo, pietà, vergogna.
Inoltre questo “morbo misterioso”, che verrà in un primo tempo definito come “paralisi infantile”, costituisce uno dei tasselli fondamentali all’interno dell’evoluzione della filantropia, che dal chiamare in causa i pochi ricchi passò ad essere un dovere morale per tutti, senza esclusioni. In questo l’autrice ci offre, oltre che nozioni squisitamente storico-scientifiche, degli interessanti spunti etici, quale ad esempio il ruolo della vaccinazione come strumento di prevenzione. D’altronde “La malattia da 10 centesimi” ci ricorda, mai come adesso, che alcune lezioni passate ritornano tuttora nel presente poiché historia magistra vitae e la storia della polio ha tanto da insegnarci.
Il timore manifestato agli inizi della malattia, l’attenzione all’igiene e poi la cooperazione fra gli scienziati, la cronaca e le misure di contenimento come la quarantena, lo scetticismo in seguito alla comparsa del primo vaccino, il “processo mediatico” di medici e virologhi, le conseguenze drammatiche della malattia e l’opinione pubblica con il fiato sospeso. Tutto sembra far rivivere la realtà pandemica, eppure era già accaduto decenni fa.
Pertanto Agnese Collino ci offre una duplice chiave di lettura: in primo luogo il suo saggio non è altro se non l’invito al ricordo di coloro che sono sopravvissuti alla malattia e che ancora combattono con l’enigma della sindrome post-polio, che costringe i soggetti a una progressiva debolezza muscolare; in secondo luogo, il libro si rivela un’efficiente cornice storica adattabile al quadro dei nostri tempi e alla nuova “malattia delle contraddizioni”.
Insomma, si tratta di uno di quei libri che accompagnano il lettore attraverso le ripetizioni e la scioltezza nello stile, un saggio scorrevole, profondo nei temi medico-scientifici, interessante per determinati spiragli etici che risvegliano un mondo in cui troppo spesso, erroneamente, per andare avanti si suole dimenticare.

      Tateo Giulia Liceo Simone Morea ( Conversano, Puglia Nord )

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Dalla penna di Agnese Collino, "La malattia da 10 centesimi" affronta le intricate vicende relative alla battaglia contro la polio, coinvolgendo il lettore in una visuale a 360 gradi. La tematica abbraccia un ambito scientifico di estrema attualità, vista la pandemia che stiamo vivendo. La narrazione parte dallo scoppio di un primo focolaio epidemico della polio in Inghilterra (1835). In seguito, l’autrice ci coinvolge passo passo in tutte le dinamiche che vedono questa malattia come protagonista: il grande input dato da Roosevelt, che aveva lui stesso contratto la polio, la fondazione delle prime grandi organizzazioni di beneficenza, cui parteciparono celebrità di grande spicco, e ovviamente tutti gli esperimenti effettuati, prima per scoprire la modalità di trasmissione e poi per trovare il vaccino. Non è un caso che abbia usato l’espressione “ci coinvolge”; la Collino non si è limitata a proporre la storia di questo morbo in maniera scarna ed essenziale, ha fatto molto di più. È riuscita a restituire ai lettori una storia dinamica, avvincente. La sua tecnica di scrittura suscita in chi legge la brama di conoscere il seguito. Nonostante il testo sia ricco di elementi e termini prettamente scientifici, la narrazione mantiene un ritmo incalzante. Dunque, come è inevitabile lasciarsi affascinare dal racconto della biologa, così è ineludibile una profonda riflessione, che parte dal titolo stesso. E’ stato proprio quello in primis a destare la mia curiosità. In uno dei primi capitoli, poi, si allude alla March of Dimes: ponendo i riflettori su questa charity tra tante altre, l’autrice evidenzia come i risultati più grandi derivino da piccoli gesti, anche da una semplice donazione di 10 centesimi. E la March of Dimes sarà, poi, da considerarsi baluardo delle odierne charity. Il testo ha anche il potere di mostrare l’aspetto umano di medici e scienziati, che troppo spesso vengono visti come individui freddi e distaccati. Anche loro, nello svolgimento delle loro professioni, vivono in costante stato di tensione e ansia: la responsabilità della vita altrui è un fardello molto pesante da portare. Anche Salk, durante la prima fase della sperimentazione, ha vissuto con estrema preoccupazione l’evolversi accelerato delle procedure di vaccinazione. Alla fine del libro, molti passi mi hanno colpita e mi sono sembrati, per certi versi, una critica alla "pars destruens" del metodo baconiano. Egli, infatti, era della convinzione che, prima di immergersi nel "mare delle scienze", fosse necessario estraniarsi dai cosiddetti "idola". Per Bacone essi sono pregiudizi che fungono da ostacolo a un corretto approccio alla scienza. L’autrice sostiene che è impossibile scindere l’influenza del proprio vissuto e della propria sfera irrazionale dalla ragione, al contrario di Bacone, che non ammetteva alternativa al prendere le distanze dai pregiudizi. Infine, ho trovato ammirevole la premura di Agnese Collino, che si è spesa molto per la diffusione di questa vicenda poco conosciuta in Italia: mentre essa è super documentata nella letteratura scientifica americana, in quella italiana questo libro ne è il primo vero e contributo.

      Cito Gemma Liceo Scientifico E Linguistico Antonio Vallone ( Galatina (le), Puglia Sud )

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“La malattia da 10 centesimi. Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società”

Lockdown, focolaio, droplet, booster: tra dieci anni, di tutto questo, cosa resterà? Saranno solo parole sepolte nella scatola nera della nostra mente?
Agnese Collino, biologa molecolare e supervisore scientifico presso la Fondazione Umberto Veronesi, decide di ripercorrere tappa per tappa la storia della poliomielite, un’epidemia per certi versi simile a quella che stiamo vivendo oggi, mantenendo viva la memoria di “una storia che non va dimenticata”.
Nel libro, intitolato “La malattia da 10 centesimi. Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società” (Codice edizioni, pp. 294, €19,00), Collino racconta la storia della terribile diffusione del poliovirus in un perfetto connubio di attualità, medicina e storia, fornendo al lettore un dettagliato spaccato della vita prima e dopo la polio.
Grazie all’impronta divulgativa del testo, il libro è rivolto ad un pubblico molto ampio, non limitato ad un’élite di medici e ricercatori. Difatti la lettura risulta scorrevole per via del linguaggio informale che, anche se a tratti settoriale, è sempre arricchito da spiegazioni concise ed afferrabili. Nel giusto alternarsi di scorci socio-culturali e medico-scientifici, il lettore segue con trasporto la catena di conseguenze che ha portato la poliomielite a diventare la “malattia da 10 centesimi”: la malattia che portò alla nascita dei testimonial e delle raccolte fondi e che, agli occhi dei cittadini, guastò l’ideale di famiglia proprio dell’American dream del Novecento.
Particolarmente ammirabile è la rilevanza donata al racconto della vita dei poliomielitici che hanno vissuto la malattia delle paralisi e dei polmoni d’acciaio. Una fetta di libro è infatti dedicata alla sensibilizzazione sulla lotta per l’uguaglianza e per i diritti delle persone diversamente abili, le cui storie di coraggio e forza di volontà spingono il lettore a riflettere sulle innumerevoli barriere che egli stesso, come membro della società, innalza inconsapevolmente.
Fondamentalmente, citando le parole dell’autrice, “siamo collettivamente chiamati a farci carico dei più fragili, anche quando sono pochi”. Ristabilire le priorità è “una questione profondamente umana. Umana e imperfetta”.
Il messaggio che arriva al lettore rimane quindi fedele all’impronta che Collino attribuisce all’intero libro: il metodo scientifico, che fino ad oggi ci ha permesso di raggiungere conoscenze sempre più alte, è imperfetto (ed è un bene che lo sia). Gli errori e le strade sbagliate intraprese di volta in volta dalla comunità scientifica non sono segno di scarsa credibilità, bensì il mezzo con cui l’uomo si evolve e con esso la consapevolezza di poter proteggere la salute propria e del prossimo.
La fiducia nella scienza è un fuoco che deve essere tenuto acceso, anche e soprattutto nei tempi più avversi, in cui l’horror vacui si diffonde con maggiore rapidità di un virus.

