Indovini digitali e intelligenze artificiali, ovvero cosà sarà del nostro futuro
“Algoritmi”: una parola ormai sulla bocca di tutti, che, quasi come una formula magica, ci aiuta a spiegare perché ci sembra che internet e i media sappiano sempre cosa vogliamo.
Esattamente come per le formule magiche, solo pochi sembrano essere veramente a conoscenza dei segreti che li riguardano, ma noi non addetti ai lavori sapremo gestire una realtà tecnologica sempre più presente se la trattiamo come qualcosa di misterioso e, appunto, magico?
Proprio la speranza di rendere il grande pubblico più informato circa gli algoritmi e la scienza delle previsioni è l’obiettivo di “L’algoritmo e l’oracolo” di Alessandro Vespignani che apre gli occhi sulla presenza intorno a noi di quelli che chiama “indovini digitali”.
Il libro, che si articola in otto capitoli, tratta della storia degli algoritmi fino ai loro sviluppi e pericoli futuri, di intelligenza artificiale e di come insieme possano essere usati per predizioni di vario tipo, dal meteo al calcolo del successo di un artista o di un libro, fino ad arrivare allo schema migliore da adottare su un campo di calcio.
Già nell’introduzione la nostra curiosità è soddisfatta dalla definizione di algoritmo: "serie di istruzioni precise ed espressioni matematiche che usiamo per trovare associazioni e identificare tendenze" e, capito chi è, questo indovino non ci sembra più così inavvicinabile. Possiamo così affrontare il nostro viaggio tra i primi rudimenti della scienza dei sistemi complessi per poi addentrarci nell’affascinante mondo delle intelligenze artificiali.
Ci troviamo quindi tra le mani un manuale? Non proprio, perché per esplicita volontà dell’autore, “L’algoritmo e l’oracolo” si basa sui racconti di sue esperienze lavorative e personali. Questo lo rende accattivante e incuriosisce il lettore, sia fornendogli un esempio concreto delle tematiche trattate, sia rendendo avvincenti anche le spiegazioni meno attraenti. Tutti noi, ad esempio, ci divertiamo ad azzardare previsioni sul nostro talent show preferito con gli amici, quindi leggere di come, nel 2012, il prof. Vespignani e i suoi colleghi abbiano realizzato una piattaforma computazionale all’avanguardia partendo dallo stesso piacevole passatempo, è molto più efficace di mille spiegazioni. In più, Immaginare un gruppo di scienziati “divertirsi” unendo il loro campo di ricerca a un’attività già popolare, crea un’immagine abbordabile e amichevole dell’uso degli algoritmi e della statistica che aggancia il lettore e resta nella mente più a lungo di un diagramma.
“L’algoritmo e l’oracolo” ha assunto, poi, in questo ultimo periodo una rilevanza tutta nuova alla luce della necessità di predire l’andamento del nuovo coronavirus SARS-COV-2, che pur non avendo provocato una pandemia, catalizza l’attenzione dei media da settimane. Il capitolo 6, infatti, si apre proprio su uno spunto molto interessante: “Mappare la prossima pandemia”.
Insomma, tra riflessioni, spiegazioni, aneddoti e un riferimento ai romanzi della “Fondazione” di Isaac Asimov, che da appassionata ho apprezzato immensamente, Vespignani ci accompagna fino al momento di salutare la nostra nuova conoscenza: l’indovino digitale che ci indica la strada in questa nostra meravigliosa, caotica, società moderna e, per citare le ultime righe del libro, “ora che sappiamo chi sono e come funzionano, anche il futuro non sarà più uguale a prima”.