      Cosentino Marco Liceo Quinto Ennio ( Gallipoli, Puglia Sud )

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“La Malattia da 10 centesimi”, edito da Codice Edizioni nel 2021 e scritto da Agnese Collino, biologa molecolare e supervisore scientifico presso Fondazione Umberto Veronesi, che oggi svolge attività di divulgazione diretta ai cittadini e alle scuole. Il sottotitolo, “Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società”, rivela appieno il carattere dinamico del saggio. Un avvincente viaggio che il lettore compie alla scoperta degli aspetti scientifici, storici, economici e sociali che hanno caratterizzato la storia della poliomielite, una malattia di cui oggi, forse, non ci ricordiamo più. Una lotta che ha avuto inizio con quella del Presidente degli USA, Franklin Delano Roosevelt (nel libro indicato con la sigla FDR), affetto da una grave disabilità, che nel 1921 fu colpito dal virus della polio, a causa del quale perse quasi definitivamente l’uso delle gambe. Diede vita così ad una serie di movimenti e associazioni, incentivando la ricerca, attraverso campagne di raccolta fondi, prima tra tutte la "March of Dimes" (tradotto "Marcia delle monetine"), sollecitando i cittadini americani a prenderne parte donando una sola moneta da 10 centesimi. Da qui l’autrice ha tratto ispirazione per l'intitolazione del libro. L’infezione poliomielitica colpiva prevalentemente i bambini, si manifestava spesso in forma di infezione inapparente, di rado con sintomi neurologici rappresentati da paralisi, che interessavano prevalentemente la muscolatura degli arti, o da un’insufficienza respiratoria acuta. Questa è l’incredibile storia di un’impresa medico-scientifica, che ha permesso di rendere note le caratteristiche del virus da quando esso si è potuto coltivare agevolmente nelle colture di tessuti, rintracciando l’esistenza di tre ceppi diversi. Proprio al ricorso di tale metodica è dovuta la realizzazione dei primi vaccini antipolio, dapprima il vaccino Salk, a virus inattivato e poi Sabin, a virus attenuato. La poliomielite, malgrado la sua dannosità, è stata comunque il motore principale che ha portato ad una serie di cambiamenti e rivoluzioni nella nostra società a partire dalla metà del secolo scorso: dalla nascita delle terapie intensive dotate dei primi polmoni d’acciaio ad un cambio di prospettiva nei confronti della disabilità, reclamando il diritto alla riabilitazione fisica, in una società in cui fino agli inizi del Novecento i disabili “erano oggetto di pietà e vergogna, quando non proprio di timore e ribrezzo”. Le pagine del libro sono opportunamente corredate da note esplicative e immagini, che conferiscono alla narrazione sia limpidezza che concretezza. Ritengo che leggere “La malattia da 10 centesimi” sia, inoltre, una significativa occasione di riflessione sulla situazione odierna causata dalla pandemia da Covid-19: dall’importanza della collaborazione tra le istituzioni scientifiche, politiche e mediatiche, alla ricerca di un vaccino sicuro ed efficace per avviare una massiccia campagna vaccinale, che sembrava essere, così come oggi, al di là delle possibilità umane. Un libro affascinante, coinvolgente e ben strutturato, accessibile a chiunque avverta il desiderio di dedicarsi a questo genere di lettura, seppur con esigue conoscenze in materia.

      Giannese Alessandra Iiss " Galileo Ferraris " ( Taranto, Puglia Sud )

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Agnese Collino, divulgatrice scientifica, nonché biologa molecolare, ne “La malattia da 10 centesimi” unisce tre elementi essenziali - attualità, medicina e storia - per spiegare quanto la poliomielite abbia inciso sia sul piano sociale che su quello individuale.
Si parte dalle storie vere, concrete, quelle delle vite di milioni di persone segnate dalle pesanti ripercussioni della polio già a partire dall’inizio del XIX secolo. Il pensiero dell’autrice va innanzitutto a coloro che, come viene sottolineato, sono “portatori di una storia che non va dimenticata”, ma che spesso non viene dignitosamente ricordata.
Un esempio lampante della sofferenza che questa malattia virale ha provocato è quanto accaduto a Franklin Delano Roosevelt, presidente degli Stati Uniti dal 1933, il quale, in seguito a una diagnosi di poliomielite contratta mentre era in vacanza nel New Brunswick, perse totalmente l’uso delle gambe. Durante la Seconda guerra mondiale FDR iniziò a spostarsi con l’aereo “The Sacred Cow” (La Mucca Sacra), ma si trattava di un lusso concesso solo al primo cittadino del Paese, mentre la maggior parte dei poliomielitici non godeva di adeguata assistenza.
È proprio questo il punto di forza di questo libro, il valore che viene dato non solo ai numeri e alle indagini statistiche, ma soprattutto alle esperienze umane, reali, quelle che vengono raccontate anche per richiamarsi all’emergenza epidemiologica in atto in tutto il mondo. L’autrice ha attualizzato il più possibile il contenuto del testo citando l’emergenza da Covid-19 che stiamo affrontando ormai da due anni, con evidenti riferimenti alle incertezze con cui la pandemia ci costringe a fare i conti giorno dopo giorno. Ci sono non poche analogie tra poliomielite e Coronavirus, soprattutto nel modo in cui va contrastato il contagio e nel modo in cui si diffondono le informazioni, ma ciò che ancor più emerge in entrambi i casi è che chi paga maggiormente le conseguenze del degrado sanitario, economico e sociale sono i più fragili, dei quali siamo chiamati a farci carico.
Il confronto tra polio e Covid è incentrato su un argomento fondamentale, che ricorre quotidianamente in ogni titolo di apertura di telegiornali e talk show: il vaccino. Il processo di immunizzazione dalla poliomielite viene descritto da Collino come una “corsa mediatica”, ostacolata dalla scarsa fiducia nelle affermazioni - non esigue ma talvolta contrastanti - degli studiosi del tempo, fino a quando lo scienziato americano Jonas Salk non sviluppò il primo vaccino antipolio nel 1955.
Pensandoci bene, il comportamento dell’uomo non è cambiato: attualmente non crediamo completamente nella scienza; certo, anch’essa può commettere errori, soprattutto in una situazione di emergenza, che si tratti del XX o del XXI secolo, ma l’errore è una parte fondamentale del processo e del progresso scientifico.
Procedendo in questa impegnativa ma scorrevole lettura, ho inoltre compreso fino in fondo ed apprezzato il valore della storia perché raccontare, ascoltare testimonianze e documentarsi sul passato può aiutare a soffermarci sul presente, valutando in cosa siamo cambiati e in cosa siamo rimasti gli stessi. Consiglierei questo libro a chiunque nutra il desiderio di conoscere e approfondire i progressi compiuti dagli uomini nel campo della ricerca e di riflettere sull’importanza dei vaccini e sulla loro capacità di salvare vite umane.

      Carta Federico Istituto Di Istruzione Superiore G.brotzu ( Quartu Sant' Elena, Sardegna )

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La malattia da 10 centesimi. Storia della polio e di come ha cambiato la società è un libro scritto da Agnese Collino che ci presenta l’occasione di conoscere appieno la storia di una delle malattie più devastanti dell’ultimo secolo.
Il racconto inizia con la storia di Franklin Roosevelt, trentaduesimo presidente degli Stati Uniti che dopo essersi ammalato di polio riuscì, attraverso la riabilitazione e le cure termali, a recuperare l’uso della sua gamba destra. Questa esperienza portò Roosevelt a comprare l’intera tenuta di Warm Springs e di trasformarla nel primo centro di riabilitazione per poliomielitici e, successivamente, in una fondazione.Per evitare il tracollo dei finanziamenti, dettati dalla crisi economica del 1929, Roosevelt ideò quella che passò alla storia come “March of Dimes”, ovvero la marcia delle monetine da 10 centesimi. Consisteva, essenzialmente, in una raccolta fondi nella quale si chiedeva ad ogni cittadino americano di contribuire alla ricerca della malattia con 10 centesimi. Attraverso essa,la Casa Bianca ricevette l’ingente somma di 268.000 dollari.
Con questa somma gli interi sforzi della ricerca si concentrarono sullo studio della malattia e alla ricerca di un vaccino. Emersero in questo periodo le figure di Jonas Salk, ideatore del primo vaccino antipoliomielite basato su un virus inattivo, e di Albert Bruce Sabin, ideatore del più diffuso vaccino contro la poliomelite, ottenuto in questo caso dal virus attenuato, cioè vivo ma reso innocuo.
Ho trovato la lettura di questo libro davvero illuminante, perché mi ha permesso di conoscere una malattia a me nota, ma della quale non conoscevo appieno la storia e che ha avuto, proprio come il covid, un impatto sociale notevole. Nonostante nel racconto vengano trattati dei temi con adeguato rigore scientifico l’autrice riesce comunque ad usare un linguaggio adatto per la compressione dei meno esperti. Il libro di Agnese Collino si presenta anche come un’occasione per capire quanto possa essere utile e corretta la cooperazione tra istituzione scientifiche, politiche e soprattutto massmediatiche. Leggendo la storia della poliomielite mi è sembrato di ripercorrere le tappe della pandemia che stiamo vivendo tuttora, e di quanto sia fondamentale abbandonare ogni forma di individualismo e, ognuno con le proprie competenze, creare unione per il bene comune.

      D' Autilio Aurora Liceo Scientifico «alberti» ( Cagliari, Sardegna )

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Il libro “La malattia da 10 centesimi”, pubblicato a Torino nel 2021, è stato scritto da Agnese Collino, biologa molecolare che, dopo aver fatto numerose ricerche nel campo dei tumori, ha deciso di scrivere libri ed articoli, per informare riguardo argomenti della salute.
È un libro che, anche se tratta un argomento ormai vecchio, la poliomielite, lo analizza con una prospettiva recente.
Come opera può essere annoverata in vari generi, sicuramente è inerente all’ambito medico e storico ma, visto che si possono trovare molte similitudini con i nostri tempi, può essere anche considerata di attualità.
Il libro parla della lotta contro la poliomielite e della risposta dei medici e degli scienziati.
Il vero scontro tra malattia e uomo comincia nel 1921, quando ci fu il primo caso clamoroso di polio negli Stati Uniti, a carico del Presidente; da quel momento cominciarono gli studi e l’interesse per questa malattia che stava contagiando un numero davvero elevato di persone, specialmente bambini, motivo per cui era conosciuta con il nome di “paralisi infantile”, il suo sintomo più comune.
Le scoperte più rilevanti furono fatte in America, principalmente perché c’erano molti più casi da analizzare e più associazioni interessate.
Franklin Roosevelt fu il primo ad attirare un’attenzione elevata sulla malattia che stava piano piano sgretolando la popolazione; diede vita a varie associazioni benefiche e a raccolte fondi, la più importante delle quali fu “March of Dimes” cioè “Marcia delle monetine”, grazie alla quale chiunque avesse voluto avrebbe potuto mandare una busta da lettera contenete una moneta da 10 centesimi contro la malattia, da qui prende il nome il libro della Collino.
Con il passare del tempo, la scienza provò a fermare l’avanzata della polio e ce la fece dopo non poche difficoltà: «I clacson squillavano, le campane delle chiese suonavano a festa» (pag. 118, riga 20).
Questo testo non ha bisogno di troppi giri di parole per essere compreso, spiega, senza omettere fallimenti, il lavoro di coloro che trovarono la soluzione al problema come non tutti sarebbero riusciti a fare; permette di comprendere perché è accaduto tutto ciò, ed anche la risposta dell’uomo.
Non è un libro che tutti riuscirebbero a leggere, ha un metodo di spiegazione che, a volte, risulta lento e troppo dettagliato, con uso di termini specifici e complessi.
Si può dire, però, che è perfetto per coloro ai quali interessa il campo della ricerca biologica o i fatti di cronaca molti famosi ed importanti.
La scelta dell’autrice di raccontare i vari punti di vista di ricercatori sparsi per tutto il globo sotto l’attacco di una malattia nuova, permette di comprendere meglio come le persone e specialmente la comunità scientifica, vivessero questa situazione; questo è un aspetto che semplifica e alleggerisce un po’ la lettura.
La cosa che colpisce subito il lettore è la somiglianza che si può trovare tra la situazione del 1900 e quella attuale con il Covid, ma se la poliomielite non avesse creato i danni che ha effettivamente provocato, la società non si sarebbe evoluta come in realtà è successo, come dice l’autrice stessa: «la polio è stata una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società, anche se oggi non ce lo ricordiamo» (pag. 14, riga 9-11).

      Fabiano Francesca Licei Annessi Al Convitto Nazionale Canopoleno ( Sassari , Sardegna )

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Agnese Collino, biologa molecolare e supervisore scientifico presso la fondazione Veronesi attualmente si dedica alla divulgazione su temi di salute. É il primo libro scritto dalla biologa, pubblicato il 6 giugno 2021.
A dicembre dello stesso anno vince il premio nazionale di divulgazione scientifica e si aggiudica altresì il premio relativo alla sezione “Scienze della vita e della salute”.
L’opera affronta e sviscera le dinamiche di una malattia dai molti paradossi: la poliomielite già definita “paralisi infantile” perché colpiva principalmente i bambini. Era una malattia infettiva causata da virus che viveva e si sviluppava nel materiale invaso da feci. Ricordiamo che siamo a cavallo tra '800/'900 dove vigevano scarse condizioni igieniche.
Nel 1835 in Inghilterra esplode un focolaio epidemico di poliomielite.
Trent’anni dopo Pasteur famoso scienziato espone la sua teoria dei “germi” in cui si evince che l’epidemia è causata da una minuscola entità infettiva.
Quando il candidato alla vicepresidenza degli USA Franklin Roosevelt si ammalò di polio acquistò una tenuta in Georgia per curarsi, trasformandola in un centro di riabilitazione per poliomielitici dapprima e in una fondazione in seguito.
La crisi economica del 1929 segnò il tracollo dell’economia statunitense e di conseguenza i finanziamenti a sostegno della fondazione. Nacque così la storica “March of Dimes”, la marcia delle monetine da 10 centesimi. Chiunque avesse voluto poteva versare 10 centesimi alla causa. La Casa Bianca ricevette l’equivalente di circa 34 milioni degli odierni dollari nel giro di pochi giorni.
L’ingente somma rafforzò gli sforzi sulla ricerca di un vaccino.
Bisogna aspettare il 1951 quando il dottore Jonas Salk scopre che esistono 3 tipi di poliovirus e incomincia a elaborare un proprio vaccino. In un primo momento sembrò essere la migliore risoluzione al problema ma in seguito molti soggetti vaccinati iniziarono a manifestare la polio.
Nel 1963 il vaccino Salk viene sostituito con il vaccino Sabin che si mostrò molto più efficace portando alla quasi eradicazione della malattia.
Quando nel 2020 arrivò in Italia il Covid-sars19, mio padre mi spiegò che anni fa un'altra pandemia colpì il nostro paese ed era la poliomielite.
Causò molte vittime, molti bambini persero la mobilità delle gambe e delle braccia. Altri ebbero problemi respiratori. Una di queste fu la genovese Rossana Benzi che si ammalò quando aveva 14 anni e visse per 29 anni in un polmone di acciaio che l’aiutava a respirare.
Questo è stato il motivo per cui ho scelto il libro di Agnese Collino.
Il mio timore era che essendo un testo scientifico fosse di difficile comprensione. In realtà la scrittrice ha usato una terminologia essenziale, in continua evoluzione, collegando aspetti storici, politici e sociali oltre ovviamente a quelli scientifici; ho capito l’importanza dell’altruismo e generosità come dovere morale di persone facoltose e l’importanza di raccolte di fondi indirizzati allo studio di certe malattie.
Il libro raggiunge direttamente il pubblico che ha la fortuna di leggerlo, i fatti sono ben inquadrati e raccontati. Mi ha fatto ripercorrere le tappe dell’attuale pandemia, con molte similitudini, e, a mio avviso, questo scenario deve essere d’ispirazione per le nostre istituzioni quali salute, scienza, politica, comunicazione e per i cittadini affinché venga trovata una corretta attribuzione delle responsabilità delle parti.

      Scalas Michela Liceo Classico Scientifico Euclide ( Cagliari, Sardegna )

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“Era il 30 dicembre 1911 quando il Corriere della Sera pubblicò il primo articolo su un “morbo misterioso” che oggi conosciamo come poliomielite. Si trattava di una malattia dalle tante contraddizioni, che sembrava preferire chi viveva in condizioni igieniche migliori e, anche se non rappresentava la minaccia infettiva maggiore all’epoca, divenne la “bestia nera” e la minaccia che gli americani temevano di più dopo la bomba atomica.” Così inizia il libro scritto da Agnese Collino, biologa molecolare che, grazie a questa storia pubblicata dalla casa editrice di Torino “codice Edizioni” il 16 giugno 2021, ha vinto il Premio Nazionale per la divulgazione scientifica nel 2021. Il libro ripercorre i tanti avvenimenti che hanno reso possibile, al giorno d’oggi, la netta riduzione dei casi di polio tra cui l’azione svolta dalle fondazioni indirizzate a sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi; racconta le tante difficoltà a quel tempo incontrate per riuscire a rispondere alle domande frequenti “Che cos’è la polio? Da cosa è causata?” ma soprattutto “Come si può debellare?”. Un ruolo importante lo assunse “March of Dimes”, una fondazione nata negli Stati Uniti, che condusse una serie di campagne di raccolte fondi spesso molto redditizie per cercare di combattere la polio. Nel corso del 1900 ci furono molti progressi nel campo della medicina e questo permise di capire, dopo una serie di esperimenti e grazie alla collaborazione di tanti scienziati e medici, l’origine della malattia ma soprattutto condusse alla realizzazione di due vaccini efficaci: quello con poliovirus inattivato di Jonas Salk e quello con poliovirus attenuato di Albert Bruce Sabin. D’altra parte, la poliomielite, ha insegnato molte cose alla nostra società, ad esempio, come dice Agnese Collino “Una delle tante lezioni che la polio ci ha lasciato è che la medicina, più in particolare la scienza, senza ricerca di base non ha speranze di mettere a punto nuove armi per la diagnosi e cura delle malattie”. Nonostante la complessità dell’argomento, l’autrice riesce comunque a rendere comprensibili persino i passaggi più complicati. Dunque Agnese Collino, secondo me, riesce a far entrare chiunque all’interno della storia ed è interessante soprattutto il fatto che questo libro ci fa riflettere sulla situazione pandemica attuale e su tanti aspetti che noi riteniamo “semplici” ma che, in realtà, si portano dietro molto lavoro e sacrifici da parte di tantissime persone.

      Fici Luigi Pio Liceo Classico Giuseppe Garibaldi ( Palermo, Sicilia )

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Il libro "La malattia da 10 centesimi” di Agnese Collino è un testo che affronta il tema della polio e
dell'impatto che essa ha avuto nella società del tempo. L'autrice ripercorre la storia della diffusione
della malattia soffermandosi su alcuni personaggi che hanno avuto un ruolo chiave nel contrastarla.
La scrittura è avvincente perché, senza che venga mai meno il rigore scientifico della trattazione, il
lettore è portato a calarsi nella realtà dei protagonisti. Tra essi svolge un ruolo importante il primo
malato illustre, Roosevelt, grazie al quale si mette in moto un'imponente campagna di raccolta
fondi per la ricerca, chiamata March of Dimes per l' invito rivolto alla popolazione a dare ciascuno
anche un piccolissimo contributo, come per esempio 10 centesimi, da cui il titolo del libro.
Coinvolgente è anche il percorso che porta, dopo lunghi e faticosi tentativi, alla conquista del
vaccino che viene dalla stampa del tempo salutato come una vera e propria vittoria contro una
malattia dal forte impatto sociale. La diatriba su quale fosse il migliore vaccino, tra quello di Salk e
quello di Sabin (altri due importanti protagonisti di questo libro) e il racconto delle complicate
tappe della campagna vaccinale, segnata da grosse difficoltà, non possono non portare il lettore di
oggi a confronti con l'attuale campagna vaccinale contro il covid; così come la descrizione dei
mezzi di cura del tempo, corredata puntualmente da un ricco apparato fotografico, induce a riflettere
su quanta strada si sia fatta da quei rudimentali polmoni d'acciaio, che tenevano in vita i pazienti di
allora, agli odierni ventilatori artificiali: i reparti di terapia intensiva, di cui oggi tanto parliamo,
nascevano proprio in quella tragica circostanza. L'autrice riserva uno spazio importante ai pazienti
ed agli sforzi messi in campo per avviarne la riabilitazione, facendo notare come la necessità di
curare i danni all'apparato motorio determinati dalla polio abbia dato un impulso importante agli
studi sulle tecniche di riabilitazione. A proposito di riabilitazione, ciò che emerge dal libro è che
finalmente incomincia a farsi strada l'idea che il disabile debba avere un posto nella società e, come
evidenzia l'esempio di Roosevelt, egli può anche raggiungere delle posizioni apicali. Il libro, la cui
lettura si raccomanda vivamente, suscita vari spunti di riflessione: l'analogia con cui l'uomo di tutti i
tempi tende a comportarsi di fronte ad un'epidemia, la considerazione dei passi avanti fatti dalla
scienza negli ultimi decenni, il ruolo importante delle associazioni di volontariato, la necessità che
ci si faccia carico non solo della riabilitazione fisica dei malati ma anche del loro inserimento nella società

      Fragalà Clarissa Liceo Scientifico Archimede ( Acireale (ct), Sicilia )

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In un periodo storico come quello del Sars-Cov 2, la necessità di sapere di più sugli avvenimenti che ogni giorno accadono in Italia e nel mondo è sempre maggiore.
D’altro canto ci accaniamo sugli scienziati e sui divulgatori scientifici quando non ci sanno dire più di ciò che già sappiamo, ma la scienza è un sapere in costruzione, e il libro ‘’La Malattia da 10 Centesimi’’ ne è la prova concreta. Questo libro è stato pubblicato nel 2021 dalla casa editrice ‘’Codice edizioni’’ che, dal 2003, si occupa di diffondere saggi scientifici; tratta di attualità ma anche, e soprattutto, di medicina e storia, argomenti a cui tutti, oggi, siamo interessati.
La scrittrice è Agnese Collino, ovvero un’esordiente editrice, laureata in Biologia Molecolare che, da qualche anno, ha iniziato ad interessarsi di giornalismo e comunicazione della scienza fino a vincere, nel 2021, proprio con il libro in questione, il premio Nazionale di Divulgazione Scientifica. L’opera è davvero intrigante e paradigmatica, prima di leggerla non mi sarei aspettata una esposizione così scorrevole dei fatti accaduti e un così tanto interesse da parte mia. Parla di come la poliomielite ha caratterizzato il secolo scorso proprio come il Covid-19 sta caratterizzando il nostro. Parla della corsa al vaccino e della sperimentazione su umani e animali che ne è derivata al fine di sacrificare qualcuno per salvarne migliaia. Insomma, è un libro che andrebbe letto per renderci conto delle analogie tra passato e presente.
Per chi è nato nel ventunesimo secolo, e sta vivendo questo periodo, è difficile che riesca ad immaginare qualcosa di più atroce di distese di carri funebri per le strade di Bologna e, invece, questo libro fa toccare con mano e con la mente che, gli ultimi tre anni della nostra vita, sono soltanto la punta dell’iceberg di una storia senza inizio e, probabilmente, senza fine legata alle epidemie. In particolare la polio è una malattia che pensavo fosse solo appannaggio dei bambini, ma con la narrazione della storia di Delano Roosevelt e della sua lotta contro la polio ho capito che non è così, infatti non mi sarei mai aspettata un grande uomo affetto da una malattia del genere, e il libro la racconta nei minimi particolari, fino a coinvolgere in toto il lettore. Ma anche molto interessante la storia della figlia di Mussolini e la corsa ai vaccini che, se la polio non avesse toccato in prima persona i capi delle potenze mondiali, probabilmente sarebbe partita decenni dopo. Un altro aspetto affascinante sono le analogie con il presente come la corsa ai vaccini, le aziende che rilanciano il prezzo, e le dosi dei primi lotti disponibili che venivano somministrate a chi lavorava nelle aziende o al governo, nonostante avessero la precedenza i bambini di seconda e terza elementare. Inoltre sono degne di nota le note a piè di pagina, che approfondiscono ed illustrano i fatti per filo e per segno.
La parte finale è davvero da pelle d’oca per la lucidità della narrazione, essa ribadisce l’importanza della sensibilizzazione dell’uomo, perché senza la propaganda del singolo non si sarebbe arrivati da nessuna parte, sia con la polio come con l’ambiente, la lotta ai diritti civili o la tutela della pace nel mondo.

      Lo Verde Francesco Maria Liceo Classico Giuseppe Garibaldi ( Palermo, Sicilia )

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Chiarezza espositiva: 8
Capacità di coinvolgere il lettore: 7
Attualità: 10
Originalità: 7
Voto complessivo: 8

La lettura del libro è piuttosto impegnativa, le informazioni di tipo medico-scientifico sono chiare ed interessanti ma restano in parte fagocitate dalla prevalente matrice storica, densa di nozioni che difficilmente un giovane lettore riesce a fare proprie. I continui riferimenti all’attualità, non sempre espliciti, stimolano invece la capacità critica e l’analisi del vissuto recente: nonostante sia trascorso un secolo, le dinamiche umane, sociali e politiche, anche a livello mondiale, nell’affrontare un’epidemia, rimangono pressoché le medesime.
Desta particolare interesse la ricerca delle motivazioni che hanno reso la poliomielite uno degli incubi più temuti della metà del Novecento, rispetto ad altre malattie ben più gravi e mortali, tanto da aver concentrato l’impegno di intere nazioni per debellarla. L’autrice suggerisce che anche la medicina e l’eradicazione delle malattie siano condizionate da fortunate coincidenze storiche, e forse è proprio così.
Nel caso della polio possiamo evidenziare tre fattori cruciali: l’interesse da parte di politica e associazioni, la presenza mediatica e l’impatto emotivo.
La diagnosi di poliomielite fatta a Franklin Delano Roosvelt e la malattia di Anna Maria Mussolini, ultimogenita del duce, furono determinanti, negli Stati Uniti ed in Italia, per la lotta all’eradicazione della polio e per il supporto, anche economico, agli ammalati. La morte di Stalin rese meno tesi i rapporti tra i “blocchi” e ciò consentì la trasferta scientifica di Sabin in Russia, dove la massiccia campagna di vaccinazione tramite il virus attenuato segnò la vera svolta.
Il terzo fattore chiave per l’importanza attribuita alla polio rispetto ad altre malattie è legato all’ impatto visivo ed emotivo delle conseguenze invalidanti della malattia.
Poche malattie hanno contribuito all’integrazione del disabile nella società come la poliomielite: il popolo americano non percepì mai come un “povero storpio” Roosvelt che, non solo fu uno dei presidenti più amati nella storia degli Stati Uniti, ma incarnò il sogno americano all’insegna dell’ottimismo proposto dal New Deal roosveltiano per uscire dalla crisi del 1929.
Le considerazioni conclusive di Agnese Collino, nel suo duplice ruolo di biologa molecolare e di giornalista dedita alla divulgazione in tema di salute, sono da condividere appieno: ancora oggi l’interesse da parte di politica e associazioni, la presenza mediatica e l’impatto emotivo, condizionano pesantemente il nostro modo di pensare e di agire, e questi meccanismi continuano a fare emergere “nuove polio”, ovvero nuove malattie che passano in vetta alle priorità sanitarie indipendentemente dalla loro diffusione o mortalità.
Il nostro giudizio rispetto alle malattie e quindi verso i rischi che corriamo e le scelte che compiamo, quindi, non è imparziale.
Tuttavia se anche si volessero affidare le priorità ad un comitato medico-scientifico, o affidare interamente ad algoritmi e computer decisioni in ambito sanitario, pensando di superare i meccanismi sociali ed emotivi, escludendo del tutto il fattore umano, dovremmo riflettere su come senza questi meccanismi, probabilmente non sarebbero realizzabili imprese eccezionali come quella che ha portato il mondo ad un passo dall’essere polio-free.

      Sciuto Andrea Liceo Scientifico Galileo Galilei ( Catania, Sicilia )

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“In ogni atto medico ci sono sempre due parti coinvolte, il medico e il paziente, o, in un senso più ampio, il corpo sanitario e la società” (cit. H. E. Sigerist, dir. del Johns Hopkins Institute of Medical History).
Nel saggio scientifico “La malattia da 10 centesimi”, l’autrice Agnese Collino ripercorre, coniugando abilità narrativa e competenze scientifiche, l’evoluzione storica della epidemia di poliovirus il cui impatto ha avuto profonde ricadute psicologiche e sociali, modificando il modo con cui si fa e si comunica la scienza, e la percezione pubblica del ruolo degli scienziati. Dopo rigorosa ricerca documentale, struttura un saggio fruibile che ci accompagna in un viaggio a partire dai primi casi del “morbo misterioso” che, danneggiando il sistema nervoso, conduceva a gravi paralisi.
La polio – il grande nemico per gli americani – è oggi quasi eradicato mediante la diffusione di efficaci vaccini il cui sviluppo fu determinato dalla (precedentemente inedita) combinazione di importanti azioni politiche e sociali, emotivamente supportate da “influencers”, e di un’enorme attenzione mediatica (mirata a spiegare, al grande pubblico, le caratteristiche del virus, ed i relativi dettagli tecnici). L’identificazione del poliovirus fu seguita dalla nascita dei reparti di terapia intensiva e dalla rivendicazione del diritto alla riabilitazione ed all’inclusione, supportati da apposite leggi di tutela. L’autrice descrive, in dettaglio, l’intreccio fra spinta umanitaria e interessi finanziari, fra innovazione scientifica e costume. La polio condusse a nuovi protocolli operativi delle “charities” per la ricerca scientifica e a strategie di “lobbying” (fondamentali per l’assistenza ai malati e per il sostegno alla ricerca). In particolare, l’iconica “March of Dimes”, imponente e brillante operazione di sensibilizzazione (voluta dal Presidente Fritz Delano Roosevelt, colpito da polio o, da sindrome di Guillain Barré, difficile da diagnosticare all’epoca) che invitava anche i bambini a donare anche piccole somme, in un contesto di “fundraising” dedicato alla causa.
Inoltre, l’autrice riflette su alcuni aspetti opachi del progresso biomedico, come la divulgazione di dati e notizie non pubblicati e revisionati, come la concorrenza fra prodotti farmaceutici, le incertezze nella comunicazione pubblica istituzionale e sanitaria. Dalla rivoluzione nella beneficenza ai maggiori protagonisti, medici e ricercatori, spesso, in competizione (e.g., profonda ostilità tra il giovane dottore-eroe Jonas Salk (sviluppatore di un vaccino a virus inattivato, 1955), ed il dottore Albert Sabin (sviluppatore di un vaccino a virus attenuato, in commercio dal 1961).
Non mancano le curiosità: uno degli autori dell’iconica canzone “A spoonfil of sugar” del film “Mary Poppins” fu ispirato da un cucchiaino di zucchero ricevuto dal figlio durante l’assunzione dell’amaro vaccino orale antipolio.
La storia della polio ci educa in un periodo di collettiva resistenza alla pandemia di Covid-19: il contenimento di un’epidemia passa dalla limitazione di movimento e dalla diffusione dei vaccini, unica arma contro gli agenti infettivi. Altresì, suggerisce la necessità di un’analisi precisa della stima del rischio ed una obiettiva divulgazione, secondo le migliori conoscenze disponibili, dei possibili effetti collaterali di ciascun vaccino sviluppato.

      Toro Martina Liceo Scientifico Galileo Galilei ( Catania, Sicilia )

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“La malattia da 10 centesimi” è titolo del libro della biologa molecolare Agnese Collino. In questo libro l’autrice ripercorre la storia della poliomielite, una malattia che nonostante sia sempre esistita, rimase sconosciuta fino all’Ottocento, quando venne descritto il primo focolaio in Inghilterra.
La poliomielite è una malattia tendenzialmente dell’infanzia (ma non solo), provocata da un insieme di tre polio- virus. Nella maggioranza dei casi presenta sintomi simili ad un’influenza intestinale; in casi più rari, invece, può provocare diversi danni al midollo spinale, tra cui la paralisi degli arti o la paralisi bulbare, ovvero la paralisi dei muscoli del tronco, della deglutizione e della respirazione. In questi casi più estremi Agnese Collino ci spiega quanto fosse stato importante ricorrere all’ausilio del polmone d’acciaio, che sebbene sia un macchinario spaventoso, fu indispensabile per sostentare le persone a cui la polio aveva portato via la capacità di respirare.
Il libro inizia raccontando la storia di un giovane trentenne americano che nel 1921 contrasse la poliomielite, Franklin Delano Roosevelt. Questo personaggio non solo ha cambiato la storia degli Stati Uniti ma anche la storia di questa malattia; egli infatti ha dato vita a numerosi sforzi per raccogliere fondi, tra cui, la più innovativa, la March of Dimes, ovvero la marcia delle monetine, da cui deriva il nome del libro. Tramite la March of Dimes e numerose altre iniziative che videro protagonisti i personaggi più famosi degli Stati Uniti, Roosevelt riuscì ad attirare l’attenzione mediatica e mondiale sulla polio, dando inizio a una lotta per il vaccino.
È proprio su questo che si incentra il libro: gli sforzi compiuti dagli scienziati americani per trovare un vaccino che riuscisse a fermare l’epidemia. Numerosi studiosi e scienziati si sono ritrovati coinvolti nella ricerca, alcuni vennero visti come eroi, è il caso dello scienziato Jonas Edward Salk che nel 1955 ottenne l’approvazione del suo vaccino inattivato. Al contrario il virologo Albert Bruce Sabin non venne mai apprezzato dalla popolazione statunitense nonostante avesse creato un vaccino attenuato, somministrato su una zolletta di zucchero. La lotta del vaccino non è stata facile, infatti sono stati numerosi i fallimenti o addirittura gli incidenti, quale l’incidente Cutter che provocò l’arresto delle somministrazioni del vaccino Salk.
"L'eliminazione definitiva della poliomielite è sempre più simile a una gara di resistenza, e come spesso succede in questi casi gli ultimi chilometri sono i più difficili da percorrere”, con queste parole l’autrice ricorda che la lotta contro questa malattia non è terminata, perchè ci sono ancora paesi in difficoltà dove bisogna debellare definitivamente la polio che ha spaventato e spaventa ancora oggi la popolazione.
“La malattia da 10 centesimi” è un libro di carattere scientifico molto interessante, capace di fare appassionare il lettore alla storia di una malattia di cui si parla molto poco, malgrado abbia cambiato la storia della medicina e tanti aspetti della società. È anche un libro molto attuale, se si considera il complicato periodo storico che stiamo vivendo, per questo lo consiglio a tutti coloro che cercano una lettura leggera che nello stesso tempo con rigore scientifico avvicini alle epidemie che hanno segnato la nostra storia.

      Cinotti Massimiliano Liceo Scientifico Ulisse Dini ( Pisa, Toscana )

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Recensione di “La malattia da 10 centesimi” di Agnese Collino

Titolo della recensione : CONNESSIONE
Il libro tratta di un morbo misterioso che ha sconvolto intere famiglie, classi politiche, scienziati e, diciamo pure, l’intera umanità; ne resta escluso solo il mondo animale che non se ne ammala.
Il libro affronta la poliomielite dalla sua comparsa alla sua mai definitiva scomparsa. E’ un binomio ben equilibrato di storia (collocazioni temporali) e scienza (diagnosi, vaccini, sintomi, terapie, esperimenti). Non manca in questa erudita e approfondita narrazione il panorama politico visto che uno dei pazienti piu’ illustri era il Presidente degli USA F.D. Roosevelt, il quale dette vita ad una campagna di informazione mai conosciuta in precedenza e ad una cultura riabilitativa formidabile.
Il lettore legge la storia attraverso gli occhi di politici, pazienti, familiari dei malati, medici, operatori sanitari, vaccinatori, scienziati, filantropi, giornalisti, attori, magnati, radiocronisti, attori. La poliomielite non è una malattia che miete tante vittime come la TBC, l’influenza, il colera, ma ha un impatto maggiore sulla popolazione perche’ colpisce quella infantile in modo invalidante, alle volte addirittura letale.
L’autrice è Agnese Collino, una giovane biologa molecolare friulana che ha scelto questo tema per fare luce su una malattia che puo’ riacutizzarsi anche dopo 15-40 anni dall’infezione e comunque dopo un’apparente totale guarigione. L’autrice ha vinto per questa opera la IX edizione del premio Nazionale Divulgazione Scientifica. L’idea le è venuta prima che arrivasse la pandemia attuale da Sars Cov 19 con la quale purtroppo troviamo numerose analogie. Nel panorama editoriale il libro appare come una novità in quanto nessun libro sulla polio era mai stato scritto o se non altro non con altrettanta profondità.
Il mio giudizio personale è nel complesso positivo in quanto apprezzo tematiche sociali ed attuali e questo libro purtroppo (per la tragicità della pandemia in cui ci siamo imbattuti) o per fortuna (dal momento che fa luce su cose che ci toccano da vicino) risulta attualissimo.
Il target di lettori cui puo’ interessare questa lettura a mio avviso comprende medici, scienziati e chiunque abbia la necessità di “vivere ad occhi aperti” questo momento storico.
Trovo particolarmente brillante il contrasto tra un virus INVISIBILE e la VISIBILITA’ che gli uomini vogliono dargli al fine di sconfiggerlo.
In conclusione fa riflettere come eventi forzosi possano cambiare drasticamente e drammaticamente all’improvviso la nostra Società ed inoltre in questo libro si sottolinea anche la diversa reattività e capacità di reazione dei popoli (es. USA vs Svezia) nell’affrontare tali medesimi eventi. L’autrice riesce a farci capire che esistono “persone non conosciute” nel mondo che hanno dato un contributo alla CONOSCENZA; tutto cio’ pertanto ci fornisce una CONNESSIONE con cio’ che accade oggi.
La storia come ben sappiano si ripete e da essa dovremmo imparare. Rispetto alla precedente pandemia il genere umano è sicuramente EVOLUTO nella specializzazione medico scientifica, nelle conoscenze e nella comunicazione ma, ahimè duole a dirlo, INVOLUTO nell’aspetto umano e mentale

      Landi Giulia Iis " Chini-michelangelo " ( Camaiore, Toscana )

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L’impressione che ho ricevuto nel leggere questo libro, è stata come quella di aprire nella soffitta della propria casa un vecchio baule della nonna e ricevere da ogni cosa lì dentro presente, un ritorno sognante.
E’ vero, il libro tratta di cose antiche, di cose passate, come gli oggetti nel baule, ma parla di uomini e donne, di azione, di forza, di coraggio, di errori, di soldi, di vita e di morte, il cui esito è stato quello di dare alla umanità una risposta, passando dal sogno alla realtà.
E’ l’America degli inizi di secolo, agli albori della prima guerra mondiale, che si domanda come fronteggiare una malattia che appare invincibile, che miete vittime tra i bambini, storpiandone gli arti, danneggiandone i muscoli, creando generazioni mutilate; la malattia ha un nome: poliomielite.
Si dovrà a tutta una serie di iniziative volute da personaggi forti, intuitivi e coraggiosi se alla fine degli anni 50, l’America scoprirà il suo vaccino.
Dal baule tolgo le cose che mi hanno meravigliata ma anche scosso e impietosita; voglio ricordarne alcuni nomi delle più importanti figure leggendarie: Il Presidente Roosevelt che sarà il Presidente delle battaglie vinte a cui si deve una volontà feroce di raggiungere l’obiettivo di trovare una risposta alla malattia; lui stesso ne era un portatore invalido su una carrozzella; il professore Jonas Salk, il primo che preparerà e somministrerà il vaccino nell’anno 1955 ed infine Albert Bruce Sabin, il secondo che distribuirà il vaccino più affidabile, quello della goccia sulla zolletta di zucchero, quello cantato da Mary Poppins, “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”.
Quante attese e sorprese in 50 anni di ricerca: 20.000 scimmie, diedero la loro vita di cavie alla messa a punto del vaccino, in lunghi processi di analisi e studio. E quanto eroismo, tra i ricercatori che per etica professionale infettavano essi stessi e la loro famiglia.
Non dimentichiamo, le donne e la loro presenza in questa enorme lavoro, presenza che il libro quasi non evidenzia e non perché non vi fossero state e non importanti, ma relegate a ruoli secondari seppur primari.
La stampa, le radio, la diffusione della notizia, prima soffusa, incerta, poi esplosiva e coinvolgente: milioni di bambini sottoposti alla vaccinazione in tutta l’America per sconfiggere il grande nemico, finalmente conosciuto, in tutti i suoi particolari.
Quanta sofferenza e quante vittime, anche dalle prime vaccinazioni di massa, ma anche coraggio nell’insistere e credere nell’obbiettivo finale.
Infine la parte più importante, che se l’uomo è sicuramente il dominatore degli eventi, senza risorse non può immaginare di raggiungere obiettivi concreti. Pertanto per necessità nacquero, grazie al Presidente Roosevelt, i grandi Fondi di ricerca e si avviarono le richieste di contributi alla grande massa dei cittadini. Comincerà proprio così, da una prima élite di benefattori alla grande massa dei semplici cittadini da “un cent” cadauno.
Pensate qual è stata la prima casa farmaceutica che ha distribuito il vaccino SABIN: la Pfizer, dice nulla ?
Non ho messo le mani in tutte le cose del baule, ci ritornerò, ma quello che ho visto tramite la lettura di questo libro, mi è bastato per scrivere e per comprendere cosa significa saper realizzare e quanto valgono figure sconosciute al grande pubblico, ma senza le quali gli obiettivi non si sarebbero mai potuti raggiungere.
Questo libro è un omaggio e un grazie soprattutto a loro.

      Regoli Anna I.i.s.enea Silvio Piccolomini ( Siena, Toscana )

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Dopo aver rappresentato un vero e proprio incubo per gran parte del ventesimo secolo, specie per il mondo occidentale, la poliomielite è stata ormai praticamente debellata e resta endemica solo in pochi paesi asiatici e africani. Viene quindi da chiedersi perché Agnese Collino, ricercatrice e divulgatrice scientifica, abbia sentito il bisogno di scrivere un libro proprio sulla poliomielite, una malattia virale che ormai non fa presa sulla coscienza comune, sia perché fortunatamente non causa più vittime, sia perché ai nostri occhi sono spariti anche molti dei suoi effetti, essendo sempre meno numerosi coloro che sono stati resi disabili da questa malattia. Eppure, molte cose che oggi ci sembrano normali, derivano proprio dalla lotta a questa terribile malattia e molti sono le similitudini con la pandemia da Covid-19 che stiamo vivendo.
Il titolo del libro fa riferimento al primo riuscito esperimento di coinvolgimento dell’intera popolazione – tutti possono donare 10 centesimi - nella raccolta fondi per la lotta alle malattie attraverso la quale ancora oggi viene finanziata la ricerca scientifica in campo medico. L’impegno di testimonial, di quelli che oggi potremmo definire influencer (primo fra tutti il presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt) e di esperti di comunicazione per la raccolta dei fondi necessari alla cura e alla ricerca nasce proprio con la lotta alla a questa malattia. Ugualmente i primi tentativi di abbattimento delle barriere architettoniche, lo sviluppo delle sedie a rotelle e di altri ausili per i disabili, la nascita del concetto di riabilitazione e, addirittura, la creazione della terapia intensiva scaturiscono dalla lotta alla poliomielite. Il libro descrive in maniera precisa lo studio e la messa a punto dei vaccini che hanno permesso di debellare la malattia, un lavoro che ha richiesto decenni e che deve farci riflettere su quanto sia stata eccezionale la capacità del mondo scientifico attuale di fornirci, in appena un anno, un vaccino efficace contro il Covid-19. Ugualmente, stimola la nostra riflessione, senza fornire una risposta scontata, sull’importanza della vaccinazione, sulla responsabilità individuale, sull’obbligo vaccinale e sul giusto indennizzo per chi rimane leso dalle vaccinazioni. Nel racconto vengono evidenziati anche gli errori compiuti nella messa a punto e nell’uso dei vaccini, la spettacolarizzazione della ricerca e la nascita dello scienziato “star” che spesso abbiamo visto anche nella presente pandemia. L’opera si chiude con un’importante riflessione su come le diverse malattie vengano percepite dall’opinione pubblica e su quanto questo influenzi la disponibilità di fondi messi a disposizione per la ricerca. Si tratta quindi di un libro che, raccontando la vicenda della poliomielite, ci sensibilizza sugli aspetti scientifici, medici ma anche umani e sociali delle malattie e, ancora una volta, ci mostra come la conoscenza di quanto già avvenuto in passato – la storia - ci possa far vedere con maggiore lucidità il presente.

      Amico Matteo Liceo Scientifico " G. Alessi " ( Perugia , Umbria )

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“Quando la malattia genera progresso” – È questa la frase che credo meglio sintetizzi il contenuto e il messaggio dell’opera di Agnese Collino, biologa e supervisore scientifico presso la fondazione “U. Veronesi”. La divulgatrice friulana, con precisione e singolare chiarezza espositiva, ripercorre le vicende principali della lotta alla poliomielite, al fine di presentare la ricchezza di innovazioni che questa ha provocato nella società contemporanea.
Una prima forma di progresso è allegoricamente inserita nel titolo dello scritto: i “dieci centesimi” simboleggiano il valore dei “dimes”, monete di piccolo taglio utilizzate nella “March of Dimes” del 1938. La “Marcia delle monetine”, necessaria sia per finanziare la ricerca sulla polio, sia per sostenere i costi di cura dei pazienti che ne erano affetti, è antesignana delle organizzazioni benefiche moderne. L’iniziativa promossa dai canali radiofonici statunitensi ha infatti segnato un considerevole mutamento di paradigma nel contesto filantropico: questo, riservato a pochi abbienti, si tramutò in dovere “morale” della collettività, indispensabile per aiutare bambini poco fortunati.
Le nuove modalità di raccolta fondi si rivelarono inoltre essenziali nell’evoluzione della ricerca scientifica: le innumerevoli donazioni civili e statali vennero oculatamente impiegate, tramite finanziamenti pluriennali e flessibili, in progetti sempre più ampi ed estesi. Protagonista, dunque, non fu più l’individualità dello scienziato, bensì lo spirito di partecipazione e condivisione della comunità medica.
L’abnegazione delle squadre virologiche capitanate da Salk e Sabin (inventori, rispettivamente, del vaccino a virus inattivato e attenuato contro la poliomielite) richiamano alla memoria le straordinarie condizioni che hanno permesso il rapido sviluppo del vaccino contro il SARS-CoV-2. Al fine di contrastare la pandemia, infatti, la comunità scientifica, coadiuvata dal sostegno dei governi, è riuscita a velocizzare il processo di sperimentazione clinica della tecnologia a mRNA, non compromettendone tuttavia la validità e il rigore. L’elevata garanzia di sicurezza in ambito vaccinale odierno è in parte da attribuire ad una delle vicende più cupe della storia americana, l’”Incidente Cutter”. Grazie alla tragedia che segnò l’esordio del vaccino Salk, oggi si possono vantare sicuri criteri nella produzione di vaccini che permettono di ridurre in misura decisiva danni e rischi.
La diffusione della poliomielite ha arrecato gravi disabilità, oltre a profondi disagi, nei soggetti colpiti. Una delle figure più autorevoli è rappresentata dal presidente degli Stati Uniti Roosevelt. Quest’ultimo, divenuto un’icona della lotta alla polio (il suo volto è inciso sul dritto del “dime”), contribuì in maniera sostanziale a favorire l’integrazione in società del diversamente abile, modellandone la percezione civile, indipendentemente dal deficit motorio di cui è portatore: alla vergona ed al ribrezzo è subentrata la consapevolezza di essere di fronte ad una “personalità coraggiosa” che merita adeguato rispetto e considerazione. Il dibattito relativo alle tematiche dell’abolizione delle barriere e dell’accessibilità rappresenta dunque la naturale tendenza al cambiamento apportato dalla lotta alla poliomielite.
Una lotta solidale, permeata da maturità e senso di responsabilità, è il risultato dell’aspirazione diffusa della popolazione globale ad essere un formidabile collettivo di sviluppo culturale e scientifico.

      Mattei Bianca I.i.s. Classico E Artistico Terni ( Terni, Umbria )

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Cos’è la poliomielite? Come è stato scoperto il vaccino che ha permesso di debellare la malattia quasi totalmente? Quali conseguenze ha ancora questo virus ai giorni nostri? Queste sono alcune delle domande a cui la biologa molecolare Agnese Collino risponde in maniera estremamente completa e dettagliata nel suo saggio “La malattia da 10 centesimi”. Il titolo fa riferimento alla “March of Dimes”, ovvero “marcia delle monetine”, iniziativa con la quale si incoraggiavano i cittadini americani a fare delle donazioni a sostegno della lotta contro la poliomielite con i propri spiccioli, in particolare con le monete da 10 centesimi.
L’autrice, nel suo saggio, ripercorre la storia di quella che lei stessa definisce come “una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società”, partendo dalla grave epidemia che colpì gli Stati Uniti nei primi decenni del Novecento fino alla corsa al vaccino, prima quello di Salk, poi quello di Sabin, e alle sindromi post-polio che interessarono un gran numero di individui. In particolare, Agnese Collino non si sofferma solo sugli aspetti prettamente sanitari e specifici, che vengono affrontati in maniera molto approfondita e chiara, ma anche sugli effetti che la poliomielite ha avuto dal punto di vista politico, economico e sociale a livello mondiale.
Nonostante venga utilizzato un linguaggio caratterizzato dal rigore scientifico, la lettura risulta scorrevole e alla portata di tutti, in quanto la narrazione somiglia molto di più ad un racconto che ad un saggio di argomento scientifico. Infatti, particolarmente avvincenti sono gli aneddoti che l’autrice ha inserito all’interno della sua opera, come quello relativo alla citazione “Just a spoonful of sugar helps the medicine go down” (“basta un poco di zucchero e la pillola va giù”): questa frase, presente nella canzone del film della Disney “Mary Poppins”, trae ispirazione da un episodio strettamente collegato alla poliomielite, ovvero al fatto che i partecipanti alla vaccinazione orale Sabin ricevevano il vaccino diluito in un cucchiaio di sciroppo o su una zolletta di zucchero.
In conclusione, che cosa ci ha lasciato in eredità la polio? A quali riflessioni ci invita l’autrice? Come lei stessa scrive alla fine del suo saggio, grazie a questo virus conosciamo i procedimenti che possono far comparire “nuove polio”, ovvero altre malattie in grado di salire la graduatoria delle priorità sanitarie della nostra società indipendentemente dalla loro diffusione o mortalità: i meccanismi principali di questo fenomeno sono l’interesse della politica, l’attenzione mediatica e l’impatto emotivo. Sono proprio questi i fattori che hanno fatto in modo che alcune epidemie, come la meningite del 2016, l’Ebola o l’AIDS, abbiano avuto una maggiore risonanza rispetto a patologie più endemiche quali, ad esempio, il morbillo. Questo è il vero punto di forza del libro che, oltre a permettere una conoscenza approfondita di una nota malattia come la poliomielite, fornisce numerosi spunti di riflessione, che diventano ancora più preziosi in relazione all’epidemia di Sars-Covid-19 con cui cerchiamo di fare i conti da due anni a questa parte: la storia politico-sanitaria descritta nel saggio dovrebbe servirci da monito per evitare di ricadere negli errori del passato e per costruire il nostro presente con maggiore consapevolezza.

      Paolucci Chiara Liceo Scientifico " G Marconi " Liceo Scientifico " G, Marconi " Di Foligno ( Foligno, Umbria )

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LA MALATTIA DA 10 CENTESIMI

Una malattia infettiva causata da poliovirus che dall’intestino passa al sangue fino a raggiungere il sistema nervoso; una malattia che arriva al midollo o al cervello e che può portare ad una paralisi degli arti e nei casi più gravi alla paralisi dei muscoli del sistema respiratorio: la poliomielite. Dal primo caso di questa malattia fino ai giorni d’oggi, l’autrice ci racconta la paura di contrarre il virus che si propagava a macchia d’olio nella popolazione, la campagna di sensibilizzazione, la raccolta fondi, la corsa alla ricerca per un vaccino e per delle cure efficaci.
“La malattia da 10 centesimi” è un libro molto interessante che attira tutti gli appassionati di scienza, medicina e non solo. Immergendoti nella sua lettura entri a pieno in quegli anni bui e, di volta in volta, cerchi di immedesimarti negli scienziati che correvano più veloci del tempo nel tentativo di trovare un vaccino in grado di fermare le nuove ondate e nei medici che lavoravano ogni giorno per guarire i malati. Si scopre un nuovo mondo, quello della poliomielite, che per chi non lo ha vissuto sulla propria pelle, può rimane nascosto.
Anche se sono passati vari anni da quelle “estati della paura” questa storia è molto più contemporanea di quello che si può immaginare. La storia della lotta contro la poliomielite rispecchia in molti passaggi la pandemia che stiamo vivendo in questo momento: entrambe sono malattie che si trasmettono attraverso il contatto e che portano all’isolamento, non vi sono cure e, sia allora che adesso, il vaccino è l’unica arma per sconfiggere la malattia. 
Consiglio questo libro a chi ha desiderio di imparare qualcosa in più su questa malattia o a chi non ne ha mai sentito parlare. All’inizio potrà sembrarvi un pò lento e poco coinvolgente, ma non fatevi ingannare dalla prima impressione; l’importanza che assume la malattia grazie alla sponsorizzazione da parte del Presidente Roosevelt, gli errori di scienziati e scienziate che nonostante tutto hanno portato a grandissimi progressi nel campo, ti invogliano ad andare avanti e a scoprire tutti i nuovi sviluppi di questa lotta, che anche allora, era mondiale.   
Oggi tutti noi veniamo vaccinati contro la poliomielite per questo è interessante conoscere la storia di questa malattia che, dalla prima metà dell’800, ha sconvolto il mondo intero.